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I Leoni

Foto in copertina: LOsservatore Romano


2012 Lindau s.r.l.
corso Re Umberto 37 - 10128 Torino
Prima edizione: ottobre 2012
ISBN 978-88-7180-985-4
Riccardo Burigana
STORIA
DEL CONCILIO
VATICANO II
Introduzione
Qual stato il risultato del Concilio? stato recepito nel mo-
do giusto? Che cosa, nella recezione del Concilio, stato buo-
no, che cosa insufficiente o sbagliato? Che cosa resta ancora
da fare? [] Emerge la domanda: Perch la recezione del
Concilio, in grandi parti della Chiesa, finora si svolta in mo-
do cos difficile? Ebbene, tutto dipende dalla giusta interpre-
tazione del Concilio o come diremmo oggi dalla sua giu-
sta ermeneutica, dalla giusta chiave di lettura e di applicazio-
ne. I problemi della recezione sono nati dal fatto che due er-
meneutiche contrarie si sono trovate a confronto e hanno liti-
gato tra loro. Luna ha causato confusione, laltra, silenziosa-
mente ma sempre pi visibilmente, ha portato frutti.
Benedetto XVI, Discorso alla Curia Romana
in occasione della presentazione
degli auguri natalizi, 22 dicembre 2005
Le parole di Benedetto XVI sono state un invito a un ul-
teriore approfondimento del Vaticano II e delle interpreta-
zioni che ne sono state date, in modo da poter vivere appie-
no le ricchezze del Concilio, senza quei condizionamenti e
quelle limitazioni che nascevano da una lettura parziale,
talvolta distorta; queste parole, pronunciate nellanno del
40 anniversario della chiusura del Concilio, hanno cos
rappresentato un punto di partenza per una nuova stagio-
ne di studi, dei quali si cominciano a cogliere i primi frutti,
come dimostrano le tante pubblicazioni che sono venute ar-
ricchendo la bibliografia sul Vaticano II.
Che cosa stato il Concilio Vaticano II? Che cosa il
Concilio Vaticano II? Nellapprossimarsi del 50 anniversa-
rio dellapertura queste due domande rimangono centrali
per la comprensione del Vaticano II nella storia della Chie-
sa, nonostante le tante risposte che sono state date nel cor-
so degli anni, lasciando per, per tanti versi, queste do-
mande inevase. Fin dallindomani della conclusione del
Concilio si cercato di proporre una ricostruzione storica
che fosse al tempo stesso uninterpretazione del Vaticano II
per il presente e per il futuro della Chiesa, facendo ricorso
a unermeneutica che affondava le proprie radici nelle po-
sizioni che si erano confrontate in Concilio, animando un
dibattito teologico che era andato ben oltre lambito della
redazione dei singoli schemi. Maggioranza e minoranza
conciliare sembravano prolungare il proprio confronto,
con tutte le loro articolazioni e peculiarit, non solo nel
campo della recezione del Vaticano II, ma della stessa rico-
struzione storica del Concilio, che faceva parte, allora co-
me ora, della recezione, dal momento che la conoscenza di
un fatto il primo necessario passo per la recezione stes-
sa, tanto pi quando di quel fatto vengono meno i testi-
moni diretti.
Per questo si venuto sviluppando un dibattito, non
semplicemente storiografico, sulla definizione del Vaticano
II: era un fatto, uno dei tanti della storia del cristianesimo
del XX secolo, pi o meno rilevante, tutto interno alla sola
Chiesa cattolica e quindi destinato ad avere delle ricadute
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solo nellambito del cattolicesimo? In questa prospettiva si
poteva interpretare il Vaticano II come una tappa della
campagna antimodernista della Chiesa Era stato un av-
venimento della Chiesa cattolica che aveva avuto delle con-
seguenze anche al suo esterno, in particolare nel cristiane-
simo, per la sua valenza ecumenica? Erano rimasti coinvol-
ti anche gli ebrei? Si era quindi avviata una riflessione sul-
la Chiesa in senso lato, sempre per allinterno dellalveo
del cristianesimo Oppure si trattava di un evento che
aveva segnato profondamente la Chiesa cattolica, il cristia-
nesimo e la societ civile? Il Vaticano II si era cos posto lo-
biettivo di affrontare in termini nuovi, con un linguaggio
nuovo, forse anche con una dottrina nuova, il rapporto con
il mondo moderno Poi cera chi, pur intervenendo sulla
definizione del Vaticano II, era pi interessato a esprimere
un giudizio negativo sul Concilio nel suo complesso, come
un momento di rottura della tradizione, tanto che lunica
strada era quella di rigettare tutto quanto promulgato dal
Concilio, come se esso non fosse esistito.
