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di Sviluppo, ma sta toccando sempre di presone anche in Italia. Ovviamente la


crisi non risparmia il ricco Nord-Est dove comunque la solidariet si regge su
una struttura particolarmente solida che sa aiutare sia i vicini, sia chi abita
nei Paesi in Via di Sviluppo.
La nostra grande organizzazione ci riscalda offrendoci un coffee break.
SECONDA SESSIONE
Solidariet istituzionalizzata e suo rapporto con le istituzioni
PROSECUZIONE DELLA SEDUTA ANTIMERIDIANA
Venerdi 17 Dicembre 2010
Alle ore 11,00, nellAula di Geograa del Dipartimento di Scienze documentarie,
linguistico-lologiche e geograche della Facolt di Filosoa, Lettere, Scienze
umanistiche e Studi orientali sono proseguiti i lavori del Decimo Seminario
Internazionale di Geograa Medica su Salute e solidariet, sotto la Presidenza
del prof. Mario Fumagalli, gi Ordinario di Geograa presso il Politecnico di
Milano.
GIOVANNI DE SANTIS
Riprendiamo la nostra riunione dopo esserci rifocillati con caff e pasticcini. Passo,
pertanto, la parola al prof. Mario Fumagalli che presieder la prosecuzione della
sezione mattutina, ricordando che il buffet previsto per le ore 13.00.
MARIO FUMAGALLI
Grazie. Cominciamo allora con i lavori, cercando di lasciare uno spazio per la
discussione, e chiamo il prof. Gianfranco Battisti che ci illustra la sua relazione.
GIANFRANCO BATTISTI, La Pentecoste come terapia: lesperienza del RnS.
MARIO FUMAGALLI
Ringrazio il prof. Battisti e mi complimento per quello che ha detto e per
come lo ha detto: in modo rapido e sintetico, dicendoci lessenziale senza
costringerci a fare uno sforzo di selezione tra i dettagli e quello che dobbiamo
memorizzare, perch dobbiamo ricordare quasi tutto quello che ci ha detto.
Molto bene, poi, per aver dato un taglio geograco allargomento dal momento
che poteva anche non averlo. Ci ha parlato del nesso tra psiche, spiritualit
e salute e qui forse c da chiederci non solo quale nesso si abbia tra psiche,
spiritualit e salute ma anche tra psiche e spiritualit cio in quale misura
la spiritualit inuisce sulla psiche che poi va ad inuire sulla salute. E
poi ci ha posto ancora un altro problema molto importante e soprattutto
geogracamente rilevante che quello del rapporto tra i pentecostali, che
sono chiaramente degli eretici e i cattolici che hanno, come dire, assorbito,
sdoganato, si sono avvicinati ai pentecostali, quindi pone evidenti problemi
che in fondo gli eretici sono quelli che servono alla Chiesa perch la fanno
progredire, perch gli Ortodossi, invece, cristallizzano. E questo un altro
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tema di discussione molto interessante e speriamo che ci resti qualche minuto
e che ci sia qualcuno che voglia introdurre il dibattito.
Passo adesso la parola al prof. Paolo Vigano che ci parla del diritto alla salute,
ricordandogli che ha quindici minuti per esporre la sua relazione. Laver poco
tempo a disposizione molto salutare perch ci costringe ad essere essenziali e a
buttar via tutti i dettagli che poi tanto chi ascolta non riesce a tenere a mente.
PAOLO VIGAN, MONICA MORAZZONI e PATRIZIA DE PONTI, Il diritto alla salute: tuber-
colosi e popolazione immigrata in Italia. Indagine nellUnit Operativa malattie
infettive di Legnano (ASL Provincia di Milano 1).
MARIO FUMAGALLI
Il prof. Vigan stato bravissimo, e lo ringrazio per essere stato dentro il
tempo assegnatogli e soprattutto come geografo perch lui, non geografo,
ha voluto partecipare al nostro Seminario che un omaggio alla nostra
disciplina e un riconoscimento della sua utilit. Lo ringrazio per aver fatto
un discorso non populista ma sostanziale. Ci ha parlato della diffusione di
malattie: Vorrei ricordare che a proposito dellepidemiologia noi geogra ci
riferiamo a quei modelli quando parliamo di diffusione dellinformazione, cio
la diffusione dellinformazione avviene con schemi simili riguardo ladiffusione
delle malattie. Se mi consentite un ultimo punto di curiosit: ha accennato
al mito di Roma ladrona. Vorrei sottolineare che Roma una metafora, e
non come ha detto scioccamente un famoso personaggio televisivo, la Roma
di Pascarella, del Belli. Se la Capitale dItalia fosse rimasta a Torino o a
Firenze direbbero Torino ladrona, Firenze ladrona, se si fosse fatta a Sabaudia
direbbero Sabaudia ladrona. Scusatemi questa piccola curiosit, adesso passo
la parola alla prof.ssa Donatella Carboni.
