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Lo studio dell'astronomia parte necessariamente dall'analisi di quella immensa cupola che ci sovrasta e che viene chiamata anche cielo,

firmamento o pi semplicemente volta celeste. Osservarla e saperne esaminare le caratteristiche sono i primi passi da compiere per decifrare ogni singolo aspetto dell'universo. Tutto ci sembrerebbe comunque un'impresa ardua e riservata solo a coloro che riescono a scandagliare ogni pi recondito segreto celeste grazie all'ausilio di costosi strumenti ottici. Ma se questo vero per gli oggetti del cielo profondo, non lo altrettanto per iniziare a conoscere i fenomeni ed i corpi celesti pi comuni e le relazioni che questi hanno con la nostra vita di tutti i giorni. !asta pensare che gli astronomi dell'antichit" riuscirono in questo intento esclusivamente con l'ausilio di un solo strumento# l'occhio. Introduzione all'osservazione celeste $d occhio nudo infatti possibile osservare le stelle pi luminose e quindi, mediante l'aiuto di mappe celesti e planisferi, individuare le diverse costellazioni visibili a seconda della latitudine, della stagione e dell'ora d'osservazione. %n primo passo da compiere sar" allora quello di localizzare l'Orsa Maggiore, e quindi tracciando una retta immaginaria passante per le stelle Mera& e 'ubhe di questa costellazione, rintracciare l'Orsa Minore e la Stella Polare, la quale giace in prossimit" del polo Nord celeste.

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(ueste due costellazioni costituiranno un primo punto di partenza per individuarne altre come )assiopea, l'$uriga ed il 'ragone, e quindi lanciarsi nella ricerca delle costellazioni visibili a seconda della stagione# *egaso e l'$cquario che campeggiano alte nei cieli autunnali oppure Orione, i +emelli, il Toro ed il )ane Maggiore che dominano nei cieli invernali, od ancora il Leone e la ,ergine che appaiono in primavera ed infine le costellazioni di -rcole, del )igno, della Lira e dell'$quila che risulteranno visibili, insieme al profilo della ,ia Lattea, nei cieli estivi. Orientamento *er orientarsi ci si avvale innanzitutto dei . punti cardinali /0ord, 1ud, -st ed Ovest2 che possibile individuare partendo dalla stella polare per poi tracciare la verticale sull'orizzonte sino ad intersecarlo in un punto che indicher" il polo Nord, alla cui destra a 345 troveremo l' Est ed alla sinistra, sempre a 345, l'Ovest. 'alla parte opposta invece a 6745 il Sud.

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Dinamica della volta celeste Tutte le stelle, apparentemente ferme ed immutabili tanto da meritarsi l'appellativo di stelle fisse, vengono trascinate da -st verso Ovest da una rotazione /moto apparente del cielo2 contraria a quella della Terra.

La sfera celeste per osservabile da un qualsiasi punto della superficie terrestre solo per met" essendo l'altra occultata dall'orizzonte. 8anno eccezione le cosiddette stelle circumpolari, che descrivendo dei cerchi completi attorno ai poli celesti, non sorgono e non tramontano mai rimanendo sempre al di sopra dell'orizzonte.

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Costellazioni L'osservazione celeste non sarebbe cosa agevole senza l'adozione di un sistema che permetta di discernere agevolmente una zona dall'altra. %nendo infatti le stelle pi luminose con delle linee immaginarie, possibile individuare determinati settori del cielo allo stesso modo di come gi" stato fatto dagli antichi astronomi, i quali erano soliti interpretare questi allineamenti come raffigurazioni di miti, personaggi, eroi e leggende della loro vita quotidiana. )on il termine costellazioni non s'intendono tuttavia solo delle figure, ma anche determinate aree, che esse rappresentano, e che comprendono stelle ed oggetti di altra natura quali# galassie, nebulose, ammassi stellari, ecc..

