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Corda G Il gioco delle tre carte: e tu ci vai a perdere

IL GIOCO DELLE 3 CARTE DEL D.LEG. 118 DEL 2011: E TU CI VAI A PERDERE
di Giuseppe Corda
09 feb 2015

Un medico che capisce correttamente un sintomo riesce a individuare la cura corretta per il
malato. Questo purtroppo avviene raramente se il malato in questione la pubblica
amministrazione. C da chiedersi se questo un caso. Il sintomo in questione della malattia
sono i tempi lunghi per la riscossione dei crediti (residui attivi delle PA) ma anche i tempi lunghi
per il pagamento dei debiti (residui passivi delle AP).
Il Decreto Legislativo 118 del 2011 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi
contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi) doveva
essere in teoria la cura per questo malato. Occupandosi solo degli aspetti contabili in realt non
cura i sintomi ma li nasconde.
Questo diventa un tema ricorrente se lo Stato costretto ad avere come priorit i conti in
ordine e non il corretto funzionamento per dare ai cittadini un buon servizio.
Il coordinamento circolare della finanza regionale con la finanza dello Stato e degli altri enti
locali avrebbe potuto e dovuto costituire il metodo dellazione dei pubblici poteri [1] ovvero
la cura per le amministrazioni locali: un metodo allazione in grado di che semplificare e
rendere pi veloci i rapporti tra le amministrazione e tra le amministrazioni e i cittadini.
Invece con il DLGS 118/2011 lo Stato modifica i sistemi di elaborazione dei bilanci di previsione
con una specie di gioco delle tre carte: cerca di cambiare posizione e metodo per la
contabilizzazione dei residui nascondendoli in un fondo apposito, rendendo difficile il compito
di individuarli.
Facciamo un esempio per capire il problema: se nel 2013 la Regione doveva concedere un
contributo di 15.000 al Comune (per esempio per la manutenzione del cimitero) ma al 31
dicembre del 2013 non aveva erogato i soldi, con la vecchia normativa il Comune portava il
residuo attivo di 15.000 al 2014. Con la nuova normativa nel 2014 il credito scompare ma
senza che il Comune abbia incassato i soldi dalla Regione, mentre con la vecchia normativa il
credito sarebbe scomparso allarrivo dei soldi dalla Regione. Risultato? Il cimitero non viene
messo a posto.
Purtroppo si tratta di aspetti che riguardano lintera collettivit. Pensate al caso di famiglie in
cui sono presenti persone con disabilit e che si recano al Comune per ottenere un sostegno
economico e professionale: sempre pi spesso si sentono dire dallassistente sociale che la
Regione non ha ancora provveduto ad accreditare i fondi necessari e che dovranno essere loro ad
anticipare tutto, non sapendo pi se e quando riceveranno il rimborso.
La spesa pubblica funziona anche con contributi e trasferimenti effettuati dei vari livelli
amministrativi pubblici come ad esempio la Regione che concede dei fondi ai Comuni. anche
cos che si tiene in piedi leconomia e il welfare, perch quei fondi contribuiscono a rifornire
leconomia delle risorse utili per creare e far crescere il lavoro, e garantire la tutela della
popolazione pi debole. Ma se le nuove norme contabili diventano un ulteriore modo per
rallentare la spesa pubblica per poi punirne la lentezza, di fatto la riducono.
[1] Martinez A. Ruggeri C. Salazar Lineamenti di diritto regionale, Giuffr, p. 280
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