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Settimelli, EMlio
Benito Mussolini

OPERANAZIONALEDEDICATA
iA6liARTEFlCIDEL^AVITTORIA

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iimaamnmimmmmmmmmmmmmmmmmihMmmmnmn,

5S0-lA.S0CiETATiP06i?AFICAEDi TRiAL rwvrA^l-PIACENZA

OPERA NAZIONALE
dedicata agli

ARTEFICI DELLA VITTORIA


Profili delle pi alte figure della

guerra d' Italia.

La collana consta di circa 100 fascicoli di 48 pagine ciascuno (tra


cui alcuni doppi di

96

pagine) ed divisa nelle seguenti serie

Il

Soldato Ignoto

Oli

Il

Cittadino Ignoto

Grandi Invalidi

Volontari'

Condottieri

Gli Eroi
I

Sono

Gli Irredenti

Martri

usciti finora

VITTORIO EMANUELE

Animatori

seguenti fascicoli

ili

Politici

QUESTA RACCOLTA, CHE INTENDE CON-

SEGNARE STABILMENTE ALLA STORIA E


ALLA GLORIA LA GRANDE ARISTOCRAZIA

DELLA VITTORIOSA GUERRA D'ITALIA,


IDEATA E ORDINATA DA MARIO CARLI;

ORNATA CON FREGI

DI GUIDO MARUSSIG;

PUBBLICATA, SOTTO GLI AUSPICII DELLE

AUTORIT STATALI E COL FAVORE NAZIONALE, DALLA SOCIET TIPOGRAFICA EDI-

TORIALE PORTA IN PIACENZA.

PROPRIET RISERVATA

Stampato nello Stabilimento delia


in

PIACENZA

SOC.

TIP.

EDIT.

Settembre 1922

PORTA

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GLI ANIMATORI

BENITO
MUSSOLINI
PROFILO DI

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I

EMILIO SETTIMELLI

II
il
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MCMXXII

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Mussolini partecip da prima alla grande guerra

come

soldato semplice. Visse, bersagliere, fra

saglieri nei disagi della trincea

mesi e mesi.

Fu

berfatto

caporale per merito di guerra con una motivazione


brillantissima.

morale.

Non

rettore del

Al

si

sacrificio personale egli

uni quello

passa senza sacrificio morale da di-

Popolo

d'Italia a

umile bersagliere.

Egli lasciava a Milano la sua creatura adorata:

quotidiano nel quale aveva fusi la sua

il

zione e

il

commo-

suo acume d'italiano.

Dal fronte

egli

mand

per qualche tempo una

specie di giornaletto di guerra.


vosi e sintetici.

Ma respirano

Sono appunti ner-

della sua energia indo-

mata e del suo ottimismo profetico.


Lo scoppio di una bomba che lo costrinse a letto
per molti mesi dopo averlo messo in gravissimo
pericolo di vita, chiuse il suo periodo di partecipazione militare alla guerra.
.

Egli consacr col sacrificio e col sangue la sua

lotta

per l'intervento.

Ma

perde quasi nel grandioso sviluppo dell'altra, quella di animatore ,


di (( artefice della vittoria . Essa pu dividersi in
questa sua attivit

si

quattro periodi importantissimi.

primo fu

la

sua lotta per convincere

socialista italiano a

non

il

partito

ostacolare l'intervento e

termin con la sua espulsione dalla chiesa rossa.


n secondo s'inizia con la fondazione del Popolo
d^Italia con tutta la sua campagna per indurre il
governo alla guerra e termina colla dichiarazione
della guerra all'Austria, il terzo quello d'incita-

mento

e di sostegno alla guerra e termina colla di-

sfatta di Caporetto, il

quarto quello della passione

e della Vittoria e va fino a Vittorio Veneto.

BENITO MUSSOLINI

Quando scoppi la guerra europea, Benito Mussolini dirigeva Y Avanti! e rappresentava la tendenza rivoluzionaria del partito

socialista italiano.

Nella sua attivit di socialista, gi emergevano


le

migliori qualit del suo Io. Stranamente inserito

in

una ideologia

e in

un

partito che son la negazione

dell'individualismo, egli riusciva ad essere se stesso

per

tono appassionato della

il

polemica e

l'intre-

pidezza nell'affrontare le pi gravi responsabilit.


Il

suo spirito inquieto gi elaborava

riodo di idee e di lotte.

quindi salda,

ma

La sua fede

un

altro pe-

socialista

non

era

fieramente travagliata. Lo scoppio

della guerra, la presenza di questo grandioso fatto

europeo, acceler la sua

crisi

cerebrale e spirituale.

Egli senti che l'Italia avrebbe dovuto intervenire


nel conflitto.

Non fece un mistero

di questo suo con-

vincimento e tent di trascinare il partito socialista


ad approvare la guerra. Non vi riusc. La piattezza
ventr aiol, la demagogia

ebbero

il

sopravvento

dal partito.

pii sfacciata e

pi cinica

Benito Mussolini fu espulso

EMILIO SETTIMELLI

10

Magnifica fu la sua difesa in una drammaticis-

sima orazione, ma tutto fu vano. La sua condanna


era stata precedentemente fissata (25 Novembre 1914

).

Questo discorso breve e aspro formidabilmente


latino e si eleva su tutta la eloquenza delle assemquando
blee socialiste, che fatta anche
notevole
di avvocateria e di professorume. Que-

sto discorso fatto di pensiero e di passione e con-

una
abbia mai

tiene

delle pii belle dichiarazioni che tribuno

lanciato a

una

folla

perch mi amate ancora

Voi oggi mi odiate

un momento

E'

lirico

come non potrebbe meglio un grande ared la prova non solo della forza di un indivi-

espresso
tista,

duo,

ma anche della

caldezza della sua fede.

