Casa - Residenza - Politiche Sociali - Immigrazione - Diritti - Dal 1993, il giornale di strada di Bologna fondato dalle persone senza

dimora

noi non segnaliamo

L’inchiesa La cultura La città L’agenda
del mese è nelle strade migrante del mese
pag. 4 - 9 pag. 10 pag. 12 pag. 14 - 15

Il “pacco” sicurezza dei fi

Sarà stato il bianco dei camici a stimolare la
fantasia perversa degli ideatori del pacchetto
sicurezza?
Il razzismo che sta dietro un provvedimento
che costringe i medici a denunciare gli stra-
nieri irregolari alla polizia evoca i cappucci
bianchi del Ku Klux Klan.
Non solo medici delatori, ma anche la scheda-
tura dei senza dimora (di cui abbiamo parlato
nel numero di febbraio), il reato di clande-
stinità, l’impossibilità di registrare la nascita
figli
gli degli immigrati irregolari
irregolari, le ronde dei
cittadini.
La sicurezza su cui si legifera in quel pacchet-
to è a senso unico: parla italiano (preferibil-
mente con accento padano) e vuole tutelare
una fascia di popolazione costruendole un
nemico, un soggetto verso il quale indirizza-
re paure, frustrazioni, insicurezze che hanno
altre radici.
I migranti, i senza dimora, i marginali sono la
minaccia, sono persone da tenere sotto con-
trollo o da evitare. Questo è il messaggio che
arriva dal Governo.
La società italiana, la città di Bologna non ha
bisogno di fomentare paure, di approfondire i
solchi delle separazioni, di alimentare la cul-
tura del sospetto, già troppo diffusa.
Nei periodi di grandi difficoltà economiche,
quando il rischio di perdere il proprio lavoro
o anche solo la propria agiatezza diventa ge-
neralizzato e colpisce fasce ritenute garantite,
l’intolleranza verso la marginalità e la creazio-
ne di nemici pubblici è purtroppo un fenome-
no storicamente noto.
Chi ha messo nero su bianco questo disegno
di legge pare averlo dimenticato o preferisce
accelerare la corsa verso situazioni di forte
conflitto, piuttosto che lavorare per la solida-
rietà sociale, la convivenza civile, l’arricchi-
mento nella diversità.
Strumenti più adatti ad affrontare una crisi
che da economica sta diventando sociale.
Una parte di società ha deciso di dare segnali
di dissenso e scenderà in piazza per manife-
starlo.
- segue a pag 2 -

PRODURRE QUESTO GIORNALE COSTA 0,50 EURO • QUELLO CHE DATE IN PIU’ E’ IL GUADAGNO DEL DIFFUSORE
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piazza Grande
Giornale di strada di Bologna
fondato dalle persone senza dimora
“Tendere un giornale è meglio
che tendere una mano”
***
Proprietà
Associazione Amici
di Piazza Grande Onlus
Direttore Responsabile
Bruno Pizzica
Direttore Editoriale
Leonardo Tancredi
Caporedattore
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Redazione
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In Redazione
Mauro Picciaiola, Marinella Elia, Carlotta
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Salvatore Pio, Salvatore Giampiccolo
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Hanno collaborato a questo numero
Paola Faranda, Gianni De Vincentis, Vincenzo
Conte, Michael Rossi, Sara
Visintin, Antonella De Blasio, Chiara Bodini,
Ernesto Gelonesi, Giorgio Grappi,
Coordinamento Migranti Bologna e Provincia,
Massimiliano Salvatori, Roberto Morgantini.
. quali Sokos, l’associazione bolognese dei
***
Bologna
01.03.2009
Anno XVI - Numero 152
16 pagine
Tipografia Nuova Cesat Firenze
Registrato presso il Tribunale
di Bologna il 15/09/1995 n°6474
2 piazza grande • n°151 • 03.09
AI LETTORI dinamento Migranti di Bologna e Provin-
cia, Piazza Grande, Avvocato di strada, SOMMARIO
Fiori di Strada, l’Ufficio Lavoratori Stra-
Questo mese continuiamo a occuparci del
pacchetto sicurezza proposto dal Gover-
nieri della CGIL Bologna, gli studenti
specializzandi e tanti altri. Nelle pagine
dell’inchiesta trovate le loro voci e le loro
- Il pacco sicurezza
pag 1
no in carica, presto in esame alla Camera
testimonianze.
dei Deputati.
- Ai lettori
Concludono il giornale le consuete rubri- pag 2
Lo scorso mese avevamo messo in rilievo
che su immigrazione e cultura e l’agenda
l’emendamento che vuole istituire un re-
con gli appuntamenti del mese. - Accade davvero
gistro unico per le persone senza dimora.
pag 3
In questo numero invece ci occupiamo
Questo numero è dedicato a tutti i medici
dell’emendamento che vuole istituire di
che in Italia, attraverso tantissime asso- - L’inchiesta del mese
fatto l’obbligo di denuncia dei clandestini
ciazioni di volontariato, hanno dedicato pag 4, 5, 6, 7, 8, 9
per i medici.
una parte del proprio tempo e delle pro-
prie energie per curare le persone senza - La città migrante
Il 17 marzo in tutta Italia si terranno del-
permesso di soggiorno colmando una la- pag 10
le manifestazioni contro l’introduzione
cuna gigantesca, salvando una quantità
dell’obbligo.
infinita di vite e rendendo la vita migliore - La cultura è nelle strade
di un esercito di irregolari. pag 11
Alla mobilitazione, promossa dalla So-
cietà Italiana delle Medicine delle Migra-
Nessuno gli ha mai chiesto di farlo e in - Giornalismo d’asfalto
zioni, partecipano associazioni di volon-
pochi gli hanno detto grazie, ma non pag 12
tariato che si occupano di stranieri e di
vogliono gratificazioni: vorrebbero sola-
persone senza dimora, collettivi politici,
mente poter continuare a fare quello che - La pagina dell’associazione
gruppi informali.
hanno sempre fatto. pag 13
L’obiettivo è chiedere ai deputati di non
Jacopo Fiorentino - Gli appuntamenti del mese
votare l’emendamento in questione. A
jacopofiorentino@gmail.com pag 14, 15
Bologna, per chi vorrà partecipare, l’ap-
puntamento per tutti è alle 18 in Piazza
- Ultima
Maggiore.
pag 16
Ci saranno i volontari di Sokos, il Coor-
Comunicato stampa tà di guadagno è però vincolata al rispetto una serie di opportunità che l’Associazione
di alcune regole etiche: le persone che lo cerca di offrire nel limite delle proprie, non
Piazza Grande vendono devono comportarsi in maniera enormi, possibilità: piccoli corsi di italiano,
non “sfrutta” nessuno decorosa, non devono chiedere l’elemosi- ricerca di lavoro, compilazione di curricu-
na, non devono avere comportamenti mo- lum, etc. Non siamo in grado di assicurare
lesti. Se ci viene segnalato uno di questi che queste nostre scelte siano le migliori
comportamenti (i diffusori autorizzati han- possibili. Siamo sicuri invece che per dare
Nelle ultime settimane l’Associazione Amici
no tutti un numero identificativo stampato un senso maggiore al nostro tentativo, e
di Piazza Grande Onlus ha ricevuto nume-
sul giornale, sulla casacca e sul tesserino fare in modo che chi migra a Bologna possa
rose mail e telefonate di cittadini bologne-
identificativo) il venditore viene subito so- diventare una risorsa per la città, c’è biso-
si che denunciavano la presenza in strada
speso. Tra i comportamenti vietati, inoltre, gna della collaborazione delle amministra-
di venditori del nostro giornale minorenni.
vi è senz’altro il divieto di farlo vendere a zioni locali, dei servizi sociali, delle forze
In alcuni casi veniva messo in dubbio di-
dei minori, o anche il solo sfruttare la sola dell’ordine e, non ultimi, dei cittadini.
rettamente l’operato dell’Associazione, col-
loro presenza per venderlo.
pevole di presunto sfruttamento del lavoro
Auspichiamo che la partecipazione dei cit-
minorile.
Noi crediamo che il fatto che questo avven- tadini alla vita pubblica non si manifesti
ga, nonostante le nostre selezioni e i nostri solo in azioni repressive: la sicurezza di una
Smentiamo categoricamente qualunque
controlli, non sia imputabile al sistema di comunità si misura anche nel livello di soli-
forma di intenzionalità nella determinazio-
distribuzione di Piazza Grande, bensì a fe- darietà e di cura verso gli ultimi.
ne di fenomeni di questo tipo.
nomeni ben più grandi e difficilmente con-
trollabili come quello della migrazione dai Da parte nostra rinnoviamo l’impegno a fare
Dal 1993 il giornale rappresenta un modo
Paesi più poveri. tutto quanto è nelle nostre possibilità per
per far circolare i temi dell’esclusione socia-
evitare il diffondersi di situazioni di sfrutta-
le, e, allo stesso tempo, serve a far guada-
Davanti al massiccio aumento di senza di- mento e di tensione provocate dall’attività
gnare pochi soldi a chi lo vende, che in quel
mora provenienti da altre parti del mondo, di diffusione del giornale Piazza Grande. Ci
momento non avrebbe migliori possibilità
dalla Romania in particolare, Piazza Grande aspettiamo però l’intervento di altre realtà
lavorative. Come scritto nella prima pagi-
ha deciso di provare a lavorare anche con cittadine per affrontare problemi importanti
na di Piazza Grande, il giornale è a offerta
queste persone per costruire delle opportu- come quello della povertà e dell’accoglienza
libera, e tutto quello che viene dato resta
nità di inserimento sociale. La vendita del dei migranti.
nelle mani del diffusore. Questa opportuni-
giornale è un primo passo, seguito poi da
- segue da pag 1 -
Questo emendamento combinato all’intro- Una società divisa tra chi denuncia e chi
Il 17 marzo a Bologna, come in altre 20 duzione del reato di clandestinità, compre- viene denunciato, tra chi teme e chi viene
città italiane, ci sarà il “Noi non segnalia- so nel pacchetto all inclusive, obblighereb- temuto non è il futuro nel quale ci augu-
mo day” promosso dalla Società italiana be i medici a svolgere il ruolo di delatori. riamo di vivere.
di medicina delle migrazioni, Medici senza Ad oggi il rifiuto dei medici di adempiere a
frontiere e molte altre associazioni tra le questo compito infame è stato categorico. di Leonardo Tancredi
leonardotancredi@gmail.com
medici volontari che curano migranti e Piazza Grande e Avvocato di Strada hanno
senza dimora. aderito senza esitazioni. Non solo perché
quello in corso è un attacco diretto alla ca-
Oggetto della protesta sarà soprattutto tegoria di persone di cui abbiamo scelto di
l’abolizione del divieto di segnalazione de- tutelare i diritti, ma anche perché ritenia-
gli immigrati che si rivolgono alle strutture mo leggi come questa rendono peggiore la
sanitarie. vita di tutti.
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 Accade
d@vvero
Dal nostro sito, una rubrica che parla di casa, nuove povertà, diritti, immigrazione. A Bologna e non solo
11.03.09
Associazioni, 2 milioni di italiani vivono
come immigrati
Almeno due milioni di italiani verranno pri-
vati della residenza da parte dei loro comu-
ni, perdendo così il diritto di accedere ai ser-
vizi di quell’Ente locale, e questo in base a
una norma inserita nel pacchetto sicurezza.
E’ questo l’allarme lanciato dalle Associazio-
ni di volontariato che si occupano di pover-
tà, nel corso di un incontro con i vertici del
Pd. La prima a sollevare il problema è stata
Daniela Pompei, della comunità di Sant’Egi-
dio: “nel pacchetto sicurezza - ha ricordato
- c’é un’articolo che stabilisce la necessità di
avere il certificato di idoneità sanitaria per
la propria abitazione per poter ottenere dai
comuni la residenza”: si tratta di una norma
pensata per contrastare gli accampamenti di
casupole di fortuna tirati su da molti immi-
grati. “Attenzione - ha detto Pompei perché
senza residenza non c’e diritto di accesso
ai servizi, e questo riguarderà molti italiani
come giovani precari o anziani che vivono o
vanno a vivere in alloggi privi dei requisiti”.
L’allarme è stato confermato da una serie di
altri interventi, a partire da quello di Paolo
Pezzana, presidente della Federazioni degli
organismi che si occupano dei senza fissa
dimora. I ‘clochard’ delle nostre città, ha os-
servato, anziché essere avviati a un percor-
so di recupero e reinserimento, “se privati
dei servizi sociali dei comuni verranno get-
tati in una situazione ancor più estrema”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Antonio Mu-
molo, presidente dell’Associazione Avvocato
di strada, che tutela i diritti dei senza fissa
dimora. “Il pacchetto sicurezza modifica in
maniera gravissima - ha osservato - la leg-
ge sulla residenza”. “Immaginate i milioni di
italiani - ha proseguito - che già oggi vivono
in case senza requisiti: pensate ai ‘bassi’ a
Napoli, o ai ‘sassi’ di Matera, o a famiglie,
specie al Sud, che vivono in sei in due stan-
ze”.
Per altro Mumolo ha definito “un’assurdità”
un’altra norma del pacchetto sicurezza che
prevede l’istituzione del registro dei senza
fissa dimora: “il ministero - ha rilevato - sa
già tutto, perché i comuni hanno già i re-
gistri dei barboni che abitano nei dormitori
o dei senza fissa dimora. Sarebbe l’elenco
dei cittadini di serie B”. Allarme confermato
anche da Raffaella Milano, di “Save the Chil-
dren”, la quale ha ricordato che il fenomeno
interessa, specie al Sud, numerose famiglie
povere con figli minori, che vivono in abita-
zioni vecchie prive di requisiti.
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09.03.09
Lo scrittore Gay Talese consulente
dei senzatetto di New York
Lo scrittore distribuisce cartelli più «stimo-
lanti» ai mendicanti. Byron Breeze, un gio-
vane in sedia a rotelle, è soddisfatto: «Con
il nuovo cartello guadagno 10-20 dollari in
più al giorno»
NEW YORK — Nelle foto apparse sui giornali
newyorchesi il leggendario scrittore italo-
americano Gay Talese, come al solito impec-
cabile, consegna un cartello a un giovane
homeless afroamericano in sedia a rotelle.
«Per favore, appoggiate il piano di stimolo
del presidente Obama. Cominciate da qui...
dal fondo».
L’idea, senza precedenti nell’ingessato e
spesso snobistico mondo letterario
newyorchese, è venuta allo stesso Talese
che negli ultimi giorni si è improvvisato con-
sulente e speech-writer per i senzatetto di
New York, dando vita a una crociata perso-
nalissima per aiutare i diseredati della Big
Apple a beneficiare del piano di stimolo del
presidente Barack Obama. «Passeggiavo nei
pressi della casa di Bernard Madoff sull’Up-
per East Side, quando mi sono imbattuto in
un mendicante di mezza età che agitava un
contenitore di plastica nella mia direzione»,
scrive Talese sul blog City Room del New
York Times, di cui è stato corrispondente dal
1956 al 1965.
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08.03.09
Usa.Secondo rapporto del Centro nazio-
nale sulle famiglie senzatetto un bimbo
su cinquanta è senza casa
Un bambino statunitense su 50 e’ senza
casa. Il dato emerge da una ricerca del Cen-
tro nazionale Usa sulle famiglie senzatetto.
La ricerca e’ sul biennio 2005-06, ma il dato
rischia di peggiorare dopo la crisi sui mutui
e il pignoramento di molte abitazioni.
Il rapporto ha stimato che nel periodo preso
in esame oltre 1,5 milioni di bambini non
avevano una casa. I dati piu’ preoccupanti
sono emersi in Texas, Georgia, Arkansas,
New Mexico e Louisiana.
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10.03.09
Un libro fotografico racconta l’emargi-
nazione degli homeless italiani
Disagio economico, disagio sociale, spesso
vissuti gomito a gomito con forme di disagio
psichico. Alla condizione di vita dei senza-
tetto è dedicato il libro fotografico “Viag-
gio nell’altra dimensione, alla ricerca delle
“ombre”, promosso da Bayer in Italia, in
collaborazione con i City Angels, volontari
di strada d’emergenza presenti in diverse
