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Storia:

La persecuzione degli ebrei


Le vicende nel quale si ambientano le realt di Primo Levi fanno parte del Nazismo, nel
quale si parl per la prima volta di persecuzione degli ebrei. Il nazismo un
movimento politico nato nel clima di delusione e di rabbia per gli esiti della pace di
Versailles. Il nazionalsocialismo nonch nazismo si inseriva nel panorama della destra
tedesca, nazionalista e militarista, che rifiutava gli esiti della prima guerra mondiale.
Ma la dottrina hitleriana esaltava il nazionalismo e la superiorit genetica-fisica e
intellettuale della razza ariana, di cui i tedeschi sarebbero stati i pi puri
rappresentanti, Hitler proclamava la necessit di assicurare al popolo tedesco lo
spazio vitale, che gli spettava mediante un vigoroso espansionismo verso oriente e
soprattutto verso la Russia. Secondo Hitler una delle minacce pi gravi alla purezza
della razza ariana e allintegrit e alla potenza della Germania era << linfezione
ebraica >>. Questa concezione si tradusse fin dagli inizi in una serie di azioni
persecutorie ai danni dei cittadini ebrei. I motivi razzisti celavano motivazione di
natura economica. Infatti la grande industria tedesca aveva bisogno di denaro e le
banche erano in gran parte controllate da ebrei: inoltre molti proprietari terrieri che
avevano ipotecato i loro beni avevano creditori ebrei: leliminazione degli ebrei
avrebbe dunque risolto i problemi di entrambe queste categorie. Dapprima gli Ebrei
vennero colpiti con la diffamazione, laggressione, la discriminazione nelleconomia;
poi vennero completamente esclusi dalla vita politica e sociale con appositi
provvedimenti legislativi; infine, se no avvi lo sterminio.
La persecuzione, dunque, si articol in tre fasi distinte.
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Dal 1933 al 1935 i nazisti scatenarono una violenta propaganda per


diffondere tra i Tedeschi lostilit verso la comunit ebraica. Per esempio,
invitarono al boicottaggio dei negozi degli Ebrei contrassegnandoli con la stella
di David o con scritte infamanti. Il 7 aprile 1933 il governo eman un decreto
che imponeva il licenziamento di tutti i dipendenti della pubblica
amministrazione << non ariani >>. Era da considerarsi non ariano chiunque
discendesse da genitori o nonni (anche uno solo) non ariani.

Nel 1935 la persecuzione venne legalizzata. Il 15 settembre il governo


nazista eman le Leggi di Norimberga che, su basi biologico razziali,
escludevano gli Ebrei dalla << Comunit nazionale >>. Essi perdevano quindi
la cittadinanza tedesca e i diritti politici e civili. Si sanciva formalmente per gli

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Ebrei la condizione di << razza inferiore>>, dichiarandoli << sottouomini>>.


Gli ebrei vennero esclusi dalle universit, dalle cariche pubbliche, dalle radio e
dai giornali; inoltre fu impedito loro di esercitare le professioni mediche,
lavvocatura, linsegnamento. Era reato sposare un ebreo o anche solo
frequentarlo. La vita per gli Ebrei divenne impossibile, molti emigrarono,
dirigendosi soprattutto in Palestina o negli Stati Uniti. Il 7 novembre 1938 un
ebreo polacco uccise un diplomatico tedesco a Parigi. Lassassinio scaten in
tutta la Germania un vero e proprio pogrom, ossia una serie di violenze su larga
scala contro la popolazione ebraica. Tra il 9 e il 10 novembre 1938, la
cosiddetta notte dei cristalli, vennero infrante le vetrine dei negozi degli
Ebrei, distrutte le sinagoghe, incendiate le abitazioni, arrestati, feriti e uccisi
Ebrei in tutta la Germania.
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La decisione definitiva di procedere allo sterminio della popolazione ebraica


