di Sviluppo, ma sta toccando sempre di presone anche in Italia. Ovviamente la
crisi non risparmia il ricco Nord-Est dove comunque la solidariet si regge su una struttura particolarmente solida che sa aiutare sia i vicini, sia chi abita nei Paesi in Via di Sviluppo. La nostra grande organizzazione ci riscalda offrendoci un coffee break. SECONDA SESSIONE Solidariet istituzionalizzata e suo rapporto con le istituzioni PROSECUZIONE DELLA SEDUTA ANTIMERIDIANA Venerdi 17 Dicembre 2010 Alle ore 11,00, nellAula di Geograa del Dipartimento di Scienze documentarie, linguistico-lologiche e geograche della Facolt di Filosoa, Lettere, Scienze umanistiche e Studi orientali sono proseguiti i lavori del Decimo Seminario Internazionale di Geograa Medica su Salute e solidariet, sotto la Presidenza del prof. Mario Fumagalli, gi Ordinario di Geograa presso il Politecnico di Milano. GIOVANNI DE SANTIS Riprendiamo la nostra riunione dopo esserci rifocillati con caff e pasticcini. Passo, pertanto, la parola al prof. Mario Fumagalli che presieder la prosecuzione della sezione mattutina, ricordando che il buffet previsto per le ore 13.00. MARIO FUMAGALLI Grazie. Cominciamo allora con i lavori, cercando di lasciare uno spazio per la discussione, e chiamo il prof. Gianfranco Battisti che ci illustra la sua relazione. GIANFRANCO BATTISTI, La Pentecoste come terapia: lesperienza del RnS. MARIO FUMAGALLI Ringrazio il prof. Battisti e mi complimento per quello che ha detto e per come lo ha detto: in modo rapido e sintetico, dicendoci lessenziale senza costringerci a fare uno sforzo di selezione tra i dettagli e quello che dobbiamo memorizzare, perch dobbiamo ricordare quasi tutto quello che ci ha detto. Molto bene, poi, per aver dato un taglio geograco allargomento dal momento che poteva anche non averlo. Ci ha parlato del nesso tra psiche, spiritualit e salute e qui forse c da chiederci non solo quale nesso si abbia tra psiche, spiritualit e salute ma anche tra psiche e spiritualit cio in quale misura la spiritualit inuisce sulla psiche che poi va ad inuire sulla salute. E poi ci ha posto ancora un altro problema molto importante e soprattutto geogracamente rilevante che quello del rapporto tra i pentecostali, che sono chiaramente degli eretici e i cattolici che hanno, come dire, assorbito, sdoganato, si sono avvicinati ai pentecostali, quindi pone evidenti problemi che in fondo gli eretici sono quelli che servono alla Chiesa perch la fanno progredire, perch gli Ortodossi, invece, cristallizzano. E questo un altro 40 tema di discussione molto interessante e speriamo che ci resti qualche minuto e che ci sia qualcuno che voglia introdurre il dibattito. Passo adesso la parola al prof. Paolo Vigano che ci parla del diritto alla salute, ricordandogli che ha quindici minuti per esporre la sua relazione. Laver poco tempo a disposizione molto salutare perch ci costringe ad essere essenziali e a buttar via tutti i dettagli che poi tanto chi ascolta non riesce a tenere a mente. PAOLO VIGAN, MONICA MORAZZONI e PATRIZIA DE PONTI, Il diritto alla salute: tuber- colosi e popolazione immigrata in Italia. Indagine nellUnit Operativa malattie infettive di Legnano (ASL Provincia di Milano 1). MARIO FUMAGALLI Il prof. Vigan stato bravissimo, e lo ringrazio per essere stato dentro il tempo assegnatogli e soprattutto come geografo perch lui, non geografo, ha voluto partecipare al nostro Seminario che un omaggio alla nostra disciplina e un riconoscimento della sua utilit. Lo ringrazio per aver fatto un discorso non populista ma sostanziale. Ci ha parlato della diffusione di malattie: Vorrei ricordare che a proposito dellepidemiologia noi geogra ci riferiamo a quei modelli quando parliamo di diffusione dellinformazione, cio la diffusione dellinformazione avviene con schemi simili riguardo ladiffusione delle malattie. Se mi consentite un ultimo punto di curiosit: ha accennato al mito di Roma ladrona. Vorrei sottolineare che Roma una metafora, e non come ha detto scioccamente un famoso personaggio televisivo, la Roma di Pascarella, del Belli. Se la Capitale dItalia fosse rimasta a Torino o a Firenze direbbero Torino ladrona, Firenze ladrona, se si fosse fatta a Sabaudia direbbero Sabaudia ladrona. Scusatemi questa piccola curiosit, adesso passo la parola alla prof.ssa Donatella Carboni. FABRIZIO BENINCASA, DONATELLA CARBONI, MATTEO DE