In questo dibattito si fatto ricorso alla riflessione del-
la storiografia contemporanea, che si a lungo interrogata
su queste tre categorie (fatto, avvenimento ed evento), so-
prattutto nellinterpretazione delle vicende del XX secolo,
senza abbandonare quella che era limpostazione iniziale,
cio il fatto che ogni scelta sembrava dipendere pi che da
una ricostruzione delle vicende del Vaticano II, da una
chiave ermeneutica in grado di sottolineare continuit e di-
scontinuit del Concilio nei confronti della tradizione del-
la Chiesa.
Proprio il dibattito su continuit e discontinuit del Va-
ticano II rappresenta un secondo elemento, dopo la rifles-
sione sulla definizione del Concilio in quanto tale, dal mo-
9 INTRODUZIONE
mento che esso interviene sul rapporto tra il Vaticano II e la
storia della Chiesa, in senso lato, andando ben oltre quello
che poteva essere il rapporto con la tradizione conciliare.
Infatti si ha un recupero della tradizione del cristianesimo
delle origini, talvolta con degli accenni allepoca precosta-
ninana, come portatrice di valori poi perduti, nel tentativo
di ripensare anche al patrimonio spirituale, liturgico, teolo-
gico dellOriente cristiano, anche quando questo non si ri-
conosceva pi in comunione con Roma, mentre maggiori
difficolt sembra avere un recupero delle istanze della
Riforma protestante del XVI secolo. Fin dai primi tentativi,
pur parziali, di ricostruzione storica del Vaticano II si ve-
nuta cos a creare una sorta di corto circuito tra la definizio-
ne di cosa esso era stato e il suo rapporto di continuit e di
discontinuit con la tradizione della Chiesa. Ci era dovu-
to al fatto che luno sembrava subordinato allaltro, con il ri-
corso a una serie di elementi, come la scelta di quali erano
i termini per stabilire la continuit (il magistero di Pio XII?
La Chiesa del XX secolo? La Chiesa post-tridentina?, solo
per fare qualche esempio), che soffocavano la ricerca stori-
ca in uno schema ermeneutico precostituito che era utile,
essenzialmente, per comprendere come il dibattito concilia-
re si era modificato nel postconcilio, nella stagione della re-
cezione del Vaticano II. Mancava, come mancato a lungo
e si sarebbe tentati di dire che manca tuttora, una prospet-
tiva che andasse ben oltre le posizioni che si richiamavano,
implicitamente, alla dialettica maggioranza-minoranza del
Vaticano II, che veniva declinata in molti modi; tra questi si
era fatta strada linterpretazione di un Concilio sottoposto
alla tensione tra spirito e lettera, come se il primo fosse lu-
nico criterio valido per comprendere il Vaticano II e il se-
condo solo il tentativo di ridurre la portata innovatrice del
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primo, dimenticando che i concili ecumenici, sempre, si
erano caratterizzati per la promulgazione di documenti, di
lettera, dai quali iniziare una riflessione per un rinnovamen-
to ecclesiale.
Il Sinodo dei vescovi per una valutazione dellapplica-
zione del Vaticano II, voluto nel 1985 da Giovanni Paolo
II, che del Concilio era stato uno dei protagonisti, ha se-
gnato una svolta nella stagione degli studi sulla sua sto-
ria, anche se non stato in grado di uscire dalla logica di
contrapposizione, che nasceva da ermeneutiche diverse e
inconciliabili. La celebrazione del Sinodo ha messo in evi-
denza limportanza di una ricostruzione storica in grado
di favorire la conoscenza e la comprensione del Vaticano
II, mostrando la debolezza e la parzialit degli studi che
fino a quel momento si erano misurati con la storia del
Concilio, anche sotto forma di commento ai singoli testi.
