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CULTURA&SPETTACOLI
OLTRE IL PROCESSO SHAKESPEARE IN LAW: LEGGI E PAGINE NOTISSIME DI IERI VISTE CON GLI OCCHI DI OGGI
Facebook unagor
senza il bello del cinema Otello e la Giustizia: due poli opposti a confronto
Realismo a Venezia, in un Lido nostalgico Mentre Shakespeare rivela una pratica legale
di OSCAR IARUSSI
di SERGIO LORUSSO
TESTIMONI E
IMPUTATI
Unimmagine tratta
dallOtello di Orson
Welles
In alto, William
Shakespeare, del
quale in questo
articolo si
tratteggia
labitudine a
utilizzare forme di
racconto
processuale tutte
da riscoprire
LE CERIMONIE DOMANI E DOMENICA I DUE EVENTI PRESENTATI DA ANTONIO CAPRARICA E PASQUALE BELLINI
io padre si
sempre
diviso fra
Bari e Lecce. Ha amato queste due citt
intensamente, appassionatamente e per ragioni
diverse. Escludere
luna a vantaggio
dellaltra
non
avrebbe senso. Ecco perch il Premio
Internazionale dedicato a Vittorio
Bodini - poeta, ispanista e insuperato
traduttore di classici in lingua
spagnola - si sdoppier questanno nel suo passaggio finale con due serate conclusive
ed altrettante premiazioni diverse, equamente distribuite
nelle due citt pugliesi. Bari e
Lecce, appunto - spiega Valen-
RITRATTO DI
FAMIGLIA
Una foto
darchivio
di Bodini
con la figlia
.
che la speranza teneva in sospeso. Piangere sopra un male ormai passato non
giova ad altro che a tirarsi addosso nuove afflizioni. Quando la fortuna si prende quel che non pu serbare, solo la
tolleranza pu riuscire a mutare quel
torto in una beffa. Ruba qualcosa al ladro il derubato che ride al ladro; ruba
solo a s chi sabbandona ad una pena
inutile.
Desdemona salva quindi il suo innamorato, ma cadr poi vittima della ge-
Vetrina
REPERTO UNICO, RISALE A CIRCA 1.800 ANNI FA
Quando la forza
in democrazia
non indica violenza
Le riflessioni sociali e politiche
proposte da Giovanni Sartori
di VITO SPADA
x nihilo nihil fit. Dal nulla non nasce nulla. Questa in fondo la
drammatica critica alla societ moderna dellultimo libro di Giovanni
Sartori La corsa verso il nulla (edito da Mondadori). Qui lautore
riprende molti dei temi trattati in modo specialistico in altre sue
pubblicazioni per renderle fruibili al grande pubblico. Gli uomini devono la
conoscenza ed il progresso allo loro capacit di astrazione. Tutte le conquiste
della nostra civilt sono dovute allo sviluppo di un mondo intellegibile che sfugge
alla percezione immediata dei sensi. Il fatto che oggi il nuovo homo videns non
concepisce nemmeno questo aspetto della conoscenza, dal momento che per lui
quella semplicemente il vedere. La Tv ed internet per la pi parte, producono
immagini e distruggono la capacit di astrazione, di visione critica, di razionalizzazione e disamina dei problemi con il risultato di atrofizzare la nostra
capacit di comprendere il mondo ed i fatti.
Eppure dovrebbe essere chiaro che la conoscenza non possa essere confinata
alla sola esperienza visiva, ma abbisogna di categorie e speculazioni mentali che
possano qualificarla. Altrimenti il
risultato lapparizione di un conflitto emozionale che difficilmente
potr essere ricomposto sotto il dominio della ragione. Eppure quello
che succede oggi, dove ci si confronta
non con le idee e la loro elaborazione,
ma con la sola categoria delle squalifiche aprioristiche che negano
qualsiasi confronto razionale. Si urla usando la sola violenza verbale
che fa sempre riferimento ad emozioni pi che a considerazioni logiche. Lideologia e il culto della violenza liberatrice fanno ormai parte
della cultura moderna. Tutti sono
alla ricerca di una rivoluzione che
possa prefigurare un nuovo ordine
economico e sociale. Il risultato certo
di questo approccio la rivolta permanente che divora i propri figli come nel mito di Saturno.
Lancella di questa pretesa irra- SAGGISTICA Giovanni Sartori
zionale la comparsa del perfezionista che pretende di realizzare alla
lettera gli ideali. Quando costui si accorge alla fine che il risultato peggiora,
soltanto capace di rincarare la dose di rivoluzione per creare un mondo nuovo
dalle fondamenta. E invece vero, che a maggiore violenza seguono solo maggiore
distruzione e danno. Allora perch dare lassalto ai sistemi democratici che per
loro natura sono strumenti flessibili al cambiamento? Anche le democrazie
usano la forza, ma chiara la differenza con la violenza. Questa brutale fa
male; la forza di per s no. La forza comanda, impone e sottopone, la violenza
aggredisce, ferisce, distrugge. (..) Lo Stato che mi impone le sue leggi e che, se le
violo, mi arresta, rinvia a giudizio e condanna forza, mentre un aggressore che
mi punta un coltello al ventre o la folla che mi lincia, sono violenza. I sistemi
liberaldemocratici che sono appunto il risultato della riflessione razionale
perch sottomettono il controllo della forza a norme imperative e vincolanti,
sono state realizzate senza grandi spargimenti di sangue con semplici spallate
che hanno ottenuto il cambiamento democratico con lassenza della violenza
istituzionale.
Nelle democrazie si vota e si vince senza guerre e spargimenti di sangue. Da
queste premesse si deve concludere che anche loperativit delle democrazie
liberali abbisogna di regole efficienti sui sistemi elettorali per garantire la
catena di comando ed i suoi controlli. E qui Sartori ritorna sulla sua originaria
proposta vecchia di trenta anni, sul sistema elettorale a doppio turno che vieti le
coalizioni ed i poteri bloccanti delle minoranze, visto che linsistenza del maggioritario secco o del suo sostituto il Mattarellum un sistema misto, maggioritario secco per tre quarti e proporzionale per un quarto , ha prodotto solo
conflitti bloccanti, coalizioni litigiose, poco coese e soprattutto ingovernabilit
costante. Il tema dei conflitti con lIslam copre una buona parte del libro. Il punto
essenziale della sua esposizione che la scintilla che attizza il fuoco paradossalmente proprio la civilt occidentale con il suoi valori universali dei
diritti individuali e della laicit (la separazione tra Stato e Chiesa) a generare il
rigetto del mondo islamico. Questo mondo vede nellOccidente un invasore
culturale ed una minaccia mortale. Tutta la costruzione politica occidentale si
fonda sulla separazione della politica dalla religione, su una convivenza pluralistica e su principi di valore laici fondati sulla volont del popolo. Gli
Occidentali hanno avuto in passato guerre di religione fra cattolici e protestanti,
in misura diversa dal conflitto sciita e sunnita del mondo arabo, e soprattutto il
diritto della societ europea sempre stato, nel suo impianto il diritto romano e,
quindi, un diritto autonomo. Invece, il diritto islamico si deve sempre fondare e
ricondurre al suo diritto religioso. In Occidente largamente consolidato il
principio che la tolleranza il rifiuto di ogni dogma, di ogni verit unica ed di
conseguenza il pluralismo legato al rifiuto del potere unico, monocratico ed
uniformante. Questa la radice del problema su cui Sartori ci invita a riflettere
e che la Storia dovr ricomporre nel tempo.