Sei sulla pagina 1di 13

IL SANTO

RIVISTA FRANCESCANA
DI STORIA DOTTRINA ARTE
QUADRIMESTRALE
LV, 2015, fasc. 1-2

CENTRO STUDI ANTONIANI


BASILICA DEL SANTO - PADOVA

IL SANTO
Rivista francescana di storia dottrina arte
International Peer-Reviewed Journal
ISSN 0391 - 7819

Direttore / Editor publishing


Luciano Bertazzo
Comitato di redazione / Editorial Board
Michele Agostini, Ludovico Bertazzo ofmconv, Emanuele Fontana,
Giulia Foladore, Isidoro Liberale Gatti ofmconv, Eleonora Lombardo, Leopoldo Saracini,
Valentino Ireneo Strappazzon ofmconv, Andrea Vaona ofmconv
Comitato scientifico / Scientific Board
Luca Baggio (Universita` di Padova), Giovanna Baldissin Molli (Universita` di Padova),
Nicole Beriou (IRHT - Paris), Luciano Bertazzo (FTTr-Facolta` Teologica del Triveneto - Padova),
Michael Blastic (Siena College, NY - USA), Louise Bourdua (Warwick University - UK),
Francesca Castellani (Universita` IUAV - Venezia), Jacques Dalarun (IRHT - Paris),
Maria Teresa Dolso (Universita` di Padova), Donato Gallo (Universita` di Padova),
Nicoletta Giove` (Universita` di Padova), Jean Francois Godet Calogeras
(St. Bonaventure University - USA), Giovanni Grado Merlo (Universita` di Milano),
Jose Meirinhos (Universidade do Porto - P), Maria Nevilla Massaro (Conservatorio C. Pollini
- Padova), Antonio Rigon (Universita` di Padova), Michael Robson (Cambridge University UK), Andrea Tilatti (Universita` di Udine), Giovanna Valenzano (Universita` di Padova)
Segreteria / Secretary
Chiara Giacon
Direttore responsabile / Legal Representative
Luciano Bertazzo

ASSOCIAZIONE
CENTRO STUDI ANTONIANI
Piazza del Santo, 11
I - 35123 PADOVA
Tel. +39 049 860 32 34
Fax +39 049 822 59 89
E-mail: info@centrostudiantoniani.it
http://www.centrostudiantoniani.it

INDICE DEL FASCICOLO


LV, 2015/1-2

STUDI

TESTI

EMANUELE FONTANA,
Le costituzioni duecentesche della provincia di SantAntonio
VALENTIN STRAPPAZZON,
Vocabulaire mystique des Sermons de saint Antoine de Padoue (II)
MARZIA CESCHIA,
I sensi della fede. Una teologia del corpo in Angela da Foligno:
donna, mistica, francescana
FELICE MORETTI,
Francesco dAssisi e il diavolo
GIAN PIETRO ZABEO,
Le parole delleconomia nei testi divulgativi di san Bernardino da Siena
ORLANO TODISCO,
Lincarnazione dellinfinito secondo G. Duns Scoto e la modernita`.
Verso una nuova scuola scotista?

NOTE

7
49
123
163
189

227

RICERCHE

ALBERTO DIAZ -DIAZ,


San Antonio de la Florida (Madrid). La fantasia matritense recrea
caprichos patavinos. Metamorfosis que sufre san Antonio de Padua
junto a las riveras del Manzanares para convertirse
en san Antonio de la Florida por voluntad popular
BERNARD FORTHOMME,
Le consentement au corps et a` la somatisation dans la tradition
intellectuelle franciscaine
GIOVANNI PAVONI,
42o Convegno internazionale di studi.
Frate Francesco e i Minori nello specchio dellEuropa
MARIA TERESA DOLSO,
I frati Osservanti e la societa` in Italia nel secolo XV.
Note di lettura sul XL convegno internazionale di Assisi

LUCIANO BERTAZZO,
La resilienza di una memoria. Le sources clariennes. Nota di lettura
FELICE ACCROCCA,
Il punto su Ubertino da Casale. Nota di lettura
ROBERTO MILAZZI,
Alcune riflessioni intorno al rilievo del coro della basilica del Santo
in due disegni di John Talman (1677-1726)

