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Salvami Regina

Numero 23
Dicembre 2005
Spedizione in abbonamento Postale/Comma 20/C art.2 legge 662/96 Filiale Padova Periodico dellAssociazione Madonna di Fatima
Il tempo
in cui
siamo stati
visitati
Il tempo
in cui
siamo stati
visitati
IL TESORO DELLA PREGHIERA
Inno al
lImmacolata
Statua dellImmacolata
Concezione (Parrocchia di
Santa Maria Maddalena,
Siviglia, Spagna)
Salve, o Vergine Madre,
mia Signora,
Stella del Mattino.
Regina del Cielo.
salve, piena di grazia;
luce pura,
soccorri il mondo
e ogni creatura.
Come Madre il Signore
Ti ha destinato
di colui che i mari,
la terra e il cielo ha creato.
Egli ha preservato
La Tua Concezione
Dalla macchia che noi ab-
biamo in Adamo.
Amen.
(Piccolo Ufficio dellImmacolata
Concezione, ora Mattutina)
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Numero 23 Dicembre 2005
Spedizione in abbonamento Postale/Comma 20/C art.2 legge 662/96 Filiale Padova Periodico dellAssociazione Madonna di Fatima
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Anno VII, numero 23, dicembre 2005
Direttore responsabile:
Zuccato Alberto
Redazione e Amministrazione:
via Savonarola, 217 int. 4
CAP 35137 Padova (PD)
CCP 13805353
Aut. Trib. Padova 1646 del 4/5/99
Sped. In Abb. Postale Comma 20/C
art. 2 Legge 662/96
Filiale Padova
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Privata Internazionale di Fedeli
di Diritto Pontifcio
ARALDI DEL VANGELO
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Blanco Corts, Mariana Morazzani
Arriz, Severiano Antonio
de Oliveira
In Italia:
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00165 Roma
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a Mira (VE): 041 560 08 91
Montaggio:
Equipe di arti grafiche
degli Araldi del Vangelo
Stampa e rilegatura:
Istituto Veneto di Arti Grafiche
Gli articoli di questa rivista potranno essere
riprodotti, basta che si indichi la fonte e si invii
copia alla Redazione. Il contenuto degli articoli
firmati di responsabilit dei rispettivi autori.
Salvami
Regina
Periodico dellAssociazione
Madonna di Fatima
Una moltitudine ha affollato la Piazza San Pietro per assistere alla
chiusura dellAssemblea del Sinodo e alla prima canonizzazione del
Pontificato di Benedetto XVI (pagg.14-17)
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Scrivono i lettori ............................................................................................................ 4
Editoriale: Il tempo in cui siamo stati visitati .......................................................... 5
Commento al Vangelo: Sarete come dei .................................................................... 6
La voce del Papa: Ricominciare a partire dallEucaristia ....................................... 12
Dichiariamo e definiamo Santi... ............................................................................... 14
Confessione difficile... Comunione piena di dolcezza .............................................. 18
Santo Stefano Protomartire: Il bambino che Ges guard... ................................... 19
LEucaristia nutre la vita sovrannaturale ................................................................. 22
Una Croce di Stelle ...................................................................................................... 24
Araldi nel mondo ......................................................................................................... 26
Evangelizzare porta a porta .................................................................................... 29
Che strana quella notte! .............................................................................................. 36
Lisbona si consacra a Maria ...................................................................................... 38
Dolore e azione di grazie nei Caraibi ......................................................................... 40
accaduto nella Chiesa e nel mondo ......................................................................... 41
La Parola dei Pastori ................................................................................................... 45
Santit vissuta nel quotidiano familiare .................................................................. 46
Cos sono nate le rondini ............................................................................................ 47
I santi di ogni giorno ................................................................................................... 48
Il palazzo povero di un potente re .............................................................................. 50
La Vergine e il
Bambino, opera
di Fra Angelico
(Museo di San
Marco, Firenze)
(Foto: Photo Scala,
Firenze 2005)
SCRIVONO I LETTORI
4 Salvami Regina Dicembre 2005
LA RIVISTA IN AFRICA
Da 37 anni mi trovo nella Repub-
blica Democratica del Congo. A 14
anni ho avuto il dono della vocazio-
ne religiosa tra le Figlie di S. Paolo,
chiamate in Italia Paoline. Da qual-
che mese ricevo la vostra rivista,
molto interessante, che leggo e me-
dito e poi passo alle Suore Poverel-
le di Bergamo cos siamo in pi suo-
re a beneficiarne.
Valeriana Poletta FSP
Kinshasa, R. D. del Congo
ADORAZIONE E FEDE IN
GES MISERICORDIOSO
Le scrivo per ringraziarLa per
avermi inviato il medaglione del Sa-
cro Cuore di Ges, che ho gradito
molto, e che da oggi avr limmenso
piacere di collocarle nella mia casa.
Partecipo volontieri alla divulgazione
del Medaglione affinch tante fami-
glie possano accostarsi con fede e de-
vozione a Ges, per poter capire che
in questa nostra societ consumistica,
la vera felicit e la Salvezza sono lega-
te non al possesso delle cose materia-
li che, anzi il pi delle volte procurano
preoccupazioni, ma alladorazione e
alla fede in Ges Misericordioso.
Giuseppe Gislando
Avola (SR)
COMPLIMENTI A DON JOO
SCOGNAMIGLIO CL DIAS
Ho iniziato a leggere il libro che
mi avete inviato: Fatima, il mio Cuo-
re Immacolato trionfer! e sono ar-
rivata a pagina 27. Confesso che non
conoscevo tutti i messaggi di ogni
singola apparizione. Mi piaciuta
molto anche la descrizione di ci che
hanno avvertito le persone che erano
presenti assieme ai veggenti durante
le apparizioni. Faccio i miei compli-
menti a Don Joo Scognamiglio Cl
Dias per la riuscita del libro.
Ho ricevuto anche il libretto con
il CD, intitolato Ges con noi nel-
lEucaristia. Lho ascoltato molte
volte e penso che stato fatto mol-
to bene: mi piaciuta molto la pre-
ghiera che c allinizio del CD.
Santa Gulino
Cefal (PA)
HO IMPARATO MOLTO
DA QUESTA RIVISTA
Vi scrivo queste poche righe per
ringraziarvi, della splendita rivista che
ricevo ogni mese. Grazie a questa ri-
vista ho imparato molto. Il contenuto
avvincente, le foto sono magnifiche,
e laccuratezza con cui fatta mera-
vigliosa. Ho imparato molto da que-
sta rivista, ma ancora ho delle picco-
le lacune, e per questo chiedo corte-
semente di aver pi informazioni sul-
le persone che indossano quella tuni-
ca meravigliosa degli Araldi del Van-
gelo. Un giorno mi piacerebbe indos-
sarla con tanto onore.
Felippo e Federica Sgr
Reggio Calabria (RC)
ASPETTO OGNI MESE LA RIVISTA
Da quando ho ricevuto la pri-
ma rivista Araldi del Vangelo con
la fotografia della Madonna di Fa-
tima, laspetto ogni mese. Vi faccio
presente che questa Madonna ar-
rivata in un momento proprio op-
portuno. Stavo traslocando nella
nostra casa ed stata posta in una
parete di fronte alla porta di ingres-
so, come per dare il benvenuto. Tro-
vo molto interessante ci che leggo
allinterno della rivista, per questo
non voglio perdere il contatto che si
instaurato tra di noi.
Silvio Coa
Terralba (OR)
UNA DELIZIA AGLI OCCHI
Vorrei innanzitutto ringraziare di
tutte le bellissime cose che arrivano:
rosari, opuscoli, libretti e Immagini
della Madonna. Sono estremamen-
te meravigliosi. Senza parlare del-
la rivista Araldi del Vangelo che
una delizia agli occhi di chi la legge.
Peppina Nuvoli
Sassari (SS)
AFFASCINATA DAGLI ARALDI
DEL VANGELO
Sono rimasta affascinata dagli
Araldi del Vangelo e dal loro messag-
gio di profonda spiritualit. Ho avu-
to occasione di conoscere ed apprez-
zare la rivista che mi molto piaciu-
ta, sia per gli argomenti in essa tratta-
ti (che mi hanno fornito uno spunto
in pi per meditare sulle Sacre Scrit-
ture e dato lopportunit di conosce-
re meglio lAssociazione), che per le
immagini contenute, grazie alle quali
ho potuto ampliare le mie conoscen-
ze sullarte sacra, e sui luoghi in cui
si possono reperire le tracce rimaste
nel tempo della fede popolare.
Maria Spoto
Messina (ME)
LA RIVISTA MI D FORZA
Sono molto contenta di ricevere
ogni mese la rivista Araldi del Van-
gelo. Nelle ore della giornata in cui
mi sento sola e triste, mi basta apri-
re una vostra rivista e guardare il
Cuore di Maria Mi danno la forza
di andare avanti e non sentirmi sola
perch ho il Cuore di Maria alle mie
spalle che d forza, pace e gioia nel-
la mia famiglia.
Angela Negri
Pontelatone (CE)
LEGGO E RILEGGO
Leggo e rileggo la Rivista Aral-
di del Vangelo rivista informati-
va, educativa e molto pi ancora.
Voglio regalare un abbonamento
ad una persona del mio paese e per
questo invio un assegno per due ab-
bonamenti: il mio che rinnovo e un
altro allindirizzo che vi indico.
Umberta Regina vila
Hilmar - California (Stati Uniti)
E
ditoriale
IL TEMPO
IN CUI
SIAMO STATI
VISITATI
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Dicembre 2005 Salvami Regina 5
ecentemente la Liturgia rievocava nella festa di Santa Isabel-
la dUngheria il sacro pianto di Ges su Gerusalemme: Se
avessi compreso anche tu, in questo giorno, la via della pace. Ma
ormai stata nascosta ai tuoi occhi!(Lc 19, 42).
Sicuramente, mentre Egli pronunciava queste parole, tra
commoventi singhiozzi, le sue divine lacrime Gli bagnavano il viso, infiltran-
dosi tra la barba. Uno dei pi commoventi passaggi del Vangelo. Essendo Dio,
Cristo anche uomo con tutti i sentimenti propri della natura umana, sebbe-
ne totalmente esente dal peccato. Il suo cuore possedeva una sensibilit per-
fetta e compiuta e, con un insuperabile istinto di socievolezza, era traboccan-
te delle migliori intenzioni di fare del bene a tutti e ad ognuno. Quello era il
suo popolo e l stava la citt della bellezza perfetta, gioia delluniverso (Lm 2,
15). L si trovava il tempio nel quale Egli era stato offerto al Padre da Simeo-
ne e riscattato da Maria e Giuseppe. Per le sue pareti e colonne echeggiava-
no ancora gli insegnamenti del Maestro e Profeta. Strade, vicoli, case e piaz-
ze, tutti gli edifici erano stati accarezzati dalla luminosa presenza del Salvato-
re, abbelliti dai suoi innumerevoli sguardi e vivificati dalle sue parole di pie-
na saggezza. Il Suo Cuore aveva bisogno di reciprocit, era indispensabile che
Gerusalemme accettasse la Pace offerta con tanta sovrabbondanza.
In questora di tristezza il Redentore avr ricordato la sua Incarnazione, la
sua nascita nella Grotta a Betlemme, il suo impegno come Dio, fin dallEter-
nit, nelloffrire la Pace ai suoi, mescolato ora con le ansie del suo umano e
Sacro Cuore.
Probabilmente Ges avr pianto nella sua tenera infanzia, nella mangiatoia
dove il suo delicato corpo riposava e, poich gi conosceva il suo futuro, avr
visto in anticipo il pianto su Gerusalemme. Lo feriva anche, e molto, il consi-
derare i tragici effetti di questo rifiuto: Giorni verranno per te in cui i tuoi ne-
mici ti cingeranno di trincee, ti circonderanno e ti stringeranno da ogni parte, ab-
batteranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, per-
ch non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata (Lc 19, 43-44).
Ma questa la pace offerta a ogni e qualsiasi citt nel corso della Storia, fi-
no alla fine del mondo. Ges, in nessun momento, smette di offrirla a ciascu-
no di noi, ai popoli e alle nazioni; essa sta sempre a nostra disposizione, an-
che se in maniera tutta speciale pi in certe occasioni che in altre. il caso di
questo Natale 2005. In mezzo alle crisi molteplici, universali e crescenti, il Ge-
s Bambino giacente nel Presepio ci invita ad abbracciare la vera Pace. L
non in lacrime, ma sorridente a braccia aperte, accoglier le nostre suppli-
che e ci conceder la Pace, non come ce la offre il mondo. Si dispone a saziare
la nostra sete di infinito, acquietando le nostre passioni nella temperanza del-
lamore alla virt e alla santit.
Pi forte e penetrante sar la sua azione quando saranno pronunciate le
parole della Consacrazione dal sacerdote, durante la Messa di mezzanotte di
Natale. Con la sua Presenza Reale rinnover non solo il Sacrificio del Calva-
rio, ma anche lofferta della sua Pace. Auspichiamoci che tutti noi, le nostre
citt e nazioni, sappiamo approfittare di questa cos eccellente occasione per
risolvere tutte le crisi dei nostri giorni, amando e vivendo questa tranquillit
danimo e di circostanze concessaci la Notte di Natale. E cos riconosceremo
il tempo in cui siamo stati visitati.
Padre Joo Scognamiglio Cl Dias
Presidente Generale
Per condurre Eva
alla disubbidienza,
il serpente le
ha promesso
luguaglianza
con Dio: Sarete
come dei
6 Salvami Regina Dicembre 2005
COMMENTO AL VANGELO NATALE DEL SIGNORE
Sarete
come dei
Quali conseguenze porta per il mondo e per ognuno
di noi, questo Bambino che contempliamo in una
mangiatoia? Tra le altre, quella di collocarci di fronte
ad un alternativa: o ci lasciamo deificare da Lui,
oppure tentiamo orgogliosamente di sederci sul trono
di Dio con le nostre stesse forze.
I OGGI VI NATO
UN SALVATORE
In mezzo alla penombra, provoca
una certa pena considerare la povert
nella quale riposa un bellissimo Bam-
bino. La sua culla non altro che una
semplice e rustica mangiatoia, consu-
mata dal prolungato uso di innumere-
voli animali. Della semplice paglia fun-
ge da materasso, un complemento del-
lumile fascia che Lo avvolge.
una notte di inverno e l si trovano
un bue e un asino per riscaldarLo, poi-
ch il recinto, costituito da pietre grez-
ze, mantiene il freddo e lumidit pro-
pria di questa stagione dellanno. Se,
visitando un palazzo, ci si presentasse
una scena analoga, essa ci sembrereb-
be aberrante; dunque, la realt an-
cora pi scioccante, perch si svolge in
unagreste, inospitale e isolata grotta.
ta e percorressimo per un po le colline
di Betlemme, dove incontreremmo dei
pastori esultanti di gioia, giustamente al-
la ricerca di questo Bambino. Tra mol-
teplici ed emozionate esclamazioni, es-
si ci direbbero: Ci apparso un Angelo
tutto rifulgente di gloria, che avvicinan-
dosi, ci ha avvolti dello stesso suo splen-
dore. Abbiamo avuto una grande paura,
ma egli ci ha tranquillizzati affermando
che veniva a farci visita per trasmetterci
una notizia sorprendente: Nella notte di
oggi nato qui vicino, nella citt di Da-
vide, un Salvatore. Egli Cristo Signo-
re. LAngelo ci ha detto che il segnale
per riconoscere il Bambino sar quel-
lo di trovarLo avvolto in fasce e posto in
una mangiatoia. Subito dopo aver detto
ci lAngelo salito e si unito a molti e
Ma chi questo Bambino nato in
condizioni, cos, tanto miserevoli?
Per saperlo con sicurezza, bastereb-
be che ci allontanassimo da questa grot-
Lespulsione dal Paradiso
(dettaglio della Annunciazione di Fra Angelico,
Museo del Prado, Madrid)
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Dicembre 2005 Salvami Regina 7
1
In principio era il Verbo, il
Verbo era presso Dio e il Ver-
bo era Dio.
2
Egli era in prin-
cipio presso Dio:
3
tutto sta-
to fatto per mezzo di lui, e sen-
za di lui niente stato fatto di
tutto ci che esiste.
4
In lui era
la vita e la vita era la luce degli
uomini;
5
la luce splende nel-
le tenebre, ma le tenebre non
lhanno accolta.
6
Venne un uo-
mo mandato da Dio e il suo no-
me era Giovanni.
7
Egli ven-
ne come testimone per rende-
re testimonianza alla luce, per-
ch tutti credessero per mez-
zo di lui.
8
Egli non era la luce,
ma doveva render testimonian-
za alla luce.
9
Veniva nel mondo
la luce vera, quella che illumina
ogni uomo.
10
Egli era nel mon-
do, e il mondo fu fatto per mez-
zo di lui, eppure il mondo non
lo riconobbe.
11
Venne fra la sua
gente, ma i suoi non lhanno ac-
colto.
12
A quanti per lhanno
accolto, ha dato potere di di-
ventare gli di Dio: a quelli che
credono nel suo nome,
13
i qua-
li non da sangue, n da volere di
carne, n da volere di uomo, ma
da Dio sono stati generati.
14
E
il Verbo si fece carne e venne
ad abitare in mezzo a noi; e noi
vedemmo la sua gloria, gloria
come di unigenito dal Padre,
pieno di grazia e di verit.
15
Giovanni gli rende testimo-
nianza e grida: Ecco luomo di
molti altri, cantando in un magnifico co-
ro: Gloria a Dio nellalto dei cieli e pa-
ce in terra agli uomini che egli ama. Per
questo stiamo andando verso Betlemme
per vedere quello che accaduto (
1
)
Allora potremmo giungere al-
la Grotta ad adorare il Signore, il Re,
Cristo Ges. L incontreremo nuova-
mente Maria e Giuseppe, silenziosi e
compenetrati di indicibile piet, devo-
zione, estasi e tenerezza. Con limma-
ginazione inginocchiamoci dunque an-
che noi e lasciamoci avvolgere da que-
statmosfera di grazie e benedizioni
provenienti da Ges Bambino.
Contempliamo la sua fisionomia
interamente permeata di pace, sereni-
t e splendore. Il suo sorriso accat-
tivante e il suo sguardo pieno di sag-
gezza. Egli assolutamente specia-
le. La sua pelle incomparabilmen-
te pi liscia del marmo e pi morbida
dellermellino. La sua costituzione fi-
sica perfetta, le mani, le braccine, le
gambe, i piedini formano la pi bella
opera darte mai vista. Tutto in Lui
talmente ben proporzionato che nep-
pure lintelligenza angelica sarebbe
capace di immaginarLo. Egli muove
le sue membra con tanta eleganza, di-
stinzione e nobilt che, a volte, ci di-
mentichiamo che si tratta di un bam-
bino. Ci richiama allattenzione la sua
enorme somiglianza con la Madre.
A questo punto della nostra contem-
plativa ammirazione, tutti gli aspetti di
povert e miseria svaniscono dal no-
stro orizzonte. Osserviamo ora colui
che tanto stato atteso dai Patriarchi,
dai Profeti e dai Re, Colui che, molto
prima di nascere, era gi stato annun-
ciato come Emanuele, Dio con noi
(Is 7, 14), Consigliere ammirevole, Dio
forte, Padre eterno, Principe di pace
(Is 9,5). In Lui si concentra un altis-
simo mistero di saggezza e misericor-
dia, congiunto con la pi alta e inattesa
glorificazione della natura umana.
E ricordiamoci le parole di Isaia:
Ecco che una Vergine concepir e dar
alla luce un figlio... (Is 7, 14).
Secoli pi tardi, su questa nascita,
commenter San Bernardo: Conveniva
a Dio nascere da una Vergine, e una Vergi-
ne soltanto poteva concepire un Dio. (
2
)
cui io dissi: Colui che viene do-
po di me mi passato avanti,
perch era prima di me.
16
Dal-
la sua pienezza noi tutti abbia-
mo ricevuto e grazia su grazia.
17
Perch la legge fu data per
mezzo di Mos, la grazia e la ve-
rit vennero per mezzo di Ges
Cristo.
18
Dio nessuno lha mai
visto: proprio il Figlio unige-
nito, che nel seno del Padre,
lui lo ha rivelato (Gv 1, 1-18).
IL VERBO SI FECE CARNE, E VENNE
AD ABITARE IN MEZZO A NOI
a VANGELO DI NATALE A
Bambino Ges (Fra Angelico,
Museo di San Marco, Firenze)
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Lardente sete di
infinito brucia
dentro di noi, ma
non c per noi
riposo vero
fuori di Dio
8 Salvami Regina Dicembre 2005
II LUOMO ARDE PER
LA SETE DI INFINITO
Il Natale una poderosa lezione per
noi, in questinizio di millennio tutto
percorso dallegualitarismo. Dalla cac-
ciata dei nostri progenitori dal Paradi-
so, lorgoglio umano vizio infido e in-
saziabile, parallelo al non serviam
di Lucifero ha sempre avuto
difficolt a tollerare unautorit
sopra di s. Quando consen-
tito tutto, lorgoglio porta la
sua vittima, di primo ac-
chito, a desiderare unas-
soluta uguaglianza nella
distribuzione dei beni, condizioni di
esistenza, doni, ecc. Astutamente na-
sconde dietro di s il desiderio di esse-
re dio, re della creazione e di dispor-
re di questa a proprio piacimento. Per
questo luomo orgoglioso cerca instan-
cabilmente il dominio su tutti gli esseri
che lo circondano.
Il delirio di essere uguali a Dio,
radice della rovina umana
Questa ambizione insensata, riper-
cuotendo il grido di rivolta nel Cie-
lo Empireo, stata la causa del primo
peccato sulla terra. Il serpente non ha
trovato miglior argomento per condur-
re Eva alla disobbedienza che il pro-
metterle luguaglianza con Dio: E sa-
rete come dei...(Gn 3,5). Attratta da
una cos grande promessa, Eva non ha
esitato. Si capisce, dal racconto della
Genesi, che dentro lanima ancora in-
nocente della madre del genere uma-
no, il sogno di essere come dio ha ri-
svegliato un forte appetito. Ecco dun-
que la recondita origine della nostra
discesa su questa terra di esilio.
Non ha tardato molto Dio a vede-
re che la malvagit degli uomini sulla
terra era grande e che tutte le aspirazio-
ni dei pensieri del loro cuore erano con-
tinuamente rivolte verso il male (Gn
6,5). Il diluvio non ha corretto lumani-
t: in poco tempo, luomo ha voluto co-
struire una torre che arrivasse al cielo
(
3
). Neppure il castigo della confusione
delle lingue stato sufficiente a caute-
rizzare il delirio di essere uguale a Dio:
Tanto a Roma, quanto nella Persia, co-
me nella Siria, non sono mancati tiran-
alla ricerca di questa usurpazione del
trono di Dio.