città, patrocinato dal ministero delle Pari
Opportunità.
Napoli, Milano, Torino, Bologna e Roma le
città che raccontano attraverso istantanee
l`emarginazione più dura. Secondo i dati
Istat circa 7 milioni di italiani vivono sotto la
soglia di povertà. I più poveri senza casa e
senza assistenza sanitaria: immigrati, sen-
za famiglia, alcolizzati e tossicomani, malati
di mente. Un’indagine di Astra Ricerche ha
dimostrato che l’Italia conta circa 10 milio-
ni di volontari, ma l`adesione è in calo del
circa 15%.
“Questo libro serve a non dimenticare il
dramma dei senzatetto”, spiega Mario Fur-
lan, presidente dei City Angels. Un appello
rivolto alle istituzioni. “Con questo progetto
desideriamo mantenere viva l`attenzione
su un disagio che non può essere sottovalu-
tato”, afferma Daniele Rosa, direttore della
Comunicazione del Gruppo Bayer in Italia.
E la risposta delle istituzioni non si è fatta
attendere. “È un universo sconosciuto, che
si sta espandendo con una velocità impen-
sabile - dice Francesca Corso, Assessore ai
diritti dei cittadini della Provincia di Milano
-, ma dal circuito virtuoso fra istituzioni e
mondo del volontariato può nascere qualco-
sa di nuovo e di buono”.
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20.02.2009
Albania: sostegno per sei mila famiglie
senza tetto
Tirana - Il governo albanese ha approva-
to un progetto di legge per fornire allog-
gi a 6000 famiglie senza tetto. Il governo
pagherà gli interessi dei prestiti per 3000
famiglie che in questo periodo vivono nelle
case dei proprietari, e per altre 3000 fami-
glie in stato di bisogno. Il Primo Ministro Sali
Berisha ha affermato che “il Governo ha de-
ciso di accollarsi gli interessi del credito per
il 6000 appartamenti, dei quali 3000 sono le
famiglie residenti nelle case dei proprietari.
Secondo i dati recenti tale cifra rappresenta
la maggior parte degli abitanti albanesi, ma
gli interessi del prestito si pagheranno an-
che per altre 3000 famiglie bisognose”. Il
provvedimento, secondo Berisha, rientra in-
fatti nel programma del Governo annunciato
all’indomani delle elezioni del 2005. Berisha
ha detto che la decisione presa ieri, avrà
un effetto positivo nel settore delle costru-
zioni, che è una delle maggiori componenti
dell’economia albanese.
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06.03.09
Il Sunia : mancano 60 mila case
a Milano
Sono 25 mila le famiglie che nel 2008 han-
no chiesto una casa popolare, ma 60 mila,
secondo una ricognizione del sindacato in-
quilini Sunia e della Cgil, sono le case di cui
c’è bisogno in città. «L’emergenza abitativa
coinvolge categorie sempre nuove. Soprat-
tutto giovani, che non possono sostenere le
rate del mutuo, studenti, coniugi separati
che si trovano senza tetto, lavoratori precari
e stranieri» ha detto ieri in un convegno il
presidente dell’Aler Zaffra.
Secondo i dati di SuniaCgil, nel 2000 sono
state 7 mila le famiglie che hanno presen-
tato domanda di aiuto per pagare l’affitto,
nel 2008 21 mila, mentre i fondi sono stati
ridotti del 30%. Intanto i canoni di locazio-
ne sono aumentati del 145% negli ultimi
10 anni, del 2-3%, nel 2008, a fronte di un
calo delle compravendite del 13%. Inoltre
in città ci sarebbero 10 mila alloggi vuoti,
metà in realtà occupati abusivamente. «C’è
un’esplosione della morosità nelle case Aler
e nelle case popolari, che raggiunge il 40%
- denuncia la Cgil - bisogna rivedere i ca-
noni». Il Sunia ha rilevato che «le famiglie
si accontentano ormai di appartamenti più
piccoli delle loro reali necessità, puntando
sulle zone periferiche.
piazza grande • n°151 • 03.09 3
@@@
06.03.09
Ancona. Successo per l’iniziativa
Ikea“riscalda la notte”
Grande successo dell’attività di Ikea Ancona
“Riscalda la notte dei senza dimora”. In due
giorni raccolte ben 288 coperte, piumoni e
trapunte da donare ai più bisognosi.
Si è appena conclusa presso il negozio Ika
di Ancona l’iniziativa “Riscalda la notte”, che
per due giorni ha visto impegnati volontari e
operatori dell’associazione “SS Annunziata”
e della cooperativa “La Gemma” nella rac-
colta di coperte e piumoni da destinare ai
più poveri.
Ikea ha ospitato all’interno dei suoi locali la
raccolta delle coperte ed ha invitato tutti i
suoi soci Ikea Familiy ad aderire all’inizia-
tiva, riconoscendo in cambio un buono da
€10 per ogni coperta/piumone consegnato.
La risposta dei clienti Ikea è stata sbalordi-
tiva! In due giorni, sabato 28 febbraio e do-
menica 1 marzo, i volontari hanno raccolto
ben 288 tra coperte, piumoni e trapunte che
saranno destinati alle famiglie più bisogno-
se, ai senza tetto e ai centri di accoglienza.
Il responsabile delle attività sociali del ne-
gozio IKEA, Davide Niemeijer e i responsa-
bili delle due organizzazioni, Simone Breccia
e Luca Corinaldesi si sono dichiarati soddi-
sfatti dell’iniziativa e pronti a replicarla per
cercare di raccogliere ancora più coperte e
riscaldare così la notte a chi ne ha veramen-
te bisogno.
@@@
21.03.09
Avvocato di strada Onlus apre uno
sportello a Milano
Sabato 21 marzo l’Associazione Avvocato di
strada Onlus inaugura ufficialmente con una
conferenza stampa la propria sede milane-
se.
Lo sportello, che sarà attivo un giorno a set-
timana e presso cui si alterneranno avvocati
civilisti e penalisti, è ospitato dal progetto
SOS Stazione Centrale, all’interno della sta-
zione centrale di Milano.
Allo sportello si potranno recare tutte le per-
sone senza dimora con problemi legali che
hanno bisogno di essere seguite in via giudi-
ziale o stragiudiziale. Come di regola per gli
standard dell’Associazione, l’assistenza le-
gale sarà solo ed esclusivamente gratuita.
Alla conferenza stampa seguirà un concerto
della Bar Boon Band, il gruppo musicale di
senza tetto che si è formato negli ultimi anni
proprio alla stazione milanese.
A cura di Jacopo Fiorentino
jacopofiorentino@gmail.com
L’inchiesta del mese
Sokos,
siamo medici,
non spie
I 40 medici volontari del Sokos,
l’ambulatorio bolognese dedicato
alla cura di migranti e senza dimora,
hanno fatto 6.000 visite nel 2008. A nes-
suno di questi pazienti è stato mai chiesto
un documento e i medici volontari sono
fermamente determinati a continuare a
non farlo, tantomeno a denunciare even-
tuali irregolarità.
Il lavoro quotidiano di Sokos, oltre a
garantire il diritto alla salute di fasce di
popolazione marginale, è un osservato-
rio sullo stato di inclusione sociale dei
migranti che vivono a Bologna.
La Dott.ssa Natalia Ciccarello, direttore
sanitario dell’ambulatorio di via de Ca-
stagnoli, ci ha aiutato a guardare l’immi-
grazione con gli occhi di chi opera nella
sanità.
“Noi speriamo vivamente che questa legge
non passi alla camera - la dottoressa Ciccarel-
lo ci tiene a dirlo subito - altrimenti parliamo
già di leggi razziste. Adesso c’è la campagna
mediatica contro le violenze, gli stupri, ma
non bisogna pensare che gli immigrati siano
questi.”
Chi sono i vostri pazienti? E di cosa si
ammalano?
Tra i nostri pazienti ci sono soprattutto donne,
il 60-70%. Sono le badanti che ci troviamo
nelle nostre case, sono le donne delle pulizie,
sono le baby sitter, ma sono quegli operai che
lavorano duramente. Persone che fanno lavo-
ri molto usuranti, persone, quindi, che hanno
bisogno di essere seguite a livello sanitario.
Le patologie osseo-articolari hanno l’incidenza
maggiore. Queste donne hanno una scolarità
alta, e nel loro Paese erano impiegate in altri
settori, non facevano certo le badanti, quindi
non sono abituate a quel tipo di sforzo. Spo-
stare un anziano non è un lavoro da poco.
Tempo fa avevamo anche organizzato dei cor-
si per insegnare qual era la postura più da
tenere per evitare traumi a livello scheletri-
co. Sono frequenti anche le patologie a livello
gastrico, capita cambiando l’alimentazione, o
dermatologiche, frequenti per chi vive in pro-
miscuità, alloggi di fortuna o per strada; tra le
donne, inoltre, è diffusa l’ipertensione, anche
perché nei loro paesi è curata al bisogno, op-
pure con le erbe, invece va curata continua-
tivamente.
Dicono che queste persone portano la tuber-
colosi, è vero c’è qualche caso, come ci sono
casi di hiv, ma la tubercolosi si sviluppa quan-
do si vive in condizioni di disagio.
Eppure si dice che gli stranieri portano le
malattie…
Gli stranieri arrivano qua sani, anche perché
spesso vengono scelti dalla famiglia per veni-
re a lavorare e mandare un contributo a casa.
Sono informazioni diffuse da chi non sa niente
dell’argomento. Gli italiani non sanno o non
vogliono sapere e non è stata fatta una cam-
pagna informativa su chi erano gli immigrati
che arrivavano in Italia.
Dentro queste quattro mura dell’ambulatorio
capiamo che si tratta persone che non rie-
scono a sopravvivere nel loro paese, a causa
delle condizioni politiche cambiate repentina-
mente, per cui si sono ritrovati a passare da
una vita agiata alla miseria più nera, oppu-
re per le guerre. Chi arriva in Italia non lo
fa perché vuole di più, ma per aiutare i figli
a continuare a studiare, per sostenere i loro
anziani. Vivono in condizioni pazzesche, con
quello che riescono a guadagnare qua in un
4 piazza grande • n°151 • 03.09
Mobilitazione contro l’emendamento. Foto Coordinamento Migranti Bologna e Provincia
mese, nel loro paese possono resistere alme-
no 3 mesi. Da loro 1000 euro sono una ric-
chezza, noi non ci facciamo niente ormai. Gli
italiani dovrebbero cominciare a chiederselo
perché vengono qua. Dicono che portano via il
lavoro a noi, ma quale italiana lavorerebbe 24
ore su 24 con un’anziana che a volte la tratta
anche male?
In generale qual è il loro rapporto con la
sanità?
Nei loro paesi la sanità è a pagamento, dalla
semplice iniezione, alla visita, per cui ci sono
donne che arrivano qua e non hanno mai fatto
visite ginecologiche, che non hanno mai fatto
le analisi del sangue, perché costa.
Parliamo di ogni provenienza, non solo dall’Eu-
ropa dell’est, ma anche tutti i paesi in guerra,
lì non hai neanche il tempo di andare a farti
una visita.
Che tipo di assistenza potete offrire in
questo ambulatorio?
Nel 2008 abbiamo fatto 6.000 visite tra me-
dicina di base e specialistica. Al Sokos ci sono
psicologi, dermatologi, e grazie a un progetto
abbiamo potuto acquistare un ecografo. Molti
migranti, soprattutto gli uomini che fanno più
fatica a trovare un lavoro, non hanno i soldi
per pagare il ticket, anche se sono indigenti
idevono pagarlo lo stesso.
Hai citato la presenza di psicologi. Sono
frequenti le richieste di aiuto in questo
senso?
Sì sono 3 gli psicologi che si turnano. I mi-
granti sono persone che si trovano a vivere
contesti di solitudine, lontano dai loro affetti;
a volte hanno situazioni di lavoro pesanti, non
sempre si trovano vecchine simpatiche. Sop-
porti oggi, domani, poi hanno dei crolli psi-
cologici. In alcuni casi ci sono anche retaggi
molto vecchi.
C’è la paura di star male. Arrivano da noi che
dicono di avere male ovunque, poi capisci che
è la paura di star male il loro problema. La
paura di essere soli ad affrontare la malattia,
di non vedere più i figli, di non poter tornare
a casa. Ammalarsi può voler dire perdere il
lavoro e perdere il lavoro vuol dire perdere il
permesso di soggiorno.
A queste paure se ne potrà aggiungere
un’altra, quella di farsi curare. Cosa po-
tete fare voi medici per evitare che que-
sto accada?
Se passa tutto il pacchetto noi avremo l’ob-
bligo di denunciare. Se passa la legge sull’im-
migrazione è un cerchio che si chiude. A me
personalmente, e a molti miei colleghi, la cosa
non ci tocca. In una conferenza stampa il pre-
sidente dell’Ordine dei medici dott. Pizza ha
detto che i medici continueranno a fare il loro
lavoro: curare tutti allo stesso modo e a non
denunciare nessuno. Lo stesso avvocato Anto-
nio Mumolo che ha assicurato che gli avvocati
impegnati negli sportelli di avvocato di strada
sono pronti a difenderci gratis nel caso ce ne
fosse bisogno. (Vedi l’appello a pag 8, ndr)
Io posso essere sicura di quello che succede
qua, abbiamo un orientamento preciso e non
denunceremo mai. E i pazienti che varcano
quella porta sanno che cosa succede, si fida-
no. Il problema è fuori da quella porta. Già
qualcuno ha detto di aver paura di andare in
ospedale a farsi visitare e la legge non è stata
ancora approvata.
Noi cerchiamo di rassicurarli, così anche le
strutture sanitarie hanno detto che mette-
ranno dei cartelli per invitare gli immigrati a
non disertarle se ne avessero bisogno. Come
diceva il preside della facoltà di medicina io
quando insegno dico che la salute è uguale
per tutti al di là di ogni provenienza, di ogni
pezzo di carta. Poi c’è il nostro giuramento, è
una questione deontologica.
Quali possono essere le conseguenze
dell’approvazione della legge? Si è par-
lato anche di un possibile rischio di epi-
demie…
Ovvio che se viene a mancare la fiducia, non
ti rivolgi più a una struttura per la prevenzio-
ne, o per la cura. Allora nasce una medicina
nascosta, pensiamo solo alle interruzioni di
gravidanza. Laddove una patologia presa in
tempo con un semplice antibiotico può essere
curata, se trascurata fa presto a degenera-
re, diventa una patologia che può contagiare
vivendo in situazioni di sovraffollamento. Mi
chiedo se i signori che hanno partorito una
legge come questa hanno pensato a conse-
guenze di questo tipo, al rischio di vere e
proprie epidemie. Ma non perché gli stranieri
portano la sifilide o chissà che, piuttosto è la
degenerazione di una patologia comune, una
semplice broncopolmonite se non lo curi de-
genera..
È ipotizzabile la diffusione di un mercato
nero della sanità?
Certo, non volevo dirlo, ma anche questo ri-
schio c’è. Anche perché noi italiani siamo i so-
liti furbetti…
Siete già scesi in piazza a Bologna all’in-
domani del passaggio in Senato del pac-
chetto sicurezza. Quali altre iniziative
siete pronti a mettere in campo?
Alla manifestazione c’erano molti giovani e
abbiamo raccolto 900 firme. Questo mi da un
po’ più di fiducia. Quello che mi è dispiaciu-
to è l’assenza di persone di mezz’età, proprio
quelli insomma che prendono le badanti per
i loro vecchi, loro dovevano capire la situa-
zione, dovevano esserci per testimoniare che
sono brave persone, lavoratori. Il 17 marzo ci
saranno manifestazioni in tutta Italia, a livello
regionale, in prossimità del dibattito alla Ca-
mera. Ci siamo fatti sentire, spero che qual-
cuno abbia letto si sia chiesto chi siamo, si sia
interessato al problema.
Che reazioni avete registrato dalle istitu-
zioni?
Sono tutti con noi, però quello che lascia per-
plessi è che diciamo sempre se passerà la leg-
ge… ma perché aspettare? Muoviamoci prima.
Possibile che nessuno sapesse che si stava
preparando questo disegno di legge? Non si
poteva fare qualcosa prima? Devono essere
le associazioni a muoversi? Gli specializzandi?
La Cgil? Gli immigrati? A livello politico non è
stato fatto molto.
Ti resta solo la rabbia, l’incredulità. Se passa
il pacchetto sicurezza qualsiasi cittadino ita-
liano può denunciare l’immigrato senza per-
messo, è questa la tragedia. Queste persone
non usciranno più di casa. Aumenteranno i
ricatti dei datori di lavoro. Se non fai quello
che ti chiedo ti denuncio. Possibile che siamo
arrivati a questo?
di Leonardo Tancredi
leonardotancredi@gmail.com
 L’inchiesta del mese

