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Cipriano, Civati, Squassina A., Benigni, Mirabelli, Oriani, Pizzetti, Porcari, Tosi,
Valmaggi, Viotto, Concordati
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PRESENTATO IL 10/01/2006
Giuseppe Civati
Arturo Squassina
Giuseppe Benigni
Franco Mirabelli
Ardemia Oriani
Luciano Pizzetti
Carlo Porcari
Stefano Tosi
Sara Valmaggi
Antonio Viotto
Gianfranco Concordati
“Intervento per il contenimento della produzione di inquinanti atmosferici”
Relazione
Articolo 1
2. A tal fine, e per tutti gli atti amministrativi e/o legislativi che attengono a questa
materia, la Regione Lombardia intende affrontare il problema in modo omogeneo in tutta
l’area territoriale di propria pertinenza, indicando come “area omogenea” l’intero
territorio regionale e adeguando in tal modo tutti i provvedimenti conseguenti. All’inizio
della stagione autunnale ed almeno una volta nel corso dell’inverno la Regione
Lombardia si impegna ad attuare un momento di verifica ed approfondimento Comune
con le Regioni confinanti (in particolare Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna) per definire
ed attuare politiche comuni, nella consapevolezza che il problema va affrontato su scala
generale, ossia a livello del bacino del fiume Po.
Capo I
Interventi per la mobilità sostenibile
Articolo 2
(Ammodernamento mezzi commerciali)
1. La Regione Lombardia definisce per ogni anno solare un piano, attraverso apposito
regolamento definito in accordo fra gli Assessorati ai Trasporti ed all’Ambiente, definito
di “modernizzazione del parco-veicoli commerciali” che interviene per eliminare
progressivamente i veicoli a motore adibiti a trasporto merci non catalizzati e ad alte
emissioni. Una seconda fascia di intervento, per tutti i mezzi su cui è possibile
intervenire, è l’applicazione di idonei sistemi di filtri anti-particolato. Gli incentivi
individuati nel Regolamento di cui sopra (differenziati a seconda si tratti di sostituzione
integrale del mezzo o di adozione dei filtri) sono vincolati alla sostituzione di mezzi
obsoleti o ad alte emissioni con mezzi a basso consumo ed a bassissime o nulle
emissioni, puntando su combustibili a basso impatto locale e globale come metano e
biodiesel. Obiettivo della Regione è sostituire e ammodernare secondo criteri ecologici
l’intero parco dei veicoli commerciali immatricolati in Lombardia nell’arco di cinque anni.
Articolo 3
(Ammodernamento parco ciclomotori sino a 50 cc)
1. La Regione Lombardia si pone analogo obiettivo, con procedure simili a quelle di cui
all’articolo 2, per l’ammodernamento dei “motorini”, ossia dei ciclomotori a due tempi
pre Euro, con l’obiettivo di toglierli dalla circolazione. Gli incentivi individuati sono
finalizzati alla sostituzione dei mezzi obsoleti e con alto livello di emissioni; nel
Regolamento attuativo verranno individuate da parte della Giunta regionale anche le
forme di incentivazione per la ricerca di innovazioni tecniche necessarie al superamento
del meccanismo dei due tempi. Obiettivo di questo intervento è rinnovare il parco veicoli
nel giro di cinque anni.
Articolo 4
(Misure annuali)
Articolo 5
(Incentivi particolari per utilizzo TPL)
Articolo 6
(Sistemi di accessi privilegiati per TPL)
1. Nei comuni capoluogo e d in tutti i comuni superiori ai 40.000 abitanti, sulla base di
studi a scala provinciale cui contribuisce finanziariamente la regione, vengono
individuate reti di corsie provvisoriamente riservate ai mezzi del TPL, in aggiunta a
quelle eventualmente già attivate ordinariamente, da estendere alle direttrici di
avvicinamento ai comuni capoluogo o superiori ai 40.000 abitanti, mediante sistemi
automatici e telematici. Tali interventi – da attuarsi a partire dal terzo giorno di
superamento della soglia - devono consentire una riduzione dei tempi di percorrenza, un
aumento della velocità commerciale, un miglioramento delle prestazioni ambientali, la
riduzione del costo di esercizio del servizio pubblico.
Articolo 7
(Regolazione degli accessi ai centri urbani)
1. Per le aree urbane comprese nel territorio dei Comuni superiori a 40.000 abitanti,
compresi Comuni con popolazione inferiore a tale entità che ne facciano richiesta e che
vengano ammessi ai successivi benefici su decisione della Regione Lombardia, è fatto
obbligo di stabilire, sulla base di una proposta omogenea definita dalla Regione
attraverso apposito atto regolamentare, un disciplinare di accesso alle aree urbane
dell’intero territorio comunale per i periodi di attenzione alla esposizione delle polveri
sottili, comprendente anche la particolare “quota di accesso” di tre euro/giorno di cui al
precedente articolo 5. Tali provvedimenti devono individuare fasce orarie, limiti di peso e
modalità di accesso per il traffico merci, con una modalità di riferimento omogenea su
base regionale.
Articolo 8
(Potenziamento delle aree pedonalizzate)
1. Per le aree urbane comprese nel territorio dei Comuni superiori a 40.000 abitanti,
compresi Comuni con popolazione inferiore a tale entità che ne facciano richiesta e che
vengono ammessi ai successivi benefici su decisione della Regione Lombardia, è
predisposto un “registro delle aree pedonalizzate” che individua le aree riservate ai
pedoni o con accesso di traffico fortemente limitato nel tempo. A far data dalla
pubblicazione della presente legge per i Comuni sopra indicati è stabilita una erogazione
finanziaria a copertura di tutti i costi progettuali ed esecutivi per le nuove zonizzazioni e
l’individuazione di aree riservate. La Regione si pone l’obiettivo, in assonanza con i
Comuni, di raddoppiare le aree soggette a pedonalizzazione nel corso di cinque anni.
Articolo 9
(Potenziamento della mobilità ciclistica)
Articolo 10
(Riorganizzazione dei tempi e degli orari delle attività urbane)
1. Per le aree urbane comprese nel territorio dei Comuni superiori a 40.000 abitanti,
compresi Comuni con popolazione inferiore a tale entità che ne facciano richiesta e che
vengono ammessi ai successivi benefici su decisione della Regione Lombardia, è
previsto un sistema di incentivazioni per la predisposizione di piani e programmi di
riorganizzazione degli orari e dei tempi delle attività nei centri abitati. Sono individuate
le realtà su cui operare gli interventi, che possono riguardare scuole, aziende pubbliche
e private, uffici aperti al pubblico con un flusso di almeno 200 persone/giorno. Il Comune
e i soggetti interessati a questa riorganizzazione definiscono la fascia oraria di entrata-
uscita nella quale operare la decisione della flessibilità, connettendosi ovviamente anche
col sistema della mobilità urbana ed extraurbana.
Capo III
Energia ed edilizia sostenibile
Articolo 11
(Impianti termici)
Articolo 12
(Rendimento energetico)
Articolo 13
(Produzione energetica)
2. Nello stesso piano si stabilisce che in tutti gli impianti di produzione energetica si
devono utilizzare unicamente combustibili a basso impatto ambientale, e che gli stessi
impianti devono dotarsi dei più innovativi sistemi di abbattimento delle emissioni di gas
climalteranti, come previsto dal protocollo di Kyoto.
Capo IV
Formazione e informazione
Articolo 14
(Monitoraggio e informazione)
Articolo 15
(Interventi di formazione)
Articolo 16
(Relazione annuale)