Ammirevole questo brano


orazione
((

della stessa tragica

Amilcare Cipriani, sul cui nome abbiamo fatta

una mirabile

lotta al sesto collegio (voi la ricordate

quella grande lotta?), Amilcare Cipriani


pii essere

non potr

vostro candidato perch egli ha dichia-

rato, a voce e per iscritto, che se

suoi settantacinque

anni glie lo permettessero, egli sarebbe sulle trincee


a combattere contro la reazione militarista europea

che soffoca la rivoluzione.


ragione e chi aveva

non

Il

torto in

tempo dir chi aveva


questa

formidabile

mai presentata al socialismo, semplicemente perch non si era mai presenquestione che

si

era

BENITO MUSSOLINI

tata nella storia

11

umana una

come

conflagrazione

quella attuale, in cui milioni e milioni di proletari

sono

gli

uni contro

Non

gli altri.

cosa di tutti

una guerra come l'attuale, che ha


qualche rassomiglianza con l'epopea napoleonica.
Waterloo fu del 1814; forse nel 1914 qualche altro
giorni quella di

principio andr per terra, qualche

andr in frantumi, forse


inizier

una nuova ra

si

altra

corona

salver la libert e

nella storia del

mondo,

si

spe-

cialmente nella storia del proletariato, il quale in


tutte le ore critiche mi ha visto qui, in questo stesso
posto,

come mi ha

Ma

visto in piazza.

vi dico fin

da questo momento che non avr remissione, non


avr piet alcuna per tutti coloro che in questa tragica ora non dicono la loro parola per paura dei
fischi o per paura delle grida di abbasso. Non avr
remissione,

non avr

tutti i vili

Quale fortuna se
avesse ascoltata la

piet per tutti

il

voce

reticenti, per

partito socialista italiano

suo

del

Quante sciagure di meno per

modo

giovane Capo!

la nostra Patria

che poteva essere


tagliato fuori dalla grande opera
data la sua
posizione
se appena appena fosse stato meno
In ogni

Mussolini,

forte e

meno

bito

suo contributo alla nostra guerra centupli-

il

sincero

riusc a dare intiero e su-

catrice.

Nel Novembre del 1914 con

la

nascita del

EMILIO SETTIMELLI

12

((

Popolo

d'Italia l'Italia ritrovava

un suo grande

figlio.

Popolo d'Italia un giornale storico.


Esso senza dubbio il pi fecondo foglio nei conIl

fronti della nostra guerra.

Nel periodo che precede


solini dette al

Musfiamme

la dichiarazione.

nuovo quotidiano

tutte le

della fede e della eloquenza.

Giorno per giorno lavor per trascinare il paese


nella grande lotta. Impossibile spigolare fra i suoi
articoli. Mi limiter a riprodurre qualche brano
del discorso pronunciato a Parma nel Dicembre
del

1914

e che

li

riassume

tutti.

Mussolini articolista sbocca in Mussolini oratore. Quello che quotidianamente scatta dal suo
cervello e dal suo cuore, con tutte le oscillazioni
e qualche volta le contraddizioni che la improvvi-

sazione impongono,

matura poi nel discorso che


Mussolini elabora pazientemente e che pronuncia
raramente, come una sintesi di un suo periodo di
si

pensiero e d'azione.

Ecco qualche brano


cumento

dell'importantissimo do-

((

Accanto

che non vale

un

altro

al

movimento

pacifista

borghese,

pena

di prendere in esame, esiste

movimento

di carattere intemazionale;

la

quello operaio. Allo scoppiar della guerra anche

questo ha dimostrato tutta la sua insufficenza.

BENITO MUSSOLINI

13

dovevano

tedeschi che

dare

l'esempio,

si

sono

come un sol
ha costretto i

schierati sotto le bandiere del Kaiser,

uomo.

Il

tradimento

tedeschi

dei

socialisti degli altri paesi a rientrare sul terreno

della nazione e della difesa nazionale. L'unanimit

nazionale tedesca ha determinato automaticamente

l'unanimit nazionale negli

altri paesi. Si detto, e

giustamente, che l'Intemazionale

come l'amore;

bisogna farlo in due o altrimenti onanismo infe-

condo. L'Internazionale finita; quella di ieri

morta ed oggi impossibile prevedere quale e come


sar r Internazionale di domani. La realt non si
cancella,

non

si

ignora, e la realt che milioni e

milioni di uomini
operai
sui

che
si

nella stragrande maggioranza

stanno oggi

gli

campi insanguinati di
si

uni di fronte agli


tutta

Europa.

I neutrali

sgolano a gridare abbasso la guerra

accorgono di tutto

il

altri,

grottesco vile che

si

non

contie-

ne, oggi, in tal grido. E' un'atroce ironia gridare


({

abbasso la guerra mentre

si

combatte e

si

muore

sulle trincee .

Popolo (Tltalia
non perde una occasione sola per propagandare la
guerra. Anche quando Mussolini in trincea e
Si giunge all'intervento, e

all'ospedale,

il

giornale

il

come magnetizzato

dalla

sua volont. Ristabilito, alla fine della primavera


del 1917, riprende

mente

il

suoi articoli e combatte aspra-

Gabinetto Boselli che con la sua debolezza

tanto doveva contribuire alla disfatta dell'Ottobre.

L'ultimo periodo della sua attivit di animatore , quella che va da Caporetto a

Vittorio Ve-

neto, la pili felice.

Questo scorcio di tempo eminentemente drammatico pot mettere in luce tutte le grandi qualit
di Mussolini, il quale racchiude in s due caratteristiche che sembrano antitetiche: l'impeto e la
tenacia.

Ecco

il

discorso che egli pronunci

braio 1918 all'Augusteo di

Roma.

il

24

feb-

BENITO MUSSOLINI

NON

15

SI

TORNA INDIETRO!

24 Febbraio 1918
alVAugusteo in Roma,

Discorso pronunciato

il

forse, fra di voi, qualcuno che ricorda un


comizio interventista che tenemmo tre anni fa in

una

delle piazze di

polizia,

ma avevamo

storia pass,

Tre

Roma? Fummo
ragione. Noi

dispersi dalla

passammo

e la

con noi!

citt fecero la storia.

che fanno la storia;

Non

importa. Sono le

villaggi si contentano di

Noi, dopo tre anni di

guerra, nonostante Ca-

citt

subirla.

poretto, rivendichiamo altamente e

solennemente
tutto ci che di profondo, di puro, di immortale si
fece nelle giornate di maggio.
Ricordate! Fu appunto nel maggio 1915 che
l'Italia non ebbe paura di saper vivere, perch
non ebbe paura di saper morire!