Non necessario risalire a un passa-
to lontano per analizzare questa insen-
sata tendenza. Basta leggere i giornali o
le riviste, accendere la TV o la radio, o
entrare in qualche locale dei nostri gior-
ni per renderci conto di una delle prin-
cipali cause della irreligiosit odierna.
Gli uomini vivono come se Dio non
esistesse; predonima lateismo sulla fac-
cia della terra. Sebbene sia poca la gente
che afferma di non credere in Dio, lesi-
stenza di Lui viene negata attraverso il
sistema di vita, il modo dessere e i co-
stumi . Si perso il senso del ridicolo
per quanto riguarda lautoelogio. Do-
ve si trova qualcuno che parli soltanto
raramente di s? La egolatria ha attin-
to estremi inimmaginabili: la ripetizio-
ne dellio...io...io... il centro di tutte
le conversazioni e preoccupazioni. Assi-
stiamo con le mani legate alla sepoltura
di ogni e qualsiasi idealismo, di ogni pi
alto valore. Quella stessa frustrazione
che si era generalizzata in occasione del
diluvio o dopo il crollo della non riusci-
ta Torre di Babele, oggi percorre luma-
nit di questo terzo millennio, portando
a pronosticare che, per esempio, la de-
pressione nervosa diventer la malattia
pi comune entro breve tempo. Si con-
stater negli annali della Storia che tut-
ti i mali della nostra attuale esistenza si
devono al fatto che gli uomini non han-
no voluto piegare le ginocchia davanti
a Dio, per il fatto di aver desiderato ar-
dentemente di occupare il suo trono.
C un modo di placare la
nostra sete di infinito
Per estirpare alla radice i peccati
che oggi si commettono dappertutto,
basterebbe che le anime diventassero
ricettive riguardo il messaggio che, da
dentro la paglia del Presepio, ci porta
il Bambino-Dio.
Lardente sete dinfinito bruscia den-
tro di noi, ma non c per noi riposo ve-
ro fuori di Dio, come affermava San-
tAgostino. Fu proprio Lui a creare
questa brama, per facilitarci la ricerca
dellAssoluto. Nel frattempo, non riu-
sciremo mai ad attingere questa pienez-
za, a cui tanto fortemente aspiriamo,
ni che si facevano adorare e facevano
costruire templi per obbligare i loro si-
mili a prestar loro culto di latria.
Se il tempo e lo spazio ce lo permet-
tessero, potremmo enumerare, per pa-
gine e pagine, le insensatezze commes-
se dagli uomini nel corso della Storia,
Luomo orgoglioso cerca
instancabilmente il dominio su
tutti gli esseri che lo circondano,
giungendo allestremo di farsi
adorare (Imperatore Caligola,
Museo del Prado, Madrid)
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Dio la Bont nella
sua essenza. Egli
desidera molto
farci di per
mezzo dellumilt,
sottomissione
e amore
Dicembre 2005 Salvami Regina 9
se facciamo conto esclusivamente sul-
le nostre forze. un paradosso, direbbe
qualcuno. Perch Dio avr voluto ac-
cendere fiamme di desideri irrealizzabi-
li nei nostri poveri cuori, dato che non
abbiamo mezzi per realizzarli? Si trat-
ter forse di unattitudine poco o niente
affatto paterna da parte Sua?
Mai! Dio la Bont nella sua essen-
za. Egli desidera molto farci dei...
non attraverso unorgogliosa ed egua-
litaria rivoluzione da parte nostra, ma
per mezzo dellumilt, della sottomis-
sione e dellamore. Questa diffusio-
ne esuberante del bene, noi la consta-
tiamo persino nella stessa opera del-
la creazione. Il sole non si stanca di in-
viarci il suo calore, le acque di fornirci
i pesci, la terra i suoi frutti, ecc. Sem-
pre in forma sovrabbondante. Sono es-
seri minerali, vegetali, animali che, se
potessero provare la felicit, esultereb-
bero di mettersi al servizio degli uomi-
ni. Questo non se non un pallido ri-
flesso dellinfinita bont del Creato-
re, che, per riscattarci dal peccato e ri-
conciliarci con Lui, ha deciso che il suo
Verbo si sarebbe incarnato, dedicando
la sua vita fino allultima goccia di san-
gue: E il Verbo si fece carne e venne ad
abitare in mezzo a noi (Gv 1, 14).
Ecco la soluzione di un problema
millenario. Dio realizza quello che con
le nostre semplici forze sarebbe impos-
sibile. Non potremmo mai uguagliarci
a Dio con i nostri soli mezzi, per que-
sto Lui stesso si riveste della nostra
carne e nasce Divino Infante: Dio
Uomo e, in Lui, luomo Dio!
questo O magnum mysterium
che i cori cantano nella notte di Natale:
O magnum mysterium,
et admirabile sacramentum,
ut animalia viderunt Dominum
natum, jacentem in praesepio:
Beata Virgo, cujus
viscera meruerunt portare
Dominum Jesum Christum.
Alleluia.
O grande mistero
e mirabile sacramento,
non appena gli animali
hanno visto il Signore
nato, giacente nel presepio:
Beata Vergine, le cui viscere
Il potere di renderci figli di Dio
Questa meraviglia non produ-
ce i suoi effetti solo nei ristretti limi-
ti della mangiatoia o della grotta di
Betlemme, essi arrivano fino a noi.
Entriamo in qualunque chiesa e avvi-
ciniamoci al Battistero. L si trover,
probabilmente, un bambino che aspet-
ta il miracoloso momento di rinascere
attraverso lacqua. Il peccato e le tene-
bre sono la sua eredit, la maledizione
di Dio lo accompagna. Nel momento
in cui gli si amministra il Sacramento,
la grazia lo pervade per intero, le virt
e i doni si insediano nella sua anima ed
egli, che fino a quel momento era sem-
plice creatura, diventa figlio di Dio, ta-
bernacolo vivo della Santissima Trini-
t, erede del Cielo. In una parola, egli
divinizzato: Dalla sua pienezza noi
Quando il Sacramento del Battesimo viene amministrato ad un bambino,
la grazia lo pervade completamente, le virt e i doni si installano nella sua
anima, ed egli diventa figlio di Dio (Monastero dei Geronimi, Lisbona)
hanno meritato di portare
il Signore Ges Cristo.
Alleluia.
Tanto straordinaria la grandezza
di questo avvenimento che costituisce
uno dei principali misteri della nostra
fede.
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Non datur tertius:
dopo lIncarnazione
del Verbo, o si
per Cristo, o
contro Cristo
10 Salvami Regina Dicembre 2005
tutti abbiamo ricevuto e grazia su grazia.
Perch la legge fu data per mezzo di Mo-
s, la grazia e la verit vennero per mez-
zo di Ges Cristo (Gv 1, 16-17).
Ma fino a dove arriva questa pie-
nezza di grazia? Il Vangelo di oggi ci
risponde: A quanti per lhanno accol-
to, ha dato potere di diventare figli di
Dio: a quelli che credono nel suo nome,
i quali non da sangue, n da volere di
carne, n da volere di uomo, ma da Dio
sono stati generati (Gv 1, 12-13).
Il rinomato teologo del secolo scor-
so, Frate Antonio Royo Marn OP, co-
s si esprime su questo argomento: In
virt di questo innesto divino, lanima di-
venta partecipe della stessa vita di Dio. Si
tratta di una vera generazione spirituale,
una nascita soprannaturale che imita la
generazione naturale, e ricorda, per ana-
logia, la generazione eterna del Verbo di
Dio. In una parola: come dice espressa-
mente levangelista San Giovanni, la gra-
zia santificante non ci d solo il diritto di
chiamarci figli di Dio, ma in realt ci
rende tali: Considerate con quale amo-
re ci ha amati il Padre, affinch noi pos-
siamo essere chiamati figli di Dio. E noi
lo siamo per davvero (Gv 3,1). Ineffabi-
le meraviglia che sembrerebbe incredibile
se non consistesse in termini espliciti nel-
la divina rivelazione! (
4
)
Egli si fatto uguale a noi
per renderci uguale a Lui
Ampliando ancor pi largomento, il
menzionato teologo, di compianta me-
moria, arriva ad affermare: La dignit
di unanima in grazia tanto grande che
davanti a lei svaniscono come fumo tut-
te le grandezze della terra. Che significa
essere nobile o re davanti ad un mendi-
cante coperto di stracci, ma che custodi-
sce nella sua anima linfinito tesoro del-
la grazia santificante? Tutte le grandez-
ze della terra non sono che una miseria
e un nulla, dato che presto termineranno
con la morte. La grandezza di unanima
in grazia, al contrario, oltrepassa infinita-
mente le frontiere del tempo e la sfera di
tutto luniverso creato, per raggiungere col
suo volo daquila lo stesso Dio nella sua
stessa ragione di divinit, ossia, diventan-
do simile a Lui Tale come in Se stesso.
Per questo, una pur minima partecipa-
zione della grazia santificante vale infini-
tamente di pi della creazione universa-
le intera, ossia, di tutto linsieme di esseri
creati da Dio che sono esistiti, esistono o
esisteranno fino alla fine dei secoli.
San Tommaso non vacilla quando
scrive: Il bene soprannaturale di un solo
individuo supera e sta al di sopra del bene
naturale di tutto luniverso.: Bonum gra-
tiae unius maius est quam bonum natu-
rae totus universi (I-II, 113, 9 ad 2) (
5
).
Egli si fatto uno di noi, uguale a
noi, affinch potessimo essere di Lui,
uguali a Lui. possibile dare alla crea-
tura umana un bene maggiore? No, evi-
dentemente. Per questo dobbiamo in-
traprendere ogni e qualsiasi sforzo per
evitare una rivolta contro il Bambino
che adoriamo nella notte di Natale.
indispensabile, entro i limiti di una san-
ta reciprocit, che ci affidiamo intera-
mente a Lui. Accettiamo con entusia-
smo linvito che Egli ci fa, amiamo la
perfezione, abbracciamo la strada qui
indicata e siamo tali come Lui . Possia-
mo, cos, godere della felicit eterna.
Spetta a noi scegliere: per
Cristo o contro Cristo
Intanto, per quanto incredibile pos-
sa sembrare, questinvito stato, e
sar rifiutato da molti, che saranno
condotti alla perdizione. Tuttavia, per
la sua accettazione, un gran numero
raggiunger, in gloria, la resurrezione:
Questo Bambino posto a rovina e a
resurrezione di molti in Israele, e per es-
sere segno di contraddizione(Lc 2, 34).
Come si potrebbe spiegare un cos im-
menso paradosso? Questo Bambino
dir pi tardi, nel corso della sua vita
pubblica, che venuto per salvarci (
6
).
Perch allora il vecchio Simeone ha
profetizzato che Egli sarebbe stato un
segno di contraddizione?
Non molto difficile chiarire questa
perplessit se ci soffermiamo sullaffer-
mazione di Ges nel Vangelo: Chi non
con me contro di me. (Lc 11, 23). C
qui un chiaro riferimento ai due unici
partiti esistenti al mondo: quelli che so-
no con Cristo e i contrari a Cristo. Egli
non ci parla di una terza posizione: non
datur tertius. O si per Cristo, o contro
Cristo. Prima dellincarnazione del Ver-
bo, ancora non cera stata una chiara
manifestazione della Verit, del Bene e
del Bello in forma indiscutibile. A parti-
re dalla Nascita a Betlemme, stata di-
strutta la possibilit dellindifferenza di
fronte a Dio, poch l si trovava lo stesso
Dio fatto Uomo. Davanti a tale splen-
dore, o noi ci diamo anima e corpo, o
abbracceremo lopposto. Infatti, non
voler essere divinizzato con laiuto della
grazia, lasciarsi condurre dal godimento
piacevole e passeggero del peccato, fis-
sandosi stabilmente su questa via, signi-
fica diventare nemico di Cristo.
La rinuncia a essere dio, nessuno la
fa. Alcuni sono del partito di Cristo e
amano, nellumilt della loro contin-
genza, questa divinizzazione. Altri am-
biscono a raggiungerla con le proprie
forze e vogliono riuscirci, nella loro or-
gogliosa pretesa, giudicandosi in evo-
luzione verso una trasformazione in
esseri necessari e assoluti.
In questo mondo di oggi, nel quale
grande la diffusione dei vizi, crimini
e peccati, noi ci chiediamo: chi sar in-
tegralmente di Cristo?
Questa domanda ha tutte le sue ra-
gioni, una volta che il Vangelo di oggi
ci dice: Venne fra la sua gente, ma i suoi
non lhanno accolto (v.11). Il mondo di
oggi ricever questo Bambino, che so-
stanzialmente lInnocenza, la Purezza e
la Rettitudine? Riceverlo significa ade-
rire a Lui, comprendendoLo nellamore
e nella pratica della Legge, perch non
basta dire Signore, necessario fare
la volont del Padre (
7
). Ora, lorgoglio
e la sensualit, che in un vero e proprio
processo stanno corrodendo lumanit
da secoli, stanno producendo i loro pi
amari e malefici frutti in un mondo che
Accettiamo con
entusiasmo linvito
che Egli ci fa, amiamo
la perfezione, e
possiamo, cos,
godere della
felicit eterna
Dicembre 2005 Salvami Regina 11
assiste istupidito e indifferente alla spari-
zione della famiglia, dellinnocenza, del-
la castit e di tante altre virt. I peggio-
ri orrori morali stanno per essere ufficia-
lizzati da una crescente catena di gover-
ni. La Legge di Dio sta per essere con-
testata e sostituita da decreti umani atei,
relativisti e illeciti. Le mode, in un af-
fanno irrefrenabile di attingere il sogna-
to nudismo, preferiscono oggi il lacero,
leccentrico e lo sporco reale o apparen-
te. La bruttezza ruba il posto alla bellez-
za, la cattiveria espelle la dolcezza della
convivenza sociale, la bugia si insuperbi-
sce e disprezza la verit. Si pu afferma-
re che questo mondo riceve Ges?
Sarebbe sensato se il mondo attua-
le interrogasse la Storia per sapere co-
me Dio si comporta con i suoi nemici,
con quelli che abusano della sua mise-
ricordia ribellandosi contro i suoi pre-
cetti. Gi allinizio della creazione ve-
diamo il destino di Lucifero e dei suoi
seguaci, o le amare conseguenze del-
la disobbedienza dei nostri progenito-
ri. La Scrittura ci dice che Dio comin-
cia col ridere di quelli che Lo affronta-
no e finisce col condannarli (
8
).
Egli non desidera la condanna di nes-
suno. Fin dalla sua Incarnazione sem-
pre ha avuto come fine la salvezza di
tutti, e questa la sua disposizione nel-
la Mangiatoia. la malizia degli uomini
che Lo porter a gemere nellOrto de-
gli Ulivi, come a chiederSi: Quae uti-
litas in sanguine meo? ilcattivo uso
che noi facciamo del nostro libero arbi-
trio che ci getta nellinfelicit eterna.
Cos, a tutti coloro che Lo hanno
accolto, a quelli che credono nel suo no-
me, ha dato il potere di diventare figli di
Dio (v.12). Questo sar il vero senso
delle parole pronunciate dalla Madon-
na a Fatima: Alla fine, il mio Cuore
Immacolato trionfer.
1
) Cfr. Lc 2, 8-15.
2
) Serm. II de Avvento.
3
) Cfr. Gn 11, 4-9.
4
) Siamo figli di Dio, BAC, Madrid,
1977, p.21.
5
) Id., pag.18.
6
) Cfr. Gv 12, 46-47.
7
) Cfr Mt 7, 21.
8
) Cfr Sl 2
Questo Bambino posto per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, e per essere segno di contraddizione (Lc
2, 34): davanti allo stesso Dio fatto Uomo, o ci doniamo anima e corpo, o avremo abbracciato lopposizione a Lui
(Dettaglio della Annunciazione, Fra Angelico, Museo del Prado, Madrid)
III GES HA COME FINE
LA SALVEZZA DI TUTTI
Chi, pertanto, ricever questo Bam-
bino che nasce nella notte di oggi? I
giusti, uomini e donne, che si man-
tengono fedeli alla Legge, amanti del-
la Verit, del Bene e del Bello, coloro
che non piegano le loro ginocchia da-
vanti a Baal. Quanti saranno costoro?
Non importa il loro numero. Saranno
pochi o saranno molti, verr un gior-
no in cui assisteranno al trionfo di Ge-
s nella sua gloria, gloria come di uni-
genito dal Padre, pieno di grazia e di
verit(v.14).
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Ricominciare
a partire
dallEucaristia
Nel mistero euca-
ristico ha il suo
fondamento il celi-
bato, che i presbi-
teri hanno ricevuto
come dono prezioso
e simbolo di amore
12 Salvami Regina Dicembre 2005
LA VOCE DEL PAPA
Nellomelia del 23 ottobre, il Papa ha mostrato quanto
la spiritualit eucaristica si trova alla radice delle
tre giubilanti commemorazioni di questo giorno: la
chiusura dellAnno dellEucaristia e dellAssemblea del
Sinodo, la proclamazione dei primi santi del Pontificato
e la celebrazione del Giorno Missionario Mondiale.
Il duplice comandamento
dellamore
La Parola del Signore, risuona-
ta pocanzi nel Vangelo, ci ha ricor-
dato che nellamore si riassume tut-
ta la legge divina. Il duplice comanda-
mento dellamore di Dio e del prossi-
mo racchiude i due aspetti di un unico
dinamismo del cuore e della vita. Ge-
s porta cos a compimento la rivela-
zione antica, non aggiungendo un co-
mandamento inedito, ma realizzando
in se stesso e nella propria azione sal-
vifica la sintesi vivente delle due gran-
di parole dellantica Alleanza: Amerai
il Signore Dio tuo con tutto il cuore (...)
Amerai il prossimo tuo come te stesso
(cfr Dt 6,5; Lv 19,18).
NellEucaristia noi contempliamo
il Sacramento di questa sintesi viven-
te della legge: Cristo ci consegna in se
stesso la piena realizzazione dellamo-
re per Dio e dellamore per i fratelli.
E questo suo amore Egli ci comunica
quando ci nutriamo del suo Corpo e
del suo Sangue. Pu allora realizzarsi
in noi quanto san Paolo scrive ai Tes-
salonicesi nellodierna seconda Lettu-
ra: Vi siete convertiti, allontanandovi
dagli idoli, per servire al Dio vivo e ve-
ro (1 Ts 1,9). Questa conversione il
principio del cammino di santit che il
cristiano chiamato a realizzare nella
propria esistenza.
vizio umile e disinteressato del prossi-
mo, specialmente di quanti non sono
in grado di ricambiare.
Quanto provvidenziale, in que-
sta prospettiva, il fatto che oggi la
Chiesa additi a tutti i suoi membri
cinque nuovi Santi che, nutriti di Cri-
sto Pane vivo, si sono convertiti al-
lamore e ad esso hanno impronta-
to lintera loro esistenza! In diverse
situazioni e con diversi carismi, es-
si hanno amato il Signore con tutto
il cuore e il prossimo come se stessi
cos da diventare modello a tutti i cre-
denti (1 Ts 1,6-7).
LEucaristia deve dare impulso
a tutti i membri della Chiesa
Cari e venerati Padri Sinodali, per
tre settimane abbiamo vissuto insie-
me un clima di rinnovato fervore eu-
caristico.
I lavori sinodali ci hanno permes-
so di approfondire gli aspetti salien-
ti di questo mistero dato alla Chiesa
fin dallinizio. La contemplazione del-
lEucaristia deve spingere tutti i mem-
Benedetto XVI durante lomelia
Il santo colui che talmente af-
fascinato dalla bellezza di Dio e dal-
la sua perfetta verit da esserne pro-
gressivamente trasformato. Per questa
bellezza e verit pronto a rinuncia-
re a tutto, anche a se stesso. Gli basta
lamore di Dio, che sperimenta nel ser-
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Come non rendere
grazie a Dio per
i numerosi doni
concessi alla
Chiesa nellAnno
dellEucaristia!
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Dicembre 2005 Salvami Regina 13
Il Rosario, complemento ideale
della preghiera litrgica
bri della Chiesa, in primo luogo i sa-
cerdoti, ministri dellEucaristia, a rav-
vivare il loro impegno di fedelt. Sul
mistero eucaristico, celebrato e adora-
to, si fonda il celibato che i presbiteri
hanno ricevuto quale dono prezioso e
segno dellamore indiviso verso Dio e
il prossimo.
Anche per i laici la spiritualit eu-
caristica deve essere linteriore moto-
re di ogni attivit e nessuna dicotomia
ammissibile tra la fede e la vita nel-
la loro missione di animazione cristia-
na del mondo.
Mentre si conclude lAnno dellEu-
caristia, come non rendere grazie a Dio
per i tanti doni concessi alla Chiesa in
questo tempo! E come non riprendere
linvito dellamato Papa Giovanni Pao-
lo II a ripartire da Cristo!
Come i discepoli di Emmaus che, ri-
scaldati nel cuore dalla parola del Ri-
sorto e illuminati dalla sua viva presen-
za riconosciuta nello spezzare il pane,
senza indugio fecero ritorno a Geru-
salemme e diventarono annunciatori
della risurrezione di Cristo, anche noi
riprendiamo il nostro cammino anima-
ti dal vivo desiderio di testimoniare il
mistero di questo amore che d spe-
ranza al mondo.
LEucaristia spinge i missionari
a dare testimonianza del Vangelo
In questa prospettiva eucaristica
ben si colloca lodierna Giornata Mis-
sempre pi coscienza che il sacrificio
di Cristo per tutti (Mt 26,28) e lEu-
caristia spinge il cristiano ad essere
pane spezzato per gli altri, a impe-
gnarsi per un mondo pi giusto e fra-
terno. Ancor oggi, di fronte alle folle,
Cristo continua ad esortare i suoi di-
scepoli: Date loro voi stessi da mangia-
re (Mt 14,16) e, in suo nome, i missio-
nari annunciano e testimoniano il Van-
gelo, talvolta anche con il sacrifico del-
la vita.
Cari amici, dobbiamo tutti ripartire
dallEucaristia. Ci aiuti Maria, Don-
na eucaristica, ad esserne innamora-
ti; ci aiuti a rimanere nellamore di
Cristo, per essere da Lui intimamente
rinnovati. Docile allazione dello Spi-
rito e attenta alle necessit degli uo-
mini, la Chiesa sar allora sempre pi
faro di luce, di vera gioia e di speran-
za, realizzando appieno la sua missio-
ne di segno e strumento di unit del-
lintero genere umano (Lumen gen-
tium, 1).
(Omelia in Piazza
San Pietro, 23/10/2005)
otremmo definire Giovanni
Paolo II un Papa totalmente
consacrato a Ges per mez-
zo di Maria, come ben era evidenzia-
to nel suo stemma: Totus tuus. Ven-
ne eletto nel cuore del mese del Ro-
sario, e la corona che spesso teneva
tra le mani diventata uno dei simbo-
li del suo pontificato, sul quale la Ver-
gine Immacolata ha vegliato con ma-
terna premura.