In trincea col Governo”, si sia mosso tanto rapidamen-

te, dicono entrambi, è un’ulteriore conferma
tale norma è di creare un sistema per censire,
ma questo non è un compito del medico”.
di traduzione, ma non viene utilizzato mol-
to, perché qui operiamo spesso in situazione

al pronto dell’erroneità e incostituzionalità della norma,

che, afferma Monti, “vìola il rapporto di segre- Inoltre, dice Monti, “cancellare l’articolo che
d’urgenza e per le diagnosi ci basiamo molto
sui sintomi. Devo dire che riscontro più pre-

soccorso tezza tra medico e paziente, che deve essere

sempre tutelato”.
stabilisce il divieto di segnalazione significa
creare molta confusione. Non è vietata la se-
giudizio nel personale dell’ospedale che nei
pazienti stranieri; in generale chi arriva qui ha
gnalazione, ma non è neanche obbligatoria. un’aspettativa positiva nei nostri confronti”.
La proposta contenuta nel “pacchetto si-
“Si tratta – spiega Monti - di una norma popu- Questo può gettare nel dubbio chi, come al- Secondo Monti, “questo modo di gestire il
curezza” di abolire il divieto, per medici e
lista, usata a scopo di propaganda, con cui il cuni medici, non ha solide competenze giuri- problema non porterà a niente. I pronto soc-
personale ospedaliero incaricato di pub-
Governo vuole affermare di avere il controllo diche”. corso sono già abbastanza oberati di lavoro e
blico servizio, di segnalazione dei citta-
del territorio”. Monti considera la norma grave non possono sostenere ulteriori impegni. Non
dini stranieri non in regola con le norme
ed erronea per una serie di motivi. “In primo Sia Monti che Cappuccino non hanno finora è una questione politica, di destra o sinistra,
sull’ingresso e il soggiorno, ha suscitato
luogo lede uno dei diritti fondamentali della rilevato un calo dell’afflusso di pazienti stra- ma semplicemente di buon senso. Questa
diverse reazioni non solo tra i migranti
persona, il diritto di essere curato, di ricevere nieri in ospedale. Per Monti, “se la norma sarà norma è chiaramente stata fatta da persone
ma anche in ambito medico.
assistenza sanitaria. È un diritto che non cade approvata, è probabile che ci sia una contra- non competenti in materia, che non hanno
nemmeno in tempo di guerra, tra nemici, ed zione, un calo iniziale, poi la situazione torni esperienza del lavoro ospedaliero. La norma
La Federazione Nazionale degli Ordini
è sancito dalla stessa Convenzione di Ginevra. come prima, come spesso avviene in Italia”. può poi essere recepita in maniera diversa
dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri
Il secondo problema è relativo al rispetto del Nelle strutture ospedaliere in cui lavorano ri- a seconda della struttura in cui si lavora. È
ha espresso il proprio dissenso alla nor-
codice deontologico medico. Faccio un esem- spettivamente i due medici, il rapporto con i chiaro che un chirurgo o un medico di fami-
ma, stabilendo che sarà sanzionabile per
pio pratico. Nell’ospedale c’è un’area detenu- pazienti immigrati sembra per ora piuttosto glia hanno un tipo di esperienza diversa da un
violazione del codice deontologico il me-
ti. Capita di dover curare persone che hanno buono. medico che opera in pronto soccorso e ha più
dico che segnali all’autorità la presenza
compiuto reati come lo stupro della propria occasioni di entrare a contatto con pazienti
irregolare di uno straniero che si rivolga
figlia. Al di là delle considerazioni personali, “A Budrio – spiega Cappuccino – abbiamo stranieri. È molto importante avere quotidia-
alle strutture sanitarie. Anche in ambito
il medico si impegna a curare questo pazien- molti pazienti stranieri. C’è generalmente un nità con questo tipo di situazioni per capire
locale ci sono state reazioni in sintonia
te esattamente come tutti gli altri. Compito clima di grande rispetto e fiducia reciproci tra i quali sono le dinamiche e le problematiche”.
con la Federazione Nazionale. Giancarlo
del medico è quello di curare gli ammalati, medici e tale categoria di pazienti. E’ presente
Pizza, presidente dell’Ordine dei medici
non fare osservazioni di tipo sociologico, giu- nella struttura ospedaliera anche un media- “A mio parere – conclude Monti – la norma
di Bologna, ha dichiarato che il medico
diziario o politico. In terzo luogo si crea un tore interculturale, che svolge ottimamente il è stata una mossa per conquistare l’opinio-
che denuncerà un paziente “irregolare”
problema di sicurezza pubblica dal punto di proprio lavoro. Ovviamente ci sono pazienti ne pubblica, che in questo momento ha molto
verrà sottoposto al giudizio della com-
vista igienico-sanitario. La norma, che sco- più o meno educati e corretti, anche a secon- a cuore il problema sicurezza. Lo dimostra-
missione disciplinare dell’Ordine e con
raggia gli immigrati irregolari dal presentarsi da delle aree geografiche di provenienza. Tale no anche altre iniziative, come le ronde. Non
tutta probabilità sarà sospeso dall’attivi-
in ospedale, crea il rischio del diffondersi di constatazione non comporta però ovviamente credo che il provvedimento avrà grandi esiti:
tà professionale.
malattie, per esempio la tubercolosi, che pos- alcuna discriminazione nell’erogazione dell’as- tanto rumore per nulla. Il problema però è
sono essere pericolose se non diagnosticate e sistenza da parte dei medici”. che così creiamo un nemico. Mentre, invece,
Abbiamo intervistato due medici che
curate per tempo. Infine, abbiamo problemi di sarebbe necessario aprirsi, scoprire la cultura
operano in due differenti realtà ospe-
tipo pratico e amministrativo. Il medico non è Il rapporto diretto con gli stranieri è prati- dell’altro, per creare reale integrazione e co-
daliere del territorio bolognese. Giorgio
abilitato a riconoscere l’autenticità dei docu- ca quotidiana nel pronto soccorso, che, dice noscenza. Sappiamo molto poco, e quel poco
Monti lavora presso il pronto soccorso
menti né ad eseguire fermi. Anche se arriva Monti, “è un po’ uno ‘spaccato della società’, spesso stereotipato, degli stranieri che vivono
dell’ospedale Sant’Orsola, mentre Ugo
in ospedale una persona tossicodipendente ci si trova di tutto. Qui arrivano molti stranie- in Italia”.
Cappuccino opera nella struttura ospe-
o sotto effetto di alcol che potrebbe mettersi ri, soprattutto nella fascia notturna. Spesso
daliera di Budrio.
alla guida, non siamo autorizzati a trattener- lamentano di non aver accesso ad altre strut- di Luisa Begani
lo. Perciò la norma non è di fatto applicabile. ture sanitarie. In generale il pronto soccorso
Entrambi i medici ritengono la proposta del
Ci vorrebbe un nucleo di polizia all’interno del è sempre stato un rifugio per le persone in si-
tutto inaccettabile. Riferiscono che anche tutti
pronto soccorso”. tuazione di disagio; molti homeless per esem-
i loro colleghi si sono detti contrari alla norma,
pio si rifugiano da noi. Con i pazienti stranieri
nonostante, precisano, le motivazioni al dis-
Cappuccino sottolinea un altro aspetto. “Se gli il problema principale è il gap linguistico, per-
senso varino da persona a persona,. Il fatto
organi di governo non sono in grado di con- ché molti non parlano bene l’italiano.
che l’Ordine dei Medici, solitamente “piutto-
trollare il flusso di stranieri, non vedo perché
sto lento a reagire” e “abbastanza allineato
debbano farlo fare a noi. Di fatto, l’intento di In pronto soccorso c’è un servizio telefonico

Bologna, Piazza Re Enzo. Mobilitazione contro l’emendamento. Foto Coordinamento Migranti Bologna e Provincia

piazza grande • n°151 • 03.09 5

L’inchiesta del mese
Il pacchetto
sicurezza visto
dai migranti
Intervista a Richard Amechi
presidente del Forum Metropolitano
Con le ultime misure in materia di sicu-
rezza, il Governo ha di fatto introdotto
un nuovo reato: il reato di clandestinità.
Il nesso tra l’essere straniero e l’essere
criminale sta diventando automatico.
Il Governo rileva (o per meglio dire
crea) un aumento della microcrimina-
lità, individua i colpevoli ed elabora le
soluzioni al problema: le ronde e il reato
di clandestinità, tra tutti. Diritti umani
negati a tutela della sicurezza dell’ita-
liano. Si crea nell’immaginario collettivo
la paura dello straniero, del diverso. E
nel frattempo le centinaia di migliaia di
stranieri presenti nel nostro territorio
lavorano, versano contributi che non ve-
dranno restituiti, cercano un’esistenza
dignitosa, spesso negata nel loro Paese
di origine.
Ma come stanno vivendo le scelte del
Governo, coloro che ne sono l’elemen-
to centrale, ossia gli stessi immigrati?
Abbiamo posto questa ed altre domande
a Richard Amechi presidente del Forum
Metropolitano, associazione bolognese
che raccoglie più di 50 associazioni di
migranti presenti nel territorio provin-
ciale.
Il nuovo pacchetto sicurezza introduce
misure tali da considerare l’immigra-
zione ed il fenomeno migratorio in ge-
nerale, un reato. Qual è la percezione e
la preoccupazione maggiore all’interno
delle comunità migranti?
Vedi, i politici fanno di tutto per aumentare
la paura degli italiani, adducendo al fatto che
tutti i mali dell’Italia siamo noi, mentre sap-
piamo bene che non è così. Si parla di ondate
migratorie verso l’Europa, senza ricordare le
migliaia e migliaia di morti durante la tra-
versata, i problemi, le guerre che affliggono
tutti questi disperati, il ruolo delle industrie
in questa tratta di stranieri. Ma è l’immigra-
zione in sé a fare più notizia in Italia. Si di-
menticano che anche noi siamo individui, che
viviamo e lavoriamo assieme a loro, con il
diritto di godere degli stessi diritti.
Di fatto, l’introduzione del reato di clan-
destinità riduce il godimento dei diritti
della persona. Quali sono le possibili si-
tuazioni che si vengono a creare dentro
le comunità migranti e fra i migranti e i
cittadini italiani?
L’Italia ha firmato i trattati delle Nazioni Uni-
te, la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo, che
afferma che tutti gli uomini nascono con pari
dignità. Eppure oggi un immigrato clande-
stino non può essere più curato. Si lede il
diritto alla salute di coloro che ne hanno più
bisogno proprio perché vivono in condizioni
disperate. Il punto è che non si capisce che
questa scelta crea un problema di sicurezza
sanitaria per tutti siano essi cittadini stranieri
siano essi italiani. Questi provvedimenti ren-
dono più vulnerabili gli stranieri. La perdita
del posto di lavoro o della casa, comportano
la perdita del permesso di soggiorno e quindi
diventa clandestino. Se l’essere clandestino
significa perdere tutto compresi i diritti ba-
silari della persona, si rendono gli stranieri
maggiormente vulnerabili davanti ai propri
datori di lavoro. Di fatto saranno più sfrutta-
bili, perché la paura di diventare clandestino
e di essere condannato a non esistere più
come persona, fa accettare anche le condi-
zioni lavorative ed abitative peggiori.
Neanche negli USA ci sono leggi di questo
tipo nonostante siano presenti più di tre mi-
6 piazza grande • n°151 • 03.09
L’Associazione Sokos raccoglie firme contro l’emendamento. Foto Coordinamento Migranti Bologna e Provincia
lioni di clandestini.
Questo non significa che bisogna riempire
l’Italia di clandestini, ma regolare in modo
Altre L’appello
iniziative ai medici
diverso il flusso migratorio.
Quali pensi debbano essere le azioni
concrete e gli strumenti che associazio-
di Rimini
Arriva anche da Rimini la risposta alle ul-
ni, movimenti possono mettere in campo
time misure introdotte dal pacchetto sicu-
per rispondere alle scelte del Governo?
rezza, relative alla possibilità (a breve “do- Noi medici non denunceremo
Credo che si possa fare poco, noi non ab-
vere”) di denuncia da parte dei medici dei
biamo il potere contrattuale ed incisivo per nessun “clandestino” non solo perché
clandestini presenti sul territorio italiano.
poter cambiare la situazione drammatica in
dai tempi di Ippocrate
cui ci troviamo. La società civile italiana deve
Un provvedimento scellerato che condanna
cambiare la propria posizione. L’unico lavoro “Ciò che vedrò e udrò della vita
migliaia di persone alla perdita di un diritto
possibile può essere fatto dalle associazioni degli uomini durante la terapia,
di base, quale la salute, e che spingereb-
italiane, dai partiti politici, dai movimenti sia-
be i medici a rompere uno dei fondamenti
no essi laici o cattolici. Deve essere distrutto od anche al di fuori di essa,
dello stesso essere medico, ossia garantire
il clima di odio che serpeggia fra i cittadini lo tacerò
la salute a tutti, trasformandoli di fatto in
italiani, va cambiata la cultura e il modo di
detective ed inquisitori. ritenendo tali cose segrete”,
pensare della società. È necessaria una ri-
voluzione culturale e la rottura di pregiudi- ma anche perché ci battiamo
In tutta Italia le contestazioni e le azioni
zi e stereotipi. Sarebbe sufficiente un po’ di
concrete di risposta alle scelte del Gover- per il diritto alla cittadinanza di tutti
buonsenso.
no non sono tardate. A Rimini un gruppo
gli esseri umani, perché crediamo
di medici, in costante aumento, sta diffon-
Quali servizi già attivi trovi siano ottimi nei cittadini del mondo.
dendo un appello per dare voce all’indigna-
e vadano aumentati?
zione.
Deve aumentare l’informazione, la cono-
scenza reciproca, i dati che descrivano la si- Noi sappiamo che qualsiasi
La mobilitazione in atto sta, di fatto, ac-
tuazione reale. Anche tra gli immigrati deve
celerando la costruzione, a Rimini, di un bando produce i banditi, e che
aumentare l’informazione. Dobbiamo diven-
ambulatorio popolare rivolto in particola-
tare noi stessi più consapevoli che i nostri in tempi di incertezza la paura può
re a stranieri e persone in difficoltà, per
diritti devono essere conquistati. Dobbiamo produrre capri espiatori.
garantire a chiunque, senza distinzione di
mobilitarci, attraverso forme di mobilitazione
sesso, cittadinanza e religione, il diritto alla
civica, cerare il dialogo con le forze politiche
salute.
sia con quelle capaci ed in grado di ascoltar- Nessuna paura.
ci, ma soprattutto con quelle che cercano di
In seguito all’approvazione del pacchetto
cancellarci e di dipingerci come orchi.
sicurezza, votato dal Governo, anche l’am-
Per questo cureremo
ministrazione comunale riminese sta spin-
Nello specifico, quali sono le azioni, atti-
gendo per la realizzazione di una struttura questi cittadini e non solo
vità e progetti del Forum per rispondere
pubblica dove sia possibile essere curati
e limitare i danni del pacchetto sicurez- non li denunceremo ma dichiariamo
senza fornire generalità.
za? il nostro impegno per la costruzione
Noi come Forum Metropolitano, cerchiamo di
È un segnale, un’azione che vuole contra- di una rete di cura che promuova
divulgare il più possibile l’informazione uti-
stare le disposizioni vigenti, modificare con
le che riguarda le nuove leggi. Cerchiamo la salute di tutti.
fatti concreti e al contempo simbolici una
di organizzare e preparare le associazioni di
cultura xenofoba sempre più dura ed in-
stranieri a creare una reale integrazione dello
tollerante.
straniero a Bologna e provincia. Noi dobbia- Prevenzione e promozione
mo essere lo strumento ed il canale per ga- della salute cominciano da qui.
Di seguito riportiamo l’appello dei medici
rantire la maggiore integrazione possibile.
riminesi perché possa diffondersi, contami-
nare e accrescere il numero dei no al pac-
di Sara Visintin Organizziamoci!
chetto sicurezza!

