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riduzione del rischio, senza abbandonare la strada del liberismo economico, rivisto in
chiave moderna.
CAPITOLO 5
L analisi delle scelte sociali riguarda la scelta degli obbiettivi socialmente desiderabili.
Tali obbiettivi sono: A)il grado di sviluppo di una societ, B) la capacit della societ di
garantire adeguate condizioni di vita ai cittadini, C) la capacit della societ di
garantire condizioni di parit simili per tutti i suoi cittadini. Nella scelta degli obbiettivi
socialmente utili giocano un ruolo fondamentale il mercato e lo stato, i quali si affidano
nelle loro scelte a due fattori fondamentali:
Lefficienza: riguarda le risorse, i capitali, i macchinari.
Lequit: redistribuzione del reddito.
Per quanto riguarda l efficienza essa pu essere di due tipi:
Efficienza produttiva: tutte le risorse disponibili devono essere utilizzate al meglio
per raggiungere il massimo della produzione.
Efficienza allocativa: dato un certo ammontare di risorse, si tratta di massimizzare
la dotazione di un certo bene senza diminuire quella di nessun altro(criterio paretiano),
ci significa non avere sprechi.
Ottimo paretiano , 1 E 2 TEORIA DEL BENESSERE
Ottimo paretiano: impossibile, mediante una diversa utilizzazione delle risorse
produttive o dei beni prodotti, rendere migliore la posizione dei componenti della
collettivit, senza peggiorare la posizione di almeno uno di essi.
Per capire bene i due teoremi bisogna capire quando si ha una situazione di
concorrenza perfetta, essa caratterizzata da: A) omogeneit dei beni, B) assenza
di intesa, accordi, cartelli C) ampia numerosit degli operatori, D) libert di
entrata e uscita dal mercato, E) perfetta informazione.
1 Teorema Economia Benessere: in concorrenza perfetta e con mercati completi,
un equilibrio concorrenziale, se esiste un ottimo paretiano. Il primo teorema perch
sia valido vi deve essere quindi concorrenza perfetta e mercati completi; sufficiente
infatti, perch il primo teorema non sia pi valido che ad esempio non ci sia
informazione completa(asimmetrie), alcuni beni abbiano effetti esterni(esternalit
negative),che ci siano situazioni di mercato non concorrenziali( monopoli, oligopoli) e
infine anche se c efficienza nel mercato possibile che un equilibrio concorrenziale
non soddisfi il criterio di equit.
2 Teorema: Se abbiamo mercati completi ed efficienti vi sono degli ottimi paretiani.
Lo Stato pu intervenire attraverso una redistribuzione fisica delle risorse o
attraverso forme di tassazione o sussidi per assicurare equit.
CAPITOLO 6 CRESCITA DEL PIL
La variazione da un anno all altro del P.I.L. misura la crescita del reddito di un paese.
Nel lungo periodo la crescita del reddito dipende esogenamente dalla: A) crescita dei
principali fattori di produzione( lavoro, capitale e risorse naturali) B) l efficienza
di utilizzo di tali fattori(produttivit, progresso tecnologico). Nel breve periodo le
oscillazioni del reddito possono essere causate da: eccesso/mancanza di domanda
eccesso/mancanza di offerta. La crescita del lungo periodo dei fattori di produzione
pu dipendere oltre da fattori esogeni anche da fattori endogeni che sono: progresso
tecnologico, accumulazione del capitale e avanzamento del capitale umano.
Per la crescita del PIL di un paese pu giocare un ruolo fondamentale lo stato
attraverso l intervento pubblico rivolto a:
stimolare attivit di ricerca e sviluppo, favorire l accumulo di capitali ovvero
investimenti e favorire la formazione del capitale umano.
La crescita del reddito di un paese differente dallo sviluppo del paese stesso, infatti
lo sviluppo dipende da variabili di tipo sociale quali: esistenza di fasce di
popolazione in condizione di povert, qualit dell istruzione, assistenza
sanitaria e dellambiente.
POLITICHE D INFLAZIONE
Linflazione laumento prolungato del livello medio generale dei prezzi di beni e
servizi in un dato periodo di tempo, che genera una diminuzione del potere dacquisto
della moneta.
Una diminuzione del potere dacquisto della moneta rappresenta la diminuzione
dellinsieme di beni e servizi che si possono acquistare con lo stesso ammontare di
moneta in presenza di aumenti di prezzi.
Quindi linflazione rappresenta il tasso di variazione percentuale da un anno allaltro di
un indice dei prezzi (alla produzione, al consumo, allesportazione).
Linflazione pu essere causata da:
-
INCERTEZZA
REDISTRIBUZIONE NON EQUA DEL REDDITO
La curva Ls rappresenta lofferta di moneta, che come detto rigida. Le curve Ld1 e
Ld2 rappresentano due curve di domanda di monete a cui corrispondono due diversi
tassi dinteresse e in cui incide un differente valore di reddito (rispettivamente Y e Y
che maggiore di Y)che considerato al momento come variabile esogena.
