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PROTEINE
POLISACCARIDI
POLIMERI
ELASTOMERI
SINTETICI
TERMOPLASTICI
TERMOINDURENTI
Unutile classificazione dei polimeri quella che si basa sul diagramma carico/allungamento. Un
polimero che arriva al carico di rottura senza deformazioni si dice reticolato; uno che presenta una
moderata deformazione e carichi di rottura anche elevati una fibra; uno che presenta elevate
deformazioni anche per piccoli carichi un elastomero; un polimero che ha un comportamento
intermedio tra una fibre e un elastomero un polimero plastico.
I polimeri comunemente impiegati per materiali reticolati si possono riunire in quattro famiglie:
resine fenoliche (fenolo-formaldeide); resine amminiche (urea-formaldeide); resine poliestere e
resine epossidiche (glicoli e dialogenoderivati)
Polimeri comunemente impiegati come fibre:
(
NH(CH2)5CO
Nylon-6
NH
NHCO
NH(CH2)10CO
Nylon-10
CO
Nomex
(
CH2CHCN
Poliacrilonitrile (PAN)
( CH2CCl2 )
Polivinilidencloruro
NH(CH2)6NHCO(CH2)4CO
Nylon-6,6
OC
COO(CH2)2O
Polietilentereftalato (PET)
(
CH2CH2 )
Polietilene (PE)
( CF2CF2 )
Teflon (PTFE)
CH2CHCl )
Polivinilcloruro (PVC)
(
CH2CHOH )
Polivinilalcol
CH2 CH
CH3
Polipropilene (PP)
isotattico
CH2CH2 )
CH2CHCl )
HDPE, LDPE
CF2CF2 )
PVC
CH3
(
CH2 C
PTFE
(
)
Polistirene (PS)
CH2 CH
CH3
(PP)
COOCH3
CH2CH(C6H5) )
R COO
Policarbonati
Polimetilmetacrilato (PMME)
Polimeri comunemente impiegati come elastomeri:
(
CH2 C
CH CH2 )
CH3
Poliisoprene cis (gomma naturale)
CH2 CH CH CH2 ) (
Polibutadiene
CH3
(
CH2 C
CH2 C
R
O
Si )
R
Silicone
Cl
Policloroprene (Neoprene)
CH3
Gomma butile
CH CH2 )
(SBR)
C6H5
(
CH2 CH CH2 CH
CN
( CH CH CH CH2 )
(ABS)
R1 NHCOOR2OOCHN
Poliuretani
Uno degli aspetti che maggiormente distingue una macromolecola sintetica da una semplice
molecola organica limpossibilit di assegnare un peso molecolare esatto al polimero. Questo
dipende dal fatto che durante la reazione di polimerizzazione si sono formate catene polimeriche di
diversa lunghezza (cio con un numero variabile di monomeri). Quello che si ottiene da una
polimerizzazione quindi una distribuzione di un certo numero di macromolecole con differenti
pesi molecolari.
Si possono quindi definire diversi pesi molecolari medi in base a come si viene calcolata la media. I
pi comuni sono:
<M>n = NiMi / Ni
<M>w = wiMi / wi
Si pu dimostrare che il rapporto <M>w / <M>n indica il grado di dispersione del polimero (il
rapporto vale 1 per una distribuzione monomodale e diventa via via maggiore di 1 quanto pi larga
la curva di distribuzione).
Il grado medio di polimerizzazione dato dal rapporto tra <M>n e il peso dellunit ripetitiva.
Alle basse temperature un polimero sempre allo stato solido, aumentando la temperatura si
rompono le forze attrattive tra le macromolecole e il sistema, se non si degrada, diventa un liquido
pi o meno viscoso.
Ci sono due modi nei quali un polimero compie la transizione dallo stato solido a quello liquido e
dipende da come sono organizzate le molecole allo stato solido.
Se il solido costituito da un polimero amorfo (vale dire, le catene sono disposte a random coli)
non si osserva un passaggio di stato netto, ma un graduale rammollimento del materiale in modo
analogo a quanto accade ai vetri inorganici. Durante il riscaldamento del solido, si pu tuttavia
individuare una temperatura alla quale si registra una variazione della crescita del volume specifico
(transizione di secondo ordine). A questa temperatura, detta temperatura di transizione vetrosa
(Tg), il polimero passato dallo stato vetro a quello di gomma.
Se il solido polimero completamente cristallino (vale a dire, le catene presentano un certo tipo di
ordine e si pu individuare una cella ripetitiva) allaumentare della temperatura si osserva un netto
aumento, praticamente isotermo, del volume specifico (transizione di primo ordine) e il polimero
fonde, seguendo un processo del tutto analogo a quello osservato nei cristalli inorganici. La
temperatura alla quale avviene la transizione di fase detta temperatura di fusione (Tm). Si deve
tuttavia rilevare che la temperatura di fusione di una molecola organica strettamente connessa al
suo peso molecolare, quindi per un polimero monodisperso si ha effettivamente una Tm precisa,
mentre si osserva un intervallo di temperature di fusione tanto pi grande quanto maggiormente
disperso il polimero. In questo caso Tm la temperatura alla quale fonde lultima parte di polimero,
vale a dire la frazione di macromolecole con il pi alto peso molecolare.