Migranti
usa e getta
Intervista a Mattero Battistini, Coordi-
namento Migranti Bologna e Provincia
Il disegno di legge 733, parte del cosid-
detto “pacchetto sicurezza”, contiene
una serie di emendamenti che incidono
direttamente su diversi aspetti della vita
dei migranti in Italia. Il ddl, tra le altre
cose, prevede una tassa di 200 euro per
le pratiche relative a rilascio e rinnovo
del permesso di soggiorno, l’istituzione
di una sorta permesso di soggiorno a
punti, l’introduzione del reato di ingres-
so e soggiorno irregolare, oltre a una se-
rie di norme che renderanno più difficile
non solo l’acquisizione della cittadinan-
za ma anche il matrimonio tra stranie-
ri “irregolari”. Infine, il provvedimento
più contestato è quello che prevede la
cancellazione del divieto di denuncia da
parte del personale medico e sanitario
nel caso di cure prestate a cittadini stra-
nieri in condizioni di soggiorno irregola-
re. Le associazioni di medici e migranti
si sono mobilitati in segno di protesta.
Coordinamento Migranti Bologna e Pro-
vincia, attivo sul territorio bolognese
per difendere i diritti degli stranieri,
ha manifestato la propria opposizione
all’emendamento, organizzando diverse
iniziative di protesta. Abbiamo intervi-
stato Matteo Battistini, che ha parlato a
nome dell’intero Coordinamento.
Il disegno di legge 733, di recente ap-
provato al Senato, contiene un emenda-
mento che cancella il divieto di segnala-
zione dei migranti irregolari da parte del
personale medico ed ospedaliero. Quale
è la vostra opinione su questo emenda-
mento?
Come le associazioni dei medici che hanno
lanciato la campagna “Noi non segnaliamo”,
anche noi crediamo che questa norma sia
contraria alla deontologia medica perché “ga-
rantisce” al medico la possibilità di violare il
segreto professionale. Questo emendamen-
Foto Assemblea del Coordinamento Migranti Bologna e Provincia
to non solo è incostituzionale, ma aggraverà
anche la condizione di vita e di lavoro dei mi-
granti. Infatti, sappiamo che i migranti privi
di permesso di soggiorno lavorano in nero,
in particolare nei cantieri. Anche per questo
subiscono un maggior numero di infortuni
sul lavoro e sono più soggetti a malattie.
Questo emendamento aumenterà ancora di
più la discriminazione che i migranti (regolari
e irregolari) subiscono ogni giorno a causa
del razzismo istituzionale favorito dalla legge
Bossi-Fini e da tutto il pacchetto sicurezza.
Quali sono state le reazioni degli immi-
grati che avete raccolto a proposito di
questo emendamento?
Le reazioni sono sempre più forti: sono un
misto di rassegnazione, disperazione e rab-
bia. Sembrava che la Bossi-Fini, con i cen-
tri di detenzione (introdotti in realtà dalla
Turco-Napolitano), il legame tra permesso di
soggiorno e contratto di lavoro, i lunghissimi
tempi di attesa e il costo di 72 euro per ogni
rinnovo del permesso, fosse il culmine cui si
potesse arrivare. Invece, evidentemente non
c’è limite al peggio: non solo questo emen-
damento è chiaramente razzista, ma introdu-
ce anche la tassa sul permesso di soggiorno
che si presenta come una vera e propria ra-
pina del salario dei migranti. Specie in questi
tempi di crisi.
Che conseguenze potrebbe avere
l’emendamento qualora il ddl passasse
anche alla Camera?
Il timore, purtroppo molto fondato, è che co-
loro che non hanno il permesso di soggiorno,
nonostante le dichiarazioni rassicuranti delle
associazioni dei medici, non andranno a far-
si curare. Ciò ha degli effetti inimmaginabili
non solo per la salute dei migranti ma anche
per quella degli italiani.
Come giudicate la politica di questo go-
verno in materia di immigrazione?
Le misure contenute nel pacchetto sicurezza
in discussione non stupiscono, non fanno al-
tro che rafforzare l’impianto legislativo della
Bossi-Fini. Per i migranti la permanenza in
Italia è legata al contratto di lavoro. Se si
viene licenziati o se scade uno dei tantissimi
contratti a tempo determinato, il migrante
rischia di perdere il permesso di soggiorno,
diventare clandestino, essere rinchiuso nei
centri di detenzione in attesa di espulsione.
Poco importa se sei in Italia da dieci o venti
anni, se hai dei figli nati qui, se sei proprieta-
rio di una macchina o di una casa: te ne devi
andare! In tempo di crisi, questa situazione
rischia di esplodere perché i migranti sono
i primi ad essere licenziati o messi in cassa
integrazione. E il governo che cosa fa? Inve-
ce di tutelare tutti i lavoratori, italiani e mi-
granti, dalla crisi mette gli uni contro gli altri:
formula l’equazione migrante-criminale, co-
struisce nuovi centri di detenzione e allunga
la durata di reclusione, istituisce il reato di
clandestinità e mette pure una tassa sul rin-
novo del permesso. Il rimedio del governo
alla crisi è svuotare le tasche dei migranti
prima di espellerli. D’altra parte, il legame
tra permesso di soggiorno e contratto di la-
voro ha questo obiettivo: trattare i migranti
come forza lavoro usa e getta.
Mentre il flusso migratorio mondiale è in
continuo aumento, in modo inarrestabile
direi, la tendenza dei governi (non solo
italiano) è quella invece di scoraggiare e
limitare l’immigrazione e l’integrazione.
A vostro parere, perché questo parados-
so? Non si rischia così di creare ulteriori
problemi sociali, come segregazione e
diffidenza?
Non crediamo che sia un paradosso, o, se
vogliamo definirlo paradosso, è comunque
perfettamente funzionale al mercato del la-
voro a livello mondiale. Alzare confini, anche
all’interno degli stati, per limitare la libertà
di movimento serve in realtà per svalutare la
forza lavoro migrante. Ridurre il migrante a
una condizione di quasi schiavitù, costretto
a obbedire al volere del datore di lavoro che
può usare lo strumento legale del legame tra
permesso e lavoro per minacciare il licenzia-
mento e dunque espulsione, non è forse un
modo per costringere i migranti ad accettare
bassi salari e precarie condizioni di lavoro?
di Luisa Begani
piazza grande • n°151 • 03.09 7
L’inchiesta del mese
La paura
è già diffusa
Intervista a Roberto Morgantini, Segre-
tario del Centro Lavoratori Stranieri Cgil
Bologna
Immigrazione e lavoro nero, in Italia, sono
fenomeni strettamente connessi. Nessun mi-
grante, o quasi, arriva con un permesso di
soggiorno, per tutti la regolarizzazione avviene
dopo un periodo di “clandestinità” e di lavoro
in nero. Secondo il dossier sull’immigrazione
della Caritas questo fenomeno nel 2008 ha
interessato circa 350.000 migranti (un dato
probabilmente sottostimato a causa della dif-
ficoltà di rilevazione) su 2 milioni e 700 mila
lavoratori migranti regolari.
Se a questi lavoratori, già privi delle tutele dei
loro colleghi in regola, si nega anche l’accesso
alle cure mediche, parlare di schiavitù non è
più un’esasperazione ideologica.
Roberto Morgantini, segretario del Centro la-
voratori stranieri della Cgil di Bologna, eviden-
zia i rischi contenuti nel pacchetto sicurezza.
“Quello che mi colpisce di più è che la sicu-
rezza di cui si parla, quella sul lavoro, reale o
percepita, è soltanto quella degli italiani. Gli
stranieri regolari in Italia sono 4 milioni. Per-
sone con gambe e braccia che vivono in que-
sto paese. Una famiglia di peruviani non ha
lo stesso bisogno di sicurezza di una famiglia
italiana?”
E potrebbe diventare a senso unico anche la
sicurezza della cura. Gli stranieri fanno i lavori
più duri: se lavori di notte in forno o a pulire le
strade, se lavori in fonderia è facile che ti am-
mali. La paura di essere denunciati dai medici
sottopone i lavoratori migranti a un ulteriore
ricatto. Ma secondo Morgantini le finalità di chi
ha pensato questa legge possono essere più
subdole.
“Con questo tipo di legge una persona rischia
l’espulsione se si rivolge al sistema sanitario.
Ma prova a pensare come questo può essere
vissuto da un italiano: uno straniero con una
malattia infettiva che non si può far curare lo
eviti. Non si ergono dei muri, ma delle mu-
raglie tra noi e loro. Quel poco che si riesce
a costruire per l’integrazione questa legge lo
sfascia. Lo straniero deve avere un ruolo di di-
pendenza totale.”
Il pacchetto sicurezza non è ancora legge, ma
è bastato l’annuncio mediatico a diffondere la
paura. Anche al Centro lavoratori stranieri si
sono registrate richieste di informazioni. C’è
già un primo preoccupante aneddoto. “Un no-
stro iscritto ha accompagnato in ospedale un
lavoratore immigrato con problemi di respira-
zione, ma questo davanti al Pronto Soccorso si
è bloccato. Se il medico non fosse uscito fuori
dall’ospedale per visitarlo quella persona sa-
rebbe andata via senza farsi curare.”
Se l’obbiettivo è dare sicurezza, questa mas-
siccia dose di allarmismo e diffidenza è una
cura molto peggiore del male.
La Cgil di Bologna ha aderito alla mobilitazione
indetta da Sokos e da altre associazioni. I me-
dici iscritti al sindacato, inoltre, hanno promos-
so la campagna “Io curo, non denuncio” che
sta toccando le strutture sanitarie di tutto il
Paese. Per il momento il materiale informativo
è in italiano, ma presto sarà tradotto e diffuso
in altre lingue. Il 17 scenderanno in piazza a
Bologna per il “Noi non segnaliamo day”.
L’immigrazione clandestina appare oggi l’origi-
ne di tutti i mali ma si volesse veramente estir-
parlo alla radice un metodo possibile potrebbe
essere colpire lo sfruttamento del lavoro nero.
Almeno così la pensa Roberto Morgantini.
“Si dice che in Italia si entra più facilmente che
in Germania ma non si dice che da noi è più
facile lavorare in nero. Finché sarà possibile
trovare lavoro senza contratto la gente con-
tinuerà ad arrivare. L’insicurezza, la combatti
così, se integri e se fai delle regole condivise e
applicate, non basate sullo sfruttamento.”
di Leonardo Tancredi
leonardotancredi@gmail.com
L’inchiesta del mese
Il triste
primato
dell’Italia
Diritti e salute. Una volta approvato, il
pacchetto sicurezza contribuirà a peg-
giorare una situazione già non rosea.
In questo articolo la Dott.ssa Chiara
Bodini del Centro Studi e Ricerche in
Salute Internazionale e Interculturale,
Dipartimento di Medicina e Sanità Pub-
blica, Università di Bologna, ci spiega
perchè.
Le migrazioni, forse più di ogni altro fenome-
no, racchiudono gli aspetti salienti della mo-
dernità segnata dai processi di globalizzazio-
ne: le differenze di ricchezza tra Nord e Sud
del pianeta, le distanze che si accorciano e si
annullano, la possibilità di “abitare il mondo”
(o la necessità di farlo), i muri – reali, simbo-
lici e legislativi – che ovunque vengono eretti
a difesa di privilegi e stili di vita. Per quanto
sia del tutto sbagliato leggere il fenomeno
migratorio in termini di emergenza, è inne-
gabile che il nostro paese abbia vissuto negli
ultimi anni un incremento molto rapido della
popolazione straniera. In particolare, l’Emilia
Romagna è stata tra le regioni maggiormen-
te attrattive, principalmente a causa dell’ab-
bondante presenza di piccole-medie imprese
e di possibilità di impiego nel settore dei ser-
vizi alla persona. Se i dati italiani dell’ultimo
rapporto Caritas-Migrantes parlano di circa 4
milioni di stranieri (6,5% della popolazione),
in regione essi sono oltre 400.000, ovvero
quasi il 9% della popolazione residente. Nel-
la città di Bologna i residenti stranieri sono
circa 30.000. E’ sempre utile ricordare che la
quasi totalità dei permessi di soggiorno rila-
sciati è legata al lavoro.
Pochi o inesistenti sono i dati riguardanti gli
stranieri irregolarmente presenti sul terri-
torio, ovvero senza permesso di soggiorno.
In generale, il loro numero è stimabile tra
il 10 e il 20% degli immigrati regolari, con
un documentato nesso positivo in relazione
all’economia sommersa, riscontrabile a livel-
lo territoriale ad esempio nel confronto tra
regioni (maggiore presenza di irregolari dove
il lavoro nero è più richiesto).
Per quanto riguarda il cosiddetto “profilo di
salute” della popolazione immigrata, i dati e
l’esperienza maturata negli anni hanno or-
mai portato ad una visione sufficientemente
consolidata e condivisa, per lo meno su alcu-
ni aspetti. Ad esempio, sul contrastare con
forza la diffusa percezione che gli immigrati
siano “portatori di malattie”, per lo più esoti-
che e in genere contagiose. Da un lato esiste,
infatti, soprattutto per chi proviene da paesi
del Sud del mondo, una selezione prima della
partenza: vengono principalmente scelte per
il progetto migratorio le persone che danno
maggiori garanzie di “successo”, quindi gio-
vani, sane, e capaci (il cosiddetto “effetto mi-
grante sano”). Questo, ovviamente, perché
spesso la migrazione di un individuo è l’inve-
stimento (economico e simbolico) di una fa-
miglia allargata, o di una intera comunità, e
quindi viene preparato con cura e attenzione
cercando di massimizzare le possibilità di riu-
scita. Dall’altro lato, la legislazione italiana in
materia di migrazione e salute – per quanto
ancora poco applicata – è stata sempre im-
prontata ad includere e garantire, piuttosto
che ad escludere e discriminare. Anche per
gli immigrati irregolari, quindi, c’è la possi-
bilità di accedere ai servizi sanitari mediante
il codice STP (Straniero Temporaneamente
Presente), che si ottiene gratuitamente e dà,
di fatto, diritto a tutte le prestazioni essen-
ziali. Questo ha consentito di attuare anche
misure di prevenzione e sorveglianza sanita-
ria, oltre che di assistenza e cura, impedendo
8 piazza grande • n°151 • 03.09
Medici senza frontiere contro l’obbligo di denuncia. Foto Coordinamento Migranti Bologna e Provincia
che si creassero delle fasce di clandestinità
sanitaria con conseguente rischio di diffu-
sione di malattie. A dimostrazione di ciò vi
sono i dati che documentano, tra gli stranieri,
la riduzione dei tassi di AIDS, la stabilizza-
zione di quelli relativi alla tubercolosi, ed il
progressivo miglioramento degli indicatori di
salute materno-infantili. Anche se a rilento,
eravamo forse sulla buona strada.
Un altro aspetto, relativo alla salute degli
immigrati, su cui ormai ci sono pochi dubbi
è che essi si ammalano principalmente nel
nostro paese, e soprattutto nei primi anni di
permanenza. Si ammalano soprattutto di pa-
tologie “banali”, più o meno come gli italiani
di analoga fascia di età, ma anche di pato-
logie legate alle condizioni spesso difficili in
cui vivono e lavorano. Ad esempio, assiste-
re un anziano 24 ore al giorno, senza riposo
settimanale, spesso anche senza la possibi-
lità di ottenere un permesso per recarsi dal
medico, comporta frequentemente patologie
osteo-muscolari che poi divengono croniche
e difficili da curare. Come si può prescrivere
la prima e più importante terapia, ovvero il
riposo? Allo stesso modo, vivere in ambienti
sovraffollati e poco o per nulla riscaldati por-
ta con sé il rischio di sviluppare malattie dei
bronchi o dei polmoni: se anche si riesce ad
andare dal medico ed accedere ad una tera-
pia antibiotica, il permanere delle condizioni
di disagio abitativo porterà con tutta proba-
bilità ad una ricaduta. Ecco dunque come
emerge il fatto che, spesso, solo un’azione
diretta alle “cause delle cause” (precarietà
sociale, irregolarità, povertà, emarginazione
ecc.) costituirebbe una vera ed efficace tera-
pia, anche in senso strettamente medico!
In questa situazione già compromessa si
colloca l’emendamento proposto dalla Lega
Nord all’interno del “Pacchetto Sicurezza”,
che cancella il divieto di segnalazione nei
confronti degli immigrati irregolari che si
rivolgono alle strutture sanitarie. Il provve-
dimento, se approvato in via definitiva con-
testualmente all’introduzione del reato di
ingresso e soggiorno illegale, configurerebbe
di fatto un obbligo di denuncia, inaccettabile
in quanto discriminatorio e lesivo del dirit-
to fondamentale alla salute. Si tratta di una
norma contraria all’etica ed alla deontologia
medica, al vincolo del segreto professionale
ed al dettato costituzionale che tutela la sa-
lute individuale e collettiva.
Le ragioni del provvedimento vengono anzi
ribadite da parte di esponenti della maggio-
ranza al Governo, non senza imprecisioni e
inesattezze, chiamando in causa la presunta
utilità ai fini della pubblica sicurezza, l’ingiu-
sta “discriminazione positiva” a favore degli
immigrati della normativa attuale, nonché
l’armonizzazione rispetto a prassi europee.
Tali argomentazioni sono già state contestate
da più voci autorevoli, del mondo sanitario e
non, e mi limiterò qui a riprenderne gli aspet-
ti principali.
Chi si occupa di sanità pubblica sa bene che
la salute è, non solo dal punto di vista del
diritto ma anche da quello pratico della sua
tutela, un bene collettivo: l’emarginazione
di parti della società dall’accesso a misu-
re di prevenzione e cura efficaci comporta
l’esposizione della società tutta al rischio di
fenomeni di clandestinità sanitaria e di diffu-
sione di patologie che sfuggono al controllo.
Per quanto concerne la presunta illiceità della
norma attualmente vigente, considerata più
favorevole per gli immigrati irregolari, “pro-
tetti” nei confronti di denunce, si tratta di
un’argomentazione completamente errata:
la legge prevede infatti che, a parità di condi-
zioni con il cittadino italiano, la segnalazione
vada effettuata nei casi in cui è previsto l’ob-
bligo di referto (D.Lgs. 268/98, Art. 35, com-
ma 5). Infine, una revisione delle normative
dei principali paesi europei ha mostrato che
solo in Germania e in Grecia è attualmente
presente un obbligo di segnalazione per gli
immigrati irregolari, pare per altro poco o per
nulla applicato, e che comunque non riguar-
da gli operatori sanitari ma le pubbliche am-
ministrazioni. L’Italia si troverebbe pertanto
ad essere il primo ed unico paese europeo ad
introdurre una norma che, di fatto, trasforma
i luoghi di assistenza e cura in strumenti di
discriminazione e delazione, ponendo tra l’al-
tro gli operatori sanitari in una posizione di
estrema difficoltà e conflitto tra norme etiche
e dettati legislativi.
Al di là delle argomentazioni addotte, facil-
mente confutabili su un piano tecnico oltre
che politico, è impossibile non vedere in que-
sta azione di attacco ai diritti fondamentali
di una categoria di individui un preciso in-
tento da un lato discriminatorio e razzista,
e dall’altro teso ad incrementare il controllo
sociale con ogni mezzo, invadendo spazi che
sono finora stati di garanzia e tutela. Non è
possibile tacere in questo momento, se non a
costo di rendersi complici di un atto ingiusti-
ficato e pericoloso, per lo stato di diritto, per
la convivenza sociale e per la salute di tutti,
nel suo senso più ampio.
Chiara Bodini
Centro Studi e Ricerche in Salute
Internazionale e Interculturale
Dipartimento di Medicina e Sanità Pubblica,
Università di Bologna
L’appello
Avvocato di Strada
contro l’obbligo di denuncia
per i medici
Il Decreto 733 (Decreto Sicurezza), approva-
to dal Senato il 5 febbraio 2009, introduce
una norma che abroga il divieto per i medici
di segnalare gli stranieri privi di permesso di
soggiorno ed introduce il reato di immigrazio-
ne clandestina. Ciò comporterà l’obbligo per
i medici di denunciare gli immigrati non in
regola col permesso di soggiorno che si rivol-
gano alle strutture sanitarie perché bisognosi
di cure.
Questo significa:
-trasformare i medici in delatori obbligandoli
a contravvenire al giuramento di Ippocrate;
-impedire di fatto a persone ammalate di cu-
rarsi;
-creare gravi rischi di epidemie per tutta la
popolazione;
-favorire la diffusione di malattie infettive
come la tubercolosi o l’Aids;
-favorire la diffusione di servizi sanitari irre-
golari e non controllati.
Questa norma ci pare ingiusta, incostituziona-
le e ignobile. Avvocato di strada parteciperà a
tutte le iniziative organizzate per chiedere al
Parlamento di non approvare questa legge.
Tutte le associazioni di volontariato e gli Or-
dini dei Medici hanno espresso la loro ferma
contrarietà all’approvazione di tale provvedi-
mento. Nel caso in cui la legge fosse appro-
vata così com’è Avvocato di strada si attiverà
per eccepire l’incostituzionalità della legge e
la sua contrarietà alle Direttiva Europee in
materia di sanità e immigrazione. Avvocato
di strada, inoltre, lancia un appello a tutti gli
avvocati, aderenti o meno all’Associazione,
affinché si attivino per costituire in ogni città
collegi di difesa per tutelare gratuitamente i
medici che si rifiuteranno di denunciare i loro
pazienti.
Avv. Antonio Mumolo
Presidente Avvocato di Strada Onlus
Per adesioni
Associazione Avvocato di strada Onlus
Via Corazza 7/8, 40128, Bologna
Tel.051397971, Fax 0513370670,
Cell.3939794642
Web: www.avvocatodistrada.it, Email: info@
avvocatodistrada.it
Per aderire su Facebook:
http://www.facebook.com/event.
php?eid=129332310590&ref=nf

