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Basciu D CCF: in Eurozona tutto quello che funzionerebbe vietato

CCF: IN EUROZONA TUTTO QUELLO CHE FUNZIONEREBBE VIETATO.


di Daniele Basciu
09 mar 2015

Questa riflessione relativa ad alcuni punti significativi della proposta di utilizzo dei Certificati
di Credito Fiscale. Vengono analizzati alcuni aspetti tecnici, normativi e politici relativi alla
loro ipotetica introduzione.
Lapproccio delle istituzioni di governance UE alla crisi economica da ormai diversi anni a questa
parte non lascia pi dubbi sulle aspettative negative per il futuro per gli Stati coinvolti, in
particolare per larea Euro.
Quadro attuale e vincoli eurozona
Larchitettura dellEurozona conferisce alla BCE il ruolo di monopolista dellemissione della
valuta utilizzata dagli Stati aderenti al sistema. proibito il finanziamento diretto del
monopolista in favore degli Stati utilizzatori, che sono altres vincolati dai noti limiti di spesa in
deficit (3%). I debiti pubblici preesistenti (e quelli di nuova emissione) degli stati aderenti sono
stati ri-denominato nella valuta unica, e non godono di garanzia formalizzata da parte del
monopolista (lunico soggetto che potrebbe assicurarla in ogni frangente), ma solo del recente e
informale whatever it takes comunicato ai media dal governatore Draghi nel 2012.
Lautonomia fiscale degli Stati cos limitata non stata sostituita da quella di unentit federale
di nuova formazione dotata di capacit di spesa.
Lintera struttura istituzionale limita pertanto la possibilit che il desiderio di risparmio
finanziario netto del settore privato possa essere soddisfatto e compensato da corrispettivi ed
adeguati deficit del settore pubblico, che potrebbero esistere sotto forma di
spesa/finanziamento diretto del monopolista e/o di deficit degli Stati garantiti dal monopolista
[W. Mosler, 2014: http://www.retemmt.it/economia/item/349-definire-la-base-monetaria-in-un-regime-dicambi-flessibili-la-grande-riformulazione]. Il risultato verso cui il sistema eurozona tende che il
surplus aggregato del settore privato possa avvenire solo in conseguenza di surplus commerciali
vs il resto del mondo, che a loro volta non possono che conseguire da politiche di tipo
mercantilista e di competizione commerciale intra eurozona, e eurozona vs. resto del mondo. Il
perseguimento della competitivit passa necessariamente attraverso la destrutturazione del
sistema giuslavoristico europeo quale conosciuto dal dopoguerra da oggi nelle sue varie
declinazioni, e in una perenne spinta alla compressione delle retribuzioni che diventa tanto pi
necessaria quanto pi sono labour intensive i settori di riferimento.
I Certificati di Credito Fiscale
Lemissione e utilizzo di certificati di credito fiscale come strumento di spesa da parte di uno
Stato eurozona (lItalia in particolare) stata ipotizzata in pi forme come potenziale rimedio
agli esiti negativi derivanti dai vincoli di spesa come sopra illustrati. Tra il 2011 e il 2013 Warren
Mosler ha proposto dapprima lo strumento dei Tax backed bonds e poi, successivamente la
spesa diretta da parte dello Stato effettuata con lemissione di certificati di credito fiscale validi
per il pagamento delle imposte. In entrambe le proposte, il principio del taxation drives
money il fondamento dellaspettativa che i fornitori di beni/servizi accettino di trasferire al
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settore pubblico risorse reali in cambio di certificato di credito riconosciuti dallo Stato come
validi per il pagamento delle tasse future. Il punto chiave, in Eurozona, che mentre il
monopolio dellemissione della valuta attribuito alla BCE, limposizione e prelievo fiscale
avvengono ad opera degli Stati.
La proposta di introduzione dei CCF elaborata di recente da Marco Cattaneo e Giovanni Zibordi
riprende questo principio e prevede, accanto alla spesa effettuata direttamente dal settore
pubblico e pagata con lemissione di CCF, la distribuzione degli stessi CCF al settore privato (una
forma di helicopter money) fino a 200 miliardi annui, utilizzabili in un tempo differito (due
anni) nel pagamento di qualsiasi obbligo fiscale futuro.
Alcuni sostenitori hanno pubblicato diversi articoli a sostegno di questa proposta, presentata
come (http://www.syloslabini.info/online/risolviamo-la-crisi-dellitalia-adesso/), schematizzando:
1.
2.
3.
4.

una quasi moneta , che non costituisce una moneta parallela alleuro,
strumento "giuridicamente ineccepibile con cui uscire dalla
trappola del debito pubblico e che
evita in ogni caso luscita unilaterale dalleuro, in quanto rischia di produrre traumi
economici e geopolitici dalle conseguenze imprevedibili; e, comunque, molti cittadini
italiani sono contrari perch temono di vedere svalutati risparmi, stipendi e pensioni.