VINCENZI e GIANNI FASANO, Il distretto di Kongwa e i suoi problemi: le soluzioni della Kongwa dam. MARIO FUMAGALLI Ringrazio la prof.ssa Carboni e i suoi Collaboratori che nella relazione sottolinea limportanza dellacqua per lo sviluppo economico e non solo, in effetti ci ha detto che accanto a questo sviluppo c un fatto fortemente drammatico che let media della popolazione che non raggiunge i 55 anni, mentre da noi siamo ormai arrivati a superare gli 80, mandando in dissesto le casse degli enti pensionistici. Mentre parlava mi aforato alla memoria un caso analogo in Italia. Voi sapete che la Valle dAosta ha una forma quasi rettangolare e si svolge da est a ovest: la media Valle dAosta ha la minor piovosit dItalia, ma in epoca feudale, nel momento delloptimum climatico feudale, cio quando era molto caldo e quindi la siccit nella Media Valle dAosta era estrema, i feudatari hanno fatto costruire dei canali che vi portano, scavalcando le montagne intermedie, lacqua dei ghiacciai. Ancora oggi la Media Valle, dove la piovosit molto scarsa, risulta molto verde e produce una grande quantit di frutta. Nella Lombardia che ho citato stamane, la natura permeabile dellalta pianura assorbe le acque e per secoli ha avuto una magra agricoltura in contrasto con la bassa pianura che grazie alle risorgive ha unagricoltura molto orente. Adesso passo la parola a ai Colleghi Sakdapolrak e Seyler che ci parleranno della Mega City Chennai, la vecchia Bombay. 41 PATRICK SAKDAPOLRAK and THOMAS SEYLER, Health vulnerability in the mega city Chennai, South India. How slum dwellers cope with ill-health. MARIO FUMAGALLI Lintervento che abbiamo ascoltato merita tutti i miei complimenti per aver usato la parola Mega City, laddove in Italia usano la parola Megalopoli, infatti la megalopoli un fatto positivo, la Mega City un fatto a volte negativo, comunque una mega city un qualcosa del tutto diverso dalla megalopoli. Ci Foto 9 Una veduta panoramica della sala dove si svolge il Seminario. Foto 10 La prof.ssa Donatella Carboni relaziona sul distretto di Kongwa sotto la presidenza del prof. Mario Fumagalli. 42 stato ancora una volta confermato che la citt, il sistema urbano lo specchio di una societ, lo specchio di un paese. Molti si scagliano contro il consumismo, il prodotto interno lordo od altro, ebbene io penso, come diceva George Bernard Schow, che non ci sono solo i soldi nella vita, ma ci sono tutte le cose che ci possiamo procurare con i soldi. Non una battura perch Bernard Schow era una persona molto intelligente. Da geografo quando guardo i planisferi vedo che dove c un alto PIL per abitante, mancano tutti gli elementi negativi, soprattutto di salute, cio manca il vaiolo, manca lAIDS, manca la mortalit infantile, manca una bassa speranza di vita Il PIL molto importante ed in questo caso specico abbiamo visto la connessione tra una modo di abitare e una sopravvivenza che piuttosto difcile. Unultima considerazione: lIndia ha un tasso di crescita paragonabile a quello della Cina, quindi auspicabile che quanto abbiamo ascoltato sia presto un brutto ricordo, per c in fatto che mi stupisce ed che avendo proporzioni simili a quello della Cina, un tasso di crescita simile a quello della Cina, lIndia ha un consumo apparente di acciaio che pari ad un ottavo di quello della Cina. Consumi elevati di acciaio (o intensit di acciaio del PIL) vuol dire investimenti in infrastrutture, investimenti in case, quindi avendo un consumo di acciaio relativamente ridotto c da ritenere che lo sviluppo edilizio volto a sostituire gli slum sia pi lento di quello che si avrebbe se lIndia avesse un consumo apparente di acciaio molto pi elevato. Se non ci sono domande sulle relazioni presentate, vi invito a trasferirvi nella sala attigua dove ci attende il buffet e vi ricordo che alle ore 15.00 assisteremo alla presentazione del volume di Palagiano e Pesaresi. Buon appetito. TERZA SESSIONE Solidariet individualizzata: comportamenti solidali e ricadute sulla collettivit SEDUTA POMERIDIANA Venerd 17 Dicembre 2010 Alle ore 15,00, nellAula di Geograa del Dipartimento di Scienze documentarie, linguistico-lologiche e geograche della Facolt di Filosoa, Lettere, Scienze umanistiche e Studi orientali sono ripresi i lavori del Decimo Seminario Internazionale di Geograa Medica su Salute e solidariet, sotto la Presidenza del prof. Gianfranco Battisti, Ordinario di Geograa presso lUniversit degli Studi di Trieste. GIOVANNI DE SANTIS Prima di riprendere i lavori del Decimo Seminario di Geograa Medica, sotto una nevicata assolutamente insolita e che mostra Roma in una cornice ammantata di bianco, quasi un omaggio ai partecipanti, chiamo al microfono i proff. Gianfranco Battisti e Angelo Solimini perch illustrino ai Convegnisti il volume, fresco di stampa, di Cosimo Palagiano e Cristiano Pesaresi, La salute nel Mondo, edito per i tipi di Carocci, cui cedo la parola. 