Ma

allora noi

commettemmo un grande

che abbiamo poi duramente

errore,

espiato. Noi, che ave-

EMILIO SETTIMELLI

16

vamo

voluto la guerra, noi dovevamo impadronirci

del potere!

tutta

Vas-

popolo italiano
il quale non la plebe che
ubbriaca nelle cantine, perch non per nulla
Il

si

da

{Applausi scroscianti

semblea).

siamo stati politi e raffinati da 20 secoli di storia


il popolo italiano ebbe allora l'oscura intuizione
dei pericoli che minacciavano la sua missione.
Nel maggio 1915 la Nazione tutta offerse un

umano meraviglioso. Noi, gente dell'S,


quando varcammo le gole di quell'Alto Isonzo,
pensammo che esse non dovevano mai pi essere
oltrepassate dai tedeschi. Noi, quando giungemmo

materiale

oltre,

ad una voce gridammo: Viva

l'Italia!

{Ap-

plausi formidabili da tutta V assemblea. In piedi,

il

pubblico, fa una lunga ovazione, ripetendo-. Viva

V Italia l).
Era un materiale

umano

meraviglioso quello

che noi allora consegnammo a gente che faceva la


guerra come si fa una corve penosa, pi tediante
delle altre.

Noi consegnammo questo materiale per una


guerra che dopo 20 secoli era la prima guerra del
Popolo Italiano, a gente che non poteva comprenderla.

gente che rappresentava

rocratici che

il

passato, a bu-

hanno versato molto, troppo

inchio-

str sulle piaghe vermiglie del popolo.

Abbiamo consegnata questa

nostra guerra a dei

BENITO MUSSOLINI

17

persone

superficiali, a dei leggeri, a

adagiano sul fatto nuovo .


Ma noi siamo qui a dirvi
sono sul Piave

Signori,

che oggi

Signori,

si

tedeschi

hanno abbattuto

tedeschi

una porta del Veneto e stanno abbattendo l'altra


porta! E' tempo di vedere se i nostri cuori sono di
acciaio! . {Applausi entusiastici).

Io

li

ho

visti,

questi soldati, perch

ho vissuto

tra loro, soldato semplice, la vita del soldato sem-

ho

plice. Li

visti in tutte le pii diverse

della vita militare. Li

ho

visti nelle

contingenze

caserme, nelle

andava alla fronte, nelle trincee,


nelle caverne sotto i bombardamenti, quando tutti
si chiedono se il rimbombo finir una buona volta,
quando le granate piovono, piovono a morte. Li
ho visti, quando tutti i cuori sono sospesi; perch
si attende l'ufficiale che dica: Fuori dalla trintradotte mentre

cea . Io

li

ho

si

visti,

questi

figli d'Italia,

e vi dico

che non sono stati dei soldati, ma dei santi e dei


martiri! {Scoppia un applauso generale fragoroso.
Il pubblico, che aveva seguito in un silenzio com-

mosso Voratore,

si

Come dunque
Guardiamo
nostro esame,

leva in piedi acclamando).

avvenuto Caporetto?

nella nostra coscienza, facciamo


il

nostro coraggioso

esame

il

di co-

scienza, di grande Popolo.

Ah
il

S.

Ci pu essere stato in

fatto militare,

ma

un primo tempo,

in secondo tempo,

no

Nel

se-

EMILIO SETTIMELLI

18

condo tempo siamo dinanzi ad una allucinazione


gigantesca. (Applausi).

"

gli

Erano passate delle grandi parole attraverso


orizzonti. Erano giunte dalla Russia le formule

salvatrici e

da

Roma

quando

tivo e feroce,

inutile strage! .

Voi non

lo

un

era partito
si

giudizio nega-

disse che la guerra era

una

(Applausi).

immaginate

il

turbamento profondo

che questo giudizio deve aver provocato nella coscienza delle moltitudine. E,

come non

ecco giungere dal parlamento,

momento nessuno

avesse avuto

bastasse,

senza che in quel


il

coraggio di fare

sommarie, un'altra parola sacrilega:


prossimo inverno non pi in trincea! (Ap-

le giustizie
((

plausi formabidilif grida contro Treves).

Ed

ora, infatti,

l'Isonzo,

ma

al di

Tutto ci fu

il

non siamo pi in trincea, oltre


qua del Piave (Applausi).
prodotto di una menzogna che

era alla base della nostra vita nazionale.


detto: Libert politica!

Ah!

Si

era

libert di tradire,

di assassinare la Patria, di far versare pi sangue,

come ha
le

detto

un Uomo che

oggi in Francia esercita

funzioni di grande chirurgo, (Applausi generali,

fragorosi. Si grida: Viva Clemenceau!).

Questa libert politica paradossale. E' criminoso pensare che si requisiscano, si vestano, si armino, si mandino a fat-si uccidere degli uomini, ed
a questi uomini si neghi ogni libert, di parola o di

BENITO MUSSOLINI

19

protesta, e si puniscano terribilmente

ogni minimo

atto o parola

soldati

non consoni

ad

all'ordine

avuto, e contemporaneamente, indietro, nelle conventicole segrete, nei circoli degli acoolizzati abbrutiti,

nelle sagrestie,

si

permetta

di

preparare le

azioni e di pronunciare le frasi che assassinano

la

(Grandi applausi. Approvazioni generali.


Il pubblico tutto in piedi!).
Si sono fatti sul corpo della Patria dei calcoli
demagogici ed elettorali! (Grandi applausi).
guerra!

Ma, dopo

il

24 Ottobre, non avete

sentito in

voi stessi che c'era qualche cosa di mutato in noi,

come
tito

come individui? Non avete

collettivit e

che l'avvoltoio vi aveva strappato

le

sen-

carni

conficcato gli artigli nelle ferite vermiglie?

(Ap-

Non avete compreso che si ritornava indie66? Non vi rendete conto del pericolo che

plausi).
tro, al
il

66 miUtare

si

era accompagnato da quella ma-

novra diplomatica che non abbiamo ancora espiato ?