Proprio alla luce di questo rinnovato interesse per la sto-
ria del Concilio nella prospettiva di proporre la vera in-
terpretazione del Vaticano II nato il progetto internazio-
nale Per una Storia del Concilio Vaticano II, diretto dallo
storico Giuseppe Alberigo (1926-2007), che ha visto la
partecipazione di studiosi che provenivano da numerosi
paesi, che avevano competenze diverse tra di loro, che
appartenevano a varie Chiese e comunit ecclesiali; que-
sto progetto si proponeva la redazione di una Storia del
concilio Vaticano II, fondata sul metodo storico-critico, che
stata pubblicata a partire dal 1996. Oltre a coinvolgere
un certo numero di studiosi, alcuni dei quali non aveva-
no anagraficamente memoria del Concilio, il progetto ha
avuto il merito di ampliare le conoscenze sulle fonti ine-
dite dei padri, dei periti, degli uditori, dei diplomatici,
degli osservatori delegati al Concilio, facendo avvicinare
11 INTRODUZIONE
molti studiosi alla storia del Vaticano II. Indubbiamente,
nella lettura dei cinque volumi della Storia del concilio Va-
ticano II, cos come di molti dei lavori che hanno fatto par-
te di questo progetto, emerge, talvolta con fin troppa evi-
denza, limpostazione della officina bolognese, gi ben
presente e attiva al tempo del Concilio, nella sua interpre-
tazione; si tratta di uninterpretazione secondo la quale il
Vaticano II sarebbe un evento proprio nella misura in cui
ha determinato una forte discontinuit nella vita della
Chiesa, e per questo il Concilio costituirebbe una svolta
epocale, non interamente compiuta, per le incertezze di
Paolo VI, che avrebbe, in questo, tradito la volont
dellaggiornamento di Giovanni XXIII. Al di l del con-
tenuto dei singoli capitoli, i cinque volumi della Storia
propongono cos una chiave interpretativa del Vaticano II
bene definita, delineata nellintroduzione e nella conclu-
sione a ogni volume: su questa interpretazione ci si po-
trebbe soffermare a lungo, dando conto del dibattito che
essa ha generato, dei diversi modi con i quali stata de-
clinata allinterno del gruppo di autori della Storia e dei
limiti che essa ha mostrato fin dal suo apparire nella com-
prensione della complessit del Concilio. In questa sede
pare pi opportuno sottolineare il fatto che linterpreta-
zione della officina bolognese mostra giorno dopo gior-
no la sua debolezza e la parzialit proprio alla luce delle
tante fonti edite e inedite che sono a disposizione per la
ricerca storico-teologica sul Vaticano II.
Proprio grazie a queste fonti e ai pi recenti studi, che su
di esse si sono fondati, si sono avute delle nuove conoscen-
ze, che hanno aperto delle prospettive interessanti non solo
per il superamento di una stagione di ricostruzione storica
che dipendeva esclusivamente da unermeneutica del Vati-
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cano II, ma per la promozione di una comprensione del
Concilio nel suo contesto storico e nella continuit con la bi-
millenaria tradizione della Chiesa; proprio questultima
prospettiva non determina una relativizzazione di quanto il
Vaticano II ha detto, ha fatto e ha scritto, ma una compren-
sione, sempre migliore, delle sue ricchezze e delle sue de-
bolezze che testimoniano lo sforzo di aprire una riflessione
e un dialogo che dovevano tener conto di quanto cristiani e
cristiane avevano vissuto per duemila anni nella luce di
Cristo che illumina il mondo.
A cinquantanni dallapertura del Concilio, con bibliote-
che stracolme di testi, anche di carattere storico, sul Vatica-
no II, con questo saggio ci si propone di offrire un contribu-
to alla sua conoscenza storica, in una forma sintetica che
possa introdurre il lettore meno informato e lappassionato
conoscitore alla complessit delle ricchezze del Concilio
che ancora attendono, in gran parte, di essere pienamente
recepite. Si voluto cos mostrare le dinamiche che hanno
guidato la redazione dei documenti e che hanno segnato
lesperienza quotidiana del Concilio da parte di tutti coloro
che vi hanno preso parte; nella ricostruzione storica delle
vicende del Vaticano II si posta una particolare attenzione
alle parole e ai gesti di Giovanni XXIII e Paolo VI, nella con-
sapevolezza che entrambi ne sono stati gli assoluti protago-
nisti, pur nelle diversit di posizioni che hanno manifesta-
to, tra aggiornamento e rinnovamento, in profonda conti-
nuit con la tradizione della Chiesa.
