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IL RIFIUTO COME IL RIFIUTO DI UNA PARTE DI SE STESSI

Parto dal presupposto che secondo me il rifiuto in generale di qualsiasi cosa, sintomo di rifiutare
qualcosa in se stessi.
Quattro esempi pratici:
1- odio il colore viola
2- non mi va proprio quel tizio li
3- non voglio saperne di quella situazione
4- quel posto veramente negativo
Chiaramente gli esempi potrebbero continuare ad oltranza ma rivediamo queste affermazioni da una
nuova prospettiva, la PNL (programmazione neuro linguistica) ci potrebbe esserci anche utile:
1- odio il viola e quindi mi compro subito una maglia viola e la indosso fino a quando mi passa
questo odio;
2- quel tizio li non mi piace tanto... per vorrei provare a parlarci perch probabilmente avr
qualcosa da dirmi o addirittura insegnarmi;
3- di quella brutta situazione devo capirne le ragioni e non evitarla sempre come ho fatto fino ad
ora;
4- quel posto mi negativo perch devo far emergere in me qualcosa oppure semplicemente perch
sono superstizioso e magari sono legato a rituali mentali e/o materiali;
Questi sono solo banali esempi di come spesso ci rapportiamo con noi stessi, con gli altri e verso il
mondo. Ancora una volta il nostro modo di vedere le cose che dovrebbe cambiare e quindi di
vederla da un'altra angolazione. I vari non mi piace XXX cambiamoli in mi piace YYY, essere
maggiormente propositivi e non negazionisti incalliti.
Anche questa nuova filosofia del vivere potrebbe essere utile per capire chi si iniziando ad
eliminare blocchi mentali/animici/spirituali (coscienziali), con il fine di vivere ad una Vita pi
serena, armoniosa, felice e decisamente meno incazzosa.
La vita, alla fin fine, una specie di monologo tremendo/magnifico/strano/magico/divertente/ecc...
con SE STESSI!!! ;-)
Buon tutto :)
17 giugno 2015

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