43 GIANFRANCO BATTISTI Buon pomeriggio a tutti e andiamo subito a presentare questo volume di cui abbiamo potuto prendere visione in anteprima. Presentare un libro, credo ne convenga anche il Collega medico che siede accanto a me, un grande onore ed un segno importante di amicizia e stima, di cui ringraziamo. Presentare un libro un po come tenere a battesimo un bambino; lanalogia appare qui tanto pi naturale in quanto un bimbo fatto da due persone proprio come questo libro, redatto a due mani da persone unite non tanto dallamore reciproco bens dallamore per la materia. Il nostro non infatti un mestiere come tanti altri, perch noi produciamo conoscenza, idee, visioni del mondo, che si incarnano in prodotti cartacei (il pi delle volte), che sono in qualche modo delle nostre creature. Questa attivit qualcosa che investe tutto il nostro essere e quindi, ripeto, lanalogia con il battesimo mi sembra abbastanza calzante. E poi un evento importante nella cornice dei Seminari Internazionali di geograa Medica che ormai arrivata alla decima edizione. Presentare un volume in questa sede un onore duplice perch il volume onora i Seminari ed arricchisce questa edizione in particolare, mentre i Seminari, facendo da cornice a questa presentazione, accrescono lautorevolezza dellopera. In base al prolo epistemologico ci divideremo i compiti, analizzando io il volume da Geografo ed il Collega da medico. Dir subito che apprezzo in maniera particolare lottica privilegiata dagli Autori, perch consente al lettore, vuoi studente vuoi studioso, di avere tra le mani un qualcosa che oggi sempre pi raro. In questo libro si propone una visione dellargomento che non si limita ad approfondire alcuni aspetti e o determinate problematiche, n si concentra su particolari aree geograche, come che verichiamo abbastanza di frequente. Nel nostro lavoro, sempre pi spesso veniamo precipitati in lavori di microgeograa, tanto da perdere la visione dinsieme dei problemi. Fatto non neutrale, in quanto la visione dassieme rappresenta lelemento costitutivo della nostra disciplina. Qui siamo di fronte a 52 paragra in cui non solo si ripercorre levoluzione della scienza Medica e delle sue declinazioni allinterno della disciplina geograca, ma si affrontano le problematiche pi signicative della storia delluomo. Non solo c il discorso della medicina presso le grandi civilt, ma c poi tutto il discorso del mondo moderna, della scienza moderna, sicch al di l della salute del mondo, della geograa Medica, della qualit della vita, che sono titolo e sottotitolo del volume, ne esce una interpretazione del sapere costruito dalluomo dallantichit no ai nostri giorni, naturalmente colta attraverso il ltro disciplinare di questa peculiare associazione di saperi che risponde al nome di Geograa della salute o, meglio, di Geograa Medica, come siamo ormai abituati a chiamarla. quanto facevano un tempo i maestri delle varie discipline, i quali cercavano di ricostruire chi per la storia, chi per leconomia, chi per la medicina chi per larcheologia o la losoa o la letteratura, la mappa del mondo; non aggiungen- do semplicemente un piccolo tassello alla conoscenza acquisita, ma cercando di ricostruire lintera realt attraverso lottica propria del settore di studi in cui si trovavano ad operare. Il che rappresentava una sorta di imperialismo discipli- nare che oggi pu muovere al sorriso. In effetti, ogni disciplina tende nel complesso del lavoro dei suoi cultori a riper- correre tutta intera la storia della civilt. quanto ritroviamo rispecchiato in un trattato che, ripeto, ricorda un po certi libri di grande spessore che eravamo abituati un tempo a leggere. Oggi, purtroppo abbiamo libri di spessore minore, 44 anche se molto aggiornati, molto penetranti, ma che lasciano intravvedere meno il quadro complessivo. Lasciatemelo dire ancora una volta: la geograa