venne presa da Hitler quando la seconda guerra mondiale era gi cominciata,
nel 1941. Lo sterminio si articol in due grandi operazioni. La prima inizi con
linvasione dellURSS del giugno del 1941. Vennero organizzate delle piccole
unit di SS e polizia che seguirono lavanzata nei territori sovietici e che
avevano il compito di uccidere sul posto tutta la popolazione ebraica. Nel corso
del 1942, invece, si avvi la deportazione nei lager degli Ebrei dellEuropa
occidentale, centrale e sudorientale. Era lattuazione della cosiddetta <<
soluzione finale della questione ebraica >>. Per organizzarla, il 20 gennaio
1942, i pi stretti collaboratori del fhrer si riunirono a Gross-Wannsee, un
sobborgo di Berlino. In quella sede calcolarono in circa 11 milioni di Ebrei
residenti in Europa: circa 6 milioni sarebbero morti in campo di sterminio: a
Auschwitz, Treblinka, Mathausen, Buchenwald, per citare solo i pi noti.

La persecuzione in Italia
La persecuzione dei diritti
LItalia non aveva una tradizione antisemita e, a differenza di quanto era accaduto in
Germania, n lopinione pubblica n le forze politiche avevano mai posto la
<<questione ebraica >>. Nonostante ci, lItalia fascista divenne ufficialmente un
Paese antisemita dal 1938 al 1945. Nellagosto 1938 un gruppo di intellettuali fascisti
sottoscrisse il manifesto della razza in cui si affermava tra laltro: << Gli ebrei non
appartengono alla razza italiana >>. E ancora: << E tempo che gli Italiani si
proclamino francamente razzisti >>. Da quel momento fu un susseguirsi di leggi e
provvedimenti assai minuziosi che imponevano alla popolazione ebraica ostacoli e
divieti: insegnanti e studenti ebrei dovettero abbandonare tutte le scuole e le

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universit statali; gli Ebrei, inoltre, non potevano prestare servizio militare, possedere
fabbricati o terreni oltre un certo valore, non potevano avere impieghi in uffici pubblici,
n svolgere alcune attivit commerciali. Era addirittura proibito il possesso di libri e
apparecchi radio. Nellottobre del 1938 il Gran Consiglio del fascismo viet per legge
anche i matrimoni misti. Nellautunno di quellanno venne condotto un censimento
della popolazione ebraica: si accert che vivevano in Italia circa 58 000 Ebrei. Negli
anni successivi questi dati furono continuamente aggiornati e vennero utilizzati dopo il
1943 dalle SS per organizzare la deportazione e lo sterminio.

La persecuzione delle vite


Dopo la caduta del fascismo. Il governo Badoglio non revoc le leggi antiebraiche. Si
apr da quel momento il periodo pi buio per gli Ebrei. Si salvarono coloro che si
trovavano nelle regioni dellItalia meridionale liberate dagli Anglo-Americani, mentre la
persecuzione infuri nelle regioni dellItalia centro-settentrionale sottoposte
alloccupazione tedesca e al regime della Repubblica di Sal. I nazisti iniziarono i
rastrellamenti subito dopo l8 settembre. La prima vera e propria retata venne attuata
il 16 ottobre a Roma: furono catturati pi di mille Ebrei.

Intanto la Repubblica di Sal

stava elaborando la propria nuova politica antiebraica. Venne emanato a Verona il


manifesto programmatico che dichiarava: << Gli appartenenti alla razza ebraica sono
stranieri. Durante questa guerra appartengono a nazionalit nemica >>. Il 30
novembre un ordine di polizia decret che gli Ebrei dovevano essere arrestati e
internati in campi provinciali e poi nazionali. I campi nazionali pi importanti erano
due: quello di Fossoli, nel comune di Carpi (presso Modena), e quello di Trieste, detto
della << Risiera di San Sabba >>. Di qui gli Ebrei vennero inviati per lo pi ad
Auschwitz. Gli Ebrei italiani deportati furono pi di ottomila. Solo mille fecero ritorno
dai lager. A questo proposito non si pu dire che gli italiani abbiano manifestato
particolare accanimento o ferocia; non mancarono, anzi, esempi di solidariet: molti
ospitarono e nascosero intere famiglie di Ebrei, mettendo a rischio la propria stessa
vita. Tuttavia non vi fu una decisa opposizione, per vari motivi: per paura, per pigrizia,
talvolta per interesse personale o infine, perch era difficile sottrarsi alla martellante
campagna antiebraica del regime.

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