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In seguito alla caduta dell'Impero romano d'Occidente e alle conseguenze politico-militari che ne conseguirono non solo per gran parte del bacino mediterraneo, le attivit commerciali subirono una brusca frenata, con la conseguente riduzione nella circolazione di monete. Per i traffici pi importanti si prese ad usare monete auree arabe e bizantine, mentre le transazioni minori videro l'affermazione della moneta argentea. Il risultante monometallismo argenteo venne definitivamente sancito dalla riforma monetaria attuata da Carlo Magno nei suoi vasti domini. L'unica moneta coniata nei territori sotto giurisdizione carolingia fu il denaro, di cui venivano dati 240 esemplari per ogni libbra d'argento portata da privati alla zecca. Multipli di conto del denaro erano: il soldo (pari a 12 denari) e la lira (pari a 20 soldi). Sia il soldo che la lira erano solo unit di conto, non avevano cio un corrispettivo metallico. Questo sistema monetario rimase in uso per secoli in gran parte dell'Europa, escluse alcune zone come l'Italia meridionale che non videro mai l'affermazione di questo sistema basato su lira-soldo-denaro. Molte volte si cerc di coniare una moneta che avesse il valore nominale di 20 soldi o di 240 denari (ossia una libbra d'argento, una lira) ma questi tentativi hanno quasi sempre portato a non centrare l'obiettivo nel lungo periodo. Nel 1472 Venezia sotto il dogato di Nicol Tron coni un pezzo da 20 soldi (6,5 g a lega 948/1000), che fu chiamato Lira Tron. Il duca Galeazzo Maria Sforza fece coniare nel 1474 a Milano una lira d'argento (9,8 g a lega 962/1000). Monete analoghe furono coniate a Genova sotto la dominazione milanese. In seguito, poi, monete con questo nome si diffusero in molte citt italiane (tra cui Firenze, Mantova e Bologna), anche se con riferimento a valori differenti per la libbra. Questi tipi di monete furono chiamati testoni, grossi o grossoni. In Piemonte e in Savoia Emanuele Filiberto nel 1562 fece coniare anch'egli una "lira" (12,72 g a lega 895,83/1000). Nel 1793 venne adottato il sistema decimale francese, con la suddivisione della lira in decimi e centesimi. Come curiosit c' da notare che mentre in Francia la nuova moneta, il franco, cacciava via la livre dell'Ancien Rgime, in Italia il nome scelto per la nuova moneta fu lira; in ogni caso, le popolazioni dell'Italia nord-occidentale e nel Veneto mantennero l'uso dialettale di chiamare "franch" o " franchi" la nuova moneta fino all'inizio del XXI secolo. In lingua sarda, allo stesso modo, la lira viene chiamata "francu" (pl. francos o francus).
Lira
L'introduzione della lira italiana va fatta risalire, come per il tricolore, al periodo napoleonico. Infatti, il tricolore venne adottato dalla Repubblica Cispadana nella prima campagna d'Italia (1796 1797). La lira, invece, venne adottata alla seconda campagna d'Italia con la ricostituzione della Repubblica Cisalpina come Repubblica Italiana (gennaio 1802), trasformatasi poi nel Regno d'Italia (marzo 1805).
