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CAPITOLO 1

Teoria della mano invisibile


Leconomia pu essere analizzata come uninterazione tra due attori privati, questi
interagiscono come sorretti da una mano invisibile , questa logica teorica per pu
essere ammessa solo se sono valide:la completa libert nellattivit economica, la
perfetta razionalit degli individui e la presenza di mercati perfettamente
concorrenziali. Legoismo degli individui nel perseguire i propri interessi porter il
sistema economico in una situazione di ottimo generale. Considerando un rapporto
economico tra due individui questo avr massima efficienza quando il contesto
istituzionale permetter la libert delle azioni economiche. I due individui
effettueranno volontariamente lo scambio quando entrambi avranno trovato un
tornaconto personale arrivando quindi ad un prezzo di equilibrio. Dopo lo scambio
tutti stanno meglio e quindi sta meglio la societ nel complesso. In opposizione alla
teoria liberale vi chi sostiene che, se gli individui cercano il loro rendiconto non
otterranno lottimo (teoria Keynesiana). Questo spiegato dalla teoria dalla teoria dei
giochi ad esempio con il dilemma del prigioniero.dati due prigionieri A b, il p.m.
decide di convocarli separatamente per fargli la medesima proposta. Ad A propone di
liberarlo se confessa e l'altro B non confessa, dando a quest ultimo 30 anni,se
entrambi confessano prendono 20 anni ,se nessuno dei due confessa prenderanno 10
anni(la migliore proposta per entrambi,ma visto che non possono sapere chi dei due
confesser o non confesser, per arrivare a questultima soluzione entrambi si
dovrebbero fidare. quello che in economia sosterrebbe la mano invisibile) Perch
un mercato si formi e funzioni deve essere efficacemente sorretto da una mano
visibile e le istituzioni (lo stato), che interviene quando vi sono dei fallimenti
con:leggi o regolamenti e tasse
CAPITOLO 2
FLUSSO CIRCOLARE DEL REDDITO E P.I.L.
Il prodotto interno linsieme di beni e servizi prodotti sul territorio nazionale, a
prescindere dalla nazionalit di chi percepisce i relativi redditi. Il prodotto nazionale
linsieme dei beni prodotti mediante fattori della produzione nazionali, ovunque
residenti.
Il PIL il valore di tutti i beni finali e i servizi prodotti allinterno di un Paese.
A fine ciclo produttivo i macchinari devono essere sostituiti, il valore dei macchinari
consumati nel processo produttivo prendono il nome di ammortamento. Il prodotto
(nazionale o interno) netto si ottiene sottraendo gli ammortamenti dal prodotto
(nazionale o interno) lordo.
Il PIL a prezzi correnti il valore dei beni prodotti nellanno considerato calcolato ai
prezzi di quello stesso anno.
Il PIL a prezzi costanti il valore dei beni prodotti nellanno considerato, calcolato ai
prezzi di un determinato anno base.
Il flusso circolare del reddito avviene tra famiglie e imprese, le prime allinterno del
flusso chiedono beni e servizi alle imprese e offrono alle stesse forza lavoro nonch
risparmi. Le imprese da parte loro forniscono un reddito alle famiglie in cambio della
prestazione lavorativa, reddito che ritorna poi alle imprese sotto forma di spesa che le
famiglie effettuano per ottenere beni e servizi.
CAPITOLO 3
DEFINIZIONE DI ESTERNALITA E I 3 FALLIMENTI (LE ESTERNALITA)