(Applausi).

La Patria non

si

nega. Si conquista ! (Ovazione

generale, calorosa).

Prendete esempio da quello che succede in Russia. Dicevano i saggi latini che la Natura non fa
salti. Io non prendo alla lettera questo detto. Credo, anzi, che talvolta la Natura faccia qualche salto.
Ma in Russia ne hanno voluti far troppi. Hanno
abbattuto lo czarismo, per costituire la repubblica

EMILIO SETTIMELLI

20

democratica di Rodzianko e di Milukoff. Era gi


un gran passo; e trascuriamo l'intermezzo del
Granduca Michele. Ma, insoddisfatti di questa repubblica, hanno voluto renderla ancora pi sociale,

ed hanno chiamato Kerensky. Kerensky se ne andato, perch era un dittatore di cartone {si ride)
ed ecco nuova gente che vuole fare il salto pii dif
ficile, sempre pi difficile. Ah Ma adesso i tedeschi
!

sotto la

hanno

maschera del futuro pseudo-democratico,


rivelato

annessionisti.

ladini

loro ceffi brutali e barbarici di

Pietrogrado

debbono costruire

si

dice:

Tutti

i cit

trincee, e coloro che sa

ranno trovati in atteggiamenti sospetti di vagabon


daggio e di spionaggio, saranno fucilati senz'altro
Ma intanto i tedeschi obbedivano, e credo obbe
discano, ad un triplice ordine di motivi:
il motivo militare;
il motivo politico;
il motivo dinastico.
Credo che l'HobenzoUern, si proponga di riporre sul trono

il

Romanoff

Ebbene, io me ne infischio! {Grande ovazione).


Dopo che il popolo russo non ha saputo vivere in
libert, viva pure da schiavo. {Applausi. Si grida:
Bene!).

Ma

intanto la defezione russa accresce

il

nostro compito. Non. tempo di piangere, di fare la

pohtica dolce.
sta

Non

guerra demoniaca.

il

tempo

degli angeli in que-

BENITO MUSSOLINI

21

un uomo

Io chiedo uomini feroci. Chiedo

fe-

roce che abbia della energia, l'energia di spezzare,


la inflessibilit di

punire; di colpire senza

zione, e tanto meglio quanto pivi

il

esita-

colpevole in

(Grande ovazione. Tutto il pubblico^ comprendendo le allusioni, si alza in piedi, acclamando). Voi mandate al Tribunale di Guerra il soldato
alto.

semplice, carico di famiglia, pieno di preoccupazioni, ed al quale

fosse la Patria

non

avete

(applausi),

mai insegnato che cosa


perch ha trasgredito

qualche ordine. Se voi conducete

al

muro

questo

soldato, io approvo, perch sono partigiano di

Ma

inflessibile disciplina.

pesi e

due misure. Se

c'

voi

un

non dovete

un deputato che dopo

(Applausi). Se

l'esperienza di Caporetto

torna a dire ancora che la guerra


cello, io vi dico

una
due

generale che contrav-

viene al decreto Sacchi, colpitelo!


c'

fare

un

inutile

che quello lo potete, lo dovete

restare, punire, colpire

maar-

(Ovazione).

Chi stato al fronte, chi ha vissuto nelle trincee,


sa che cosa vuol dire sull'anima dei soldati la lettura
di certi discorsi e di certi resoconti.

povero solsi domanda: Perch io debbo


soffrire e debbo morire se a Roma si discute ancora
se la guerra si doveva o non si doveva fare? se a
Il

dato della trincea

Roma, coloro che devono dirigere le cose d'Italia,


non sanno ancora se si fa bene o male a combattere?

Accademia deplorevole

e criminosa quella.

EMILIO SETTIMELLI

22

Ed

o Signori!

dopo

ora,

la disfatta, si

irresponsabile

di

anche dopo Caporetto, anche


permette ancora a quella gente

sabotare

la

guerra.

{Applausi

scroscianti).

Dopo

Caporetto, sono rispuntati degli uomini

che noi credevamo di avere spazzati via per sempre

Dopo Caporetto

Dronero {urla
generali) l'apportatore di sciagure e con lui molti
altri

scolo.

sono usciti

Ma

noi

li

rispuntato da

alla luce di questo nostro crepu-

abbiamo

ricacciati

ancora una volta

nella terra, perch siamo ancora in piedi.


Si.

Molti dei nostri compagni sono rimasti sul

Carso e sulle Alpi.

Ma

noi ne portiamo la

memo-

ria sacra nel cuore.

Io penso allo strazio ineffabile di quei soldati

Armata, quando dovevano abbandonare


il Carso. Penso che essi abbiano pianto, che abbiano
domandato Per qual motivo, per quale mostruosa
forza o quale inopinata catastrofe, ci si costringe ad
abbandonare questa petraia? Perch si finisce per
amare il solco, la pietra, il fosso, la caverna, dove si
vive e si muore. Si ama il Carso, questa pietraia punteggiata di piccole croci che segnano le tombe di coloro che sono caduti per la libert della Patria nostra.
{Applausi ripetuti). Si ama il Carso da cui si godeva
della Terza

la vista della riviera agognata, della riviera di Trieste nostra, {Ovazione).

Noi portiamo ancora

la fiaccola dei morti,

ben

BENITO MUSSOLINI

23

viva e splendente, la fiaccola di coloro che sono caduti in faccia al nemico.

idee di lucro. Vogliamo


chiaro, che

abbiamo

riconoscimento esplicito,

il

fatto

noi non siamo mossi da

il

nostro dovere

Ed

oggi

siamo ancora sulla breccia per dire a questo popolo,


caso

mai

dietro!

lo avesse scordato:

c' possibilit di scelta

cervello finche volete,

pu pensare ad
Il

Non

torna in-

si

)).

Non

non

altro

non

Arrovellatevi

c' altro

da fare!

Non

il

si

giuoco tale che dobbiamo continuare, perch

possibile vi sia altra soluzione che questa; o

vinti o vincitori

la posta la vita o la

morte della

Nazione. Anche coloro che erano andati al potere


col proposito di fare diversamente, di accomodare,

hanno dovuto

Non

ricredersi.