Spesso un materiale polimerico semicristallino, quindi, per riscaldamento, dallo stato vetroso
rigido, prima di liquefare a Tm, passa attraverso uno stato viscoelastico a Tg.
Unaltra temperatura significativa di un polimero la temperatura di depolimerizzazione (Tc).
Se consideriamo lequazione G = H - TH per una reazione di polimerizzazione si osserva che
dal punto di vista entropico sfavorita (il polimero pi ordinato dei monomeri), mentre dal punto
di vista entalpico favorita (sono reazioni di somma o con formazione di molecole stabili).
La reazione quindi termodinamicamente possibile per valori di temperatura inferiori a H / S.
Occorre tuttavia rilevare che per molti monomeri la Tc superiore alla temperatura di
degradazione.
MONOSACCARIDI
I monosaccaridi sono i monomeri che costituiscono i carboidrati pi complessi.
Hanno formula generale CnH2nOn dove n varia tra 3 e 8. Si possono considerare dei composti
poliidrossicarbonilici.
I monosaccaridi che hanno il gruppo aldeidico si chiamano aldosi; quelli col gruppo chetonico si
chiamano chetosi.
CHO
CH2OH
H C OH
C O
CH2OH
CH2OH
(R)-Gliceraldeide
Diidrossiacetone
La gliceraldeide contiene un carbonio asimmetrico, esistono quindi i due enantiomeri R ed S. L(R)Gliceraldeide corrisponde alla forma levogira D.
La D-Gliceraldeide serve come riferimento per lassegnazione della configurazione relativa di tutti
gli aldosi e chetosi, infatti un D-monosaccaride quello che ha la stessa configurazione del
penultimo carbonio della D-Gliceraldeide.
CHO
CHO
H C OH
H C
H C OH
H C OH
H C OH
H C OH
CH2OH
CH2OH
D-Ribosio
CHO
H C OH
HO C
H C OH
2-Desossi-D-Ribosio
CHO
H C OH
HO C
HO C
CH2OH
C O
HO C
H C OH
H C OH
H C OH
H C OH
CH2OH
CH2OH
CH2OH
D-Glucosio
D-Galattosio
D-Fruttosio
Aldeidi e chetoni possono reagire fra loro e formare degli emiacetali. La reazione favorita quando
i due groppi funzionali sono nella stessa molecola e quando si formano anelli di 5 o 6 atomi.
CHO
H C OH
HO C
H C OH
H C OH
CH2OH
CH2OH
OH
OH
O
OH
OH
CH2OH
OH
OH
OH O
C
H
CH2OH
O OH
OH
OH
OH
OH
C
H
I due anomeri sono designati quando l-OH del C anomerico sotto il piano dellemiacetale
ciclico, e quando sopra.
CH2OH
OH
OH
O
OH
OH
-D-Glucopiranosio
(-D-Glucosio)
HO CH2 O
OH
OH
CH2OH
OH
-D-Fruttofuranosio
(-D-Fruttosio)
DISACCARIDI
I carboidrati sono presenti in natura, per la maggior parte, sotto forma di pi unit di monosaccaridi
legate tra di loro da legami di tipo glicosidico tra il carbonio anomerico di una unit e un OH
dellaltra.
Si parla quindi di disaccaridi quando sono legati tra di loro due monosaccaridi o pi in generale di
oligosaccaridi quando il numero di unit compreso tra 4 e 10.
Per reazione di idrolisi si formano i corrispondenti monosaccaridi.
CH2OH
OH
HO CH2 O
OH
O
OH
OH
CH2OH
OH
CH2OH
O OH
OH
OH
O
OH
OH
CH2OH
O OH
OH
CH2OH
OH
OH
OH
OH
CH2OH
OH O
OH
O
CH2OH
O OH
OH
OH
OH
POLISACCARIDI
I polisaccaridi sono costituiti da un numero elevato di unit di monosaccaridi legati da legame
glicosidico.
Particolarmente importanti sono i polisaccaridi del glucosio.
Lamido la riserva di energia delle piante ed costituito da due polisaccaridi principali: per il 2025% da amilosio e per il 75-80% da amilopectina. In entrambi il legame -1,4 glicosidico.
Il glicogeno la riserva di carboidrati degli animali. Presenta una struttura simile allamilopectina,
ma pi ramificata, con pi bassi pesi molecolari e anche con legami -1,6 glicosidici.