Le esternalit rappresentano uno dei pi frequenti fallimenti del mercato; inoltre


possono essere definite come le azioni di un soggetto economico che influiscono sul
benessere di altri soggetti non direttamente coinvolti. Il benessere quindi influenzato
in maniera diretta. Esempi di esternalit sono: emissione di inquinanti per la salute
umana, linquinamento acustico, una persona che decide di vaccinarsi, un
investimento in nuove tecnologie. Le esternalit possono riguardare i soggetti
economici, la produzione dei beni o lutilizzo di risorse in comune. In presenza di
esternalit lequilibrio di mercato non garantisce lefficienza paretiana venendo quindi
meno il 1 teorema del benessere.
I 3 TIPI DEL FALLIMENTO DEL MERCATO
Il mercato assicura la massimizzazione del benessere ma questo nel solo caso ideale
della concorrenza perfetta. Il meccanismo di mercato pu infatti fallire nel suo
compito di generare il massimo benessere. Si parla i n questi casi di fallimenti del
mercato . Tra le principali cause possibile far riferimento alle asimmetrie
informative, elle esternalit ai beni pubblici, ovvero a quei beni per il quali non
possibile fissare un prezzo. Nelle asimmetrie informative uno degli agenti coinvolti
conosce qualcosa che invece ignota ad un altro quindi il mercato non riesce a
generare il massimo benessere sociale. Tra le cause di inefficienza del mercato ci sono
le esternalit che rappresentano i beni ai quali i consumatori sono interessati ma non
vengono scambiati sul mercato. Un ulteriore elemento che impedisce la realizzazione
di un mercato di concorrenza perfetta rappresentato dai beni pubblici ovvero beni
che devono essere forniti nella stessa quantit a tutti i consumatori. Fondamentali
caratteristiche sono due: nessuno pu essere escluso dal consumo e il consumo da
parte di un individuo non diminuisce il consumo da parte degli altri, non ne limita
quindi la possibilit di utilizzo. Al fallimento del mercato risponde lo stato che: A)
produce direttamente beni e servizi, B) detta regole alle imprese private C)
favorisce le estrernalit positive scoraggiando quelle negative.
ESTERNALITA POSITIVA E NEGATIVA
Le esternalit rappresentano uno dei pi frequenti fallimenti del mercato; esse
possono essere di due tipi:
A) Esternalit positiva: ad esempio una persona che si istruisce e si cura
accresce il proprio capitale umano e il proprio benessere anche per la societ, in
quanto un fattore di crescita per l economia.
B) Esternalit negativa: l inquinamento pu essere considerato esternalit
negativa, in quanto potrebbe causare danni per la societ e l economia.
Lo stato interviene per le esternalit positive dando incentivi e sussidi a chi le produce
,cercando di incentivarle; mentre per le esternalit negative interviene con delle leggi
e tasse, per chi le produce, cercando di scoraggiarle.
BENI PUBBLICI; Il bene pubblico dotato di due caratteristiche:
-la NON RIVALITA cio la circostanza in cui luso di un bene da parte di un agente
non incide sulla facolt di goderne completamente da parte di terzi;

-la NON ESCLUSIVITA rappresenta invece limpossibilit di estromettere terzi dal


consumo di un determinato bene.
E un bene pubblico puro: un FARO COSTIERO ,la DIFESA NAZIONALE , un PARCO
NAZIONALE ecc.
Qualora a portata del beneficio si dispieghi a tutto il pianeta, si parla di bene pubblico
globale: CURA CONTRO UNA MALATTIA , lEQUILIBRIO DELLA FINANZA ecc.
Tale caratteristica fanno si che un bene pubblico non sia conveniente da produrre.
I beni pubblici hanno elevato costo di impianto e per questo motivo normalmente
vengono finanziati con le entrate tributarie della collettivit.
CAPITOLO 4 Politiche di keynes
Secondo Keynes la disoccupazione strettamente connessa al livello e alla dinamica
del prodotto nazionale, ovvero la quantit di beni e servizi prodotti e scambiati in un
dato periodo di tempo.
Nel sistema economico disponibile una certa quantit di risorse (mezzi di produzione
e lavoro), detta capacit produttiva. Il prodotto nazionale massimo ed pari al
prodotto potenziale se impiegata tutta la capacit produttiva. Se ci sono risorse
inutilizzate (es. disoccupazione) il prodotto nazionale minore del prodotto potenziale.
Se si verifica una crescita economica, ovvero crescita della produzione nazionale, il
prodotto nazionale tender a raggiungere il livello potenziale, cos si riduce la capacit
produttiva inutilizzata, ovvero la disoccupazione.
CRISI DEL 1929-2008: paralleli e in similitudini tra la attuale crisi finanziaria e quella
ben nota del '29.
DIFFERENZE: nel 29 gli Stati Uniti erano il principale motore dello sviluppo economico.
Nel 1929 il sistema industriale ricevette un duro colpo, molto diverso rispetto a quello
odierno. Nel 2008 sono le famiglie,e non le imprese, ad essere fortemente indebitate
e questo per via della caduta dei prezzi riguardanti il solo settore immobiliare;. Lerrore
risiede nellaver concesso a soggetti senza alcuna garanzia ingenti capitali per
finanziare lacquisto di una casa. Invece negli anni venti lintero sistema borsistico ne
fu implicato.
Attraverso tale logica i risparmi familiari vengono affidati a gestioni fiduciarie che
conferisce ai mercati una gran liquidit che dovrebbe tenere bassi i tassi dinteresse
per i prestiti, ma nello stesso tempo si ha un aumento del rischio. Un sistema di tal
genere favorisce quindi la speculazione finanziaria, in quanto vi lassenza di regole
che limitano lattivit degli intermediari finanziari.
SIMILITUDINI.
Invece un punto in comune tra le due crisi riguarda la nascita delle stesse.
Ieri come oggi la crisi nacque nel settore finanziario e si propag in maniera
dirompente nelleconomia reale. I paesi colpiti incominciarono a proteggere la
produzione nazionale introducendo le barriere doganali che ebbero come effetto
diretto una riduzione notevole delle esportazioni. Ecco quindi spiegati gli innumerevoli
licenziamenti negli anni immediatamente successivi. Tale fenomeno si manifest sia
negli Usa che in Europa. Il tasso di disoccupazione si alz enormemente cosi come
oggi, ma nel 29 ci provoc una crisi industriale senza pari e nettamente superiore
rispetto a quella odierna. Una similitudine che si pu realizzare riguarda la rivincita
delle teorie Keynesiane. Il concetto di spesa pubblica e di disavanzo inteso come
specifico strumento da utilizzare in determinate fasi del ciclo economico, ( quando
esso ristagna in presenza di un elevato tasso di disoccupazione) vengono rivisti come
possibili e concreti mezzi per la soluzione della crisi.
Non possibile risolvere i problemi economici-sociali derivanti da crisi di tal genere
attraverso semplici nazionalizzazioni. Servirebbero piuttosto nuove regole per il
sistema bancario e per il mercato finanziario che mirino alla trasparenza e alla