FABRIZIO BENINCASA, DONATELLA CARBONI, MATTEO DE VINCENZI e GIANNI FASANO, Il
distretto di Kongwa e i suoi problemi: le soluzioni della Kongwa dam.
MARIO FUMAGALLI
Ringrazio la prof.ssa Carboni e i suoi Collaboratori che nella relazione sottolinea
limportanza dellacqua per lo sviluppo economico e non solo, in effetti ci ha detto
che accanto a questo sviluppo c un fatto fortemente drammatico che let media
della popolazione che non raggiunge i 55 anni, mentre da noi siamo ormai arrivati a
superare gli 80, mandando in dissesto le casse degli enti pensionistici. Mentre parlava
mi aforato alla memoria un caso analogo in Italia. Voi sapete che la Valle dAosta
ha una forma quasi rettangolare e si svolge da est a ovest: la media Valle dAosta ha
la minor piovosit dItalia, ma in epoca feudale, nel momento delloptimum climatico
feudale, cio quando era molto caldo e quindi la siccit nella Media Valle dAosta
era estrema, i feudatari hanno fatto costruire dei canali che vi portano, scavalcando
le montagne intermedie, lacqua dei ghiacciai. Ancora oggi la Media Valle, dove la
piovosit molto scarsa, risulta molto verde e produce una grande quantit di frutta.
Nella Lombardia che ho citato stamane, la natura permeabile dellalta pianura
assorbe le acque e per secoli ha avuto una magra agricoltura in contrasto con la
bassa pianura che grazie alle risorgive ha unagricoltura molto orente.
Adesso passo la parola a ai Colleghi Sakdapolrak e Seyler che ci parleranno della
Mega City Chennai, la vecchia Bombay.
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PATRICK SAKDAPOLRAK and THOMAS SEYLER, Health vulnerability in the mega city
Chennai, South India. How slum dwellers cope with ill-health.
MARIO FUMAGALLI
Lintervento che abbiamo ascoltato merita tutti i miei complimenti per aver
usato la parola Mega City, laddove in Italia usano la parola Megalopoli, infatti
la megalopoli un fatto positivo, la Mega City un fatto a volte negativo,
comunque una mega city un qualcosa del tutto diverso dalla megalopoli. Ci
Foto 9 Una veduta panoramica della sala dove si svolge il Seminario.
Foto 10 La prof.ssa Donatella Carboni relaziona sul distretto di Kongwa sotto
la presidenza del prof. Mario Fumagalli.
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stato ancora una volta confermato che la citt, il sistema urbano lo specchio di
una societ, lo specchio di un paese. Molti si scagliano contro il consumismo,
il prodotto interno lordo od altro, ebbene io penso, come diceva George Bernard
Schow, che non ci sono solo i soldi nella vita, ma ci sono tutte le cose che ci
possiamo procurare con i soldi. Non una battura perch Bernard Schow era
una persona molto intelligente. Da geografo quando guardo i planisferi vedo
che dove c un alto PIL per abitante, mancano tutti gli elementi negativi,
soprattutto di salute, cio manca il vaiolo, manca lAIDS, manca la mortalit
infantile, manca una bassa speranza di vita Il PIL molto importante ed in
questo caso specico abbiamo visto la connessione tra una modo di abitare e
una sopravvivenza che piuttosto difcile. Unultima considerazione: lIndia
ha un tasso di crescita paragonabile a quello della Cina, quindi auspicabile
che quanto abbiamo ascoltato sia presto un brutto ricordo, per c in fatto
che mi stupisce ed che avendo proporzioni simili a quello della Cina, un
tasso di crescita simile a quello della Cina, lIndia ha un consumo apparente
di acciaio che pari ad un ottavo di quello della Cina. Consumi elevati di
acciaio (o intensit di acciaio del PIL) vuol dire investimenti in infrastrutture,
investimenti in case, quindi avendo un consumo di acciaio relativamente
ridotto c da ritenere che lo sviluppo edilizio volto a sostituire gli slum sia
pi lento di quello che si avrebbe se lIndia avesse un consumo apparente di
acciaio molto pi elevato.
Se non ci sono domande sulle relazioni presentate, vi invito a trasferirvi nella
sala attigua dove ci attende il buffet e vi ricordo che alle ore 15.00 assisteremo
alla presentazione del volume di Palagiano e Pesaresi. Buon appetito.
