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TITOLO:
PROGETTO ALTA VALLE SCRTWA
I '']'{i}
IMPIANTO DI COGENERAZIONE A BIOMASSE VEGETALI
PROGETTO PRELIMINARE
EnTer s.r.l.
EBU 01
Busalla
i / Pagine revisionate
i':":
24/07/08 SR 25/01/08 GMG
0 08/04/08 SR l6105/08 GMG EBU OI SG 00t
Rel
data data t ob ti Dol num
Redatto Aulorizz{to Identi fi cati vo documento
ni contenute nel presente documcnto sono di proprict csclusiva di PDC srl. Nessuna parte del documento pu essere riprodotta o
erzt senz.a, orevia aulorizzazione scritta di PDC srl.
PDC
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EBU0 l SG 00t
iob tl Dol . nunl
ldenti ficativo documento
Revi si onel
Tpr * 2t r l
L
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L
1. 1
1.2
1.3
INDICE
TNTRODUZIONE
SEZIONE 1 : SITO
. . . . . . . . 6
Ubicazione
Dati meteorologici ed ambientali
Principali interconnessioni........
SEZIONE 2 : CONFIGURAZIONE
D'IMPIA|[TO.....
.........8
I
2. 1
2. r . 1
2. r . 2
2. 1. 3
2.2
2. 2. 1
2.2.2
2.2.3
2.3
2. 3. 1
2. 3. 2
2. 3. 3
Generalit......
L
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I
L
Carat t eri st i che del combust i bi l e. . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . 9
Sezi oni del l ' i mpi ant o. . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . 10
Effluenti di processo
_.... l0
Criteri di progettazione
reroeo-orooo-ojo............................j..................
tl
Normat i va appl i cabi l e
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1I
Normative di progettazione
e costruzione
...........1|
Normative in materia di protezione
ambienta1e................
...... t I
L
Parco Legno.......
i
L
L
Ricevimento, pesatura, scarico ed immagazzinamento..
........19
Preparazi one del ci ppat o . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20
Stoccaggio cippato
........20
Cal dai a
Sezi one di cari cament o combust i bi l e. . . . . . . . . .
. . . . . . . . 21
Sezi one di combust i one a gri gl i a. . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . 22
Bruci at ore di avvi ament o. . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22
Controllo della combustione
............22
Modalit di funzionamento ........
Asset t i operat i vi
. . . . . . . . . . . . 12
Ut enze t ermi che
. . . . . . . . . . . . 13
Schema di processo e bi l anci
. . . . . . . . . . . 16
SEZIONE 3 : SISTEMI DI PROCESSO
...... rq
3. 1
3. 1. r
3. 1. 2
3. r . 3
3.2
3. 2. 1
3.2.2
3. 2. 3
3.2.4
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Documento riservato PDC srl
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EBU OI SG 00r
i ob trDol . num
Identi fi catrvo documento
Re v i s i o n e l l Pa s i n a 3 / Sl
3. 2. 5
3. 2. 6
3. 2. 7
Sistema iniezione di urea ....................23
Sezione di generazione di vapore....... ...................23
Caratteristiche tecniche .....23
Linea fumi..............
Li nea di t rat t ament o . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24
Si st ema di anal i si dei f umi . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25
Caratteristiche Tecniche .....25
3.4 Turbogruppo
Turbi na a vapore . . . . . . . . . . . . 25
Generat ore el et t ri co. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25
Carat t eri st i che Tecni che . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25
Impianto di condens azione
Si st ema vapore pri nci pal e e by-pass t urbi na. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26
Sistema condensato ed acqua di alimento .............26
3.3
r t
J . J . I
3. 3. 2
J . J . J
3. 4. r
3.4.2
3. 4. 3
3.5
3.6
3. 6. 1
3. 6. 2
3. 8. 1
3.8.2
3. 8. 3
3. 8. 4
3. 8. 5
3. 8. 6
3. 8. 7
3. 8. 8
25
26
26
27
28
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T
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L
3.7 Sistema di produzione acqua calda pf teleriscaldamento
3.8 Sistemi ausiliari
Si st ema raccol t a condense. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28
Sistema in ciclo chiuso di raffreddamento degli ausiliari di Centrale .........................28
Si st ema acqua demi neral i zzat a. . . . . , . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28
Sistema di stoccaggio e distribuzione acqua indushiale .........28
Si st ema ari a compressa. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29
Sistema di campionamento e analisi acqua./vapore............... .....................29
Sistema antincendio ..,.....29
Sistema di condizionamento chimi , . 30
3.8.9 Sistema di ventilazione e condizionamento aria ............ ........30
3.9
-"Sistemi
trattamento ellenti lquidi e solidi...... ........32
3. 9. 1 Trat t ament o ef f l uent i l i qui di . . . . . . . . . . . . . 32
3. 9. 2 Trat t ament o ef f l uent i so1i di . . . . . . . . . . . ] . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 33
SEAONE 4 : SISTEMA ELETTRICO............ .*..................34
4.1 Sistema elettrico .....34
4.2 Requisiti e caratteristiche di progetto ......34
4.3 Componenti principali
Quadri
i n medi a t ensrone . . . . . . . . . . . . . . . . . . 36
Trasf ormat ori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 37
Quadri
di centrale. ............37
Gruppo elettrogeno di emergenza...
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Revi si onel l pasi na4/ 51
4. 3. 5
4. 3. 6
Sistemi
Impianti
i n C. C. ed i ni nt errompi bi l i
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38
el et t ri ci ausi l i ari
. . . . . . . . . . . . . . . . . 38
L
L,
SEZIONE 5: SISTEMA DI SUPERVISIONE E CONTROLLO .........39
5.1 Criteri generali
5.2 Configurazione di riferimento
. 39
5.3 Modalit di funzionamento..
SEZIONE 6: SISTEMAZIONI IMPIANTISTICHE
...................... c
6.1 Criteri generali
6.2 Layout......
6.3 Opere da realizzare
SEZIONE 7 : IMPATTO AMBIENTALE
7. 1 Emi ssi oni del l ' i mpi ant o. . . . . . . . . . . . . .
7. 1. 5 Campi el et t romagnet i ci . . . . . . . . . . .
7.2 Sistemi di monitoraggio..
7. 2. 1 Cont rol l o del l e emi ssi oni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 46
7.2.2 Prevenzione delle ricadute al suolo......
...............47
39
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4
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7.3 AnalisiAmbientale.......
7.4 Bilancio delle acque......
47
47
48
7.5 Impatto visivo
7.6 Impattosullaviabilit..............
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 48
SEZIONE 8 : ITER AUTORIZZATM E PIANO DI REALIZZAZIONE...........................49
8.1 Procedura Attorizzativa.............
8.2 Realizzazione dell'impianto......
ELENCO ALLEGATI
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ldentifi cativo documento
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Introduzione
Oggetto del presente documento la progettazione preliminare d una centrale cogenerativa a
biomasse vegetali, alimentata a
"filiera
cortao' con biomasse di origine forestale approvvigionate
nell'ambito del comprensorio della Comunit Montana Alta Valle Scrivia e delle valli liguri
confinanti (Val Polcevera e Val Trebbia) e con biomasse di origine agricola provenienti dal
I imitrofo basso Piemonte.
La realizzazione di tale impianto parte di un pi ampio progetto di valorizzazione delle risorse
agricolo-forestali locali, promosso dalla Amministrazione Comunale di Busalla e dalle Comunit
Montane, che ha come obiettivo il rilancio della filiera legno locale e la creazione di occupazione
e di nuove attivit imprenditoriali nel comprensorio di raccolta identificato.
La centrale, di tipo cogenerativo, verr realizzata nell'area industriale di Via Fontanelle ed
concepita per produrre energia elettrica verde da immettere nella rete elettrica nazionale e per
alimentare, attraverso una rete di teleriscaldamento, le Utenze pubbliche, private e commerciali
delle frazioni del Comune di Busalla poste lungo il Torrente Seminella.
L'impianto basato su un cclo a vapore accoppiato ad un alternatore per la produzione di energia
elettrica e collegato ad uno scambiatore per il prelievo di calore dautilizzare per i previsti usi civili
(teleriscaldamento ed acqua calda).
La taglia dell'impianto prevista sulla base della stima preliminare di disponibilit di
locali e del censimento delle Utenze termiche della rete diteleriscaldamento di l4 MW
di 3 MW elettrici.
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Gli indici di edificabilit sono in accordo con quelli prefissati dal Comune di Busalla in
realizzato f impianto.
Le emissioni (solide, liquide e gassose) sono mantenute entro i limiti di legge vigenti grazie
all' impiego di appositi impianti tecnologici:
t
ffiuenti
gassosi;trattamento in linea fumi mediante ciclone, assorbitori, e filtri a manica,
{
ffiuenti
liquidi: trattamento di depurazione delle acque prodotte ed accumulate nell'impianto,
incluse quelle di prima pioggia potenzialmente inquinate,
r'
"Iu"nti solidi: le ceneri di combustione verranno smaltite in accordo con le normative vigenti
tram ite conferimento a ceme ntifici autorizzati.
Per quanto riguarda gli aspetti di impatto acustico le emissioni di rumore sono garantite, tramite
I'adozione di apparecchiature a bassa emissione acustica e di appositi dispositivi di
insonorizzazione e schermaggio, nell'ambito dei valori prescritti dalla normativa vigente e dei
limiti di zonizzazione acustica definiti dal Comune di Busalla
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biomasse
termici e
cui verr
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Sezione 1 : Sito
1.1 Ubicazione
L'impianto di cogenerazione verr realizzato nell'area industriale di via Fontanelle, lungo il
torrente Seminella nel Comune di Busalla.
L'accesso veicolare all'area dell'impianto awerr attraverso il ponte esistente al km 2+800 che
collega la SP 9 al complesso industriale di proprieta Scapulla ed attraverso una strada interna che
riprende la parte iniziale del tracciato della strada comunale di collegamento da localit Molino
dell' Allocco a Costa Lovaia, in comune di Savignone.
In allegato A sono riportati la planimetria catastale (Al), le sezioni dell'area su cui sorger
l'impianto di cogenerazione (A2) e la Planimetria Generale dell'area di intervento (A3)
destinata
ad ospitare la centrale di cogenerazione, il parco legno, il deposito del cippato e gli scambiatori e
la centrale di pompaggio e controllo della rete di teleriscaldamento.
1.2 Dati meteorologici ed ambientali
Le caratteristiche principali del sito sono riportate nella tabella 1.1.1
Tabella 1.1.1
Dati meteorologici ed ambientali'
t
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L
I
I
Collocazione
qeografi
ca U. M. Dati di riferimento
Condizioni ambientali
Temperatura progetto
Umidit di progetto
Temp. acqua
Altitudine
oc
%
oc
m
12.5
t )
10
360
Zona climatica E
Gradi gg 2458
Dati di progeffo
Classe sismica
Vento
Neve
4
Zona7, Cat. IV
ZonaIl
All Leg 25 nov 1992
decr 9. 1. 1996
Ambiente Industriale
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i ob ti ml num
Identrf icativo documento
Revi si one t I Pasi naT/ Sl
1.3 Principaliinterconnessioni
Le pi' incipali interconnessioni dell' impianto sono le seguenti :
.
:. .,..::i,
.
Connessione stradale: necessaria per I'approwigionamento del combustibile, lo smaltimento delle
ceneri ed attivit minori (materiali di consumo e ricambistica). La rete viaria di collegamento
all'area industriale di via Fontanelle, attraverso la strada provinciale SP 9 idonea a garantire
l'approvvigionamento di combustibile, senza significativo aggravio della viabilit rispetto alle
at t ual i condi zi oni .
Connessione elettrica: previsto I'allacciamento in media tensione (15 kV) alla rete nazionaleo
tramite la cabina elettrica installata nell'area dell'impianto, collegata tramite cavidotto interrato
alla Cabina Primaria di Busalla di Enel Distribuzione, situata in via Milite Ignoto 6 a circa 2 V,rn
dalla sede dell' impianto.
Connessione idrica: il modesto consumo idrico non richiede particolari connessioni all'acquedotto
o significativi prelievi di acqua dal sottosuolo. Verr realizzato un allacciamento all'acquedotto
comunale della portata di 500 l/h od in alternativa verr ripristinato l'attingimento dalla sorgente
esistnte in localit Molino dell' Allocco.
Connessione alla rete fognaria: previsto I'allacciamento alla esistente rete fognaria che serve
l'area industriale per lo scarico delle acque nere e dei reflui prodotti dall'impianto raccolti avalle
degli appositi trattamenti di neutralizzazione e sedimentazione.