Vittorio Emanuele II: 1 lira del 1863
Le prime emissioni dalle zecche di Milano, Bologna e Venezia si ebbero nel 1807, con monete da 40, 5 e 2 lire; l'anno successivo vennero coniate anche monete da 20 lire e da 1 lira, caratterizzata da un peso di 5 g ed Repubblica Italiana: 1000 lire del 1997 (versione fallata: Germania divisa) un titolo d'argento di 900/1000. La lira napoleonica null'altro era se non la versione locale del franco francese, cui corrispondeva perfettamente per forma, peso e valore. Dopo la fine del Regno d'Italia nel 1814, la lira rimase presente solo nel Ducato di Parma con l'introduzione della monetazione decimale da parte della duchessa Maria Luisa d'Asburgo-Lorena, che emise tagli delle monete da 1, 2, 5, 20 e 40 lire, e nel Regno di Sardegna di Vittorio Emanuele I. Nel 1861, con la riunificazione dell'Italia sotto i Savoia, la lira torna ad essere la valuta italiana. Curiosamente la prima moneta espressamente denominata una lira italiana non era stata per emessa in territorio piemontese, bens nel dicembre 1859 ad opera del Governo Provvisorio della Toscana. Dal 24 agosto 1862 la lira ebbe corso legale e sostitu tutte le altre monete circolanti nei vari stati pre-unitari: 1 lira da 5 g di argento al titolo 900/1000 corrispondeva a 0,29025 g d'oro fino oppure a 4,5 g d'argento fino (scesi a 4,459 nel 1863), cio lo stesso valore della vecchia lira napoleonica e del contemporaneo franco francese, col quale la totale intercambiabilit permise la creazione dell'Unione monetaria latina. A causa della crescita della spesa pubblica e per le necessit della terza guerra di indipendenza, nel 1866 fu stabilito il corso forzoso, che dur fino al 1881 (con effetto dal1883). Gi dalla fine del 1887 si dovette per sospendere di fatto la convertibilit dei biglietti, pur senza dichiararlo apertamente. Nel 1893 viene messa in liquidazione la Banca Romana e creata la Banca d'Italia, con una copertura aurea di almeno il 40% delle lire in circolazione. Lo stesso Vittorio Emanuele III, che succedette sul trono d'Italia al padre Umberto I nel 1900, era appassionato di numismatica.
L'ingresso dell'Italia nella prima guerra mondiale, con la conseguente penuria di metallo, fece ripristinare il corso forzoso, abolito nel 1909 e che dur fino al 1927, quando 1 lira corrispondeva a 0,07919 g di oro fino. L'obbligo della copertura in oro venne abolito nel 1935 e nel 1936 la valutazione venne portata a 0,04677 g. La convertibilit venne ripristinata nel 1960 grazie all'ammissione al Fondo Monetario Internazionale, con una lira corrispondente a 0,00142 grammi d'oro o a 625 lire per dollaro.
Cambi teorici della lira nel 1861 (in base al gold standard) dollaro: 5,185 - sterlina: 25,22 - franco francese: 1 franco svizzero: 1 - grammo d'oro: 3,444 - grammo d'argento: 0,222 Cambi della lira il 30.1.1880: dollaro: 5,86 - sterlina: 28,375 - franco francese: 1,126 - franco svizzero: 1,126 marco: 1,394 Cambi della lira il 30.1.1914: dollaro: 5,195 - sterlina: 25,27 - franco francese: 1,004 - franco svizzero: 1,003 marco: 1,235 Cambi della lira il 30.1.1922: dollaro: 22,43 - sterlina: 95,3 - franco francese: 1,84 - franco svizzero: 4,38 marco: 0,11 - grammo d'oro: 14,905 Cambi della lira il 30.1.1940: dollaro: 19,82 - sterlina: 79,11 - franco francese: 0,449 - franco svizzero: 4,445 marco: 7,94 - grammo d'oro: 22,3 Cambi della lira il 26.1.1950: dollaro: 655 - sterlina: 1596 - franco francese: 1,69 - franco svizzero: 151,65 marco: 128,7 - grammo d'oro: 737
Cambi della lira il 28.1.1983: dollaro: 1404,5 ($/ECU: 0,9418) - sterlina: 2158 - (nuovo) franco francese: 203,37 - franco svizzero: 704,02 - marco: 576,07 - grammo d'oro: 22250 - ECU: 1322,7 Cambi della lira il 17.3.1995: dollaro: 1764,8 ($/ECU: 1,304) - sterlina: 2807,9 - franco francese: 355,9 - franco svizzero: 1531,3 - marco: 1274,7 - grammo d'oro: 21745 - ECU: 2301,4
Cambi della lira il 30.1.1999: dollaro: 1700,87 ($/: 1,1387) - sterlina: 2802,13 - franco francese: 295,18 (FRF/: 6,5595) - franco svizzero: 1200,94 - marco: 990 (DEM/: 1,9558) - grammo d'oro: 15773 ( 8,146) - : 1936,27
Tra il 1943 e il 1944 nei territori sotto il governo militare alleato fu coniata la valuta Am-lira. L'emissione delle banconote in AM lire si interruppe per le proteste del governo italiano, in quanto l'eccessiva emissione provoc una enorme inflazione.
