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Barilla, la rieducazione nordcoreana completa.

Un
premio Lgbt per essersi sottoposta a evoluzione
pro diritti gay
Novembre 20, 2014 Redazione

Lazienda ha ottenuto 100 punti su 100 nella classifica delle imprese friendly stilata da Human Rights
Campaign. Washington Post: Da paria a testimonial del diritti gay

Come spiega in questo articolo Sandhya


Somashekhar, la social change reporter del Washington Post, la rieducazione di Barilla adesso pu
considerarsi conclusa. Lazienda, osserva la giornalista, passata da paria a testimonial dei diritti gay,
e infatti ieri ha ricevuto un punteggio perfetto, 100 punti su 100, nel Corporate Equality Index, la
classifica delle imprese gay friendly stilata dalla Human Rights Campaign, una delle pi importanti
organizzazioni Lgbt. Si tratta, scrive la Somashekhar, di una giravolta che mette in luce come le aziende,
che in genere evitano le controversie, sono sempre pi costrette a prendere posizione nella battaglia
culturale sui diritti gay e sul matrimonio tra persone dello stesso sesso e come le forze pro-gay
siano decisamente in vantaggio.
POSIZIONI TOSSICHE. Il celebre video (lo vedete in fondo allarticolo) in cui Guido Barilla, dopo aver
detto che lazienda della sua famiglia non avrebbe mai fatto spot pubblicitari con coppie gay protagoniste,
accetta la rieducazione impostagli dal boicottaggio organizzato dal movimento Lgbt, per il Washington
Post un segno di quanto sia diventato tossico per unimpresa essere percepita come unfriendly verso i
gay. Lazienda in un anno ha fatto una marcia indietro radicale, racconta il quotidiano
americano aumentando i benefit sanitari per i dipendenti transgender e le loro famiglie, donando soldi
per le cause dei diritti gay e inserendo una coppia di lesbiche in un sito web promozionale (eccolo qui).
PUNTEGGIO PERFETTO. A meritare un punteggio perfetto nella classifica di Human Rights Campaign
sono state meno di met delle 781 imprese che si sono offerte volontariamente alla valutazione, si
legge ancora nellarticolo. E pensare che lanno scorso Barilla non aveva neanche chiesto di essere
valutata. Deena Fidas, che segue questi temi per lorganizzazione Lgbt, spiega al Washington Post che
molto insolito per una societ soddisfare lintero spettro dei criteri dellIndex in un solo anno. Qualcuno
certamente speculer sulle motivazioni in questo caso, ma alla fine della fiera indiscutibile che alla
Barilla stata adottata una politica inclusiva verso le persone Lgbt.

BENEFIT E DONAZIONI. Un anno dopo la


rieducazione dellincauto Guido Barilla, il pastificio fondato a Parma elenca al Washington Post il chief
diversity officer Talita Erickson ha esteso i suoi benefit sanitari in modo da includere il transgenderrelated care. Ha istituito un accurato diversity training a cui saranno sottoposti tutti gli 8.000
lavoratori. Ha allargato le sue politiche anti-discriminazione per tutelare le persone gay e transgender.
Inoltre lazienda ha anche donato denaro alla Tyler Clementi Foundation, unorganizzazione contro il
bullismo fondata dai genitori di uno studente gay della Rutgers University che si suicidato.
QUESTIONE DI IMMAGINE. Negli Stati Uniti, ricorda il quotidiano di Washington, il boicottaggio di Barilla
fu sposato perfino dalluniversit di Harvard, che band il marchio dalle sue buvette, mentre le
associazioni gay promuovevano nomi di altri marchi. Tuttavia Mary-Hunter McDonnell, professoressa
di strategia imprenditoriale alla McDonough School of Business della Georgetown University, spiega
alla Somashekhar che in realt non sono tanto gli effetti economici di queste campagne a spaventare le
aziende: In realt con i boicottaggi si minaccia limmagine pubblica di una societ, la sua reputazione.
ORA GLI SPOT. David Mixner, il gay pi potente dAmerica secondo Newsweek, lobbista veterano
ingaggiato come consulente da Barilla proprio per tirare fuori il marchio dai guai, ha gi definito la
conversione dei vertici aziendali lo sforzo pi completoa cui io abbia mai partecipato per porre rimedio a
una sfortunata dichiarazione. E ora Seth Adam, portavoce dellassociazione gay Glaad, altro sherpa di
Barilla nel percorso di rientro in societ, dice al Washington Post che importante dare un
riconoscimento a chi si sottopone a una evoluzione a favore dei diritti gay.
Adesso mancano solo le famose pubblicit con le coppie omosessuali, nota infine il quotidiano Usa. Non
immediatamente, risponde la Erickson, che spiega che lazienda non vuole essere reazionaria alla luce
delle critiche. Credo che siamo assolutamente aperti a che la comunit Lgbt sia rappresentata nelle
nostre pubblicit in futuro. Avverr in modo graduale.
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