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r oh ti nol num.
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Sezione 2 : Confgurazione d'impianto
2.1 Generalit
L'impianto ha le seguenti caratteristiche principali :
,
Combustibile: I'impianto progettato per essere alimentato con biomasse vegetali conformi a
quanto previsto dall' allegato X, parte quinta, titolo III del D. Lgs. 152106. Il combustibile
dell'impianto sar costituito legno vergine, sotto forma di cippato, proveniente dalla
coltivazione del bosco e dallo sfrutamento di scarti legnosi provenienti da potature o da filiere
agricole e di recupero che producono residui vegetali non trattati se non meccanicamente.
,
Configurazione: cogenerativa ad assetto variabile. L'impianto consente, mediante spillamento
controllato del vapore dal turbogruppo, di produrre acqua calda e vapore per usi civili ed
industriali. L'assetto cogenerativo determinato dal fabbisogno istantaneo delle Utenze
termiche collegate alla rete di teleriscaldamento ed il vapore residuo viene fatto evolvere nel
secondo stadio della turbina e trasformato in energia elettrica.
.
Rffieddamento: con condensatore ad aria. Verr in alternativa valutata la possibilit di
adottare un condensatore con torre di raffreddamento ad acqua alimentata dalla sorgente
esistente in localit Molino dell' Allocco.
.
Impatto ambientale: l'impianto dotato di tutti i sistemi di prevenzione e controllo delle
emissioni previsti dalle normative vigenti:
-
lnea di trattamento fumi, dimensionata per garantire il rispetto dei limiti fissati dalle
attuali normative di legge, con monitoraggio in continuo delle emissioni gassose,
.
-
trattamento di depurazione delle acque prodotte nell'impianto, incluse quelle di prima
pioggia,
-
raccolta ed evacuazione delle ceneri di combustione, destinate al riutilizzo per usi
industriali,
-
dispositivi fonoassorbenti e barriere antirumore, atti a garantire il rispetto dei limiti di
rumore imposti dal piano di zonizzazione acustica definita dal Comune di Busalla.
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I dentifi cativo documento
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2. I. I Caratteristiche del combustibile
Il combustibile che si prevede di utilizzare cippato di legno vergine, proveniente dal territorio
della Comunit Montana Alta Valle Scrivia e delle due valli liguri limitrofe (Val Polcevera e Val
Trebbia), integrato con legname raccolto nell'ambito di interventi di manutenzione di strade, alvei
fluviali ed elettrodotti nel territorio della Provincia di Genova e con prodotti e scarti agricoli
provenienti dal confinante Basso Piemonte.
L'analisi condotta-lfur verificare la potenzialit produttiva delle filiere forestali del bacino di
approvvigionamento (doc. EBU 0l SG 022)haconfermato la sostenibilita a regime del fabbisogno
di combustibile dell' impianto cogenerativo.
E' comunque previsto, soprattutto per sostenere le fasi iniziali del piano di approwigionamento
durante le quali le filiere forestali non saranno ancora a regime, il ricorso a biomasse vegetali
provenienti dalle filiere agricole del Basso Piemonte (sottoprodotti agricoli di coltivazioni
tradizionali, scarti di pioppicoltura e prodotti di culture agricole dedicate ad usi energetici) e dagli
interventi di manutenzione sopraccitati..
E' in corso la predisposizione del Piano di Approvvigionamento del Distretto Energetico, che sar
parte della documentazione progettuale predisposta per la richiesta di Autorizzazione Unica alla
r ealizzazione ed eserc izio dell' impianto.
Le diverse tipologie di biomassa (di origine forestale, agricola e da filiera legno) utilizzate come
combustibile presentano caratteristiche chimico fisiche (composizione, potere calorifico, umidita)
diversificate e sono state pertanto normalizzate rispetto ad un
"combustibile
di riferimento" le cui
caratteristiche, che tengono anche conto del sistema di essicazione del cippato previsto, sono
ri port at e nel l a t abel l a 2. 1. 1. 1.
Tabel l a 2. l . l . l
Caratteristiche combustibile di riferimento
Tipo di lesname Legno vergine cippato
Dimensioni nominali mm < 5 0
Densit ke/m3 300
Umidit relativa % 35
Contenuto carbonio
o/o
35
Contenuto ossiseno
Yo
30
Contenuto idroeeno
Yo
4
Contenuto di ceneri
o/o
Contenuto di zolfo
o/o
0,02
Contenuto di cloro
o/o
<
0,01
PCI netto
(inferiore)
kcal/ke 2.730
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Revisione I I Pasina l0 /51
2.1.2 Sezioni dell'impanto
: .
L'impianto costituito dalle seguenti sezioni:
-
parco legno (ricevimento, preparazione e stoccaggio combustibile)
-
produzione vapore (forno a griglia, caldaia, economizzatore, surriscaldatore)
-
trattamento fumi (ciclone, reattore e filtri a manica) e sistema di monitoraggio emissioni
-
turbogruppo e relativi sistemi ausiliari
-
ciclo termico e sistema di condensazione
produzione acqua surriscaldata per il teleriscaldamento
impianto elettrico (connessione alla rete elettrica nazionale ed alimentazione ausiliari di
centrale)
regolazione e controllo
trattamento degli effuenti liquidi e solidi
impianti ausiliari
:
'
infrastrutture, opere civili, servizi generali d' impianto.
2.1.3 Effluenti di processo
I principali effluenti di processo sono:
-
i gas contenuti nei fumi, a valle della linea di trattamento fumi,
-
i solidi provenienti dalla linea di combustione e dalla linea di trattamento fumi
dell'impianto, costituiti da scorie umide e ceneri leggere inertizzate;
-
i liquidi reflui prodotti dall'impianto e le acque di prima pioggia, potenzialmente inquinate
da residui oleosi, raccolte nell' area dell' impianto.
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Revi si one I I Papi na l l /51
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2.2 Criteri di prngettazione
:.:
[l progetto basato sulle tecnologie pi aggiornate e funzionali, con lo scopo di offenere un
impianto efficiente, in grado di soddisfare i pi stretti requisiti d'impatto ambientale e garantire
una operativita che pone sempre in primo piano la qualit dell'ambiente di lavoro e la sicurezza
del personale coinvolto.
Particolare cura posta nella definizione della planimetria, alla ricerca di sempticita di movimento
I
degli operatori per aree funzionali, che si ritiene premessa indispensabile per la sicurezza.
t "
L
Le componenti dell'impianto sono progettate e disposte in modo tale che tutte le parti possano
essere ispezionate, revisionate e sostituite in breve tempo, con uno sforzo minimo ed in normali
condi zi oni di l avoro.
I
L
2.2.1 Normatva applicabile
Tutta la realizzazione sar conforme alla normative, alle leggi vigenti ed alle indicazioni delle
Autorit competenti per il rilascio delle autorizzazioni alla realizzazione e all'esercizio (VVF,
ASL, et c. ).
L'impianto verr sottoposto ad adeguamenti in conseguenza di un eventuale successivo
aggiornamento delle leggi in materia di sicurezza e protezione ambientale fino alla data
dell'entrata in esercizio.
L'impianto, incluse tutte le componenti e le attrezzature ausiliarie, stato concepito e
preliminarmente progettato in base ad elevati standard di qualit e sar progettato in via definitiva,
realizzato e gestito in accordo ai medesimi standard di qualit.
2.2.2 Normatve di progettazone e costruzone
Per quanto non coperto dalle normative di legge, si fatto
nazionali ed intemazionali pi aggiornati.
2.2.3 Normative in materia di protezione ambientale
riferimento aeli standard tecnici
Le normative in materia di protezione ambientale, relative a: emissioni gassose, emissioni liquide,
emissioni solide e rumore sono specificatamente riferite nella Sezione 7: Impatto Ambientale.
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Revr si one | | Papi na12/ 51
2.3 Modalit di funzionamento
L'esercizio dell'impianto previsto in modo continuativo, 24 ore al giorno per 7 giorni alla
settimana, con le sole fermate previste per la manutenzione programmata ed accidentale. Sono
complessivamente prev i ste 7. 800 ore/anno di funzionamento.
L'impianto dimensionato per funzionare continuamente al carico massimo di progetto ed in
modo completamente automatico, senza necessit di presidio al di fuori della Sala Controllo, salvo
che per le operazioni di carico dei serbatoi di stoccaggio dei reagenti e di quelle di scarico e
movimentazione dei prodotti di risulta della depurazione fumi. E' comunque prevista la presenza
su tre turni di un operatore sull'impianto.
La continuit di funzionamento dell'impianto garantita da una squadra di manutenzione e pronto
intervento, presente sull'impianto durante il turno centrale e reperibile 24 ore su24.
Il funzionamento controllato da un sistema di regolazioni che, in funzione di quanto impbstato
dall'operatore e di quanto rilevato dai trasduttori sul processo, invia opportuni segnali di
retroazione alle varie parti costituenti l'impianto, per l'adeguamento al carico richiesto e per il
mantenimento dei parametri ottimali di funzionamento.
L'impianto sar rcalizzato e gestito in modo da garantire la massima flessibilit e sicurezza di
esercizio. A tal fine sono stati adottati elevati margini di dimensionamento, opportune ridondanze
e soluzioni tecniche atte ad evitare e prevenire ogni criticit di intervento di blocchi e protezioni.
L'impianto basato su un progetto intrinsecamente sicuro: in caso di malfunzionamenti operativi
non ci saranno pericoli per gli operatori, la popolazione e per l'ambiente circostante.
Sono state previste adeguate misure di protezione tali da portare automaticamente l'impianto in
condizioni operative sicure, in caso si determinino situazioni di emergenza.
In caso di avaria di unit operative ausiliarie, la loro sostituzione awerr in tempi rapidi senza
compromettere l'esercizio dell'impiantoe l'impianto dotato di una adeguata scorta di parti di
ricambio.
2.3.1 Assetti operativi
L'impianto di tipo cogenerativo, e pu quindi operare in differenti assetti operativi: da quello di
pura produzione elettrica ad assetti con produzione contemporanea di calore e di energia elettrica.
Nel dimensionamento dell'impianto si tenuto conto di adeguati margini di sicurezza che
consentono di operare in funzionamento continuativo non solo nei previsti assetti operativi, di
seguito descritti, ma anche in condizioni di sur-produzione, per fare fronte a possibili situazioni
transitorie determinate da combustibile con potere calorifico superiore a quello di riferimento.
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La centrale pu funzionare in ogni assetto operativo compreso tra due assetti estremi che sono:
-
assetto cogenerativo massimo, quando si genera il massimo dell' energia termica
esportabile spillando dalla turbina tutta la portata di vapore compatibile con il corretto
funzionamento della macchina (indicativamente il 60% della portata in ingresso),
riducendo nel contempo la generazione di energia elettrica;
assetto elettrico, quando non si genera energia termica e futto il vapore prodotto dalla
caldaia viene fatto evolvere in turbina per produrre solo energia elettrica.
L'impianto opera in assetto variabile con regolazione del tipo
"turbina
segue" .
L'assetto effettivo della centrale quindi costantemente determinato dal carico termico del sistema
di cessione del calore alle utenze e risulta quindi pi spostato verso I'assetto elettrico in estate e
piu spostato verso l'assetto massimo cogenerativo in inverno.
2.3.2 Utenze termiche
I
I carichi termici dell'impianto sono costituiti dalle Utenze pubbliche, domestiche, commerciali ed
industriali che potranno allacciarsi dalla rete di teleriscaldamento che servir I'area abitativa e
commerciale di Busalla posta lungo il torrente Seminella.
In Ailegato B riportata una planimetria generale dell'area servita dalla rete di teleriscaldamento,
in cui vengono identificate le Utenze pubbliche, domestiche e commerciali/industriali servite.
E' in corso la progettazione preliminare della rete di teleriscaldamento, il cui tracciato ed il cui
dimensionamento faranno parte del Progetto Tecnico dell'impianto che verr predisposto per la
richiesta di Autorizzazione Unica allarealizzazione ed esercizio dell'impianto.
Viene di seguito fornito un elenco delle principali Utenze censite in collaborazione con
l'Amministrazione Comunaleo con una caratterizzazione delle attuali potenze termiche installate e
dei relativi consumi.
2.3.2.1 Utenze
pubbliche
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L Gli Edifici Pubblici che potranno essere inizialmente serviti dalla rete di teleriscaldamento sono:
Asilo nido di via Bonnigher,
Scuola media-elementare di Via delleYiazze.