Le ronde
e il razzismo.
Quando la
paura genera
mostri.
Da qualche tempo a questa parte, in Italia, si
è tornato a parlare di ronde. Si tratta di un fe-
nomeno che in alcune zone al nord del Paese
già esiste ma che ora si accinge a diventare
uno strumento legittimo nella prevenzione e
nella repressione della criminalità.
E questo accade ancora una volta in nome
della sicurezza e per mano di un decreto leg-
ge.
Sembra che oramai sia una prassi consolidata
ricorrere alla decretazione d’urgenza in segui-
to ad efferati fatti di cronaca.
Un precedente importante è costituito dal pri-
mo pacchetto sicurezza emanato all’indomani
della violenza e dell’omicidio ai danni di Gio-
vanna Reggiani commessi da un cittadino di
etnia rom.
Il provvedimento in questione, che prevede-
va ipotesi di espulsione di cittadini comunitari
in nome della pubblica sicurezza o dell’ordine
pubblico, fu considerato in diversi punti inco-
stituzionale e non venne convertito in legge.
Nonostante ciò non si può negare che abbia
messo in atto un meccanismo che ancora oggi
si palesa.
Così, in seguito al grave clamore suscitato da
recenti episodi di violenza sessuale, episodi
che vedono per lo più tra i loro protagonisti
cittadini stranieri, ecco il nuovissimo “decreto
anti-stupri”.
Un decreto che, oltre ad istituire le ronde (fa-
cendo ben attenzione a non chiamarle mai con
questo nome, parlando piuttosto di “sicurezza
partecipata”) prevede misure più repressive
per gli stupratori e l’allungamento dei tempi
Via Belle Arti, Bologna. Foto di Marika Puicher
di trattenimento nei Centri di Identificazione
ed Espulsione (fino a 6 mesi contro gli attuali
2) per gli immigrati irregolari.
Diversi punti di questo intervento legislativo
lasciano perplessi:
Il primo è la necessità e l’urgenza che hanno
portato all’approvazione del provvedimento, il
secondo è il bizzarro accostamento delle nor-
me contenute nello stesso.
Non si può dire che in Italia esista, al momen-
to attuale un’emergenza stupri. Premesso
che anche un solo episodio di violenza ses-
suale è una ferita inflitta all’intera comunità,
non esiste statisticamente un incremento del
fenomeno tale da legittimare l’allarmismo di
questi giorni.
Secondo i dati diffusi dal Ministero delle Pari
Opportunità gli stupri nel 2008, in Italia, sono
diminuiti dell’ 8,4% rispetto all’anno prece-
dente. Anche a Bologna, città letteralmente
terrorizzata dalle violenze sulle donne, si è
registrato un calo: da 179 nel 2006 a 139 nel
2008.
Ancora il dato nazionale dimostra che il 60%
delle violenze sono commesse da italiani e il
restante 40% da stranieri. Eppure qualcosa fa
pensare ad una forte discrepanza tra questi
dati ed un senso comune diffuso, veicolato at-
traverso il messaggio normativo e amplifica-
to dai media. Un senso comune che vuole gli
stranieri autori principali di violenze inaudite
e che reagisce in modo positivo all’intervento
repressivo del governo. Il quale, a sua volta,
approfitta per inserire la norma (bocciata in
senato durante l’esame del disegno di legge
733/08) che aumenta i tempi di detenzione
amministrativa in un decreto che con il feno-
meno dell’immigrazione non ha nulla a che
fare.
Tuttavia, l’accostamento di provvedimenti
contro gli stupri, misure per il controllo au-
torganizzato del territorio e misure per il con-
trasto dell’immigrazione clandestina sembra
portare con sé un messaggio ben preciso: i
cittadini, a fronte di un’ondata di violenza po-
sta in essere da chi non ha neanche titolo di
restare in Italia, faranno bene a rimboccarsi
le maniche e a collaborare con lo Stato per
garantire la propria sicurezza e quella dei loro
cari.
Più precisamente si prevede che i Sindaci,
d’intesa con il Prefetto, possano avvalersi del-
la collaborazione di associazioni tra cittadini
non armati, al fine di segnalare agli organi di
polizia locale, ovvero alle Forze di polizia dello
Stato, eventi che possano arrecare danno alla
sicurezza urbana ovvero situazioni di disagio
sociale.
Quali sono i rischi di una disposizione di que-
sto tipo?
Il primo rischio è quello di legittimare una giu-
stizia “fai da te” e una privatizzazione della si-
curezza. Lo Stato restituisce parte del proprio
compito di controllo sociale e, così facendo,
ottiene anche il vantaggio di riavvicinare i cit-
tadini alle istituzioni dalle quali si sono finora
sentiti abbandonati.
Tuttavia in questo modo si compie un perico-
loso passo indietro: il potere di prevenzione e
repressione del crimine che la modernità ave-
va assegnato all’organo pubblico, epurandolo
dai sentimenti di vendetta, ritorna in parte
nelle mani di una popolazione terrorizzata e,
di conseguenza aggressiva.
Per non dimenticare che le ronde, comunque
le si voglia chiamare, sono politicamente con-
notate ( in particolare i principali gruppi poli-
tici rappresentati sono Lega Nord, AN, Forza
Nuova, Fiamma Tricolore). Si tratta di gruppi
politici che hanno razzismo e xenofobia nel
loro Dna, e ne fanno una bandiera da svento-
lare in vista delle elezioni politiche.
Pertanto, ancora una volta, i principali desti-
natari dei controlli e delle segnalazioni saran-
no i migranti, i mendicanti, gli homeless, e
tutte quelle classi marginali che, guarda caso,
negli ultimi mesi sono state oggetto di violen-
ze verbali e fisiche.
Il 2008 è stato caratterizzato da una serie di
piazza grande • n°151 • 03.09 9
L’inchiesta del mese
atti, dichiarazioni e comportamenti razzisti
oltre che da vere e proprie aggressioni. Tra
gli altri si ricordano l’assalto ai negozi dei
commercianti bengalesi a Roma, il rogo dei
campi rom a Ponticelli, le aggressioni ad al-
cuni gruppi di rumeni in seguito allo stupro
di Guidonia.
E ancora due tentati omicidi commessi ai dan-
ni di un clochard italiano a Rimini e di un citta-
dino indiano che dormiva sulla panchina della
stazione a Roma.
E un omicidio consumatosi a Milano nei con-
fronti di un ragazzo di soli 19 anni, italiano ma
per sua sfortuna originario del Burkina Faso,
per il furto di un pacco di biscotti.
Il legislatore, a partire dai vari pacchetti sicu-
rezza fino ad arrivare al recente dl antistupri,
ha una grandissima responsabilità in tal sen-
so, e ora a maggior ragione con la previsione
delle ronde, l’idea del farsi giustizia da soli si
connette con la legittimazione culturale, poli-
tica e normativa del razzismo.
Purtroppo non basterà garantire che i control-
lori saranno controllati: il processo simbolico
di normalizzazione della violenza è già in atto
e non basteranno neanche leggi e provvedi-
menti di segno contrario a fermarlo.
Infine, probabilmente, le ronde non aumen-
teranno la sicurezza dei cittadini ma genere-
ranno un clima di paura e diffidenza spingen-
do ulteriormente nella marginalità coloro che
già oggi sono invisibili. Forse però, in questo
modo, le nostre strade saranno ripulite da
queste presenze ingombranti e lo Stato potrà
dire di aver segnato un altro punto nella ricca
partita della “sicurezza”.
di Antonella De Blasio
Dottoranda in Sociologia del Diritto
Università di Bologna
La città migrante

Piazza Re Enzo, Bologna. Mobilitazione contro l’obbigo di denuncia. Foto Coordinamento Migranti Bologna e Provincia

Elezioni. in meno in un giardino pubblico.

ELEZIONI EUROPEE ED AMMINISTRATIVE ALEGERILE EUROPENE SI ADMINISTRATIVE

Dateci il nostro La politica italiana è complicata e davvero

poco accattivamente, ma chi proprio non può
6 -7 GIUGNO 2009 6 -7 IUNIE 2009

Obama permettersi di girarsi dall’altra parte è il cit-

tadino straniero.
Il 6 e 7 giugno 2009 si svolgono le elezioni
europee ed amministrative.
Pe 6 si pe 7 iunie 2009 vor avea loc alege-
rile europene si administrative.
Certo è difficile pensare che le cose possano
Anche se quasi nessuno ancora ne par-
cambiare con una croce su una scheda, ma
la, alle prossime elezioni amministrati- I cittadini comunitari residenti, ai sensi della Cetatenii comunitari rezidenti, conform Legii
tutto può partire da lì. Il tanto osannato “We
ve ed europee che si terranno il 6 e il 7 Legge n.52 del 6 febbraio 1996 e del D.Lgs n.52 din 6 februarie 1996 si D-lui.Lgs 197
can” di Barack Obama recita: “è stato canta-
giugno 2009, molti cittadini comunitari 197 del 12 aprile 1996, possono votare per din 12 aprilie 1996, pot sa voteze pentru
to dagli immigrati mentre partivano da terre
residenti in Italia potranno votare. Per le elezioni europee e per l’elezione diretta alegerile europene si pentru alegerea direc-
lontane- Sì noi possiamo!”.
la scarsità delle informazioni che stan- del Sindaco, del Consiglio comunale e dei ta a Primarului, a Consiliului Comunal si a
no circolando, e per le difficoltà di ac- Consigli Circoscrizionali. Consiliilor Judetene.
Il presidente degli Stati Uniti è figlio di un im-
cesso ai canali informativi dei cittadini Possono anche candidarsi al Consiglio Comu- Pot inclusiv sa se candideze la Consiliul Co-
migrato africano. Il padre non poteva nem-
comunitari, l’Ufficio Stranieri della CGIL nale e alle elezioni circoscrizionali. munal si la alegerile judetene.
meno essere servito al tavolo di un ristoran-
di Bologna sta organizzando una cam- Non possono essere candidati a Sindaco. Nu pot candida insa la postul de Primar .
te, il figlio è presidente degli Stati Uniti.
pagna informativa ad hoc.
Per esercitare questo diritto i cittadini comu- Pentru a exercita acest drept cetatenii co-
Cari cittadini rumeni o polacchi, se non vo-
Ci sembra che sia una iniziativa molto nitari residenti devono iscriversi a un’appo- munitari rezidenti trebuie sa se inscrie pe o
lete andare a votare per voi, fatelo per noi,
importante e in queste pagine ospitia- sita lista, compilando una specifica domanda lista speciala, completand o cerere speciala
cittadini italani che hanno un grande bisogno
mo uno scritto di Roberto Morgantini, che va presentata personalmente o spedita care trebuie prezentata personal sau trimi-
di chi vuole sfruttare le opportunità e costru-
Segretario dell’Ufficio Stranieri CGIL con raccomandata - insieme a copia di un sa prin recomandata - impreuna cu o co-
irsi il proprio futuro, senza paura.
Bologna, e i due volantini, uno in lingua documento di identità- all’Ufficio Elettorale pie a unui document de identitate- la Biroul
italiana, uno in lingua rumena, preparati di ciascun Comune. Electoral al fiecarei Primarii
Dateci il nostro Obama, andate a votare, poi
per la campagna.
candidatevi, poi fatevi eleggere.
Nota Bene Nota Bene
Alle prossime elezioni amministrative ed eu-
Perché abbiamo bisogno della partecipazione
ropee potranno votare anche molti cittadini Entro il 9 marzo si può presentare domanda Pana la data de 9 martie se poate prezenta
politica di chi ha visto altri mondi. Perché,
dell’Unione Europea residenti in Italia. Tra per votare in Italia per l’elezione dei membri cererea pentru a vota in Italia n cadrul ale-
come ha scritto Rushdie: “l’emigrato sospet-
questi la comunità più ampia è nettamente del Parlamento Europeo spettanti all’Italia. gerilor de membri ai Parlamentului Europe-
ta la realtà: dopo aver provato vari modi di
quella rumena, ma ci sono anche bulgari, an din partea Italiei.
essere ne comprende la natura illusoria.
cechi, slovacchi, polacchi francesi ungheresi Entro il 28 aprile (data ufficiosa) si può pre- Pana la 28 aprilie (data neoficiala) se poa-
Per veder le cose così come sono, è necessa-
etc. Gli stranieri presenti in Italia sono or- sentare domanda per votare in Italia per te prezenta cererea pentru a vota in Italia
rio attraversare una frontiera”.
mai da tempo i protagonisti della campagna l’elezione del Sindaco, dei Consigli comunali pentru desemnarea Primarului,a membrilor
elettorale, forse è giunto il momento che da e circoscrizionali. Consiliului comunal si judetean .
di Roberto Morgantini
semplici spettatori passivi, diventino prota-
gonisti attivi. L’espressione del voto alle Eu- Promuovere la partecipazione dei cittadini Promovarea participarii din partea cetateni-
Il Centro Lavoratori Stranieri CGIL è a dispo-
ropee o alle comunitari ai processi democratici di sele- lor comunitari la procesele democratice de
sizione dei cittadini UE per fornire informa-
amministrative è solo un primo passo, ma zione dei propri amministratori è un atto di selectionare a propriilor administratori e un
zioni relative all’iscrizione nelle liste eletto-
importante e fondamentale. A cospetto di responsabilità pubblica, contribuisce a ren- act de responsabilitate publica, reprezinta
rali.
una vasta parte dell’opinione pubblica ita- derli protagonisti e a rafforzare il loro senso un mod de a deveni protagonisti si in ace-
liana che è ormai disincantata o che si reca di appartenenza alla comunità territoriale. slasi timp ceaza un sens profund de parte
I cittadini UE devono iscriversi alle liste elet-
alle urne solo per votare contro o per placare integranta a comunitatii teritoriale.
torali per esercitare il diritto di voto. c’è tem-
le proprie paure, ci sono migliaia di cittadini
po fino al 9 marzo.
che sanno che la vittoria di un sindaco piut- PER INFORMAZIONI: Informazioni:
tosto che un di altro avrà un impatto rapido e CENTRO LAVORATORI STRANIERI CENTRO LAVORATORI STRANIERI
diretto sulla propria vita. Cose pratiche: una CGIL BOLOGNA CGIL BOLOGNA
casa in più o in meno, l’assistenza o il rifiuto, Via Del Porto 16/c tel. 0516087190 VIA DEL PORTO 16/C TEL. 051 6087190
una politica di integrazione o di esclusione,
una panchina