Allorch nel 1943, in seguito alla capitolazione italiana, la Venezia Giulia cadde sotto l'occupazione tedesca, il collegamento giuridico fra l'Italia e la Provincia di Lubiana divenne oltremodo teorico. Nel 1944 le autorit militari tedesche vollero aumentare la liquidit della provincia, e stamparono la lira di Lubiana, rimasta in corso fino all'arrivo dei partigiani jugoslavi nel maggio 1945.
Nel 1945 nei territori della Venezia Giulia occupati dall'esercito jugoslavo venne introdotta una valuta definita "Jugolira" a pari valore con la lira italiana. Nel 1947, col Trattato di Parigi, tali territori passarono sotto la Jugoslavia o nella Zona B delTerritorio Libero di Trieste. Il dinaro jugoslavo rimpiazz immediatamente la lira nei territori annessi, mentre nella zona B il passaggio fu effettuato nel 1949. La zona A del Territorio Libero di Trieste continu invece ad utilizzare la lira italiana in tutti i suoi coni, comprese le AM-lire.
Durante l'occupazione inglese della Libia italiana, le autorit britanniche emanarono una valuta denominata lira tripolitana. Circol dal 1942 insieme alle svalutate banconote italiane con un cambio alla pari, finch nel 1951 il Regno Unito concesse l'indipendenza al Regno di Libia, che coni la propria sterlina libica.
tra il 1954 ed il 1989: Vulcano tra il 1990 ed il 1995: Vulcano secondo tipo tra il 1996 ed il 1999: Italia turrita
tra il 1955 ed il 1989: Minerva tra il 1990 ed il 1992: Minerva secondo tipo tra il 1993 ed il 1999: Italia turrita 1974: Guglielmo Marconi 1979: FAO 1981: Accademia navale di Livorno 1995: 50 anniversario della FAO
tra il 1977 ed il 1999: Lavoro 1980: Maria Montessori e FAO 1981: Villa Lubin e FAO 1989: Arsenale Militare Marittimo di Taranto 1990: Consiglio di stato 1992: Esposizione mondiale di filatelia tematica 1993: Aeronautica Militare 1994: Carabinieri 1996: Guardia di Finanza 1997: Lega navale italiana 1999: Tutela del patrimonio artistico Carabinieri 500 lire (argento) tra il 1958 ed il 1961 e tra il 1964 ed il 1967: Caravelle 1961: Quadriga 1965: Dante Alighieri 500 lire (bimetallica) tra il 1982 ed il 1999: Quirinale
Oltre a questa moneta sono state emesse negli anni alcune monete commemorative: Mondiali di calcio 1990: 200 lire, 500 lire (argento)
Centenario della Banca d'Italia 1993. Autori Laura Cretara e Sergio Grossi. Luca Pacioli 1994. Autori Laura Cretara e Uliana Pernazza. 70 ISTAT 1996. Autori Laura Cretara e Claudia Momoni. 50 Polizia di Stato 1997. Autori Laura Cretara e Maria Carmela Colaneri. IFAD 1998. Autori Laura Cretara e Luciana de Simoni. 20 delle elezioni del Parlamento europeo 1999. Autori Laura Cretara e Luciana de Simoni 1000 lire (argento) 1970: Roma capitale 1000 lire (bimetallica) 1997: Europa (con la Germania divisa) tra il 1997 ed il 1998: Europa (con la Germania unita).