Origine delle costellazioni $ttualmente le costellazioni ufficiali sono 77 e pi della met" di esse ci sono state tramandate dall'astronomo greco Tolomeo, che raccogliendo le testimonianze e gli studi precedenti, ne elencava .7 nel suo Almagesto. 9l nome di molte di loro quindi per la maggior parte di origine babilonese o greca, ed stato mantenuto fino ai giorni nostri, cos: come quello di alcune stelle. Tutto questo per quanto riguarda il cielo boreale, essendo quello dell'altro emisfero, o quanto meno la parte pi a 1ud di esso, nascosto, per via della latitudine, agli osservatori di tutta l'area mediterranea. Le costellazioni australi sono dunque di origine molto pi recente, risalgono infatti agli ultimi quattro, cinque secoli, quando i circumnavigatori dalla Terra, esplorando quelle zone, si servirono del cielo meridionale per orientarsi durante la navigazione. 8ornirono cos: preziose indicazioni agli astronomi di quel tempo che stilando nuove mappe celesti completarono la nostra conoscenza in merito. 8ra questi ricordiamo Bayer che introdusse un sistema per indicare le stelle adoperando le lettere dell'alfabeto greco secondo un ordine decrescente di luminosit". $ compimento dell'opera di tanti illustri studiosi, nomi e confini di ogni costellazione vennero definitivamente fissati, rispettivamente nel 63;; e nel 63<4, dall' I.A. ., il

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massimo organo astronomico mondiale. Le costellazioni sono comunque delle entit" di natura prospettica, formate da corpi che appaiono come facenti parte di un unico sistema, ma che in realt" nello spazio tridimensionale hanno in comune solo lo stesso settore celeste, essendo a volte situati a distanze di milioni di anni luce gli uni dagli altri.

Visibilit delle costellazioni 0onostante le stelle possano considerarsi fisse, ogni costellazione muta la sua posizione /rispetto alla nostra e non allo sfondo celeste2 per effetto del moto apparente del cielo. (uesto perch la Terra, oltre a girare su se stessa, compie anche un moto di rivoluzione attorno al 1ole, offrendoci ogni notte una visuale della volta celeste leggermente diversa. Ognuna di esse allora, con il passare dei mesi, apparir" alla stessa ora sempre pi spostata verso Ovest, sino a quando scomparir" sotto l'orizzonte occidentale per riapparire poi, dopo un certo periodo di tempo, da quello orientale. 8anno eccezione le costellazioni attigue ai poli che, per effetto della sfericit" della Terra, ruotano attorno ad essi descrivendo dei cerchi completi fra lo zenit e l'orizzonte. *er questo sono dette circumpolari, e sono visibili solo dall'emisfero di cui fa parte il polo celeste attorno a cui ruotano, rimanendone invece occultate nell'altro. 1i distinguono in !oreali ed australi.

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Costellazioni dello Zodiaco %n discorso a parte meritano quelle 6; costellazioni che fanno parte dello zodiaco, ovvero di quella striscia del cielo concentrica all'eclittica, su cui si spostano apparentemente tutti i corpi principali del sistema solare. 8ra questi uno in particolare, il 1ole, attraversa ogni mese un settore pari a <45 / segno zodiacale2 effettuando quindi un giro completo in un anno solare. *er convenzione, si allora stabilito sin dall'antichit", di identificare ognuna di queste suddivisioni con l'omonima e corrispondente costellazione. $ partire dalla prima sono# $riete, Toro, +emelli, )ancro, Leone, ,ergine, !ilancia, 1corpione, 1agittario, )apricorno, $cquario e *esci.

Precessione degli Equinozi $ causa del fenomeno della =precessione degli e"uinozi=, un lento e continuo movimento dell'asse di rotazione del nostro pianeta, che oscillando descrive un cerchio in ;>.444 anni, ogni riferimento celeste varia la sua posizione di circa 6,?5 ogni secolo. Ogni ;.444 anni si verificher" allora uno slittamento pari a <45, con il risultato che ogni costellazione occuper" il posto del segno zodiacale immediatamente successivo. 9nfatti gli equinozi, le intersezioni dell'eclittica con l'equatore celeste, detti anche =punto d#Ariete= e =punto della Bilancia=, si trovano ai giorni nostri rispettivamente nei *esci e nella ,ergine e non pi in quelle da cui anticamente presero il nome.

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Mappe e sc ede delle costellazioni


)ostellazioni !oreali )ostellazioni $ustrali )ostellazioni @odiacali )ostellazioni circumpolari boreali )ostellazioni circumpolari australi )ostellazioni 9nvernali )ostellazioni *rimaverili )ostellazioni -stive )ostellazioni $utunnali

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