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Diorama

n|V
Della Realizzazione
comportamento.
Per gli SLU: comportamento strutturale dissipativo, che dipende dalla tipologia strutturale adottata e dalla non-linerarit di
comportamento.
Capacit Dissipativa | Classi di Duttilit di una costruzione: grado di comportamento strutturale dissipativo.
CD-A: Classe di Duttilit Alta.
CD-B: Classe di Duttilit Bassa.

Il comportamento strutturale dissipativo inteso realizzarsi con la localizzazione della dissipazione di energia, per isteresi, in zone
critiche, in zone dissipative Sono punti, in strutture monodimensionali, e linee, in bidimensionali., che devono (1.) essere
individuate congruentemente con lo schema adottato A tal proposito pu essere utile alla chiarezza di comportamento, rendere
distinta con la composizione strutturale, la funzione secondaria, legata al sisma, da quella primaria, legata ai carichi., (2.) formarsi
ove previsto, (3.) mantenere, in presenza di azioni cicliche, la capacit di trasmettere le necessarie sollecitazioni e di dissipare energia.
Cfr. Teorema Statico di collasso parziale.
Necessit. Sovraresistenza delle parti non dissipative e dei collegamenti di quelle dissipative al resto della costruzione,
quantificabile rispetto al valore nominale della resistenza delle zone critiche tramite Coefficiente di Sovraresistenza R,d pari a 1, 3
per la classe CD-A, e 1, 1 per la classe CD-A. Principio di | della Gerarchia delle Resistenze sulle Sollecitazioni.
Possibilit. Duttilit delle parti dissipative, come richiesto dallo sviluppo di cicli di isteresi. A tale scopo, nellaffidare al sistema
strutturale, con una adeguata scelta del medesimo, le azioni che le sono dovute, si deve evitare tassativamente di confidare sulle
prestazioni ultime (1.) di elementi poco duttili, che non possono offrire un comportamento plastico-isteretico, limitandone il
comportamento inelastico, e (2.) di elementi fragili, che non possono offrire un comportamento plastico, limitandone il
comportamento inelastico; per contro, si deve garantire la maggior diffusione possibile di zone di dissipazione, con il maggior
numero possibile e la pi regolare distribuzione possibile, in altre parole, con pi elevata possibile iperstaticit e regolarit in pianta e
in altezza, planoaltimetrica, e quando questo non fosse possibile, con una suddivisione in unit tra loro dinamicamente indipendenti.
Nella intesa necessit di riduzione a terra delle azioni, in particolare in prossimit dello SLU, deve potersi, o quantomeno utile,
riconoscere una gerarchia di resistenze delle sollecitazioni, per condizione di carico con distribuzione data e di intensit
progressivamente crescente, tale da far emergere quanto segue.
Dapprima, nella progressiva crescita delle azioni, di quelle verticali eminentemente, una progressiva plasticizzazione del sistema
strutturale.
Infine, nella ciclicit delle azioni, di quelle orizzontali esclusivamente,una isteretica plasticizzazione del sistema strutturale, che
ragione della dissipazione.
La separazione della funzione svolta degli elementi del complesso strutturale, e dunque la relativa composizione, giocano un ruolo di
rilievo, seppure non decisivo a ragione dellaleatoriet delle azioni, nella precisazione del meccanismo dissipativo di precollasso.
Posto un comportamento inelastico del tipo puramente plastico, quale sia la storia di carico, lo stato conseguito dipende solo dalla
plasticizzazione sviluppata oltrech dal livello della azione.
Posto un comportamento inelastico del tipo puramente plastico, quale sia la storia di carico, per condizione di carico con distribuzione
data, lo stato conseguito dipende solo dalla plasticizzazione sviluppata, secondo meccanismo riconoscibile.
La gerarchia delle azioni resta definita, sia pure nella sua multiforme aspetto delle combinazioni, tanto rispetto a ciascuna di esse che
occorre considerare, in particolare di quella sismica, che unica, quanto rispetto alla totalit di esse. Pertanto rispetto alla
combinazione dellazione sismica che va precisato e pu essere convenientemente precisato il meccanismo dissipativo di precollasso.
La verifica, in prossimit dello SLU, di uno SL precisato da condizioni viemeno restrittive allapprossimarsi dello SLU, potr condursi nei
riguardi degli effetti prodotti dallazione sismica qualificata da una viemeno occorrenza, dunque da un periodo di ritorno vieppi lungo,
dunque da una frequenza di ritorno vieppi bassa.
Riepilogo di Criteri Generali di Progettazione.
Formazione di un meccanismo dissipativo, posto quale sia lazione variabile aleatoria che ne causa, il sisma congiuntamente alle
altre azioni fissate nella relativa combinazione, in seno alla loro riduzione al suolo.
Necessit. Sovraresistenza delle parti non dissipative.
Evoluzione isteretica di un meccanismo dissipativo.
Possibilit. Duttilit delle parti dissipative.
7.2.2. Caratteristiche Generali delle Costruzioni. p. 462.
Regolarit. Una costruzione regolare in pianta ed in altezza quando il suo comportamento governato principalmente da modi di
vibrare sostanzialmente traslazionali lungo due direzioni ortogonali e quando tali modi siano caratterizzati da spostamenti crescenti
in maniera approssimativamente lineare com laltezza. Sono richiesti di necessit comunque i seguenti requisiti.
Regolarit in pianta.
a) La configurazione in pianta compatta e approssimativamente simmetrica rispetto a due direzioni ortogonali, in relazione alla
distribuzione di masse e rigidezze.
b) Il rapporto tra i lati di un rettangolo in cui la costruzione risulta inscritta inferiore a 4.
c) Nessuna dimensione di eventuali rientri o sporgenze supera il 25 % della dimensione totale della costruzione nella corrispondente
direzione.

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Francesco Pace | Lina Ferretto c.e.

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