fondamen- talmente un quadro complessivo, una disciplina che offre una visuale dassieme. Sar una lettura forse un po troppo kantiana, ma la visuale che mi consente di dare un apprezzamento particolare a questo lavoro. Moltissimi sono gli spunti che si possono trovare in questi corposi capitoli, per esempio il parallesimo tra la vicenda evolutiva della Geograa e della Medicina, parallelismo che si pu cogliere in diversi aspetti, in diversi momenti storici. Ne focalizzerei due: ci hanno insegnato che in confronto alla geograa greca, Roma antica, per quanto caput mundi, ha dato pochi apporti signicativi. Anche per la medicina risulterebbe che dal punto di vista dellinnovazione, lapporto della civilt romana sia stato relativo, mentre di converso sono orite le applicazioni pratiche a carattere organizzativo, quali la medicina militare, gli ospedali militari o, se voglia- mo, anche lorganizzazione urbanistica marcata dalla presenza delle terme, dalla realizzazione di acquedotti e cloache, tutte realizzazioni fondamentali per la vita associata. Apprendiamo per che questo paragonerispetto alla civilt greca risulta ancora pi marcato con riferimento alle civilt dellOriente. Il discorso delle analogie lo ritroviamo poi nel settecento, per esempio, dove i medici fanno anche naturalisti. Questo rapporto tra medicina e scienze naturali lo aveva sottolineato gi Aristote- le, ma nellepoca in questione i medici non solo fanno i naturalisti, fanno anche i geogra (sici) e addirittura gli economisti. Medici-economisti che daranno degli spunti anche ai geogra sociali. Un nome che mi viene in mente quello di Franois Quesnay, il medico di corte di Luigi XV, che con il Tableau conomique ripropone la circolazione del sangue nel suo duplice ciclo come modello per comprendere la circolazione dei redditi fra le classi sociali e che con altri scritti aprir la strada anche ad un discorso di cultura del territorio, sia pure in modo meno diretto. Un altro aspetto interessante da ricordare che il mondo mediterraneo, non solo per le antiche civilt ma per buona parte della storia, sempre stato un mondo allavanguardia sia per la medicina che le pratiche mediche. Si ricordino le ordinanze di citt come Venezia o come Ragusa (oggi Dubrovnik), volte ad assicurare la salute dei cittadini con misure che risalgono al XII-XIII secolo. Per trovare un interesse cos marcato, ad esempio a Londra, dobbiamo aspettare il tardo Settecento, la met dell800 e le ripetute, gravissime epidemie di colera lo stanno ad indicare. Trattando di Geograa Medica chiaro che molto facile cadere nel discorso del determinismo ambientale e gli Autori ne parlano, ma vi attribuiscono il corretto valore. Mi preme evidenziare ancora alcuni concetti che nel libro emergono molto chiaramente. Uno quello che interessa la salute articiale indotta dal mondo moderno con le sue tecniche sempre pi sosticate, attraverso una combinazione di farmaci, di protesi, di diete, che concretamente comportano un signicativo allungamento della vita media, ma anche miglioramento delle condizioni di vita. Per cui la salute, anche se raggiunta articialmente, rientra nel concetto moderno che la interpreta come benessere psico-sico inteso in senso ampio. Qui forse mi sarei aspettato qualche riessione ulteriore dai nostri Autori, perch c un ampio dibattito sul fatto che una salute come pienezza degli attributi collegati alla nostra capacit di vita pu aprire le porte, ad un certo punto, a pratiche che non tutti possono apprezzare, come leutanasia. Chiaramente non era questo un tema che gli Autori si sono posti, perch ritraggono la loro attenzione da discorsi di natura losoca se non addirittura etico-politica. 45 C poi tutta una serie di riessioni che fanno il punto della letteratura: deni- zione della malattia come struttura concettuale, come organizzazione del sapere, come deviazione dalla norma registrata in seno ad una specie. Tutto questo viene coniugato con concetti quali il ciclo vitale, e soprattutto con quello che emerge prepotentemente, perch nella realt delle cose che la salute, volenti o nolenti, nisce per apparire, anche se non lo , un concetto statistico. Dobbiamo infatti rife- rirci o a parametri medi o a parametri maggioritari per denire la malattia intesa come deviazione dalla norma. Ci implica attribuire alla diagnosi il signicato di fotograa di una disposizione