Come per la curva IS, per creare la curva LM occorre riportare i punti di equilibrio ora
identificati ( A e A) su un nuovo grafico che abbia come variabili endogene il reddito e
il tasso dinteresse.
Definiamo
a
questo
punto
lequilibrio
macroeconomico di economia chiusa come una
situazione di equilibrio simultaneo del mercato dei
beni e del mercato della moneta, espresso
dallincontro tra le due curve.
CRESCITA LENTA;
AUMENTO TASSO DI INTERESSE;
VERIFICARSI DI CONTINUI DISAVANZI.
Laumento del tasso dinteresse dovuto a motivi di carattere nazionale e internazionale. Sul piano nazionale
si ha come obiettivo la lotta allinflazione (si vara lindipendenza della banca centrale nel 1981) e le politiche
monetarie si fanno pi restrittive. Sul piano internazionale si subisce linfluenza della Federal Reserve.
1992: ANNO CRUCIALE DI SVOLTA DELLA FINANZA ITALIANA.
Trattato di Maastricht
Rapporto debito/pil supera il 100% e alla fine del 1991 abbiamo un disavanzo del 10%
Tangentopoli
Lobiettivo portare il rapporto deficit/pil al 3% e il rapporto debito/pil al 60%. Con il passare del tempo le
spese pubbliche si ridurrano al fine di creare avanzi. Questo come conseguenza ha che aumenta la credibilit
del governo, si riduce il debito pubblico e si riduce anche il tasso dinteresse. Tutto ci ci permette di
rientrare negli standard imposti dal Trattato di Maastricht. Con lentrata in vigore della moneta unica nella
zona uro, lItalia ha dovuto subordinare il proprio bilancio ai limiti fissati dal PATTO DI STABILITA E DI
CRESCITA.
Un debito pu cominciare a essere ACCETTABILE se finanziato dal reddito prodotto ogni anno. E per
questo che si guarda il rapporto debito/PIL. La crescita del rapporto debito/PIL dipende da:
1. Tasso di interesse pagato sul debito;
2. Crescita dei prezzi;
3. Crescita del PIL reale.
Livelli troppo alti di debito/PIL possono portare a INSOSTENIBILITA del debito e possono portare a crisi
finanziaria. Quando si determina una crisi finanziaria?
Quando il creditore non ha pi fiducia nel debitore, abbiamo una serie di conseguenze come:
1. Non si sottoscrivono pi titoli di debito;
2. Chiedono un tasso di interesse pi elevato;
3. Esigere un pagamento dei debiti pregressi.
Di fronte a uan crisi finanziaria lo stato ha 2 possibilit:
1. MONETIZZAZIONE DEL DEBITO si stampa moneta creando inflazione;
2. CONSOLIDAMENTO DEL DEBITO non pagare il debito e/o gli interessi;
La politica fiscale pu agire in modo automatico ( + reddito genera tassazione e reddito genera +
tassazione)o discrezionale (quando le decisione di aumento della tassazione sono decise dallautorit).
Per politica fiscale si intende la manovra delle poste del Bilancio pubblico;
Nella definizione di pubblico rientrano:
1. Lo Stato centrale;
2. Le amministrazioni locali (Comuni; Province; Regioni);
3. Gli Enti di Previdenza (INPS ed altri);
Come tutti i bilanci, quello pubblico costituito da:
1. Entrate;
2. Uscite;
ENTRATE: IMPOSTE DIRETTE (IRPEF,IRAP) INDIRETTE (IVA E ACCISE), CONTRIBUTI
SOCIALI, PRIVATIZZAZIONI.
A loro volta i contributi sociali possono essere distinti tra:
1. Pagati dai datori di lavoro
2. Pagati dai lavoratori
Tra le altre entrate rientrano in particolare quelle in conto capitale legate:
1. alla dismissione di patrimonio pubblico
2. alle privatizzazioni
USCITE:
Dal lato della spesa si distingue innanzitutto tra:
1. Spesa corrente (circa il 91% del totale della spesa);
2. Spesa in conto capitale ;
Allinterno della spesa corrente, si distingue tra:
1. Spesa per acquisti di beni e servizi;
2. Spesa per trasferimenti;
La spesa per acquisti di beni e servizi comprende:
Tutti gli acquisti di beni delle amministrazioni centrali e locali (farmaci negli ospedali; cancelleria nelle
amministrazioni, etc)
Gli acquisti di servizi, quali
1. Pagamento di servizi per gli uffici (telefonici, di riscaldamento, etc);
2. Pagamento dei dipendenti pubblici (3/4 del totale della spesa per acquisti di beni e servizi dovuto a
questa voce);
La spesa per trasferimenti definita come pagamenti effettuati a famiglie e imprese, in cambio dei quali le
pubbliche amministrazioni non ricevono alcun bene o servizio.