10 piazza grande • n°151 • 03.09


Notizie sparite,
notizie sparate
Certezze, mezze verità, bufale, voci.
Questa rubrica di Daniele Barbieri prova,
a ritmo mensile, a recuperare e/o com-
mentare quel che i media tacciono e/o
pompano (oppure rendono incomprensi-
bile, con il semplice quanto antico trucco
di de-contestualizzarlo) su migranti, raz-
zismi e dintorni..
10 – C’era, e per ora c’è la Costituzione
Articolo 10, sempre da qui dovremmo riparti-
re. Per gli immigrati e per noi stessi.
11 – Ristoc, Giovanardi, Bmp e Bmv
«Violò la legge per la figlia, oggi va a Palaz-
zo Chigi» urla un titolo del «Corsera» il 10
dicembre; l’occhiello chiarisce che Ilco Ristoc
(macedone) «portò in Italia la bimba senza
avere il permesso» e che il sottosegretario
Carlo Giovanardi «sfida la Lega e riceve il
macedone assolto in Cassazione», anzi (così
il sotto-titolo) «avrei agito come lui». Un ar-
ticolo di Gian Antonio Stella merita la prima
pagina. Ho chiesto di commentarlo a due miei
amici, l’uno notoriamente Bmp cioè «bicchier
mezzo pieno» e l’altro da tutti considerato “il
signor Bmv” non perché viaggi su tecnologia
tedesca con refuso finale (sarebbe Bayerische
Motoren Werke) ma perchè «bicchier mezzo
vuoto». Sostiene Bmp: «ogni tanto persino
Giovanardi capisce». Ribatte Bmv: «Sai le
dame di carità che portavano i panini ai figli
degli operai? Molte erano mogli degli indu-
striali che li affamavano».
12 – Sia lodato il quotidiano «Libero»
Certo conoscete l’Arci e se girate a Milano pro-
babilmente saprete anche del gran lavoro di
assistenza sanitaria e legale che fanno Naga
e Todo Cambia. Ma forse vi è sfuggita la loro
(serissima) lettera di ringraziamento al quoti-
diano «Libero» che i più considerano forcaiolo
anzichenò. A inizio dicembre Arci, Naga, Todo
cambia e altri presentano il «Vademecum di
resistenza al pacchetto sicurezza»… temendo
che la conferenza stampa vada deserta. Mac-
chè, finiscono in prima pagina. Solo su «Libe-
ro» che interpreta tutto a rovescio (d’altronde
contraddice ogni giorno il suo titolo) ma che
almeno dà le notizie. Per sapere cosa pensino
al riguardo i giornalisti non forcaioli sono al la-
voro archeologi, alpinisti e palombari ma per
ora scarsi riscontri fra Eolie e Alpi.
13 – Morire a Venezia
Nei primi 11 mesi del 2008 sono arrivati a Ve-
nezia 850 profughi, la maggior parte di loro
è stata respinta «senza avere la possibilità di
contattare nessun servizio di accoglienza». Lo
denuncia il Cir, Centro italiano rifugiati, cui dà
voce Orsola Casagrande su «il manifesto» del
12 dicembre. Due giorni prima il corpo di un
tredicenne afgano, Zaher Rezai, viene trovato
alla periferia di Mestre: ucciso dal camion sul
fondo del quale aveva cercato di nascondersi
per sfuggire ai controlli, addosso alcune poe-
sie che forse diventeranno un libro.
14 – Badanti, governi, carrozzine
Due pagine sul «Corsera» del 13 dicembre,
titolate «Bandanti, metà domande fatte da
stranieri» e sotto-titolate con «Il sospetto: ri-
congiungimenti familiari mascherati». Per chi
non lo sapesse «è ancora in corso il controllo
delle richieste presentare un anno fa» mentre
un box informa su una ricerca dell’Irs, Istitu-
to per la ricerca sociale. La giornalista (Ma-
riolina Iossa) spiega che «ci sono due modi
per regolarsi (…) stare a guardare senza far
nulla oppure mettere un piedi corsi di forma-
zione, aprire sportelli per l’incontro domanda-
offerta» e l’Irs chiarisce: i governi nazionali
scelgono la prima via, alcune Regioni «stanno
cominciano a passare alla seconda»; aggiun-
ge la giornalista, «naturalmente non basta
perché occorrerebbe una politica nazionale.
Interessante ma perché il «Corsera» avrà
illustrato questo articolone con una grande
carrozzina? Una sola spiegazione possibile:
all’archivio fotografie hanno confuso la busta
(o il file) badanti con un’altra della B, baby-
sitter.
15 – A sud
Scarsa passione dei nostri media per il fe-
rimento di due immigrati, il 12 dicembre, a
Rosarno e la successiva protesta dei loro
compagni, naturalmente controllati da agen-
ti in tenuta anti-sommossa. Sono circa 2mila
«gli schiavi delle arance» nella Piana di Gioia
Tauro, di loro si interessa solo Msf cioè Medici
senza frontiere, il Comune di Rosarno è stato
sciolto per infiltrazioni mafiose. Insomma ba-
nalità – bianchi sparano a neri, gangterismo,
sfruttamento – che non possono interessare.
Ah, sapete come si intitola il rapporto annuale
di Msf? «I frutti dell’ipocrisia».
16 – Come faremmo senza gli esperti?
«Parlare oggi di una ipotetica ma possibile
guerra per il lavoro tra italiani ed immigrati
rischia di essere una pericolosa profezia del-
la retorica sociale. Per la semplice ragione
che l’anomia dei senza lavoro ha le stimmate
dell’individualismo». Così Guido Bolaffi, defi-
nito «esperto di immigrazione internazionale»
(mah) inizia il suo intervento «Se l’immigrato
torna a casa» in bella evidenza su «Corsera»
del 15 dicembre. Che conclude: «Sarà così
anche da noi? Staremo a vedere». In mezzo
quasi solo notizie sugli Usa e il Messico. Della
«possibile guerra» in Italia sapremo un’altra
volta, forse.
17 – Come faremmo senza i test?
I migliori extracomunitari vengono dal Can-
ton Ticino però attenzione a stilare classifiche
perchè «vi è il marcio e il meno marcio in ogni
gruppo di immigrati»: sono due delle rispo-
ste possibili a una domandina (sempre il 15
dicembre) di «Emme», supplemento satirico
de «L’unità».
18 – A nord
Vengono condannati (altra notizia del 15 di-
cembre) per omicidi «razziali» i membri di
una gang neo-nazista. Se pensate a Verona
sbagliate, è accaduto a Mosca. Chi segue le
vicende russe saprà che negli ultimi mesi con-
tro le violenze xenofobe si sta formando un
sindacato musulmano. Secondo i dati di Sova
(organizzazione che monitora gli attentati
razzisti) la stampa e alcuni partiti hanno tra-
dotto così questa notizia: i migranti, licenziati
per colpa della crisi, si stanno organizzando
per uccidere i lavoratori russi e prendere il
loro posto.
19 - Naftalina
Dopo lunghe ricerche alpinisti e palombari
(vedi notizia 12) hanno trovato nei media ita-
liani esili tracce della condanna, inflitta a metà
dicembre da un tribunale bolognese, contro
due imprenditori italiani per lo sfruttamento
di operai moldavi. Eppure si era mosso pri-
ma il sindaco Cofferati, poi il ministro Amato.
Sarà per il cambio di governo o di stagione se
alcune notizie finiscono in naftalina?
20 – Tutti più buoni a Natale?
E’ don Agostino Rota Martir a chiedere che
il sindaco di Pisa lasci vivere in pace ai rom
il Natale, dopo un’ordinanza che autorizzava
sgomberi a manetta. Quanti giornalisti se ne
sono accorti? Quante dite avete? No, intende-
vo su una mano sola.
21 – Un piccolo indiano
Lasciò in fin di vita un lavoratore indiano ir-
regolare: il 22 dicembre il giudice decide che
per Mario Costa possono bastare 8 anni di
carcere (abbandono di persona incapace), il
pm ne aveva chiesti 30 per omicidio premedi-
tato. Il sindaco di Viadana (del Pd) fa sapere
che nelle campagne del mantovano «non si
tratta di sfruttamento ma di occupazione in
nero» e che «la condanna a 30 anni sarebbe
stata un’esagerazione». E’ morto solo un pic-
colo indiano, Agata Christie faceva di peggio
(ma solo nei libri).
22 – La lettera s
Borgo Arpinova, vicino Foggia: il 19 dicembre
il s incendio nella s roulotte uccide il s piccolo
rom di una famiglia che veniva da un’area,
al s sgomberata, dopo il s incendio nel s e
generalizzato silenzio. Rileggete sostituendo
«solito» e «solita» alla lettera s.
23 – Ancora a nord
Se ne parla molto in Italia, anche perchè lì
vicino ha tirato i primi calci Ibrahimovic. Poco
prima di Natale tre giorni di tensioni, arresti
e scontri a Malmo (o Malmoe, se preferite) in
Svezia: quasi tutti i giornalisti spiegano che
accade per la chiusura di un centro islamico,
invece è per lo sgombero di un centro sociale
dove, da 15 anni, i musulmani (tanti e sen-
za luoghi di culto) erano ospitati per pregare.
Non solo la notizia è diversa ma, a ben legge-
re, sono due. O tre, se è vero che i capi della
polizia hanno dovuto spiegare ai poliziotti che
non si entra con le scarpe e con i canilupo in
un luogo di preghiera.
24 – Genova, Bergamo e preti
Vigilia di Natale con immigrati e antirazzisti
in piazza a Genova contro rincari degli affitti
e minacce di sfratto. Nelle stesse ore, sem-
pre a Genova, don Prospero ospita una sim-
bolica moschea (ma anche un minareto, un
ospedale ecc) nel presepe. Mentre si inaugura
un grande mostra sul genovese ribelle Fabri-
zio De Andrè spunta l’importuno cadavere di
Babu Raja: nepalese, ucciso dal freddo e dalla
miseria a due passi da via del Campo dove
al primo piano c’è il paradiso. Intanto nella
chiesa di santa Lucia a Bergamo, il parroco
Attilio Bianchi lascia vuota la culla per prote-
stare contro chi non capace di accogliere gli
immigrati; nella messa di mezzanotte spiega
«questa notte non è Natale… se non sapete
accogliere lo straniero, il diverso, non potete
accogliere il Bambin Gesù». Sarebbe piaciuto
al genovese De Andrè, non molto clericale ma
che di Gesù cantò: «inumano è pur sempre
l’amore / di chi rantola senza rancore/ perdo-
nando con l’ultima voce / chi lo uccide fra le
braccia di una croce».
25 – Due morti, segue dibattito
E’ natale. Vicino a Roma si incendia una ba-
racca. Muoiono mamma e bimbo rumeni. Po-
chissime lacrime dalle istituzioni. Il dibattito è
su come mandarli via, quasi nessuno discute
su come garantire casa e lavoro a chi è po-
vero.
26 – Le lettere af
Sbarchi a Lampedusa, Maroni dichiara, Libia
nei titoli: af. No a nuove moschee urla la Lega:
af. Rivolte nei Cpt o come diavolo si chiama-
no ora: af. Noi ne cacciavamo di più dice il
centro-sinistra, macchè siamo più bravi noi
replica il centro-destra: af. Capita in alcune
manifestazioni pro Palestina (o contro Israele,
dipende da tante cose: da chi le fa e anche da
chi guarda) all’inizio del 2009 che alcuni im-
migrati musulmani alla fine preghino: siamo
preoccupati dicono subito nel centrodestra,
ma figuratevi quanto siamo preoccupati noi si
osserva nel centrosinistra: af, sempre e anco-
piazza grande • n°151 • 03.09 11
La cultura è nelle strade
ra af. A sta per «aria», F per «fritta». Politici e
giornalisti, bella gara.
27 – Gabriele Del Grande
Forse avete letto il suo libro, «Mamadou va a
morire» (uscito nel 2007, Infinito edizioni). O
forse siete andati a vedere la rassegna stampa
curata da lui in fortresseurope.blogspot.com.
O magari avete visto il documentario «Come
un uomo sulla terra» al quale ha collaborato.
Oppure avete letto il suo lungo reportage dal-
la Libia, il 30 dicembre su «L’unità». Qual è il
contrario dell’aria fritta, citata sopra? Un buon
giornalismo (o una buona politica) che parta
dal chi, cosa, quando, dove e perché, verifi-
chi i fatti e i numeri, vada a vedere, ascolti
persone, racconti storie. Gabriele Del Grande
è uno dei pochi che lo sa fare. O che vuole
farlo. Una terza alternativa sarebbe che nei
Paesi democratici (senza virgolette) si lascia
qualche giornalista Panda in giro per non far
scoprire che gli altri son morti oppure osm,
organismi servilmente mutati.
28 - Bilanci
A fine d’anno qualche massmedia si imbatte
in due ricerche. La prima è dell’Istat su «Sa-
lute e sicurezza del lavoro»: se ne ricava, fra
l’altro, che in Italia sui posti di lavoro si muore
e si rischia molto, gli immigrati percentual-
mente di più. La seconda viene dalla prodiana
Nomisma: racconta come la crisi farà perdere
il lavoro (dunque il permesso di soggiorno) a
molti migranti: circa 60 mila circa, circa uno
ogni 7 degli esuberanti…
29 – Accade a Roma
Il 2 gennaio si tengono i funerali di Lucky, ban-
gladese. Morto il 9 dicembre, aspettando di
essere curato in un grande ospedale romano.
Era un «codice verde» (non grave) ma dopo 8
nove di attesa forse ha deciso che quel colore
non gli piaceva. Magari era in servizio un me-
dico daltonico. Magari quel ragazzo straniero
si è spiegato male. Ma prima qualcuno lo ha
pestato dicono i suoi amici e l’autopsia con-
ferma. «Lo hanno ucciso due volte perché in
ospedale non lo hanno curato e perché questo
è un Paese sempre più razzista» denunciano
ancora i suoi amici. Scarso interesse dei gior-
nalisti.
30 – Profonda tv
Polemiche contro la Bbc e contro i negozi per-
ché hanno sbiancato la bambola Upsy Daisy.
Siamo in grado di smentire, soprattutto a van-
taggio di chi non conosce l’inglese, che la sigla
Bbc stia per bambole bianche comprerete.
31 – Profondo Veneto
Se volete leggere come Jesolo tremò per
l’arrivo di 45 ragazzi (in media quindicenni)
avete poca scelta: o www.robertoferrucci.
com oppure vi tocca recuperare «il manife-
sto» dell’8 gennaio.
32 – Tener conto
Il 9 gennaio i giudici della Corte di Cassazio-
ne spiegano che le espulsioni degli immigrati
vanno «motivate» e che bisogna tener conto
anche delle situazioni di povertà o pericolo.
Capperi. Se adesso i giudici si nascondono
dietro la Costituzione dove andremo a finire?
33 – The visitor
E’ un film statunitense, ha avuto un gran suc-
cesso, da noi esce con il titolo «L’ospite inat-
teso». Una piccola, tenera storia. Non c’è un
lieto fine ma quel tamburo continua a suona-
re. Rallegratevi se lo sentite in testa anche
dopo l’ultima scena, fuori dal cinema.
di Daniele Barbieri
Giornalismo d’asfalto
L’alloggio
era garantito
Questo mese torniamo a proporvi un ar-
ticolo del nostro “redattore di strada”,
Salvatore Pio che ci racconta il suo arrivo
a Bologna, il primo approccio con un dor-
mitorio e con una mensa, e l’inaspettato,
ma graditissimo, lavoro in alcuni musei
bolognesi.
Ero riuscito ad avere un posto letto al dor-
mitorio, “riparo notturno” di Via Lombardia, e
almeno la notte la passavo tra lenzuola pulite
ed al coperto. In struttura si poteva accedere
dalle 19.00 alle 23.00, per poi uscire la matti-
na entro e non oltre le 08.30.
Oso dire di essere stato fortunato. Sì perché
allora era molto più facile, adesso per entrare
devi rispettare una lista di attesa di almeno
200 persone, prima invece si accedeva diret-
tamente dalla strada, ti presentavi all’ope-
ratore, certo fornito di documenti personali e
se c’era un posto letto libero era tuo, poi un
relativo incontro con la responsabile per stu-
diare la propria situazione e cercare di trovare
un’alternativa al tuo dolce far niente.
“...adesso dovevi
pensare a come passare
il tempo libero
che certo non era poco...”
Si stava in quattro persone in ogni camera,
c’era una sala comune fornita di TV, settima-
nalmente il cambio delle lenzuola e asciu-
gamani, vietato l’uso di alcool o droga ed il
commercio delle stesse. All’uscita la mattina
Bologna era tua: potevi andare in giro, sco-
prirla, ammirarla, dare sfogo alla tua curiosi-
tà. La cena si risolveva grazie alla Caritas di
via Santa Caterina, aperta tutti i giorni, previo
colloquio con gli operatori che ti rilasciava-
no un tesserino che ti permetteva di entra-
re tranquillamente e doveva essere rinnova-
to mensilmente. Trovavi un ambiente molto
pulito, ti servivano direttamente ai tavoli, un
primo (consentito bis e ter) un secondo, con-
torno, frutta, dolce e acqua. Ogni sera poteva
essere un ricevimento con tanti invitati, più di
100 persone. I cani non potevano entrare e
bisognava lasciarli fuori.
Risolti questi problemi adesso dovevi pensare
a come passare il tempo libero che certo non
era poco, ma con un po di fantasia riuscivi
ad occupartene pienamente. Molto gradito il
periodo passato con l’Auser, l’associazione na-
zionale di volontariato.
“...io che sono un fan di
Michelangelo Buonarroti,
Leonardo da Vinci...”
Il mio compito era quello di ricoprire il ruolo
di guardiania indovinate dove? caspita in un
museo, mi viene da dire, e chi se lo doveva
immaginare.
Erano 4 turni settimanali compresa la dome-
nica, lunedì riposo per tutti. Era fantastico
passare ore ed ore in un museo, lo definisco
un “sogno mai sognato ma avverato”.
Per primo la galleria d’arte moderna, cosa vo-
lete che vi dica, io che ho vissuto la maggior
parte della mia vita e non scherzo, tra monu-
menti e architettura barocca, corinzia, ionica,
dorica, fatta di colonne, capitelli, architravi,
fregi, cornici, volte e capriate, certo un bel
balzo, ma se la chiamano arte perché negar-
glielo, una famosa frase cita “L’arte rinnova i
popoli e ne rivela la vita...”.
12 piazza grande • n°151 • 03.09
Poi una vera occasione, il “Civico Archeologi-
co” un eccellente museo, con una mostra di
vero riguardo dedicata all’artista Bolognese
Annibale Carracci, vissuto alla fine del 1500
inizio 1600.
Caspita costretto a stare li dentro per pa-
recchie ore del giorno era davvero sublime,
si poteva studiare nei particolari ogni singola
opera, certo io che sono un fan di Michelan-
gelo Buonarroti, Leonardo da Vinci, lo trovavo
in linea con il mio interesse, cogliendo al mas-
simo i momenti di calma e poco afflusso di
visitatori, il tutto risultava di mio gradimento.
“...e pensare che per un
periodo era servito
come ricovero per
i senza fissa dimora...”
Ma ecco una novità, svolgere il mio compito
in un museo nuovo di zecca, “il museo per la
memoria di Ustica” realizzato nel vecchio rico-
vero oramai in disuso delle carrozze e relati-
vi cavalli, dicesi mezzo di trasporto, ed ironia
della sorte dedicato ad un aereo, partito da
Bologna e mai arrivato a destinazione, quello
della strage di Ustica, avvenuta il 27 giugno
1980. Non voglio dire niente del museo, se
non che ospita la carcassa ricostruita dell’ae-
reo con relativi oggetti personali (rispettosa-
mente celati) delle persone che quella sera si
trovavano a bordo.
Siccome il museo è in fase di sperimentazio-
ne, copro gli altri orari nel nuovo museo d’ar-
te moderna, il “mambo”, una bella struttura:
l’ex forno del pane, vi erano opere di Pablo
Picasso, Marcel Duchamp, Andy Warhol, e
molti altri.
E pensare che per un periodo era servito come
ricovero per i senza fissa dimora, e sono cer-
to che in fin dei conti mai la gestione poteva
essere così perfetta com’è adesso, direi più
spese ma un museo a passo coi tempi.
Salvatore Pio
Bologna in
gran recupero
Questo inverno bolognese sembrava
averci risparmiato il consueto numero
dei “caduti” stagionali tra il popolo del-
la strada. Invece in pochi giorni sono
morti quattro ragazzi: Delvis, France-
sco, Guglielmo e Frank. Avevano storie
diverse e sono morti in modi diversi.
Uno di loro, seguito dallo sportello di
Avvocato di strada, aveva appena avu-
to una buona notizia sulla sua pratica
che evidentemente non è bastata a far
scomparire tutte le sue cicatrici.
Per ricordarli riportiamo un breve post
di Massimiliano Salvatori tratto dal
Blog “Asfalto” dedicato a questi lutti.
Di seguito una poesia di Gigi il vaga-
bondo, dedicata a Sabrina, che se n’è
andata due anni fa.
Bologna in gran recupero: alla fine dell’in-
verno Bologna si accoda alle altre città ita-
liane che hanno visto morire decine di per-
sone in strada. Non si tratta di morti per il
freddo, ma di gente che è morta comunque
ai margini, in solitudine e di solitudine.
Perchè Le stragi del mercoledì mattina?
Perché è un giorno come un altro. Perché
qui si muore mentre tutto il resto gira e va
avanti. Perchè la settimana scorsa è mor-
ta una persona al giorno. Gente di strada,
ai margini, clienti di carceri, di dormitori,
centri diurni, utenti dei servizi sociali, degli
ospedali. Erano nostri amici.
Non so davvero dove cominciare: un’aria di
piombo in polvere ha preso i nostri pensieri
e i nostri occhi per giorni e giorni.
Mentre cerco ancora di rendermi conto
della scomparsa del caro amico e collega
Delvis esco da questa settimana fitta come
uno spineto. Hanno abbandonato questo
mondo Guglielmo, Francesco e Frank.
Rifugio. Foto di Salvatore Pio
Nessuno ne ha parlato e solo noi possiamo
qui ora lasciare un segno, un ricordo del
loro passaggio.
Di Guglielmo che è caduto in uno dei tan-
ti passaggi dal carcere al dormitorio e poi
in strada, di nuovo. Guglielmo che non
sa dove andare e allora scappa nell’unico
modo che conosce.
Di Francesco, che ha lasciato marcire il suo
piede, il suo corpo, la sua vita.
E di Frank che, dopo aver salutato tutti,
ha deciso di appendere le sue pene, le sue
speranze e sé stesso appena fuori dal dor-
mitorio.
Il blog
“Asfalto”
http://viadelporto.splinder.com
Sabrina
Sei bella come le rose in fiore
E mandi il tuo profumo al mio cuore
È pieno d’amore
Il mio cuore non ha mai smesso d’amare
La donna che io amo per tutta la mia vita
Perché tu dai la luce all’amore che ho per
te
Sabrina
Non ti ho mai dimenticata
Eri sempre nel mio cuore, tutti i giorni
Amore mio e il mio amore è tutto per te,
sabrina
Il tuo amore Gigi, che ti ama moltissimo,
Sabrina
E ti voglio molto bene, Sabrina
Tuo amore, Gigi
 La pagina dell’Associazione
ASSOCIAZIONE AMICI DI PIAZZA GRANDE ONLUS: le attività
L’Associazione Amici di Piazza Grande Onlus è il luogo in cui i cittadini svantaggiati si organizzano per risolvere i propri problemi, per mettere assieme capacità e idee, per costruire occasioni di
reddito, per affrontare il problema della abitazione, per migliorare le prestazione dei servizi della città e per autogestirsi. L’Associazione, in oltre dieci anni di vita ha dato impulso ad una pro-
gettualità ricca di iniziative. Attualmente tra le attività di Piazza Grande ci sono il giornale, il BiciCentro, la Sartoria, il Teatro, il Servizio Mobile di Sostegno e lo Sportello di Avvocato di strada.

Faremondi
Cooperativa sociale
di Piazza Grande

sgomberi cantine e appartamenti

pulizia piazzali e giardini
trasporti e consegne in città e provincia
tinteggiatura appartamenti
smaltimento materiali vari
assistenza e riparazione biciclette
elettriche

Preventivi e informazioni
Telefono 051 4222046
Cellulare 392 9888574

2009
Avvocato
di strada Il cinque
Lo sportello legale per mille
al servizio delle persone
senza fissa dimora
della tua
I ricevimenti
Tel. 051397971, Fax 0513370670
dichiarazione
dei redditi a
una spesa ulteriore per il contribuente.

