A Roma il manifesto anticrisi Gustare sotto un pergolato sapori genuini, tra il verde, lontani dal traffico e dalla pazza folla. Un desiderio realizzabile gi a pochi chilometri da Roma grazie ad alcuni ristoratori di campagna - ma loro preferiscono essere chiama~ osti - uniti intorno a un obiettivo comune: migliorare la qualit del territorio e nutrire la passione per l'arte culinaria realizzando piatti speciali con materie prime selezionate, solo il meglio di piccole produzioni. Le Cucine della campagna romana - questo il nome del sodalizio nato da un'idea di Paolo Cacciani (nellafoto), storico ristoratore di Frascati (Rm) - non vuole essere soltanto un insieme di indirizzi che potrebbe fornire una guida, ma un organismo vivo che ha saputo aggregare varie professionalit, creando un network tra produttori di materie prime selezionate, istituzioni comunali e regionali e Coldiretti. Ha realizzato una ricerca filologica per recuperare le ricette della memoria, ridisegnando una nuova identit delle cucina tipica. Ma ora questa associazione di osti va oltre: dati i venti che soffiano nel settore della ristorazione, ha emanato un Manifesto con 12firme. Per affrontare in modo pi consapevole e maturo questi tempi difficili abbiamo voluto darci nuove regole - dice Cacciani - vogliamo che il cliente recepisca garanzie certe sull'impegno professionale nostro e dei familiari che lavorano con noi, in sala e in cucina. La prima iniziativa gi partita: ognuno dei 12locali offrir un menu a 35-45 euro, vini inclusi, con spazio agli ortaggi romani di fine inverno come carciofi, puntarelle, briccoli, cicorie e ramoracce. Al Manifesto hanno aderito l'Osteria Fontana Candida, la Sibilla, Zaraz, Da una cantina, Oste della Bon'ora, La Cavola d'Oro, la Taverna Mari, la Taverna di Sopra, la Scuderia, Sora Maria e Arcangelo e Giuda Ballerino. (M.M.)@cod 14561 Q ] ~ucia Siliprandi Ci guida nel mondo dell'ospitalit all'insegna del benessere Cristina Vigg Cronista del gusto, indaga sui nuovi trend dei locali a Milano e provincia Intradizionale abito hanbok, ElenaLeedirige lasala del suo Lee's Korean restaurant & pub (vialeLombardia 32, Milano- tel 02 91477961), coreano tempio gourmet dove lacultura sifa sapore, tra pareti dai coloritenui e sofficipoltrone rosso fuoco. Un ristorantino raffinato, che propone leautentiche specialitdel bel Paese asiatico. Piattiche omaggiano riso,soia, verdure, pesce e carne di vitello, manzo e maiale. Escludendo latte e latticini.Daprovare? Losfizioso kimchi, cavolo cinese marinato, lejeon (frittelle),ijapchae (spaghetti di fecola di patate) e ilbibimbap. Eper finire?Mattang (patata dolce fritta e caramellata), un t al cedro oppure una bevanda al ginseng rosso e miele.~cod 74367 WiImw iJ1i; dJUi dunJc. d; (,;,000 V;ggI AI lee's specialit dai profumi e dai colori coreani -- .. Il Sollevante sposa il Mediterraneo: accade al Fooding LOrientesposa l'Occidente. Ele bacchette incontrano leforchette. AI Fooding (viaAldoMoro 3, Peschiera Borromeo, Mi- tel 02 89752540), uno spazio fluttuante fratonalit arancio e cacao, arredi vintage e mobili contemporanei. Unluogo soft, dove assaggiare sushi e sashimi,zuppe jap e noodles al wok, tempura di pesce e verdure, ma anche mozzarella di bufala campana Dop, burrata pugliese, nodini di fior di latte, salumi e carne di bufalo. Che va ad accentuarsi inalcune preparazioni curiose quali il maki di mozzarella, l'insalatadi puntarelle, arancia, ikura (uova di salmone) e stracciatella, nonch i rotoli di bufala, rilettura tutta mediterranea dei nipponici rolls.Ricettegustose, perfette alleate di birre ricercateo di cocktail a base di sak, zenzero, t matcha e wasabi.(5)cod 74365 72 ITALIAATAVOLA aprile 2010