riduzione del rischio, senza abbandonare la strada del liberismo economico, rivisto in
chiave moderna.
CAPITOLO 5
L analisi delle scelte sociali riguarda la scelta degli obbiettivi socialmente desiderabili.
Tali obbiettivi sono: A)il grado di sviluppo di una societ, B) la capacit della societ di
garantire adeguate condizioni di vita ai cittadini, C) la capacit della societ di
garantire condizioni di parit simili per tutti i suoi cittadini. Nella scelta degli obbiettivi
socialmente utili giocano un ruolo fondamentale il mercato e lo stato, i quali si affidano
nelle loro scelte a due fattori fondamentali:
Lefficienza: riguarda le risorse, i capitali, i macchinari.
Lequit: redistribuzione del reddito.
Per quanto riguarda l efficienza essa pu essere di due tipi:
Efficienza produttiva: tutte le risorse disponibili devono essere utilizzate al meglio
per raggiungere il massimo della produzione.
Efficienza allocativa: dato un certo ammontare di risorse, si tratta di massimizzare
la dotazione di un certo bene senza diminuire quella di nessun altro(criterio paretiano),
ci significa non avere sprechi.
Ottimo paretiano , 1 E 2 TEORIA DEL BENESSERE
Ottimo paretiano: impossibile, mediante una diversa utilizzazione delle risorse
produttive o dei beni prodotti, rendere migliore la posizione dei componenti della
collettivit, senza peggiorare la posizione di almeno uno di essi.
Per capire bene i due teoremi bisogna capire quando si ha una situazione di
concorrenza perfetta, essa caratterizzata da: A) omogeneit dei beni, B) assenza
di intesa, accordi, cartelli C) ampia numerosit degli operatori, D) libert di
entrata e uscita dal mercato, E) perfetta informazione.
1 Teorema Economia Benessere: in concorrenza perfetta e con mercati completi,
un equilibrio concorrenziale, se esiste un ottimo paretiano. Il primo teorema perch
sia valido vi deve essere quindi concorrenza perfetta e mercati completi; sufficiente
infatti, perch il primo teorema non sia pi valido che ad esempio non ci sia
informazione completa(asimmetrie), alcuni beni abbiano effetti esterni(esternalit
negative),che ci siano situazioni di mercato non concorrenziali( monopoli, oligopoli) e
infine anche se c efficienza nel mercato possibile che un equilibrio concorrenziale
non soddisfi il criterio di equit.
2 Teorema: Se abbiamo mercati completi ed efficienti vi sono degli ottimi paretiani.
Lo Stato pu intervenire attraverso una redistribuzione fisica delle risorse o
attraverso forme di tassazione o sussidi per assicurare equit.
CAPITOLO 6 CRESCITA DEL PIL

