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MORTI DA MENINGITE E LA MALAINFORMAZIONE

Linchiesta de lOsservatore dItalia sugli ultimi casi di meningite in


Italia: morta la neonata di Bologna, colpita da meningite da
streptococco, un caso di malasanit, la mamma era stato trovata
positiva al tampone vaginale prima del parto, i Nas aprono uninchiesta
sui medici per omicidio colposo; morto ad Empoli un giovane ragazzo di
tredici anni colpito da meningococco C, ma era stato vaccinato per lo
stesso batterio; tre neonati di 2, 3 e 5 mesi ricoverati a Roma al Bambin
Ges per meningite ma non potevano avere per la piccola et anagrafica
laccesso alla copertura vaccinale. Il dr Girolamo Giannotta ci svela i
segreti che si celano dietro i dati ufficiali, gli studi scientifici e la frode
del calo delle vaccinazioni.

di Cinzia Marchegiani
Lo spettro delle malattie che possono uccidere i nostri figli una leva che troppo spesso viene utilizzata a scopi
non chiari, soprattutto quando a colpire il germe della paura sono articoli studiati ad hoc che lasciano lacune
evidenti e grossolane sulle informazioni mediche e scientifiche profuse, diventando platealmente degli ossimori di
notizie. E umano avere paura, ma alimentarla con false notizie, che creano ancora pi confusione, destabilizza il
lettore e soprattutto la fiducia verso le stesse istituzioni sanitarie. Quando un genitore stringe tra le sue braccia il
proprio figlio, vorrebbe proteggerlo da qualsiasi male, ma i danni di una mala informazione spesso inducono a
pensare che quelle morti potevano essere evitate attuando una buona vaccinazionema non cos come si
vuole far credere. Nasce cos la necessit di uninchiesta sanitaria de lOsservatore dItalia, per scoprire
cosa si cela dietro informazioni artefatte che con fendenti incomprensibili addebitano i casi di meningite
avvenuti negli ultimi mesi in Italia e purtroppo anche decessi (a detta di emeriti professionisti della
carta stampata e della scienza) esclusivamente al calo delle vaccinazioni. Il nostro quotidiano non si
accontenta di informazioni spicciole date per scontate e, come abbiamo dimostrato con lo scandalo del
vaccino antinfluenzale scoperto inefficace, anche in questo caso, daremo ai nostri lettori importanti
approfondimenti che inchiodano con atti documentali le bugie. I casi di Meningite riscontrati a Roma,
fortunatamente non mortali e quello della piccola di 40 giorni deceduta a Bologna sono lesempio concreto di
quanto linformazione genera mostri pi grandi della malattia stessa, ed un danno gravissimo, poich si rischia
di far passare il messaggio che il genitore pu stare tranquillo e dormire sereno tra due grossi guanciali se il
proprio figlio super vaccinato. E leffetto da incantesimo della mala-informazione grazie al quale mezze verit
assemblate anche male tra loro, diventano la banale spiegazione di fatti gravi avvenuti nella sanit italiana,
arrogandosi il pretesto di condizionare, e allo stesso tempo lenire, il panico generato, invitando i genitori a
vaccinare i propri figli.
I CASI DI MENINGITE A ROMA
Il 20 febbraio 2015, il sito dellospedale Bambin Ges, sotto un titolo inequivocabile, Meningite: sotto accusa il
calo delle vaccinazioni-Tre ricoveri per il batterio Haemophilus B, assente da anni si informava che erano stati
eseguiti ricoveri di tre lattanti, di 2, 3 e 5 mesi, uno dei quali in terapia intensiva per la criticit delle sue condizioni,
contratto in contesti completamente diversi questa forma di meningite che si riteneva debellata. Alberto Villani,
Responsabile di Pediatria Generale e Malattie Infettive del Bambino Ges specificava, sempre nello stesso
articolo, che per questa malattia c' un vaccino specifico che protegge i bambini dal rischio di contrarla: perci
riteniamo che la recrudescenza dei casi sia legata al calo delle vaccinazioni. In mancanza di vaccinazione, infatti,
il batterio responsabile circola di pi e, conseguentemente, colpisce in misura maggiore. Larticolo poi

