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Primo Piano

MESSAGGERO VENETO GIOVED 17 SETTEMBRE 2015

immigrazione la crisi in europa

Balcani, la nuova rotta


ora punta sul Friuli
Respinti dallUngheria, dalla Croazia potrebbero arrivare presto a Tarvisio e Gorizia
Lassessore Torrenti: non sappiamo cosa accadr. Gigli e Savino: adesso allarme
di Domenico Pecile
UDINE

La processione biblica della disperazione che attraversa la


rotta balcanica inarrestabile
come lacqua di un fiume in
piena. Impossibile arginarla,
perch tracima dove trova il
minimo pertugio, una sponda
esausta, un terreno ormai zuppo. Gli ungheresi innalzano
muri, usano manganelli e lacrimogeni, arrestano. E loro, gli
immigrati, cercano altre vie di
fuga. La nuova quella croata
che potrebbe spalancare le
porte prima della Slovenia e
poi dei nostri valichi: Tarvisio,
Gorizia, Trieste, ma anche
quelli disseminati lungo le vallate della Benecia. Questione
di settimane, forse di giorni. La
forza durto della disperazione
none teme n i fili spinati, n i
blindati.
Ieri il governo della Slovenia
ha fatto sapere che dalla mezzanotte sarebbero scattati controlli molti pi severi ai confini
con lUngheria in attesa di
prendere decisioni anche per
quelli con la Croazia dove si
stanno ammassando migliaia
di profughi. S, la Croazia la
nuova porta daccesso allEuropa. Ieri, allalba, arrivato alla frontiera tra Serbia e Croazia un primo pullman di migranti, una quarantina di persone, la maggior parte siriani e
afghani. Il premier croato, Zoran Milanovic, ha dato subito
la linea, parlando ai parlamentari a Zagabria: la Croazia, ha
detto, pronta a ricevere queste persone o indirizzarle dove
vogliono andare, ha detto dinanzi al Parlamento. Potranno attraversare la Croazia e li
aiuteremo. Il filo spinato
nellEuropa del 21esimo secolo - ha aggiunto, chiaramente
rivolto, ai suoi vicini ungheresi- non la risposta, ma una

A Cervignano
individuato gruppo
di 16 siriani
Arrivano i primi gruppi di
siriani in Friuli. Per la
precisione a Cervignano, dove
la Polfer ha rintracciato, nella
zona della stazione, 15
stranieri, tra cui alcuni
minorenni, tutti di nazionalit
siriana. Il gruppo stato
accompagnato allesterno
dellufficio per lidentificazione
e poi portato in Questura a
Udine. Sono stati indagati in
stato di libert per
immigrazione clandestina. I
maggiorenni sono stati posti a
disposizione del locale ufficio
immigrazione per tutti i
provvedimenti di competenza.
In questo periodo, gli agenti
hanno ulteriormente
intensificato i controlli. La
Polfer controlla un territorio
che va dal ponte di ferro sul
fiume Isonzo e arriva fino alle
porte di Udine. Nella Bassa, la
giurisdizione si estende fino a
Latisana. Con i suoi 15
dipendenti, comandati
dallispettore capo Carlo Tuniz,
la polizia ferroviaria svolge
numerosi servizi. Oltre a
monitorare la stazione
ferroviaria, gli agenti
effettuano controlli anche nella
zona dello scalo ferroviario. Ci
sono poi i numerosi servizi di
controllo sui treni. (e.m.)
Una mappa diffusa dallemittente inglese Bbc che evidenzia la nuova rotta dei migranti

minaccia. Intorno a mezzogiorno, il ministro dellInterno


Ranko Ostojic ha comunicato
che erano 277 quelli entrati fino a quellora in Croazia dalla
Serbia. Lassessore regionale
allimmigrazione del Fvg,

Gianni Torrenti, invita alla prudenza. Ma ammette che allo


stato attuale nessuno in grado di prevedere quello che potr verificarsi. Sposa addirittura lottimismo e aggiunge che
la nuova rotta per adesso

soltanto teorica. Torrenti si


appella anche al buon senso
dei partner europei e confida
nel fatto che nelleventualit la
nuova rotta davvero punti alla
Croazia, l vengano immediatamente attivati i controlli.