In realt, il Rosario non si con-
trappone alla meditazione della
Parola di Dio n alla preghiera li-
turgica; rappresenta anzi un natu-
rale e ideale complemento, in par-
ticolare come preparazione e co-
me ringraziamento alla celebra-
zione eucaristica. Il Cristo incon-
trato nel Vangelo e nel Sacramen-
to, lo contempliamo con Maria nei
vari momenti della sua vita grazie
ai misteri gioiosi, luminosi, doloro-
si e gloriosi. Alla scuola della Ma-
dre, impariamo cos a conformarci
al suo divin Figlio e ad annunciarlo
con la nostra stessa vita.
Se lEucaristia per il cristiano
il centro della giornata, il Rosario
contribuisce in modo privilegiato a
dilatare la comunione con Cristo,
ed educa a vivere tenendo fisso su
di Lui lo sguardo del cuore, per ir-
radiare su tutti e su tutto il suo amo-
re misericordioso.
(Angelus, 16/10/2005))
sionaria Mondiale, alla quale il vene-
rato Servo di Dio Giovanni Paolo II
aveva dato come tema di riflessione:
Missione: Pane spezzato per la vi-
ta del mondo. La Comunit ecclesia-
le quando celebra lEucaristia, special-
mente nel giorno del Signore, prende
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Victor Hugo Toniolo
Di Roma
Dichiariamo e definiamo Santi
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La citt di Roma il 23 ottobre ha assistito ad una grandiosa
cerimonia. Alla presenza di pi di duecentocinquanta vescovi che
hanno partecipato allAssemblea del Sinodo, il Papa Benedetto
XVI ha celebrato la canonizzazione dei cinque primi Santi del suo
Pontificato.
Una moltitudine
attenta era stipata in
Piazza San Pietro
na moltitudine era rac-
colta in Piazza San Pie-
tro, talmente stretta da
aver difficolt a respi-
rare, non volendo per-
dere neanche un dettaglio.
Dopo i Riti di Introduzione dellEu-
caristia celebrati in latino il Prefet-
to della Congregazione per la Cau-
sa dei Santi, il Cardinale Jos Saraiva
Martins, accompagnato dai postulato-
ri, si rivolto al Papa.
Beatissimo Padre, la Santa Madre
Chiesa chiede che Vostra Santit iscri-
va i Beati Jsef Bilczewski, Gaetano Ca-
tanoso, Zygmunt Gorazdowski, Alberto
Hurtado Cruchaga e Felice da Nicosia
nel libro dei Santi e che come tali siano
invocati da tutti i cristiani.
Dopo una breve presentazione del-
la biografia di ognuno, il Papa ha invi-
tato tutti i presenti ad elevare le pro-
prie preghiere a Dio per mezzo di Ge-
s, per intercessione della Vergine Ma-
ria e di tutti i Santi, affinch lo Spirito
Santo illuminasse la sua mente, e la lu-
ce di Cristo brillasse nella Chiesa.
Un profondo silenzio calato sulla
Piazza, interrotto dal Canto della Li-
tania dei Santi. Ad ogni giaculatoria
a cui tutto il popolo rispondeva con
un fervente ora pro nobis si aveva
limpressione che ogni santo invocato
si facesse vivo e prendesse il suo posto
vicino al Papa. Il momento era solenne
ed austero, molti non riuscivano a con-
tenere lemozione.
Ricoperto della mitra pontificale e
tenendo in mano il pastorale, il Santo
Padre Benedetto XVI ha pronunciato
solennemente la bella Formula di Ca-
nonizzazione:
Per onore della Santissima Trinit,
per esaltazione della Fede Cattolica e in-
cremento della vita cristiana, con lau-
torit di Nostro Signor Ges Cristo, dei
Santi Apostoli Pietro e Paolo e Nostra,
dopo aver lungamente riflettuto, invo-
cato varie volte lausilio divino e udito
il parere di molti Fratelli Nostri nellEpi-
scopato, dichiariamo e definiamo San-
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Dicembre 2005 Salvami Regina 15
Il Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, il Cardinale Saraiva Martins,
si rivolge al Santo Padre, a nome della Chiesa, chiedendo la canonizzazione
dei beati
ti i Beati Jzef Bilczewski, Gaetano Ca-
tanoso, Zygmunt Gorazdowski, Alberto
Hurtado Cruchaga e Felice da Nicosia e
li iscriviamo nel Libro dei Santi e stabi-
liamo che in tutta la Chiesa siano devo-
tamente onorati tra i Santi. In nome del
Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
La moltitudine scoppiata in un ca-
loroso applauso e in tutta solennit, per
la prima volta la Chiesa ha invocato i
nuovi santi, attraverso le voci del Coro
della Cappella Sistina Lode e gloria
a Te, Signore: nella casa dei Santi, coro-
nati di gloria e onore, risplendano i tuoi
Servi Izef, Gaetano, Zygmunt, Alberto
e Felice e intercedano per noi mentre
grandi stendardi con le effigi di questi
eroi della fede sono stati distesi ai bal-
coni della Basilica di San Pietro. Han-
no rinunciato al mondo e adesso sono
debitamente glorificati dagli uomini.
Dora in avanti, fino alla fine dei
tempi, questi cristiani potranno esse-
re venerati in tutta la Chiesa con la ce-
lebrazione di Messe, la costruzione di
chiese e altari in loro onore e saranno
sempre rappresentati con laureola in-
torno ai loro sembianti.
Il Cardinale Saraiva Martins ha ri-
preso la parola, sempre in lingua la-
tina: Beatissimo Padre, a nome del-
la Santa Chiesa ringrazio Vostra Santit
per la proclamazione, e Vi chiedo di vo-
ler disporre che sia redatta la Carta Apo-
stolica riguardo la Canonizzazione rea-
lizzata.
Dopo il consenso accordato dal Pa-
pa, il Cardinale e ognuno dei postula-
tori si sono inginocchiati davanti al-
la Cattedra di San Pietro e hanno reso
grazie al Santo Padre per la canonizza-
zione, scambiandosi il gesto della pace.
Ha avuto luogo, a quel punto, uno
dei momenti pi significativi della ceri-
monia, quando le reliquie di ogni San-
to sono state portate presso laltare, al
fine di essere venerate per la prima vol-
ta come spoglie di anime canonizzate.
poi seguita la Celebrazione Eu-
caristica. Dopo la proclamazione del
Vangelo in latino e in greco, il Santo
Padre ha proferito lomelia:
Vi siete convertiti, allontanandovi
dagli idoli, per servire al Dio vivo e vero
(1 Ts 1,9). Questa conversione il princi-
pio del cammino di santit che il cristia-
no chiamato a realizzare nella propria
esistenza. Il santo colui che talmente
affascinato dalla bellezza di Dio e dalla
sua perfetta verit da esserne progressiva-
mente trasformato. Per questa bellezza e
verit pronto a rinunciare a tutto, anche
a se stesso. Gli basta lamore di Dio, che
sperimenta nel servizio umile e disinteres-
sato del prossimo, specialmente di quanti
non sono in grado di ricambiare. Quan-
16 Salvami Regina Dicembre 2005
I cinque
primi
santi del
Pontificato
San Gaetano Catano-
so (1879-1963), sacer-
dote italiano, fondato-
re della Congregazio-
ne delle Suore Vero-
niche del Volto Santo.
La Messa quotidiana
e la frequente adorazione del Sacramento
dellaltare sono state lanima del suo sacer-
dozio. Con infaticabile carit pastorale, si
dedicato alla predicazione, alla cateche-
si, al ministero delle Confessioni, ai poveri,
agli ammalati, alle vocazioni sacerdotali
San Jos Bilczewski
(1860-1923), polacco,
Arcivescovo di
Leopoli dei Latini, in
Ucraina. stato un
uomo di preghiera.
La Santa Messa,
la Liturgia delle Ore, la meditazione, il
Rosario e altre pratiche di piet hanno
contraddistinto la sua vita quotidiana.
Dedicava un tempo particolarmente lungo
alladorazione eucaristica.
I postulanti delle cinque cause
sono stati salutati dal Papa
(a sinistra)
Nella processione delle offerte, ognuna
delle delegazioni ha offerto doni di
ringraziamento (a destra)
La presenza di pi di duecentocinquanta Vescovi ha conferito grande
solennit alla celebrazione
to provvidenziale, in questa prospettiva,
il fatto che oggi la Chiesa additi a tutti i
suoi membri cinque nuovi Santi che, nu-
triti di Cristo Pane vivo, si sono converti-
ti allamore e ad esso hanno improntato
lintera loro esistenza! In diverse situazio-
ni e con diversi carismi, essi hanno ama-
to il Signore con tutto il cuore e il prossi-
mo come se stessi cos da diventare mo-
dello a tutti i credenti (1 Ts 1,6-7).
Nella processione delle offerte, cia-
scun rappresentante dei postulatori ha
donato al Santo Padre offerte di ringra-
ziamento, come calici di filigrana, servi-
zi per laltare e la stessa mitra e pianeta
usate dal Papa nella celebrazione.
Dopo la Benedizione Apostolica, la
moltitudine emozionata rimasta an-
cora per un po di tempo in Piazza San
Pietro, ritirandosi lentamente, come se
si svegliasse da un sogno meraviglioso.
* * *
Una delle luminose caratteristiche
della Chiesa cattolica la santit. San-
to il suo Fondatore, Santa la sua
dottrina, Santo il suo obiettivo, san-
ti i suoi membri, in virt del battesimo
dacqua, di sangue o di desiderio.
Il richiamo alla santit universale
e, come ha detto P. Raniero Cantala-
messa, OFMCap non la specializza-
zione di una elite, n un obbligo gra-
voso. un incredibile privilegio essere
chiamati alla santit, chiamati a con-
formarci allimmagine di Dio e ad ac-
quisire la sua identit.
Il Rito di Canonizzazione, nella sua
sublime bellezza, un invito a mettere
da parte la paura e a seguire, con co-
raggio, questa via a tutti proposta: la
via della santit.
Dicembre 2005 Salvami Regina 17
Santo, Beato o Servo di Dio
Un po di storia
I primi cristiani denominavano
santo ogni e qualsiasi battezzato,
in quanto tempio dello Spirito San-
to. In seguito, cominciando a tribu-
tare un culto speciale ai martiri, si
passati a dare questa designazio-
ne soltanto a chi era morto in dife-
sa della fede.
Ancora durante le persecuzioni, i
fedeli cominciarono a venerare an-
che i confessori, ossia, coloro che
davanti alle autorit proclamavano
la fede, ma, per qualche circostan-
za, non furono martirizzati.
Sorsero poi i primi grandi asce-
ti, la cui vita di sacrificio fu conside-
rata una sorta di martirio. A parti-
re dal V secolo, i calendari dei san-
ti si arricchirono con i nomi di al-
tre persone che vissero nella perfe-
zione i precetti evangelici, pratican-
do le virt in grado eroico, in par-
ticolar modo la fede, la speranza e
la carit.
Come veniva definito chi
poteva essere oggetto di culto
Nel primo millennio della Chiesa,
il culto ai martiri e ai confessori era
regolamentato dalle singole Chiese.
Toccava ai vescovi individualmen-
te o in collegio, in occasione dei si-
nodi autorizzare il nuovo culto, il
quale cominciava con lelevazione
o traslazione del corpo del santo.
Questatto era chiamato di ca-
nonizzazione episcopale o ca-
nonizzazione particolare, perch
coinvolgeva soltanto la Chiesa lo-
cale.
Nel secolo XI cominci ad af-
fermarsi il principio che solamente
il Romano Pontefice avesse il pote-
re di autorizzare un culto pubblico,
sia per una Chiesa particolare, che
per la Chiesa universale. Fu il Papa
Gregorio IX a fissare questa norma
nel 1234.
Nel secolo XIV, la Santa Sede
pass ad autorizzare la prestazione
di culto, limitato a determinati luo-
ghi, ad alcuni servi di Dio la cui cau-
sa di canonizzazione ancora era in
fase di perfezionamento o addirit-
tura non era stata iniziata.
Questa concessione, orientata
per la futura canonizzazione, lori-
gine di quello che oggi viene deno-
minato beatificazione. A partire dal
Papa Sisto IV (1483), i servi di Dio
ai quali si prestava un culto limitato
passarono ad essere chiamati Beati.
Fu cos stabilita, in carattere de-
finitivo, la differenza tra i titoli di
Beato il servo di Dio che stato
beatificato e il Santo, il Beato che
stato canonizzato.
Differenza tra beatificazione
e canonizzazione
La beatificazione dunque una
tappa del processo di canonizzazio-
ne nella quale si proclama che il ser-
vo di Dio gode della felicit eterna,
ossia, un Beato e si autorizza che
gli sia prestato un culto limitato (a
una diocesi, a un paese, a una con-
gregazione religiosa, ecc.). Essa non
implica l infallibilit pontificia.
Invece la canonizzazione un at-
to definitivo per il quale il Sommo
Pontefice decreta che il Beato sia
iscritto nel Catalogo dei Santi per
essere oggetto di culto da parte dei
fedeli in tutto il mondo.
La canonizzazione implica lin-
fallibilit pontificia, come spiega
il cardinale Jos Saraiva Martins,
Prefetto della Congregazione per
le Cause dei Santi, nel documento
Il volto della Chiesa si rinnova nel-
la continuit, pubblicato il 29 set-
tembre di questanno. Essa fatta,
afferma il Porporato, mediante un
decreto, definitivo e precettivo per tut-
ta la Chiesa, compromettendo il Ma-
gistero solenne del Romano Pontefi-
ce. Questo si esprime in modo inequi-
vocabile nella formula: Per lonore
della Santa e Indivisibile Trinit (...)
per lautorit di Nostro Signore Ge-
s Cristo, dei santi Apostoli Pietro e
Paolo, e per la Nostra (...) dichiaria-
mo e definiamo.
Nessuna canonizzazione si fa sen-
za previe e minuziose indagini, stu-
di e ricerche sulla vita, opere, scrit-
ti e virt del servo di Dio. La Chiesa
esige due prove di carattere sopran-
naturale, due miracoli: uno perch
il servo di Dio possa essere procla-
mato Beato, laltro perch il Beato
possa essere proclamato Santo.
San Sigismondo
Gorazdowski (1845-
1920), sacerdote. Ha
fondato lAssociazione
dei Sacerdoti e la
Congregazione
delle Suore di San
Giuseppe. diventato famoso per la
devozione fondata nella celebrazione e
nelladorazione dellEucaristia. Lamore
a Cristo lo ha stimolato a dedicarsi agli
ammalati, ai poveri e ai bisognosi.
SantAlberto Hurtado
Cruchaga (1901-
1952), sacerdote
gesuita cileno.
Amerai il Signore
Dio tuo, con tutto il
tuo cuore. Amerai il
prossimo tuo come te stesso (Mt 22, 37.
39). stato questo il programma di vita di
SantAlberto Hurtado, che ha cercato di
identificarsi con il Signore e amare i poveri
con il suo amore.
San Felice di Nicosia
(1715-1787), frate
italiano dellOrdine
dei Francescani
Minori. Amava
ripetere in tutte le
circostanze, gioiose
e tristi: Sia per amore di Dio. Ci aiuta
cos a scoprire il valore delle piccole cose
che arricchiscono la vita, e ci insegna a
comprendere il senso della famiglia e del
servizio ai fratelli.
Confessione difficile
Comunione piena di dolcezza
Mai avevo sperimentato una tale contentezza. Quel giorno stato il primo nel quale
mi sono sentito un uomo onesto. Cos descrive Chateaubriand, dellAccademia
Francese, gli effetti di una confessione da lui ben fatta, durante la sua infanzia.
Nel suo celebre libro Le Memorie
doltretomba, Chateaubriand noto di-
plomatico ed insigne scrittore di lin-
gua francese rivela come ha superato
una prova per la quale tanti altri uomi-
ni gi sono passati e tanti ancora pas-
seranno. Ecco la storia tale e quale lha
narrata.
* * *
Il giorno della mia Prima Comu-
nione si avvicinava. La mia religiosi-
t sembrava sincera ed edificava tutti
i miei compagni, le mie continue mor-
tificazioni causavano preoccupazione
persino ai professori.
Avevo come confessore il Supe-
riore del seminario, un uomo di cin-
quantanni, dallaspetto severo. Ogni
volta che mi inginocchiavo nel confes-
sionale, egli mi interrogava con ansia.
Sorpreso dalla superficialit delle mie
mancanze, egli non sapeva come con-
ciliare il mio turbamento con lirrile-
vanza dei segreti che io gli dichiaravo.
Quanto pi si approssimava il giorno
di Pasqua, pi diventavano insistenti le
sue domande:
Non mi stai nascondendo nulla?
No, Padre, no.
Non hai commesso questo pecca-
to?
No, Padre, no.
E sempre:
No, Padre, no.
Egli nuovamente mi lasciava anda-
re dubitando, sospirando, guardando-
mi fino in fondo allanima ed io mi al-
lontanavo dalla sua presenza pallido e
sfigurato come un malfattore.
Io avrei ricevuto lassoluzione il
Mercoled Santo. Avevo trascorso la
notte tra il marted e il mercoled in
fervente preghiera e leggendo, pieno
di terrore, un libro sulle confessioni sa-
crileghe. Il mercoled, alle tre del po-
meriggio, sonoo uscito alla volta del
seminario. I miei genitori mi accompa-
gnavano.
Giunti alla chiesa, mi sono prostrato
ai piedi del tabernacolo, assorto, fuori
di me. Quando mi sono alzato per di-
rigermi alla sacrestia, dove mi stava
aspettando il Superiore, le mie ginoc-
chia tremavano.
Mi sono gettato ai piedi del Prete e
recitai Io confesso con una voce co-
s alterata che quasi non sono riuscito
a terminare.
E allora, sei sicuro di non esser-
ti dimenticato niente? mi ha chiesto
luomo di Dio.
Io continuavo a stare zitto.
Il suo interrogatorio ricominciava
ed il fatale no, Padre, nomi scapp
di bocca.
Egli si mise allora in raccoglimento
per chiedere consiglio a Colui che ha
conferito agli Apostoli di accogliere e
allontanare le anime. E l, con un gran-
de sforzo, si preparato a darmi las-
soluzione.
Un fulmine che il cielo avesse scari-
cato su di me mi avrebbe causato me-
no paura. Ho gridato:
Ancora non ho detto tutto!
Il temibile giudice, delegato della
Suprema Giustizia, il cui sguardo mi
ispirava cos tanto timore, diventan-
do ora il pastore pieno della pi gran-
de tenerezza, mi abbracciava sciolto in
lacrime:
Su via, mio caro figliolo, abbi co-
raggio! Mi diceva.
Non avevo mai sperimentato una
tale contentezza. Se mi avessero tolto
il peso di una montagna, non mi avreb-
bero dato un sollievo cos grande: io
singhiozzavo di gioia! Oso dire che
quel giorno stato il primo nel quale
mi sono sentito un uomo onesto.
Superata la prima difficolt, il resto
stato facile.
Finalmente, adesso sei libero dai
tuoi peccati a causa di questa confes-
sione coraggiosa...anche se tardiva
ha aggiunto il sacerdote.
Poi, sollevando la sua mano de-
stra, ha pronunciato la formula di as-
soluzione. Questa seconda volta il suo
braccio non sembrava pi minaccioso,
ma faceva scendere sulla mia fronte il
balsamo celeste! Mi sono chinato per
riceverlo e quello che provavo mi fa-
ceva sentire partecipe della gioia de-
gli angeli.
Mi sono alzato e sono andato preci-
pitosamente ad abbracciare mia madre
che mi aspettava ai piedi dellaltare.
Io non sembravo pi lo stesso da-
vanti ai miei professori e compagni:
andavo con un passo leggero, testa ben
dritta, aspetto radioso, col trionfo di
un pentito.
* * *
La mattina seguente, Gioved San-
to, giorno nel quale la Chiesa comme-
mora listituzione del Santissimo Sa-
cramento, Chateaubriand ha ricevuto
la sua Prima Comunione.
Quello che ha sentito il suo piccolo
cuore di bambino, solo Dio e lui lo han-
no saputo. Possiamo, comunque, affer-
mare che la presenza di Ges-Ostia nel-
la sua anima lo ha fatto vibrare di amo-
re e felicit. Egli stesso ha affermato in
seguito che, come i martiri di altri tem-
pi, egli avrebbe in quelloccasione dato
gioiosamente la sua vita ed il suo san-
gue per lodarLo ed onorarLo!
Clara Mara Morazzani
Q
Il bambino
che Ges guard
Dicembre 2005 Salvami Regina 19
SANTO STEFANO PROTOMARTIRE
Per due volte, Nostro Signore ha preso un bambino come esempio per
i discepoli, esaltando il valore dellinnocenza. Stefano, il primo martire
della Chiesa, ebbe lincommensurabile privilegio di essere uno di loro.
uando leggiamo le pal-
pitanti pagine dei Van-
geli, ci sentiamo invitati
ad uscire dallordinarie-
t della vita quotidiana
per essere trasportati a piani pi elevati
da dove sembra emergere, soavemente e
maestosamente, la figura di Ges.
Possiamo allora immaginare quel
sacro profilo illuminato dagli ultimi
raggi di un sole calante, che si dirige
verso le polverose strade della Galilea
o mentre accarezza con la
sua ombra benefica i freschi margini
del lago di Tiberiade.
In tutti i suoi atteggiamenti, nei suoi
nobili gesti e nelle sue parole imbevu-
te di seriet, il Signore lasciava traspa-
rire quel suo insuperabile amore per
le creature. Il suo sguardo dolce e at-
traente cercava con divina ansia ani-
me docili ai suoi consigli, che volesse-
ro assoggettarsi al soave dominio del
suo giogo. Che gioia provava quel Cuo-
re amoroso quando incontrava, in mez-
zo alle rumorose moltitudini che Lo se-
guivano, qualche cuore puro e inno-
cente, interamente aperto e consonan-
te con il suo!
E, preso un bambino, lo pose in
mezzo e abbracciandolo disse loro: Chi
accoglie uno di questi bambini nel mio
nome, accoglie me; chi accoglie me, non
accoglie me, ma colui che mi ha manda-
to (Mc 9, 36-37).
Scena mirabile: lIn-
nocenza increata si
Chi riceve uno di questi bambini in mio nome, Me che riceve (Mc 9, 37)
(affresco del Carmelo di Lisieux, Francia)
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20 Salvami Regina Dicembre 2005
china con gioia sullinnocenza creata!
Oh felice bambino il cui candore ha
attirato lo sguardo del Salvatore! Chi
era quel bambino? Si conosce almeno
il suo nome? Si sa quale sia stato il suo
destino?