menzionava a supporto di tali tesi che proprio per il calo delle vaccinazioni, all'inizio del 2015 l'Italia ha ricevuto un
richiamo da parte dell'Organizzazione Mondiale della Sanit. Il dato sulla diminuzione a livello nazionale
confermato dal Ministero della Salute secondo cui, nel nostro Paese, le coperture vaccinali hanno raggiunto il
livello pi basso degli ultimi dieci anni.
Molti genitori confusi da queste notizie hanno cercato informazioni pi dettagliate perch non comprendevano la
relazione fra i casi da meningite che comunque avevano colpito neonati, e lattanti, che per la loro et anagrafica,
non potevano comunque accedere alle dosi dellesavalente dove c anche quello per il batterio incriminato, ma
soprattutto il nesso con il calo delle vaccinazioni.
EVIDENZE DELLE COPERTURE VACCINALI, OPSNESSUN RIFERIMENTO AL BATTERIO HAEMOPHILUS
B
Il Reparto di Epidemiologia delle malattie infettive, Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione
della salute (Cnesps), Istituto Superiore di Sanit con un documento accessibile a tutti pubblicato lo scorso 19
febbraio 2015 spiega nel dettaglio che proprio in merito alla pubblicazione da parte del ministero della Salute delle
coperture vaccinali a 24 mesi det relative allanno 2013 ad agosto 2014 e al recente richiamo da parte dellOms
circa la riduzione delle coperture vaccinali (CV) per morbillo (non si parla di batterio HAEMOPHILUS B) nei
bambini in Italia, molti organi di stampa hanno ripreso e amplificato le informazioni circa landamento delle
coperture vaccinali nel nostro Paese. Lanalisi dei dati del grafico di copertura per la prima dose di morbillo
nel periodo 2006-2013 evidenzia che complessivamente non si sono registrate variazioni di rilievo della
copertura media nazionale. La copertura era pari all88,3% nel 2006 e all88,1% nel 2013 e quindi la
variazione percentuale nel periodo pari a -0,2% (Figura 3). I dati specifici per regioni italiane nel periodo in
esame evidenziano come le coperture vaccinali per morbillo sono migliorate in quelle regioni che partivano da
coperture pi basse e si sono stabilizzate o sono diminuite in quelle regioni che le avevano pi elevate, con il
risultato di una variazione annuale nazionale pari a 0 nel periodo in esame. Ma c di pi, analizzando un periodo
pi lungo (dal 2000 al 2013), si evidenzia che la copertura vaccinale per tre dosi di antipolio ha subito nel corso
degli anni piccole oscillazioni in positivo e in negativo, ma rimane pressoch costante e superiore al 95%. I dati
che riguardano invece le coperture vaccinali per il morbillo sono aumentate progressivamente fino al
2008, quando hanno raggiunto un plateau del 90%. Al 2013 la copertura vaccinale dell88,1% contro il
74,1% dellanno 2000, quindi c stata una crescita di 14 punti percentualiinsomma un aumento
considerevole nel totale.
CASO DECESSO NEONATA PER MENINGITE A BOLOGNA
La piccola Miram, il 16 febbraio 2015, appena un mese dalla sua nascita era stata portata durgenza al pronto
soccorso pediatrico del Maggiore di Bologna, dove veniva dimessa per influenza. La bimba morta per meningite
lo scorso venerd 27 febbraio causata dal batterio streptococco. Lindagine dei Nas hanno permesso laccesso
alle cartelle cliniche con cui si scoperto che la madre era portatrice di questo batterio, dal tampone vaginale che
si effettua prima del parto era risultata positiva allo streptococco di gruppo B. In questo caso si sta cercando di
capire quali sono le crepe per cui non stata somministrata la profilassi vaccinale, scoprire insomma dove si
inserito il corto circuito delle informazioni negli ospedali. Un grave danno di malasanit che finisce in cronaca con
la perdita una piccola vita.
CASO DECESSO AD EMPOLI PER MENIGOCOCCO DI TIPO C, IL RAGAZZO PERO ERA VACCINATO
Giovanni Locci, si legge sui giornali locali, morto per una meningite di tipo "C", la stessa per cui era vaccinato.
E' questo il responso dell'analisi svolta dal laboratorio specializzato dell'ospedale pediatrico Meyer in seguito alla
morte del tredicenne di Bassa, arrivato in condizioni disperate al San Giuseppe di Empoli la notte di sabato 7
febbraio 2015.
Questi fatti di cronaca fotografano come spesso le tragedie vengono strumentalizzate per allertare la popolazione
sui cali vaccinali, che invece non hanno in questo caso la paternit dei decessi, mentre il pi delle volte trattasi di
assurda malasanit, o addirittura incapacit del vaccino ad immunizzare, che invero non trova volont di aprire
unindagine scientifica.
In questo marasma di mala informazione, ci viene incontro il dott. Girolamo Giannotta, pediatra di lungo
corso, che in materia di vaccini e vaccinazione non lascia nulla al caso. La meningite rimane una malattia
che terrorizza qualsiasi genitore, ma spesso si pensa che basti un vaccino per essere immuni. Partendo