La variazione da un anno all altro del P.I.L. misura la crescita del reddito di un paese.
Nel lungo periodo la crescita del reddito dipende esogenamente dalla: A) crescita dei
principali fattori di produzione( lavoro, capitale e risorse naturali) B) l efficienza
di utilizzo di tali fattori(produttivit, progresso tecnologico). Nel breve periodo le
oscillazioni del reddito possono essere causate da: eccesso/mancanza di domanda
eccesso/mancanza di offerta. La crescita del lungo periodo dei fattori di produzione
pu dipendere oltre da fattori esogeni anche da fattori endogeni che sono: progresso
tecnologico, accumulazione del capitale e avanzamento del capitale umano.
Per la crescita del PIL di un paese pu giocare un ruolo fondamentale lo stato
attraverso l intervento pubblico rivolto a:
stimolare attivit di ricerca e sviluppo, favorire l accumulo di capitali ovvero
investimenti e favorire la formazione del capitale umano.
La crescita del reddito di un paese differente dallo sviluppo del paese stesso, infatti
lo sviluppo dipende da variabili di tipo sociale quali: esistenza di fasce di
popolazione in condizione di povert, qualit dell istruzione, assistenza
sanitaria e dellambiente.
POLITICHE D INFLAZIONE
Linflazione laumento prolungato del livello medio generale dei prezzi di beni e
servizi in un dato periodo di tempo, che genera una diminuzione del potere dacquisto
della moneta.
Una diminuzione del potere dacquisto della moneta rappresenta la diminuzione
dellinsieme di beni e servizi che si possono acquistare con lo stesso ammontare di
moneta in presenza di aumenti di prezzi.
Quindi linflazione rappresenta il tasso di variazione percentuale da un anno allaltro di
un indice dei prezzi (alla produzione, al consumo, allesportazione).
Linflazione pu essere causata da:
-

Inflazione da domanda, ossia un aumento dei prezzi dovuto ad un eccesso di


domanda
Inflazione da offerta, dovuta a degli shock negativi dal lato dellofferta che
vanno ad influenzare i costi delle imprese, quindi per mantenere inalterati i
profitti offrono i loro prodotti a prezzi pi elevati
Inflazione finanziaria
Inflazione dei costi

Cosa pu provocare linflazione?


-

INCERTEZZA
REDISTRIBUZIONE NON EQUA DEL REDDITO

REDISTRIBUZIONE RICHEZZA FINANZIARIA

CAPITOLO 7 DOMANDA AGGREGATA CURVA IS LM


La domanda aggregata (Z) dipende:
-

positivamente dal livello del reddito, ossia che


allaumentare del reddito aumenta la domanda
aggregata
negativamente dal tasso di interesse, ossia
allaumentare del tasso dinteresse (che determina
una diminuzione degli investimenti) diminuisce la
domanda aggregata. (n.b. questo accade perch
gli investimenti a sua volta sono una componente
della domanda aggregata Z(C,I))

Il grafico mostra due curve di domanda aggregata con


due livelli di reddito e due differenti tassi dinteresse. In questo caso il tasso
dinteresse una variabile esogena. I punti A e B indicano due diversi punti di
equilibrio sul mercato dei beni.
Per un analisi di politica economica occorre considerare il tasso dinteresse come
variabile endogena pertanto riportiamo i due punti di equilibrio appena individuati in
un nuovo grafico dove tracceremo la curva IS e dove sia il tasso dinteresse che il
reddito saranno variabili endogene.
Essendo ora le due variabili endogene, qualsiasi variazione di Y o di i determineranno
dei movimenti lungo la curva stessa.
Se ora vi fosse una variazione di una componente esogena della domanda (che
indichiamo con A) tenendo costante la variabile endogena i, si verificherebbe uno
spostamento della curva IS in alto a destra o in basso a sinistra (a seconda dellentit
di A), provocando di conseguenza un aumento del reddito.