particolare della struttura vitale, intesa pur sempre quale un modello ideale tra le molte strutture concettualmente possibili. A cosa serve la Geograa Medica, credo che lopera di Cosimo Palagiano e di tutti quelli che hanno collaborato in questi anni alla riuscita dei Seminari ce labbiano fatto capire molto bene e nel libro emerge chiaramente che si vogliono trovare le relazioni tra fenomeni biomedici ed ambiente, nella duplice prospettiva di una geograa della salute incentrata sulla dicotomia salute- malattia. Vi poi una geograa delle strutture sanitarie che ha un aspetto quasi aziendalistico, tanto che gli Autori sottolineano come in questambito dovremmo mutuare le metodologie delle discipline economiche. Da unaltra prospettiva dovremmo peraltro mutuare le metodologie delle discipline delle scienze della vita: la geograa ha questo limite, ma anche questa forza di dover e poter attingere alle metodologie di corpi disciplinari differenti, altrimenti non saremmo una scienza di sintesi. Questo molto bello perch dischiude grandi possibilit, inclusa quella di cartografare una enorme quantit di rapporti statistici, traendone nuova conoscenza. Nel volume poi ben rappresentata la situazione italiana, che ci fa guardare con ottimismo al futuro. Lo conferma una speranza media di vita che per le donne Foto 11 I proff. Gianfranco Battisti e Angelo Solimini illustrano ai Convegnisti il volume di Cosimo Palagiano e Cristiano Pesaresi, La salute nel Mondo, edito per i tipi di Carocci. 46 di 84 anni e per gli uomini quasi 79, dal che emerge chiaramente che il vero sesso forte quello femminile. C poi unattenzione particolare al rapporto uomo-am- biente, alla morbilit collegata ai fattori ambientali. Correttamente gli Autori non si avventurano nellimmensa problematica del controllo dellinquinamento, n in quello del controllo dellambiente, tematiche che si confrontano con le prescrizioni di legge e non solo. Ciascuno di noi pu far riferimento alle esperienze, proprie del suo luogo di vita, specie in materia di localizzazione di speciche infrastrut- ture. Il volume inoltre corredato da un capitolo sullutilizzo delle applicazioni informatiche avanzate, i GIS. La materia, lo sappiamo, in continua evoluzione, il che fa pensare che presto possa esserci una nuova edizione aggiornata, cosa che noi ci auguriamo fortemente. Faccio quindi i complimenti agli Autori e passo la parola al mio copresentatore ANGELO GIUSEPPE SOLIMINI Dipartimento di Sanit Publlica e Malattie Infettive, Sapienza Universit di Roma Epidemiologia e geograa: la salute nel mondo. A met del 1800 la popolazione dellattuale quartiere di Soho a Londra fu colpita da una devastante epidemia di colera, una malattia di cui lagente eziologico era ancora ignoto e che veniva allora attribuita allinalazione di miasmi proveniente dalla materia in decomposizione. In quei giorni dellestate del 1854 nel quartiere regnava un silenzio spettrale. Solo i becchini con i loro carretti carichi di morti ed alcuni esaltati che annunciavano la ne del mondo giravano per le strade deserte. In quei momenti drammatici, un medico di umili origini e saldi principi oltre che di solide basi scientiche seppe mantenere la calma ed effettuare unindagine epidemiologica porta a porta no ad identicare come sorgente dellinfezione una precisa pompa dalla quale una parte del quartiere si riforniva di acqua da bere. Quel medico si chiamava John Snow. Per identicare quale fosse la sorgente dellinfezione fece una cosa molto semplice: cartograf il dato epidemiologico di mortalit ottenendo la prima mappa epidemiologica della storia. Da questa mappa fu evidente come la maggior parte dei morti fossero concentrati intorno alla pompa di Broad Street, della quale Snow fece rimuovere la maniglia causando larresto dellepidemia nel quartiere. John Snow mostr per primo ai suoi concittadini ed al mondo intero la potenza e lefcacia dellunione tra metodo geograco ed il metodo epidemiologico. Gli obiettivi dellindagine epidemiologica, come quella di Snow, possono essere riassunti dalle 5 W (What, When, Where, Who, Why), seguendo quel poema di Rudyard Kipling (The Elephants Child) che poi tanti giornalisti britannici hanno preso come esempio nella loro professione. What: qual loggetto dellindagine, ovvero qual la malattia da indagare, come denita, quali sono i sintomi, quali sono i segni. When: quando