dal caso romano, che ha colpito tre bambini di 2, 3 e 5 mesi di vita, cosa si poteva fare? E vero che
legato al calo di vaccinazioni?
Analizzando i dati utili che provengono dallIstituto Superiore di Sanit (ISS) che riguardano la sorveglianza delle
malattie batteriche invasive aggiornati al 31 ottobre 2014, si scopre che il numero dei casi di infezioni invasive
(meningiti e sepsi) da Haemophilus influenzae rimane limitato, sebbene si osservi un lievissimo incremento
dellincidenza nel corso degli ultimi 3 anni (da 0,08 casi per 100.000 nel 2011 a 0,13 nel 2013). Lincidenza
bassa in tutte le fasce di et, ma pi elevata nel primo anno di vita e negli anziani. Relativamente al quadro
clinico, oltre il 65% dei casi riportati nei diversi anni presenta sepsi. I casi dovuti al sierotipo b, gli unici prevenibili
mediante vaccinazione, si mantengono rari (nessun caso nel 2011, 6 casi nel 2012, 5 casi nel 2013). Tra questi,
solo due casi insorti in bambini vaccinati contro H. influenzae soddisfano i criteri per la definizione di fallimento
vaccinale. Dei 5 casi segnalati nel 2013, due casi sono fallimento vaccinale (1 bambino di un anno, vaccinato con
una dose e un bambino di 10 mesi vaccinato con 2 dosi).
Cosa significa i termini di copertura vaccinale?
Il numero dei casi di meningite dovute ad H. influenzae nel 2013 si riferiscono a cinque casi e sono quasi
ugualmente distribuiti tra vaccinati e non vaccinati. Detta in altri termini, la vaccinazione non ha potuto evitare la
meningite a quei due soggetti vaccinati, ma non immunizzati. In merito ai bambini invece ricoverati al Bambin
Ges, erano troppo piccoli per essere ritenuti completamente immunizzati contro lHaemophilus influenzae (non
conosciamo il loro stato vaccinale ma quelli di 2 e di 3 mesi al massimo possono aver avuto una dose, e nella
migliore delle ipotesi quello di 5 ne ha potuto ricevere 2), e quindi non si pu imputare la loro meningite ad un calo
vaccinale, che non vi stato, per i limiti prima indicati.
Il caso di meningite da meningococco di tipo C, i dati ufficiali cosa riportano?
In sintesi, nel 2013 sono stati segnalati 162 casi di malattia invasiva da meningococco. Lincidenza
della malattia invasiva da meningococco maggiore nella fascia di et 0-4 anni e in particolare nel primo anno di
vita in cui lincidenza supera i 3 casi per 100.000. Per nel primo anno di vita non si vaccina contro il
meningococco C che quindi libero dagire. Spesso i genitori allarmati dai lanci di agenzia vanno in tilt, e non
comprendono che i bambini piccoli, non possono ricevere questo vaccino e non sempre la vaccinazione copre
tutti i tipi di meningiti. Il caso invece della malattia invasiva da pneumococco, i dati segnalati sempre nellanno
2013, citano 963 casi segnalati. Lincidenza nella fascia di et 1-4 anni in incremento rispetto al 2000, ed in
decremento rispetto al 2011 che comunque non inverte il trend in ascesa dal 2000, a dispetto dellintensa
campagna vaccinale. Certo esiste il 5 anno che loro includono nei calcoli, ma non credo sposti i termini
del problema. Inoltre, il numero complessivo delle infezioni invasive da pneumococco rimane elevato
anche in Regioni che nel 2012 mostravano coperture per la vaccinazione pneumococcica al di sopra
dell85% nei bambini fino a 24 mesi, come Piemonte ed Emilia-Romagna. Senza ombra di dubbio, con lo
pneumococco sta succedendo qualcosa che non sappiamo. I casi totali sono praticamente quadruplicati,
lincidenza nella popolazione generale quadruplicata dal 2000 al 2013 (0,4 vis 1,61) e lincidenza nella fascia di
et 1-4 anni in incremento nel periodo 2000-2013 (1,25 vis 1,76), anche se la situazione era peggiore nel 2011.