Palestra comunale di via delle Yiazze
Circolo Bocciofila Endas Sarissola.
Complessivamente la potenza termica attualmente installata di 900 kWt.
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2.3.2.2 Utenze domestiche private
Si inizialmente previsto I'allacciamento alla rete di teleriscaldamento dei soli condomini
maggiori, non considerando al fine del dimensionamento dei carichi termici l'eventuale,
contestuale o successiva, connessione di altre Utenze domestiche minori (piccoli condomini,
villette ed altre abitazioni autonome).
I Condomini considerati sono quelli di:
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via Carlo Navone
piazza Pinan
via Macci
via Bonnigher
piazza Marchese
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via Milite Ignoto
via delle Yiazze
via Pratosrande Filanda.
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Complessivamente si tratta di una trentina di edifici con una potenza termica attualmente installata
di 4700 kwt .
2.3.2.3 Utenze commerciali ed industriali
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Le Utenze commerciali ed industriali considerate sono quelle di:
-
via Fontanelle (complessivamente 23 Uterue potenziali, con una potenza termica
di 2.800 kwt)
-
via Seminella Crocefieschi (complessivamente 7
IJtenze
potenziali, con una
termica installata di 1.000 kW
-
via Costalovaia (complessivamente 8 Utenze potenziali, con una potenza termica
installata
potenza
installata
di 800 kwO
-
via Milite Ignoto (complessivamentelT Utenze potenziali, con una potenza termica
installata di 3.000 kW|
-
via Guido Rossa (complessivamente 9
IJterze potenziali, con una potenza termica
installata di 600 kWt)
-
altre vie (via Bergamina, via Pinan, via Navone) (3 Utenze potenziali, con una potenza
t ermi ca i nst al l at a di 850 kwt ).
Complessivamente le Utenze commerciali ed industriali nell'area servita dalla rete di
teleriscaldamento sono una settantina con una potenza termica installata dell'ordine dei 9.000 kWt.
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2.3.2.4 Fabbisogno termico complessivo
Tenuto conto delle condizioni ambientali di Busalla:
-
zona climatica
-
gradi giorno
-
accensione impianti termici civili
-
periodo di riscaldamento:
E
2.458 GG
14 ore/giorno
dal 15 ottobre al 15 aprile
I
e delle caratteristiche dei fabbricati, il fabbisogno annuo complessivo di energia termica delle
L
Utenze censite pu essere stimato nell'ordine di 18,5 GWht, come evidenziato nella Tabella
2.3.2.4 sesuente.
,. fabella 2.3.2.4
Utenze della rete di teleriscaldamento
Tipo di Utenza Potenza Termica
KWt
Energia Termica
MWh/anno
periodo estivo
Pubbl i che 900 850 solo acqua sanitaria
Domestiche 4.700 3.950 solo acqua sanitaria
Commerci al i e I ndust ri al i 9.000 13. 700 acqua sani t ari a, condi zi onament o
e refrioerazione
TOTALE 14. 600 18. 500
Sulfa base dei dati sopra riportati relativi alle sole Utenze censite, la potenza termica mediamente
impegnata, nel periodo l5 ottobre
-
l5 aprile (2500 h/anno di riscaldamento), sar dell'ordine dei
6.200 kwt.
La potenza termica mediamente impegnata nel periodo invernale pi freddo (dicembre-gennaio-
febbraio) sar dell'ordine dei 7 MWt, con una potenza di picco impegnata alla mattina (accensione
dei sistemi di riscaldamento e contestuale massimo prelievo di acqua calda per usi sanitari)
superiore ai l0 MWt.
Nel restante periodo dell'anno la potenza termica mediamente impegnata sar dell'ordine dei
1.500 kwt per il consumo di acqua sanitaria (concentrato in 6 ore al giorno) e per l'alimentazione
dei sistemi di condizionamento e refrigerazione delle Utenze commerciali ed industriali (operativi
per 12 ore gi omo).
La rete di teleriscaldamento costituir l'utenza termica prioritaria dell'impianto di cogenerazione.
Sia in condizioni di normale operativit che in condizioni di fermo programmato od accidentale
dell'impianto, durante le quali la produzione termica sar garantita dalla caldaia di back-up, la rete
di teleriscaldamento avr priorit di alimentazione rispetto alla produzione di energia elettrica.
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I Paeina 16 /51
2.3.3 Schema di processo e bilanc
In Allegato C riportato lo schema generale di processo dell'impianto di cogenerazione.
Tenuto conto delle Utenze termiche definite in Tabella 2.3.2.4 e dei relativi carichi termici
(potenza mediamente impegnata e periodo di prelievo) sono stati considerati 4 assetti operativi di
riferimento (assetto elettrico e 3 assetti cogenerativi) per il calcolo dei bilanci di massa ed energia
e per la determinazione delle prestazioni dell'impianto:
In Tabella 2.3.3.1 sono riportate le condizioni operative (ore annoo potenza elettrica netta prodotta,
potenza termica media esportata, potenza termica di picco impegnata) previste per i 4 assetti
operativi considerati.
Tabella 2.3.3.1
Condizioni operative
Assetto
Ore operazione
Ore/anno
YOIenza elettnca
netta
kw
Potenza termica
medi a
kw
Elettrico
3.500 3. 050 0
Cogenerativo non invernale (acqua sanitari4
condizionamento, refri gerazione)
1. 700 2. 850 1.500
Cogenerativo invernale (riscaldamento
Utenze
pubbliche, domestiche, commerciali ed industriali)
2.100 2. 150 6.000
Cogenerativo invernale massimo
(riscaldamento in condizioni di picco)
500 1. 750 8.500
In Allegato Dl riportato il bilancio di massa e di energia nelle condizioni di assetto elettrico.
In Alleeato D2 riportato il bilancio nelle condizioni di assetto cogenerativo invernale massimo.
In queste condizioni la potenza termica esportata per sopperire alla richiesta dei sistepi di
riscaldamento allo spunto dell'ordine dei 8,5 MW, vicina al limite di produzione termica
dell' impianto.
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L 2.1 Prestazioni
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2.4.1 Prestazioni termodinamiche
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Le prestazioni termodinamiche dell' impianto sono riportate in tabella 2.4.1.1.
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Tali prestazioni sono coerenti con il dimensionamento dell'impianto considerate nel progetto
preliminare tenendo conto:
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della disponibilit di biomasse locali,
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corta) in grado di garantire la sostenibilt economica dell'iniziativa.
Tabella 2.4.1.1
Prestazioni termodinamiche
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Potenza termica lorda kw 14. 500
Consumo di combustibile in condizioni
nominali
t/anno 36.000 PCI (kc/kg)
:2.730
Potenza erogata dal generatore elettrico kw 3. 500 Assetto massima produzione elettrica
Potenza l erm i ca massi ma kw 8. 500 Assetto cogenerativo massimo
Efficienza Lorda in assetto elettrico % 24o/o
Consumo ausiliari
o/o
r3%
Potenza netta kw 3. 050 Assetto massima produzione elettrica
Efficienza netta in assetto elettrico
o/o
2 t %
Tipo di raffreddamento ad aria in valutazione altemativa con torri ad acqua
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2.4.2 Prestazioni complessive
Le prestazioni annuali dell'impianto a regime, valutate sulla base del dimensionamento
dell' impianto di cogenerazione sopra definito e deiprofilidicarico riportati in tabella 2.3.3.1 sono
riportate in tabella 2.4.2.1
Tabella 2.4.2.1
Prestazioni annuali dell'impianto
2.4.3 Consumo au.siliari
Il consumo elettrico complessivo degli ausiliari sia di tipo continuo che di tipo discontinuo (assunti
ai fini del consumo pari al 50%o della potenza installata) stimato in 450 kWe, pari al l3o/o della
potenza el ettri ca lorda.
Nel Progetto Tecnico dell'impianto verr predisposta la lista dettagliata degli ausiliari di impianto,
con le potenze elettrica installate (in servizio continuo, discontinuo ed in back up) ed i relativi
consumi.
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Produzione o Consumo GWh/anno Note
Produzione elettrica (7800 h) 2l Potenza mediamente prodotta 2.800 kWe
Produzione termica
(4.300
h) t 9 Teleriscaldamento ed acqua sanitaria
Consumo termico
(7800
h) t t 4 Conispondenti a 36.000 t/anno
Fattore ulilizzo del combustibile 35
o/o
39%o considerando il recupero termico per
essiccazione del cippato
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Sezione 3 : Sistemi di
processo
3.1 Parco Legno
La centrale progettata per essere alimentata con un combustibile legnoso, definito
"cippato',
derivato dalla frantumazione meccanica di tronchi e di legno vergine di recupero, effettuata in
maniera da produrre schegge con una dimensione nominale di 50 mm ed uno spessore di l0 mm.
Questa
dimensione ottimale per la combustione in caldai a a griglia mobile, assicurando la
completezza della combustione stessa nel tempo di permanenza del combustibile nella fornace;
dimensioni pi grosse potrebbero non bruciare completamente, lasciando nelle ceneri residui
incombusti, mentre dimensioni pi piccole comporterebbero una combustione pi rapida e quindi
meno cont rol l abi l e.
E' anche prevista l'alimentazione con scarti di produzione agricola (tutoli di mais, sarmenti di vite.
paglie) e con residui vegetali di coltivazioni dedicate (miscanto, sorgo, mais da fibra) che
verranno opportunamente compattati e triturati per ottenere una biomassa compatibile, in termini
di caratteristiche dimensionali e composizione chimica, con il cippato ed atta ad essere con questo
m)scdata pet ottenere un mix ottimde in termini di potere cdorifico ed umidt.
Il combustibile arriver alla centrale principalmente sotto forma di cippato di legno e di miscela
triturata di prodotti e sottoprodotti agricoli, forniti da operatori locali che prowederanno alla
raccofta e preparazione del combustibile, nell'ambito di contratti pluriennali di fornitura.
Per ragioni di sicurezza comunque prevista anche la possibilit di effettuare presso la centrale la
cippatura del legname e verr costituita una scorta strategica di legname in tronchi.
Il combustibile arriver alla Cenhale su camion e rimorchi agricoli e sar trattato ed
immagazzinato nel Parco Legno costituito dalle seguenti sezioni:
3. 1.1 Ricevmento, pesatura, scarico ed immagazzindmento
L'area sar atezzata con sistema automatico di pesatura e con gru e pale semoventi per la
mov imentazione del materiale.
La capacit complessiva di stoccaggio di legna in tronchi, che costituisce la scorta strategica di
combustibile, sar tale da garantire I mese di autonomia dell'impianto.
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3.1.2 Preparazione del cippato
Il parco legno sar dotato di un cippatore mobile a coltelli che operer ad integrazione e back-up
del flusso principale di approvvigionamento costituito dal materiale gi cippato.
Il cippato prodotto verr scaricato nella apposita vasca di scarico del magazzino cippato e da qui
inoltrato, previa vagliatura e deferrizzazione, all'area di stoccaggio.
3.1.3 Stoccaggio cippato
Lo stoccaggio del cippato awiene in un capannone coperto suddiviso in quattro aree funzionali:
a. vasca di scarico, dotata di un sistema di raccolta del cippato a piedini che alimenta,
attraverso un sistema di trasporto a nastro, la successiva sezione di vaglio
b. sezione di vaglio, equipaggiata con un vaglio apiatti vibranti ed un doppio deferrizzatore.
La sezione di vaglio alimenta attraverso un sistema di trasporto a nastro la due successive
aree di stoccaggio con cippato di dimensione controllata ed esente da inclusioni
c. vasco di alimentazione caldaa, equipaggiata con un sistema di raccolta del cippato a
piedini che alimenta la tramoggia di carico della caldaia attraverso un sistema di trasporto
del cippato a doppia catena
d. area di stoccaggio, un'area coperta, chiusa su tre lati, con un volume utile di stoccaggio
tale da assicurare una autonomia di funzionamento della centrale di circa 4 giorni.
Il deposito ha il fondo cementato ed accessibile sull'intero fronte laterale alle pale
meccaniche, per consentire una gestione ottimale delle diverse partite di cippato stoccate ed
una adeguata rotazione del materiale.
L'area di stoccaggio equipaggiata con un sistema di essiccazione del cippato, tramite
insufflazione di aria calda dal pavimento.
L'aria calda prodotta da uno scambiatore di calore (fumi-aria), posto alla fine della linea
fumi, che consente di recuperare parte del calore residuo dei fumi prima della immissione
in atmosfera
(circa
500 kwt continui).
