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Tutti e tre i tipi di virus possono infettare l’uomo,in particolare i virus di tipo A sono
naturalmente diffusi oltre che tra gli esseri umani anche tra cavalli, maiali, mammiferi
marini e uccelli. I virus influenzali sono, quindi, in grado di superare la cosiddetta
restrizione d’ospite, cioè di trasmettersi tra specie diverse.
La più grave pandemia che si ricordi si manifestò nel 1889. In seguito si sono avute,
prima di quella attualmente in corso, altre tre grandi pandemie, causate da altrettanti
varianti virali. La prima, avvenuta nel 1918, determinò oltre 20 milioni di morti. Quel
flagello prese il nome di “spagnola” e aveva caratteristiche simili all’agente eziologico
di una grave epidemia influenzale suina( A/Swine/31)
Alla “spagnola” segiurono nel 1957 l’”asiatica” che interessò più di 40 milioni di
persone nel solo continente americano e nel 1968 una pandemia meno grave delle
precedenti provocata da un virus isolato per la prima volta ad Hong Kong. Infine nel
1977 si è diffusa la “russa” a seguito della ricomparsa inattesa del virus responsabile
della pandemia del 1918.
Dopo pochi mesi da quel 1° annuncio, le analisi epidemiologiche hanno dimostrato una
rapida diffusione del virus all’intero pianeta, cosicchè l’11 Giugno l’O.M.S ha dovuto
definire tale diffusione una pandemia.
Il virus A isolato dal maiale per la 1^volta nel 1931 è risultato molto simile al virus
della “spagnola” ed è rimasto abbastanza stabile per 60 anni dal punto di vista
antigenico( probabilmente per la breve vita dei suini per cui il loro sistema
immunitario non ha la possibilità di esercitare una pressione mutagenica all’interno
del genoma).
Nel 19998 si è scoperto che il virus suino H1N1 si era ricombinato con un virus umano
A(H3N2) e con un virus aviario americano e questo Triple Reassortant si è
rapidamente diffuso ai maiali di tutto il mondo.
PROFILASSI Per quanto riguarda la prevenzione della malattia influenzale e delle sue
complicanze,la vaccinazione è indubbiamente il miglior metodo.
Anche i farmaci antivirali possono avere garnde importanza. Tra i farmaci di cui si
dispone per la profilassi, son particolarmente utilizzati(anche in questo caso in
particolari pazienti già sofferenti per gravi patologie)due potenti inibitori della
Neuroaminidasi virale (Zanamivir e Oseltamivir). Entrambi agiscono inibendo l’attività
neuroaminidasica,impedendo sia il rilascio che la diffusione della progenie virale dalla
superficie delle cellule infettate.