Bisogna vincere L'esempio venuto dalla Russia. I governanti russi hanno


creduto appunto di tornare indietro, di fare la pace.

Hanno

si

torna indietro

discusso dei giorni, delle settimane, dei mesi,

non hanno concluso nulla, perch se il massimalismo aveva mandato degli avvocati pii o meno eleganti, la Prussia aveva mandato un generale, con

l'elmo a chiodo e lo spadone lucente, che di tanto in


tanto faceva battere sul tappeto, perch meglio

comprendesse quali erano


nia. Poi

hanno

le ragioni della

accettata la pace.

si

Germa-

Ma la Prussia, asse-

tata di territorio, la Prussia dell'Hohenzollern insa-

EMILIO SETTIMELLI

24

zable e implacabile, marcia nell'interno della Russia

ed occupa

Dunque,

territori!

qualcuno che oggi non

se c'

\Tiole la

pace, che vuol continuare la guerra, questo qual-

cuno non dovete ricercarlo fra


lino nella cricca di

popoli,

ma

a Ber-

Hindemburg e di Ludendorf L
umano, e contro questi ne.

nemici del genere

sono i
mici non

si sta

mo in piedi

in ginocchio! Noi, stirpe latina,

stia-

{Grande ovazione).
Noi che volemmo la guerra e ci vantiamo di
averla voluta, noi che non andiamo mendicando collegi elettorali, noi non seguiremo la vilt demagogica di chi vuole ingraziarsi la plebe. Democrazia
non significa scendere al basso. Democrazia significa
!

salire! Significa elevare quelli del basso, in alto!

sangue che stato versato e che


noi non abbiamo dimenticato, sangue puro, giovane,
sacro, puro come quello col quale gli antichi cristiani nelle Catacombe facevano la comunione dei
cuori, quando si incidevano sotto le ascelle e bevevano il sangue comune in un solo vassoio ; per tutto
il sangue italiano versato, per tutto quello che dovr
versarsi ancora, rinnoviamo il patto solenne della
allora per tutto

il

nostra fede, della certezza della vittoria.

No!
mortale

L'Italia

non muore, perch

l'Italia

im-

{Salve di applausi clamorosi accolgono la chiusa

del discorso. Tutto

il

pubblico fa a Mussolini una

BENITO MUSSOLINI

25

commossa dimostrazione
si

di stima e di affetto. Molti

affollano intorno a lui e lo abbracciano).

L'ho riprodotto integralmente perch un

sol

blocco di energia disperata e di fede disperatissima.

E'

un monumento

di forza latina che

forma un

tutto

inscindibile.

Questa forza d'animo mussoliniana che seppe


non solo difendere, ma vantare l'interventismo nelle

non allontan alcuna


ne recinse come di una corona

ore tragiche della disfatta, che


responsabilit,
gloriosa, che
rati e col

mezzo, o

se

proclam con

gli

argomenti pi

ser-

non ci son vie di


giov immensamente

coraggio pi deciso a

si

vince o

all'Italia cos

Non

ma

si

muore

duramente provata

e impegnata.

proclamare che Benito Mussolini va


messo in un posto d'onore in questa raccolta, fra i
(( grandi artefici della Vittoria .
esito a

BENITO MUSSOLINI

29

LA SUA APPARIZIONE.
La

deficiente fusione degli elementi morali e

materiali che costituiscono

una

l'Italia,

improvvisata da

ha geneemergere uomini e

raffica di genio e di fede in cent'anni,

rato gravi squilibrii ed

ha

fatto

cose indegni di noi.

un paese prevalentemente rapido, passionale,


intelligente non dovrebbero galleggiare certi elementi frigidi e ottusi. In un paese di gente snella
non do\Tebbero segnare il passo gli obesi. In un
paese di intuitivi non dovrebbe predominare il culIn

turale.

Contro

il

panciuto,

il

professore e

il

pessimista,

contro questi idoli dell'Italia ufficiale e burocratica,


dovere di ogni giovane italiano scagliarsi sen2a

poso. Dividere le correnti nazionali secondo


di

un

partito

ad una

un

assurdo. Tutto

si

ri-

limiti

riduce, oggi,

due diverse mentalit.


Esistono degli italiani nuovi e degli italiani

vec-

devono, per la fortuna

riti-

lotta fra

chi. I vecchi

d'Italia,

EMILIO SETTIMELLI

30

che certi partiti, come il socialista,


appunto perch basati su una concezione d'impotenza individuale, raccolgono una maggiore quanrarsi

Va da

tit di

se

zavorra.

Ma

per me. Serrati dello stesso

colore di

un qualunque rudero

tengono

tutti e

due

conservatore. Appar-

allo stesso smisurato corteo dei

seccatori impotenti.

Mussolini esorbita, come importanza di apparizione,

il

suo stesso programma e la sua stessa azione.

Egli provvido all'Italia sopra tutto


liano moderno,

come

come

ita-

riassuntore schietto delle pi

belle qualit della razza.

vede avanzarsi sulla grande scena della poliitaliana un uomo degno dell'Italia. Non si tratta

Si
tica

finalmente, di

pili,

di

un sapientone.

un

vecchio, di

Si tratta di

un

buonsensaio,

una energia

intatta,

aperta, elastica, pittoresca, gemale, volitiva.

ma uno sperimentato, non un


ma un uomo dotato di superiore equilinon un sapientone ma un uomo dalla cul-

Non un

vecchio

buonsensaio
brio,

tura vastissima, masticata da mascelle solide e digerita alla perfezione


Si tratta di

da uno stomaco integro.

un uomo che non

arriva a primeg-

giare per carriera burocratica o per

benemerenze di

arte e di scienza o per lungo mestiere politicantistico; si tratta di

un uomo

di

enorme passione che

respira l'orgoglio della razza e che

data la sua

BENITO MUSSOLINI

Statura

per

si

31

sente portato naturalmente a guidarla

maestre della fortuna nazionale.


Ogni riserva, dunque, sulle sue concezioni e
le vie

sulle sue azioni, sparisce dinnanzi al blocco della sua

personalit che nuova, vigorosa, orgogliosa di essere italiana.