Sede di Avvocato di strada

La possibilità di scelta della destinazione cin-
Sportello di diritto penale: lunedi ore 15 - 17
Sportello di diritto civile: giovedi ore 15 - 17 Piazza Grande que per mille rappresenta un esempio di sus-
sidarietà fiscale, poiché i finanziamenti versati
Si riceve anche senza appuntamento.
dai cittadini con questo meccanismo potranno
Via Corazza 7/8. Bus: 27 La legge finanziaria n. 266/2005 ha introdotto
integrare o anche sostituire quelli pubblici.
la possibilità per tutti i contribuenti di destina-
-Casa del riposo notturno “Massimo Zaccarelli”. Sportello di diritto penale e civile: il secon- re una quota pari a cinque per mille dell’impo-
L’Associazione Amici di Piazza Grande Onlus è
do e il quarto giovedì del mese. Ore 19 - 20. Si riceve anche senza appuntamento. sta sul reddito delle persone fisiche a enti non
tra le organizzazioni non profit idonee a be-
Via del Lazzaretto 15. Bus: 17, 18 profit che abbiano le seguenti finalità:
neficiare del diritto al “cinque per mille”. Dal
1993 Piazza Grande Onlus promuove iniziative
- “Rifugio notturno solidarietà”. Sportello di diritto civile e penale: terzo giovedì del mese a) sostegno del volontariato, delle onlus, delle
concrete per contrastare l’esclusione sociale
dalle 20 alle 21. Si riceve anche senza appuntamento. Via del Gomito 22. Bus: 25 associazioni di promozione sociale e di altre
e affermare i diritti delle persone senza fissa
fondazioni e associazioni riconosciute;
dimora. Per aiutare sempre più persone abbia-
- Struttura “Madre Teresa di Calcutta”. Sportello di diritto civile e penale: quarto giovedì del b) finanziamento della ricerca scientifica e del-
mo bisogno del sostegno di tutti.
mese dalle 19.30 alle 20.30. Si riceve anche senza appuntamento. le università;
Da quest’anno un modo semplice per soste-
Viale Lenin 20, Bologna. Bus: 25 c) finanziamento della ricerca sanitaria;
nere l’Associazione è devolvere il 5x1000 della
d) attività sociali svolte dal comune di residen-
Servizi di pulizia e custodia - servizi di accoglienza, propria dichiarazione dei redditi. La destina-
za del contribuente;
orientamento e accompagnamento di persone disagiate zione del 5x1000 è una scelta soggettiva, che
non incide sul tuo reddito. Ti proponiamo di
Il contribuente può decidere di destinare il
devolvere il tuo all’Associazione Amici di Piazza
cinque per mille dell’IRPEF relativa al periodo
Grande Onlus inserendo nello spazio dedicato
di imposta 2008, apponendo la firma in uno
al 5x1000 il codice fiscale dell’Associazione:
dei quattro appositi riquadri che figurano nei
modelli di dichiarazione specificando il codice
fiscale del soggetto preferito.
92038070378
Questa disposizione non è alternativa al mec-
Via Antonio Di Vincenzo 26/F (BO) Tel: 051.372223
canismo dell’otto per mille, e non rappresenta
Fax: 051.4158361 Sito web: www.cooplastrada.it - Email info@cooplastrada.it

piazza grande • n°151 • 03.09 13

On the road Legenda:

Gli appuntamenti del mese di Piazza Grande = sotto i 10 euro = gratis!

MUSICA Arterìa
Vicolo Broglio 1/E
13 e 14 marzo, ore 21.30 etnica. Teatro Comunale
Largo Respighi 1
di Jean-Luc Lagarce

www.arteria.bo.it Lithuanian National www.tcbo.it Arena del Sole

1 marzo, ore 16.30 Ingresso: 5 euro
Cisco presenta il suo Esce “A Due” , il nuovo album
ultimo disco e si di Beatrice Antolini, autrice e
racconta performer bolognese. Beatri-
ce ha scritto, arrangiato e poi
suonato quasi tutti gli stru-
menti. Opening act di Baby
Blue.
Ballet
Teatro Manzoni
Via De’ Monari 1/2
www.auditoriumanzoni.it
Ingresso: da 10 a 70 euro
Galà di Danza con la Com-
pagnia del Balletto Naziona-
le Lituano, sotto la guida di
23 marzo, ore 21.15
Jeff “Tain” Watts Quar-
tet
Teatro San Martino
Via Oberdan 25
lun-ven, ore 10-13
tel. 051/7459360
www.teatrosanmartino.it.
Ingresso: da 8 a 50 euro
Il Teatro Comunale porta in
scena “La Gazza ladra” di
Gioachino Rossini, sotto la
direzione di Michele Mariotti
e la regia di Damiano Michie-
letto. Maestro del coro, Paolo
Vero.
Via Indipendenza 44
info: 051/2910910
Ingresso: da 3 a 15 euro
Jean-Luc Lagarce firma un
trattato illuminista su riti e
miti della società, mostrando
le ipocrisie della convivenza e
mostra il doppio fondo di ce-
rimoniali insensati.

9 marzo, ore 21
Tatjana Sedunova, e con la
presenza dell’ospite d’onore
Ingresso: da 10 a 12 euro
TEATRO 7 marzo, ore 21
Igor Yebra. Nelle due serate All’interno della decima edi-
Concerto di Max Gazzé la compagnia presenterà bra- zione di Crossroads, il fe- Padre nostro
ni tratti da differenti balletti. stival itinerante di jazz che Una preghiera da circo
tocca tutta l’Emilia-Romagna, dal 3 all’8 marzo
si esibirà il Jeff “Tain” Watts Spazio Binario
Teatro Comunale l di 20 marzo, ore 22 Quartet, composto da Marcus Pensaci, Giacomino! c/o Palazzo Comunale
Marzabotto Strickland (sax tenore, sax Piazza G. di Vittorio
Via Matteotti 3 The Ex + Chalachew
T soprano), David Kikoski (pia- Teatro Duse Zola Predosa (Bo)
Marzabotto (Bo) noforte), Christopher Smith Via Cartoleria 42 www.cantharide.it
Ingresso: da 3 a 5 euro (contrabbasso) e Jeff “Tain” www.teatroduse.it Ingresso:
Watts (batteria). tel. 051/656391 da 8 a 10 euro
Stefano Bellotti in arte Cisco Ingresso: da 10,50 a 23,50
si racconta, attraverso le sue euro Uno spettacolo di Paola Ber-
canzoni e la sua vita, dal la- 29 marzo selli e Stefano Pasquini, regia
voro con i Modena City Ram- Arena del Sole Il Teatro Stabile della Sarde- di Stefano Pasquini. Per la
blers all’ultimo lavoro, album Via Indipendenza 44 Franz Ferdinand gna Diablogues porta in sce- badante rumena le feste sono
e dvd “Il Mulo”. Ingresso: da 18 a 28 euro na il lavoro di Luigi Pirandello, giornate di riposo. “Padre
per la regia di Enzo Vetrano e nostro” è il racconto fedele,
L’artista romano si esibisce a Stefano Randisi. anche se trasfigurato, di una
4 marzo, ore 21 Bologna. Il suo ultimo album, Vigilia solitaria.
uscito nel 2008, si intitola Tra
Musica degenerata e l’aratro e la radio. 5 marzo, ore 21.15
musica tedesca 12 marzo, ore 21
The Beirut Apt
Aula absidale di S.Lucia 10 marzo, ore 22.30 Beppe Grillo
Via de’ Chiari 25/A Teatri di vita Delirio Tour 2009
Ingresso gratuito Sister Of Mercy in con- Via Emilia Ponente 485
certo urp@teatridivita.it
Ashenafi Trio (Ethio-
L’evento si situa Ingresso: 5 euro
pia)
all’interno di un progetto, a Estragon Estragon
cura di Paolo Cecchi, Domeni- Via Stalingrado 83 (Parco Via Stalingrado 83 (Parco In Libano la legge proibisce
Locomotiv Club l’omosessualità. In un piccolo
co Mirri e Giovanni Neri, che Nord) Via Serlio 25/2 Nord)
illustra i rapporti tra il mondo Ingresso: 30 euro Infoline: 051/323490 appartamento di Beirut, Da-
www.locomotivclub.it niele Salaris e Gavin Hallier
musicale e la politica info@locomotivclub.it Ingresso: € 30 + d.p.
culturale dei tre più The Sisters of Mercy sono hanno incontrato diversi ra-
importanti regimi un gruppo rock emerso dalla Esibizione del quartetto di gazzi, giovani gay e lesbiche
Nati negli squat di Amster- arabi, che, protetti dalle mura
totalitari del XX secolo: scena post-punk inglese tra il dam, nel pieno dell’esplosio- Glasgow, il cui nuovo album
fascismo italiano, nazismo, 1980 e il 1981. Dopo un cer- si intitola “Tonight: Franz Fer- di una casa, hanno potuto
ne punk-wave, gli Ex hanno raccontarsi liberamente.
socialismo e stalinismo a par- to successo commerciale a sempre mantenuto una con- dinand”.
tire dalla fine degli anni ‘20. metà degli anni ’80, nel de- cezione “rivoluzionaria” della
cennio successivo smettono dal 5 al 9 e dal 12 al 16
musica, mai compromessa marzo
8 marzo, ore 22 di pubblicare nuovi dischi per da mode ed aspettative com- 22, 24, 26, 27, 28, 29, 31
protesta contro l’operato del- merciali. Nel corso degli anni marzo
Beatrice Antolini in la loro casa discografica. Le regole del saper vi-
hanno sviluppato uno stile Teatro EuropAuditorium
concerto unico che unisce no-wave, La Gazza Ladra vere nella società mo-
derna Piazza Costituzione 4
noise, jazz, improvvisazione, mail:info@teatroeuropa.it