questa malattia apparsa, con quale pattern temporale si stanno vericando i casi. Where: dove la malattia si manifesta e quali sono le caratteristiche della popolazione che si sta ammalando (Who). Inne (Why) perch ci sono casi di malattia, cosa li ha causati. Gli Autori Cosimo Palagiano e Cristiano Pesaresi di questo prezioso volume, La Salute nel Mondo, mostrano con grande perizia al lettore, studente o studioso gi erudito di discipline geograche o mediche che sia, quanto importante ed efcace sia il binomio tra geograa ed epidemiologia (binomio a volte identicato con o facente parte della disciplina della Geograa Medica). Per esempio, gli Autori 47 deniscono aree di rischio quelle aree geograche dove c una frequenza pi alta di una determinata patologia rispetto alle altre. Ovviamente le aree di rischio possono essere collegate con le caratteristiche ambientali di quella determinata area, ipotizzando cos i meccanismi o i potenziali agenti o ancora i determinanti della malattia in questione. Lesempio classico la distribuzione su scala globale della malaria che sovrapponibile con le aree dove presente il suo vettore, la zanzara anofele. Come noto, le zanzare hanno bisogno di ambienti con determinate caratteristiche di temperatura ed umidit (coincidenti con le aree subtropicali), con raccolte di acqua dove deporre le uova e con sorgenti di cibo, ovvero di sangue animale od umano, accessibili nelle vicinanze. La sda degli Autori per anche quella di confrontarsi con altri tipi di malattie, quindi non solo quelle infettive, ma con le malattie cronico-degenerative il cui territorio invece molto pi difcile da delimitare. Queste sono infatti malattie ad eziologia multifattoriale, ovvero dai molteplici fattori che intervengono e concorrono nel causarle. Tra questi ricordia- mo i fattori genetici, gli stili di vita (come per esempio uno sbilanciato apporto di nutrienti tramite la dieta, si veda il capitolo 4) e ovviamente i fattori ambientali, che interagiscono tra loro con un effetto molto poco prevedibile. Un altro tema caro agli Autori riguarda gli effetti del clima (capitolo 3) inteso sia nellaccezione comune di clima atmosferico sia come microclima degli ambienti connati (indoor). In questultimo caso, il grado di comfort dipende infatti dalla combinazione di temperatura ed umidit che noi sperimentiamo sulla nostra pelle quando soggiorniamo negli ambienti di vita e di lavoro, come gli Autori descrivono nel terzo capitolo del loro libro. Gli effetti del cambiamento del clima atmosferico, ed in particolare degli eventi estremi, sono tristemente noti a tutti. Ondate di calore o eventi di pioggia particolarmente intensi hanno causato in Italia una rilevante quota della mortalit totale dellultimo decennio. Uno degli aspetti pi clamorosi leccesso di mortalit che abbiamo avuto in Italia con le ondate di calare del 2003, quando c stato un forte aumento della mortalit negli anziani dovuto allinnalzamento della temperatura per pi giorni sopra i 34C. Quindi importante poter rapportare al territorio la presenza di eventuali gruppi a rischio, in questo caso di persone anziane con storie pregresse di patologie cardiovascolari. Una mappatura della frequenza di tali gruppi a rischio sul territorio di indubbia utilit: il confronto con unanaloga mappa di offerta di servizi sanitari sul territorio consente di apportare le eventuali correzioni ed essere quindi preparati a gestire eventuali future emergenze. Stiamo quindi parlando di pianicazione di programmi di intervento basati sulle evidenze scientiche. Tra i contributi particolarmente interessanti del volume spiccano quelli relativi alle disuguaglianze sulla salute in Italia e nel mondo, ovvero il grande tema della salute globale (capitoli 5 e 6). molto apprezzabile il riferimento al dato sul numero di italiani che hanno dichiarato di aver difcolt ad accedere, ad esempio, al pronto soccorso, oppure la percentuale delle persone che hanno difcolt ad accedere ad una farmacia. I numeri sono molto alti, intorno al 50% e ci conducono ad un altro tema fondamentale: quelle disuguaglianze di accesso alla salute, descritte magistralmente dagli Autori negli ultimi due capitoli. La chiara differenza geograca tra regioni ne un esempio su scala nazionale. Infatti le percentuali di persone che hanno difcolt ad accedere a questi servizi sanitari di base sono pi alte al Sud