TERZA SESSIONE
Solidariet individualizzata: comportamenti solidali e ricadute sulla collettivit
SEDUTA POMERIDIANA
Venerd 17 Dicembre 2010
Alle ore 15,00, nellAula di Geograa del Dipartimento di Scienze documentarie,
linguistico-lologiche e geograche della Facolt di Filosoa, Lettere, Scienze
umanistiche e Studi orientali sono ripresi i lavori del Decimo Seminario
Internazionale di Geograa Medica su Salute e solidariet, sotto la Presidenza
del prof. Gianfranco Battisti, Ordinario di Geograa presso lUniversit degli
Studi di Trieste.
GIOVANNI DE SANTIS
Prima di riprendere i lavori del Decimo Seminario di Geograa Medica, sotto una
nevicata assolutamente insolita e che mostra Roma in una cornice ammantata di
bianco, quasi un omaggio ai partecipanti, chiamo al microfono i proff. Gianfranco
Battisti e Angelo Solimini perch illustrino ai Convegnisti il volume, fresco di
stampa, di Cosimo Palagiano e Cristiano Pesaresi, La salute nel Mondo, edito
per i tipi di Carocci, cui cedo la parola.
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GIANFRANCO BATTISTI
Buon pomeriggio a tutti e andiamo subito a presentare questo volume di cui
abbiamo potuto prendere visione in anteprima. Presentare un libro, credo ne
convenga anche il Collega medico che siede accanto a me, un grande onore ed
un segno importante di amicizia e stima, di cui ringraziamo.
Presentare un libro un po come tenere a battesimo un bambino; lanalogia
appare qui tanto pi naturale in quanto un bimbo fatto da due persone proprio
come questo libro, redatto a due mani da persone unite non tanto dallamore
reciproco bens dallamore per la materia. Il nostro non infatti un mestiere
come tanti altri, perch noi produciamo conoscenza, idee, visioni del mondo,
che si incarnano in prodotti cartacei (il pi delle volte), che sono in qualche
modo delle nostre creature. Questa attivit qualcosa che investe tutto il
nostro essere e quindi, ripeto, lanalogia con il battesimo mi sembra abbastanza
calzante. E poi un evento importante nella cornice dei Seminari Internazionali
di geograa Medica che ormai arrivata alla decima edizione. Presentare un
volume in questa sede un onore duplice perch il volume onora i Seminari ed
arricchisce questa edizione in particolare, mentre i Seminari, facendo da cornice
a questa presentazione, accrescono lautorevolezza dellopera.
In base al prolo epistemologico ci divideremo i compiti, analizzando io il volume
da Geografo ed il Collega da medico. Dir subito che apprezzo in maniera
particolare lottica privilegiata dagli Autori, perch consente al lettore, vuoi
studente vuoi studioso, di avere tra le mani un qualcosa che oggi sempre pi
raro. In questo libro si propone una visione dellargomento che non si limita ad
approfondire alcuni aspetti e o determinate problematiche, n si concentra su
particolari aree geograche, come che verichiamo abbastanza di frequente. Nel
nostro lavoro, sempre pi spesso veniamo precipitati in lavori di microgeograa,
tanto da perdere la visione dinsieme dei problemi. Fatto non neutrale, in quanto
la visione dassieme rappresenta lelemento costitutivo della nostra disciplina.
Qui siamo di fronte a 52 paragra in cui non solo si ripercorre levoluzione della
scienza Medica e delle sue declinazioni allinterno della disciplina geograca, ma
si affrontano le problematiche pi signicative della storia delluomo. Non solo
c il discorso della medicina presso le grandi civilt, ma c poi tutto il discorso
del mondo moderna, della scienza moderna, sicch al di l della salute del mondo,
della geograa Medica, della qualit della vita, che sono titolo e sottotitolo del
volume, ne esce una interpretazione del sapere costruito dalluomo dallantichit
no ai nostri giorni, naturalmente colta attraverso il ltro disciplinare di questa
peculiare associazione di saperi che risponde al nome di Geograa della salute o,
meglio, di Geograa Medica, come siamo ormai abituati a chiamarla.
quanto facevano un tempo i maestri delle varie discipline, i quali cercavano
di ricostruire chi per la storia, chi per leconomia, chi per la medicina chi per
larcheologia o la losoa o la letteratura, la mappa del mondo; non aggiungen-
do semplicemente un piccolo tassello alla conoscenza acquisita, ma cercando di
ricostruire lintera realt attraverso lottica propria del settore di studi in cui si
trovavano ad operare. Il che rappresentava una sorta di imperialismo discipli-
nare che oggi pu muovere al sorriso.