Egli

non potr che

far del

bene

al

nostro paese

perch fisiologicamente incapace di tentennamenti,


saccenterie, pessimismi.

Bisogna ventilare l'ambiente politico e dargli


una pii grande e generosa capacit.
L'uomo deve avere, nella nostra valutazione, il
sopravvento sulle sue idee. E' lui, sopratutto, che
deve ispirarci fiducia.

FRONTE AGLI INTELLET-

DI

TUALI AVANGUARDISTI.

La tendenza

a spodestare gli idoli

ufficiali, a

isnellire gli organi dirigenti, a diffondere nell'aria

una mentalit

pi moderna e aderente
alla mentalit della razza, ha preoccupato tutta la
giovane arte italiana. Se l'uomo politico giovane si
pii libera,

trovava dinanzi a ostacolarlo


tista

giovane

Oggi

si

il

commendatore,

trovava dinanzi

le cose, in arte,

il

l'ar-

dantista.

sono assai cambiate, e pare

EMILIO SETTIMELLI

32

incomincino a cambiare anche in politica. Dinanzi


all'urgenza delle forze antinazionali, la Nazione ha

dovuto fare appello

mente disconosciute

alle legittime energie, ingiusta-

e spostate.

In questo senso i nostrani bolsce\dchi hanno reso


volerlo e senza saperlo
un grande servi-

senza

zio all'Italia.

Se tutto fosse andato pianamente, la Nazione

non sarebbe

stata stimolata a rinnovarsi.

Senza le aberrazioni e i trionfi del Pus, l'Italia


avrebbe continuato a vivacchiare sotto lo scettro dei
vari prefettucoli e

non

si

sarebbe mai convinta della

grandezza pro^^;^idenziale di Benito Mussolini.


Gli intellettuali avanguardisti italiani
tutti,

grande romagnolo.
Perch lo sentono vicino,
novazione nazionale.
tia

hanno

senza distinzione di colore, una ardente simpa-

per

il

figlio della stessa rin-

UN AUTENTICO GIOVANE.
E'

un vero

sollievo

il

pensare che Mussolini,

creatore e duce del fascismo, di questo grande movi-

mento, abbia soltanto trentott'anni e ami lo sport.


Con la stessa elegante disinvoltura con la quale
scrive

suoi articoli sprizzanti ironie aristocra-

BENITO MUSSOLINI

33

tiche e paradossi felici, eccolo volare nel cielo di

Milano, oppure guidare una potente automobile o

inforcare una bicicletta.


anche semplicemente
Finalmente Pareva che in Italia non si potesse
essere autorevoli uomini politici senza avere per
mezzo di locomozione la barella o la bara
!

Oh

poter

avere

un presidente
nale con

a riscatto di tutti

senilismi

del Consiglio che approdi al Vimi-

un areoplano da

lui stesso pilotato!

Trentotto anni! Ancora venti anni di intensa

Chi pu misurare il suo volo aquilino?


pu anche rimanere turbato
dalla sua forza rude e dalla sua franchezza qualche

vita politica.

Chi

lo avvicina

ma non

volta imperiosa,

avr mai

il

dispiacere o

il

disgusto di trovarsi dinanzi alla prosopopea pappagallesca di tutti coloro che si credono dei grandi uo-

mini perch seggono sopra uno scanno

illustre.

Al

contrario egli un uomo semplice, senza alcuna


fronda retorica, senza buffi atteggiamenti da padreterno. Al contrario egh un giovane sdegnoso di lodi
che ha della sua missione un superiore concetto. Al
contrario egli

uno

spirito goliardo

che ride volen-

tieri degli istrionismi, delle retoriche, delle

Anche come

vanit

Popolo (Tltalia egli


bada pi alla sostanza che alla forma, ed capace di
divertirsi un mondo per un errore di stampa che
deformi una sua idea e.in una qualunque altra sidirettore del

tuazione che farebbe pigliare l'aria delle grandi

EMILIO SETTIMELLI

34

occasioni a tutti

direttori della terra. Italiano

puro sangue, era bello vederlo nei giorni dell'armistizio, con un grosso revolver sul tavolino, dar ordini
o rientrare nella redazione attrezzata
come un fortilizio. C' in lui tutto un lato pittoresco
agli

arditi

((

che lo rende affascinante. Italiano che ha perfetta-

mente capito

gli italiani.

L'

Come oratore riabilita la

utilit della

ORATORE.

eloquenza,

che, quasi monopolizzata dagli spiriti avvocateschi,

spessissimo

un

un qualcosa

di simile al virtuosismo di

cantante.

Uomo d'azione, uccide la chiacchiera, e d un


contenuto vitale alla parola. E' Foratore che pu con
un discorso, segnare uno stato d'animo, chiarificare
una crisi mentale, riassumere in una sintesi squillante

caotico agitarsi passionale di

il

una moltitu-

dine.

Mussolini odia

lunghi discorsi ed molto

ri-

Quando parla, per una necessit


intema. Sanziona una tappa compiuta.
La nostra terra di Cicerone e di ciceroni, ab-

luttante a parlare.

bonda

di oratori. Si

somigliano

maledettamente.

BENITO MUSSOLITNI

35

Sono, piuttosto, dei chiacchieroni. Mussolini, con


pochissimi ahri, ha il suo stile e il suo fascino.
Il

suo discorso che rampolla spontaneo tutto

ferrato da
scatti e le

una

logica precisa e tagliente.

sue volute,

ma

Ha

suoi

niente di retorico e di am-

polloso.

come in una

Egli parla
zione.

Non un

Egli

gigantesca

conversa-

tono alterato.

uno

e gli altri sono mille, sono diecimila,

semplicemente perch lui, uno, ha la forza di trattare da interlocutore una massa di uomini.
E' un oratore aggressivo. Si presenta al pubblico
come ad un avversario. Lo affronta e lo scuote. Lo
guarda nel cuore e lo illumina. Le folle che amano
gli spiriti virili,

che preferiscono

latore son perse nel

il

suo pugno:

padrone

all'adu-

squassate e ine-

briate.