14 piazza grande • n°151 • 03.09

Ingresso: da 25 a 35 euro
Beppe Grillo torna a Bologna,
con un tour teatrale, per par-
lare del “delirio” del Paese,
toccando diverse tematiche,
dalle anomalie del governo
e del parlamento italiano, ai
problemi ambientali, il debi-
to pubblico, e gli attacchi alla
democrazia.
20 marzo
Terra di nessuno
Teatro Calcara
Via Caduti Libertà 8/A
Crespellano (Bo)
www.teatrodelletempe-
rie.com
Ingresso: 8 euro
Un ricco e affermato scrittore
e critico letterario, dopo es-
sersi ubriacato al pub e aver
fatto amicizia con un poeta
vagabondo, lo porta a casa
sua. Il testo di Pinter sviscera
il senso di una esistenza pros-
sima alla fine, dove anche i
ricordi perdono consistenza e
svaniscono nell’ indetermina-
tezza.
Dal 27 al 29 marzo, ore
21
Tiergartenstrasse 4
Un Giardino Per Ofelia
Itc
Via Rimembranze 26
S. Lazzaro di Savena (Bo)
www.itcteatro.it
info@itcteatro.it
Ingresso: da 8 a 12
euro
Ofelia coltiva fiori nel giar-
dino che il padre, partendo
per la guerra, le ha lasciato.
Ma forse la sua vita rientra
nelle “vite indegne di esse-
re vissute”, secondo la defi-
nizione che i nazisti davano
della vita dei disabili fisici e
psichici, per i quali non c’era
posto nel “nuovo ordine”: do-
vevano essere eliminati. Ger-
trud, infermiera, viene invia-
ta dall’ospedale per valutare
la dignità della vita di Ofelia.
Dal ‘41 al ‘45 la villa di Tier-
gartenstrasse 4 a Berlino fu
trasformata nel quartier ge-
nerale dell’Aktion T4, il pro-
gramma di “eutanasia” con
cui i nazisti soppressero oltre
200.000 disabili.
Dal 24 al 29 marzo
RAGAZZE
con Lella Costa
Arena del Sole
Via Indipendenza 44
info: 051/2910910
Ingresso: da 6 a 22 euro
Punto di partenza del nuovo
spettacolo di Lella Costa sono
le suggestioni del racconto
“L’Altra Euridice” di Italo Cal-
vino, che narra la fuga di Eu-
ridice da Plutone per congiun-
gersi con Orfeo. Lella delinea
con ironia il ritratto appassio-
nato delle donne di oggi. Re-
gia di Giorgio Gallione.
MOSTRE
Fino al 3 marzo
Mostra personale di Ar-
vedo Matteuzzi
Villa Aldrovandi Mazzaco-
rati – Sala “Diana France-
schi”
Via Toscana 19
Lunedì–sabato: 10-12/15-
18
Tel.: 051/6279385 - 387
Ingresso libero
Arvedo Matteuzzi nasce a Mi-
nerbio nel 1928 e,autodidatta,
si accosta alla pittura nel
2003. Le sue opere sono sta-
te esposte in mostre colletti-
ve in diverse città italiane.
fino al 7 marzo
Bologna batte Berlino
- Titolo pretenzioso da
leggere in chiave ironi-
ca…
Oltre Dimore
Via Urbana 6
lunedì–sabato: 11- 13/17–
19.30
Info: 051 331217
http://ww.dimore-sas.
com
Ingresso libero
Uno scontro ideale tra Bolo-
gna, città assopita, e Berlino,
città da sempre all’avanguar-
dia.Collettiva di sei artisti
molto differenti tra loro sia
per tecnica che per poetica,
tuttavia accomunati da una
grande modernità e un forte
impatto espressivo.
fino al 7 marzo
L’artista e l’amico. Ri-
torno a Luigi Serra
Biblioteca dell’Archiginna-
sio
Lunedì-venerdì: 9.00-
19.00; sabato e prefestivi:
9.00-14.00; chiuso dome-
nica e festivi.
Ingresso libero
Luigi Serra è stato il più im-
portante pittore bolognese
del secondo Ottocento. La
mostra raccoglie documenti
inediti, lettere, fotografie, ap-
punti, bozzetti, disegni, che di
recente sono stati donati alla
Biblioteca dell’Archiginnasio.
Fino al 30 aprile
5 febbraio 1909 - Bolo-
gna avanguardia futu-
rista
Casa Saraceni
Via Farini 15
tutti i giorni, dalle 10 alle
19
Ingresso gratuito
Dipinti, sculture, documenti e
pubblicazioni ricordano i 100
anni di Futurismo e il rappor-
to tra Bologna e il Futurismo.
In mostra una novantina di
opere di Athos Casarini, An-
gelo Caviglioni, Giovanni Ko-
rompay, Ago, Aterol, Alberto
Alberti, Italo Cinti, Ferdinan-
do Sabattini, Tato e tanti altri
esponenti del movimento.
CINEMA
9 marzo, ore 21
M.A.S.H. di Robert Al-
tman
Quartiere Reno – Sala
“Falcone Borsellino”
Via Battindarno 123
Ingresso gratuito
Nell’ambito di “Lunedì Cine-
ma”, proiezione di M.A.S.H.,
divertente e scatenata farsa
antimilitarista.
10 marzo, ore 19
Cronos Film si presen-
ta
Sesto Senso
Via Giuseppe Petroni 9/c
www.cronosfilm.com
info@cronosfilm.com
Ingresso gratuito
con tessera ARCI
Nasce a Bologna
Cronos Film, associazione di
produzione video-cinemato-
grafica, che lancia il progetto
Cinecircuito, la prima agenzia
di distribuzione cinematogra-
fica per autori indipendenti.
Durante la serata saranno
presentati i primi tre corto-
metraggi prodotti da Cronos.
22 marzo, ore 15.30
Persepolis di Marjane
Satrapi e Vincent Pa-
ronnaud
Teatri di vita
Via Emilia Ponente 485
urp@teatridivita.it
Ingresso: 5 euro
Proiezione del film
di animazione che ha come
protagonista Marjane, una
ragazzina di Teheran, vivace
e sognatrice.
La storia dell’Iran si intreccia
alla storia e la crescita per-
sonale della ragazzina, rac-
contata con sguardo lucido e
ironico.
23 marzo, ore 21
Il vento fa il suo giro di
Giorgio Diritti
Quartiere Reno–Sala “Fal-
cone Borsellino”
Via Battindarno 123
Ingresso gratuito
Chersogno è un piccolo vil-
laggio della Alpi occitane
italiane, la cui sopravviven-
za dipende dalla presenza di
alcuni anziani e da un fugace
turismo estivo.
L’arrivo di un pastore france-
se sconvolge la vita della pic-
cola comunità.
INCONTRI
10 marzo, 19.30
Per il resto chiedete a
Pennac
Zammù Libreria e Casa
Lettrice Malicuvata
via Saragozza 32/a
Ingresso gratuito
Presentazione del libro
dell’autrice Erwin de Greef,
“Per il resto chiedete a Pen-
nac”. Presentano la serata
Francesca Baroni e Giovan-
ni Curreli. Il libro narra le
rocambolesche e divertenti
avventure di un giovane che
sta entrando nel mondo del
lavoro (precario). Intanto
continua la ricerca dell’amore
e le pressioni dei genitori per
vederlo laureato.
12 marzo, ore 17.30
Critica del razionalismo
e trionfo dell’immagi-
nazione. Il Surrealismo
Baraccano
Via Santo Stefano 119
Ingresso gratuito
Ultimo incontro della
rassegna “Rileggere le avan-
guardie”. Sogno, immagina-
zione e inconscio del Surrea-
lismo saranno i temi trattati
dal prof. De Paz.
22 marzo, ore 16
L’immagine dell’indu-
stria a Bologna tra XIX
e XX secolo
Museo del Patrimonio In-
dustriale
Via della Beverara 123
Ingresso gratuito
Miriam Masini illustrerà “l’im-
magine dell’industria a Bo-
piazza grande • n°151 • 03.09 15
logna tra XIX e XX secolo”,
per riflettere sulla situazione
dell’industria in Emilia-Roma-
gna a cavallo tra i due secoli.
23-30 marzo, ore 20.30
Islam
Sala Cenerini del Q.re Sa-
ragozza
Via Pietralata 60
Ingresso gratuito
All’interno del ciclo d’incontri
“Fare Dialogo”, una serie di
iniziative per promuovere il
dialogo interreligioso e inter-
culturale, approfondimento
sull’Islam, con l’Iman Baraa
Elobeidi di Reggio Emilia.
RAGAZZI
8 marzo, ore 15 e 17
Laelabi’
Itc
Via Rimembranze 26
S. Lazzaro di Savena (Bo)
www.itcteatro.it
info@itcteatro.it
Ingresso: Da 5 a 6,50
euro
Protagonista dello spettacolo
è Lisetta, che ha una grande
passione: leggere. Quando
legge non riesce a pensare a
nient’altro. Un giorno, men-
tre sta leggendo, Lisetta sarà
catapultata in un’incredibile
avventura.
fino al 20 aprile
“Il razzismo è una brut-
ta storia”
Librerie Feltrinelli e il settima-
nale Topolino, in collaborazio-
ne con la Fiera Internazionale
del Libro di Torino, lanciano
un concorso di scrittura per i
ragazzi delle scuole elemen-
tari e medie. Si invitano i
bambini e i ragazzi dai 6 ai
14 anni a scrivere una poesia
contro il razzismo. Per mag-
giori informazioni: www.lafel-
trinelli.it
Informazioni e punti di ascolto
1. Comune di Bologna, Servizio Sociale Adulti
Per tutti gli adulti in difficoltà, dai 18 ai 65
anni. Via Sabatucci, 2. Tel. 051/245156.
Aperto dal lunedi al sabato dalle h.9 alle h.13
2. Associazione Posto d’Ascolto ed Indirizzo Città di Bologna.
Informazioni relative a dormitori, mense, docce. 1° binario
Stazione Centrale - Piazza Medaglie D’Oro, Tel. 051/244044.
Dal lun al ven, h.9-12, 15-18, sab h.9-12
1. Lista per entrare nei dormitori. Per le persone che vogliono
essere inserite nella lista unica per l’accesso alle strutture di
accoglienza notturna. Lun-Sab, h.10 -13, presso il Servizio
Sociale Adulti di via Sabatucci n.2
4. Centro di Ascolto Italiani della Caritas Adulti italiani in dif-
ficoltà, assistenza, informazioni e percorsi di reinserimento
sociale. Via S. Alò n.9, Bologna. Tel. 051 221296, fax 051
273887. Lun, Mart, Merc, h.9-11.30. Giov, h.14-16.30 (senza
appuntamento).
5. Centro di Ascolto Immigrati della Caritas Diocesana
Ascolto, informazioni e assistenza per persone straniere.
Via Sant’Alò 9, 40126 Bologna. Tel. 051 221296, Fax 051
273887 Lun 14-16; giov e ven 9-11.30
6. Servizio Integrazione Interculturale del Comune di Bolo-
gna Cittadini stranieri con permesso di soggiorno o in attesa
di regolarizzazione. Informazioni e orientamento. Viale Vicini
20, Tel. 051/2195500. Lun h.9-13, mart e giov h.15-18,
sab, h.9-13
7. Associazione L’Arca Ascolto e informazione per tutte le
persone disagiate. Via Zago, 14, Tel. 051/6390192. Dal lun
al ven h.15-19
8. Ufficio Casa Comune di Bologna Informazioni su bandi per
la assegnazione della casa. Viale Vicini, 20 , Bologna. Tel.
051/2194332. Lun- ven, h.8,30-13, mart e giov, h.14.30-17
23. Centro d’ascolto interparrocchiale Accoglienza, ascolto e
sostegno relazionale Parrocchia dei Santi Angeli Custodi via
A. Lombardi 37, Bologna. Il ven h.15-17. Email: cinqueper-
cinque@agio.il, cell. 380.9005593
-----------------------------------------------------
Aiuto e assistenza legale
8. Servizio Integrazione Interculturale del Comune di Bolo-
gna Consulenza ai cittadini stranieri. Viale Vicini 20, Bologna.
Tel. 051/2195500. Lun h.9-13, mart e giov h.15-18, sab,
h.9-13
DOVE
ANDARE
PER...
dormire,
mangiare,
lavarsi,
curarsi,
lavorare.
A Bologna.
28. Avvocato di strada, Associazione Amici di Piazza Gran-
de. Consulenza e assistenza legale gratuita per le persone
senza dimora. Segreteria aperta tutti i giorni dal lun al ven,
9- 13.15 - 18 in Via Corazza 7/8, Bologna. Tel 051/397971.
Cell.3939895695. Sportello penale tutti i lunedi dalle 15 alle
17, sportello civile tutti i giovedi dalle 15 alle 17.
-----------------------------------------------------
Unità di strada
Unità di Aiuto del Comune di Bologna Intervento di strada
con camper attrezzato. Tel. 051204308 Fax 051203799. Il
servizio viene svolto tutti i giorni. Punti di sosta del camper:
Piazza Puntoni, h.17-18, Via Bovi Campeggi, h.18-19
9. Servizio Mobile di Sostegno Associazione Amici di Piazza
Grande Onlus. Informazioni, generi alimentari, abiti, panni o
coperte alle persone che dimorano in strada. Tel.051/349383.
Servizio attivo lun, merc e ven, h.21-24. Il giov h.9-12
-----------------------------------------------------
Assistenza medica gratuita
10. Poliambulatorio Biavati Visite mediche gratuite per per-
sone non assistite dal Servizio Sanitario Nazionale e persone
in stato di grave indigenza. Strada Maggiore, 13m Bologna.
Tel.051/226310. Aperto tutti i giorni h.17.30 - 19 (senza ap-
puntamento).
11. Croce Rossa Italiana Somministrazione farmaci, attrezza-
tura ortopedica e occhiali. Via del Cane, 9. Tel. 051/581858.
Lun, Merc, Ven, h.8-14. Mart, Giov, h.8-17
12. Sokos Visite mediche gratuite per immigrati privi di assi-
stenza sanitaria, persone senza fissa dimora e tossicodipen-
denti. Si prescrivono visite specialistiche, farmaci ed esami.
Via de’ Castagnoli 10. Tel. 0512750109. Lun h.17-19.30.
Merc, h.16-19, ven, h.17-19.30
13. Centro per la salute delle donne straniere e dei loro
bambini Vengono erogate prestazioni a donne e bambi-
ni stranieri. Poliambulatorio Zanolini, Via Zanolini, 2. Tel.
051/4211511. Lun, h.12-18. Mart, h.15-19. Giov, h.12-19.
Ven, h.10.30-14
Urgenze odontoiatriche
14. Istituto Beretta Distribuzione numeri, dal lun al sab prima
delle h.8. Dal lun al ven prima delle 14. Dom e festivi pronto
soccorso odontoiatrico dalle 8 alle 13. c/o Ospedale Maggio-
re, Largo Negrisoli 2 Tel 051/3172721
15. Poliambulatorio AUSL Via Tiarini 10/12 Tel.051/706345.
Dal lun al ven. Dalle ore 7.30 vengono distribuiti 10 numeri.
-----------------------------------------------------
Pasti gratuiti
7. Associazione L’Arca Via Zago, 14, Bologna. Tel.
051/6390192. Dal lun al ven, h.15.30-19
3. Centro Diurno Comune di Bologna Distribuisce pasti caldi
su segnalazione dei Servizi Sociali. Via del Porto, 15/C, Bo-
logna Tel. 051 521704 h.12.30 - 18.
1. Centro Beltrame Comune di Bologna Distribuisce pasti cal-
di agli ospiti del centro stesso - Via F. Sabatucci, 2. Bologna,
Tel. 051 245073.
16. Oratorio di San Donato Tutte le domeniche mattina
alle ore 10.10 colazione. Via Zamboni, 10, Bologna. Tel.
051/226310
17. Mensa dell’Antoniano Distribuisce pasti caldi (max 64).
Tutti i giorni dale 11.30 alle 12. Si accede dopo
colloquio presso Centro di Ascolto Antoniano, Via Guinizelli, 3
Bologna. Tel. 051/3940211.
4. Mensa della Fraternità Caritas Diocesana Fornisce pasti
caldi. Via Santa Caterina, 8/A. Tel. 051/6448015. Tutti i gior-
ni mensa h.18-19.
18. Punto d’incontro della Venenta Distribuisce alimenti. Via
Serlio, 25, Bologna. Mart e Giov, h.10-12
21. Parrocchia S. Maria della Misericordia Distribuisce ra-
zioni di generi alimentari. P.zza Porta Castiglione, 4. Tel.
051/332755. La distribuzione avviene al sabato munendosi
alle ore 8 di un numero con cui si prenota il ritiro che avviene
dalle h.9.30 alle 11.
19. Parrocchia Cuore Immacolato di Maria Distribuzione di
cibo da cucinare. Via Mameli, 5, Bologna
Tel. 051/400201. Mart, h.10-12, Ven, h.15.30- 17.30
22. Parrocchia S. Maria Maddalena Offre alimenti. Via Zam-
boni, 47. Tel.051/244060. Merc, h.10-12
23. Parrocchia S.S. Angeli Custodi
Distribuzione cibo. Via Lombardi 37, Tel. 051/356798. Lun e
merc h.15 - 18, mart h.15 - 16. giov h.15 - 17.
-----------------------------------------------------
Bagni e docce calde
4. Centro S. Petronio Caritas Diocesana Servizio docce Via S.
Caterina 8/A Bus 20-21
Tel. 051/6448015. Prenotazione alla mattina h.9-11.30. Gli
stranieri debbono prenotare il Mart per usufruire dei servizi il
Mart e il Merc dalle 14 alle 15. Gli italiani debbono prenotare
il Ven o Lun per usufruire dei servizi il Lun dalle 14 alle 15. Le
donne usufruiscono del servizio il Giov, dalle 14 alle 15.
24. Bagni pubblici Toilette e servizio gratuito di lavanderia,
con lava-asciuga, per persone senza fissa dimora. Piazza IV
Novembre Tel. 051 372223. Aperto sempre h.9/20
1. DROP IN Servizio docce per persone senza dimora tre
giorni a settimana. Aperto dal lun al ven h.11-16. Via Paolo
Fabbri, di fronte al 172. Tel. 051 4210722.
-----------------------------------------------------
Distribuzione abiti
17. Antoniano Fornisce vestiario. Via Guinizelli, 13. Tel.
051/3940211.Merc e ven, h.9.30-11.30. Tel. 051/244044
7. Associazione L’Arca Fornisce vestiario a chi si presenta di-
rettamente. Via Zago, 14. Bus 38, Tel. 051/6390192. Dal lun
al ven, h.15.30- 19
26. Opera San Domenico Distribuisce vestiario a max 25 per-
sone ogni giorno. Piazza San Domenico, 5/2 Tel. 051/226170.
Lun e giov, h.8-10
19. Parrocchia Cuore Immacolato di Maria Distribuzione ve-
stiario. Via Mameli, 5. Tel. 051/400201. Tutti i Merc, h.9-11
27. Parrocchia S. Egidio Distribuzione vestiario. Via S. Dona-
to, 36. Tel. 051/244090. Dal Lun al Ven, h.16-17.30
28. Parrocchia S. Giuseppe Cottolengo Distribuisce indumen-
ti, Via Don Orione 1, Tel. 051/435119. A mercoledi alterni,
h.16-18
29. Parrocchia S. Giuseppe Lavoratore Distribuisce indumenti
in genere. Via Marziale, 7, Tel.051/322288. Il primo e terzo
mercoledì di ogni mese, h.15-17
23. Parrocchia S.S. Angeli Custodi Distribuzione
abbigliamento. Via Lombardi, 37.
Tel.051/356798. Tutti i merc, h.9-10.
-----------------------------------------------------
Dove dormire
1. Centro Beltrame Offre 115 posti letto. Via F. Sabatucci,
2. Tel. 051/245073. Si accede tramite la lista del Servizio
Sociale Adulti, nell’ufficio adiacente.
30. Casa del Riposo Notturno M.Zaccarelli
Offre 80 posti letto. Via Carracci, 69. Aperto h.19-8. Si ac-
cede tramite la lista del Servizio Sociale Adulti, via Sabatucci
2.
31. Opera di Padre Marella Offre 60 posti letto. Via del Lavo-
ro, 13. Tel. 051/244345. Aperto h.8-17
32. Casa del Riposo Notturno Offre 32 posti letto per adulti
italiani e immigrati con permesso di soggiorno e rifugiati poli-
tici. Via Lombardia, 36. Tel.051/493923.Si accede sulla base
di una lista di accesso, cui ci si può segnare ogni sera dalle 19
alle 20 presso la sruttura. La permanenza massima è di una
settimana dalla prima sera.
25. Rifugio Notturno della Solidarietà Offre 30 posti letto a
persone tossicodipendenti senza dimora. Via del Gomito,
22/2. Tel.051/324285 Aperto h.19-9.30.
33. Struttura Madre Teresa di Calcutta Offre 19 posti letto per
sole donne. Viale Lenin, 20. Tel.051/531742. Aperto h.19-
9. Si accede tramite la lista del Servizio Sociale Adulti, via
Sabatucci 2.
-----------------------------------------------------
Un servizio per i tuoi problemi
9. Associazione Amici di Piazza Grande Onlus
Assistenza e percorsi di recupero per senza fissa dimora. Via
Libia, 69, Bologna. Tel. 051/342328.
3. Centro Diurno Comune di Bologna Accoglienza, relazione
d’aiuto e ascolto, attività per il tempo libero e laboratoriali.
Via del Porto, 15/C. Tel. 051/521704. Aperto h.12.30- 18.
Centro accoglienza La Rupe
Promozione sociale e progetti di inserimento lavorativo per
persone con problemi di marginalità. Via Rupe, 9. Sasso Mar-
coni. Tel. 051/841206.
35. Laboratorio Abba-Stanza Destinato a persone senza fissa
dimora e individui con gravi disagi sociali. Via Della Dozza,
5/2. Tel/Fax 051/6386000.
Cittadini Stranieri
NUMERO VERDE SERVIZIO SANITARIO Servizi plurilingue di
informazione e mediazione culturale - 800 663366
36. Ufficio Stranieri della CGIL. Via Guglielmo Marconi 69 -
Tel 0516087190 Fax 051251062. Lun-ven, h.9-13, 15-18. Il
sab, h.9-13
Maternità
37. SAV, Servizio Accoglienza alla Vita
Via Irma Bandiera, 22. Tel. 051/433473. Dal lun al giov,
h.9.30-12.30 e h.15.30-17.30
Comunità S.Maria della Venenta Onlus Accoglienza in comu-
nità e in case famiglia di ragazze madri. Via della Venen-
ta, 42/44/46. Argelato (Bo) Tel. 051/6637200. Aperta tutto
l’anno
Donne che hanno subito abusi e violenze
38. Casa della Donna per non subire violenza
Ascolto, assistenza psicologica e legale, ospitalità tempora-
nea, gruppi di auto-aiuto e sostegno. Via Dell’Oro, 3. Tel.
051/333173. Lun-ven, h.9-18
S.O.S. Donna
NUMERO VERDE 800 453009
Linea telefonica contro la violenza, fornisce informazioni,
aiuto, consulenza ed assistenza psicologica e legale. Tel.
051/434345 fax 051/434972. Lun, mart e ven, h. 20-23,
giov, h.15-17.30
Fiori di strada
Associazione che si batte contro la tratta e a favore delle
vittime della prostituzione. Ascolto, Counseling, informazioni
legali e assistenza psicologica.
Attivo un telefono acceso 24 ore su 24: 3929008001. Web:
www.fioridistrada.it Mail: info@fioridistrada.it
Disagio relazionale
A.S.P.I.C. Associazione per lo Sviluppo Psicologico dell’Indivi-
duo e della Comunità Servizio psico-socio-assistenziale. Via
De’ Gombruti 18. Tel / Fax 0516440848. Il centro è aperto
(previo appuntamento) dal lunedì al venerdi.
Disagio psichico
39. Percorso vita
Informazioni e assistenza a persone con disagio mentale e
alle loro famiglie, attività culturali e ricreative, gruppi di auto-
aiuto. Via Polese, 23. Tel/Fax 051/273644
Alcool
Alcolisti Anonimi
Gruppi di auto-aiuto. Tel. 335/8202228
Acat
h.9 - 19, Cell. 3491744897
Carcere
40. A.VO.C. Associazione volontari carcere
Attività in carcere, sostegno psicologico e sociale a detenuti
ed ex-detenuti. Piazza del Baraccano, 2. Tel. 051/392680
41. Gruppo carcere del Centro Poggeschi Attività di animazio-
ne e lavoratori all’interno del carcere e progetti di inclusione
sociale. Via Guerrazzi 14. Tel.051/220435
24. UVa PAssA (Unione Volontari al Pratello Associazione
d’Aiuto) Attività pomeridiane presso l’Istituto Penale Minorile
di via del pratello e la comunità per minori non accompagnati
Il Villaggio.
Info: vap2006@email.it - cell. 3407640627, stefano.
Tossicodipendenze
1. Drop In. Spazio dedicato all’accoglienza delle persone con
problemi di tossicodipendenza. Lun - sab, h.11-16 presso il
Drop In di via Paolo Fabbri (cancello verde)
42. Il Pettirosso
Comunità di accoglienza per tossicodipendenti e auto-aiuto
per familiari. Via dei Mattuiani, 1. Tel. 051/330239
S.A.T.
Servizio Accoglienza Tossicodipendenti. Presso Casa Gianni,
Via Rodolfo Mondolfo, 8. Tel. 051/453895. Aperto tutti i giorni
previo appuntamento.
Aids
Telefono verde Aids della Ausl Bologna:800 856 080
43. C.A.S.A.
Centro Attività Servizi della USL Bologna
Informazioni e servizi sanitari a persone affette da HIV e
sieropositive.
Via S. Isaia, 90. Tel. 0516494521.
Dal lun al ven, h.8-14.
44. ANLAIDS
Gestisce una Casa Alloggio, un centro diurno per persone con
Hiv e sieropositive ed una linea telefonica per informazioni e
supporto con esperti.
Organizza gruppi di auto-aiuto e laboratori artigianali gratui-
ti. Via Irnerio, 53. Tel. 051/6390727.
Per informazioni e aiuto sulla malattia 051/4210817
La linea funziona lunedi, martedi e giovedi dalle h.16 alle
h.20. La sede è aperta dal lunedi al venerdi dalle h.9 alle
h.13
45. IDA Iniziativa Donne Aids
Informazione, prevenzione e tutela dei diritti per persone con
Hiv, AIDS e persone detenute.
Via San Mamolo, 55.
Bus 29-30
Tel/Fax 051/581373.
Cell. 339/8711149
46. LILA
Lega Italiana per la Lotta contro l’ AIDS. Ascolto, accoglienza,
informazioni, assistenza, centro di documentazione e consu-
lenza legale e previdenziale.
Via Agucchi, 290/A. Tel. 051/6347644 - 051/6347646. Info:
051/6350025 (lun, merc, ven, h.18.30-20)