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La persecuzione in Italia
La persecuzione dei diritti
LItalia non aveva una tradizione antisemita e, a differenza di quanto era accaduto in
Germania, n lopinione pubblica n le forze politiche avevano mai posto la
<<questione ebraica >>. Nonostante ci, lItalia fascista divenne ufficialmente un
Paese antisemita dal 1938 al 1945. Nellagosto 1938 un gruppo di intellettuali fascisti
sottoscrisse il manifesto della razza in cui si affermava tra laltro: << Gli ebrei non
appartengono alla razza italiana >>. E ancora: << E tempo che gli Italiani si
proclamino francamente razzisti >>. Da quel momento fu un susseguirsi di leggi e
provvedimenti assai minuziosi che imponevano alla popolazione ebraica ostacoli e
divieti: insegnanti e studenti ebrei dovettero abbandonare tutte le scuole e le
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universit statali; gli Ebrei, inoltre, non potevano prestare servizio militare, possedere
fabbricati o terreni oltre un certo valore, non potevano avere impieghi in uffici pubblici,
n svolgere alcune attivit commerciali. Era addirittura proibito il possesso di libri e
apparecchi radio. Nellottobre del 1938 il Gran Consiglio del fascismo viet per legge
anche i matrimoni misti. Nellautunno di quellanno venne condotto un censimento
della popolazione ebraica: si accert che vivevano in Italia circa 58 000 Ebrei. Negli
anni successivi questi dati furono continuamente aggiornati e vennero utilizzati dopo il
1943 dalle SS per organizzare la deportazione e lo sterminio.
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