In effetti, ogni disciplina tende nel complesso del lavoro dei suoi cultori a riper-
correre tutta intera la storia della civilt. quanto ritroviamo rispecchiato in
un trattato che, ripeto, ricorda un po certi libri di grande spessore che eravamo
abituati un tempo a leggere. Oggi, purtroppo abbiamo libri di spessore minore,
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anche se molto aggiornati, molto penetranti, ma che lasciano intravvedere meno il
quadro complessivo. Lasciatemelo dire ancora una volta: la geograa fondamen-
talmente un quadro complessivo, una disciplina che offre una visuale dassieme.
Sar una lettura forse un po troppo kantiana, ma la visuale che mi consente di
dare un apprezzamento particolare a questo lavoro.
Moltissimi sono gli spunti che si possono trovare in questi corposi capitoli, per
esempio il parallesimo tra la vicenda evolutiva della Geograa e della Medicina,
parallelismo che si pu cogliere in diversi aspetti, in diversi momenti storici. Ne
focalizzerei due: ci hanno insegnato che in confronto alla geograa greca, Roma
antica, per quanto caput mundi, ha dato pochi apporti signicativi. Anche per la
medicina risulterebbe che dal punto di vista dellinnovazione, lapporto della civilt
romana sia stato relativo, mentre di converso sono orite le applicazioni pratiche a
carattere organizzativo, quali la medicina militare, gli ospedali militari o, se voglia-
mo, anche lorganizzazione urbanistica marcata dalla presenza delle terme, dalla
realizzazione di acquedotti e cloache, tutte realizzazioni fondamentali per la vita
associata. Apprendiamo per che questo paragonerispetto alla civilt greca risulta
ancora pi marcato con riferimento alle civilt dellOriente. Il discorso delle analogie
lo ritroviamo poi nel settecento, per esempio, dove i medici fanno anche naturalisti.
Questo rapporto tra medicina e scienze naturali lo aveva sottolineato gi Aristote-
le, ma nellepoca in questione i medici non solo fanno i naturalisti, fanno anche i
geogra (sici) e addirittura gli economisti. Medici-economisti che daranno degli
spunti anche ai geogra sociali. Un nome che mi viene in mente quello di Franois
Quesnay, il medico di corte di Luigi XV, che con il Tableau conomique ripropone
la circolazione del sangue nel suo duplice ciclo come modello per comprendere la
circolazione dei redditi fra le classi sociali e che con altri scritti aprir la strada
anche ad un discorso di cultura del territorio, sia pure in modo meno diretto.
Un altro aspetto interessante da ricordare che il mondo mediterraneo, non
solo per le antiche civilt ma per buona parte della storia, sempre stato un
mondo allavanguardia sia per la medicina che le pratiche mediche. Si ricordino
le ordinanze di citt come Venezia o come Ragusa (oggi Dubrovnik), volte ad
assicurare la salute dei cittadini con misure che risalgono al XII-XIII secolo. Per
trovare un interesse cos marcato, ad esempio a Londra, dobbiamo aspettare il
tardo Settecento, la met dell800 e le ripetute, gravissime epidemie di colera lo
stanno ad indicare.
Trattando di Geograa Medica chiaro che molto facile cadere nel discorso del
determinismo ambientale e gli Autori ne parlano, ma vi attribuiscono il corretto
valore. Mi preme evidenziare ancora alcuni concetti che nel libro emergono molto
chiaramente. Uno quello che interessa la salute articiale indotta dal mondo
moderno con le sue tecniche sempre pi sosticate, attraverso una combinazione
di farmaci, di protesi, di diete, che concretamente comportano un signicativo
allungamento della vita media, ma anche miglioramento delle condizioni di
vita. Per cui la salute, anche se raggiunta articialmente, rientra nel concetto
moderno che la interpreta come benessere psico-sico inteso in senso ampio. Qui
forse mi sarei aspettato qualche riessione ulteriore dai nostri Autori, perch c
un ampio dibattito sul fatto che una salute come pienezza degli attributi collegati
alla nostra capacit di vita pu aprire le porte, ad un certo punto, a pratiche che
non tutti possono apprezzare, come leutanasia. Chiaramente non era questo un
tema che gli Autori si sono posti, perch ritraggono la loro attenzione da discorsi
di natura losoca se non addirittura etico-politica.
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C poi tutta una serie di riessioni che fanno il punto della letteratura: deni-
zione della malattia come struttura concettuale, come organizzazione del sapere,
come deviazione dalla norma registrata in seno ad una specie. Tutto questo viene
coniugato con concetti quali il ciclo vitale, e soprattutto con quello che emerge
prepotentemente, perch nella realt delle cose che la salute, volenti o nolenti,
nisce per apparire, anche se non lo , un concetto statistico. Dobbiamo infatti rife-
rirci o a parametri medi o a parametri maggioritari per denire la malattia intesa
come deviazione dalla norma. Ci implica attribuire alla diagnosi il signicato di
fotograa di una disposizione particolare della struttura vitale, intesa pur sempre
quale un modello ideale tra le molte strutture concettualmente possibili.
