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2014/I 2015
coesione sociale: il patto fiduciario tra imprese e lavoratori finalizzato alla produzione di valore
aggiunto. Occupazione e redditi dimpresa sono le due costanti da tenere ben presenti nella
nostra quotidianit.
Il quadro previsionale per il 2015, in ogni caso, costituisce motivo di preoccupazione in
quanto non si intravedono allorizzonte significative inversioni di tendenza rispetto
allaccelerazione delle aperture di nuovi cantieri. Il nodo da sciogliere sempre lo stesso:
allannuncio di nuovi investimenti, di nuove gare, di nuove occasioni di sviluppo segue un
intervallo di tempo esiziale per le imprese edili. Sono moltissime le aziende che naufragano e
non poche volte falliscono pur vantando corposi crediti con le P.A. o pur avendo nel
portafoglio commesse di estremo rilievo. E rispetto a questa palude
burocratico/amministrativa che continueremo a combattere la nostra battaglia, con senso di
responsabilit e spirito di servizio. Ed in attesa della ripartenza di un mercato pi favorevole in
Campania ed in Italia, abbiamo gi dimostrato di non temere la competizione allestero, anche
al di l dei confini europei.
*Presidente Ance Salerno
II 2014/I 2015
Nota analitica
semestre 2015 meno negativo, anche se al di sotto delle previsioni che erano state effettuate
per il II semestre 2014.
Le piccole imprese (fatturato inferiore a 5 milioni di euro)
In questo ambito di riferimento la ricerca evidenzia una notevole attenuazione degli
indici negativi inerenti la produzione ed il fatturato (rispettivamente da -42,65 a -16,18; e da
-42,65 a -7,35). Il riscontro di questa nuova tendenza arriva dal miglioramento dellindice
relativo agli ordini e contratti, che passa da -29,41 a 5,88 e dunque mostra una generalizzata
(sebbene contenuta) fiducia nel loro aumento per questo gruppo di imprese. Passi in avanti
anche nel campo che fa riferimento alloccupazione: da -39,71 a -5,88.
edili in provincia di Salerno. Solo il 23% del campione fa riferimento ad un aumento della
produzione. Ed, infatti, il fatturato viene segnalato in diminuzione dal 31% delle aziende (per
il 46% sar stazionario), mentre il 23% lo dichiara in aumento. Dal punto di vista degli
ordini e dei contratti il calo segnalato nellordine del 28%, al quale occorre aggiungere una
percentuale di intervistati pari al 44% che lo indica come stazionario. Per il restante 28% in
aumento. Pi negativa la situazione occupazionale: per il 30% del campione sar in
diminuzione; per il 50% stazionario; per il 20% in aumento.
Un quadro di sintesi
Il contesto appena descritto risulta coerente con una situazione complessivamente
allarmante nella filiera delle costruzioni in provincia di Salerno e in Campania in quanto
descrive per tutti i segmenti di fatturato campi negativi (tranne che per il 5% del campione),
come pure la persistenza di un calo di produzione e di fatturato i cui indici non sono mai
entrati in campo positivo fin dallinizio delle rilevazioni effettuate dal Centro Studi Ance
Salerno (a partire dal I semestre 2013).
Tra le cause principali di questa congiuntura vanno sicuramente annoverati il drastico
abbattimento del tasso percentuale degli investimenti pubblici in Campania e il perpetuarsi di
una difficile relazione del mondo delledilizia con il circuito bancario, come segnalato
anche dai recenti dati della Banca dItalia.
Credito e imprese
La qualit delle relazioni tra imprese e circuito bancario viene giudicata sufficiente dal
41% del campione ed insufficiente dal 40%. Si tratta di due elementi di valutazione che
appartengono a tutte le classi di fatturato, a conferma della complessit di questo tipo di
rapporto che pu essere ritenuto difficile anche se rispetta prassi e percorsi formalmente
corretti. A dimostrazione della scarsa operativit (in termini di liquidit erogata), si
manifestano i dati relativi alla concessione di nuovi finanziamenti. Il 38% delle imprese non
li ha richiesti (in sintonia con il calo della domanda di credito in atto), il 46% del campione li
ha richiesti ma non li ha ottenuti e solo al 16% sono stati concessi. Stessa dinamica per i
piani di ristrutturazione del debito. In questo caso solo il 55% delle aziende ha proceduto a
tale richiesta ed il 10% ha ottenuto una risposta positiva a fronte del 26% che non ha
ottenuto riscontro.
Il rischio usura
Rimane sempre alta la percentuale di imprese che ritiene la contrazione del credito uno
degli elementi in grado di alimentare il rischio usura in provincia di Salerno: essa pari al
44% (totalmente daccordo), valore che, sommato al 26% di abbastanza daccordo,
determina un 70% di imprenditori che si dichiarano potenzialmente esposti al rischio usura.
Lanalisi del trend relativo a tale rischio segnala una preoccupante risalita rispetto al I
semestre 2014, quando la percentuale degli intervistati che era daccordo sulla presenza di
tale latente problematica ammontava al 66%. Siamo, quindi, di fronte ad un incremento di 4
punti percentuali. Va anche aggiunto, per, che nel II semestre del 2013 tale indicatore si
attestava al 73% e nel I semestre dello stesso anno all85,7%.
Nel considerare che tali percentuali sono comunque molto consistenti, va evidenziata la
crescita registratasi negli ultimi sei mesi del 2014. Dal punto di vista della composizione di
tale percentuale in base alle fasce di fatturato, lultima rilevazione evidenzia come gravitino
intorno all80% sia le imprese tra 5 e 20 milioni che quelle oltre i 20 milioni di fatturato.