255
273
285

299
309
317
335

NOTE E RICERCHE
Il Santo, LV (2015), pp. 335-340

ROBERTO MILAZZI

ALCUNE RIFLESSIONI INTORNO AL RILIEVO


DEL CORO DELLA BASILICA DEL SANTO
IN DUE DISEGNI DI JOHN TALMAN (1677-1726)

Tra il febbraio 1713 e lagosto 1716 il viaggiatore e architetto inglese


John Talman (1677-1726), figlio di William Talman (1650-1719), a sua volta architetto nonche allievo di Christopher Wren (1632-1723), progettista
della cattedrale di Saint Paul, esegu` una serie di disegni che costituisce
una testimonianza visiva anteriore al disastroso incendio del 1749 (Tav.
1) 1 e tuttora unica per livello di dettaglio del complesso coro-presbiterio
della basilica di SantAntonio a Padova. Questi disegni fanno parte di una
collezione vastissima in larga parte dispersa alla cui ricostruzione si e`
dedicata in questi ultimi anni lUniversita` di Pisa 2 in collaborazione con
docenti delle Universita` di Bergamo e Trento.
Dei disegni giunti fino a noi, pur dispersi in varie collezioni inglesi,
quelli che riguardano la basilica del Santo sono tredici: di questi, gli unici
tre finiti e colorati sono attribuiti allorafo Johann Adolph Gaab (16671724) 3, il quale assunse diversi incarichi conferiti dalla Veneranda Arca a
partire dal 1714, lultimo dei quali riguardo` la realizzazione delle imposte
dargento degli armadi marmorei che racchiudono il tesoro nella cappella
delle Reliquie 4.
1
Qui illustrato, insieme alla ricostruzione della sua probabile origine, da una stampa dellepoca.
2
http://talman.arte.unipi.it/IT.
3
CINZIA MARIA SICCA, Larredo liturgico del presbiterio prima dellincendio del 1749: i
disegni di John Talman (1677-1726), in Cultura, Arte, Committenza al Santo nel Quattrocento. Atti del convegno, Padova, Basilica del Santo, 25-26 settembre 2009, a cura di L UCIANO BERTAZZO, Padova, Centro Studi Antoniani 2010, p. 518.
4
La morte lo colse durante lesecuzione dellopera, che fu portata a termine da Angelo Scarabello e Andrea Barci.