Dr Giannotta, ci fa una panoramica dettagliata del vaccino esavalente ed anti-meningite


Attualmente il vaccino esavalente somministrato ai bambini Infanrix-hexa. E un vaccino adsorbito contro
Difterite, Tetano, Pertosse, Epatite B, virus Polio e batterio Haemophilus influenzae tipo b (Hib). Gli adiuvanti sono
i Sali dalluminio per un ammontare complessivo di 0,82 milligrammi a dose. Il vaccino pu contenere tracce di
formaldeide, neomicina e polimixina che sono impiegate durante il processo di produzione.
Il ciclo vaccinale di base prevede tre iniezioni da effettuare durante il primo anno di vita e da eseguire al 3, 5 ed
11 mese (3).
Lo studio olandese (van Alphen L., Spanjaard L., van der Ende A., Schurman I., Dankert J. Effect of
nationwide vaccination of 3-month-old infants in The Netherlands with conjugate Haemophilus influenzae
type b vaccine: High efficacy and lack of herd immunity. J Pediatr 1997; 131: 869-73) conclude
affermando che la capacit del vaccino coniugato (contro lH. influenzae di tipo b) di prevenire la
meningite del 99.4%, in bambini vaccinati con 2 o pi dosi. La lettura degli stessi risultati per dice che
nel periodo della campagna vaccinale i casi di meningite da H. influenzae tipo b erano 22, rispetto ai 342

dellera pre-vaccinale. Come si vede i numeri sono molto piccoli e non bisogna ingigantirli anche se si
tratta di malattie serie. Ma la cosa importante sta nel fatto che due bambini con meningite da H. influenzae
tipo b erano stati vaccinati tre volte, 13 avevano ricevuto una sola dose o nessuna dose, e 7 non erano
vaccinati. Come evidente anche i vaccinati con tre dosi di vaccino anti-H. influenzae tipo b possono
contrarre la meningite da H. influenzae tipo b. Ma, ripeto, sono sempre piccoli numeri e testimoniano
piccole verit.
Per il Meningococco C, lunica dose prevista dalla schedula vaccinale italiana si deve effettuare allet di 13 mesi.
Ne deriva che nessun bambino prima dei 13 mesi pu avere una vaccinazione contro il meningococco C e per
tale motivo gli eventuali casi di meningite di questo tipo, insorti prima di quellet, non possono essere
addebitabili alla mancata vaccinazione, poich in caso contrario si ingannano i lettori.
Ci sono studi che dimostrano linefficacia di alcuni vaccini per meningite e di quale tipo?
Lagenzia per la salute pubblica del Canada (http://www.phac-aspc.gc.ca/publicat/cig-gci/p04-meni-eng.php), dice
che lefficacia del vaccino anti-Meningococco C del 97% allinterno di un anno dalla vaccinazione, ma decresce
al 68% dopo un anno. Poich la dose vaccinale unica e dopo un anno dalla vaccinazione almeno 3
bambini su 10 sono scoperti, non si capisce il razionale di questo programma vaccinale, anche in
considerazione del fatto che limmunit svanisce col tempo. Anche le autorit canadesi si appellano al
beneficio aleatorio della herd immunity il cui razionale, od irrazionale, starebbe nel fatto che i componenti di un
gregge immunizzato al 96% conferiscono protezione al rimanente 4% del gregge. Cosa assolutamente assurda
visto che non si vaccina il 96% del gregge, che il gregge alimentato dai nuovi nati non vaccinati per limiti di et,
che non tutti i vaccinati si immunizzano e che lefficacia del vaccino svanisce nel tempo, gi a partire da un anno
dopo, ed alla luce del fatto che la dose singola. Oltre questi limiti, va riconosciuto che la campagna vaccinale ha
prodotto nel periodo 2000-2013 un calo dellincidenza nella fascia det di 1-4 anni (2,8 vis 1,08).
Perch vaccinare non equivale ad immunizzare?
Latto della vaccinazione una meccanica procedura che porta ad iniettare una miscela precostituita di antigene
ed adiuvante che si prefigge il teorico scopo di evocare una risposta immunitaria protettiva nei riguardi
dellantigene introdotto, che simile a quello del germe o della tossina contro i quali desideriamo produrre la
sospirata risposta immunitaria. Anche se non sempre cos, spesso cos. Ma il nostro progetto vaccinale
deve fare i conti col nostro sistema immunitario che percorre le sue tappe evolutive secondo modalit
che ai pi sono sconosciute. Solo per sommi capi, il sistema immunitario del piccolo bambino ha
deficienze specifiche dovute alla sua immaturit ed ha un supporto specifico ed allargato che stato
precostituito in gravidanza. Per chi non ha dimestichezza con la sostanza vaccinale, le cose possono
essere semplicisticamente poste ed alliniezione del vaccino deve corrispondere lautomatica
elaborazione di una risposta immunitaria protettiva. Purtroppo, lantigene vaccinale non ha nessuna
possibilit di evocare una risposta immunitaria adattativa in assenza delladiuvante che ha il compito di
provocare un processo infiammatorio idoneo a stimolare la risposta immune innata dalla quale dipende
indissolubilmente la risposta adattativa (generalmente la produzione di un anticorpo specifico contro
lantigene vaccinale). Anche in queste idilliache condizioni, spesso le cose non vanno come si desidera e la
risposta immunitaria pu essere lenta a venire, pu non essere ottimale in tutti i casi e manca in altri.
Come si fa a riconoscere questa malattia, qual la clinica delle meningiti?
Molto spesso la meningite batterica il risultato della disseminazione ematogena dei microrganismi che partono
da un sito distante (Nelson Textbook of Pediatrics. Acute Bacterial Meningitis Beyond the Neonatal Period.
Chapter 595.1: 2087-2095, 2011). La batteriemia (presenza dei batteri nel sangue) usualmente precede la
meningite od concomitante. Spesso la colonizzazione batterica del nasofaringe, da parte di un microrganismo
potenzialmente patogeno, rappresenta il sito dal quale origina la batteriemia. In altre parole, spesso il batterio
colonizza gola e naso per poi accedere al sangue ed arrivare al cervello. Attraverso i plessi coroidei dei ventricoli
laterali (qui la barriera emato-encefalica pi permissiva) e le meningi, i batteri possono accedere al sistema
nervoso centrale e circolare nei vari compartimenti, compreso il liquor e gli spazi subaracnoidei.
Per noi fondamentale capire quando siamo in presenza di questo drammatico quadro. Innanzitutto,
lesordio della meningite acuta ha 2 pattern predominanti. Il pi drammatico e, fortunatamente, meno
comune, contempla un brutale inizio con i sintomi di un quadro di shock rapidamente progressivo con
porpora (macchie rosse sulla pelle che non scompaiono alla pressione esercitata sulla cute con un