Lo studio della curva IS consente di


comprendere perch lequilibrio del mercato
dei beni influenzato da:
- Movimenti del tasso dellinteresse
(che determinano spostamenti lungo
la curva IS)
- Movimenti
nelle
componenti
autonome
del
reddito
(che
comportamenti spostamenti della
curva IS)
Nella realt, il livello del tasso dellinteresse dipende dal funzionamento del mercato
della moneta. Il passo successivo dunque quello di studiare il funzionamento del
mercato della moneta.

CAPITOLO 8 EQUILIBRIO MERCATO DELLA MONETA


LEQUILIBRIO NEL MERCATO DELLA MONETA E LA CURVA LM

La curva Ls rappresenta lofferta di moneta, che come detto rigida. Le curve Ld1 e
Ld2 rappresentano due curve di domanda di monete a cui corrispondono due diversi
tassi dinteresse e in cui incide un differente valore di reddito (rispettivamente Y e Y
che maggiore di Y)che considerato al momento come variabile esogena.

Come per la curva IS, per creare la curva LM occorre riportare i punti di equilibrio ora
identificati ( A e A) su un nuovo grafico che abbia come variabili endogene il reddito e
il tasso dinteresse.

Se si verificasse ora una variazione dellofferta di moneta (grafico gi), la curva di


moneta si sposter verso destra o verso sinistra a seconda che lofferta aumenti o
diminuisca. Tale spostamento porter ad una
riduzione o ad un aumento del tasso dinteresse e
quindi a nuovi equilibri nel mercato della moneta.

Definiamo
a
questo
punto
lequilibrio
macroeconomico di economia chiusa come una
situazione di equilibrio simultaneo del mercato dei
beni e del mercato della moneta, espresso
dallincontro tra le due curve.

IL DEBITO PUBBLICO: (SLIDES 11-12)

Il rapporto DEBITO/PIL ha cominciato a crescere negli anni 80 per via di:


I.
II.
III.

CRESCITA LENTA;
AUMENTO TASSO DI INTERESSE;
VERIFICARSI DI CONTINUI DISAVANZI.

Laumento del tasso dinteresse dovuto a motivi di carattere nazionale e internazionale. Sul piano nazionale
si ha come obiettivo la lotta allinflazione (si vara lindipendenza della banca centrale nel 1981) e le politiche
monetarie si fanno pi restrittive. Sul piano internazionale si subisce linfluenza della Federal Reserve.
1992: ANNO CRUCIALE DI SVOLTA DELLA FINANZA ITALIANA.
Trattato di Maastricht
Rapporto debito/pil supera il 100% e alla fine del 1991 abbiamo un disavanzo del 10%
Tangentopoli
Lobiettivo portare il rapporto deficit/pil al 3% e il rapporto debito/pil al 60%. Con il passare del tempo le
spese pubbliche si ridurrano al fine di creare avanzi. Questo come conseguenza ha che aumenta la credibilit
del governo, si riduce il debito pubblico e si riduce anche il tasso dinteresse. Tutto ci ci permette di
rientrare negli standard imposti dal Trattato di Maastricht. Con lentrata in vigore della moneta unica nella
zona uro, lItalia ha dovuto subordinare il proprio bilancio ai limiti fissati dal PATTO DI STABILITA E DI
CRESCITA.
Un debito pu cominciare a essere ACCETTABILE se finanziato dal reddito prodotto ogni anno. E per
questo che si guarda il rapporto debito/PIL. La crescita del rapporto debito/PIL dipende da:
1. Tasso di interesse pagato sul debito;
2. Crescita dei prezzi;
3. Crescita del PIL reale.
Livelli troppo alti di debito/PIL possono portare a INSOSTENIBILITA del debito e possono portare a crisi
finanziaria. Quando si determina una crisi finanziaria?