336

ROBERTO MILAZZI

Gli altri dieci disegni, autografi di John Talman, furono realizzati a matita, penna e inchiostro su fogli di diverse dimensioni e testimoniano un
costume che possiamo ricollegare a quella tradizione di mestiere della
quale il Livre de portraiture di Villard de Honnecourt 5 costituirebbe un precedente emblematico 6. Prima ancora che per finalita` di documentazione
antiquaria 7 il Talman doveva avere appreso larte del disegno e del rilievo
in virtu` della sua formazione come architetto; lavere impiegato tale capacita` nel corso dei suoi numerosi viaggi con quella stessa furia per il
disegno che il Recht attribuisce a Villard 8, nonche lestrema attenzione
dedicata da entrambi alla resa puntuale di certi dettagli, giustificano il confronto che segue.
Il disegno dello stallo dangolo conservato al Victoria and Albert Museum di Londra (Tav. 2) 9 raffigura sul lato destro due distinti intarsi lignei;
il segno grafico posto immediatamente a sinistra del minore ci permette di
situare questultimo in basso, al di sotto del bracciolo. Tali erano le decorazioni lignee lavorate a intarsio che separavano tra loro gli stalli del coro ligneo dei Canozi, cos` descritti sul finire del Cinquecento da Valerio Polidoro, padre conventuale di San Francesco: Hanno pero` dintaglio gli spartimenti, che congiungono luno con laltro gli appartamenti, i quali ascendono a` fogliami con gratiosissimi giri 10.
Il confronto di questi pannelli, realizzati nella settima decade del Quattrocento, con quelli raffigurati da Villard de Honnecourt (Tavv. 4 e 5) 11 piu`
di due secoli prima illustra due stagioni di una medesima temperie artistica, quella del gotico internazionale, che non appaiono tra loro piu` lontane di quanto non lo siano due diverse espressioni di un medesimo processo
vegetativo. Nel pensare alla rinnovata fortuna che larchitettura gotica
avrebbe conosciuto in Inghilterra di l` a pochi lustri (Gothic Revival) si sarebbe tentati di impiegare le glosse di Villard (Tav. 5) a corredo dei disegni
di Talman: Si vous voulez bien ouvrer a` une bonne poupee pour une stalle, tenez-vous a` celle-ci 12.
5
Villard de Honnecourt. Disegni, a cura di ALAIN E. ERLANDE-BRANDEBURG - REGINE
PERNOUD - JEAN GIMPEL - ROLAND BECHMANN, Jaca Book, Milano 1988 [ed. or. Carnet de
Villard de Honnecourt, Editions Stock, Paris 1986].
6
Lopinione che lautore del Livre de portraiture fosse un architetto stricto sensu
non e` unanime: si veda in proposito ROLAND RECHT, Il disegno darchitettura, origine e
funzioni, Jaca Book, Milano 2001 [ed. or. Le dessin darchitecture, Socie te nouvelle
Adam Biro, Paris 1995], pp. 22-39.
7
SICCA, Larredo liturgico del presbiterio, p. 522.
8
RECHT, Il disegno darchitettura, p. 23.
9
Londra, Victoria and Albert Museum, 92 D 60b, E 274-1940, penna, inchiostro
bruno e tracce di matita su carta, 1686109 mm.
10
VALERIO POLIDORO, Delle religiose memorie, cap. XIV, p. 10r, Venezia 1590.
11
Parigi, Bibliothe`que nationale de France, Departement des manuscrits, Francais
19093, ff. 27v e 29r, disegno su pergamena.
12
Se volete ben operare nel realizzare una ricca voluta per uno stallo, attenetevi a

RIFLESSIONI INTORNO AL RILIEVO DEL CORO DELLA BASILICA DEL SANTO

337

A sinistra dello stallo dangolo disegnato da Talman troviamo una cornice rettangolare suddivisa in riquadri in cui sono inscritti medaglioni
con diversi tipi di decorazione. Gli estensori della scheda descrittiva del foglio 13 vi ravvisano, sia pure dubitativamente, delle opere dintarsio relative
al coro dei Canozi. Lesame di un altro rilievo della stessa serie (Tav. 3) 14 ci
porta a conclusioni affatto diverse e piu` sicure.
Il rilievo presenta verso il centro del foglio la riproduzione di alcune
strutture del coro dal basamento alla trabeazione, piu` esattamente il fronte
interno della cortina settentrionale. A differenza del primo disegno, questultimo eseguito a mano libera devessere stato realizzato sul posto.
Segni grafici e lettere rinviano a dettagli resi in scala maggiore nello stesso
o in altri fogli dello stesso taccuino.
Una ricognizione fotografica nel recinto del coro (Tav. 6) ha permesso
di identificare la cornice rettangolare suddivisa nei cinque riquadri in un
parapetto a traforo geometrico della cantoria sovrastante la cortina settentrionale. Lunica differenza tra tali riquadri e cio` che si puo` osservare al
presente riguarda il disegno dellultimo medaglione a destra, che nel disegno e` restituito come identico a quello centrale (Tav. 2). Forse il Talman
ne avvert` la minore congruenza stilistica e prefer` completare la serie ripetendo un elemento piu` marcatamente gotico.
Il fraintendimento di questi motivi geometrici per intarsi rilevati dal
coro canoziano 15 evidenzia tuttavia un fatto non privo dinteresse: nonostante quella parte delle cantorie sia stata realizzata pochi decenni prima
della visita di Talman, ovvero in pieno Seicento 16, lo stile che impronta il
traforo dei parapetti riecheggia frequentemente motivi tardogotici, mentre
la prosecuzione dei parapetti lungo lemiciclo del presbiterio presenta un
ornato, impostato su moduli sia quadrati che rettangolari, piu` affine alla
sensibilita` barocca 17.
Una ricostruzione dettagliata delle complesse vicissitudini del coropresbiterio tra XV e il XVII secolo ha potuto essere avviata in tempi abbastanza recenti grazie a un confronto serrato tra fonti documentarie scritte
e fonti iconografiche, coniugate more geometrico 18; cio` ha posto in risalto
questa, Parigi, Bibliothe`que nationale de France, Departement des manuscrits, Francais 19093, f. 29r, disegno su pergamena.
13
CRISTINA BORGIOLI - DONATA DEVOTI, scheda descrittiva del disegno di cui alla nota
9, pubblicata su http://talman.arte.unipi.it/IT.
14
Londra, Victoria and Albert Museum, 92 D 60, E 84-1940 verso (destro), penna,
inchiostro bruno su disegno sottostante a matita su carta, 4136295 mm.
15
Vedi nota 13.
16
Cf. GIULIO BRESCIANI ALVAREZ, La Basilica del Santo nei restauri e ampliamenti dal
Quattrocento al Tardo Barocco, in Ledificio del Santo di Padova, a cura di GIOVANNI LORENZONI, Neri Pozza, Vicenza 1981, pp. 111-112 e 123-124.
17
Cosa che risulta particolarmente evidente nel caso dei moduli rettangolari.
18
Cf. ANDREA CALORE, Proposta ricostruttiva dellaltare maggiore del Santo, opera di