A cosa serve la Geograa Medica, credo che lopera di Cosimo Palagiano e di
tutti quelli che hanno collaborato in questi anni alla riuscita dei Seminari
ce labbiano fatto capire molto bene e nel libro emerge chiaramente che si
vogliono trovare le relazioni tra fenomeni biomedici ed ambiente, nella duplice
prospettiva di una geograa della salute incentrata sulla dicotomia salute-
malattia. Vi poi una geograa delle strutture sanitarie che ha un aspetto
quasi aziendalistico, tanto che gli Autori sottolineano come in questambito
dovremmo mutuare le metodologie delle discipline economiche. Da unaltra
prospettiva dovremmo peraltro mutuare le metodologie delle discipline delle
scienze della vita: la geograa ha questo limite, ma anche questa forza di dover
e poter attingere alle metodologie di corpi disciplinari differenti, altrimenti non
saremmo una scienza di sintesi. Questo molto bello perch dischiude grandi
possibilit, inclusa quella di cartografare una enorme quantit di rapporti
statistici, traendone nuova conoscenza.
Nel volume poi ben rappresentata la situazione italiana, che ci fa guardare con
ottimismo al futuro. Lo conferma una speranza media di vita che per le donne
Foto 11 I proff. Gianfranco Battisti e Angelo Solimini illustrano ai Convegnisti
il volume di Cosimo Palagiano e Cristiano Pesaresi, La salute nel Mondo, edito
per i tipi di Carocci.
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di 84 anni e per gli uomini quasi 79, dal che emerge chiaramente che il vero sesso
forte quello femminile. C poi unattenzione particolare al rapporto uomo-am-
biente, alla morbilit collegata ai fattori ambientali. Correttamente gli Autori non
si avventurano nellimmensa problematica del controllo dellinquinamento, n in
quello del controllo dellambiente, tematiche che si confrontano con le prescrizioni
di legge e non solo. Ciascuno di noi pu far riferimento alle esperienze, proprie
del suo luogo di vita, specie in materia di localizzazione di speciche infrastrut-
ture. Il volume inoltre corredato da un capitolo sullutilizzo delle applicazioni
informatiche avanzate, i GIS. La materia, lo sappiamo, in continua evoluzione,
il che fa pensare che presto possa esserci una nuova edizione aggiornata, cosa
che noi ci auguriamo fortemente.
Faccio quindi i complimenti agli Autori e passo la parola al mio copresentatore
ANGELO GIUSEPPE SOLIMINI
Dipartimento di Sanit Publlica e Malattie Infettive, Sapienza Universit di Roma
Epidemiologia e geograa: la salute nel mondo.
A met del 1800 la popolazione dellattuale quartiere di Soho a Londra fu colpita
da una devastante epidemia di colera, una malattia di cui lagente eziologico
era ancora ignoto e che veniva allora attribuita allinalazione di miasmi
proveniente dalla materia in decomposizione. In quei giorni dellestate del 1854
nel quartiere regnava un silenzio spettrale. Solo i becchini con i loro carretti
carichi di morti ed alcuni esaltati che annunciavano la ne del mondo giravano
per le strade deserte. In quei momenti drammatici, un medico di umili origini e
saldi principi oltre che di solide basi scientiche seppe mantenere la calma
ed effettuare unindagine epidemiologica porta a porta no ad identicare come
sorgente dellinfezione una precisa pompa dalla quale una parte del quartiere si
riforniva di acqua da bere. Quel medico si chiamava John Snow. Per identicare
quale fosse la sorgente dellinfezione fece una cosa molto semplice: cartograf il
dato epidemiologico di mortalit ottenendo la prima mappa epidemiologica della
storia. Da questa mappa fu evidente come la maggior parte dei morti fossero
concentrati intorno alla pompa di Broad Street, della quale Snow fece rimuovere
la maniglia causando larresto dellepidemia nel quartiere. John Snow mostr per
primo ai suoi concittadini ed al mondo intero la potenza e lefcacia dellunione
tra metodo geograco ed il metodo epidemiologico.
Gli obiettivi dellindagine epidemiologica, come quella di Snow, possono essere
riassunti dalle 5 W (What, When, Where, Who, Why), seguendo quel poema di
Rudyard Kipling (The Elephants Child) che poi tanti giornalisti britannici hanno
preso come esempio nella loro professione. What: qual loggetto dellindagine,
ovvero qual la malattia da indagare, come denita, quali sono i sintomi,
quali sono i segni. When: quando questa malattia apparsa, con quale pattern
temporale si stanno vericando i casi. Where: dove la malattia si manifesta e
quali sono le caratteristiche della popolazione che si sta ammalando (Who).