CH2OH
OH
CH2OH
OH
CH2OH
OH
CH2OH
OH
OH
OH
OH
O
CH2OH
CH2OH
OH
OH
O
OH
OH
OH
CH2OH
CH2OH
OH
OH
CH2
OH
OH
CH2OH
OH
OH
OH
OH
La cellulosa la parte strutturale dei vegetali. Si tratta di un polimero lineare di peso molecolare
medio 400000. Il legame -1,4 glicosidico. Le fibre di cellulosa sono costituite da diverse catene
polimeriche legate tra loro da legami a ponte di H. Il cotone cellulosa quasi pura. Dalla cellulosa
si possono far derivare diversi esteri di interesse commerciale (xantato, acetato, nitrato)
CH2OH
CH2OH
OH
OH
OH
OH
OH
OH
OH
OH
CH2OH
CH2OH
GRASSI ED OLI
I grassi animali e gli oli vegetali, come altri lipidi, sono composti organici naturali caratterizzati da
insolubilit in acqua e solubilit in solventi apolari.
Queste sostanze, dette anche trigliceridi, sono esteri della glicerina e di acidi carbossilici a lunga
catena.
Quasi tutti gli acidi sono a catena lineare e con un numero pari di atomi di carbonio compreso tra 12
e 20. Negli acidi grassi insaturi naturali di solito prevale lisomero cis. Gli acidi grassi pi comuni
pi comuni sono gli acidi palmitico, stearico e oleico (insaturo).
Gli acidi grassi insaturi hanno punti di fusione inferiori rispetto ai corrispondenti acidi saturi e sono
percentualmente pi presenti nei grassi vegetali (oli) che in quelli animali.
Altri acidi presenti nei grassi, oltre a quelli gi visti nel capitolo della nomenclatura sono:
CH3(CH2)6COOH
CH3(CH2)8COOH
CH3(CH2)10COOH
CH3(CH2)12COOH
CH3(CH2)18COOH
CH3(CH2)5CH=CH(CH2)7COOH
caprilico
caprico
laurico
miristico
arachidico
palmitoleico
(p.f. 16C)
(p.f. 32C)
(p.f. 44C)
(p.f. 58C)
(p.f. 77C)
(p.f. 32C)
Composizione percentuale media dei principali acidi grassi in alcuni grassi animali e vegetali
Acido
Butirrico
Capronico
Caprilico
Caprico
Decenoico
Laurico
Dodecenoico
Miristico
Miristoleico
Palmitico
Palmitoleico
Stearico
Oleico
Linoleico
Linolenico
Arachico
pf(C) burro
2.6
1.6
1.5
2.2
0.4
44
2.5
0.2
54
8.1
2.6
63
25.3
32
4.5
70
9.1
4
32.8
-5
5.0
-11
1.7
77
-
strutto
0.1
0.1
1.5
tr.
25.0
2.6
15.2
46.0
8,8
0.5
-
sego
0.1
0.1
0.1
3.7
1.3
27.3
3.7
24.0
32.0
2.5
2.0
-
oliva
tr.
0.1
13
1.9
1.5
73.0
10.0
0.5
-
soia
tr.
11.5
0.3
4.2
23.0
54.0
8.0
0.1
lino
tr.
65.
0.2
4.8
22.0
14.4
52.0
-
cocco
0.5
7.0
5.7
48.5
18.0
8.8
2.8
7.0
1.7
-
arachide
tr.
tr.
11.0
0.2
4.3
53.0
30.0
tr.
1.5
Quando un acido grasso superiore si trova esterificato con alcoli monossidrilici a lunga catena non
si parla pi di grassi, ma di cere.
CO2H
H
NH2
Glicina (Gly)
CO2H
CH3
NH2
CH(CH3)2
CH2CH(CH3)2
NH2
Alanina (Ala)
NH2
Valina (Val)*
CO2H
H
CO2H
Leucina (Leu)*
CO2H
CHCH2CH3
NH2 CH3
CO2H
CH2
CH2CONH2
NH2
Isoleucina (Ile)*
NH2
Fenilalanina (Phe)*
Aspargina (Asn)
CO2H
H
CO2H
H
CH2
NH2
CH2CH2CONH2
NH2
HOC
N
CH
CH2
CH2
CH2
H
Glutammina (Gln)
Triptofano (Trp)*
CO2H
H
CH2OH
NH2
Serina (Ser)
Prolina (Pro)
CO2H
H
CHOH
NH2 CH3
Treonina (Thr)*
CO2H
H
CH2
NH2
Tirosina (Tyr)
OH
CO2H
CO2H
CH
HOC
CH2
CH
H CH2 OH
Idrossiprolina (Hyp)
CH2CH2SCH3
Cisteina (Cys)
NH2
Metionina (Met)*
CH2CH2CH2CH2NH2
NH2
Lisina (Lys)*
Cistina (Cys-Cys)
CO2H
CH2CH2CH2NH C NH2
NH2
CH2CH2CO2H
NH2
Arginina (Arg)
CO2H
H
H
CO 2H
NH
CO2H
H
CH2
NH2
NH2
CO2H
H
CH2 S
CH2SH
NH2
CO2H
H
CH2
NH2
Istidina (His)
CO2H
N
N
H
CH2CO2H
NH2