338

ROBERTO MILAZZI

il fatto che le trasformazioni operate fin nel cuore della basilica hanno
comportato un simultaneo e bilanciato impiego di materiali pregiati, lavorati ex novo e di elementi di recupero a volte anche di altissima fattura
secondo principi di oculata gestione delle risorse dai quali la direzione della Veneranda Arca non avrebbe mai potuto prescindere.
Ciononostante, malgrado certe analogie formali con altri lavori dintaglio in pietra rilevati da chi scrive nel chiostro del Generale (Tav. 7), i
parapetti delle cantorie non sembrano costituire un esempio di riuso di
elementi quattrocenteschi preesistenti; riferisce il Gonzati nel suo primo
volume dedicato alla basilica (il corsivo e` nostro):
Le ringhiere soltanto coi lor eleganti trafori ingegnosamente varieggiati, benche
sembrino lavori di miglior secolo, devonsi avere per invenzioni del Carnero, modellate dal Bedogni, parte eseguite da Stefano Forti e da Jacopo Longo, parte da
Giovanni Pisolotto [sic] e da Francesco Cavirioli 19.

Il ruolo del Carneris nella definizione di questi elementi va tuttavia ridimensionato, se non del tutto escluso: malgrado liniziale approvazione del
suo progetto il 31 dicembre 1648, nessun lavoro venne intrapreso fino allautunno del 1651 quando, realizzate due cantorie posticce le une secondo il disegno del Carneris e le altre secondo quello del pittore reggiano Lorenzo Bedogni , furono preferite queste ultime in seguito a un collaudo
eseguito il 7 ottobre. Lindomani stesso lincarico di sovrintendente ai lavori sarebbe stato affidato formalmente al Bedogni 20.
La prima cantoria a essere realizzata fu proprio quella visibile nel disegno del Talman: il 26 novembre risulta avervi lavorato il tagliapietra Stefano Forti, mentre il 7 marzo dellanno seguente il tagliapietra Giovanni
Pizzolato risulta avere gia` realizzato 14 rosetoni per la cantoria a lire 15
luno e altri quadri forati per la cantoria entro la ricorrenza del Santo.
La particolare insistenza con la quale si e` voluto ricordare allinizio il
Talman architetto non intende affatto negare la preponderanza dei suoi
interessi antiquari rispetto alla pratica di un mestiere che con ogni probabilita` non esercito` mai. Al contrario essa documenta lintreccio fra architettura e passione antiquaria che caratterizzo` il suo secolo e in parte ne
spiega gli esiti, vale a dire la fortuna del neogotico e delleclettismo dopo
il revival neoclassico.
Estensivamente potremmo dire che questintreccio ebbe inizio agli albori del Rinascimento ed ebbe le sue estreme conseguenze nellEclettismo,
ultima propaggine di una lunga riscoperta e rivisitazione dellantico, nauDonatello, Il Santo, 34 (1994), pp. 71-80, e IDEM, Il coro e il presbiterio della basilica del
Santo. Vicende storiche e artistiche nel sec. XV, Il Santo, 38 (1998), pp. 69-98.
19
BERNARDO GONZATI, La Basilica di S. Antonio di Padova, descritta e illustrata, vol. I,
Padova 1852, p. 93.
20
Archivio Sartori. Documenti di storia e arte francescana, vol. I, Basilica e Convento
del Santo, a cura di GIOVANNI LUISETTO, Biblioteca Antoniana, Padova 1983, p. 306.