Uomo pieno di fede e
di Spirito Santo
Ci piace pensare, in accordo con una
devota tradizione plurisecolare che si
trattasse di Stefano. Egli aveva ricevuto
una raffinata educazione nella scuola
di Gamaliele, famoso dottore della leg-
ge. In poco tempo, grazie alla sua intel-
ligenza ed applicazione, Stefano era di-
venuto esperto nelle Sacre Scritture.
Secondo SantAgostino, quando egli
ud la predicazione di Pietro, un raggio
di grazia penetr nel suo cuore e il gio-
vane decise di abbracciare la fede cri-
stiana con grande entusiasmo. Fin dal-
linizio si distinse per zelo e virt a tal
punto che, negli Atti degli Apostoli,
Luca ce lo descrive come uomo pieno
di fede e di Spirito Santo (At 6, 5).
La predicazione incessante degli
Apostoli, dopo Pentecoste, faceva au-
mentare ogni giorno la moltitudine dei
fedeli che credevano nel Signore. Sor-
se, tuttavia, in quei giorni, un proble-
ma: i cristiani greci si lamentavano che
le loro vedove erano trascurate nella
distribuzione giornaliera di aiuto. Do-
vendo dedicarsi esclusivamente alla
preghiera e al ministero della parola, i
Dodici decisero di affidare questinca-
Fremevano di rabbia e
digrignavano i denti contro di lui
Interrogato dal Sommo Sacerdote,
Stefano rispose con un lungo e infuo-
cato discorso, nel quale manifest filia-
le rispetto e venerazione per gli antichi
patriarchi, lod la piet di Abramo, la
pazienza di Giuseppe, i grandiosi fatti
di Mos e mostr quanto ingiuste e in-
fondate fossero le accuse proferite con-
tro di lui. Poi, infiammato di santo ardi-
mento, esclam: O gente testarda e pa-
gana nel cuore e nelle orecchie, voi sem-
pre opponete resistenza allo Spirito Santo;
come hanno proceduto i vostri padri, co-
s procedete anche voi. Quale dei profeti i
vostri padri non hanno perseguitato? Es-
si uccisero quelli che preannunciavano la
venuta del Giusto, del quale voi ora siete
divenuti traditori e uccisori. Voi che ave-
te ricevuto la legge per mano degli angeli e
non lavete osservata.. (At 7, 51-53).
Il coraggioso diacono non pot ter-
minare la sua ispirata testimonianza.
Quelle parole erano troppo vere per es-
sere sopportate dai nemici della fede, i
quali fremevano di rabbia in cuor loro
e digrignavano i denti contro di lui (At
7, 54). Stefano, pieno di Spirito Santo,
rimaneva in piedi, nel mezzo di quella
ostile assemblea. Gli insulti per lui non
rappresentavano niente, al contrario,
erano uno stimolo per credere nei cori
degli angeli che, al di l delle mura del-
rico a sette uomini di buo-
na reputazione (At 6, 3), e
Stefano fu uno dei prescel-
ti. Senza indugio egli si de-
dic totalmente al servizio
dei fratelli.
Volto somigliante a
quello di un angelo
Tutto sembrava poca co-
sa per lardente impeto di
quel giovane che , pieno
di grazia e di fortezza, faceva
grandi prodigi e miracoli tra
il popolo (At 6, 8). In mez-
zo alle ardue fatiche, egli
trovava la forza per ricor-
dare quello sguardo amo-
revole e sereno di Ges che anni prima
aveva accarezzato i suoi capelli di bam-
bino. Nel pi profondo del suo essere
alimentava il sogno di poter un giorno
mescolare il suo stesso sangue al Pre-
ziosissimo Sangue versato fino allulti-
ma goccia sulla sommit del Golgota.
I nemici di Cristo non potevano
sopportare per molto tempo la presen-
za dellintrepido giovane che ricorda-
va loro pubblicamente e continuamen-
te limmagine del Crocifisso. Deside-
rosi di ridurre al silenzio un predicato-
re cos importuno, si alzarono per di-
sputare con lui, ma non riuscivano a re-
sistere alla sapienza ispirata con cui egli
parlava (At 6, 9-10). Fu-
riosi nel vedersi impotenti,
lo catturarono e lo trasci-
narono davanti al sinedrio
(At 6,12).
Ma egli non si scorag-
gi: calmo e sereno, af-
front la plebaglia ribel-
le e le false accuse di te-
stimoni corrotti che gli im-
putavano il crimine di aver
bestemmiato contro Mo-
s e contro Dio. La gioia
di poter offrire la sua vi-
ta per il Signore gli perva-
deva lanima e si riflette-
va esteriormente in manie-
ra che tutti quelli che sede-
vano nel sinedrio videro il
suo volto come quello di un
angelo(At 6, 15).
Pieno di grazia e di forza, faceva grandi
miracoli e prodigi tra il popolo (At 6,8)
Lo afferrarono e lo condussero
al Sinedrio (At 6, 12)
Dicembre 2005 Salvami Regina 21
le apparenti realt di questa
vita, lo attendevano con una
palma e una corona. Alzan-
do gli occhi al cielo, vide ap-
parirgli lo stesso Ges, riful-
gente di gloria che lo sostene-
va col suo divino sguardo in
quel supremo istante. Escla-
m pieno di gaudio: Ecco, io
contemplo i cieli aperti e il Fi-
glio delluomo che sta alla de-
stra di Dio (At 7, 56).
Udendo questo, i membri
del Sinedrio si stracciarono le
vesti e si turarono le orecchie
e con alte grida, reclamarono
la morte del bestemmiato-
re. Stefano si vide attorniato
da una moltitudine ululante
ed assetata di vendetta che lo
spingeva violentemente fuori
della citt. Arrivati l, comin-
ciarono a lapidarlo. In mezzo ad orribi-
li sofferenze, latleta di Cristo pregava:
Signore Ges, accogli il mio spirito (At
7, 59). Neppure una scena cos sublime
riusc a commuovere quei cuori induri-
ti; ciechi di odio, continuavano a lancia-
re enormi pietre sullinnocente vittima.
Stefano in ginocchio percorse con
gli occhi, per lultima volta, lorda
criminosa dei persecutori. I suoi occhi,
gi annebbiati dallimminenza della
morte, si fermarono, per alcuni istan-
ti, su un giovane di Tarso che custodiva
i mantelli dei lapidatori. Saulo, il fana-
tico adepto dei farisei, lavversario irri-
ducibile di Ges Cristo, si sent turbato
di fronte allinsistenza di quello sguar-
do che lo fissava con espressione seve-
ra e compassionevole. Allora lange-
lico diacono esclam a voce alta: Si-
gnore, non imputar loro questo pecca-
to... E detto questo, mor. (At 7, 60).
Nellapparente sconfitta,
la vittoria suprema
Tutto era compiuto. Il primo marti-
re aveva appena bagnato col suo stesso
sangue quella semente di santit che, in
un caldo pomeriggio destate, lUomo-
Dio aveva gettato nel suo cuore infan-
tile. Il grano di frumento era
morto e giaceva a terra, cadu-
to sotto i colpi di un odio per-
secutore e ingiusto. Le labbra
del giovane predicatore non si
sarebbero aperte mai pi per
proferire invettive con paro-
le di fuoco; le devote mani del
diacono non si sarebbero pi
mosse per battezzare o servi-
re; la sua nobile presenza, in-
sopportabile per i malvagi e
dolce per i buoni, non si sa-
rebbe pi fatta sentire; era
ora ridotto ad un povero cor-
po insanguinato, senza vita.
I nemici non festeggiarono
con manifestazioni di gioia la
loro vittoria omicida. Di fron-
te alla manifestazione di fede
e di nobilt a cui avevano ap-
pena assistito, i presenti si ri-
tirarono contriti e frustrati, cercando di
fuggire da quel tragico spettacolo che ri-
mordeva loro la coscienza.
Stefano, lo sconfitto, aveva vinto!
La sua testimonianza di fede, avreb-
be costituito una forza per i cristiani fi-
no alla fine dei tempi. Il suo generoso
olocausto non avrebbe tardato a frut-
tificare nellanima di quellinfame gio-
vane che aveva approvato la sua mor-
te: da Saulo sarebbe venuto Paolo, lin-
stancabile Apostolo dei gentili, grazie
al sacrificio e alle preghiere del primo
martire che in un tempo lontano Ges
aveva guardato!
Signore, non imputar loro questo peccato...
E detto questo, mor. (At 7, 60)
Calendario 2006, discreto ma
efficace mezzo di evangelizzazione
Maria vicina ad ognuno di
noi, conosce il nostro cuore, pu
sentire le nostre preghiere, pu
aiutarci con la sua bont materna
e ci data, come ha detto il Signo-
re, come madre, alla quale pos-
siamo rivolgerci sempre; Lei ci
sempre vicina, ed essendo la Ma-
dre del Figlio, partecipe del pote-
re del Figlio, della sua bont. Pos-
siamo affidare sempre tutta la no-
stra vita a questa Madre, che non
lontana da noi.
Queste le commoventi parole
del Papa Benedetto XVI che sono
poste a introduzione del calenda-
rio/ 2006 dellAssociazione Madon-
na di Fatima, dispensato questan-
no a circa 400.000 famiglie, facen-
do di questo calendario un discre-
to ma efficace mezzo di evangeliz-
zazione.
N
LEucaristia conser-
va la vita della gra-
zia nellanima e la
preserva dalla morte
sovrannaturale pro-
vocata dal peccato
22 Salvami Regina Dicembre 2005
LEucaristia nutre la
vita sovrannaturale
Ogni effetto che lalimento produce nella vita corporale, lEucaristia lo produce nella vita
sovrannaturale, insegna San Tommaso. Vediamo come un famoso teologo, P. Ferdinand-
Doratien Joret, OP, discepolo del Dottore Angelico, sviluppa questa bellissima verit della fede.
el discorso pronunciato
dopo la moltiplicazione
dei pani, Nostro Signo-
re afferma con insistenza
che Lui il Pane della Vi-
ta.: I vostri padri, nel deserto, hanno mangiato
la manna e sono morti. Questo il pane che di-
scende dal cielo (...) Chi mangia di questo pa-
ne vivr in eterno. E il pane, che io gli dar, la
mia carne per la salvezza del mondo. (...) La
mia carne veramente cibo (Gv 6, 49-55).
Il Dottore Angelico, con una formu-
la che poi il Concilio di Firenze ha con-
sacrato, ha detto: Ogni effetto che lali-
mento produce nella vita del corpo, lEu-
caristia lo produce nella vita sovrannatu-
rale; in altre parole, essa la conserva, la
fa crescere, la ristora e la diletta (III,
q.79, a.1) preservandola dalla morte.
LEucaristia conserva la
vita sovrannaturale
Ges garantisce che chi mangia di
questo pane non morir mai. Eviden-
temente, non si tratta qui della vita del
corpo, ma della vita della grazia nel-
lanima e della morte sovrannatura-
le provocata dal peccato, definito ap-
punto per questo mortale. da questa
ta corporale contro ogni accidente. Co-
me afferma San Tommaso, leffetto del-
lEucaristia si adatta alla condizione del-
luomo che la riceve. La materia su cui si
esercita lazione condiziona sempre lef-
fetto prodotto in lei dallazione. Dunque,
la condizione delluomo in questa vita
tale che il suo libero arbitrio pu inclinar-
si verso il bene o verso il male. Stando co-
s le cose, per quanto questo Sacramento
abbia, in s, la potenzialit sufficiente per
preservare luomo da ogni peccato, non
per questo chi lo riceve smetter di essere
libero di peccare, se vuole, e cos di mori-
re sovrannaturalmente.
Tuttavia, notiamo bene questa capacit
del Sacramento, in se stesso, di preservare
da ogni peccato. Negli alimenti corporali,
non vi niente che si possa comparare al-
lEucaristia. Poich gli alimenti non con-
sentiranno mai di evitare la morte. Dal
canto suo, nellEurarestia, Cristo che, in
persona, sotto lapparenza del pane e del
vino, Si d a noi come alimento. Da do-
morte che lEucaristia preserva lani-
ma. Il Concilio di Trento lo afferma
con termini precisi:
LEucaristia non rende questa mor-
te totalmente impossibile. No! Neppu-
re lalimento corporale ci assicura la vi-
Con lEucaristia
lanima sperimenta
un benessere analogo
a quello che solito
offrire al corpo
un buon pasto
Dicembre 2005 Salvami Regina 23
ve ci pu venire la morte? Da una infezio-
ne interna o da una ferita esterna. Con gli
alimenti e i rimedi si evitano le malattie
interne, e quanto alle armi la persona si
cautela contro i possibili attacchi esterni.
LEucaristia assolve perfettamente a que-
sti due requisiti: Cristo stesso, intimamen-
te unito al nostro cuore, Si fa nostro ali-
mento e rimedio, ci d vigore e previene
contro ogni agente morboso di corruzione
interna. E rivestito, come qui si trova, del
simbolismo della sua Passione, per mez-
zo della quale il demonio rimasto defi-
nitivamente vinto, lo spaventa e allontana
da noi i suoi diabolici attacchi. Dice San
Giovanni Crisostomo che, alla maniera
dei leoni che esalano fuoco e fiamme dal-
la bocca, terrorizziamo i demoni quando
riceviamo la divina Eucaristia.
Fa crescere e aumenta
Lalimento fa molto di pi che con-
servare la vita, esso la aumenta. Nella
vita corporale, questa crescita limita-
ta, invece la vita spirituale ha il privile-
gio di crescere indefinitivamente, sem-
pre di pi, grazie allinfluenza del Pane
Eucaristico.
chiaro che tutti i sacramenti dei
viventi, per il semplice fatto di aumen-
tare la grazia, fanno crescere la vita so-
prannaturale nellanima, ma lo
fanno ognuno con un proprio
fine specifico. La Confermazio-
ne d vigore allanima per po-
ter lottare contro i nemici ester-
ni, lUnzione degli Infermi sor-
regge nellinfermit che la pri-
va delle risorse normali nellora
pi critica della vita. LOrdine e
il Matrimonio danno a chi li ri-
ceve la capacit di concorrere
per il bene generale della Chie-
sa, ognuno nella propria con-
dizione, nvece, lEucaristia svi-
luppa la vita sovrannaturale in
se stessa, in modo che crescano
sempre pi in noi le energie di-
vine arrivando alla perfezione
spirituale per mezzo dellunio-
ne con Dio.
Nellunione con Dio, il no-
stro ultimo fine, troviamo la per-
fezione del nostro essere, che si
realizzer in maniera definiti-
cessario per arrivare in cima alla mon-
tagna di Dio.
LEucaristia pi che un viatico. Poi-
ch con questo pegno della vita futura
pregustiamo gi la felicit celeste! Seb-
bene misteriosamente, non c dubbio,
con la Comunione abbiamo gi in noi
loggetto della nostra felicit eterna, e
ci cibiamo di quellalimento di cui par-
lava lAngelo Raffaele a Tobia: Io mi
nutro di un alimento che voi non cono-
scete (Tb 12, 19). Il Pane degli Angeli
venuto per essere alimento degli uo-
mini, e costoro se ne cibano gi su que-
sta terra, realmente, anche se imperfet-
tamente, mentre attendono di giunge-
re in Cielo, quando Dio gli apparir e,
passando per ognuno di loro, li servir,
seduti tutti loro al banchetto che fa la
felicit delle Tre Persone Divine.
Il nostro stesso corpo risusciter
per essere partecipe anchesso di Cri-
sto, che gli avr dato una dignit spe-
ciale per la vita futura e avr deposita-
to in lui il lievito dellimmortalit. Ge-
s ha promesso formalmente che resu-
sciter nellultimo giorno tutti coloro
che avranno mangiato della sua Carne
e bevuto del suo Sangue.
Ristora
Un terzo effetto della nutrizio-
ne, oltre al fatto che conserva e fa
crescere la vita, quello di risto-
rarla, recuperando le forze che in-
cessantemente si vanno spenden-
do. Il Pane Eucaristico ci ritempra
anche perch ci perdona i peccati
veniali. il loro antidoto, afferma
il Concilio di Trento. Cos, convie-
ne comunicarsi con la maggiore
frequenza possibile.
D il benessere spirituale
Come quarto e ultimo effetto,
chi mangia di questo Pane speri-
menta nella sua anima un benes-
sere analogo a quello che soli-
to offrire al corpo un buon cibo.
un fatto confermato dallespe-
rienza. Quante anime oppresse
dalle fatiche e dalle sofferenze
ricevono dalla Comunione mat-
tutina la rassegnazione, la sere-
nit e la gioia!
va nella gloria celeste, nella quale go-
dremo della felicit eterna. A questa ci
incammina direttamente lEucaristia.
Oh Sacro Banchetto, nel quale ci ali-
mentiamo di Cristo, rievoca la sua Pas-
sione, lanima si riempie di grazia e ci
dato il pegno della gloria futura! can-
ta la Chiesa. La Passione, rappresenta-
ta al vivo nellEucaristia, ci ha aperto le
porte del Cielo. La Comunione ci ap-
plica la virt riparatrice e rigeneratrice
della Passione, dandoci la forza per sali-
re lungo il sentiero della Croce, che len-
tamente conduce il seguace di Cristo al-
la gloria celeste. A maggior ragione, al-
lEucaristia diamo il nome di viatico e
lei ben rappresentata da quel pane
che ha dato al profeta Elia il vigore ne-
Benedetto XVI distribuisce la Comunione
durante la celebrazione del Corpus Domini
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Santiago Morazzani Arriz
I
Una Croce di
Stelle
Esimendo da una analisi dellinsieme dei fatti ed
evidenziando solamente alcuni aspetti della storia,
sogniamo un po riguardo agli eroici viaggi di
Alfonso di Abuquerque.
l paesaggio bruciato e agre-
ste non era molto adatto ad
infondere coraggio e fidu-
cia. I profili dei monti deser-
tici, bordeggiando le acque
da entrambi i lati, sembravano minac-
ciare quegli uomini intrepidi che osa-
vano sfidare la solitudine. Ed in mez-
zo ad un silenzio inquietante, appe-
na interrotto dal pigro sbattere
delle onde sugli scafi delle na-
vi, o dal colpo ritmato dei remi
delle galere, la flotta avanzava
in colonna, con meta sconosciu-
ta. Davanti veleggiava la nave Ro-
sario, seguita da vicino dalla capitana
Santa Maria della Serra, sul cui albero
principale sventolava gagliardamen-
te la bandiera reale. Erano navi por-
toghesi che, dopo una rapida visita ad
Aden, la citt araba dalle nove colli-
ne, avevano appena superato lo stret-
to di Bab-al-Mandab, la porta den-
trata del Mar Rosso.
Un progetto accarezzato
gi da molti anni
Correva lanno 1512. i due regni
iberici, Spagna e Portogallo, viveva-
no unepoca di espansione prodigio-
sa, producendo generazioni di eroi che
si occupavano di dare nuovi mondi al
Mondo, esplorando regioni della Terra
fino allora sconosciute alla Cristianit
e portando ai punti pi lontani dellor-
be il messaggio del Vangelo.
Questa avventura del Mar Rosso,
intanto, era pi che pericolosa. Tutta-
via, insieme alla bandiera reale si ve-
deva anche linsegna dellammiraglio,
il quale non era uomo che si lasciasse
intimidire da rischio alcuno. Si tratta-
va del Governatore dellIndia, Capita-
no-maggiore della flotta dellOceano
Indiano e veterano di mille spedizioni,
ognuna pi rischiosa dellaltra: Alfon-
so di Abuquerque.
Egli aveva accarezzato questo pro-
getto per molti anni, ma le circostanze lo
avevano obbligato a ritardarlo varie vol-
te. Adesso esultava per la soddisfazione,
sulla prua della Santa Maria della Ser-
ra, contemplando quella vastit aperta al
Monumento ad Afonso di
Albuquerque, Lisbona
Dicembre 2005 Salvami Regina 25
suo infaticabile zelo missionario. Nien-
te lui desiderava tanto quanto vedere i
margini del Mar Rosso coperti dallom-
bra della Croce di Cristo. E i suoi occhi
daquila scrutavano insistentemente gli
orizzonti della costa occidentale, in di-
rezione di quella Abissinia misteriosa e
leggendaria, lEtiopia menzionata nel-
le Sacre Scritture, sulle cui montagne si
diceva regnasse un imperatore cristia-
no. Albuquerque ardeva dal desiderio
di arrivare fino al mitico personaggio, il
Pronto Giovanni delle tradizioni me-
dievali, e salutarlo portandogli messag-
gi di amicizia da parte del Re del Porto-
gallo. Questo incontro avrebbe segnato
una nuova era nelle relazioni tra lAfrica
e lEuropa, che si sarebbero abbracciate,
finalmente, sotto il segno della Croce.
Il Capitano-maggiore ha
fatto pregare il Credo
Le navi erano ancorate nello stretto
e si erano abbellite con innumerevo-
li bandiere. stato un momento emo-
zionante. Al rimbombo dei cannoni,
gli equipaggi si sono riuniti ed il Capi-
tano-maggiore ha fatto pregare il Cre-
do e ringraziare Dio che gli permette-
va di realizzare quella prodezza. Han-
no cantato la loro professione di Fe-
de? Lhanno soltanto recitata? Non lo
sappiamo, ma certo che i monti aridi
delle coste dellArabia hanno ripetu-
to gli echi dei dogmi divini. Ed il vento
ardente del deserto ha portato lontano
le verit per le quali, fino alla fine del
mondo, ci saranno uomini e donne che
dedicheranno le loro stesse vite:
Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero
da Dio vero!
Dio vero...Lo stesso che si era ma-
nifestato a Mos su una montagna, ai
margini di quel mare, era ora simbo-
lizzato dalle croci che ornavano le na-
vi del Portogallo. E quegli uomini ru-
di sapevano di essere inviati da Lui co-
me rappresentanti della sua Chiesa tre
volte santa.
risuscitato al terzo giorno, confor-
me alle Scritture.
Ed essi erano araldi del Risorto,
portando ai confini pi inospitali del
mondo il suo messaggio di amore in-
finito e di concordia tra tutti i popoli e
le nazioni.
Il cui Regno non avr fine.
S. Quel pugno di cristiani, isola-
to in un lugo di sosta minacciosa, mai
raggiunto da una flotta europea, osava
proclamare un Regno eterno, che mai
sar distrutto da forza alcuna nellUni-
verso. Ed il tranquillo dondolio delle
navi e delle caravelle, punti miniuscoli
in mezzo a quella immensit di acqua
e sabbia, sembrava sottolineare la fede
incrollabile della Chiesa
nelle promesse del suo
Divino Fondatore.
Una croce formata
da nove stelle
Pochi giorni dopo, la
flotta aspettava venti fa-
vorevoli nellisola di Ca-
maro. E, durante una
notte senza luna, gli in-
trepidi navigatori hanno potuto vedere
una croce di fuoco misteriosa, formata
da nove stelle, che si spostava lentamen-
te attraverso il firmamento per scompa-
rire a ponente, sopra le terre dellAbissi-
nia. Era molto chiara e risplendente
ha scritto lo stesso Albuquerque ed
venuta una nuvola su di lei, dividendola
in parti senza toccare la croce n coprire
il suo chiarore. stata vista da molte na-
vi e la gente caduta in ginocchio, ado-
rando Dio con molte lacrime. E il Capi-
tano-maggiore ha affermato essere il se-
gnale che indicava loro il cammino.