rispetto e al Centro, a loro volta pi alte rispetto al Nord Italia. Tuttavia gli Autori trattano questa problematica anche 48 su scala globale, quando vengono proposte diverse mappe, dalla grande efcacia didattica, con i principali indicatori statistici. Con queste osservazioni penso di aver concluso il mio impegno e ringrazio tutti per lattenzione con cui avete ascoltato le mie parole. GIOVANNI DE SANTIS Dopo aver ringraziato caldamente i Colleghi, proff. Gianfranco Battisti e Angelo Solimini, per aver illustrato ai Convegnisti con chiarezza e scienticit contenuti e meriti del volume di Cosimo Palagiano e Cristiano Pesaresi, La salute nel Mondo, edito per i tipi di Carocci, riprendiamo i lavori del Decimo Seminario di Geograa Medica, sotto una nevicata assolutamente insolita che, per ci mostra una Roma molto diversa dal solito perch la vediamo in una cornice ammantata di bianco, quasi un omaggio ai partecipanti. Invito il prof. Gianfranco Battisti a non lasciare il tavolo della Presidenza in quanto stato chiamato a condurre i lavori di questa sessione incentrata sul tema della Solidariet individualizzata: comportamenti solidali e ricadute sulla collettivit. GIANFRANCO BATTISTI Ringrazio gli Organizzatori che oggi intendono lasciarmi sulla scena pi del previsto e apro la seduta, che si preannuncia di grande interesse, chiamando subito a relazionare il Collega Mark W. Rosenberg. MARK W. ROSENBERG, JANETTE BRUAL and NATALIE WALDBROOK, Apocalyptic Demog- raphy or Age-friendly Communities: Analysing the role of the older population in community development.
GIANFRANCO BATTISTI Grazie al prof. Rosemberg, il quale ci ha anticipato dibattiti e scenari che interesseranno in futuro il nostro Paese. Certamente in una situazione diversa dalla nostra si trova il Canada, Paese immenso, dove, ad esempio, il problema dei trasporti ben diverso da quello degli spazi europei, pi ristretti; ma quella anche una societ nella quale la mobilit lasciata alliniziativa ed alle soluzioni individuali, cosa che per gli anziani diventa, evidentemente, sempre meno fattibile. Il Canada un paese dove domina il trasporto aereo e per gli anziani difcile guidare lauto per lunghe distanze, ma il discorso che stato fatto sulla valutazione ed il ruolo dellanziano nei confronti della societ che lo ospita lascia trasparire tutta una serie di prospettive su come, ad esempio utilizzare il reddito degli anziani, aprire delle iniziative nelle case di riposo Sono prospettive di grande interesse su cui non siamo normalmente abituati a cogliere lopinione delle comunit perch da noi queste decisioni sono normalmente delegate alle rappresentanze politiche. Limportante per ogni societ comunque mantenere labitudine ad un dibattito democratico sulle questioni di carattere pratico. Chiamo ora per illustrare la sua relazione Maria Laurea Gasparini che ci parler di fattorie sociali. MARIA LAURA GASPARINI, Salute e solidariet in agricoltura: le fattorie sociali in Campania. 49 GIANFRANCO BATTISTI Grazie alla Collega Gasparini che ci ha parlato di una realt che si sta diffondendo anche da noi, con il ritardo classico che tutte le grandi innovazioni presentano quando interessano il nostro Paese che ha tempi di sviluppo economico e sociale diversi da altri Paesi. Chi ha una qualche esperienza del Nord Europa sa che queste innovazioni coincidono con il rialzo dei prezzi del petrolio, che hanno provocato luscita dal mercato di parti signicative dellattivit agricola e non solo. un mondo agricolo abituato a redditivit che noi non conosciamo, che ha reagito in questo modo. Naturalmente le iniziative presentate assumono un rilievo importantissimo ai ni di un recupero degli individui svantaggiati e del riutilizzo dei beni sottratti alla criminalit, specie ove associato alla riabilitazione dei detenuti. Cosa questa non semplice, come appare alla luce di quanto vi ho raccontato stamane riguardo ad azioni vandalistiche, incursioni, minacce rivolte al RnS. A questo punto la volta delle Colleghe Giorgio e Spinelli. ARCANGELA GIORGIO e GIOVANNA SPINELLI, Solidariet e Welfare territoriale in Puglia. GIANFRANCO BATTISTI Grazie soprattutto per la sinteticit nel presentarci un argomento perfettamente consono alle tematiche di questa sessione e che apre alla societ futura, ad una societ sempre pi improntata al dialogo e ai servizi telematici. Continuiamo, quindi, con la Prof.ssa Caterina Nicolais che presenta una relazione sulla morta- lit neonatale in Campania. CATERINA NICOLAIS, La mortalit neonatale in Campania: un modello di solida- riet attiva sul territorio. Foto 12 La prof.ssa Laura Gasparini mentre illustra la sua relazione sulle fat- torie sociali in Campania. 