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3.2 Caldaia
La aaldaia, del tipo a
pressione e temperatura
Le pareti membranate
dell' acqua avviene una
nel corpo cilindrico.
griglia mobile, appositamente concepita per produne vapore ad alta
utilizzando come combustibile il cippato di legno.
della camera di combustione sono raffreddate ad acqua. Nel circuito
parziale evaporazione (con titolo pari all' lo/o) ed il vapore viene separato
I fumi provenienti dalla camera di combustione passano attraverso un surriscaldatore ed un
economizzatore e vengono quindi inviati, tramite un elettroventilatore, al sistema di abbattimento
delle polveri ed al camino principale.
Nella sezione terminale della linea fumi inserito uno scambiatore fumi-aria che consente di
recuperare parte del calore residuo dei fumi producendo aria calda che viene utilizzata per
I' essiccazione del cippato.
I fumi sono paizialmente ricircolati (25%) e reimmessi in camera di combustione per un ulteriore
recupero energetico e per contribuire all'abbattimento degli NOx.
I
E' inoltre previsto un sistema di riduzione degli ossidi di azoto nei fumi con iniezione di urea in
L
cal dai a.
La caldaia ha una potenzialit a carico nominale continuo di 16 t/h di vapore ed stata progettata
per operare in sicurezza fino al ll0o/o del carico nominale, sia per fare fronte a transitori
determinati da combustibile con potere calorifico superiore a quello del combustibile di
riferimento, sia per consentire un possibile successivo incremento del carico della rete di
teleriscaldamento.
3.2.1 Sezione di caricamento combustibile
Il cippato viene inviato, tramite trasportatore a doppia catena, dalla vasca di alimentazione alla
tramoggia di carico. Il rampante realizzato con curve ad ampio raggio, al fine di permettere un
migljore scorrimento delle parti mobili, minor usura e quindi bassa frequenza degli interventi
manutentivi.
Il cippato qundi introdotto nella camera di combustione attraverso un canale di alimentazione,
in acciaio al carbonio con la parte finale in refrattario, ed un gruppo alimentatore a cassetto, in
acciaio al Ni.Cr, completo di martinetto di azionamento ed elettrovalvola a comando idraulico.
Sia il canale di alimentazione che il gruppo di alimentazione sono raffreddati ad acqua tramite
pompa di circolazione con reintegro automatico e livellostati di controllo.
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3.2.2 Sezione di combustione a griglia
La griglia di tipo mobile con raffreddamento ad aria, ci comporta una notevole diminuzione del
carico termico alla griglia stessa ed una notevole semplificazione costruttiva.
La griglia a gradini ed costituitada2 settori indipendenti, di cui ogni settore composto da file
di banotti in acciaio al Ni Cr, alternativamente fisse e mobili.
I settori della griglia sono forniti di martinetti di azionamento, per l'avanzamento della biomassa in
combustione, fino allo scarico delle ceneri nel pozzo caldo.
Il rafreddamento della griglia realizzato con l'aria di combustione primaria che passa attrverso
le file di barrotti.
Sotto la griglia sono posizionate le camere distribuzion e aria e relativi condotti di collegamento al
ventilatore aria di combustione e le tramogge per la raccolta delle ceneri.
Sopra la griglia disposta la volta refrattaria della camera di combustione, realizzatacon parete in
refrattario di elevato spessore ed ad alto tenore di AlzOl.
3.2.3 Bruciatore di awiamento
Il sistema di combustione predisposto per funzionare con un bruciatore ausiliario alimentato a
gas metano; tale bruciatore utilizzato solo in fase di avviamento della caldaia per I'innesco della
combustione del cippato di legno.
Il bruciatore ausiliario, di potenzialit di 500 KWt, posizionato in una apposita nicchia sulla
parete della camera di combustione opposta al sistema di alimentazione del cippato ed e di tipo
retrattile in modo da non essere esposto allaradiazione della camera di combustione quando non
in funzione.
3.2.4 Controllo della combustione
La caldaia dotato di un sistema di controllo dell'aria comburente, suddivisa in aria primaria e
secondaria; la prima viene introdotta al di sotto della griglia ed dosata in modo opportuno lungo
di essa per assicurare un adeguato raffreddamento dei barrotti, mentre la seconda entra sopra la
griglia in modo da ossidare i gas volatili che si sprigionano durante la distillazione del cippato e
garantirne la completa combustione.
E' inoltre previsto il ricircolo parziale dei fumi, realizzato tramite il ventilatore aria primaria che
aspira i fumi dalla zona a monte del fascio convettivo, miscelandoli con aria ambiente, con
rapporto variabile in funzione dell'umidit del legno, delle condizioni climatiche e della effieienza
di combustione.
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3.2.5 Sistema iniezione di urea
La caldaia equipaggiata con un sistema DeNOx
dal l af or nace'
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Il sistema costituito da:
del tipo SNCR collocato nella zona di uscita
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un serbatoio urea in acciaio Inox,
un sistema di preparazione ed iniezione della miscela acqua-urea, con le relative pompe di
circolazione e riscaldatori elettrici,
dalle lance di atomizzazione per l'iniezione della miscela acqua-urea nella zona di uscita della
caldaia.
3.2.6 Sezione di generazione di vapore , i'
:
':
' :
La caldaia a circolazione naturale ed ad un livello di pressione ed composta dalle seguenti
parti:
-
camera radiante nella zona sovrastante la griglia, realizzata in pareti di tubi membranati che
costituiscono una superfi cie evaporante integrata
-
canale verticale, costituito da una cavit percorsa dai fumi in senso discendente, ealizzata con
pareti di tubi membranati.
Questo
passaggio consente di diminuire la temperatura dei fumi
favorendo la precipitazione delle ceneri e riducendo i fenomeni di erosione e di sporcamento
delle
superfici di scambio poste a valle
-
banco evaporante a sviluppo verticale costituito da 2 corpi cilindrici con fascio convettivo e
pareti membranate di contenimento laterale
-
surriscaldatore con serpentini di tubi primari e secondari'e con attemperatore interposto,
inserito nella cavit verticale
-
economizzatore costituito da banchi di serpentini orizzontali
-
tramogge per la raccolta delle ceneri, poste inferiormente alle sezioni radiante e convettiva,
complete di valvole
-
sistema di pulizia della zona convettiva amezzo di soffiatori.
3.2.7 Carallerstiche tecniche
Le caratteristiche tecniche della caldaia sararno definite in sede di Progetto Tecnico dell'impianto
di cogenerazione.
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3.3 Linea fumi
3.3.1 Linea di trattamento
Lo schema della linea fumi riportato in Alleeato E. La linea costituita da :
-
ci cl one.
-
sistema di iniezione a secco di bicarbonato calcio per la neutralizzazione dei fumi,
-
filtri a manica,
-
recuperatore di calore per produzione aria calda per essiccazione cippato,
-
ventilatoreestrattore,
-
camino.
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I fumi in uscita dalla caldaia vengono inviati ad un ciclone, costituito da un corpo cilindrico
verticale con immissione dal fondo con flusso tangenziale alle pareti del cilindro.
Il movimento centrifugo impresso ai fumi determina l'agglomerazione e la separazione delle
polveri pesanti.
Il ciclone equipaggiato con uno scaricatore rotativo delle polveri pesanti azionato da un
motoriduttore, che scarica tramite apposita tramoggia in un sistema di raccolta ceneri equipaggiato
con redler a bagno d'acqua.
I fumi vengono inviati ad una sezione di inertizzazione con iniezione a secco di CaCO3 in potu..".
Il trattamento a secco con bicarbonato di calcio consente di abbattere l'eventuale contenuto di
anidride solforosa presente nei fumi.
I fumi in uscita dal reattore, vengono inviati in un filtro a maniche per eliminare le particelle
I i
Ieggere rimaste a valle del ciclone del trattamento di depurazione a secco.
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Il filtro, costituito da due sezioni affiancate, del tipo a celle ed dotato di un sistema di lavaggio
automatico che pu funzionare sia in modalit on line che off-line. Le due sezioni sono dotate di
coclee di raccolta ceneri che scaricano in un apposito contenitore tipo big bag.
I fumi depurati in uscita dal filtro a manica vengono fatti passare attraverso uno scambiatore fumi-
aria (recuperatore) che consente un ulteriore recupero termico. L'aria riscaldata a 70 Co viene
convogliata attraverso un sistema di canalizzazioni al deposito del cippato dove viene insufflata
tramite bocchette poste nel pavimento, per consentire una essiccazione parziale del cippato. L'aria
calda verr aspirata da un apposito sistema di aspirazione e convogliata in caldaia.
I fumi, dopo essere passati nel recuperatore vengono aspirati da un ventilatore di estrazione ed
inviati al camino, di tipo autoportante, per lo scarico in atmosfera. Il ventilatore adeguatamente
dimensionato per garantire il tiraggio e la depressione della linea fumi e di conseguenza della
camera di combustione.
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L 3.3.2 Sistema di analisi dei fumi
I
Sullo scarico del camino installato un sistema di analisi in continuo delle emissioni gassose.
Il sistema sar dotato di postazione PC per l'acquisizione e la registrazione dei dati misurati, che
potranno essere inviati agli Enti di Controllo delegati.
3.3.3 Caratteristiche Tecniche
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r'
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I
Le caratteristiche tecniche della linea fumi e del camino saranno definite in sede di Proeetto
L
Tecnico dell'impianto di cogen erazione.
I
Il tuibogruppo costituito da:
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t urbi naavapore
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generatore elettrico.
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3.1.1 Turbina a vapore
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I
Il sistema della turbina a vapore ha le seguenti caratteristiche:
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.
turbina a condensazione per servizio continuo;
-
macchina monocorpo, di tipo
yeloce
ad azione,

-
prelievo regolato, a circa 1,8 bar, per il degasatore e per l'esportazione del vapore;
t
-
la sezione di bassa pressione a valle del sistema di prelievo dimensionata in modo da
l_
permettere la quasi completa esclusione di flusso (escluso un minimo flusso di
raffreddamento) in condizioni di cogenerazione massima;
|
-.
valvole di ammissione con sistema di regolazione della pressione e prelievo a pressione
t
:t:lrlll.3ti velocit, compteto di giunto di accoppiamento all'alternatore, con rendimento
,
di 0, 99.
L
3.4.2 Generatore elettrico
l
;-
Il generatore elettrico di tipo sincrono a 4 poli ed accoppiato alla turbina a vapore mediante
I
riduttore ad ingranaggi.
I sistemi ausiliari sono in larga misura comuni a quelli della turbina a vapore, descritti nel
I
Paragrafo
3.4.1.
^
t
3.4.3 Caratteristiche Tecniche
I
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Le caratteristiche tecniche del Turbogruppo saranno definite in sede di Progetto Tecnico
dell' impianto di cogenerazione.
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3.5 Impianto di condensazione
Il circuito di raffreddamento costituito da un condensatore a superficie raffreddato ad aria in
circolazione forzata e dimensionato per condensare tutto il vapore scaricato dalla turbina,
mantenendo un grado di vuoto attorno a0,12 bar durante la condizione operativa normale.
Il condensatore sar completo di pozzo caldo, di eiettori di awiamento e di mantenimento del
vuoto, impianto di estrazione incondensabili con pompa ad anello liquido, strumentazione e
controllo, nonch di quant'altro necessario al suo corretto funzionamento.
In sede di Progetto Tecnico dell'Impianto, in alternativaallasoluzione
con condensatore ad aria
verr valutata l'alternativa di realizzae un sistema di condensazione con torre ad acqua, alimentata
dalla sorgente presente in localita Molino dell'Allocco posta in prossimit dell'impianto.
3.6 Ciclo termico
I sistemi del ciclo termico sono:
il sistema vapore principale e by-pass turbina
il sistema condensato ed acqua alimento.
