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LETTERA ALLE FAMIGLIE

D E L L U N I T A P A S T O R A L E D I
CAPEZZANO P.re - MONTEGGIORI - S. LUCIA
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N 678 12 OTTOBRE 2014
XXVIII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO - LITURGIA DELLE ORE IV SETTIMANA

CON LABITO DI NOZZE

Il testo di questa domenica si presenta ricco di particolari e di colpi di scena. Al
centro di tutto c' il re. L'occasione del banchetto il matrimonio del figlio. E' il re
che parla, ordina, giudica.
Il primo colpo di scena sta nel rifiuto degli invitati alle nozze.
Ma come? S' mai visto qualcuno rifiutare un invito a un banchetto regale?
E la cosa che lascia ancora pi stupiti sono le motivazioni: uno va nel campo e
quell'altro a badare ai propri affari. E se non bastasse, qualcuno se la prende pure
con i servi, li bastona e li uccide.
E' chiaro che, come la scorsa settimana, Ges sta rileggendo la storia di rifiuto e di
violenza toccata ai profeti. Ma questo rifiuto appare provvidenziale perch apre
all'accoglienza di quelli che non erano preparati e che vengono raccattati per le
strade. Buoni o cattivi, belli o brutti non fa problema. E la sala si riempie di
invitati. Evvai con la festa!
Fino a qui tutto sembra chiaro e lineare: c' chi rifiuta e chi accoglie l'invito.
Ma d'improvviso scatta un nuovo colpo di scena: il re passa tra gli invitati, ne trova
uno senza abito nuziale, lo fa legare e dopo averlo rimproverato, lo fa buttare fuori
dalla festa.
Ma come? Certo che non ha l'abito nuziale - verrebbe da dire - stato raccattato
per strada!
Ovviamente la parabola non vuole mettere in luce la folle pretesa del re, quanto
piuttosto sottolineare il rischio dei commensali di sentirsi "garantiti" per il
semplice fatto di trovarsi l.
Ancora una volta Ges ci scuote e ci obbliga a guardarci allo specchio per dirci la
verit sulla nostra vita e sulla nostra fede. La Sua Parola ci vuole svestire da quella
religiosit fatta di abitudini vuote, di riti che non celebrano pi nulla, di quella
religiosit triste e moralistica di cui spesso - troppo spesso! - siamo imbevuti.
La Sua Parola ci vuole mettere a nudo, o forse farci capire che nudi gi lo siamo e
che lo Spirito pronto a rivestirci dell'abito di nozze.

DAL RWANDA CI SCRIVE DON DAMASCENE

Carissimi,
con affetto e amore vi saluto caramente. Le nostre comunit parrocchiali e
io stesso, siamo stati onorati dalla presenza tra noi di Alessandra, Tiziano e
Eleonora.
Siamo veramente riconoscenti di tutto quello che fate per noi, del contributo dato
per restaurare una struttura della canonica che era crollata.
Abbiamo fatto due camere e la cucina. Abbiamo comprato anche il forno che
mancava.
I problemi sono tanti come avr notato anche Alessandra, per facciamo quello che
si pu.
Stiamo lottando perch possiamo trovare la mutua sanitaria per le persone che non
hanno veramente niente, ma la gente che ha bisogno oltrepassa le nostre
possibilit.
La parrocchia cerca di fare le raccolte durante il mese per aiutare i pi bisognosi,
ma anche questo non che una goccia. Per si spera, che avendo pace, mano a
mano andremo avanti.
Ancora una volta grazie di cuore della vostra vicinanza e di tutto.
Don Damascene
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I L M I O D I O