50 GIANFRANCO BATTISTI Allora grazie alla Nicolais. Salendo le scale abbiamo tutti visto grandi e bei cartelloni messi dagli studenti sul perch mancano i soldi per le Universit, per di solito ci si dimentica che buona parte dei soldi che mancano niscono nella moltiplicazione delle strutture, che sono in realt delle moltiplicazioni di pani e di pesci per persone che utilmente potrebbero essere rieducate, riabilitate nelle attivit dellagricoltura sociale, come nellesempio prima ascoltato; magari con una catena al piede, invece di fare gli esimi direttori di cliniche o altre strutture sociali. Questi punti nascita poco utilizzati hanno caratteristiche che niscono col farci leggere sui giornali episodi di cronaca nera, come successo in tanti casi. Anche questo dobbiamo dircelo, se vogliamo esercitare appieno quella che la funzione sociale del mondo accademico, del mondo della conoscenza. La nefasta tendenza alla clinicalizzazione del parto corrisponde ad un ampliamento del mercato dei servizi sanitari che molte volte sono ancora pi dannosi che inutili. Questi esempi di sussidiariet incentrati sulla promozione del parto siologico sono dunque quanto mai lodevoli e la possibilit anche e soprattutto nel Mezzogiorno di collaborare con enti locali gestiti da persone dotate di coscienza, capacit e senso sociale ci d speranza per il futuro. ora la volta di Luigi Stanziani di presentare la sua relazione. LUIGI STANZIANI, La solidariet di San Camillo de Lellis. GIANFRANCO BATTISTI Grazie. Dopo questintervento breve ma signicativo, perch ci riconduce alle radici italiche delle questioni sulle quali si impernia il nostro Seminario, passiamo la parola a Stefano Minetti. STEFANO MINETTI, Lesperienza solidale nei Paesi del Medio Oriente. GIANFRANCO BATTISTI Ringraziamo loratore per questintervento, dal carattere forse pi geograco in senso ampio che di Geograa Medica in senso stretto, ma che indubbiamente ci ha offerto le impostazioni di base per affrontare tutta una serie di problematiche di grande rilevanza oggi come ieri. E adesso ascolteremo Silvia Siniscalchi e Giusi Aversano. SILVIA SINISCALCHI e Giusi Aversano, Lattivit delle organizzazioni di volontariato in provincia di Salerno: reinterpretazione in chiave geograca della banca-dati e dei primi risultati emersi nelle ricerche del C.S.V. Sodalis. GIANFRANCO BATTISTI Grazie per questa interessante relazione, bene inserita nella tematica del convegno e che ci suggerisce una strada procua per il progredire delle ricerche nello specico settore. Abbiamo cos concluso lelenco dei relatori presenti, che ringrazio nuovamente. Anche questa volta i lavori hanno sforato leggermente il tempo che ci era stato assegnato, sono dunque certo che ci siamo meritati il buon caff accompagnato dai pasticcini, che stato predisposto dagli organizzatori. Chiudo pertanto ufcialmente la sessione. 51 GIOVANNI DE SANTIS Prima di recarci al coffe break, doveroso ringraziare il prof. Gianfranco Battisti per la duplice fatica di presentare il volume di Cosimo e Cristiano e poi di gestire, sempre con perizia e commenti puntuali, le relazioni della sessione che abbiamo appena ascoltato. Con questo chiudiamo i lavori della seconda giornata e, nellaugurarvi buona serata, Vi ricordo che domani saremo ancora qui, alle ore 9.00, per ascoltare i Colleghi e gli interventi dellultima giornata. Grazie ancora per la vostra attenta partecipazione e arrivederci a domani. QUARTA SESSIONE Contributi liberi sulle problematiche pi generali della Geograa Medica SEDUTA ANTIMERIDIANA Sabato 18 Dicembre 2010 Alle ore 9,30, nellAula di Geograa del Dipartimento di Scienze documentarie, linguistico-lologiche e geograche della Facolt di Filosoa, Lettere, Scienze umanistiche e Studi orientali sono proseguiti i lavori del Decimo Seminario Internazionale di Geograa Medica su Salute e solidariet, sotto la Presidenza della prof.ssa Ines Testoni, Professore Associato di Psicologia presso lUniversit degli Studi di Padova. Foto 13 La prof.ssa Silvia Siniscalchi illustra la relazione redatta con Giusi Aversano.