Inne (Why) perch ci sono casi di malattia, cosa li ha causati.
Gli Autori Cosimo Palagiano e Cristiano Pesaresi di questo prezioso volume, La
Salute nel Mondo, mostrano con grande perizia al lettore, studente o studioso gi
erudito di discipline geograche o mediche che sia, quanto importante ed efcace
sia il binomio tra geograa ed epidemiologia (binomio a volte identicato con o
facente parte della disciplina della Geograa Medica). Per esempio, gli Autori
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deniscono aree di rischio quelle aree geograche dove c una frequenza pi
alta di una determinata patologia rispetto alle altre. Ovviamente le aree di rischio
possono essere collegate con le caratteristiche ambientali di quella determinata
area, ipotizzando cos i meccanismi o i potenziali agenti o ancora i determinanti
della malattia in questione. Lesempio classico la distribuzione su scala globale
della malaria che sovrapponibile con le aree dove presente il suo vettore, la
zanzara anofele. Come noto, le zanzare hanno bisogno di ambienti con determinate
caratteristiche di temperatura ed umidit (coincidenti con le aree subtropicali),
con raccolte di acqua dove deporre le uova e con sorgenti di cibo, ovvero di sangue
animale od umano, accessibili nelle vicinanze. La sda degli Autori per anche
quella di confrontarsi con altri tipi di malattie, quindi non solo quelle infettive,
ma con le malattie cronico-degenerative il cui territorio invece molto pi difcile
da delimitare. Queste sono infatti malattie ad eziologia multifattoriale, ovvero dai
molteplici fattori che intervengono e concorrono nel causarle. Tra questi ricordia-
mo i fattori genetici, gli stili di vita (come per esempio uno sbilanciato apporto di
nutrienti tramite la dieta, si veda il capitolo 4) e ovviamente i fattori ambientali,
che interagiscono tra loro con un effetto molto poco prevedibile.
Un altro tema caro agli Autori riguarda gli effetti del clima (capitolo 3) inteso sia
nellaccezione comune di clima atmosferico sia come microclima degli ambienti
connati (indoor). In questultimo caso, il grado di comfort dipende infatti dalla
combinazione di temperatura ed umidit che noi sperimentiamo sulla nostra
pelle quando soggiorniamo negli ambienti di vita e di lavoro, come gli Autori
descrivono nel terzo capitolo del loro libro. Gli effetti del cambiamento del clima
atmosferico, ed in particolare degli eventi estremi, sono tristemente noti a tutti.
Ondate di calore o eventi di pioggia particolarmente intensi hanno causato in Italia
una rilevante quota della mortalit totale dellultimo decennio.
Uno degli aspetti pi clamorosi leccesso di mortalit che abbiamo avuto in
Italia con le ondate di calare del 2003, quando c stato un forte aumento della
mortalit negli anziani dovuto allinnalzamento della temperatura per pi giorni
sopra i 34C. Quindi importante poter rapportare al territorio la presenza di
eventuali gruppi a rischio, in questo caso di persone anziane con storie pregresse
di patologie cardiovascolari. Una mappatura della frequenza di tali gruppi a
rischio sul territorio di indubbia utilit: il confronto con unanaloga mappa
di offerta di servizi sanitari sul territorio consente di apportare le eventuali
correzioni ed essere quindi preparati a gestire eventuali future emergenze.
Stiamo quindi parlando di pianicazione di programmi di intervento basati sulle
evidenze scientiche.
Tra i contributi particolarmente interessanti del volume spiccano quelli relativi
alle disuguaglianze sulla salute in Italia e nel mondo, ovvero il grande tema
della salute globale (capitoli 5 e 6). molto apprezzabile il riferimento al dato
sul numero di italiani che hanno dichiarato di aver difcolt ad accedere, ad
esempio, al pronto soccorso, oppure la percentuale delle persone che hanno
difcolt ad accedere ad una farmacia. I numeri sono molto alti, intorno al 50%
e ci conducono ad un altro tema fondamentale: quelle disuguaglianze di accesso
alla salute, descritte magistralmente dagli Autori negli ultimi due capitoli. La
chiara differenza geograca tra regioni ne un esempio su scala nazionale.
Infatti le percentuali di persone che hanno difcolt ad accedere a questi servizi
sanitari di base sono pi alte al Sud rispetto e al Centro, a loro volta pi alte
rispetto al Nord Italia. Tuttavia gli Autori trattano questa problematica anche
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su scala globale, quando vengono proposte diverse mappe, dalla grande efcacia
didattica, con i principali indicatori statistici.