Ma se queste dichiarazioni corrispondessero a realt, la proposta dei CCF sarebbe inefficace e in


ogni caso sarebbe altro da ci che in realt (e che i suoi stessi sostenitori sembrano in questi
appelli non riconoscere o voler occultare). Piuttosto, seguendo i punti sopra elencati:
1) Quasi moneta o Moneta?
Dal punto di vista finanziario il principio base necessariamente che) Ogni attivo finanziario di
un soggetto la passivit finanziaria di un altro. Nel moderno sistema monetario fiat un
controsenso la pretesa di creare moneta senza debito, in quanto la moneta come sopra
definita di per s credito per un soggetto (privato) e debito per un altro (pubblico), ed attivi
finanziari netti per il settore privato possono esistere solo come contropartita del passivo
pubblico. Per converso, Government debt is a private asset: il debito pubblico attivo del
settore privato.
Appare chiaro che il CCF costituirebbe n pi ne meno che moneta, in quanto esplicito credito
di imposta sulla tassazione futura (W.Mosler - Soft Currency Economics, 1994); la sua stessa
essenza di credito finanziario, ovvero di attivit finanziaria netta resa disponibile per il
settore privato, necessario corrispettivo di una posizione di passivit del settore pubblico.
Il fatto che nellipotesi CCF non sia coinvolta la BCE (n la BC nazionale che nellattuale sistema
ECB+SEBC funzionalmente unagenzia del sistema complessivo) non modifica quindi la natura
dello strumento, a prescindere da come si cerchi di confezionarne la presentazione. Pone,
piuttosto, altri problemi che vediamo poco avanti.
2) Giuridicamente ineccepibili o vietati dai trattati?
La fiducia nel funzionamento dei CCF si basa sul fatto che in sostanza operano nel senso di
ampliare (seppure in un arco di tempo biennale) il deficit pubblico, in quanto (a parit degli altri
fattori) aumentano le passivit emesse dal settore pubblico in favore del settore privato. La
spesa derivante da questi deficit aggiuntivi dovrebbe compensare la domanda mancante a causa
delle scelte del risparmio aggregato, spingendo il sistema fuori da quella che non tanto una
trappola di liquidit, quanto una trappola del risparmio. Pertanto pur non correlata
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allemissione di Titoli di Stato lemissione per conferimento/spesa dei CCF passivit dello
Stato, che nellattuale quadro istituzionale Eurozona considerata debito pubblico. La scelta
della denominazione di credito enfatizzata dai sostenitori della proposta non cambia la
sostanza; anche un titolo di Stato debito per il settore pubblico e contestualmente credito per
il settore privato, si tratta di quale delle due facce esistenti vogliamo utilizzare per dare un
nome alla relazione finanziaria in essere, che come ogni rapporto finanziario non pu che essere
(almeno) bilaterale.
Questi punti sono delineati molto chiaramente in Regolamento CE 479/2009,riferito alle
procedure per disavanzi eccessivi degli Stati, in cui si definisce ci che considerato disavanzo
pubblico (e voci correlate) come segue:
Per pubblico si intende ci che riguarda il settore amministrazioni pubbliche (S.13),
suddiviso nei sottosettori amministrazioni centrali (S.1311), amministrazioni di Stati
federati (S.1312), amministrazioni locali (S.1313) e enti di previdenza e assistenza sociale
(S.1314), escluse le transazioni commerciali quali sono definite nel SEC 95.
()
Per disavanzo (o avanzo) pubblico si intende l'indebitamento (o accreditamento) netto (EDP
B.9) del settore amministrazioni pubbliche (S.13), quale definito nel SEC 95. Gli interessi
inclusi nel disavanzo pubblico sono costituiti dagli interessi (EDP D.41) quali definiti nel SEC 95.
()
Per debito pubblico si intende il valore nominale di tutte le passivit (lorde) del settore
amministrazioni pubbliche (S.13) in essere alla fine dell'anno, ad eccezione di quelle
passivit cui corrispondono attivit finanziarie detenute dal settore amministrazioni
pubbliche (S.13).
Il debito pubblico costituito dalle passivit delle amministrazioni pubbliche classificate nelle
categorie seguenti: biglietti, monete e depositi (AF.2), titoli diversi dalle azioni, esclusi gli
strumenti finanziari derivati (AF.33), e prestiti (AF.4), secondo le definizioni del SEC 95. Il
valore nominale di una passivit in essere alla fine dell'anno il valore facciale.
Per cui sia sulla base dellanalisi MMT che sulla base del quadro normativo attuale evidente
che saremmo di fronte a una forma di moneta e debito pubblico. Che proprio in quanto tale,
funzionerebbe.
Come esposto dalla stessa Ragioneria dello Stato:
I conti della PA costituiscono, nellarchitettura della CN, la contropartita dei conti degli altri
settori istituzionali (famiglie, societ finanziarie e non finanziarie, istituzioni non profit, resto