Non credo - dice ancora - che


la Croazia far lUngheria di
turno, perch dovr rispettare
gli accordi europei. In ogni caso, tra qualche giorno tutto sar pi chiaro. Noi siamo in costante collegamento con le

ambasciate di quei Paesi ma


anche con il Viminale. Ma le
parole di Torrenti cozzano
contro lSos lanciato ieri dal
parlamentare friulano Gian
Luigi Giglii (PI-Cd) secondo
cui si profila il rischio concreto che migliaia di profughi, superando il piccolo territorio
sloveno, possano riversarsi in
Italia attraverso i valichi del
Fvg. Urgente quindi per Gigli
approntare su basi nuove laccoglienza in Fvg, superando
gli evidenti limiti che oggi si
manifestano e che portano i
profughi ad ammassarsi nelle
stazioni e nei giardini pubblici, in condizioni poco rispettose della loro dignit. Il parlamentare auspica anche che,
per prevenire situazioni di ten-

Primo Piano

GIOVED 17 SETTEMBRE 2015 MESSAGGERO VENETO

A Coccau clima di attesa


Ma il valico resta libero
La ventilata chiusura da parte degli austriaci si verificata soltanto con Budapest
Carlantoni: anche Vienna teme che nei prossimi giorni possa verificarsi linvasione
dI Domenico Pecile
TARVISIO

sioni e il collasso delle strutture, venga predisposta in tempi


rapidi leventuale accoglienza
di un numero di profughi potenzialmente rilevante in una
piccola Regione, attrezzando
al pi presto qualcuna delle
numerose caserme dismesse
che il Ministero della Difesa
potrebbe agevolmente mettere a disposizione. Sarebbe
lunico modo - assicura - per
ospitare un rilevante numero
di profughi, in condizioni rispettose della loro dignit, e di
evitare appalti con alcune cooperative che dellospitalit
hanno fatto un lucroso business. Timori condivisi anche
dalla parlamentare azzurra
Sandra Savino. Se la Slovenia -

il suo pensiero - assumesse la


stessa decisione di Zagabria,
con lAustria che di fatto ha sospeso Schengen, Trieste e Gorizia diverrebbero le prossime
Lampedusa. Per questo il Governo deve prendere urgentemente dei provvedimenti in
termini di vigilanza e di presidio dei confini, perch la velocit delle scelte deve essere coerente a quello che il susseguirsi degli eventi. Per Savino, arrivare in ritardo, e farsi
cogliere impreparati, significherebbe mettere le nostre comunit nella condizione di dover affrontare le conseguenze
- conclude - di un impatto insostenibile in termini sociali e
di sicurezza.

Ore 8, valico di Coccau, ex confine con lAustria, sulla statale


13. Basta un colpo docchio
per capire che i controlli pi
stringenti annunciati da Vienna non si vedono. Un poliziotto austriaco riferisce che a loro
risulta che la sospensione di
Shengen interessi per adesso
soltanto il confine austro-ungherese, Ma non ancora - precisa - quelli italo-austriaco e
austro-sloveno. Il poliziotto
aggiunge che quanto riferito
laltro ieri dal portavoce del ministero dellinterno del suo Paese ha creato molta preoccupazione, soprattutto nella zona confinaria. C la consapevolezza - precisa - che si stia
formando, nella rotta balcanica degli immigrati, una sorta
di cono di bottiglia che conduce proprio allAustria. Nessuno fa previsioni e soltanto nelle prossime ore forse ne sapremo di pi.
A Coccau di buon mattino si
visto anche il sindaco di Tarvisio, Renato Carlantoni. Inutile che nasconda la mia preoccupazione, esordisce. Meno
male - osserva subito dopo che lAustria ha deciso di presidiare le frontiere con lUngheria. La preoccupazione decisamente forte ci sarebbe il giorno in cui decidessero di riaprire quella frontiera, perch ci
vorrebbe dire che tutto il flus-

Unimmagine scattata ieri mattina al valico di Coccau che rimasto libero dai controlli

so di quelle povere persone


transiterebbe attraverso lAustria e poi verso lunica frontiera percorribile e pi vicina
cio quella di Tarvisio. Con tutte le conseguenze che si possono immaginare.
Carlantoni, che si dice confortato dalla stragrande maggioranza della comunit tarvisiana, afferma che invece di
continuare a commentare le
decisioni di altri Stati sullutilit o meno di ripristinare i con-

trolli confinari, forse sarebbe


ora di affrontare il problema a
casa nostra, anticipando le
emergenze anzich subirle: sospendere quindi Schengen anche da parte italiana, prevenendo quindi il flusso assolutamente illegittimo di persone,
chiarire finalmente chi ha diritto veramente allasilo politico
e chi no e accorciare i tempi,
distinguere in maniera chiara
chi veramente profugo di
guerra e chi no.