3.6.1 Sistema vapore principale e by-pass turbina
Il sistema comprende:
la tubazione di adduzione del vapore in alta pressione dalla caldaia alla turbina,
una linea di by-pass dimensionata per scaricare al condensatore tutto il vapore generato dalla
caldaia in caso di emergenza (ad esempio per scatto della valvola di turbina),
le tubazioni del vapore in bassa pressione che connettono lo spillamento della turbin a agli
scambiatori dell'impianto di teleriscaldamento ed alle utenze di centrale costituite dal
degasatore, dagli eiettori del vuoto del condensatore, dalle tenute della turbina,
la strumentazione,le valvole di intercettazione, regolazione, sicure zza e non ritomo e di quanto
altro necessario per il corretto funzionamento.
i.6.2 Sistema condensato ed acqua di alimento
Il sistema comprende:
-
due elettropompe di estrazione del condensatoo ciascuna dimensionata per il 100% della
portata, di cui una in servizio e la seconda di riserva, che aspirano dal pozzo caldo del
condensato re ed erogano al degas atore;
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un degasatore termofisico per I'eliminazione dei gas disciolti nell'acqua di alimento, in
particolare dell'ossigeno che potrebbe comportare fenomeni di corrosione delle
apparecchiature.
-
due pompe di alimento della caldaia, ciascuna dimensionata al 100%o della portata richiesta
dalla caldaia, che aspirano dal serbatoio di accumulo del degasatore ed erogano la portata di
acqua richiesta dal corpo cilindrico della caldaia.
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3.7 Sistema di produzione acqua calda per teleriscaldamento
Il sistema di produzione dell'acqua calda per I'alimentazione del sistema di teleriscaldamento
comprende:
-
uno scambiatore di calore dimensionato per erogare i quantitativi di acqua a 95" e 4,5 bar,
necessari per alimentare la rete di teleriscaldamento che verr successivamente dimensionata in
sede di Progetto Tecnico dell'lmpianto
-
le elettropompe di circolazione dell'acqua calda, un serbatoio di stoccaggio, un serbatoio di
e.spansione e le tubazioni di collegamento, complete di valvole e strumenti
-
un generatore ausiliario di acqua calda, alimentata con gas metano, costituito da una caldaia a
tubi d'acqua avente una potenzialit termica adeguata a garantire la necessaria potenzialit
termica.
Non inclusa la rete di dishibuzione del calore alle utenze esterne all' impianto che sar parte di
una fornitura separata (Rete di Teleriscaldamento).
Il sistema normalmente alimentato con il vapore surriscaldato a l50o e 3 bar prodotto
dal l ' i mpi ant o di cogenerazi one.
Solo in caso di fermo per manutenzione o guasto dell'impianto di cogenerazione verr attivata la
caldaia di emergenza, che sar comunque in grado di garantire il corretto finzionamento della rete
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3.8 Sistemi ausiliari
I sistemi ausiliari sono :
3.8.1 Sistema raccolta condense
Il sistema prowede a raccogliere tutte le condense pulite rccuperabili dal ciclo termico, per
tiutllizzarle come acqua alimento, che comprende:
un serbatoio di raccolta delle condense
due pompe di circolazione al l00yo, per il trasferimento delle condense al degasatore con una
portata modulata automaticamente dal regolatore di livello dello stesso degasatore.
i.8.2 Sistema in ciclo chiuso di raffreddamento degli ausiliari di Centrale
Il sistema di raffreddamento eroga acqua ad una temperatura compresa tra l0 e 15
oC
per il
raffreddamento dell'olio di lubrificazione del turboalternatore, dell'aria in circuito chiuso
dell'alternatore e per il raffreddamento di altri sistemi ausiliari di Centrale.
Il sistema comprende:
due pompe centrifughe orizzontali (ridondanza 100%)
tubazioni e valvole necessarie alla distribuzione dell'acqua di raffreddamento alle utenze.
un aerotermo per lo smaltimento del calore asportato
un vaso di espansione per compensare le variazioni di volume dell'acqua con il variare della
sua temperatura.
3.8.3 Sistema acquo demineralizzata
L'impianto necessita di acqua demineralizzata per il primo riempimento e per compensare le
perdite del ciclo termico durante il normale funzionamento.
Il sistema DEMI composto da un addolcitore a due letti di resina, da un filtro per la rimozione
dei solidi in sospensione e da un sistema di demineralizzazione ad osmosi inversa e dai relativi
serbatoi e pompe di circolazione.
3.8.4 Sistema di stoccaggio e distribuzione acqua industriale
L'acqua per gli usi industriali sar approwigionata dall'acquedotto comunale che serve.l'area
industriale. La centrale sar dotata di un sistema di distribuzione dell'acqua industriale alle utenze,
quali I'impianto ad osmosi inversa per la preparazione dell'acqua demineralizzata,l'alimentazione
dei servizi igienici, etc..
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t- 3.8.5 Sistema aria compressa
Il sistema ha la funzione di produrre e distribuire aria compressa per gli strumenti ed i servizi della
L centrale e comprende:
I
un compressore, completo di filtri sull'aspirazione e di post-refrigeranti;
una coppia di essiccatori,di cui uno di riserva, ed una coppia di filtri, di cui uno di riserva, posti
l
a. valle del serbatoio.
i
-
due serbatoi, uno per l'aria strumenti e valvole e I'altro utilizzato in emergenza.
I
Uno stacco per alimentare la rete Aria Servizi previsto all'uscita del compressore prima degli
i
essiccatori.
L
Il sistema completato dalla rete di tubazioni che alimenta tutte le utenze distribuite entro il
il
perimetro della Centrale con le valvole e gli strumenti necessari al suo corretto funzionamento.
I
I
3.8.6 Sistema di campionamento e analisi acqua/vapore
i
L
ll sistema di campionamento ha la funzione di analizzare e misurare le caratteristiche chimiche e
ir fisiche dei fluidi di processo in modo che queste caratteristiche siano entro parametri determinati - t
tl
per un lunzionamento ottimale.
t-
Ir

I
3.8.7 Sistema antincendo
I
La protezione antincendio della centrale, incluso il parco legno, garantita da un sistema
.f antincendio che verr dimensionato in sede di Progetto Definitivo in accordo con le prescrizioni
L
del competente Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco.
I
I
fl sistema di prevenzione e protezione incendi di tipo sia passivo che attivo.
L.
^
Il sistema passivo prevede la compartimentazione dei locali a rischio di incendio grazie a strutture
| ."sistenti al fuoco.
g
E
Il sistema antincendio attivo composto da due impianti indipendenti:
. j : i
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-
impianto di rilevazione incendi
-
impianto di spegnimento.
Conlpito dell'impianto di rilevazione quello di controllare le condizioni di sicurezza dei vari
locali attraverso il monitoraggio di temperatura e fumo tramite appositi rilevatori collegati alla
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centralina allarmi sistemata nei pressi della Sala Controllo.
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L'impianto di spegnimento comprende le seguenti attrezzature:
una vasca di immagazzinamento dell'acqua di adeguata capacit
rete di distribuzione acqua del tipo ad anello, opportunamente valvolata in modo da garantire
la massima flessibilit di servizio. Pi stacchi per le motopompe dei Vigili del Fuoco saranno
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installati in zone facilmente carrabili
-
un sistema di idranti sopra suolo DN 70 alimentati da motopompe, una
da motore diesel in modo da assicurare la portata necessaria anche in
delle quali alimentata
caso di mancanza di
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energia elettrica
-
un sistema di idranti DN 45 a muro o sopra suolo ed estintori portatili a polvere nel numero ed
L
ubicazione previsti dalle vigenti normative
impianto automatico di rilevazione e rivelazione sonora del'incendio e impianto automatico di
spegnimento a diluvio per la protezione dei locali di stoccaggio del cippato e dei pellets
impianto di rivelazione ottica di fumo e impianto di spegnimento a gas NAF SIII per la
protezione della Sala Controllo.
L
Le aree esterne sono protette da idranti posti a lato della viabilit in posizione protetta dai mezzi
circolanti. Il parco legno sar protetto con idranti posti in maniera tale da coprire tutte le cataste ed
affrontare lo spegnimento da due parti contemporaneamente.
La caldaia e la linea fumi sono protetti con idranti. In particolare la tramoggia di carico ed i
condotti di alimentazione sono protetti con un sistema ad allagamento.
3 . 8 . 8 . S i s t e m a d i c o n d i z i o n a m e n t o c h i m i c o : . . } : . l ' '
Il sistema di condizionamento chimico ha lo scopo di preparare le soluzioni chimiche necessarie al
controllo delle caratteristiche dell'acqua di alimento, iniettando nel corpo cilindrico della caldaia
una soluzione di fosfato trisodico (o altro composto equivalente) per mantenere il pH entro i limiti
richiesti ed iniettando all'aspirazione delle pompe di alimento la soluzione di ammine (o altro
composto equivalente) per il controllo della concentrazione di ossigeno disciolto.
Durante il normale funzionamento della Centrale I'iniezione chimica viene attivata periodicamente
dall' operatore sulla base delle indicazioni provenienti dal campionamento dell' acqua del ciclo.
3.8.g Sistema di ventilazone e condzionamento aria
Il sistema di ventilazione e condizionamento dell'aria costituito da sistemi indipendenti, ciascuno
asservito ad un edificio, i quali assicurano in primo luogo il ricambio di aria necessario ad una
confortevole perrnanenza del personale e rappresentato come minimo dai seguenti valori:
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-
sala macchine
-
sala quadri
-
sala controllo
-
servizi igienici
I volume ambiente all'ora
I volume ambiente all'ora
1 volume ambiente all'ora
2 volumi ambiente all'ora
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L 2.8.9.1Sistema di termoventilazione
I
Il sistema di termoventilazione provvede a ventilare la sala macchine e la sala quadri elettrici
L assicurando i ricambi necessari al mantenimento di temperature ambiente compatibili con la
perrnanenza del personale di esercizio.
La portata di ventilazione dimensionata sulla base dei rilasci termici delle apparecchiature
installate al suo interno ed assicurata da ventilatori in numero ridondante onde poter far fronte ad
un eventuale disservizio di una macchina.
2.8.9.2 Sistema di condizionamento
La sala controllo, gli uffici ed i servizi verranno serviti da un sistema di condizionamento
dimensionato per mantenere le prescritte condizioni di temperatura ed umidit.
L'acqua calda e I'acqua refrigerata sono acquisite dalle reti di distribuzione dei due fluid, gi
1
di sponi bi l i .
t_
L'ariatrattata costituita da una miscela di aria esterna e di aria di ricircolo, la cui immissione in
ambiente e successiva ripresa sono effettuate mediante canali in lamiera zincata, corredati di
diffusori e bocchette di aspirazione.
Un apposito estrattore provvede alla ripresa ed espulsione dell'aria dai servizi igienici.
L'acqua refrigerata necessaria per il funzionamento estivo del sistema di condizionamento sar
prodotta da due pompe di calore, ciascuna dimensionato per il 50Yo del fabbisogno frigorifero
massimo, onde assicurare un minimo di raffreddamento anche in caso di avaria di una unit.
-
La circolazione dell'acqua refrigerata sar assicurata da tre pompe, dimensionate al 50% del
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3.9 Sistemi trattamento eflluenti liquidi e solidi
3.9.1 Trattamento
ffiuenti
liquidi
Lo schema di trattamento dei reflui dell' impianto riportato in Allegato F.
Gli effluenti liquidi prodotti dalla centrale sono costituiti da:
scarico continuo di caldaia e drenaggi apparecchiature (es. degasatore, condensatore,)
scarico del sistema di prelievo ed analisi campioni
acqua di lavaggio dei pavimenti
drenaggi di apparecchiature e tubazioni durante la manutenzione
acque piovane potenzialmente contaminate da residui oleosi presenti nei piazzali
acque piovane pulite
acque sanitarie.
Il sistema trattamento costituito da:
sistema di trattamento delle acque meteoriche
sistema trattamento acque oleose
sistema di neutralizzazione degli scarichi industriali;
vasca di sediment azione;
sistema di raccolta e trattamento delle acque sanitarie.
3.9.1.1 Sistema di trattamento delle acque meteoriche
Le acque meteoriche provenienti da strade e piazz:ali vengoho considerate potenzialmente
inquinate da residui oleosi provenienti degli automezzi circolahti nell'impianto. Per eliminare
qualunque rischio di inquinamento ambientale tali acque vengono inviate alla vasca di raccolta di
"prima
pioggia" limitatamente ai primi 5 mm di pioggia (se la precipitazione supera i 5 mm, la
vasca ormai piena comincer a sfiorare a scarico la successiva quantit di pioggia che viene
considerata ormai pulita) e da questa ad una apposita vasca di desoleazione.
Le acque meteoriche raccolte dalle coperture dei fabbricati sono considerate del tutto pulite e
vengono awiate, insieme allo sfioro delle acque di prima pioggia, ad una vasca di accumulo
dell'acqua industriale. L'eventuale eccesso viene restituito alle acque superficiali, tramite una
apposita condotta di adduzione al vicino torrente Seminella.