L'UOMO.
Ricordo

la superiore

impressione che egli fece

mio spirito quando gli parlai per la prima volta.


Avevo avvicinato dei grandi artisti, mai un grande
nel

uomo

politico.

Deputati, ministri e senatori che avevo avvicinato,

non mi avevano

resse.

cos,

inspirato nessun senso d'inte-

forsennato amante delle lontane figure

EMILIO SETTIMELLI

36

di guerrieri legislatori e tribuni, avevo

dovuto accontentarmi di sognarmele rievocate dalle pagine di


un libro di storia. E rimaneva, dinanzi alla mia ani-

ma

scettica e beffarda,

un enigma

dei condottieri di folle.

il

vantato fascino

Vi sospettavo, fiorentina-

mente, un trucco diabolico giocato dal tempo e dalle


fantasie

umane.

La conoscenza di Mussolini mi ha dato la chiave


per capire questi uomini giganteschi che riuscirono
a

dominare e a sconvolgere.
Intorno a lui tutte

transitorie, gli

le cose

uomini creature

sembrano

fragili e

di un'altra razza in-

feriore.

Egli un italico seme doppio scoppiato prodigiosamente fra tante scempiezze. Ci d la querce su-

blime.

UOMO

DI

GOVERNO?

A che s'incammina Mussolini?


Egli certo ad

una importante tappa

della sua

vita.

L'Italia,

anche

la

meno

giovane, costretta ad

ammirarlo e a servirsene.
Rimarr un creatore di minoranze sempre pi
audaci e intelligenti, continuando a sbarazzarsi del

BENITO MUSSOLINI

37

quando il numero
vorr idealmente fermarlo, oppure si dar alla
realizzazione di un programma?

numero dopo

averlo attratto,

Mussolini tace su questo punto.


di

minoranze

si

dimostrato formidabile,

Come

creatore

e acceleratore della vita nazionale, gi

come uomo

di governo

riuscir altrettanto grande.

Basta averlo seguito in questi ultimi tempi per


crederlo fermamente.

Tempra

di lottatore, di tribuno, di soldato, egli

imbriglia dentro una potente maglia di volont

il

suo fondo guerriero.


E'

un uomo complesso.

Irruente e frenato. Vul-

canico e pacato.

Volta a volta ha la maschera terribile del dittatore e quella assorta e travagliata del riflessivo e
dello studioso.

E'

un generoso ed un

per chi, da

uomo

lucido; qualit essenziali

di parte, voglia divenire

uomo

di

governo.

Vedetelo nel massimo del successo e della potenza, non ubbriacarsi, non perdere contatto con
la realt

ma

riprendere severamente quei fascisti

francamente
demagogiche

che trasmodano indicando loro


senza

preoccupazioni

degli eccessi

che

il

.La sua dote somma

suo giuoco audacissimo.

pericoli

la misura, dato

EMILIO SETTIMELLI

38

Sicuro di
lersi.

non

sdegna

s,

la facile occasione

Arrestato da Nitti e poi rilasciato,

attendesse sul Popolo

un

Una noticina

non

vi fu chi

attacco furioso, dato

che Nitti era stato anche prima


Nulla.

per riva-

un suo

bersaglio.

intitolata Incidente, nella quale

faceva appena della cronaca.

1920 pretendevano di
impadronirsi, czarescamente, dell'Italia, come diQuelli omiciattoli che nel

versamente

La

si

forca,

comportavano!
il

supplizio per gli avversari!

Gi ipotecavano

il

potere di l da venire

sedi-

una umanit pii civile, non per


non per liberare, per farsi comprendere

centi assertori di

redimere,

e per garantire tolleranza agli avversari,

ma

per mi-

nacciare la strage e la vendetta!


Ignobili Pigmei dalF anima di ferocia e di vilt.

LA NUOVA CREATURA.
Mussolini stato eletto deputato con una trentina di fascisti.
L'Italia, attraverso

tormenti,

disastri,

errori,

sente la necessit di rinnovarsi. Questo l'impor-

Perch questo desiderio significa la vita stessa,


suo certo e vitale futuro. Chi ha lavorato con me,

tante.
il

BENITO MUSSOLINI

39

pure modestamente, ma certo tenacemente e con


sacrificio, allo svecchiamento della mentalit italiana, non pu che gioire constatando il realizzarsi
della nostra speranza che anche solo dieci anni fa
pareva folle.
sia

Un

po' di noi respira, esaltandoci, nella nuova

creatura.

RITRATTO DI MUSSOLINI.

BENITO MUSSOLINI

'

43

pochissimi uomini dato d'interessare sempre, ad ogni contatto, anche se eminenti per ingegno

o carattere. Specialmente quando questi contatti


avvengono per ragioni professionali. Il proprio lavoro, anche se amato, duro e

non

c'

uomo che non

aspiri a superarlo. Avvicinare Mussolini invece


sempre un vivo piacere. Non si va mai dal Diret-

va dall'uomo affascinante.
Vederlo e parlargli anche pii volte

tore

tutti

genda

si

non

giorni,

al giorno,

sciupare la

significa

sua leg-

e vuotarla d'interesse.

Chi,

come

lui,

pu vantare una

sempre vibrante attrazione?


zione sta

sopratutto

Il

cos

fresca e

suo segreto di sedu-

nella

certezza

di

non

prevederlo mai. La sua forza di una prodigiosa

uomini di grande valore che hanno


una forza statica e uniforme anche se cospicua e
importante. Son pietre preziose ma opache. La vavariet. Esistono

riet dello spirito la possibilit di rifrazione

hanno

certe

gemme. Quando

accolti

con lo stesso
vanti ad una grande personalit
le stesse frasi e

che

sempre con
volto anche se si dasi

si finisce

col chi-

EMILIO SETTIMELLI

44

Ogni commercio vitale


quest'uomo se egli non ha nessun
interesse a mostrarsi diverso o se voi non riuscite
a muovere il suo spirito. Non bisogna dimenticarsi
che la curiosit una grande molla d'attrazione.
dersi ad ogni emozione.

arrestato fra noi e

Saperla destare nel prossimo e

sempre

la

speranza

di

una

tenerla

viva, dar

sorpresa, equivale ad

attrarre continuamente.