La Provvidenza manifestava cos la
sua approvazione allimpresa. Ma, so-
prattutto, lepisodio lasciava per i se-
coli futuri il nostro secolo, forse!
una lezione di fede. Quelli che si lan-
ciano alle spiagge della evangelizza-
zione devono essere disposti ad attra-
versare tutti gli oceani e tutti i deser-
ti, materiali o spirituali, perch in qua-
lunque situazione verranno a trovarsi
non mancher mai laiuto della grazia.
Quando la notte delle privazioni si ab-
batter su di loro ed alzeranno gli oc-
chi al cielo, l ci sar la Croce di Nostro
Signor Ges Cristo, segnale di speran-
za e di trionfo, a ricordare loro le paro-
le del Divino Maestro.
Non temete, Io ho vinto il mondo!
(Gv 16,33).
Afonso di
Albuquerque
mentre riceve un
maragi (rilievo
del Monumento
ad Albuquerque,
Lisbona)
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26 Salvami Regina Dicembre 2005
Campo Limpo (San Paolo - Brasile) Mons. Emilio Pi-
gnoli, Vescovo diocesano, ha concluso il II Congresso Euca-
ristico della Diocesi di Campo Limpo con una processione
del Santissimo Sacramento, al quale migliaia di fedeli hanno
partecipato con molto fervore. Gli Araldi hanno collaborato
per lanimazione dellatto.
Sansonate, El Salvador Nelle installazioni della be-
nemerita entit assistenziale gape, famiglie prive di al-
loggio a causa del vulcano Ilamatepec ricevono la visita
della statua pellegrina del Cuore Immacolato di Maria.
Quito, Equador La Basilica del Voto Nazionale si
riempita di fedeli nellEucaristia presieduta dallAraldo
Don Ricardo Del Campo, per la commemorazione
dellultima apparizione della Madonna a Fatima.
Houston, EUA Durante la Messa celebrata
da Don Charles Sampieri nella Co-Cattedrale
del Sacro Cuore, 70 persone hanno fatto la
consacrazione alla Vergine Maria.
Ilobasco, El Salvador Gli studenti del Centro Scolastico
Cattolico Pio XII hanno accolto con entusiasmo la statua
della Madonna. Nelloccasione, Don Daniel Martnez ha
dato la sua benedizione con il Santissimo Sacramento.
Juiz de Fora (Mi-
nas Gerais - Brasi-
le) Con una solen-
ne Messa celebra-
ta da Dn Marce-
lo de Souza Ma-
galhes, sta-
to commemorato
il 2 anniversa-
rio dei Primi Sa-
bati nella Parroc-
chia si San Mat-
teo. Come sempre
accade in queste
occasioni, la chiesa
era affollata.
Dicembre 2005 Salvami Regina 27
Cochabamba, Bolivia Pi di 5mila fedeli hanno parteci-
pato alla processione di chiusura dellAnno dellEucaristia,
distaccandosi la presenza di Mons. Tito Solari, Arcivescovo
metropolitano, di altri 4 vescovi e 92 sacerdoti.
Colombia La statua pellegrina del Cuore Immacolato di Maria ha visitato tutti i padiglioni del Presidio
Distrettuale di Bogot, essendo in ognuno di essi coronata da un presidiario (a sinistra). Hanno ricevuto la sua
materna visita anche i 240 interni del Centro di Rieducazione del Minore, nella citt di Pereira (a destra), dove
Don Londoo ha celebrato Messa e pregato assieme il Rosario.
Maputo, Mozambico Con molta ammirazione, gli abi-
tanti della capitale mozambicana hanno accompagnato
per le vie centrali della loro citt la processione promos-
sa da Mons. Francisco Chamoio OFM, Arcivescovo me-
tropolitano, per la chiusura dellAnno dellEucaristia.
Messico Un gruppo di Araldi centro-americani ha portato una parola di fede e gioia a pi di 5mila giovani
di dieci collegi della capitale messicana. A sinistra, Collegio Cristbal Coln; a destra, Collegio Lasalle.
28 Salvami Regina Dicembre 2005
Macei (Alagoas - Brasile) Sotto il
motto Maria, Donna Eucaristica, si
realizzata nel giorno della Patrona del
Brasile la III Giornata di Maria. Levento
ha contato sulla presenza di Mons. Jos
Carlos Melo, Arcivescovo metropolitano,
Mons. Rubio Lins Peixoto, Mons. Celso
Alpio Mendes, il Can Henrique Soares
e un numeroso pubblico che ha affollato
la Palestra Sportiva del SESI. Gli Araldi
hanno presentato una messa in scena della
Passione di Ges, seguita da unora di
adorazione e da una splendida processione
del Santissimo Sacramento.
Sameiro, Braga
Centinaia di fede-
li hanno partecipa-
to alla prima Messa
celebrata dallAraldo
Don Maurcio de Oli-
veira Sucena nel San-
tuario del Sameiro, il
secondo per importan-
za del Portogallo.
Cacilhas Don Joo Lus Paixo ha pro-
mosso una grande festa commemorativa del
250 anniversario del miracolo che ha sal-
vato da una inondazione questa citt. Il mo-
mento culminante stata la processione di
rendimendo di grazie, dove stata portata la
statua della Madonna del Buon Successo.
Vilar Seco I Coordinatori degli Oratori di questa
citt hanno organizzato una Messa celebrata da Don
Antnio Carlos Carvalho de Silva e una processione
con la partecipazione del Corpo dei Vigili del Fuoco.
In terre lusitane
N
Jos Messias Lins Brando
Evangelizzare
porta a porta
Dicembre 2005 Salvami Regina 29
Fare visite missionarie domiciliari permanenti la
formula indicata dal Cardinale Cludio Hummes per
risolvere il problema dellaccentuata diminuzione della
percentuale di cattolici in Brasile.
egli ultimi decenni,
la Chiesa Cattolica si
sta preoccupando per
la costante diminu-
zione del numero dei
suoi fedeli nel mondo. Vari tentativi di
soluzione del problema, condotti a ter-
mine in ambito locale o nazionale, non
hanno avuto il pieno successo sperato,
anche se hanno prodotto apprezzabili
risultati.
La voce del Papa: necessaria
una nuova evangelizzazione
Il compianto Papa Giovanni Pao-
lo II ha affrontato coraggiosamente
questa sfida. NellEnciclica Redempto-
ris missio, del 1990, egli ha esposto con
chiarezza la situazione verificatasi in
quasi tutto il mondo cattolico: Gruppi
interi di battezzati hanno perduto il sen-
so vivo della fede o, addirittura, non si
riconoscono pi come membri vivi della
Chiesa e conducono unesistenza lon-
tana da Cristo e dal suo Vangelo. Ha
inoltre affermato: In questo caso,
necessaria una nuova evangelizzazione
o meglio una rievangelizzazione.
In diverse altre occasioni, tanto
Giovanni Paolo II come lattuale Be-
nedetto XVI hanno richiamato le for-
ze vive del Cattolicesimo ad impegnar-
si a fondo in un lavoro missionario con
i battezzati non praticanti, in altre pa-
role, nellopera della Nuova Evange-
lizzazione. I loro reiterati appelli han-
Il Cardina-
le Cludio
Hummes (in
alto) ha lan-
ciato nel 2004
un programma
di evangelizzazione
che ha come scopo cer-
care il fedele a casa sua. A destra,
Mons. Odilo Scherer spiega il Piano
Nazionale di Evangelizzazione della
CNBB a Cooperatori degli Araldi
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30 Salvami Regina Dicembre 2005
no aperto nuove prospettive in tutto il
mondo cattolico.
NellAssemblea Speciale del Sinodo
per lEuropa, nellottobre 1999, lallo-
ra Arcivescovo di Genova (oggi di Mi-
lano), Cardinale Tettamanzi, aveva co-
s rilevato: NellEuropa di oggi, la prio-
rit non battezzare i convertiti, quan-
to piuttosto convertire i battezzati.
La CNBB ha lanciato nellottobre
2003 il Progetto Nazionale di Evangeliz-
zazione Vogliamo vedere Ges, Cam-
mino, Verit e Vita- approvato per il
quadriennio 2004-2007 il cui intento
di offrire a tutti i battezzati una cono-
scenza pi completa ed una esperienza
pi profonda della fede cristiana.
La direttiva di
Mons. Cludio Hummes: visite
missionarie domiciliari
Nella stessa direzione, il Cardinale
Cludio Hummes, Arcivescovo Metro-
politano di San Paolo, ha lanciato nel
2004 un programma di evangelizzazio-
ne il cui primo obiettivo di cercare il
fedele a casa sua, pertanto, bussare di
porta in porta. Come risultato di que-
sta iniziativa, pi di 1500 gruppi di mis-
sionari percorrono le vie della capitale
paulista, portando a innumerevoli fa-
miglie un messaggio di fede, amore e
solidariet.
Nel recente Sinodo dei Vescovi,
Mons. Cludio, facendo notare lac-
centuata diminuzione del numero di
cattolici nei paesi latino-americani, ha
messo in evidenza che la Chiesa del
Brasile risponde con, im primo luogo, le
missioni, comprese le visite missionarie
domiciliari permanenti.
quello che ogni cattolico deve fa-
re. , diciamolo, quello che vanno fa-
cendo gli Araldi del Vangelo negli ulti-
mi anni, e la loro esperienza conferma
quanto giuste e puntuali siano queste
direttive dei nostri Pastori.
Missioni Mariane: gruppi
missionari di beneficienza
degli Araldi
Nel caso degli Araldi, come co-
minciato questo tipo di apostolato?
Nellottobre 2001, un sacerdote pie-
no di zelo Don Eugnio Lus Berti,
della Chiesa di San Giovanni Battista,
ad Atibaia (San Paolo) si trovava in
grande difficolt nellattirare i fedeli
di questa parrocchia che aveva assunto
da poco. Il popolo era piuttosto demo-
tivato (...). La partecipazione alla Messa
e ad altre attivit era molto debole, va-
rie persone erano arrivate ad allontanar-
si dalla Chiesa e a fare il loro ingresso in
sette, racconta.
Tra gli altri Provvedimeti, Don Eug-
nio ha chiesto la collaborazione degli
Araldi del Vangelo. Fatta la richiesta,
immediata stata la risposta. E capi-
tato, allora, a Don Joo Cl Dias spe-
rimentare una nuova modalit di evan-
gelizzazione: portare la statua dellIm-
macolato Cuore di Maria di casa in ca-
sa, comprendendo anche i centri com-
merciali, gli uffici, ecc. Battere alla por-
ta e dire: La Madonna vuole far visita
alla sua casa, lei vuole riceverla?
Cos, il giorno 19 ottobre di quellan-
no, si lanciarono in questa opera pi di
200 Araldi, ragazze e ragazzi, per le vie
di quella simpatica citt paulista. Ve-
dere la statua della Vergine percorrere
le strade di porta in porta ha provoca-
to inizialmente negli abitanti una gran-
de sorpresa, subito seguita da una pro-
fonda emozione e gioia. Gli inquilini di
tutte le case furono invitati alla Mes-
sa della sera di quello stesso giorno in
chiesa, occasione in cui si sarebbe rea-
lizzata una cerimonia di incoronazione
Dopo la prima Missione Mariana
ad Atibaia (San Paolo), Don
Eugnio Berti ha confermato che
molte persone che da anni non
andavano a Messa sono tornate a
frequentare la comunit
della statua della Madonna, animata
dal Coro e Orchestra degli Araldi.
Fu operato un vero e proprio mira-
colo della grazia: in un giorno qualun-
que della settimana, la chiesa risult
affollata in una maniera tale che mol-
te persone si rassegnarono ad assiste-
re dallesterno, nella piazza, malgrado
una forte pioggia.
Un grande rinnovamento
spirituale nella nostra parrocchia
A partire da questo giorno, per la
sua felicit, Don Eugnio, non ha avu-
to pi riposo, tale stato il numero dei
fedeli che passato per chiedergli i Sa-
cramenti. Questa missione Mariana
ha avuto come risultato un grande rin-
novamento spirituale non solo della no-
stra parrocchia ma anche di una gran-
de parte della nostra citt, racconta.
Molte persone che da anni non andava-
no in chiesa sono tornate a frequentare
la comunit parrocchiale; altre che era-
no passate ad altre religioni sono tornate
alla fede della loro infanzia; partecipanti
ai gruppi di coppie, toccati dalla grazia,
si sono aperti per raccontare i loro dram-
mi familiari e per chiedere aiuto; cre-
sciuta la stima e il rispetto per la Chiesa e
per il clero tra la popolazione. Le persone
mi fermano per la strada e commentano:
Padre, che cosa meravigliosa! E questa
statua cos bella della Madonna... Tutto
questo ci ha toccato il cuore!
Durante quel giorno ad Atibaia, gli
Araldi hanno potuto verificare quanto
vero che Maria la Stella della Nuo-
va Evangelizzazione! E cos hanno co-
minciato a realizzare gruppi spontanei
evangelizzatori, che continuano ad es-
sere conosciuti come Missioni Maria-
ne, in tutti i paesi dove esercitano le
loro attivit apostoliche.
Come risultato di queste missioni, si
evidenzia un crescente numero di per-
sone che frequentano la chiesa, un mag-
giore coinvolgimento dei fedeli nelle at-
tivit parrocchiali, la regolarizzazione
di unioni matrimoniali, la partecipazio-
ne dei bambini a gruppi di catechismo,
laumento del numero di persone di-
sponibili a svolgere il servizio di raccol-
ta delle offerte e la formazione di grup-
pi dellApostolato dellOratorio.
Nel caso del Brasile, dal 2004 gli
Araldi svolgono tali attivit in stretta
unione con le indicazioni del Proget-
to Nazionale di Evangelizzazione della
CNBB Conferenza Episcopale Bra-
siliana.
Araldi di Maria: levangelizzazione
cherigmatica
In Brasile e in Cile sono state costi-
tuite unit mobili composte general-
mente da 20 persone, gli Araldi di Ma-
ria, che, come missionari permanenti,
percorrono giorno dopo giorno i pi
reconditi angoli di questi paesi, dedi-
candosi allevangelizzazione cherigma-
tica ovunque siano chiamati.
Generalmente ogni missione inizia
il luned e termina la domenica. Tutte
le mattine, questi Araldi coordinano
una cerimonia di Adorazione al San-
tissimo Sacramento nella chiesa par-
rocchiale, partendo in seguito per le
visite. Vanno di porta in porta, portan-
do nelle case, conventi, scuole, ospeda-
li, orfanotrofi, asili, centri commercia-
li, fabbriche, presidi, amministrazioni
pubbliche, ecc., il conforto spirituale e
la pace per mezzo della bella statua del
Cuore Immacolato e Sapienziale del-
la Vergine di Fatima. Alla fine di ogni
giorno, animano la Messa vespertina,
con un corteo di entrata, canti ed altre
forme di solennizzazione.
Ogni missione si chiude con la cele-
brazione della Messa e con la solenne
incoronazione della statua della Ma-
donna. La chiesa risulta sempre piena
di fedeli. Molte sono le grazie e le con-
versioni che si verificano durate la pre-
ghiera. In questa occasione si fa la be-
nedizione delle Icone che sono conse-
gnate ai coordinatori dei gruppi di fa-
miglie e che, peregrinando per le ca-
se, prolungheranno nella parrocchia i
buoni effetti della missione.
A Crato, il gruppo
missionario ha segnato
la storia del Santuario
Una fra le pi recenti di queste mis-
sioni si realizzata nella citta di Crato
(Cear), dall8 al 20 ottobre, in stretta
collaborazione con Don Francisco Ed-
milson Neves Ferreira, parroco della
Araldi di Maria
in missione
permanente in
Brasile...
Braslia
Guaratinguet
Crato
Porteiras
Aparecida del Nord
32 Salvami Regina Dicembre 2005
Argentina
Messico
Colombia
El Salvador
Nicaragua
Paraguay
Africa del Sud
Stati Uniti
Dicembre 2005 Salvami Regina 33
Germania
Spagna
Italia
Romania
Ungheria
Cattedrale. Oltre agli obiettivi consue-
ti, essa aveva come scopo quello di col-
laborare nella preparazione della visita
pastorale missionaria del Vescovo dio-
cesano, Mons. Fernando Panico e nel-
le commemorazioni del 91 anniversa-
rio della Diocesi.
Alla fine, Don Edmilson ha da-
to pubblicamente la sua testimonian-
za: Sono stati giorni di intense e belle
liturgie che hanno riempito i nostri oc-
chi ed hanno elevato i nostri cuori a Dio.
In questi giorni, la Provvidenza ha volu-
to benedire il motto del nostro vescovo:
Cuori in alto! Agli Araldi del Vangelo,
dire molte grazie poco. Che Dio li ri-
compensi per la testimonianza di amo-
re a Cristo, la testimonianza di amo-
re a Maria, la testimonianza di fedelt e
lesempio per la Chiesa... abbiamo potu-
to contemplare la vocazione di missio-
nari stampata nelle vostre anime...Gra-
zie per poter vedere il volto giovane e lo
zelo missionario! Ne rimane segnata la
storia del Santuario!
Anche Mons. Fernando ha indiriz-
zato ai giovani missionari parole di rin-
graziamento e di stimolo: La missione
degli Araldi del Vangelo in questa citt,
nel mese del Rosario della Madre di Dio
e della Visita Pastorale, sia lievito; che gli
Araldi del Vangelo facciano risuonare la
tromba della convocazione di Dio affin-
Slovenia
Inghilterra
Portogallo
34 Salvami Regina Dicembre 2005
ch formiamo un solo popolo, un solo
corpo, il Corpo di Cristo, la Santa Chie-
sa, la gioia in questo mondo,la gioia del-
larrivo della misericordia di Nostro Si-
gnor Ges Cristo. A Ges e a Maria, il
nostro ringraziamento oggi e sempre.
Amen!
Avvicinando i cattolici
ai Sacramenti
Nel loro periplo per questo immen-
so Brasile, i missionari permanenti de-
gli Araldi si sono resi conto dellenor-
me ignoranza religiosa tra i cattolici.
Uno dei temi pi sconosciuti quello
della necessit di ricevere i Sacramen-
ti. Per questo, essi sono impegnati so-
prattutto nello spiegare ai loro ascolta-
tori il significato di questi e la loro vi-
tale importanza per la nostra salvez-
za e nello spingerli a beneficiarne. In
seguito prendono nota dei nomi e de-
gli indirizzi di tutti coloro che manife-
stano il desiderio di ricevere qualche
Sacramento e consegnano lelenco al
Parroco locale.
Ecco il risultato di 11 giorni di mis-
sione nella Parrocchia della Cattedrale
della Madonna della Roccia, a Crato:
31 persone sono state avviate a riceve-
re il Battesimo, 44 alla Prima Comu-
nione, 112 alla Cresima e 61 allUnzio-
ne degli infermi. significativo che 29
coppie in situazione irregolare si siano
disposte a ricevere il Sacramento del
Matrimonio.
Incentivando la chiesa domestica
Quotidianamente, nel mondo
esterno a San Paolo, a Porto, a Bo-
got, Miami, Roma, Londra, Madrid,
Toronto, Maputo, Santiago del Cile e
in molte altre citt di tutte le dimen-
sioni, in tutti i continenti gli Aral-
di portano una statua dellImmacola-
to Cuore di Maria a far visita alle fa-
miglie. In queste occasioni la famiglia
ospitante invita parenti, amici e vici-
ni per una preghiera in comune, riu-
nendo in casa spesso 20, 30 e a volte
anche pi persone. Gli Araldi invita-
no la padrona di casa a incoronare la
statua della Madonna, e poi svolgono
una riflessione su un brano del Vange-
lo fanno una piccola conferenza sulla
devozione a Maria, sulla missione dei
cattolici nel mondo doggi e sullim-
portanza della partecipazione alla vi-
ta parrocchiale. In seguito tutti recita-
no il Rosario. L incontro si conclude
con una conversazione, lunga ed ani-
mata.
La testimonianza di una signora
di Piranema (Rio de Janeiro) dimo-
stra come sono gradite queste visite:
Quando mi avete scritto avvisandomi
della visita dei missionari, tutti in casa
siamo rimasti ad aspettare ansiosi, im-
maginando come sarebbero stati. Gra-
zie a Dio, essi sono passati a far par-
te della nostra famiglia. Noi siamo di-
ventati madre e figli. Essi hanno porta-
to la statua della Madonna di Fatima
ed abbiamo fatto una bella incorona-
zione. Ho invitato i vicini, il Parroco e
le mie sorelle. stata una giornata me-
ravigliosa.
Testimonianze simili a questa giun-
gono quotidianamente allufficio cen-
trale degli Araldi del Vangelo.
Lapostolato degli
Araldi Sacerdoti
Dalla loro ordinazione, lo scor-
so giugno, i 15 Araldi Sacerdoti si so-
no fatti in quattro per rispondere alle
innumerevoli richieste, tanto da par-
te dei vescovi, come da parte di parro-
ci e fedeli, sia in Brasile come in Co-
lombia, Spagna, Equador, Portogallo,
Germania, Costa Rica, Nicaragua e al-
tri paesi. Soprattutto si dedicano a ri-
conciliare ex-cattolici con la Chiesa, ad
A San Paolo (Brasile): Sono arrivati gli uomini di Dio!, ha esclamato un
abitante della Favela del Chiclete nel vedere arrivare gli Araldi (in alto).
Nella foto a lato, Araldi del Settore Femminile nella Favela Heliopolis
Dicembre 2005 Salvami Regina 35
amministrare il sacramento della con-
fessioni e dellUnzione degli Infermi, a
consigliare coppie, a celebrare il sacra-
mento del battesimo. Nella Cattedrale
Metropolitana di San Paolo, un grup-
po di Sacerdoti Araldi presente set-
timanalmente per la celebrazione del
sacramento della riconciliazione.
Apostolato dellOratorio: Apra la
porta della sua casa a Maria
Circa 400mila famiglie ricevono re-
golarmente nelle loro case lIcona del
Cuore Immacolato di Maria. In que-
sta occasione, invitano parenti, vici-
ni e amici a pregare insieme e legge-
re un brano del Vangelo. Desiderosi
di offrire agli altri i benefici che han-
no ricevuto, numerosi partecipanti di
questo Apostolato partono a loro vol-
ta per la missione di casa in casa, inse-
gnando alle persone a pregare il Rosa-
rio e cercando di far ritornare alla vita
ecclesiale i cattolici che si sono allon-
tanati da essa.
