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http://www.alqamah.it/2015/07/27/ecco-finalmente-le-motivazioni/

Ecco finalmente le motivazioni


Processo per il delitto Rostagno, depositate le ragioni della
sentenza che ha condannato allergastolo i mafiosi Vincenzo
Virga e Vito Mazzara.
La Corte di Assise di Trapani, presidente Pellino, a latere
Corso, ha depositato oggi, attorno alle 17, in cancelleria le
motivazioni della sentenza pronunciata a met maggio 2014
con la quale per il delitto del sociologo e giornalista Mauro
Rostagno sono stati condannati i due imputati alla sbarra, i
conclamati mafiosi Vincenzo Virga, capo della cupola
mafiosa di Trapani, come mandante, e Vito Mazzara super
killer della famiglia mafiosa di Trapani, accusato di essere
stato esecutore.
E stato un lavoro immane, ma con le motivazioni raccolte in poco pi di 3 mila pagine, i giudici hanno chiuso il
cerchio attorno alle responsabilit del delitto che risale al 26 settembre del 1988. Hanno impiegato 18 mesi per
scrivere le motivazioni perch il materiale processuale era parecchio e sopratutto perch cerano da scrivere le
ragioni per le quali stato chiesto lavvio nei confronti di 15 persone di procedimenti per falsa testimonianza. In
qualche caso oltre alla falsa testimonianza le ipotesi daccusa rappresenterebbero veri e propri episodi di
depistaggio. Tra i personaggi sui quali si appuntata lattenzione dei giudici, il maresciallo dei carabinieri
Beniamino Cannas. Molte le riserve sui comportamenti tenuti dallArma nella gestione delle indagini che sono
sempre arrivate a punti morti e come si ricorder furono passate alla Squadra Mobile di Trapani nel momento in
cui la Dda di Palermo pensava a formulare una richiesta di archiviazione. Gli investigatori della Mobile, allepoca
diretta dal vice questore Giuseppe Linares, fecero notare lassenza di riscontri balistici, e quelli eseguiti portarono
immediatamente al killer Vito Mazzara anche per le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Francesco Milazzo.
In Corte di Assise quella perizia balistica stata ripetuta discussa, ma ha sempre tenuto agli attacchi delle difese
degli imputati. Nella fase finale del processo la perizia del Dna. Sul luogo del delitto erano stati ritrovati pezzi
appartenenti al fucile usato per uccidere Rostagno, su quei resti i periti della Corte di Assise hanno trovato non
solo il Dna di Vito Mazzara ma anche tracce di un Dna che poteva appartenere solo a parenti dello stesso killer.
Una doppia firma che unita alla firma lasciata sulle cartucce (abilmente sovraccaricate come da abitudine di
Mazzara) ha condotto alla condanna allergastolo per il killer. Contro Virga anche le accuse di diversi collaboratori
di giustizia.
Se fosse stato vivo imputato nel processo sarebbe stato anche il padrino della mafia belicina, don Ciccio Messina
Denaro, che passeggiando in mezzo ad un agrumento in un terreno alla periferia di Castelvetrano diede lordine
di uccidere a chiddu ca varva bianca. Rostagno ucciso per le sue continua denunce dagli shermi di Rtc, la tv
privata di Trapani dove lavorava e che aveva conosciuto da quando a Trapani era arrivato per gestire la comunit
di recupero di tossicodipendenti Saman. Ma nella sentenza si fa riferimento anche ad altre piste che perch
oggetto dellinteresse giornalistico di Rostagno hanno armato la mano dei killer mafiosi. La sentenza
certamente il racconto di anni cruciali della mafia trapanese che come hanno dimostrato gli stessi pm, Francesco
Del Bene e Gaetano Paci, non solo durante la requisitori, non stata e non seconda alla mafia palermitana,
anzi la mafia trapanese pi potente perch ha gestito e forse non ha finito di gestire le casseforti di Cosa nostra
e gli intrecci con la politica e altre entit, come i servizi segreti e la massoneria. Interessi sui quali Mauro

Rostagno aveva posto grandissima attenzione. Interessi che oggi altre indagini dicono restare attuali.
Di Rino Giacalone del 27 luglio 2015

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