3.9.1.2 Sistema trattamento acoue oleose
Tutte le acque potenzialmente contaminate da olio raccolte dagli scarichi industriali (es. vasca di
raccolta olio di turbina) e da\ p\azzali vengono convogliate nella vasca di prima pioggia e da
questa tramite apposite pompe di rilancio (una in marcia e una di riserva) inviate alla vasca di
desoleazione.
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Revi sr one t I Pasi naJJ/ S|
3.9.1.3 Sistema di neutralizzazione degli scarichi industriali
Le acque reflue provenienti dai drenaggi e dagli scarichi industriali vengono raccolte da una rete
realizzata con tubazioni in vetroresina e convogliate allavasca di neutralizzazione in cui vengono
trattate con acidie basi.
Da questa vasca le acque trattate vengono successivamente inviate, tramite apposite pompe d
rilancio, alla vasca di sedimentazione in cui confluiscono anche le acque trattate dal sistema di
desoleazione.
Gli scarichi dopo il trattamento e la sedimentazione vengono inviate alla vasca di accumulo e
riutilizzati come acqua ind ustri ale.
Gli oli recuperati dal sistema di desoleazione vengono inviati ad un apposito serbatoio di raccolta
olio, da cui vengono prelevati tramite autobotte per essere poi smaltiti a norrna di legge.
I fanghi raccolti dal fondo della vasca di desoleazione vengono prelevati tramite apposita autoboffe
per e.ssere poi smaltiti a norrna di legge.
3.9.1.4 Trattamento acqua sanitarie
Le acque sanitarie e le acque nere sono raccolte e convogliate alla rete fognaria che serve l'area
industriale di via Fontanelle.
3.g.2 Trattamento
ffiuenti
solidi
I residui solidi della combustione da evacuare sono costituiti da:
.i
_. .
..
-
ceneri di fondo, che vengono raccolte nella tramoggia sotto la griglia ed evacuate a mezzo di
un redler a bagno d' acqua
-
ceneri leggere, che vengono raccolte nelle tramogge sotto la caldaia ed evacuate a mezzo di un
redler a bagno d' acqua
-
cneri volatili, raccolte nelle tramogge di scarico del ciclone e dei filtri a manica ed evacuate
attraverso un sistema di coclee a secco.
Le ceneri di fondo e le ceneri raccolte dalle tramogge sotto caldaia vengono convogliate in un
cassone scarrabile, posizionato a lato della caldaia. le ceneri provenienti dal ciclone e dal filtro a
maniche sono convogliate in un apposito big-bag, posizionato in prossimit della linea fumi.
Complessivamente il quantitativo di ceneri prodotte dell'ordine delle 1.500 lanno.
Sia le ceneri di fondo che quelle leggere e volatili verranno smaltite in accordo con le vigenti
normative, tramite conferimento a Cementifici autorizzati che le utilizzerunno come inerti per la
produzione di cemento.
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Sezione 4 : Sistema Etettrico
4,1 Sistema elettrico
Lo schema unifilare semplificato riportato in Alleeato G.
Il sistema elettrico della centrale di generazione composto da due sezioni:
-
Connessione alla rete di Enel Distribuzione a l5 kV
-
Sistema di distribuzione elettrica interna
L'energia elettrica generata da un alternatore sincrono trifase con eccitazione di tipo brushless,
collegato alla turbina a vapore ed totalmente inviata alla rete alla tensione di l5 kV.
ll gruppo collegato per mezzo di un intemrttore di linea al punto di consegna attraverso proprio
trasformatore elevatore, di potenza adeguata all'alternatore, ed dotato di interruttore di macchina.
Dal sistema sbarre a 15 kV derivato, tramite intemrttore dedicato, il trasformatore dei servizi
ausiliari, dimensionato per alimentare tutti i servizi ausiliari.
Deffo trasformatore alimenta un quadro Power Center a 400 V destinato ad energizzare i servizi ed
i quadri MCC di ciclo e turbina, della caldaia, i servizi generali, il sistema in C.C. ed il sistema
UPS.
E' inoltre previsto un gruppo elettrogeno di emergenza per alimentare, tramite un quadro
commutazione ad intervento automatico, tutti i servizi essenziali in bassa tensione nel caso
mancanza del la normal e al imentazione e lettrica.
4.2 Requisiti e caratteristiche di progetto
4.2.1 Norme e criteri di riferimento
Impianti e componenti saranno conformi all'ultima edizione delle norme IEC/CEI ed ai Decreti
applicabili.
In particolare i seguenti Decreti saranno strettamente applicati:
-
DPR 547/1955 Norme di legge per la prevenzione infortuni sul lavoro
-
DLG 626/tgg4 Misure per Ia tutela della salute e per Ia sicurezza dei lavoratori
Saranno inoltre applicate Ie
"
Raccomandazioni tecniche per autoproduttori in parallelo alla rete
MT" fascicolo C. AUT/1 ed I Febbraio 1998 di ENEL.
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4.2.2 Caratteristiche progettuali
Il sistema elettrico della centrale progettato e dimensionato con lo scopo di ottenere la massima
continuit di esercizio e di assicurare I'operabilita dei servizi essenziali durante le situazioni di
i
emegenzache dovessero accadere
:...
, .,
..:.:
4.2.2.1Corrente di Corto Circuito
I
t -
I
Per la scelta delle apparecchiature principali di potenza si provveduto ad eseguire un calcolo
s
preliminare delle correnti di Corto Circuito del sistema elettrico, assumendo come parametri
indicativi i seguenti dati:
I
L -
Corrente di guasto trifase linea ENEL kA 12,5
-
Reattanza subtransitoria sincrona dell'alternatore (x"d) % 0, 15
I
Sono statitrascurati i contributi al corto dei motori asincroni di centrale
L
In sede di progetto costruttivo il calcolo della corrente di corto circuito sar affinato sulla base dei
parametri effettivi dei componenti elettrici che verranno installati, tuttavia non sono attese
1
variazioni significative, tali da modificare le scelte fatte, a parte un possibile aggiustamento della
tL
tensione di corto circuito (Vcc) del trasformatore elevatore principale.
4.2.2.2 Livelli di tensione
Media tensione
Sono previsti due diversi livelli di tensione ed esattiamente:
-
Livello 6,3 kV: la tensione di generazione dell'alternatore
L
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-
Livello l5 kV: la tensione di esercizio della rete su cui viene convosliata I'enersia
prodotta dalla centrale
Bassa tensone
Sono previsti due livelli di tensione:
-
Livello 400 V: tensione destinata ai servizi ausiliari ....
:,,::..,.
.
-
Livello 230 Y: tensione di alimentazione degli impianti di strumentazione, controllo,
.
piccola F.M. e luce.
E'altres prevista la tensione di ll0 Vcc per le alimentazioni dei comandi, segnalazioni ed
ausiliari e con l'utilizzo di opportuni convertitori elettronici DC/DC sar resa disponibile anche
l' alimentazione alla tensione di 24 Vcc..
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Identlfcativo documento
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4.2.2.3 Requisiti di protezione del personale
Gli impianti e le apparecchiature sono realizzati in modo da assicurare la sicurez za delpersonale di
esercizio contro i pericoli dell'elettricit, in conformit alla normativa di riferimento.
4.2.2.4 Sistema d protezione elettrico
E' previsto un sistema di protezione che abbraccia il generatore, il trasformatore principale ed il
trasformatore dei servizi.
Tale sistema, di tipo selettivo, ha lo scopo di prevenire e minimizzare i danni conseguenti a guasti
che si dovessero determinare sia entro dette zone sia all'esterno delle stesse.
4.2.2.5 Awiamento dei motori asincroni di potenza superiore a 75 kw
Per ridurre le correnti di spunto dei motori elettrici di media potenza, sono utilizzati Awiatori
elettronici a tiristori.
L' alimentazione di questi motori (come da schema uniflare) costituita da:
-
intemrttore di tipo magnetico;
-
teleruttore di manovra;
-
rel termico;
-
awiatore
"soft
start".
4.3 Componenti principali
4.3.1
Quadri
in media tensione
4.3.1.1Ouadro di interfaccia con la rete
Il quadro collega elettricamente il trasformatore principale alla rete.
Il quadro del tipo Metal Enclosed (protetto) ed costituito da pi unit funzionali (scomparti) in
lamiera e contiene essenzialmente:
a) uscita linea, con intemrttore tripolare di uscita linea, riduttori di corrente per protezioni di
centrale e misure, scaricatori e condensatori e sezionatori di linea e di terra
b) arrivo gruppo, con interruttore tripolare di macchina;
c) alimentazione ausiliari, con intemrttore tripolare di alimentazione del trasformatore dei Servizi
Ausi l i ar i :
d) riduttori di tensione per misure, protezioni e parallelo.
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4.3.1.2 Ouadro montante di macchina
[l quadro, del tipo Metal Enclosed, collega elettricamente il generatore al trasformatore principale
ed costituito da una o piir unit funzionali in lamiera, del tipo prefabbricato, e contiene
essenzialmente i riduttori di tensione e corrente per misure, protezioni e misure fiscali (UTF).
' : : . . ' ' .
4.3.2 Trasformator
4.3 .2.1 Trasformatore
principale
come indicato nello schema unificare prevista una macchina trifase
quadro di interfaccia con la rete.
isolato in resina, collegata al
Il trasformatore munito di commutatore a vuoto sull'avvolgimento a 15 kV (manovrabile a
vuoto) per la regolazione della tensione.
4.3.2.2 Trasformatore dei Servizi Ausiliari
Come riportato nello schema unifilare, previsto un trasformatore trifase isolato n resina per
I' alimentazione dei servizi ausiliari in B.T.
4.3.3
Quadri
di centrale
4.3.3.1Quadro controllo. misure e
protezioni
Nel quadro sono riportate le misure (strumenti e trasduttori per la trasmissione al DCS) e le
protezioni elettriche del generatore e del montante di macchina.
Per il sistema di protezione elethica sono utilizzati rel di tipo statico a microprocessore, installati
in racks standard da 19". Il quadro equipaggiato con opportuni selettori, pulsanti, commutatori
per il comando manuale del sistema elettrico, segnalatori luminosi di stato e centralina di allarme
di tipo statico ed completo dei dispositivi per il parallelo (automatico o manuale locale).
4. 3. 3. 2Ouadri B. T. a 400 V
Due tipi di quadri bassa tensione sono presenti sull' impianto:
'
Quadro
tipo Power Center,
'
Quadro
tipo MCC.
ll quadro Power Center destinato ad alimentare utenze aventi potenze comprese tra 55 e 250 kW.
Il quadro MCC destinato ad alimentare motori con potenze comprese tra 0.5 e 55 kW.
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4.3.4 Gruppo elettrogeno di emergenza :-.: :r*!.,
Per alimentare correttamente tutti i carichi indispensabili in caso di totale mancanza di energia,
previsto un gruppo elettrogeno di emergenza ad avviamento completamente automatico.
4.3.5 Sistemi in C.C. ed ninterrompibil
E' previsto un sistema batteria pi relativo quadro carica batterie e quadro distribuzione per
alimentare i carichi/utenze in corrente continua.
E'previsto un sistema di continuit (UPS) costituito da un carica batteria e inverter, che assicura
I'alimentazione senza microinterruzioni a quelle utenze di strumentazione e supervisione che non
tollerano tali transitori senza pregiudizio per il loro funzionamento.
4.3.6 Impianti elettrici ausiliari
4.3.6.llmpianto di Terra
La rete di terra primaria realizzata mediante magliatura formata da corda di rame nudo
direttamente interrata.
Per la rete di terra secondaria sono previsti in pi punti collettori di terra in piatto di rame, posati a
vista e fissati alla struttura muraria, collegati con conduttori di terra alla rete di terra primaria.
4.3.6.2lmpiantoprotezionescaricheatmosferiche
:
L'impianto in oggetto del tipo a
"gabbia"
senza I'ausilio di aste captatrici.
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4.3.6.3Impianto di illuminazione :
I livelli medi di illuminamento dovranno rispettare i seguenti
'
sala manovra
'
sala macchine (piano governo),sala quadri
'
sottoquadri corridoi e passaggi
'
zone operative esterne
4.3.6.4 Cavi
valori:
300 lux
150 l ux
60 lux
50 lux
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I cavi di M.T. sono isolati in EPR e rivestiti da guaina in materiale termoplastico del tipo non
propagante la fiamma.