Questo libro il risultato di ricerche, incontri e letture di
anni, e per questo devo molto a tanti nel mio cammino per
conoscere la storia del Vaticano II; a loro, maestri, colleghi,
studenti e amici, va il mio ringraziamento, tanto che mi
13 INTRODUZIONE
sembra di dover condividere con tutti loro queste pagine,
anche se, ovviamente, completamente mia la responsa-
bilit di quanto ho scritto. Per la redazione di questo libro
sento per lobbligo di ringraziare, in particolare, il profes-
sor Giovanni Maria Vian che mi ha rivolto linvito a scrive-
re una storia del Concilio Vaticano II; mons. Luciano Gio-
vannetti, presidente della Fondazione Giovanni Paolo II,
che in questi anni ha seguito con paternit accogliente i
miei studi; il francescano Roberto Giraldo, preside dellI-
stituto di Studi Ecumenici di Venezia, con il quale sempre
un piacere conversare del Concilio con approcci diversi
nella comune prospettiva ecumenica; il dott. Guido Bellat-
ti Ceccoli, compagno di mille avventure tra archivi e bi-
blioteche che ha trovato il tempo di leggere parola per pa-
rola questo testo, facendo molte osservazioni critiche; il
professor Luiz Carlos Luz Marques che da Recife non ha
fatto mai mancare i suoi commenti con amicale sincerit; il
professor Renato Burigana, mio fratello maggiore, che si
informato quotidianamente del procedere del lavoro, sug-
gerendo soluzioni e sollecitando conclusioni. Una parola
specialissima va a Eleonora, mia moglie, per la sua infinita
pazienza nellascolto amorevole dei miei passi nel rico-
struire il passato per capire il presente. Infine vorrei dedi-
care ogni lettera e ogni spazio di questo libro a Sara Jolan-
da occhi di cielo.
NOTA BIBLIOGRAFICA
Vengono fornite, qui di seguito, delle indicazioni bibliografiche per
offrire degli elementi di riferimento e per favorire ulteriori approfondi-
menti sul Vaticano II; anche nei capitoli seguenti verr seguito lo stesso
14 STORIA DEL CONCILIO VATICANO II
criterio, con una particolare attenzione agli studi pi recenti, prevalente-
mente in lingua italiana.
Per quanto riguarda le fonti del Concilio Vaticano II si ha a disposi-
zione la quasi totalit della documentazione ufficiale grazie a Giovanni
XXIII e a Paolo VI. Infatti Giovanni XXIII, relativamente alla sola Fase an-
tepreparatoria, e Paolo VI a tutto il Concilio, presero la decisione di pub-
blicare i documenti e gli atti del Vaticano II. Si hanno cos gli Acta et Do-
cumenta concilio ecumenico Vaticano II apparando, Typis Vaticanis, Citt del
Vaticano 1960-1995, in due serie, la prima sulla Fase antepreparatoria
(1959-1960), con gli interventi di papa Giovanni e il materiale relativo ai
vota per il futuro concilio, e la seconda sulla Fase preparatoria (1960-
1962), con gli interventi di papa Giovanni, gli atti della Commissione
Centrale in tutte le sue articolazioni. Gli Acta Synodalia Sacrosancti Conci-
lii Oecumenici Vaticani II, Typis Vaticanis, Citt del Vaticano 1970-1999,
coprono invece gli anni 1962-1965 e sono organizzati in sei serie, un in-
dice generale e due appendici. Nelle prime quattro serie sono raccolti i
documenti relativi al dibattito in aula con tutte le osservazioni dei padri
ai singoli schemi inviate alla Segreteria del Concilio, mentre la quinta se-
rie contiene i documenti dellattivit degli organi direttivi del Concilio,
dal Consiglio di Presidenza fino al Collegio dei Moderatori. Nella sesta
serie sono pubblicati documenti di vario genere, da lettere a osservazio-
ni, a note manoscritte, giunte alla Segreteria Generale o redatte dalla
stessa. Al di l dei criteri editoriali usati, talvolta messi in discussione da
qualche studioso, questa raccolta costituisce la fonte fondamentale e irri-
nunciabile per la ricostruzione delle vicende del Vaticano II.
A partire dagli anni 90 Francisco Gil Hellin ha pubblicato una serie
di sinossi dei principali documenti conciliari (Lumen gentium, Dei Ver-
bum, Gaudium et spes, Presbyterorum ordinis, Sacrosanctum concilium e Uni-
tatis redintegratio) per i tipi della Libreria Editrice Vaticana, proponendo
le diverse versioni degli schemi, le relazioni di presentazione in aula con-
ciliare e un certo numero di osservazioni e interventi, presenti negli Ac-
ta Synodalia; si tratta di un utile strumento per un primo orientamento
sulla storia redazionale di alcuni schemi.
Accanto alle fonti ufficiali, negli ultimi anni, sono stati pubblicati i
diari di padri e periti conciliari; alcuni di questi erano gi noti da anni,
costituendo una fonte preziosa per le prime ricostruzioni del Vaticano II.