Con queste osservazioni penso di aver concluso il mio impegno e ringrazio tutti
per lattenzione con cui avete ascoltato le mie parole.
GIOVANNI DE SANTIS
Dopo aver ringraziato caldamente i Colleghi, proff. Gianfranco Battisti e
Angelo Solimini, per aver illustrato ai Convegnisti con chiarezza e scienticit
contenuti e meriti del volume di Cosimo Palagiano e Cristiano Pesaresi, La
salute nel Mondo, edito per i tipi di Carocci, riprendiamo i lavori del Decimo
Seminario di Geograa Medica, sotto una nevicata assolutamente insolita
che, per ci mostra una Roma molto diversa dal solito perch la vediamo in
una cornice ammantata di bianco, quasi un omaggio ai partecipanti. Invito il
prof. Gianfranco Battisti a non lasciare il tavolo della Presidenza in quanto
stato chiamato a condurre i lavori di questa sessione incentrata sul tema
della Solidariet individualizzata: comportamenti solidali e ricadute sulla
collettivit.
GIANFRANCO BATTISTI
Ringrazio gli Organizzatori che oggi intendono lasciarmi sulla scena pi del
previsto e apro la seduta, che si preannuncia di grande interesse, chiamando
subito a relazionare il Collega Mark W. Rosenberg.
MARK W. ROSENBERG, JANETTE BRUAL and NATALIE WALDBROOK, Apocalyptic Demog-
raphy or Age-friendly Communities: Analysing the role of the older population
in community development.

GIANFRANCO BATTISTI
Grazie al prof. Rosemberg, il quale ci ha anticipato dibattiti e scenari che
interesseranno in futuro il nostro Paese. Certamente in una situazione diversa
dalla nostra si trova il Canada, Paese immenso, dove, ad esempio, il problema
dei trasporti ben diverso da quello degli spazi europei, pi ristretti; ma
quella anche una societ nella quale la mobilit lasciata alliniziativa ed
alle soluzioni individuali, cosa che per gli anziani diventa, evidentemente,
sempre meno fattibile. Il Canada un paese dove domina il trasporto aereo
e per gli anziani difcile guidare lauto per lunghe distanze, ma il discorso
che stato fatto sulla valutazione ed il ruolo dellanziano nei confronti della
societ che lo ospita lascia trasparire tutta una serie di prospettive su come, ad
esempio utilizzare il reddito degli anziani, aprire delle iniziative nelle case di
riposo Sono prospettive di grande interesse su cui non siamo normalmente
abituati a cogliere lopinione delle comunit perch da noi queste decisioni sono
normalmente delegate alle rappresentanze politiche. Limportante per ogni
societ comunque mantenere labitudine ad un dibattito democratico sulle
questioni di carattere pratico.
Chiamo ora per illustrare la sua relazione Maria Laurea Gasparini che ci parler
di fattorie sociali.
MARIA LAURA GASPARINI, Salute e solidariet in agricoltura: le fattorie sociali in
Campania.
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GIANFRANCO BATTISTI
Grazie alla Collega Gasparini che ci ha parlato di una realt che si sta diffondendo
anche da noi, con il ritardo classico che tutte le grandi innovazioni presentano
quando interessano il nostro Paese che ha tempi di sviluppo economico e sociale
diversi da altri Paesi. Chi ha una qualche esperienza del Nord Europa sa che
queste innovazioni coincidono con il rialzo dei prezzi del petrolio, che hanno
provocato luscita dal mercato di parti signicative dellattivit agricola e non
solo. un mondo agricolo abituato a redditivit che noi non conosciamo, che
ha reagito in questo modo. Naturalmente le iniziative presentate assumono un
rilievo importantissimo ai ni di un recupero degli individui svantaggiati e del
riutilizzo dei beni sottratti alla criminalit, specie ove associato alla riabilitazione
dei detenuti. Cosa questa non semplice, come appare alla luce di quanto vi ho
raccontato stamane riguardo ad azioni vandalistiche, incursioni, minacce rivolte
al RnS. A questo punto la volta delle Colleghe Giorgio e Spinelli.
ARCANGELA GIORGIO e GIOVANNA SPINELLI, Solidariet e Welfare territoriale in Puglia.
GIANFRANCO BATTISTI
Grazie soprattutto per la sinteticit nel presentarci un argomento perfettamente
consono alle tematiche di questa sessione e che apre alla societ futura, ad una
societ sempre pi improntata al dialogo e ai servizi telematici. Continuiamo,
quindi, con la Prof.ssa Caterina Nicolais che presenta una relazione sulla morta-
lit neonatale in Campania.
CATERINA NICOLAIS, La mortalit neonatale in Campania: un modello di solida-
riet attiva sul territorio.