I cavi di potenzain bassa tensione sono in isolamento in PVC e rivestiti da una guaina in materiale
termoplastico del tipo non propagante la fiamma.
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Sezione 5: Sistema di supervisione e controllo
|
5.1 Criteri generali
Il sistema di automazione progettato per consentire la conduzione centralizzata dell'impianto
I
affidata ad un singolo operatore (con l'esclusione delle operazioni di caricamento e
' L
movimentazione del combustibile).
1
La supervisione ed il controllo dell'impianto sono affidati ad un sistema a PLC, opportunamente
L
referenziato e realizzato secondo lo stato dell'arte, a cui vengono trasmessi tutti i segnali e le
misure acquisite in tempo reale dalla strumentazione di campo.
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^
5.2 Configurazione di riferimento
I
\
Il sistema di controllo e supervisione comprende:
t
-
unit di controllo distribuito a microprocessori (controllori d'area) ridondate, che assolvono
L
le funzioni di controllo, allarme, protezione ed interblocchi;
l_
-
ffi'."#'$::43fi:':t:lr:i;'sione
(postazione operatore), stazione di conngurazione
f
-
data server, web server;
1
-
unita di l/O e condizionamento segnali.
l -

Il controllo completo della centr ale realizzato dalla Sala Controllo Centra lizzata attraverso
I
stazioni provviste di videoterminali, attraverso le quali possibile comandare tutte le operazioni di
L avvi ament o, eserci zi o normal e e spegni ment o.
I
Il sistema di controllo comprende tutti gli strumenti, gli attuatori, i controlli automatici e manuali, i
t- sistemi di protezione ed allarme, i sistemi di acquisizione dati per la supervisione dell'intero
impianto.
i
L
5.3 Modal i t di funzi onamento
I
| - . .
L
Il sistema di controllo in grado di assolvere le seguenti funzioni di base:
l
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-
acquisizione e condizionamento dei segnali;
L
-
controlli in ciclo chiuso ed in ciclo aperto e sequenze;
funzionidi allarme;
|
-
supervisione dell' impianto.
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Il sistema di controllo in grado direalizzare l'automazione dei seguenti sistemi:
-
sistema vapore principale;
-
turbina a vapore;
-
condensatore ed acqua di alimento;
-
circuito acqua raffreddamento;
-
circuito raffreddamento ciclo chiuso;
-
quadri elettrici di bassa e media tensione;
-
sottostazioneelettrica:
-
si st emi ausi l i ar i .
Alcuni dei processi ausiliari connessi al funzionamento dell'impianto (impianto di
demineralizzazione, compressori aria, trattamento acque reflue, ventilazione e condizionamento,
antincendio, caldaia ausiliaria) sono controllati localmente da dispositivi dedicati (PLC),
interfacciati con il controllo principale e monitorati nella sala controllo centralizzata dalle stazioni
operatore.
Il sistema di controllo e supervisione garantisce inoltre le seguenti funzioni: cold start-up e wann-
start-up; accelerazione motori; logiche di load rejection (rifiuto di carico), riconoscimento
condizione di funzionamento in isola.
Nel sistema di controllo inoltre presente un Registratore Cronologico di Eventi (SER- Sequence
Event Recorder), sincronizzato con i sistemi distribuiti, con risoluzine temporale pari almeno ad I
ms. Il segnale di sincronismo fornito a tutto il sistema di controllo, da una unica fonte che riceve
il segnale orario del sistema satellitare.
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Sezione 6: Sistemazioni Impiantistiche
6.1 Criteri generali
I criteri generali che verranno adottati nel Progetto Urbanistico Architettonico, che verr
sviluppato in sede di Progetto Tecnico dell'lmpianto sono:
-
permettere il corretto esercizio dell'impianto
-
cbnsentire la corretta manutenzione dei componenti dell'impianto
-
consentire la costituzione di una scorta strategica di legname ed un adeguato volume di
stoccaggio del cippato
-
armonizzarsi nel contesto urbanistico dell'area, rispettando i vincoli paesaggistici, urbanistici e
di piano regolatore
-
soddisfare i limiti di emissione sonora previsti dal piano di zonizzazione acustica dell'area
industriale.
6.2 Layout
Il lay-out preliminare riportato in Allegato H stato predisposto al fine di verificare la possibilita
di realizzare I'impianto di cogenerazione nell'area identificata, in collaborazione con
l'Amministrazione Comunale di Busalla, sia dal punto di vista delle volumetrie dei fabbricati e
della aree tecniche che da quello della viabilit interna.
,; .
Il lay-out preliminare, che ha confermato la fattibilit tecnica dell'impianto, prevede la
realizzazione di due terrazzamenti in cui verranno allocati:
Terrazzamento inferiore
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edificio Impianti: (sala macchine, sistemi ausiliari di centrale, sistema teleriscaldamento e
caldaia di emergenza)
l'area tecnica del condensatore ad aria (o in alternativa condensatore a torre)
l'area tecnica destinata al trattamento acque
Terrazzamento suDeriore
edificio portineria e magazzino ricambi
piazzale di carico e scarico e deposito legna in tronchi
capannone cippato (preparazione e stoccaggio del cippato)
area tecnica caldaia, linea fumi e camino
L'accesso all'area dell'impianto prevista attraverso una strada interna che, attraversando l'area
industriale Scapulla confinante, collega attraverso il ponte posto al km 2+800 alla SP09.
Per quanto riguarda il titolo d'uso sull'area su cui prevista la rcalizzazione del Distretto
Energetico, sono stati definiti preaccordi di acquisto con i Proprietari delle particella catastali
interessate dall'intervento ed un accordo con la proprieta confinante per quanto riguarda la servit
di passaggi o.
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6.3 Opere da realuzare
:
,
, ..
Le opere civili da realizzarc per l'impianto consistono essenzialmente in:
-
scavi e riporti per la realizzazione deitenazzamenti
-
realizzazione degli edifici portineria e magazzino
-
realizzazione dell'edificio Impianti
-
realizzazione del capannone cippato
-
fondazioni delcamino
-
fondazioni del turbogruppo
-
platea e basamenti della caldaia e della linea fumi
-
platea e basamento del condensatore ad aria
-
fondazioni delle apparecchiature ausiliarie e dei serbatoi
-
vasche interrate per accumulo e trattamento acque
-
fognature, linee interrate e canalizzazioni delle acque meteoriihe
-
strade, piazzali, cordoli, marciapiedi
-
piantumazione delle aree a verde
-
recinzione
I dati dimensionali di riferimento degli edifici e degli impianti principali sono riportati nella
tabella 6.3. 1 sesuente.
Tabella 6.3.1
Dati preliminari edifici ed impianti principali
Lato
m
Lato
m
Allezza
m
Pi ani
n'
Superfcie
m'
Volume
m'
Edificio portinria
e magazzino
Edificio impianti
Capannone cippato
Totale aree copertg
Aree scoperte
Area caldaia
Area trattamento fumi
Cami no
Condensatori ad aria
Trattamento acoue
Deposito legname
Parcheggi
Altre aree scoperte asfaltate
Aree a verde
fotale aree scoperte
[otale area
16
33
30
1 7
1 7
2
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24
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50
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17
23
1 4
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10
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12
6
20
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1
256
330
510
1096
391
238
4
160
432
250
250
4807
500
7032
8000
1024
3300
51 00
9424
I tipi di fondazione previsti sono:
'
per apparecchiature pesanti: fondazioni su plinto (turbogruppo, caldaia e camino)
'
per opere leggere: fondazioni superficiali su platea (linea fumi, condensatori, serbatoi, sistemi
ausiliari)
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Sezione 7 : Imp attoAmbientale
7. 1 Emi s s i oni del l ' i mpi ant o
: : , ! : .
: : .
Vengono di seguito riportati i riferimenti legislativi che regolamentano le emissioni dell'impianto
ed i relativi datidi progetto.
7.1.1 Emissioni gassose
L'impianto progettato per rispettare limiti di emissione previsti dalla legge italiana ed in
particolare dal D.L. n" 15212006
"Norme
in materia ambientale" che prevede, al punto l.l parte
III d.ell'Allegato I alla parte quinta, per impianti alimentati a biomasse con potenzialit termica
nominale compresa fra 6 e 20 Mwt i limiti riportati in tabella 7.l.r.r:
Tabel l a 7. l . l . l
Limiti per le emissioni gassose gornaliere
*
n.d.
:
non definito dalla normativa
Valori riferiti ad un tenore di 02 dell'l l% in volume
Per garantire il rispetto dei sopradetti valori, I'impianto equipaggiato con le migliori tecnologie
disponibili ed in particolare con:
-
un sistema DeNOx del tipo SNCR, con immissione di urea in caldaia. come descriuo al
paragrafo 3.2.5
-
una linea fumi costituita da un ciclone, da una sezione di neutralizzazione con iniezione di
bicarbonato di calcio e da una batteria di filtri a manica, come descritto al paragrafo 3.3.1.
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Valori limite macroinquinanti
U.M. Limite Media eiornaliera
polveri totali
mgA.lm3 30 n. d. *
carbonio organico totale (COT)
mgA.lm3 30 n. d. *
monossido di carbonio (CO)
mg^rlm3 2s0 150
ossidi di azoto (espressi come NO2) mg,tIm3 400 300
ossidi di zolfo (espressi come SO2) mgA.,trm3 200 nd*
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Revisione I l PaB.ina. 44 151
7.1.2 Emissioni liquide
La normativa di riferimento per le emissioni liquide il D.L. no 152 l2006alla Parte Ter,a,
Sezione II
,
Titolo IIl, Capo III e relativi allegati.
Le emissioni liquide dalla centrale possono essere suddivise nelle seguent iipologie.
"
i
'
-
scarico delle acque piovaie non inquinate
-
scarico acque piovane potenzialmente inquinate da residui oleosi, in particolare dei primi 5
mm (acqua di prima pioggia)
-
scarichi industriali
-
scarico delle acque nere
Gli scarichi industriali sono molto modesti, dell'ordine dei 500 l/h, esaranno raccolti tramite una
apposita rete di drenaggio ed inviati ad una vasca di omogeneizzazione e neutralizzazione,.in cui
veffanno fatte confluire anche le acque di prima pioggia raccolte dall'area caldaia, dai parcheggi e
dalle aree di servizio e dalle aree di stoccaggio del legname. Dopo i trattamenti necessari a
riportarli nelle condizioni imposte dalla normativa vigente gli scarichi saranno avviati alla vasca di
accumulo per essere riutilizzati come acqua industriale.
Le acque di seconda pioggia e quelle raccolte da tetti e coperture verranno inviate direttamente alla
vasca di accumulo e laminazione da cui confluiranno nella vasca di accumulo, per il riutilizzo
come acqua industriale, e l'eccedenza restituito alle acque superficiali.
Le acque nere saranno convogliate nella rete fognaria di servizio all'area industriale.
Gli oli di lubrificazione esausti e le acque oleose (complessivamente inferiori ai 100 l/anno)
veffanno accumulate in appositi serbatoi e smaltiti tramite conferimento a centri specializzati .
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7.1.3 Emissioni solide
I rifiuti solidi venanno gestiti in conformita della normativa vigente (D.L. n.
Quarta
e relativi allegati).
152/2006 alla Parte
L
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Gli scarichi solidi dell'impianto sono costituiti da :
-
ceneri pesanti e leggere generate nel processo di combustione
-
oli di lubrificazione esausti ed acque oleose raccolte a valle del sistema di desoleazione.
La produzione di ceneri, il cui contenuto medio nel legname dell'ordine del 3,5yo, stimata in
1 .500 tonnellate all' anno.
Le ceneri pesanti, raccolte in un apposito scarrabile, e le ceneri leggere inertizzate, raccolte in
appositi big-bag, verranno conferite in accordo alla normativa vigente per un successivo recupero
ad uso industriale (inerti per cementifici).
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7.1.4 Rumore
I limiti di rumore applicabili sono definiti dal DPCM del 1-3-1991 e dalla Legge
Quadro
sull'inquinamento acustico n. 447 del26-10-1995, della L.R. l2198 e dal Piano di zonizzazione
acustica Comunale.
I limiti di legge saranno rispettati adottando prowedimenti quali:
-
l'imposizione di limiti sulla rumorosit propria dei componenti in maniera da assicurare un
livello di rumore non superiore a 85 dB(A) all'interno degli edifici dove richiesta la
sporadica presenza di personale;
-
la sistemazione dei componenti e delle strutture in modo da schermare quelli con emissioni pi
elevate rispetto ai ricettori pi critici.