Promosso dagli Araldi del Vangelo
in 57 paesi sotto il suggestivo motto
Riceva Maria nella sua casa, affinch
Ella la riceva poi in Cielo! questo
pellegrinaggio dellIcona di casa in ca-
sa stato occasione di eccezionali gra-
zie. Famiglie intere si sono convertite
al Cattolicesimo o sono ritornate alla
pratica religiosa.
Lapostolato personale
e associativo dei
laici esige una
robusta spiritualit
Lapostolato personale e associativo dei laici esi-
ge una robusta spiritualit. quanto ha sottolinea-
to Benedetto XVI, proseguendo la riflessione sul-
lattualit del Concilio Vaticano II, allAngelus di
domenica 13 novembre, recitato con le migliaia di
fedeli convenuti in Piazza San Pietro. Nella medita-
zione mariana il Papa si soffermato in particola-
re sul Decreto Apostolicam actuositatem, appro-
vato dai Padri il 18 novembre 1965. A 40 anni dal-
la promulgazione esso continua a proporsi al laica-
to cristiano nella sua feconda attualit. (LOsserva-
tore Romano).
LApostolato dellIcona del Cuo-
re Immacolato di Maria un impe-
gno che consenti agli Araldi del Van-
gelo di verificare la attualit del Pro-
getto Nazionale di Evangelizzazione
della CNBB, in corso di svolgimento:
potente strumento di un rinnovato fer-
vore anche nelle comunit parrocchia-
li. In passato sono arrivato a celebra-
re la Santa Messa per sole cinque per-
sone. Ora, dopo lApostolato dellIco-
na, la chiesa sempre piena, testimo-
nia Don Emerson, di San Francisco de
Itabapoana (Rio de Janeiro).
Giorno di festa nella favela: Sono
arrivati gli uomini di Dio!
Il messaggio del Vangelo deve arri-
vare a tutti, indistintamente. Cos han-
no fatto gli Araldi nei confronti dei
meno favoriti della societ.
A parte laiuto materiale e la paro-
la amica, essi vogliono dare a questi lo-
ro fratelli, tante volte dimenticati da-
gli uomini, un prezioso aiuto spiritua-
le: la manifestazione di Dio attraverso
la bellezza, che lo splendore della ve-
rit e del Bene.
Gli Araldi sono sempre ricevuti fe-
stosamente in questi angoli remoti do-
ve, alla carenza di mezzi materiali, si
somma la mancanza dei beni spiritua-
li. Sono arrivati gli uomini di Dio!, ha
urlato una abitante della Favela del
Chiclete, regione di Cotia (San Pao-
lo). Molte persone si emozionano nel
vedere quei giovani ragazze e ragaz-
zi con i loro vistosi abiti che si recano
nelle loro povere abitazioni. Davanti
alla statua pellegrina della Madonna,
esprimono commoventi manifestazio-
ni di sorpresa, gioia e gratitudine. Che
miracolo! Mai avrei pensato di incontra-
re gli angeli qui dentro!, ha esclamato
unabitante della Favela del Vintm, a
Recife (Pernambuco).
* * *
Oggi, come in passato, missione
dei cristiani aiutare tutti ad approssi-
marsi a Ges e ad avere con Lui un in-
contro personale, come dice Mons.
Odilo Scherer nella presentazione del
menzionato Progetto Missionario del-
la CNBB: vedere e conoscere Ges una
grande grazia e laspirazione profonda di
tutti i battezzati e di ogni essere umano.
Gli Araldi del Vangelo, in quanto
cristiani laici, si sentono felici e ono-
rati di poter collaborare con i vesco-
vi e i parroci in questa grande opera di
riavvicinare alla Santa Chiesa i suoi fi-
gli che hanno avuto la triste sorte di al-
lontanarsi da lei. Si rallegrano delle di-
rettive date dal Cardinale di San Pao-
lo, dalla CNBB, e da tanti altri vesco-
vi uniti nella volont di rispondere ai
ripetuti appelli del Papa a favore della
Nuova Evangelizzazione.
La fecondit dellapostolato dei laici
dipende dalla partecipazione
attiva alla Liturgia
Mons. Lucio Angelo Renna, O. Carm.
Vescovo di Avezzano
C
Che strana quella notte!
36 Salvami Regina Dicembre 2005
Rivelando un profondo estro potico, Mons. Lucio Renna canta i
sublimi misteri e le gioie di quella notte santa quando Dio Figlio
nato a questo mondo, diventando nostro fratello.

he strana quella notte! Do-
po una giornata piena di
avvenimenti, di urla, di
canti, di preghiere, di in-
contri tra persone prove-
nienti da diversi paesi per essere censi-
te, dopo un chiasso assordante, rumo-
ri ininterrotti e insopportabili, dopo tan-
te e tante cose che la pi fervida fanta-
sia non riuscirebbe ad immaginare, do-
po tutto questo, uno strano silenzio, pro-
fondo, arcano, misterioso.
Sembrava che luniverso si fosse
fermato, che le creature avessero al-
limprovviso deciso di tacere. Il respiro
del creato era come trattenuto, voluta-
mente e cocciutamente.
Che strana quella notte, piena di
malia, di magia, di aspettativa, di mi-
stero. Non un belare di pecora; non
una voce di uomo, di donna o di fan-
ciullo, non un segno di vita: sembrava
che un torpore universale gravasse sul-
le cose, sulle piante, sugli animali, sul-
le persone. Qua e l si poteva scorge-
re qualche finestra fiocamente illumi-
nata.
Nel cielo brillavano silenziose tan-
te e tante stelle. Nei tuguri dei poveri
i bimbi stranamente non piangevano.
Nei sontuosi palazzi dei potenti non si
percepivano suoni, canti, danze: pare-
vano avvolti da una coltre austera e se-
vera di silenzio, come mai si era verifi-
cato a memoria di israelita.
Che cosa stava per succedere?
si chiedeva qualcuno, sbirciando curio-
so e ansioso dallo spioncino della sua
casa.
Strano, strano, strano! sentenzia-
va il vecchio saggio circondato da bim-
bi e bimbe desiderosi di sapere dei Va-
ti, dei Profeti, dei Patriarchi, del Mes-
sia che non arrivava mai nonostante la
secolare invocazione: Maranatha, ma-
ranatha.
Tutto insomma sembrava essersi
dincanto fermato e addormentato. E,
quasi per non turbare il silenzio, il vec-
chio saggio quella notte parlava som-
messamente, molto sommessamente.
Che strana quella notte: quasi nessuno
riusciva a prender sonno!
Si intuiva un evento: ma quale? Che
cosa stava per accadere? Dove? Tali
domande volteggiavano delicatamente
nellaria e nel cuore di tutti nella veglia
di quella notte strana.
I sacerdoti del tempio pregavano
con il cuore perch anchessi temeva-
no di turbare il silenzio di quella strana
notte, salmodiando. Se qualcuno, stan-
co, chinava sonnacchioso il capo, ve-
niva subito scosso da una forza miste-
riosa. Tutti erano in ansiosa attesa; ma
nessuno sapeva di che cosa o di chi.
Che strana quella notte!
Poi, come arrivando da un lungo,
interminabile cammino di secoli, tut-
ti percepirono chiaramente, distinto il
grido di un neonato.
Come al cenno di un invisibile di-
rettore dorchestra, esplose la sinfonia
delluniverso! Si intrecciarono voci di
angeli, di uomini, di animali. Anche gli
alberi della foresta si unirono, insieme
ai cetacei ed ai pesci, a quel canto che
non si riusciva bene a capire se discen-
deva dal cielo o vi saliva.
Solo dopo il primo momento di me-
raviglia, di stupore e di tripudio uni-
versale, tutti compresero che dal cie-
lo gli angeli volevano cantare in co-
ro con tutte le creature, con luniver-
so creato. Cantavano le sorprese e le
meraviglie del Signore che, in quella
strana notte, aveva donato allumanit
il Suo Unigenito Figlio, nato da Ver-
gine in un oscuro villaggio della Pale-
stina dal nome bellissimo: Betlemme,
casa del pane.
Era nato lAtteso promesso e tutti
erano invitati a incontrarsi con Lui. Si
richiedeva solamente la semplicit e la
purit della mente e del cuore per con-
templare, nel bambinello della grep-
pia, il Messia. In quella strana notte si
udivano solo canti di gioia.
Nessuno implorava pi: marana-
tha. Tutti sapevano che il Verbo era di-
ventato lEmanuele, che Dio, dal cielo
era giunto sulla nostra terra; che ormai
ogni avvenimento della storia sareb-
be stato datato prima o dopo levento
inaudito della nascita di Cristo.
Il mondo sembrava impazzito, tra-
volto da una grande gioia, inondato da
una grande luce. Mai le stelle, lustre e
belle, erano state viste cos splendenti;
la pi lucente and a chiamare i magi
dallOriente.
Che strana quella notte!
Dicembre 2005 Salvami Regina 37
In quella strana notte, dai vari pun-
ti della Palestina, si misero in cammino
diversi gruppi, per lo pi di pastori, tut-
ti diretti verso una grotta dalla quale sir-
radiava lo splendore di una ineffabile lu-
ce. I cuori semplici udivano il canto degli
angeli, che lodavano Dio e auguravano
pace agli uomini di buona volont.
I sacerdoti del Tempio, percossi da
un brivido interiore, comprendevano
che stava per iniziare lera nuova della
storia. I vecchi saggi spingevano bimbi,
giovani e adulti verso Betlemme. Al-
cuni di loro, pi anziani e stanchi de-
gli altri, rimanevano nei loro tuguri, di-
spiaciuti di non avere la forza fisica per
unirsi ai pellegrini. Tutti gli altri si ac-
codavano felici e non avvertivano al-
cuna stanchezza nel cammino verso
Betlemme.
I giovani cantavano e danzavano co-
me non avevano mai fatto, perch vi-
bravano di una gioia indicibile, profon-
da, nellavviarsi verso la meta di tutti
in quella strana notte.
Qualcuno, sospettoso e invidioso,
resisteva alla forza misteriosa e, nella
sua casa, nutriva dentro di s sentimen-
ti neri e contrastanti che gli impediva-
no di partecipare alla gioia delluniver-
so, considerando a rischio la propria
situazione sociale ed economica.
Dai caravanserragli, con cammelli,
dromedari, cavalli e umili mule anche
tanti signori partivano, seguendo la
strada illuminata dalle stelle in quella
strana notte che risplendeva come sole
in pieno giorno.
Nella grotta, Maria di Nazareth, la
puerpera, contemplava estasiata quel
morbido infantolino nel quale adorava
il suo Dio. I suoi occhi erano fissi ne-
gli occhi di Lui. Si parlavano, Madre e
Figlio, con il silenzioso linguaggio del-
lamore. Lei, la figlia di Sion, aveva ne-
gli occhi lansia, la gioia, la gratitudine,
la speranza accumulate nel corso dei
secoli dal popolo di Jaw.
Attraverso il suo sguardo sembrava
si affacciassero sulla greppia gli sguar-
di di innumerevoli persone, dogni et
e dogni rango, che avevano implora-
to, pregato, spiato larrivo dellAtteso.
In Maria, tutti avevano la risposta da
parte di Dio: era nato Ges! Il bimbo,
sgambettando, piangendo, sorriden-
do rassicurava la Madre: eccoMi, so-
no con te, sono con voi.
Anche Giuseppe contemplava e in-
travvedeva, con gli occhi della fede,
nello squallore della grotta, il dono
ineffabile, immenso , infinito di Dio.
E pregava, mentre, con gesti affettuo-
si e maldestri assicurava il suo aiuto a
Maria!
La grotta, intanto, diveniva gran-
de quanto il mondo: tanti e poi tanti vi
si raccoglievano cantando. Tu scendi
dalle stelle, o re del Cielo, e offrendo
doni di ogni genere.
Che strana quella notte nella qua-
le il Figlio di Dio nacque, povero tra
i pi poveri, fatto in tutto simile agli
uomini, tranne il peccato! Nel ca-
lore, nel colore, nei canti, nel gau-
dio immenso di quella strana notte
non furono pochi coloro che scorse-
ro sulla greppia lombra, prima scu-
ra poi sempre pi luminosa, di una
croce.
Nellincrocio delle travi, su quel-
la greppia, vagiva, sorrideva, piange-
va il Bambino Ges. Che strana quella
notte che, sconvolgendo la storia del-
lumanit, ha dato inizio allera della
salvezza!
(Pubblicato originalmente nel libro
Confidenzialmente a Maria, con il
titolo Che strana quella notte)
Nascita di Ges (Parrocchia di SantEustachio, Parigi)
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Don Pedro Paulo de Figueiredo
Consigliere Generale
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38 Salvami Regina Dicembre 2005
Lisbona si
consacra a Maria
La solenne consacrazione di Lisbona alla
Madonna di Fatima stato il momento culminante
del Congresso Internazionale per la Nuova
Evangelizzazione, presieduto dal Cardinale
Jos Policarpo, Patriarca di Lisbona.
a solenne consacrazio-
ne di Lisbona alla Ma-
donna di Fatima stato
il momento culminante
del Congresso Interna-
zionale per la Nuova Evangelizzazione,
presieduto dal Cardinale Jos Policarpo,
Patriarca di Lisbona.
Larrivo a Lisbona delle reliquie di
Santa Teresa del Bambin Ges accolte
allentrata della Cattedrale con squilli di
tromba e una pioggia di petali di rosa ha
segnato linizio del Congresso Internazio-
nale per la Nuova Evangelizzazione (IC-
NE), nel pomeriggio del 5 novembre.
Per nove giorni, dal 5 al 13 novem-
bre, 1970 congressisti di Portogallo,
Francia, Austria, Belgio, Ungheria,
Spagna, Inghilterra, Stati Uniti e Au-
stralia hanno trasformato la Capita-
le lusitana in una fonte di irradiazione
mondiale del messaggio del Vangelo.
Sono state giornate di intense e frut-
tuose attivit: celebrazioni eucaristiche,
momenti di preghiera, conferenze, con-
certi musicali, rappresentazioni teatra-
li, dibattiti pubblici, ecc. tutto rivolto ad
un grande obiettivo, quello di annunciare
a una societ che sembra aver dimenticato
lessenziale della fede la gioia di credere in
Ges Cristo, Vivo per sempre e fonte di pie-
nezza della vita che con Lui condividiamo.
Allincirca 500 volontari si sono mo-
bilitati per garantire lorganizzazione
del grande evento le cui attivit hanno
avuto come sede il magnifico Monaste-
ro dei Geronimi, ma si sono svolte an-
che per le vie e le piazze, e per le 290
parrocchie del Patriarcato lisboeta.
A Fatima, ai piedi della Madonna
Il giorno 9, il Congresso si fat-
to pellegrino ed andato a prostrarsi
ai piedi della Madonna, nel Santuario
di Fatima. Labituale Eucaristia stata
celebrata in questo giorno nella Cap-
pella delle Apparizioni.
Nellomelia, il Cardinale Jos Policar-
po, Patriarca di Lisbona ha meditato sul-
levangelizzazione come costruzione del-
lunit della Chiesa. Dopo aver chiari-
to che ogni evangelizzazione trova il sigil-
lo della sua autenticit nellunit col Magi-
stero di Pietro, Mons. Policarpo ha ribadi-
to: Evangelizzare proclamare il messaggio
Le reliquie di Santa Teresa sono state esposte alla venerazione durante tutto
il Congresso (nella foto, Messa di chiusura nel Monastero dei Geronimi)
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Dicembre 2005 Salvami Regina 39
della salvezza, e la sua autenticit garantita
dalla comunione sincera ed obbediente al-
la verit proclamata nella Chiesa di Roma.
Niente indebolisce di pi la missione evange-
lizzatrice della Chiesa che la rottura di questa
unit, garanzia della obiettivit della verit.
Processione della Luce e
consacrazione a Maria
Un momento alto del Congresso,
quello che pi ha toccato il grande pub-
blico, stata lindimenticabile processio-
ne di Luce, allimbrunire del giorno 12.
Una moltitudine immensa, calcolata
tra le 400 e le 500mila persone, ha segui-
to emozionata, per tre ore, la statua della
Madonna di Fatima, venuta dal suo San-
tuario espressamente per questa solenne
manifestazione di amore filiale. Era un
mare di luci, in un clima di grande fervore
e devozione, che n la pioggia n il freddo
sono stati capaci di raffreddare, secondo
la testimonianza di un giovane universi-
tario brasiliano. Gli Araldi del Vangelo
portoghesi hanno avuto la gioia di dare
il loro contributo, formando la guardia
donore della statua.
Alla fine, il Cardinale-Patriarca ha
fatto la solenne consacrazione della citt
di Lisbona alla Madonna. Tra le altre in-
vocazioni, segnaliamo le seguinte: Per-
ch facciate parte della nostra citt e
della nostra storia, Vi acclamiamo oggi,
con rinnovata fiducia, come nostra Regi-
na e Protettrice e Vi consacriamo la no-
stra diocesi e la nostra citt di Lisbona.
(...) Vi consacriamo tutta la nostra citt, i
suoi responsabili, tutti coloro che cerca-
no generosamente di fare di lei uno spa-
zio di convivenza e di dignit.
Come nato
Nellanno 2000 i Cardinali- Arcive-
scovi di quattro capitali europee Vien-
na, Parigi, Lisbona e Bruxelles hanno
deciso di promuovere congressi annua-
li con un duplice obiettivo: 1 - fornire
agli operatori ecclesiali della missione
una occasione regolare per incontrarsi,
riflettere, e scambiarsi informazioni ed
esperienze; 2 - promuovere la nuova
evangelizzazione nelle grandi metropo-
li e rinnovare le parrocchie urbane, at-
traverso la missione. A questi quattro
Prelati si aggiunto successivamente il
Cardinale-Arcivescovo di Budapest.
Il Congresso , dunque, realizzato
in sessioni successive in queste cinque
capitali, seguendo programmi adattati
ad ognuna di loro. La prima sessione
stata celebrata a Vienna, nel 2003; la
seconda a Parigi, nel 2004; la prossima
sar a Bruxelles, nel 2006, e la quinta a
Budapest, nel 2007.
Dopo la consacrazione della citt, il
Cardinale Jos Policarpo, Patriarca
di Lisbona benedisce le centinaia di
migliaia di fedeli presenti
Allimbrunire del giorno 12, la statua venuta dal Santuario partita dalla Chiesa della Madonna di
Fatima (sinistra) in direzione della Piazza dei Restauratori, nella benedetta Processione di Luce (destra)
Don Carlos Tejedor
S
40 Salvami Regina Dicembre 2005
A sinistra, Mons. Eulises e il Governatore dellisola, Dott. lvaro Archibold, incoronano la statua
pellegrina del Cuore Immacolato di Maria; a destra, fedeli venerano la statua
TESTIMONIANZA
Angoscia ed azione di grazie nei Caraibi
Quando Mons. Eulises ci ha invitati a partecipare alla
chiusura dellAnno dellEucaristia nella sua diocesi, non
pensavamo che avremmo dovuto affrontare un uragano...
piagge bianche, mare mul-
ticolore, coralli paradisiaci,
sole edenico. Questo lam-
biente caratteristico delliso-
la colombiana di SantAn-
dr, nei Caraibi.
Invece non stato questo che gli
Araldi hanno trovato, arrivando l con
la statua pellegrina del Cuore Imma-
colato di Maria alla met di ottobre, su
invito del Vescovo Mons. Eulises Gon-
zles Snchez, per la chiusura dellAn-
no dellEucaristia.
Una pioggia battente era il preannun-
cio della tempesta tropicale Beta che mi-
nacciava di trasformarsi in uragano.
Mons. Eulises desiderava che la sta-
tua della Madonna percorresse tutte le
parrocchie dellisola. Sotto la pioggia,
per strade trasformate in pantano, stato
possibile visitare alcune parrocchie. Men-
tre stava celebrando la Messa nella caser-
ma della polizia, arrivato lavviso che in
poche ore la tormenta avrebbe raggiunto
lisola. Una scuola e la cattedrale sareb-
bero stati i successivi locali che avremmo
dovuto visitare, ma ormai eravamo stati
evacuati. Il governo colombiano aveva di-
chiarato lo stato di allerta massima e or-
din di rincasare, avendo il vento ormai
raggiunto la velocit di 125 km orari.
Le strade divennero subito deserte. La
situazione era di estrema gravit. Fino al-
le quattro del mattino, luragano si sareb-
be diretto verso lisola, raggiungendolo in
poco tempo. Le recenti distruzioni pro-
vocate da Katrina e da Wilma negli Stati
Uniti, e da Stan nel Centro America era-
no ancora ben vive nella nostra mente.
Tuttavia, in modo inatteso, alle ore
10, luragano devi la rotta, non pas-
sando pi per lisola di SantAndr.
Cos, la cerimonia di chiusura dellAn-
no Eucaristico si potuta realizzare nella
palestra sportiva strapiena di fedeli venu-
ti a ringraziare per la protezione divina.
stata la presenza della statua della Vergine
che ci ha salvato dal disastro, ha affermato
nella sua omelia Mons. Eulises, calorosa-
mente applaudito dai fedeli. Dopo lAdo-
razione Eucaristica, il Vescovo e il Gover-
natore dellisola, Dott. Alvaro Archbold,
hanno incoronato la statua pellegrina del
Cuore Immacolato di Maria. Era presente
anche il Dott. Andrs Uriel Gallego, Mini-
stro dei Trasporti della Colombia.
Mentre noi ci ritiravamo, il popolo
riconoscente commentava: stata la
Vergine che ci ha salvati! lei che ha
fatto il miracolo! Anche noi abbiamo
potuto sperimentare in questo giorno,
con gratitudine, come la Madonna sia
madre e protettrice.
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Dicembre 2005 Salvami Regina 41
Il Papa attira moltitudini maggiori
Nei primi cinque mesi del pontifi-
cato di Benedetto XVI aumentato in
modo significativo il numero di fedeli
che accorrono da tutto il mondo in Va-
ticano per un incontro con il Papa; se-
condo statistiche rese pubbliche dalla
Prefettura della Casa Pontificia relati-
ve al periodo tra maggio e settembre,
410mila persone sono state presenti
alle udienze generali del mercoled e
600mila alla preghiera dellAngelus le
domeniche. Pi del doppio rispetto al-
lo stesso periodo del 2004, ultimo an-
no del pontificato del compianto Papa
Giovanni Paolo II.
Ha suscitato una particolare sorpre-
sa il successo dellincontro con i bambi-
ni della Prima Comunione: a fronte di
una previsione che calcolava una pre-
senza intorno ai 10mila bambini di Ro-
ma, hanno partecipato pi di 100mila,
provenienti da tutta Italia.
I vaticanisti cercano di trovare una
spiegazione riguardo a come il nuovo
Papa riesca ad attirare queste moltitu-
dini e la Prefettura della Casa Pontifi-
cia si trova a dover affrontare un gradi-
to problema: dove alloggiare tanta gen-
te nella stagione fredda dellanno, se il
suo numero continua ad aumentare?