del mondo). Esiste, pertanto, un vincolo di coerenza tra i conti dei vari settori che regola di
fatto lattribuzione delle singole transazioni tra le varie partizioni del conto (e tra le singole
voci).
3) Debito pubblico: trappola o necessit?
I CCF non sono quindi la strada per sfuggire alla trappola del debito pubblico, sia perch essi
stessi costituiscono debito pubblico, sia perch il debito pubblico non una colpa, ma una
necessit economica. In presenza di divieto di scoperto di conto in favore del Governo presso la
Banca centrale (situazione propria ma non esclusiva dellEurozona) il debito pubblico viene ad
essere costituito da Titoli di Stato, di fatto garantiti dalla Banca Centrale di riferimento.
Nel contesto Eurozona, con gli Stati diventati utilizzatori di moneta, i problemi legati al debito
pubblico derivano dal fatto che dei debiti pubblici stata trasformata la natura, e non essendo
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garantiti dal monopolista della valuta sono diventati a rischio similarmente a dei debiti
privati.
Culturalmente, lidea di eliminare il debito pubblico perfettamente in linea con le
distruttive limitazioni previste dai trattati europei, ed in contrasto con le necessit di
funzionamento di uneconomia moderna. Il debito pubblico deve esistere e come misura minima
deve, semplicemente, essere garantito dal monopolista. Cosa che in Eurozona non prevista n
oggi n in prospettiva. [Si ricorda per inciso che la MEMMT sostiene, come assetto ottimale da
adottare, la proposta di zero policy rate con eliminazione dellemissione dei Titoli di Stato e il
debito pubblico contabilizzato come sommatoria degli importi accreditati dal settore pubblico
in favore del settore privato]
4) CCF per salvare lEurozona o per uscire dallEurozona?
Lidea che adottare i CCF non comporti luscita dallEurozona altamente improbabile. La spesa
cos effettuata avverrebbe bypassando la BCE e le linee di politica fiscale restrittiva che la
stessa BCE impone semi-informalmente agli Stati nellambito di un ruolo politico che a lei non
compete. Che gli strumenti fiscali come gli stessi CCF non siano (ovviamente) di competenza
formale BCE certificato dal fatto che la stessa BC interpellata in merito ha dichiarato per
iscritto di non avere voce in capitolo. Limmane onnipotenza (cos percepita) della BCE poggia su
una sorta di illusione collettiva che nellopinione pubblica verrebbe seriamente lesa dal
funzionamento di uno strumento come i CCF, con immaginabili reazioni violente del centro di
controllo eurozona.
Il CCF appare quindi come strumento non per una riforma morbida delleurozona, quanto
come primo passo per unuscita dalleurozona che dovrebbe essere predisposta e pronta anche
per gli altri aspetti chiave urgenti e indifferibili (Sistema bancario, gestione debito esistente,
etc). Tra laltro non ha alcun senso rispondere a una struttura istituzionale che obbliga a
politiche economiche malsane progettando uno strumento che permetta di permanere in questo
quadro istituzionale malsano. Il recente Report Euro Area della Commissione Europea richiama
ancora una volta la necessit che gli Stati membri eurozona proseguano con le riforme strutturali
per incrementare la produttivit, con la deregolamentazione del mercato del lavoro, etc., per
cui (come evidente da anni) non sono in programma quelli che sarebbero i necessari
aggiustamenti, ma piuttosto un inasprimento di quanto fino ad oggi gi conosciuto.
In realt riguardo le finalit (euro-salvataggio/euro-exit) dei CCF, esistono posizioni diverse tra
gli stessi autori/promotori dello strumento:
M.Cattaneo "Introdurre i CCF un'euroexit", M.Cattaneo, L.Gallino, E.Grazzini, S.Sylos Labini
Una nuova moneta fiscale per battere la crisi e G. Zibordi che in Un appello per una nuova
moneta fiscale...da cui mi dissocio, sostiene (e mi trova daccordo) che:
L'idea di creare una moneta parallela, all'interno del sistema dell'Euro, che in qualche modo
simula i poteri della Banca Centrale che oggi non abbiamo, non deve servire a illudere che
questo sistema dell'eurozona, della BCE e della Troika funzioner, come sembra invece
dall'appello.
Lintervento CCF va considerato come un intervento finanziario di emergenza. Ma inoltre
cruciale (partendo dalla fondamentale distinzione risorse materiali / finanziarie su cui si fonda
la MMT) il fatto che i vincoli finanziari del sistema Eurozona siano parte di un quadro pi
generale di vincoli sugli Stati membri, riguardanti anche ad esempio forti limitazioni sulle
politiche industriali, agricole, etc. che rendono impossibile il perseguimento dellinteresse
pubblico da parte dei Governi. Questo, quanto meno, nel caso che qui ci interessa: lItalia.
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Le ultime quattro considerazioni sono necessariamente di natura politica.