-
l'adozione di cabinati insonorizzati, sistemi di schermaggio, barriere di insonorizzazione ed
equipaggiamenti, quali ventilatori ed elettroventole, a bassa emissione sonora.
La pressione acustica all'estemo della centrale sar in accordo con i valori limiti definiti dal
Piano di Zonizzazione Acustica predisposto dall'Amministrazione Comunale di Busalla.
7.1.5 Campi elettromagnetici
Le no.rnutiu" vigenti in materia di tutela della popolazione dall'esposizione ai campi
elettromagnetici (C.E.M.) prodotti dagli impianti operanti a bassa e ad alta frequenza (ELF, RF)
quali le linee elettriche, le Stazioni Radio Base (SRB), gli impianti radiotelevisivi, affidano alle
regioni le competenze in materia di controllo e di v\gilanza sul territorio.
Il principale riferimento normativo in materia rappresentato dalla legge-quadro 221212001 n.3'6
sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici che detta i
principi fondamentali in materia di salute dei lavoratori e della popolazione dall'esposizione ai
suddetti campi, nonch in materia di tutela dell'ambiente e del paesaggio.
In attuazione di detta legge quadro sono stati emanati due Dpcm, entrambi in data 8/7/2003, che
riguardano i campi generati dalle due categorie di impianti, teleradiocomunicazioni ed elettrodotti.
Tali decreti fissano i limiti di esposizione, i valori di attenzione e gli obiettivi di qualit per la
protezione della popolazione, le tecniche di misurazione dei livelli di esposizione e, per quanto
attiene agli elettrodotti, i criteri per la determinazione delle fasce di rispetto.
Nel caso dell'impianto di cogenerazione in oggetto sia i dispositivi elettrici di centrale (alternatore
e trasformatore principale) sia la connessione alla rete eleffricanazionale sono in media tensione
(6,3 e15 kV) e dipotenza limitata (dell' ordine di qualche MWe).
I valori di campo elettromagnetico sono quindi praticamente nulli al di fuori della cabina elettrica.
Per quanto riguarda la linea di collegamento alla sottostazione in M.T. di Enel Distribuzione
(Cabina Primaria di Busalla in via Milite lgnoto 6), per cui verr presentata richiesta di
allacciamento sulla base della attuale normativa in vigore, si tratta di un cavidotto interrato gi
esistente. Non quindi previsto alcun significativo incremento dei campi elettromagnetici su
alcun recettore sensibile.
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7.2 Sistemi di monitoraggio
7.2.1 Controllo delle emissioni
La centrale dotata di un sistema per il campionamento delle emissioni al camino.
I referti analitici saranno tenuti a disposizione degli organi di controllo competenti e, se richiesto,
forniti in tempo reale agli Enti di Controllo.
I sistemi di abbattimento delle emissioni saranno sottoposti a periodica manutenzione, al fine di
garantire l'efficienza degli stessi, e prevenire danni ambientali.
Relativamente agli accorgimenti progettuali e tecnologici per la riduzione e il controllo delle
emissioni, venanno adottati i sistemi e le tecnologie pi efficaci ed affidabili oggi disponibili
,
con
i seguenti obiettivi primari:
-
controllo puntuale e continuo delle caratteristiche del combustibile perch rientri sempre nei
limiti di legge e non contenga all'origine inquinanti in qualit e quantit superiori a quanto
previsto dal la progettazione
del l' impianto
;
-
controllo della combustione e del suo completo svolgimento (minimizzazione
delle emissioni
di CO) anche al fine di sfruttare al massimo il contenuto energetico del combustibile;
-
controllo in continuo delle condizioni di combustione e delle condizioni di efficienza delle
sezioni di abbattimento fumi sia in caldaia che al camino; questi controlli sono tra loro
connessi, mediante apposito HW e SW di processo (supervisione dei parametri di
funzionamento, gestione attiva di eventuali allarmi e sicurezze intrinseche) e realizzano il
mantenimento delle condizioni ottimali di funzionamento di tutta la catena combustione;
-
elevata capacit di gestire i transitori senza produrre emissioni inquinanti indesiderate e, in
ogni caso, di ridurre a tempi minimi le condizioni di transitorio e di emersenza.
Va considerato che:
-
I'impianto ha caratteristiche di progetto note e consolidate e procedure di emergenza analoghe
a quelle messe a punto in numerose applicazioni simili;
-
I'impianto in oggetto di dimensioni suffrcientemente piccole e di tecnologia e affidabitit tali
da non presentare significativi problemi di avviamento, esercizio e manutenzione;
-
tutte le apparecchiature essenziali al corretto funzionamento sono coperte da scorta di stand-by
o sono progettate a sezioni ridondanti ed hanno doppia alimentazione di energia;
-
I'intero sistema coperto da SW e HW di controllo in grado di gestire diversi livelli di
preallarme ed allarme e di attivare le procedure correttive prima che si vengano a creare
situazioni che impongano la fermata;
-
I'impianto sorvegliato a turni continui (24 ore su 24) da personale specializzato di
conduzione e manutenzione;
-
il sistema di combustione supervisionato 24 ore su 24, dal conduttore caldaista in turno.
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7.2.2 Prevenzione delle ricadute al suolo
E' previsto un piano di monitoraggio della qualita dell'aria che prevede un controllo periodico sia
intrno all'area dell'impianto che all'esterno dello stesso su punti campione opportunamente
identificati.
Sono previsti sia controlli nel periodo ante-operam da eseguirsi nell'anno immediatamente
precednte I'inizio delle prove di avviamento dell'impianto sia controlli durante l'esercizio
commerciale dell' impianto.
7.3 Analisi Ambientale
In fase di Progetto Tecnico dell'Impianto verranno predisposte gli studi e le analisi necessari per la
valutazione dll'impatto sull'ambiente circostante, in accordo con la vigente normativa per il
ri I asc io de I I a Autor izzazione Un i c a alla realizzazi one ed e serc izio de I I' impianto :
Relazione Ambientale
Valutazione di impatto sulla qualit dell'aria
Relazione campagna di misura del rumore ante operam
Valutazione di impatto acustico.
7.4 Bilancio delle acque
If fabbisogno di acqua rappresentato dal consumo di acqua demineralizzata da parte della caldaia
e del ciclo termico, dal consumo di acqua per l'alimentazione del sistema DeNOx con la soluzione
acquosa di urea, dal consumo di acqua industriale per servizi (lavaggio pavimenti, irrigazione, etc.)
e dal consumo di acqua sanitaria (acqua potabile e servizi igienici).
Tale fabbisogro, valutabile nell'ordine dei 600 lih (15 m3/giorno), non include le perdite della rete
di teleriscaldamento, il cui reintegro, comunque modesto, sar valutato a seguito della definizione
deltracciato e del dimensionamento della rete stessa.
La produzione di acque di scarico stimata nel 70Yo del fabbisogno (il rimanente disperso in
atmosfera sotto forma di vapore edutilizzato per irrigazione delle atee a verde) e pertanto sar pari
a circa 400 Vh (10 m3/g), dopo opportuno trattamento, tale acqua viene convogliata alla vasca di
accumulo per essere poi riutilizzata come acqua industriale.
Ne consegue che il reintegro necessario per gli usi industriali dell'ordine dei 150 l/h a cui si
aggiirnge il consumo di acqua potabile e per usi sanitari, dell'ordine dei 50 l/h .
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7.5 Impatto visivo .i

Il progetto architettonico dell'impianto verr realizzatoin modo tale da integrarsi il pi possibile


all' interno del contesto esistente.
Al fine di minimizzare l'mpatto visivo, particolare cura sar posta nella scelta delle soluzioni
architettoniche e nella realizzazione interventi di mascheramento visivo degli elementi
dell'impianto, non dimenticando comunque le esigenze tecniche tipiche di un impianto industriale.
Le aree non utilizzate verranno convertite in aree verdi e saranno piantumate rispettando le
caratteristiche della flora locale, concordate con gli Enti preposti.
7.6 Impatto sulla viabilit
Il bacino locale di raccolta delle biomasse costituito da unoarea di circa 70 km di raggio dalla
sede del Distretto Energetico.
La logistica di approvvigionamento prevede per i trasporti nel raggio indicativo di 20 km dalla
centrale l'utilizzo prevalente di veicoli con capacit di carico di 5
-
l0 t, mentre per i trasporti da
maggiore distanza sono previsti camion a cassone e camion a pianale, con capacit di carico fino a
30 t .
Tenuto conto di un periodo di consegna alla centrale dalle 8 alle 17 per 5 giorni alla settimana(2}
g/anno), si prevedono una decina di rotazioni al giorno per I'approvvigionamento delle circa
35.000 t/anno di materiale, richieste per I'alimentazione della centrale.
Tali carichi viari appaiono del tutto compatibili con la viabilit ordinaria esistente sul Sito e sono
comunque tali da non creare problemi di congestione veicolare.
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Sezione 8 : Iter autorizzativo e piano di realizzazione
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8.1 Procedura Autorizzativa
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La Regione Liguria ha formalizzato url piano energetico regionale che prevede un limite sulla
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taglia di impianti alimentati a biomasse vegetali diprevalente origine forestale fissato in 4 MWe.
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Per il rilascio dell'
"Autorizzazione
unica allarealizzazione ed esercizio dell'impianto" la Regione
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Liguria ha adottato la legge 38712003, art. 12 con Procedura di Sportello Unico delegato alla
L.
Provincia competente.
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Tale legge prevede che il Soggetto Promotore produca la documentazione tecnica ed ambientale
I necessaria per l'ottenimento dei pareri favorevoli di tutti gli Enti competenti: Regione, Provincia,
Cornne, Comunit Montana, ARPA, VVFF, ASL, Ente elettrico, GSE ed UTIF.
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Nell"'Autorizzazione Unica" sono compresi:
il permesso di costruire
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l'autotizzazione alle emissioni
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l'autorizzazioneagli scarichi
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il parere di conformit antincendio
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il parere dell' ASL
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l'autorizzazione alla connessione alla rete elettrica nazionale
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la qualifica di impianto a fonte rinnovabile
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il parere del settore Viabilit
-
l'autotizzazione di eventuali opre connesse
-
il parere di sostenibilit delpiano di approwigionamento.
Sull4 base di precedenti esperienze il tempo necessario per la preparazione della documentazione
tecnica ed ambientale da allegare alla istanza di richiesta dell'
"Autorizzazione
Unica" da
presentare allo Sportello Unico dell'ordine dei 4-6 mesi.
1
Il tempo per l'espletamento dell'iter autorizzativo stimable in 9
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12 mesi dalla presentazione
-
dell'istanza di rilascio dell'Autorizzazione Unica corredata dalla sopradetta documentazione.
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8.2 Realazazione dell'impianto
Il tempo necessario per la realizzazione dell'impianto di circa
Permesso di costruire.
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27 mesidalla data di rilascio del
InllegatgJ riportato il programm a di realizzazione, articolato in quattro fasi :
-
definizione contratto EPC (3 mesi)
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-
realizzazione dell'impianto (20 mesi)
-
messa in servizio (3 mesi)
-
col l audo (l mese).
A valle del rilascio del Permesso di costruire, in un periodo di circa 3 mesi, veffanno formalizzati i
contratti di fornitura per i principali sistemi e sottosistemi dell'impianto, propedeutici per I'avvio
de I le attiv it r ealizzativ e.
La costruzione inizier, a valle del completamento
l'apertura del cantiere.
I montaggi meccanici inizieranno dal 17" mese, con
saranno completati entro il23o mese.
Le attivita propedeutiche alla messa in servizio inizieranno al22" mese e si completeranno al24"
mese con la prima accensione dell'impianto.
Le prove funzionali e prestazionali inizieranno al 25o mese con la prima sincronizzazione per
terminare al 27" mese con la prova di accetlazione finale a cui segue l'entrata in esercizio
commerciale dell' imoianto.
dell'ingegneria di base, all'8o mese, con
le strutture della caldaia e della linea fumi
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ELENCO ALLEGATI
Dati del Sito
1. Planimetria catastale
2. Sezioni e layout area di intervento
Planimetria generale Utenze della rete di teleriscaldamento
Schema generale di processo
Bilancio di massa e di energia
l. Assetto full electric
2. Assetto cogenerativo invernale
Schema della linea fumi
Schema di trattamento reflui di impianto
l. Trattamento acque oleose
2. Trattamento scarichiindustriali
Schema elettrico unifilare
Layout preliminare di impianto
Programm a di realwzazione
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