Foto 12 La prof.ssa Laura Gasparini mentre illustra la sua relazione sulle fat-
torie sociali in Campania.
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GIANFRANCO BATTISTI
Allora grazie alla Nicolais. Salendo le scale abbiamo tutti visto grandi e bei
cartelloni messi dagli studenti sul perch mancano i soldi per le Universit, per
di solito ci si dimentica che buona parte dei soldi che mancano niscono nella
moltiplicazione delle strutture, che sono in realt delle moltiplicazioni di pani e
di pesci per persone che utilmente potrebbero essere rieducate, riabilitate nelle
attivit dellagricoltura sociale, come nellesempio prima ascoltato; magari
con una catena al piede, invece di fare gli esimi direttori di cliniche o altre
strutture sociali.
Questi punti nascita poco utilizzati hanno caratteristiche che niscono col farci
leggere sui giornali episodi di cronaca nera, come successo in tanti casi. Anche
questo dobbiamo dircelo, se vogliamo esercitare appieno quella che la funzione
sociale del mondo accademico, del mondo della conoscenza. La nefasta tendenza
alla clinicalizzazione del parto corrisponde ad un ampliamento del mercato dei
servizi sanitari che molte volte sono ancora pi dannosi che inutili. Questi
esempi di sussidiariet incentrati sulla promozione del parto siologico sono
dunque quanto mai lodevoli e la possibilit anche e soprattutto nel Mezzogiorno
di collaborare con enti locali gestiti da persone dotate di coscienza, capacit e
senso sociale ci d speranza per il futuro.
ora la volta di Luigi Stanziani di presentare la sua relazione.
LUIGI STANZIANI, La solidariet di San Camillo de Lellis.
GIANFRANCO BATTISTI
Grazie. Dopo questintervento breve ma signicativo, perch ci riconduce alle
radici italiche delle questioni sulle quali si impernia il nostro Seminario, passiamo
la parola a Stefano Minetti.
STEFANO MINETTI, Lesperienza solidale nei Paesi del Medio Oriente.
GIANFRANCO BATTISTI
Ringraziamo loratore per questintervento, dal carattere forse pi geograco in
senso ampio che di Geograa Medica in senso stretto, ma che indubbiamente ci
ha offerto le impostazioni di base per affrontare tutta una serie di problematiche
di grande rilevanza oggi come ieri.
E adesso ascolteremo Silvia Siniscalchi e Giusi Aversano.
SILVIA SINISCALCHI e Giusi Aversano, Lattivit delle organizzazioni di volontariato
in provincia di Salerno: reinterpretazione in chiave geograca della banca-dati e
dei primi risultati emersi nelle ricerche del C.S.V. Sodalis.
GIANFRANCO BATTISTI
Grazie per questa interessante relazione, bene inserita nella tematica del
convegno e che ci suggerisce una strada procua per il progredire delle ricerche
nello specico settore. Abbiamo cos concluso lelenco dei relatori presenti, che
ringrazio nuovamente. Anche questa volta i lavori hanno sforato leggermente il
tempo che ci era stato assegnato, sono dunque certo che ci siamo meritati il buon
caff accompagnato dai pasticcini, che stato predisposto dagli organizzatori.
Chiudo pertanto ufcialmente la sessione.
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GIOVANNI DE SANTIS
Prima di recarci al coffe break, doveroso ringraziare il prof. Gianfranco
Battisti per la duplice fatica di presentare il volume di Cosimo e Cristiano e poi
di gestire, sempre con perizia e commenti puntuali, le relazioni della sessione che
abbiamo appena ascoltato. Con questo chiudiamo i lavori della seconda giornata
e, nellaugurarvi buona serata, Vi ricordo che domani saremo ancora qui, alle ore
9.00, per ascoltare i Colleghi e gli interventi dellultima giornata.
Grazie ancora per la vostra attenta partecipazione e arrivederci a domani.
QUARTA SESSIONE
Contributi liberi sulle problematiche pi generali della Geograa Medica
SEDUTA ANTIMERIDIANA
Sabato 18 Dicembre 2010
Alle ore 9,30, nellAula di Geograa del Dipartimento di Scienze documentarie,
linguistico-lologiche e geograche della Facolt di Filosoa, Lettere, Scienze
umanistiche e Studi orientali sono proseguiti i lavori del Decimo Seminario
Internazionale di Geograa Medica su Salute e solidariet, sotto la Presidenza
della prof.ssa Ines Testoni, Professore Associato di Psicologia presso lUniversit
degli Studi di Padova.
Foto 13 La prof.ssa Silvia Siniscalchi illustra la relazione redatta con Giusi
Aversano.

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