Il mio Dio non un Dio duro, impenetrabile, insensibile, stoico,
impassibile. Il mio Dio fragile.
E della mia razza. E io della sua. Lui uomo e io quasi Dio.
Perch io potessi assaporare la divinit lui am il mio fango.
Lamore ha reso fragile il mio Dio.
Il mio Dio conobbe lallegria umana, lamicizia,
il gusto della terra e delle sue cose.
Il mio Dio ebbe fame e sonno e si ripos.
Il mio Dio fu sensibile. Il mio Dio si irrit, fu passionale.
E fu dolce come un bambino. Il mio Dio fu nutrito da una madre
e sent e bevve tutta la tenerezza femminile.
Il mio Dio trem dinanzi alla morte.
Non am mai il dolore, non fu mai amico della malattia.
Per questo cur gli infermi.
Il mio Dio pat lesilio. Fu perseguitato e acclamato.
Am tutto quanto umano il mio Dio:
le cose e gli uomini; il pane e la donna; i buoni e i peccatori.
Il mio Dio fu un uomo del suo tempo.
Vestiva come tutti, parlava il dialetto della sua terra,
lavorava con le sue mani, gridava come i profeti.
Il mio Dio fu debole con i deboli e superbo con i superbi.
Mor giovane perch era sincero.
Lo uccisero perch lo tradiva la verit che era nei suoi occhi.
Ma il mio Dio mor senza odiare.
Mor scusando che pi che perdonare.
Il mio Dio fragile.
Il mio Dio ruppe con la vecchia morale del dente per dente,
della vendetta meschina, per inaugurare la frontiera di un amore
e di una violenza totalmente nuova.
Il mio Dio gettato nel solco, schiacciato contro la terra,
tradito, abbandonato, incompreso, continu ad amare.
Per questo il mio Dio vinse la morte.
E comparve con un frutto nuovo tra le mani: la resurrezione.
Per questo noi siamo tutti sulla via della resurrezione:
gli uomini e le cose.
difficile per tanti il mio Dio fragile.
Il mio Dio che piange, il mio Dio che non si difende.
difficile il mio Dio abbandonato da Dio.
Il mio Dio che deve morire per trionfare.
Il mio Dio che fa di un ladro e criminale
il primo santo canonizzato dalla sua Chiesa.
Il mio Dio giovane che muore con laccusa di agitatore politico.
Il mio Dio sacerdote e profeta che subisce la morte
come prima vergogna di tutte le inquisizioni della storia.
difficile il mio Dio fragile amico della vita.
Il mio Dio che sub il morso di tutte le tentazioni.
difficile questo Dio.
Questo mio Dio fragile per chi pensa di trionfare soltanto vincendo,
per chi si difende soltanto uccidendo,
per chi salvezza vuol dire sforzo e non regalo,
per chi considera peccato quello che umano,
per chi il santo uguale allo stoico e Cristo a un angelo.
E difficile il mio Dio fragile per quelli che continuano a sognare un Dio che non
somigli agli uomini.


A V V I S I
DOMENICA 12 - CELEBRAZIONE DEL SACRAMENTO
DELLA CRESIMA
N. B.: Le Sante Messa saranno alle ore 9 e 11

MERCOLEDI 15 alle ore 21 primo incontro con il gruppo del
Dopo Cresima

GIOVEDI 16 alle ore 21, A Piano di Mommio,
incontro per tutti gli Operatori Parrocchiali

DOMENICA 19 Durante la Celebrazione Eucaristica delle
ore 11 verr conferito il mandato ai nostri Catechisti
N.B.: Il catechismo per i ragazzi avr inizio, con un incontro
per tutte le classi, sabato 25 Ottobre alle ore 17
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ORARIO DELLE SANTE MESSE

Giorni feriali Ore 8,30 - Sabato Ore 18,00
Festivi Ore 8,30 - 11
Ore 10 a Santa Lucia - Ore 18 a Monteggiori
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E TORNATO ALLA CASA DEL PADRE
Bonuccelli Aldo


RITIRO SPIRITUALE P E R T U T T I

Nei giorni 9 - 10 11 - 12 Novembre, ci recheremo presso le Figlie di Nostra
Signora, a Marina di Massa, per un tempo di riflessione e di preghiera.
Vi invito ad essere presenti numerosi.
Ci ritroveremo a Marina di Massa, domenica 9 Novembre, alle ore 18. Il rientro
per il pomeriggio di mercoled 12.
E bene comunicare, quanto prima, la propria partecipazione.

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