vetrino o con un bicchiere di vetro a casa del paziente, mezzo di medicina di campagna decisamente
efficace), coagulazione intravascolare disseminata, ridotti livelli di coscienza che spesso esitano nel
coma progressivo e si concludono con la morte del paziente entro le 24 ore dallesordio.
Per nostra fortuna, e per fortuna relativa del paziente, molto spesso lesordio della meningite preceduto
da diversi giorni di febbre accompagnata da sintomi respiratori alti (raffreddore, tosse, lacrimazione, mal
di gola) o da disturbi gastrointestinali (vomito, diarrea, dolori addominali) seguiti da segni non specifici di
infezione del sistema nervoso centrale, quali, sonnolenza eccessiva ed irritabilit. questo secondo tipo
desordio che i giornalisti del clamore non conoscono e li induce a gridare allo scandalo e tuonare
contro la classe medica. del tutto evidente che detti sintomi sono simil-infuenzali e possono essere etichettati
come influenzali senza per questo chiamare inappropriatamente in causa la malasanit. Solo la comparsa di
sonnolenza eccessiva e di irritabilit inducono il sospetto che porta il medico a cercare i segni neurologici nel
paziente. I segni dellirritazione delle meningi (rigidit e dolore nucale) possono anche mancare nel piccolo
lattante, dove pi facile trovare la testa che cade e la fontanella bregmatica bombata. Nel bimbo pi grande si
deve ricercare il segno di Kernig (si porta a 90 lanca e poi si estende la gamba che provoca dolore) e
quello di Brudzinski (si flette il collo del paziente supino e si verifica una flessione automatica del
ginocchio). Da notare che questi due segni possono non essere sempre presenti fino ai 18 mesi di vita. In realt,
febbre, mal di testa e rigidit nucale sono presenti solo nel 40% degli adulti con meningite batterica. Le
convulsioni sono presenti nel 20-30% dei casi di meningite e se si presentano entro i primi 4 giorni non hanno un
pessimo significato prognostico.
Il resto, pertinenza della medicina ospedaliera, poich a noi spetta lingrato compito di scoprire il secondo
pattern nel pi breve tempo possibile ricordando di valutare con pi attenzione la sonnolenza e leccessiva
irritabilit del bambino, che spesso esiste anche in assenza di malattia specifica.
Termina questo viaggio importante che lOsservatore dItalia dedica alle famiglie, affinch le paure giustificate,
non diventino una corsa irrefrenabile ad un ausilio medico che spesso non pu difendere dalla mala informazione,
colpevole di generare mostri pi grandi delle stesse temute malattie, e non sempre quello che si legge E cos se
vi pare.

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