RIFLESSIONI INTORNO AL RILIEVO DEL CORO DELLA BASILICA DEL SANTO

339

fragata in Italia alla vigilia del primo conflitto mondiale con il manifesto
del Futurismo, preludio alla nascita del Movimento Moderno.

SOMMARIO
I disegni sparsi che costituivano il taccuino da viaggio di John Talman, architetto e antiquario inglese in visita alla basilica del Santo allinizio del Settecento, possono essere ascritti alla plurisecolare tradizione di taccuini di viaggio della quale
Villard de Honnecourt e` considerato un celebre antesignano. Il raffronto di due
rilievi del coro, accompagnato da una ricognizione fotografica, ha permesso di
identificare una cornice rettangolare, suddivisa in cinque riquadri, con uno dei
parapetti interni della cantoria sovrastante la cortina muraria settentrionale. Tale
decorazione, pur vicina a modi quattrocenteschi nello stile, risale alla meta` del Seicento. La passione antiquaria che caratterizzo` i rilievi di Talman non rimase priva
di conseguenze per larchitettura inglese del suo secolo, che di l` a poco avrebbe
riscoperto il gotico a dispetto del preponderante interesse per la classicita` nel Continente e in Nord America, frequentemente associato a ideali rivoluzionari.
Parole chiave: John Talman; Rilievo architettonico; Basilica del Santo.
SUMMARY
The dispersed drawings once part of a travel sketchbook made by John Talman,
an early-eighteenth-century English architect and antiquarian, can be ascribed to
an age-old tradition of which Villard de Honnecourt is generally reputed a renowned forerunner. A comparison between two of these drawings, taken while in Padua
at the Basilica of Saint Anthony, together with a photographic survey, allowed to
identify the drawing of a rectangular frame, split into five equals square parts, as
one of the stone banisters hanging over the northern flank wall of the choir. The
decoration, inspired by the manners of the fifteenth century, is a work of the second
half of the seventeenth, though. The antiquarian passion displayed by John Talman
and his peers contributed to the development of the rediscovery of gothic style in
England as a distinctive, national one, while Neo-classicism would have prevailed
in continental Europe and North America often assumed as an expression of revolutionary ideals.
Keywords: John Talman; Record drawing; Basilica St. Anthony

Roberto Milazzi
Via Matera 4
35143 Padova
milazzi@gmail.com

Tav. 1:


Giorgio Domenico Fossati, Veduta laterale alla parte dellArca,


che mostra il danno causato dal fuoco nelle cupole
della Basilica di S. Antonio di Padova la notte antecedente
il di XXIX Marzo lAnno MDCCXLIX,

(Bottega delle Arti Stampe Antiche di Claudio Ceccato, Padova).

Tav. 2: John Talman, Coro, Padova, Basilica di SantAntonio, 1713-1716


(The Trustees of the Victoria and Albert Museum, Londra).

Tav. 3: John Talman, Rilievo e particolari del coro, dettaglio,



Padova, Basilica di SantAntonio, 1713-1716

(The Trustees of the Victoria and Albert Museum, Londra).

Tav. 4: Villard de Honnecourt, Cristo in piedi, benedicente, schizzo di stallo basso



e di pannello di recinzione di coro di chiesa

(Bibliothque nationale de France, Parigi).

Tav. 5: Villard de Honnecourt, Modello per un pannello di stallo di coro di chiesa


(Bibliothque nationale de France, Parigi).

Tav. 6: Cortina laterale (parte interna),



dellattuale presbiterio della Basilica del Santo.

Tav. 7:

Finestrella a traforo geometrico


chiostro del generale, Basilica del Santo

Potrebbero piacerti anche