Credo che uno dei primi a descrivere e a precisare la maschera mussoliniana sia stato proprio il
tengo non perch abbia fatto una
scoperta (la potenza straordinaria del volto dell'amato amico di una evidenza assoluta) ma perch
sottoscritto. Ci

noi, antiaccademici, che

portanza alla

((

demmo sempre

grande im-

belva nella valutazione di

un

pen-

satore, di un poeta o di un politico, fummo spesso


violentemente criticati. Vedo oggi che anche i gior-

nali di uso
fisiologia
Il

comune

ospitano prose attente sulla

dell'uomo d'eccezione.

cranio di Mussolini grosso e rotondo. La

fronte alta e curva

come una

La maschera larga, chiusa da due mascelle potenti. Naso


curvo ma robusto. Senza la esilit vibrante e adunca
di quasi tutti

vlta perfetta.

nasi aquilini. Gli occhi grandi, neri,

abitualmente sbarrati. Guardano in fondo. Penetrano, colpiscono. Qualche

volta

leoninamente e lucono appena fra

si
i

socchiudono
cigli folti.

La

BENITO MUSSOLINI

45

bocca fanciullesca e anche quando il labbro superiore imperiosamente inarcato appare pii a imbronciata che

((

armata

C' un'evidente sproporzione fra la testa ed

corpo di una robustezza piuttosto

il

comune. Le mani

di Mussolini son piccole, gentili e contrastano con


la

sua rude struttura. Prendono le pagine con cura

e precisione.

Son

mani

le

di

uno studioso

e di

un

artista.

fa

La ricchezza varia dello spirito mussoliniano vi


accogliere sempre con molto colore e il suo fisico

si

plasma mirabilmente sul suo

Ha

Ecco, irritato.

la testa

stato d'animo.

china sul tavolo

fin

quasi a sfiorar le pagine con la punta del naso.

Ha

piegando

un no
Oppure
((

mani

le

ed un

((

domanda:

una

parte.

((

ciao lento e quasi borbottato.

lo trovate a

alla porta.

guarda appena
Vi dice un s o

sotto la tavola e vi

la testa su

leggere

con

le spalle voltate

Sentendovi entrare non si muove ma vi


Chi ? e riconosciutovi
senza af-

con poche parole perfettamente scandite: Scri-vi quel-Io che vu-o-i .


Urtato, reagisce immediatamente spiegazzando
con una mano sola delle carte che getta via e intanto
lampi terribili passano per le sue pupille.
fatto voltarsi

vi risponde

stanco, e allora

ricoperto da

un

il

fuoco della sua faccia come

impercettibile strato di cenere. E'

EMILIO SETTIMELLI

46

l'erudito dalla faccia emaciata e con tutta la sua

profonde e meditative.
E' allegro. Si alza, gestisce con violenza, vi descrive una scena riproducendovela con imitazioni.
Ride e le rughe all'angolo dell'occhio sprizzano
vita raccolta nelle pupille

ironie

sottili.

E' sereno. Fa la grande meraviglia per qualsiasi

Vi incoraggia,t;i vuol bene, vi

notizia.

Nessuno
cepisce

un

pii

aiuta.

lontano dalla verit di chi lo con-

moschettiere,

un guascone, un uomo im-

Ho visto una sua caricaTravaso nella quale era rappresentato


come un Girano. Feltro a pennacchio triplo e
uno spadone sguainato.
Chiss per quanto tempo la caricatura sar ripennacchiato e spavaldo.

tura sul

((

prodotta e ribadir nel pubblico

un

concetto errato !

moderno . Non c' posto per il


pennacchio. Egli ama il coraggio sobrio, deciso, retIl

suo

stile

ridondanze lo urtano. Se si irrita


lo fa con un tono imperioso ed
a fondo Non mai
con grandi
tirate . Capace del dramma detesta
il melodramma. Se ama il colore per italianit
tilineo.

Tutte

le

((

((

passionale, per spirito artistico, perch sa di quanto

entusiasmo e di quanta forza possa essere fonte.

Per dimostrare come Mussolini ami poco le guasconate e le


pose drammatiche ricorder la le((

BENITO MUSSOLINI

zione

47

un giovanotto maniaco d'esagerare


riferire anche il minimo incidente con

inflitta a

tutto e di

da energumeno.
Si stava cenando. Sobriamente, discutendo.

gesti

Il

giovinotto entra trafelato nella trattoria e sta per

dare spettacolo

ma

questa frase:

Non

Non

le

Il

vogliamo

con

fulminato da Mussolini

portarci

notizie

spaventose!

malcapitato non pot che balbettare qualche

parola e andarsene.

La grande

sicurezza di se vieta a Mussolini di

impostare voci e gesti sulla


ascolta o gli parla.

sensibilit

Osservatelo

di

chi lo

certe volte

mentre gli si parla ha la faccia di chi solo, e


gna avere una bella forza per non smontarsi.
:

Avevo

gi osservato che gli

si

li

ma

uomini

li cir-

di valore.

non imitano scimmiescatraggono vantaggio di una^ forma che

In questo caso

mente

tratta di

biso-

uomini di grande

personalit influenzano perfino nei gesti chi

conda, anche se

essi

amplia e che non avevano saputo trovare da se.


Mussolini cammina a passi brevi e affrettati,

con

la massima noncuranza.
Vedendolo camminare si capisce che questa

assorto, distratto,

<(

funzione lo annoia. E ama infatti l'automobile.


Tutta la persona del creatore del Fascismo

animata da mo\menti di sicurezza.

EMILIO SETTIMELLI

48

Tipicissimo, in certi inverni, vederlo arrivare


in redazione col bavero del pastrano rialzato,

il

ba-

tubino sugli occhi e passare da


una camera all'altra battendo con una spalla sullo
stone in tasca e

il

spigolo della porta, scantonando senza prender bene

misure e infischiandosi di urtare.


Uomo che non teme le punte, che non crede in
loro, che le umilia battendoci sopra perch ha la
certezza del suo Destino.
le

AGLI

AREZZO

L.

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iettimelli, Emilio

Benito Mussolini

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