Tra i diari editi, YVES CONGAR, Mon Journal du Concile, Cerf, Paris 2002,
voll. 1-2, disponibile anche in traduzione italiana, Diario del Concilio, Edi-
15 INTRODUZIONE
zioni San Paolo, Cinisello Balsamo (Mi) 2005, voll. 1-2; HENRI DE LUBAC,
Carnets du concile, Cerf, Paris 2007, voll. 1-2, disponibile anche questo in
traduzione italiana: Quaderni del Concilio, Jaca Book, Milano 2009, voll. 1-
2; ANDRE MARIE CHARUE, Carnets conciliaires, ed. par Leo Declerck et
Claude Soetens, Publications de la Facult de Thologie, Louvain-la-
Neuve 2000; UMBERTO BETTI, Pagine di diario, in La Dei Verbum trentan-
ni dopo. Miscellanea in onore di Padre Umberto Betti o.f.m., a cura di Nicola
Ciola, Pontificia Universit Lateranense, Roma 1995, pp. 301-373, succes-
sivamente riedito con materiale inedito, UMBERTO BETTI, Diario del conci-
lio, Dehoniane, Bologna 2003. Pi per il rilievo dellautore, che per il suo
contenuto, va segnalato anche il diario di GRARD PHILIPS, Carnets conci-
liaires de mgr Grard Philips, secretaire adjoint de la Commission doctrinale,
ed. by Karim Schelkens, Peeters, Leuven 2006. Di rilievo sono anche le
lettere circolari che quasi quotidianamente Hlder Cmara inviava al
gruppo dei suoi collaboratori in Brasile; di queste disponibile ledizio-
ne completa HLDER CMARA, Circulares Conciliares, orgs. Luiz Carlos Luz
Marques - Roberto De Arajo Faria, CEPE, Recife 2009, voll. 1-3 e una
traduzione parziale in italiano, HLDER CMARA, Roma, due del mattino.
Lettere dal Concilio Vaticano II, Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo (Mi)
2008. Per la testimonianza della quotidianit del Vaticano II da parte di
un padre conciliare, non coinvolto negli organismi ma sempre presente
in aula, Mons. Carlo Ferrari Padre del Concilio. Diario (1962-1965), a cura
di Stefano Siliberti, La Cittadella, Mantova 2010. Per la testimonianza di
uno dei tanti diplomatici presenti al Vaticano II, PROSPER POSWICK, Un
journal du Concile. Vatican II par un diplomate belge, d par Reginald-Ferdi-
nand Poswick - Yolande Juste, F.-X. De Guibert, Paris 2005.
Per una ricostruzione, fondata sul metodo storico-critico delle vicen-
de del Vaticano II, Storia del concilio Vaticano II, diretta da Giuseppe Albe-
rigo, voll. 1-5, edizione italiana a cura di Alberto Melloni, Peeters-Il Mu-
lino, Leuven-Bologna 1995-2001. Al di l del contenuto dei singoli capi-
toli i cinque volumi della Storia propongono una chiave interpretativa
del Vaticano II bene definita, che si fonda sullidea di svolta epocale
determinata dal Vaticano II nella Chiesa. Di questa chiave interpretativa
si pu leggere una lucida e appassionata presentazione, GIUSEPPE ALBE-
RIGO, Breve storia del concilio Vaticano II, Il Mulino, Bologna 2005.
I cinque volumi sono stati tradotti, talvolta con delle modifiche non
secondarie, in americano, francese, spagnolo, tedesco e russo, mentre in
brasiliano disponibile solo il primo volume della Storia. Questi volumi
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sono uno dei risultati di un progetto internazionale, che ha coinvolto de-
cine di studiosi di paesi, formazione e confessione cristiana diversi, pro-
muovendo convegni internazionali, pubblicazione di monografie, edi-
zione di testi, inventari di fondi inediti. Per una valutazione critica della
Storia e di alcuni degli studi a essa connessi, si pu vedere una serie di
interventi di Agostino Marchetto, pubblicati in varie occasioni e poi rac-
colti in un singolo volume, AGOSTINO MARCHETTO, Il Concilio Ecumenico
Vaticano II. Contrappunto per la sua storia, Libreria Editrice Vaticana, Citt
del Vaticano 2005. Di pi recente pubblicazione, con alcuni testi inediti,
AGOSTINO MARCHETTO, Il concilio ecumenico Vaticano I. Per la sua corretta er-
meneutica, Libreria Editrice Vaticana, Citt del Vaticano 2012. Negli ulti-
mi anni ci sono stati dei tentativi di sintesi sulla storia del Vaticano II, pi
o meno riusciti, JOHN OMALLEY, What happened at Vatican II, Harvard
University Press, Cambridge 2008, tradotto in italiano Che cosa successo
nel Vaticano II, Vita & Pensiero, Milano 2010, ROBERTO DE MATTEI, Il Con-
cilio Vaticano II. Una storia mai scritta, Lindau, Torino 2010 e CHRISTINE PE-
DOTTI, La bataille du Vatican (1959-1965). Les coulisses du Concile qui a
chang lEglise, Plon, Paris 2012.