LAnno dellEucaristia
prolungato in Brasile
Il Papa Benedetto XVI ha accolto
di buon grado la richiesta fatta dalla
CNBB (Conferenza Episcopale Brasi-
liana) e ha prolungato lAnno dellEu-
caristia, in Brasile, fino al giorno 21
maggio 2006, data della chiusura del
XV Congresso Eucaristico Nazionale,
che si realizzer a Florianopolis (Santa
Catarina - Brasile).
Allo stesso modo, il Santo Padre ha
esteso anche la possibilit di ottenere
lindulgenza plenaria per coloro che sod-
disfano alle condizioni previste: Confes-
Corteo di due milioni in difesa della
formazione religiosa dei figli
irca due milioni di persone han-
no sfilato per le strade centrali di
Madrid il 12 novembre, in una gi-
gantesca manifestazione in difesa di un
inalienabile diritto dei genitori, quello di
dare ai propri figli la formazione religiosa
e morale che desiderano.
Secondo una dichiarazione della
Commissione Permanente della Con-
ferenza Episcopale Spagnola, questo
diritto seriamente minacciato dal
Progetto di Legge Organica dellEdu-
cazione (LOE). Il Progetto di Legge
conferisce allamministrazione pubblica
un potere tale che pu fare dello Stato
lunico educatore, dimenticando che
ai genitori che compete il diritto primor-
diale, insostituibile e inalienabile di edu-
care i figli afferma la dichiarazione.
Organizzata dalla Confederazio-
ne Cattolica Nazionale di Genitori di
Alunni (CONCAPA) e da diverse altre
associazioni similari, la manifestazione
partita dalla Piazza di Nettuno alle ore
17 ed ha percorso come un fiume tra-
sbordante il famoso Paseo de
la Castellana. Quando, dopo
unora di marcia, le prime fi-
le del corteo erano gi arri-
vate alla Porta dellAlcal, le
ultime stavano ancora par-
tendo dal punto iniziale.
Fra la moltitudine di alun-
ni, genitori e professori, si
notavano numerose suore e
sacerdoti, e si distaccavano le
figure di otto vescovi: Mons
Jos Antonio Martnez Ca-
mino, Segretario della Con-
ferenza Episcopale Spagno-
la; Mons. Javier Martnez, di
Granada; Mons. Jess Sanz,
di Jaca; Mons. Demetrio Fer-
nndez, di Tarragona; Mons.
Juan Antonio Reig, di Mur-
cia; Mons. Fidel Herrez , au-
siliare di Madrid; Mons. Este-
ban Escudero, ausiliare di Va-
lencia; e Mons. Carmelo Bo-
robia, ausiliare di Toledo.
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42 Salvami Regina Dicembre 2005
sione sacramentale, Comunione eucari-
stica, preghiera per le intenzioni del Papa
e disposizione ad evitare ogni peccato.
La CNBB si rallegra per questa
decisione del Papa Benedetto XVI e
ha la certezza che essa potr contribui-
re ad aumentare di molto i frutti del-
la preparazione e celebrazione del XV
Congresso Eucaristico Nazionale, ha
dichiarato il Cardinale Geraldo Majel-
la Agnelo, nella lettera in cui comuni-
cava ai vescovi del Brasile questa deci-
sione della Santa Sede.
Cattedrale inglese recupera il
nome tolto da Enrico VIII
Dopo 450 anni, la cattedrale della
citt di Durham in Inghilterra attual-
mente anglicana- tornata ad essere
denominata Chiesa Cattedrale di Cri-
sto, della Beata Vergine Maria e di San
Cuthberto. Il recupero del suo antico
e bel nome stato possibile grazie al-
liniziativa del decano, Michael Sadgro-
ve, che ha dichiarato alla BBC: Per cir-
ca 900 anni la nostra cattedrale ha avu-
to il privilegio e la soddisfazione di es-
sere il luogo dove giaceva uno dei mag-
giori e pi amati santi inglesi. Restaura-
re il suo nome nel titolo della cattedrale
onorare tutto quello che egli significa,
non solo per il nord-est dellInghilterra,
ma per tutto il mondo di lingua inglese.
Effettivamente l stato ospitato
per sette secoli il corpo incorrotto di
San Cuthberto, monaco benedettino
e poi Vescovo di Lindisfame, decedu-
to nellanno 687. Nel 1542, su ordine
del re Enrico VIII, la cattedrale fu sac-
cheggiata, ma i monaci ebbero il tem-
po di nascondere il corpo del santo.
Il recupero del nome di questa tra-
dizionale cattedrale si iscrive in una se-
rie di altre notizie, in crescente aumen-
to, che indicano lattrazione del popo-
lo inglese per la Chiesa Cattolica alla
quale ha appartenuto nella sua totalit
fino al secolo XVI.
Congresso dei Laici
Missionari della Colombia
Si realizzato nei giorni 4- 7 novem-
bre nella citt di Paipa-Boyoc lIncon-
tro Nazionale dei Laici Missionari del-
la Colombia, promosso dal Centro Na-
zionale Missionario della Conferenza
Episcopale Colombiana (CEC) e dalle
Pontificie Opere Missionarie.
LEvento si inserisce nel contesto
dellAnno dellEucaristia e nella linea
dellanimazione missionaria dei laici
che la Chiesa colombiana sta portando
avanti, con lobiettivo di aumentare la
coscienza dellimpegno battesimale dei
laici. A questo congresso hanno parte-
cipato pi di cento delegati di gruppi
apostolici missionari di tutto il paese.
Sono stati quattro giorni proficui di
studio, riflessione, testimonianze missio-
narie e lavori di gruppo, il tutto vivifica-
to dalla partecipazione alla Santa Messa
e alle ore di Adorazione eucaristica.
Lultimo giorno dellIncontro sta-
to dedicato alla preparazione dellXI
Congresso Nazionale Missionario,
previsto nel 2006, al quale partecipe-
ranno, in prima linea, numerosi laici.
Il Cattolico ha meno stress
La spiritualit protegge contro le in-
fermit? Luomo di fede ha pi salute?
A proposito di queste e di altre do-
mande del genere, lIstituto di Demo-
scopia di Allensbach (Germania) ha
pubblicato in una importante rivista un
articolo nel quale si afferma che i cat-
tolici sono meno attaccati dallo stress
che le persone di altre religioni. (De-
moscopia lo studio, fatto per mezzo
di indagini di opinione pubblica, dei
gusti e dei comportamenti di un deter-
minato gruppo umano.)
Secondo uninchiesta realizzata da
questo Istituto, 67% dei cattolici tede-
schi si dichiarano liberi da stress, men-
tre tra i protestanti questa percentuale
non supera il 58%, e si abbassa al 52%
tra i membri di altre religioni.
Qual la ragione di questo vantag-
gio? LIstituto di Demoscopia non lha
indagato. Ma larticolista Susana Hel-
fgot avanza una ipotesi: Forse i par-
rocchiani cattolici possono godere di
maggior tranquillit perch si confes-
sano. (Deutsche Welle)
Effetti benefici della
pratica della religione
Indagini scientifiche svolte da im-
portanti universit nord-americane
mettono in evidenza che la pratica del-
la religione un potente antidoto con-
tro i vizi della droga e dellalcool, e di
altre devianze che riguardano la gio-
vent in tutte le epoche. Essa, inoltre,
stimola numerose attitudini positive,
come la partecipazione in attivit so-
ciali, la prestazione di servizi volontari,
il buon relazionamento con i genitori e
i professori, la seriet negli studi.
Le ricerche sono state realizzate
con migliaia di giovani e adolescen-
ti dallUniversit della Carolina del
Nord, dallUniversit Statale di Ohio
e dalla Scuola di Medicina Albert Ein-
stein (New York).
Tra gli adolescenti che reputano la
religione come una parte importante
della loro vita, gli esperti hanno con-
statato una riduzione del 50% del-
la tendenza al consumo di droghe, un
minor consumo di alcool, una diminu-
zione delle multe per infrazioni sulle
strade, oltre al fatto che non avevano
labitudine di rubare nei negozi e nei
supermercati.
Ruolo del laico nella Chiesa, nella
societ civile e nella politica
Con la partecipazione di tremila
persone, provenienti da tutto il paese,
si realizzato nella capitale argentina,
alla met di ottobre, il Congresso dei
Laici 2005.
Organizzato dal Dipartimento dei
Laici (DEPLAI) e dalla Commissione
Episcopale per lApostolato dei Laici
della Conferenza Episcopale Argenti-
na, ha avuto come slogan Verso lAr-
gentina del Bicentenario.
I lavori del Congresso si sono con-
centrati su tre temi: Il Laico nella
Chiesa, Il Laico nella societ civile
e Il Laico nella politica. Gli obiettivi
del Congresso miravano ad approfon-
dire la vocazione e la missione dei lai-
ci, i contenuti e le strategie della for-
mazione integrale e permanente dei
laici; e a promuovere, attraverso il dia-
logo, azioni che rinforzino i vincoli fa-
miliari, professionali, istituzionali e re-
ligiosi, e che favoriscano la comunione
e la riconciliazione della societ argen-
tina nellambito socio-politico. (Agen-
zia Fides)
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Dicembre 2005 Salvami Regina 43
Incontro di Giovani adoratori
notturni dellEucaristia
LAdorazione notturna e i giovani:
sfide per il futuro stato uno dei te-
mi discussi nellIncontro Nazionale dei
Giovani Adoratori Notturni dellEuca-
ristia, realizzato dal 23 al 25 settembre
nella diocesi di Leon (Spagna).
LIncontro ha sviluppato il tema di
come avvicinare i giovani a Cristo pre-
sente nel Santissimo Sacramento.
Un altro tema importante trattato
stato LEucaristia, un dono del Pa-
dre. Il punto culminante dellevento
consistito nella veglia di adorazione eu-
caristica notturna, che ha avuto inizio
con una processione e si prolungata
per tutta la notte. Il Vescovo diocesa-
no, Mons. Julin Lpez Martn, ha pre-
sieduto alla solenne Celebrazione Eu-
caristica di chiusura. (Agenzia Fides)
Cardinale protesta
contro leutanasia
Con un pronunciamento categorico,
il Cardinale Norberto Rivera Carrera,
Arcivescovo Primate del Messico, ha
condannato un progetto di legge pre-
sentato in ottobre al Congresso messi-
cano con lobiettivo di depenalizzare la
pratica delleutanasia. In nessun mo-
do la Chiesa accetter che lessere uma-
no possa essere liquidato semplicemen-
te perch debole, perch ormai non
pu contribuire, semplicemente perch
sta soffrendo. Credo vi siano altri rime-
di contro il dolore, non la morte.
Il Porporato ha aggiunto inoltre che
la Chiesa continuer a difendere la vi-
ta umana dal suo concepimento fino
alla sua morte naturale.
Congresso degli
Universitari Cattolici
Non abbiate paura, Cristo non pri-
va di nulla, dona tutto! Sotto la luce di
questo motto preso da un messaggio del
Papa Benedetto XVI ai giovani di tutto
il mondo, si riunito allUniversit Cat-
tolica di Guayaquil (Equador), nei gior-
ni 29 e 30 ottobre, il VII Congresso degli
Universitari Cattolici. Levento, organiz-
zato dal Movimento di Vita Cristiana,
ha riunito pi di 400 giovani provenienti
da diverse Universit equadorene.
Orchestra di
2400 giovani
uando si parla di orchestra
di musica classica, lim-
magine che viene normal-
mente in mente quella di un insie-
me di professionisti seri ed esperti, ve-
stiti con eleganti abiti scuri, che hanno
studiato anni di fila nei conservatori e
scuole specializzate, e che, quindi, so-
no capaci di interpretare melodie che
nascono da intricati pentagrammi da-
vanti ai quali lo stesso Champolion si
vedrebbe in difficolt.
Non falsa questa immagine, e,
senza dubbio, i musicisti professio-
nisti meritano rispetto e ammirazio-
ne.
Ma le migliaia di cileni che hanno
assistito alle presentazioni del 6 In-
contro Nazionale di Orchestre Gio-
vanili, realizzato a Santiago dal 6 al
9 novembre, hanno potuto consta-
tare che entusiasmo, sforzo e moti-
vazione sono pure capaci di produr-
re grandi risultati. Durante questi
quattro giorni, pi di duemila musi-
cisti giovani hanno inondato la ca-
pitale cilena di allegre melodie, of-
frendo alla popolazione nienteme-
no che 60 concerti di un ampio re-
pertorio di pezzi classici e popolari.
Un pubblico di circa seimila per-
sone ha affollato la Stazione Mapo-
cho una vecchia stazione ferrovia-
ria trasformata in Centro Culturale
per il grande concerto di chiusura.
Dopo aver udito la Suite dellOpera
Carmen, hanno avuto la pi gradita
sorpresa: una superorchestra, com-
posta da 2000 strumentisti e 400 vo-
ci, ha interpretato luniversalmente
famoso Alleluia di Hndel.
La Fondazione di Orchestre In-
fantili e Govanili del Cile, che si oc-
cupa delleducazione musicale di
circa settemila bambini e adolescen-
ti, rileva il raggiungimento di un al-
tro importante risultato per ci che
riguarda la formazione persona-
le dei piccoli musicisti. Secondo la
spiegazione di uno dei direttori, le
loro relazioni sociali si fortificano, i
loro risultati scolastici migliorano, i
rischi di essere coinvolti in droghe e
alcoolismo diminuiscono.
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44 Salvami Regina Dicembre 2005
Assassinati per odio alla fede
i svolto con grande pompa il
cerimoniale di beatificazione
di otto servi di Dio assassina-
ti per odio alla fede nel 1936, durante
la Guerra civile spagnola.
Il Cardinale Saraiva Martins, Pre-
fetto della Congregazione per le Cause
dei Santi, ha presieduto alla Celebra-
zione Eucaristica allAltare della Con-
fessione e ha letto la Lettera Apostoli-
ca con la quale il Papa Benedetto XVI
ha iscritto nel Libro dei Beati i servi di
Dio Jos Tapies ed altri sei sacerdoti
della diocesi di Urgel (Spagna), e Ma-
ria dos Anjos Ginard Mart, religiosa
della Congregazione delle Suore Zela-
trici del Culto Eucaristico.
Alla fine della celebrazione, il
Santo Padre andato alla Basilica a
venerare le reliquie dei nuovi Bea-
ti. Poi, con brevi parole dirette ai fe-
deli presenti, ha messo in risalto che
questi sacerdoti hanno immolato
la loro vita durante la persecuzione
religiosa in Spagna per la loro fedel-
t al ministero sacerdotale che es-
si esercitarono con grande dedizio-
ne nelle comunit parrocchiali che
avevano a loro carico e sono morti
perdonando i loro persecutori.
Quanto alla Beata Maria dos
Anjos, ha sottolineato il Pontefi-
ce, ha sofferto il martirio a Ma-
drid, durante la medesima persecu-
zione. Totalmente dedita al Signo-
re nella vita religiosa, dedicava lun-
ghe ore alladorazione del Santissi-
mo Sacramento, senza trascurare il
suo servizio nella comunit.
Nella sua omelia, il Cardinale
Saraiva Martins ha sottolineato: I
martiri sono i pi autentici imitatori
di Gesu Cristo nella loro Passione e
morte. Per questo la Chiesa onora la
loro memoria e sempre li propone ai
cristiani come modelli da imitare.
Calice
argentino
per il
Papa
ue illustri orafi Juan
Carlos Pallarlos e
Adrin Pallarlos han-
no offerto al Papa Benedetto XVI
un calice da Messa artistico alla
cui realizzazione hanno collabora-
to simbolicamente pi di 200mila
famiglie argentine. La consegna
stata fatta dopo ludienza genera-
le del 12 ottobre.
Il disegno del prezioso rega-
lo realizzato in oro e argen-
to, con numerose pietre prezio-
se incastonate ricco di simboli,
tra i quali si evidenzia una allego-
ria della Santissima Trinit e uno
scudo papale. (Agenzia AICA)
Processione del Signore dei Miracoli
i di cinquemila fedeli si so-
no riuniti nella Cattedrale
Metropolitana di Santiago
del Cile, il 30 ottobre, per celebrare la
festa del Signore dei Miracoli. Dopo
la Messa celebrata da Mons. Juan
Jos Larraeta, Segretario Genera-
le della Conferenza Episcopale Pe-
ruviana si formata una grandiosa
processione che ha percorso diverse
strade della Capitale cilena.
I membri della Confraternita, con
i loro vistosi abiti violacei, portavano
il fercolo con la copia della immagi-
ne del Signore dei Miracoli, una pit-
tura di Ges crocifisso, conosciuto
anche col nome di Cristo Bruno.
Dipinta su una parete da uno
schiavo angolano nel 1650 nella
parrocchia di Pachacamilla
(Per), limmagine origina-
le in poco tempo divenu-
ta oggetto di culto in segui-
to a vari miracoli ad essa at-
tribuiti.
Questa devozione mol-
to diffusa oggi nei paesi la-
tino-americani, ed parti-
colarmente viva in Cile. In
Per, la festivit del Signo-
re dei Miracoli stata di-
chiarata Patrimonio Cultu-
rale del paese dallIstituto Nazio-
nale di Cultura (INC), perch rap-
presenta un avvenimento che uni-
sce la religione, il sapere tradizio-
nale di secoli e il festeggiamento
popolare.
La processione del Signore dei
Miracoli una delle pi importanti
manifestazioni religiose dellAmeri-
ca Latina ha dichiarato il Diretto-
re dellINC, Luis Guillermo Lum-
breras.
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LA PAROLA DEI PASTORI
Dicembre 2005 Salvami Regina 45
LEUCARISTIA
PORTA LA
CHIESA ALLA
MISSIONE
Il maggiore
frutto di questo
Sinodo, appena terminato, una co-
scienza maggiore da parte della Chie-
sa che lEucaristia realmente il suo
centro di vita, in una forma tale che si
pu parlare di una ecclesiologia euca-
ristica. Allo stesso tempo, lEucaristia
porta la Chiesa alla missione e le d
un programma di missione, tanto nel
senso di annunciare la persona di Ge-
s Cristo, morto e resuscitato, e il suo
Regno, quanto nel senso di costruire
un mondo giusto, fraterno e pacifico,
combattendo la miseria, la fame, la
povert, la diseguaglianza sociale, la
violenza e il terrorismo, nella speran-
za del Regno futuro e definitivo, do-
po la resurrezione dei morti.
Un altro aspetto in cui si mol-
to insistito, stata limportanza del-
ladorazione del Santissimo Sacra-
mento fuori della Messa e le molte
forme di devozione eucaristica cono-
sciute. Si evidenziata la legittimit e
la promozione delladorazione euca-
ristica. Inoltre si riaffermato il con-
tenuto integrale della riforma liturgi-
ca fatta dal Concilio Vaticano II, nel-
lo stesso tempo in cui si sono combat-
tuti gli abusi posteriori e alcune for-
me riduttive di interpretazione della
riforma conciliare, come, per esem-
pio, non dare la debita importanza
alladorazione del Santissimo Sacra-
mento fuori della Messa.
Alcuni argomenti pi complessi,
come lammissione di cristiani non
cattolici alla Comunione eucaristi-
ca, la proibizione della Comunione
eucaristica ai divorziati risposati e
il celibato dei preti (con la possibi-
lit o no di ordinare uomini sposa-
ti) sono stati presi in considerazio-
ne ma non esaurientemente stu-
diati. In questi argomenti specifi-
ci non c stata, perci, innovazio-
ne alcuna.
Cardinale Cludio Hummes
Arcivescovo di San Paolo
IL
RELATIVISMO,
GRANDE
NEMICO DELLE
MISSIONI
Noi ci trovia-
mo dinanzi ad una enorme sfida
missionaria, pi grande di quan-
to lo sia mai stata, nelle nostre ter-
re secolarizzate del Primo Mondo.
Ed io sono convinto che Benedetto
XVI sia preparato ad hoc per que-
sto tempo eminentemente missio-
nario. In effetti, non per caso che
egli ha dichiarato guerra se mi si
permette questa espressione ad
unaltra sinistra ideologia: il relati-
vismo.
Il relativismo il nemico numero
uno del dinamismo missionario. Co-
lui che stato contagiato da questo
non vuole fare missione. Infine, me-
diante questo processo pericoloso,
tutto si relativizza, persino lo stes-
so Dio e la sua esistenza!
Lanno Eucaristico sta per chiu-
dersi. Si chiude un Anno dedica-
to allEucaristia, ma non si pu mai
chiudere lo sforzo missionario ne-
cessario per portare il Signore Eu-
caristico nei deserti spirituali del
nostro tempo. LEucaristia esatta-
mente lassoluto dellAmore di Ge-
s Cristo: Cristo tutto presente
come diceva il grande San Tomma-
so dAquino nellOstia e nei suoi
frammenti. La fede in Cristo pre-
sente nella Santissima Eucaristia
non pu in nessun modo essere re-
lativizzata. O si crede che Egli
realmente, personalmente, vivo nel
Pane Eucaristico, o non si crede.
NellEucaristia, cos come per ogni
grande verit della nostra Fede, non
esistono le mezze misure.
Cardinale Crescenzio Sepe,
Prefetto della Congregazione per
lEvangelizzazione dei Popoli.
IL BENE PI
NECESSARIO
PER IL MONDO
Il martirio
il supremo eser-
cizio della liber-
t umana e, pertanto, latto pi pie-
no damore e di carit. Per lo stesso
motivo, esso lauge della santit.
La santit il bene del quale
pi bisognoso questo mondo ma-
nipolato da ideologie ingannevoli,
rotto dallegoismo e dalla ingiusti-
zia, che danno origine a un liberali-
smo senza viscere e ferito di dispe-
razione.
Il nostro mondo non curer le sue
ferite con le soluzioni offerte dal-
la tecnica o dalla politica, incapaci
di guarire il cuore delluomo, ma ci
riuscir con la rivoluzione silenziosa
dellamore e della santit, la prima
necessit della Chiesa e del mondo
nellora presente, e la cui fonte non
altro se non lEucaristia, celebrata,
contemplata e adorata.
Mons. Juan Jos Asenjo Pelegrina
Vescovo di Cordova (Spagna)
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46 Salvami Regina Dicembre 2005
Santit vissuta nel quotidiano familiare
l giorno 6 novembre, nella Cat-
tedrale di Vicenza stata bea-
tificata una madre di famiglia,
Eurosia Fabris, detta Mamma
Rosa, nata a Quinto Vicenti-
no, il 27 settembre 1866, modello di vita
cristiana nello stato laicale, riguardo alla
quale il Papa Pio XII affermava: Bisogna
far conoscere questanima bella, affinch
serva da esempio alle famiglie di oggi!
A 4 anni, Eurosia si trasfer con la
famiglia a Marola dove rimase per tut-
ta la vita. Frequent solo le prime due
classi elementari, dovendo aiutare i
genitori nei lavori dei campi e nel di-
sbrigo delle faccende domestiche. Ma
questo le bast per imparare a scrive-
re e soprattutto a leggere i testi sacri o
di argomento religioso come il catechi-
smo, la storia sacra, la Filotea e le Mas-
sime eterne di S. Alfonso dei Liguori.
