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La Quaresima un percorso che parte da noi, dalla consapevolezza del nostro

limite e del nostro peccato - a cui ci richiama tutta la liturgia del Mercoled delle
Ceneri - e ci conduce allincontro con Ges Cristo, con il mistero della sua
signoria sul mondo e della salvezza che ne consegue, significate e realizzate
nella Passione, Morte e Risurrezione. Un cammino nel deserto, come per Ges
nella I Domenica di Quaresima: 40 giorni di silenzio, di solitudine, di
digiuno, di preghiera e di tentazione al cuore della verit di noi
stessi e di Dio.
Siamo abituati a pensare alla tentazione come allesperienza negativa della
possibilit di peccato che alberga in noi. Eppure lo Spirito santo a condurre letteralmente spingere con forza, scaraventare - nel deserto: la tentazione,
quindi, uno stato necessario per luomo, anzi per il bene; la dinamica
costantemente vissuta dalluomo, posto di fronte al bivio bene o male, Dio o
Satana, Babele o Pentecoste, Egitto o Terra Promessa posto davanti alla
fatica di scegliere nella libert da che parte andare; ci che pone in essere la
crescita, la conversione. Anche Ges, vero uomo oltre che vero Dio, non ha
potuto che vivere in tutta la sua profondit e drammaticit questo aspetto
fondamentale della nostra umanit anzi, pu assumersi pienamente la sua
missione di Messia proprio perch inizia a percorrere il deserto e a stare
nella tentazione: tutta la sua vita di uomo e di Salvatore lo sar, fino alla
fine come per noi!
Allora, attraversare il deserto in questi 40 giorni loccasione per fare i conti
con noi stessi, con i nostri limiti - allinizio della Quaresima ci viene detto:
Ricordati che sei polvere e in polvere ritornerai - e con la possibilita di
scegliere, nei nostri limiti, di fidarci di Dio e di sceglierlo, ancora, per la nostra
vita - laltra formula possibile per limposizione delle Ceneri ci invita:
Convrtiti e credi al Vangelo -.
Nei primi secoli, la Quaresima aveva un forte carattere battesimale: i
catecumeni venivano condotti, negli ultimi 40 giorni della loro iniziazione alla
vita cristiana, a una conoscenza graduale di quel Ges Cristo di cui sarebbero
divenuti discepoli, fino a incontrarlo Risorto e portatore di salvezza a Pasqua,
nellesperienza di morte e nuova vita che il battesimo.
Dopo le persecuzioni, iniziata la pratica del battesimo dei bambini, la
Quaresima ha poi assunto un carattere penitenziale; esso, per, ancora
oggi riproduce il cammino di introduzione al battesimo e di preparazione al
Mistero Pasquale, centro dellAnno Liturgico e della nostra fede: siamo chiamati
a riappropriarci del nostro battesimo, a diventarne sempre pi consapevoli e
responsabili, a porre nuovamente lesperienza di Ges Cristo come Signore
della storia e della nostra vita al centro del nostro percorso, sperimentandone
lamore, la sua Passione noi, il suo amarci da morire, tanto da superare anche
la morte.
Per compiere questo itinerario, la Chiesa ci indica alcune modalit.
Anzitutto, il gesto dellimposizione delle Ceneri, segno di penitenza, che
indica che chi ne cosparso in conversione, anche attraverso segni visibili di
mortificazione: non tanto per assumere atteggiamenti di tristezza, per
tradizione o folklore, n per farsi pubblicit; il senso della penitenza di
orientarci verso il deserto del nostro cuore, ricentrando la nostra attenzione e
rimettendo la nostra vita in sintonia con il Vangelo che Ges ci ha lasciato.
I gesti, per quanto significativi, non bastano: necessario dare concretezza alla
nostra Quaresima e la Parola di Dio del Mercoled delle Ceneri cf. Mt 6,16.16-18 ci richiama a compiere opere di penitenza, le opere della

giustizia, in uno stile di sobriet, di silenzio, di intimit con Dio che vede nel
segreto . Nel tempo della comunicazione e dellimmagine, in cui esaltato
non tanto ci che vero, ma ci che appare, in cui chi pi alza la voce ha
ragione, la Chiesa ci invita ancora a mantenere toni bassi, a non diventare
oggetto e soggetto di gossip, ma a cercare la verit di noi stessi - che non ha
bisogno di essere dimostrata o sbraitata, ma si impone da s - e di fare tutto
questo davanti a Dio, che il Vero, e alla nostra coscienza, che riecheggia in
noi la verit che Dio ci ha messo nel cuore.
Le opere di giustizia che siamo chiamati a compiere sono lelemosina, la
preghiera e il digiuno: esse ci portano a ridefinire le nostre relazioni, il cuore
dellesperienza umana e il terreno su cui siamo chiamati a verificare laderenza
della nostra vita al Vangelo di Ges.
Lelemosina rimette equilibrio al nostro rapporto con gli altri: ci spinge a
riconoscere laltro come fratello, come figli dello stesso Padre. un atto di
giustizia, che attraverso il dare ci pone nella condizione di condividere
qualcosa di noi, di fare a meno di cose anche necessarie, perch cogliamo un
bisogno maggiore e la dignit di fratello da mettere in risalto.
La preghiera lespressione del nostro rapporto con lAltro, con Dio: siamo
chiamati entrare nellottica di un Dio che relazione, a sperimentare e gustare
Dio come Padre. In Ges Cristo, Dio si manifesta come Uno che ha bisogno di
vivere relazioni di amore e al tempo stesso manifesta il bisogno che noi
abbiamo di stare con lui, cuore a cuore, dedicando del tempo a lui, allascolto
della sua Parola, alla contemplazione del suo amore per noi la pratica della
Via Crucis serve a questo .
Il digiuno, definisce il nostro rapporto con noi stessi, perch ci fa fare
lesperienza del deserto, dove serve sobriet e si porta lessenziale, dove
facciamo i conti con le nostre capacit e i nostri limiti. un non nutrirsi, in
qualche modo un morire infatti unopera di mortificazione : c qualcosa
di noi che deve morire, che possiamo, che dobbiamo lasciare, per poter
vivere cosa nutre davvero, cosa fa vivere davvero? Cosa bene assoluto?
Di cosa non posso fare a meno?
Queste pratiche, questa esperienza interiore ci condurr, insieme allascolto dei
vangeli della liturgia feriale, allincontro con Cristo, invocato dalla tradizione
della Chiesa, volta per volta, come Nostro rifugio, Segno di speranza, Re della
gloria, Pietra angolare, Luce del mondo, Agnello immolato, Re delle genti, Pane
della vita, Uomo dei dolori, Servo di Jahw, Salvezza di chi crede Possa il
Signore donarci una forte esperienza battesimale, di redenzione donata e di
vita convertita!
fra Carlo Alberto Poloni, OFMCap

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