I documenti del Vaticano II sono stati sottoposti a una serie quasi in-
finita di commenti; quelli pubblicati nellimmediatezza della conclusio-
ne, talvolta quando il Concilio era ancora aperto, dai volumi della colla-
na Una Sancta, a quelli editi dalla LDC, ai tre volumi del Lexikon fr Theo-
logie und Kirche, solo per fare qualche esempio, sono interessanti perch
offrono un quadro, quasi in diretta, delle impressioni e delle prime inter-
pretazioni, tanto pi quando questi commenti sono redatti dagli stessi
autori dei documenti conciliari. Tra i pi recenti e significativi commen-
ti, ci sono i cinque volumi curati da Bernd Jochen Hilberath e Peter H-
nermann (Herders Theologischer Kommentar zum Zweiten Vatikanischen
Konzil, Herder, Freiburg 2004-2006), che propongono una dettagliata e
puntuale analisi dei testi; di carattere pi pastorale, con chiari intenti di-
vulgativi, sono le collane Per Leggere Il Vaticano II edita dalla San
Paolo in italiano, Revisitar O Concilio dalla Paulinas in brasiliano e
Rediscovering Vatican II dalla Paulist Press in inglese.
Nella vasta bibliografia sul Vaticano II mi pare particolarmente op-
portuno segnalare tra i pi recenti lavori dedicati alla ricostruzione del-
la partecipazione dei padri conciliari per nazione: dallIndia, PAUL PU-
LIKKAN, Indian Church at Vatican II. A Historico-Theological Study of the In-
dian Participation in the Second Vatican Council, Marymatha, Trichur 2001;
17 INTRODUZIONE
dal Brasile JOS OSCAR BEOZZO, A Igreja do Brasil no Conclo Vaticano II
(1959-1965), Paulinas, So Paulo 2005; dalla Croazia La Chiesa Croata e il
Concilio Vaticano II, a cura di Philippe Chenaux, Emilio Marin e Frajo
anjek, Lateran University Press, Citt del Vaticano 2011; dalla Francia
FRDRIC LE MOIGNE - CHRISTIAN SORREL, Les vques franais et le concile
Vatican II, Anuario de Historia de la Iglesia, n. 21, 2012, pp. 185-205.
Per un aggiornamento bibliografico sugli studi sul Vaticano II, dopo
gli articoli di Routhier su Laval thologique et philosophique, si pos-
sono vedere le rassegne curate da Massimo Faggioli su Cristianesimo
nella Storia, oltre che i titoli segnalati nella bibliografia della rivista
Ephemerides Theologicae Lovanienes, mentre presso il Centro Studi
per lEcumenismo in Italia di Venezia in corso di redazione una biblio-
grafia sul Vaticano II dei contributi in italiano ed editi in Italia.
Infine per quanto riguarda le fonti inedite rimane fondamentale la
consultazione dellArchivio del Concilio Vaticano II, sul quale PIERO
DORIA, LArchivio del Concilio Vaticano II: storia e sviluppo, Anuario de
Historia de la Iglesia, n. 21, 2012, pp. 135-155. Nel corso degli anni al-
tre istituzioni hanno costituito degli archivi espressamente dedicati al-
la raccolta delle fonti dei partecipanti al Vaticano II: la Fondazione Gio-
vanni XXIII per le Scienze Religiose di Bologna, il Centro Lumen gen-
tium dellUniversit Cattolica di Louvain-la-Neuve, il Centre for the
Study of the Second Vatican Council presso lUniversit Cattolica di
Leuven, il Centro di ricerche sul Concilio Vaticano II allUniversit La-
val nel Qubec, il Centro Studi e Ricerche Concilio Vaticano II presso la
Pontificia Universit Lateranense e il Centro Studi per lEcumenismo in
Italia a Venezia.
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