Il Comune di Lignano frena: solo 80 rifugiati


Il sindaco Fanotto: via dopo linverno. Fedriga contro il presidente degli albergatori Della Maria: folle
di Viviana Zamarian
LIGNANO

Il sindaco di Lignano Fanotto

Accusato di fare soltanto della


speculazione sulla pelle dei migranti. E di ridurre tutto a una
semplice questione di business. una presa di posizione
folle a detta della Lega Nord
quella dello storico albergatore lignanese, titolare dellhotel
Soraya, Bruno Della Maria secondo cui la citt potrebbe farsi carico di 800 profughi. Laffondo durissimo arriva dal capogruppo alla Camera e segretario della Lega Nord Fvg Massimiliano Fedriga. Una presa

di posizione folle - commenta


il parlamentare sulla sua pagina Facebook - da parte di albergatori che pensano di fare affari in questo modo, imponendo
alle loro comunit larrivo di
centinaia di clandestini e beneficiando di migliaia di euro di
soldi pubblici. Linvito del
Carroccio lignanese a cambiare mestiere rivolto agli albergatori che avessero manifestato la propria disponibilit a
ospitare i richiedenti asilo era
arrivato forte e chiaro gi alcune settimane fa. Ora la Lega rincara la dose. Atteggiamenti di
questo tipo - dichiara Fedriga -

sono un danno per la stragrande maggioranza di imprenditori onesti e corretti che vogliono
lavorare con i turisti. Lo scrivo
cos, se volete venire la prossima estate nella bellissima Lignano (ve lo consiglio), sapete
in quale hotel non andare. Dichiarazioni, quelle di Della Maria, che non sono piaciute
nemmeno al sindaco di Lignano Luca Fanotto ricevuto dal
prefetto Zappalorto marted.
Mi sono state illustrate quali
sono le problematiche dichiara -, io ho ribadito che se la citt di Lignano dovesse essere
chiamata a fare la sua parte an-

cora una volta, la citt stessa


chiede la ripetizione del modello dello scorso anno, in relazione sia alle tempistiche di permanenza sia al numero di richiedenti asilo. Ovvero un numero di persone accolte gestibile in quanto alloggiate allinterno di ununica struttura - indicativamente unottantina - e
una permanenza che non pu
prolungarsi oltre la fine di aprile in concomitanza con lavvio
della stagione estiva. Spiace
che alcuni albergatori afferma - confondano un problema
di carattere umanitario cos
grave con una questione di bu-

Il sindaco si avvicina a un altro poliziotto austriaco e innerva una discussione fitta fitta.
Poi ritorna sui suoi passi e
commenta: Il sentire comune, come pure il timore di assistere nelle prossime settimane
a una vera invasione.
Le rassicurazioni dellassessore Torrenti non lo convincono: In regione ci sono 3mila
profughi e i problemi ci sono,
eccome. Figurarsi se ne arrivassero altre migliaia.

siness e mi sembra molto brutto questo tipo di speculazione.


I profughi richiedenti asilo non
sono turisti e, non essendo turisti, per accoglierli vi la necessit di adottare tutta una serie
di misure, delle quali gli albergatori che hanno fatto certe dichiarazioni non hanno la minima idea, dimostrando di non
sapere di che cosa stiano parlando. Insomma gli operatori
non posso limitarsi alle parole,
tuona il primo cittadino. Se alcuni albergatori si mostrano
cos aperti ad accogliere un numero tanto elevato di richiedenti asilo dice infatti - si facciano carico anche di tutte le
spese legate alle misure di sicurezza pubblica, ai controlli igienico sanitari, nonch a tutte le
attivit che permettano unintegrazione di queste persone.

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