Quando il creditore non ha pi fiducia nel debitore, abbiamo una serie di conseguenze come:
1. Non si sottoscrivono pi titoli di debito;
2. Chiedono un tasso di interesse pi elevato;
3. Esigere un pagamento dei debiti pregressi.
Di fronte a uan crisi finanziaria lo stato ha 2 possibilit:
1. MONETIZZAZIONE DEL DEBITO si stampa moneta creando inflazione;
2. CONSOLIDAMENTO DEL DEBITO non pagare il debito e/o gli interessi;

sul piano finanziario: perdita per i cittadini-creditori;


sul piano sociale: rottura completa del rapporto fiducia stato-cittadini;
POLITICHE DI RIENTRO: creazione avanzi primari, diminuire tasso di interesse, aumentare il reddito.
POLITICHE AGGIUSTAMENTO DRASTICO: (grossi avanzi primari)
1. Forti tagli alle spese;
2. Forte credibilit ( - debito e tax interesse)
POLITICHE AGGIUSTAMENTO NORMALE:
1. Tagli alle spese normali;
2. Credibilit parziale;
Le politiche di aggiustamento implicano:
1. Aumento delle entrate per i cittadini provoca malcontento; per le imprese evasione ed elusione.
2. Diminuzione spese sono facili per le spese correnti e pi difficili per le spese dinvestimento.
Le situazioni di emergenza dei costi di aggiustamento vengono supportati da (1) lavoratori dipendenti e (2)
pensionati.
POLITICHE DI RIENTRO:
1. politiche riduzione tasso di interesse;
2. politiche che favoriscono la crescita del reddito.
POLITICHE DI RIDUZIONE DEL TASSO DI INTERESSE:
1. POLITICHE GESTIONE DEBITO;
2. IMPOSIZIONI ALLE BANCHE DI VINCOLI DI PORTAFOGLIO
3. POLITICHE VOLTE AD AUMENTARE LA CREDIBILITA DELLEMISSIONE.

LA POLITICA FISCALE (SLIDE 13)


La politica fiscale usa come strumenti la spesa pubblica e limposizione fiscale al fine di raggiungere
obiettivi di breve periodo come:
1. Prevenire squilibri rilevanti delleconomia;
2. Mitigare le oscillazioni del ciclio economico;

La politica fiscale pu agire in modo automatico ( + reddito genera tassazione e reddito genera +
tassazione)o discrezionale (quando le decisione di aumento della tassazione sono decise dallautorit).
Per politica fiscale si intende la manovra delle poste del Bilancio pubblico;
Nella definizione di pubblico rientrano:
1. Lo Stato centrale;
2. Le amministrazioni locali (Comuni; Province; Regioni);
3. Gli Enti di Previdenza (INPS ed altri);
Come tutti i bilanci, quello pubblico costituito da:
1. Entrate;
2. Uscite;
ENTRATE: IMPOSTE DIRETTE (IRPEF,IRAP) INDIRETTE (IVA E ACCISE), CONTRIBUTI
SOCIALI, PRIVATIZZAZIONI.
A loro volta i contributi sociali possono essere distinti tra:
1. Pagati dai datori di lavoro
2. Pagati dai lavoratori
Tra le altre entrate rientrano in particolare quelle in conto capitale legate:
1. alla dismissione di patrimonio pubblico
2. alle privatizzazioni
USCITE:
Dal lato della spesa si distingue innanzitutto tra:
1. Spesa corrente (circa il 91% del totale della spesa);
2. Spesa in conto capitale ;
Allinterno della spesa corrente, si distingue tra:
1. Spesa per acquisti di beni e servizi;
2. Spesa per trasferimenti;
La spesa per acquisti di beni e servizi comprende:
Tutti gli acquisti di beni delle amministrazioni centrali e locali (farmaci negli ospedali; cancelleria nelle
amministrazioni, etc)
Gli acquisti di servizi, quali
1. Pagamento di servizi per gli uffici (telefonici, di riscaldamento, etc);
2. Pagamento dei dipendenti pubblici (3/4 del totale della spesa per acquisti di beni e servizi dovuto a
questa voce);
La spesa per trasferimenti definita come pagamenti effettuati a famiglie e imprese, in cambio dei quali le
pubbliche amministrazioni non ricevono alcun bene o servizio.

Allinterno della spesa in conto capitale si ha:


1. Spesa per investimenti pubblici (circa il 7,5% del totale della spesa);
2. Spesa per trasferimenti in conto capitale (trasferimenti alle imprese);
Le diverse poste di spesa possono essere anche classificate in relazione al modo in cui entrano nel circuito
del reddito:
1. Spese che entrano direttamente nel circuito del reddito;(acquisto beni e serv. Correnti e in conto
capitale)
2. Spese che entrano indirettamente nel circuito del reddito;(sono quelle per trasferimenti correnti e in
conto capitale)
SALDO: DIFFERENZA TRA ENTRATE E USCITE

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