A dodici anni ricevette la prima Co-
munione. Da quel giorno si accost al
sacramento eucaristico in ogni festa
religiosa, non essendo ancora in quel
tempo praticata la comunione quoti-
diana, istituita da un famoso Decreto
di san Pio X soltanto nel 1905.
Iscritta alla Associazione delle Figlie
di Maria nella parrocchia di Marola, dove
insegnava il catechismo alle fanciulle, fu
assidua nel frequentare le riunioni perio-
diche del gruppo, di cui ne osservava con
diligenza lo statuto. A infervorare la sua
piet mariana contribu anche la vicinan-
za del santuario della Madonna di Mon-
te Berico (ben visibile, in cima al colle, da
Marola) che costitu un solido punto di ri-
ferimento per questa sua devozione.
Sposa, madre e cattolica esemplare
Nel 1885 Rosina (cos era anche chia-
mata in famiglia) fu colpita da un evento
straziante: una giovane sposa, sua vicina
di casa, mor, lasciando tre figlie in tene-
rissima et, la prima delle quali mor poco
tempo dopo. Le altre due, Chiara Ange-
la e Italia, avevano rispettivamente 20 e 4
mesi. Col padre delle due orfanelle convi-
vevano uno zio e il nonno malato: tre uo-
mini diversi di carattere e spesso in con-
trasto tra loro. Rosina fu profondamente
colpita da questa situazione. Per sei me-
si, ogni mattina, si recava a curare quel-
le bimbe e a riordinare quella casa. Poi su
insistenza dei parenti e dello stesso parro-
co, accett di sposare Carlo, ben consape-
vole dei sacrifici che questo avrebbe com-
portato. Lei consider la cosa come vo-
lont di Dio che la chiamava a una nuo-
va missione. Il Parroco poi dir: Questo
fu davvero un atto eroico di carit verso
il prossimo. Il matrimonio fu celebrato il
5 maggio 1886, e venne in seguito allieta-
to dalla nascita di nove figli, ai quali van-
no aggiunte le due bambine orfane e altri
accolti benevolmente in casa, tra i quali
Mansueto Mazzucco, entrato poi nellOr-
dine dei Frati Minori con il nome di fra
Giorgio. Tre dei suoi figli furono ordinati
sacerdoti: due furono diocesani e il terzo,
Padre Bernardino, che sar anche il suo
primo biografo, entr a far parte dei fran-
cescani. A tutte queste creature Mam-
ma Rosa don affetto, premure, sacrifici
e una solida formazione cristiana.
In questa missione di madre cristia-
na, Mamma Rosa si sacrificata e con-
sumata in un lento e continuo logorio,
giorno per giorno, come una lampada
sullaltare della carit. morta l8 gen-
naio 1932. Ora riposa nella chiesa di
Marola, in attesa della Risurrezione.
55 Assemblea Generale della
Conferenza Episcopale Italiana
a riflessione sulla formazio-
ne al ministero presbiterale
nella Chiesa italiana, che ha
accompagnato la presentazione, di-
scussione e votazione del documen-
to Orientamenti e norme per i semi-
nari, e lapprofondimento del tema
Chiesa e mondo della salute: nuovi
scenari e comunicazione del Vange-
lo sono stati i due principali argo-
menti della 55 Assemblea Genera-
le della CEI che ha riunito i vescovi
italiani dal 14 al giorno 18 Novem-
bre ad Assisi. Nel contesto dei la-
vori assembleari particolare rilievo
stato dato al ricordo del 40 anni-
versario della conclusione del Con-
cilio Vaticano II.
Casa dov vissuta
la Beata Eurosia a
Marola (a destra)
Il suo sepolcro nella
Chiesa di Marola
Mariana Morazzani Arriz
Vice-Presidente Generale
Cos sono nate le
rondini
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Dicembre 2005 Salvami Regina 47
STORIA PER BAMBINIO PER ADULTI PIENI DI FEDE?
uasi duemila anni fa,
in una mattina chia-
ra e piacevole, il sole
diffondeva i suoi raggi
benefici sulla regione
di Nazaret, nella Galilea.
Alcuni bambini giocavano in un
campo lungo il sentiero per Gerusa-
lemme. Nel mezzo dellallegra e ani-
mata riunione si distingueva la figu-
ra attraente e luminosa di un Bambi-
no Divino: Ges, il figlio di Giusep-
pe, il falegname e di Maria, il Salva-
tore predetto da Zaccaria, latteso da
pi di quattromila anni dai patriarchi
e profeti di Israele. Egli si trovava l
a giocare e a distrarsi con i suoi com-
pagni tra risa ed esclamazioni di in-
nocente e limpida felicit, modellava-
no piccoli uccelli con largilla del sen-
tiero e le creative ditina infantili sa-
gomavano a piacere la coda, le ali, il
becco e gli occhi degli uccellini imma-
ginari. Sembravano volare quegli uc-
cellini di terra mentre le loro picco-
le ali stese si seccavano al vento cal-
do dellestate!
Era sabato. Un austero anzia-
no dalla testa ricciuta e abiti lo-
gori pass per la strada che por-
ta a Gerusalemme e, nellimbat-
tersi nella rumorosa assemblea
che tranquillamente continua-
va i suoi lavori di modellaggio,
grid con voce severa:
Bambini, oggi non permes-
so lavorare con le mani!
A estupefao estampou-se nas
cndidas fisionomias dos esculto-
res...
Lo stupore si stamp nelle can-
dide fisionomie degli scultori...
Senza aspettare risposta, il rigido
seguace della legge mosaica, pieno di
acidit, alz minacciosamente un ru-
stico bastone e si preparava a ridurre
in briciole le graziose figurine...
Allora Ges, il figlio di Maria, si al-
z e batt le mani sugli uccelli di ter-
ra. Oh, commovente miracolo! essi
presero vita e colore, si alzarono dol-
cemente e affrettatamente in volo e si
persero nellazzurro del firmamento.
* * *
Dopo quel giorno felice, tutte le
rondini perch di loro che narria-
mo la storia -, fedeli al ricordo della lo-
ro incantevole origine, protette e bene-
dette da Ges, costruiscono i loro nidi
di argilla sotto i tetti delle case.
Sono esse il simbolo di benedizione
e prosperit nei luoghi dove abitano.
* * *
Quando Ges, esangue, sal in ci-
ma al Calvario nel tragico giorno del
Venerd Santo, in cui paurose tenebre
coprivano luniverso, le umili e gra-
te rondini, in uno stormo riverente e
compassionevole, vennero a strappa-
re con i loro becchi le spine che im-
perlavano di sangue la fronte adora-
bile e sacra del Maestro, il delizioso
Bambino del sentiero di Nazaret che
in un sublime e divino impulso, pieno
di gioia, circa trentanni prima le ave-
va create...
A partire dalla morte di Ges, il
Creatore amato, la rondine, pellegrina
alata, in un supremo omaggio di amore
e tenerezza, porta con nobile e distinta
fierezza il suo scuro manto di lutto...
Era sabato e un austero anziano dalla testa ricciuta e abiti
logori passava per la strada che conduce a Gerusalemme...
Retablo della Cattedrale di San
Martino, Colmar, Francia
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1. Beata Maria-Clementina Nen-
gapeta Anuarite, vergine e martire (+
1964). Religiosa della Congregazione
delle Suore della Sacra Famiglia, mar-
tirizzata durante una furiosa persecu-
zione nella Repubblica del Congo.
2. Beato Giovanni Ruysbroeck, sa-
cerdote (+1381). Si ritir con due
compagni a Groenendael (Belgio)
per condurre una vita appartata,
sotto la regola di SantAgostino.
Grande mistico, ha scritto nu-
merose opere di spiritualit.
3. San Francesco Saverio, sa-
cerdote (+1552). Memoria ob-
bligatoria. Gesuita ed uno dei
primi discepoli di SantIgnazio.
Ha predicato il Vangelo in India,
nellisola di Malacca e in Giap-
pone. morto nellisola di Shan-
gchuan, nel cammino verso la Ci-
na. patrono delle missioni.
4. II Domenica dellAvento
San Giovanni Damasceno,
sacerdote e dottore della Chie-
sa (+753). Memoria facoltativa.
uno dei rappresentanti della
teologia orientale. Si opposto
alleresia degli iconoclasti, che
volevano distruggere tutte le
immagini sacre. Ha lasciato nu-
merose opere dottrinarie.
5. Santa Crispina di Thaga-
ra, martire (+304). Madre di famiglia
romana, nel nord Africa. stata tortu-
rata e decapitata durante la persecuzo-
ne di Diocleziano, perch si era rifiuta-
ta di fare sacrifici agli idoli.
6. San Nicola, vescovo (+350). Memo-
ria facoltativa. Vescovo di Mira, nellat-
tuale Turchia. Grande taumaturgo. pa-
trono della Russia. Le sue reliquie furono
portate a Bari in Italia e per questo co-
nosciuto anche come San Nicola di Bari.
7. SantAmbrogio, vescovo e dotto-
re della Chiesa (+397). Memoria obbli-
gatoria. Uno dei quattro grandi dotto-
ri della Chiesa nellOccidente. Vero pa-
store, ha praticato soprattutto la carit.
Riformatore liturgico, ha composto inni
religiosi utilizzati come mezzo di evan-
gelizzazione. Ha battezzato SantAgosti-
no, alla cui conversione ha dato un no-
tevole contributo. Ha difeso e promos-
9. San Juan Diego (+1548). Memo-
ria facoltativa. Indio messicano a cui la
Vergine Maria apparsa su invocazio-
ne a Guadalupe. Uomo di fede puris-
sima e di grande fervore e umilt, si
impegnato nella costruzione di un san-
tario per la Madonna sulla collina di
Tepeyac, dove Ella era apparsa.
10. San Edmundo Gennings, sacer-
dote, e San Swithun Wells, martiri
(1591). Decapitati nella persecu-
zione perpetrata durante il re-
gno di Isabella di Inghilterra.
11. III Domenica dellAv-
vento.
San Damaso I, papa (+384).
Memoria facoltativa. Di origi-
ne spagnola, stato diacono del
Papa Liberio a cui successe in
un periodo particolarmente dif-
ficile, in cui lunit della Chiesa
era minacciata da varie eresie e
un antipapa. Con la sua fermez-
za ed il suo senso diplomatico,
ha molto contribuito affinch
il Cristianesimo diventasse re-
ligione dellImpero, sotto lim-
peratore Teodosio I.
12. Madonna di Guadalu-
pe. Patrona dellAmerica La-
tina.Cinque volte la Madonna
apparsa allindio Juan Die-
go, sulla collina di Tepeyac, tra i
giorni 9 e 12 dicembre del 1531.
La diffusione della devozione alla Ma-
donna ha avuto tra i suoi primi effetti
la conversione di otto milioni di indios
aztechi nel 1538.
13. Santa Lucia, vergine e martire
(sec. IV). Memoria obbligatoria. Nata
e martirizzata a Siracusa. Documenti
attestano che era venerata gi nel sec.
V. patrona dei malati agli occhi.
14. San Giovanni della Croce, sacer-
dote e dottore della Chiesa (+1591).
Memoria obbligatoria. Ha ricevuto la
sua formazione intellettuale e teologi-
SantAmbrogio
(Parrocchia di SantEustachio, Parigi)
so la verginit, ha combattuto con vigo-
re larianesimo e si distinto anche co-
me commentatore delle Scritture.
8. Solennit della Immacolata Con-
cezione della Madonna. Per specia-
le privilegio di Dio, la Vergine Maria
fu concepita senza la macchia del pec-
cato originale, piena di grazia e bene-
detta tra tutte le donne. Questa lumi-
nosa verit, proclamata con fervore da
numerosi santi nel corso di vari seco-
li, stata definita come dogma di fe-
de dal Beato Papa Pio IX, l8 dicem-
bre del 1854.
ca nel collegio dei gesuiti. Ha abbrac-
ciato la vita religiosa e, dopo un incon-
tro con Santa Teresa dAvila, ha cer-
cato di ricondurre lOrdine Carmeli-
tano alla primitiva osservanza, sebbe-
ne questo gli abbia causato molte per-
secuzioni. Grande mistico, autore di
varie opere di spiritualit.
15. Santa Maria Crocifissa (Paola)
di Rosa, vergine (+1855). Nata a Bre-
scia (Italia), la fondatrice dellIstitu-
to delle Ancelle della Carit per laiuto
ai poveri e bisognosi.
16. Beato Sebastiano Maggi, sacer-
dote (+1496). Maestro in Teologia,
priore di vari conventi dellOrdine Do-
menicano, nei quali si impegnato per
ristabilire losservanza promossa da
Santa Caterina da Siena e dal Beato
Roberto di Capua.
17. Beata Matilde del Sagrado Co-
razn (Matilde Tllez Robles), vergine
(+1902). Giovane spagnola che, ab-
bandonando un sorridente futuro, si
dedicata a una intensa attivit apostoli-
ca con i bambini, giovani, poveri e ma-
lati. Ha fondato la Congregazione del-
le Figlie di Maria Madre della Chiesa,
oggi presente in vari paesi.
18. IV Domenica dellAvvento.
San Vinebaldo (+761). Abate di
Heidenheim (Germania). Nacque in
Inghilterra, era fratello di San Villibal-
do e di Santa Valburga. Accompagn
San Bonifacio e lo aiut nellopera di
evangelizzazione della Germania.
19. Beato Guglielmo di Fenoglio
(+1120). stato uno dei primi monaci
della celebre Certosa di Casotto, dove
vissuto come semplice frate laico, di-
stinguendosi per la piet, semplicit e
pronta obbedienza.
20. Beato Michele Piaszczynski, sa-
cerdote e martire (+1940). Di origine
polacca, stato assassinato nel campo di
prigionia di Sachsenhus, in Germania.
21. San Pietro Canisio, sacerdote
e dottore della Chiesa (+1597). Me-
moria facoltativa. Naturale di Nime-
ga (Olanda), entr nella Compagnia di
Ges a 23 anni e si consacr allopera
di restaurazione cattolica predicata dal
Concilio di Trento.
22. Beato Tommaso Holland, sacer-
dote e martire (+1642). Gesuita mar-
tirizzato a Londra durante il regno di
Carlo I, per aver esercitato clandesti-
namente in Inghilterra il suo ministe-
ro sacerdotale.
23. San Giovanni da Kety, sacerdote
(+1473). Memoria facoltativa. Per mol-
ti anni insegn teologia alluniversit di
Cracovia (Polonia), dove si dedic inol-
tre a trascrivere codici di antichi trattati
teologici (pi di diciottomila pagine).
24. Vigilia di Natale. Commemora-
zione di tutti i santi antenati di Nostro
Signore Ges Cristo.
25. Solennit del Natale di Nostro
Signore Ges Cristo.
26. Santo Stefano, protomartire.
Festa (vedi pagg.19-21).
27. San Giovanni Apostolo ed Evan-
gelista. Festa. Lui e suo fratello Giaco-
Strage degli Innocenti (Cattedrale di Notre-Dame, Parigi)
mo abbandonarono immediatamente
tutto per seguire Ges che li aveva chia-
mati. Fu testimone della Trasfigurazione,
sul monte Tabor, insieme a Pietro e Gia-
como. Nel Calvario, ha ricevuto Maria
come Madre; autore del quarto Vange-
lo, dellApocalisse e di tre Epistole.
28. Santi Innocenti, martiri. Festa.
Bambini fino ai due anni di et, uccisi
a Betlemme per ordine di Erode.
29. San Tommaso Becket, vescovo
e martire (+ 1170). Memoria facolta-
tiva. Assassinato nella Cattedrale di
Canterbury, a causa della sua resisten-
za alle rivendicazioni del re Enrico II
di Inghilterra, contrarie alle libert es-
senziali della Chiesa.
30. Festa della Santa Famiglia.
Beata Eugenia Ravasco, vergine
(+1900). Fondatrice dellIstituto del-
le Suore Figlie dei Santissimi Cuori di
Ges e Maria, per la cura dei bambini
poveri e abbandonati.
31. San Silvestro I, papa (+335). Me-
moria facoltativa. Ha guidato con sag-
gezza la Chiesa per 21 anni al tempo del-
limperatore Costantino. il primo san-
to non martire della Chiesa romana.
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50 Salvami Regina Dicembre 2005
LEscorial sembra riflettere la personalit del re
Filippo II: allesterno, serio, austero e dominatore,
allinterno, un cuore affettuoso, pieno di fede e
ardente di zelo per la Chiesa.
ottava meraviglia del
mondo il Monastero
dellEscorial, dicono con
legittimo orgoglio gli spa-
gnoli. Certamente i fran-
cesi discorderanno, affermando che in-
vece il Palazzo di Versailles.
Ma, lasciando da parte le comprensi-
bili parzialit patriottiche di ogni nazio-
ne, invito il lettore a fissare insieme, per
alcuni istanti, la grandiosa facciata del
Monastero dellEscorial. Tutta di auste-
ro granito grigio le regioni montuo-
se delle vicinanze hanno fornito con
generosa abbondanza questa pietra
per la monumentale costruzione
quasi sprovvista di ornamenti. Il
quasi si trasforma in nessuno
quando giriamo langolo delledifi-
cio e contempliamo laltra facciata.
Sar forse mancata limmagi-
nazione allarchitetto o stata in-
tenzionale questa assenza di orna-
menti esterni, nelledificio?
naturale che ci si faccia questa do-
manda. Tutti convengono che per un mo-
nastero lausterit e la povert si addica-
no bene. Ritengo che fino a qui concor-
diamo tutti, comunque, senza voler di-
minuire il merito del costruttore, lascia-
re una facciata, cos, senza alcuna deco-
razione, col granito esposto e senza rifini-
ture, conferisce una nota di rudezza esa-
geratamente accentuata. Per lo meno una
pittura... non smetterebbe di essere pove-
ra, ma ledificio sarebbe pi accogliente,
tanto pi che questo monastero era allo
stesso tempo un palazzo reale. S, vi abi-
t, con la sua corte, uno dei monarchi pi
potenti del suo tempo, che fu anche re del
Brasile: Filippo II di Spagna ( re del Bra-
sile e del Portogallo era invece Filippo I).
Bisogna dire che fu fra i re pi fervida-
mente cattolici della sua epoca.
* * *
Torniamo per al Monastero-Palaz-
zo dellEscorial. Insomma, un re tan-
to potente che arriv al punto di far
mettere, in cima alla guglia della cu-
pola della basilica, un mattone di oro
massiccio, per suggellare la sua de-
terminazione di portare a compimen-
to quellimmensa opera non poteva
spendere un pochettino di pi nella
decorazione? Il contrasto , persi-
no, scioccante.
Ma il semplice fatto che un re vo-
glia stabilire la sua corte in un mo-
nastero, gi questo di per se stesso
gli aggiunge un qualcosa di impal-
pabile e di leggendario che nessun
ornamento sarebbe capace di dare.
E per quanto a prima vista que-
sta austerit sia scioccante, probabil-
mente questo uno degli aspetti pi
belli del monastero: il contrasto tra
la rudezza dellesterno e lo splendore
della basilica nel suo interno.
* * *
LEscorial sembra riflettere la per-
sonalit del Re Filippo II: allesterno,
serio, austero e dominatore, allinter-
Il palazzo povero
di un re potente
Quanta riccheza danimo dietro
la fisionomia severa di Filippo II!
(quadro di Afonso Snchez Coello,
Museo del Prado, Madrid)
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no, un cuore affettuoso, pieno di Fede
e ardente di zelo per la Chiesa.
Sarebbe da supporre che chi ha co-
struito unopera cos grandiosa riser-
vasse per s un appartamento ampio e
lussuoso, invece, anche in questo caso
troviamo un altro bel contrasto: lap-
partamento privato del re non mol-
to pi ampio della cella di un mona-
co. Ha anche una singolare particolari-
t: Filippo II lo ha voluto situare il pi
vicino possibile al Santissimo Sacra-
mento; la porta del suo ufficio e quella
della sua camera da letto si aprono sul
presbiterio della basilica, perch il re
voleva vivere, lavorare e dormire, sem-
pre, alla presenza del Re dei re. Quasi
si potrebbe dire che il re conduceva vi-
ta da monaco: sublime esempio!
* * *
Un episodio della sua vita ci lascia in-
tuire la fede che lo animava. Quando lui
aveva unet ormai ben lontana dalla gio-
vinezza, mor il suo unico erede, il Princi-
pe Carlo Lorenzo, vittima di una di quel-
le febbri mortali tanto frequenti a quei
tempi. Situazione paradossale. Il re che
sotto il suo potere riun uno degli impe-
ri pi estesi della Storia, era rimasto sen-
za eredi. Costernazione e tristezza a cor-
te e nellintera Spagna. Non sembrava
quello un castigo di Dio? Filippo II non
si turb: aveva fiducia nella Provviden-
za. Se Dio aveva voluto accogliere presso
di s il Principe ereditario, in unet cos
giovane e ancora innocente, questo non
era motivo di tristezza, ma di gioia, per-
ch si poteva avere la certezza che egli
era in Cielo, quindi, tutti avrebbero do-
vuto rendere grazie a Dio, per questo. E
Filippo II (uomo ricco di contrasti...) non
permise le abituali manifestazioni di lut-
to a Corte, in occasione della morte del-
lerede della Corona.
Quanta nobilt danimo dietro la fi-
sionomia severa di Filippo II! E quan-
to splendore si nasconde dietro i mu-
ri solidi ed austeri del Monastero del-
lEscorial!
Non vero che lo splendore viene
messo ancora pi in risalto quando
posto in contrasto con lausterit?
Le grandiose facciate del
Monastero-Palazzo dellEscorial
impressionano per la imponenza e
semplicit, contrastando con linterno
riccamente ornato della Basilica
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Presepio della Chiesa
di San Benedetto in
Piscinula, Roma
proprio vicino al Presepio, adorando il
Ges Bambino, in compagnia di Maria e
Giuseppe, che troviamo la soluzione alla fre-
nesia che ha preso lumanit dopo il pecca-
to originale. Luomo ha cominciato a senti-
re unincontrollabile ansia di essere uguale a
Dio: Sarete come Dio(Gn 3,5).
In quella mangiatoia si trova il Bambino
Ges che si fatto uguale a noi perch potes-
simo rendere uguali a Dio. venuto in mez-
zo a noi disposto a dare la propria vita fino
allultima goccia di sangue e cos elevare al-
le vette della divinit la nostra natura deca-
duta.
Per Lui, con Lui e in Lui, si aperta per noi
la possibilit di partecipare della divinit.
In ginocchio, al Ges Bambino chiediamo,
in questo Santo Natale, con la potente inter-
cessione di Maria e Giuseppe, le migliori gra-
zie per raggiungere la pienezza della santit
e diventare cos, suoi fratelli dadozione, nella
stessa divina natura.
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