La prima che la proposta CCF piuttosto sintetica, concreta, e gi formalizzata in una bozza
di proposta di legge. un possibile strumento che nel panorama attuale si evidenzia per la
propria operativit.
La seconda che i vari appelli pubblici alladozione dei CCF appaiono evidentemente carichi di
segnali calmanti rivolti allestablishment europeo come messaggio di non pericolosit della
proposta per la sopravvivenza del sistema euro.. Scelta comprensibile se si considera che tra i
promotori dellappello figura, ad esempio, Luciano Gallino, che fino a pochi anni fa scriveva che
E necessario che un maggior numero di cittadini arrivino a convincersi che lUnione Europea
un grandioso progetto politico, economico, sociale, culturale che presenta elementi unici al
mondo. Questa ambiguit della proposta, nelle condizioni attuali, situata tra
lincomprensibile e inaccettabile (oltre che non credibile, come sopra evidenziato). Se siamo di
fronte alla fine della democrazia in Europa, come di recente ha scritto lo stesso Gallino dopo
aver cambiato idea rispetto a quanto scriveva due anni prima, occorre agire di conseguenza
piuttosto che lanciare messaggi di accondiscendenza.
La terza che ad oggi la proposta non pare aver riscosso alcun sostegno politico visibile.
Comprensibilmente, in quanto la proposta incrinerebbe seriamente lequilibrio politico
Eurozona, per cui pu essere adottata solo da un Governo o comunque uno schieramento politico
che sia assolutamente pronto e preparato per questo passo ed intenda farlo con una scelta di
politica fiscale che amplia il deficit pubblico, andando quindi (pur al di fuori della normativa UE)
verso una violazione dellArt. 81 della Costituzione (Pareggio di bilancio).
La quarta, conclusiva, che i CCF sembrano essere realmente uno strumento valido come primo
passo per uneuro-exit, ma come tale necessitano di un supporto politico che ad oggi non sembra
esistere, e di una inequivocabilit riguardo il senso della proposta che purtroppo sembra
mancare anche tra gli stessi promotori del progetto.

Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare.
[Seneca]

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Bibliografia

M.Draghi - Speech By Mario Draghi, President Of The ECB At The Global Investment
Conference In London 26/7/2012 [ecb.europa.eu]
W.Mosler - Definire La Base Monetaria In Un Regime Di Cambi Flessibili. La Grande
Riformulazione (2014) [retemmt.It]
W.Mosler / P.Pilkington - Tax-Backed BondsA National Solution To The European Debt
Crisis (2012) [levyinstitute.org]
M.Cattaneo E G.Zibordi La Soluzione Per l'euro (2014) [Ed. Hoepli]
S.Fullwiler - I Lanci Di Banconote Dagli Elicotteri Sono Operazioni Di Politica Fiscale
(2010) [vocidallestero.Blogspot.t]
W.Mosler Soft Currency Economics (1994) [mosler.org]
L.Randall Wray - Mmp Blog 2: The Basics Of Macro Accounting (2011)

L.Randall Wray - Why Congress Should Not Increase The Governments Debt Limit (2009)

A.Terzi - Trappola Della Liquidit O Trappola Del Risparmio? (2014) [economiaepolitica.It]


Regolamento Ce 479/2009
Ragioneria generale dello Stato I Principali Saldi Di Finanza Pubblica (2008)

A.Terzi - Varoufakis, Padoan e il segreto di Pulcinella del debito pubblico italiano(2014)

B.Mitchell - Ancora Un'altra Soluzione Per La Zona Euro (2014) [retemmt.it]


European Commission Report on the Euro Area, 26/2/2015
M.Cattaneo Introdurre I CCF uneuroexit (2014) [bastaconleurocrisi.blogspot.it]
M.Cattaneo, L. Gallino, E. Grazzini, S. Sylos Labini - Una nuova moneta fiscale ber
battere la crisi (2014) [syloslabini.info]
G.Zibordi Un appello per una nuova moneta fiscaleda cui mi dissocio (2014)

M.Cattaneo Prima bozza della proposta di legge - Certificati di Credito Fiscale (2013)

L.Gallino - Il modello sociale, pilastro dellunit europea (2011) [eguaglianzaeliberta.it]


L.Gallino Un Colpo di Stato in atto in Italia e in Europa (2014) [ilmanifesto.info]

[neweconomicperspectives.org]
[rooseveltinstitute.org]

[rgs.mef.gov.it]
[ateconomics.com]

[monetazione.it]
[bastaconleurocrisi.blogspot.it]

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