Le date si riferiscono alle ordinarie emissioni per la circolazione; si badi tuttavia che a partire dalla fine degli anni sessanta la zecca italiana, onde sfruttare il mercato numismatico, cominci a produrre confezioni contenenti anche i pezzi non pi circolanti. Anche il gettone telefonico stato a lungo utilizzato come moneta, pur non avendo alcun valore ufficiale di conio statale; il valore, che nel 1959 era di 45 lire, divenne di 50 lire negli anni settanta, di 100 lire dal 1980 e, infine, di 200 lire a partire dal 1984 e fino al ritiro definitivo nel 2001.
tra il 1971 ed il 1979: Cristoforo Colombo (2 tipo) tra il 1979 ed il 1983: Ritratto d'uomo di Antonello da Messina tra il 1985 ed il 1996: Vincenzo Bellini 10.000 lire tra il 1948 ed il 1963: Dante Alighieri tra il 1962 ed il 1977: Michelangelo Buonarroti tra il 1976 ed il 1984: Ritratto d'uomo di Andrea del Castagno tra il 1984 ed il 1998: Alessandro Volta 20.000 lire 1975: Tiziano Vecellio 50.000 lire tra il 1967 ed il 1974: Leonardo da Vinci tra il 1977 ed il 1982: Volto di donna tra il 1984 ed il 1992: Gian Lorenzo Bernini (1 tipo) tra il 1992 ed il 1999: Gian Lorenzo Bernini (2 tipo) 100.000 lire tra il 1967 ed il 1979: Alessandro Manzoni tra il 1978 ed il 1982: una delle Grazie de La Primavera di Sandro Botticelli tra il 1984 ed il 1993: Caravaggio (1 tipo) tra il 1994 ed il 1998: Caravaggio (2 tipo) 500.000 lire 1997: Raffaello Sanzio
Lira (moneta)
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Il nome lira usato dal Medioevo fino al XXI secolo per le monete di diverse nazioni; in particolare la lira italiana stata la valuta ufficiale dell'Italia fino al 28 febbraio 2002, quando stata sostituita dall'euro.
Il nome "lira" deriva dal latino libra ("bilancia"), che, prima con i Libripens dell'antica Roma e poi con Carlo Magno, indicher sia un'unit di peso (in italiano libbra) che un bene, come un'unit monetaria (la libbra d'argento).
Indice
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1 Monetazione medievale 2 Monetazione moderna 3 Monetazione contemporanea 4 Fuori d'Italia 5 Bibliografia 6 Altri progetti 7 Collegamenti esterni
Con la caduta di Roma, il susseguirsi di invasioni barbariche e l'ostilit degli stati che si venivano formando, le attivit commerciali in Occidente vennero praticamente annullate, con la conseguente riduzione nella circolazione di monete. Questo dur fino all'affermazione sulle altre popolazioni barbariche di Carlo Magno (768 - 814) e l'instaurazione dell'impero dei Franchi. Il conio delle monete venne quindi centralizzato ed il suo sistema monetario venne basato sull'argento a causa della scarsa disponibilit d'oro, impiegato solo per gli scambi con l'Oriente. La moneta ufficiale dell'impero fu il "denaro", con un peso tale che con una libbra d'argento (di 434 g, contro i 327,45 g della libbra romana) si coniavano 240 denari. Come unico multiplo si aveva il "soldo", pari a 12 denari: 20 soldi, quindi, corrispondevano ad una libbra d'argento. La libbra (o lira), invece, non esisteva come moneta, rappresentando solo la base del sistema monetario.
Nel 1472 Venezia con il doge Nicol Tron conia la prima lira d'argento da 20 Soldi (6,52 g con titolo di 948/1000), la lira Tron, seguita da quella del doge Pietro Mocenigo. Il duca Galeazzo Maria Sforzafa coniare nel 1474 a Milano una lira d'argento, chiamata in seguito Testone. Una lira genovese fu coniata a Genova la prima volta durante la dominazione milanese. In seguito, poi, questa moneta si diffuse in molte citt italiane (tra cui Firenze, Mantova e Bologna), anche se con riferimento a valori differenti per la libbra. Ci furono lire anche pavesi, toscane, modenesi ecc. In Piemonte, la lira venne introdotta da Emanuele Filiberto nel 1562, mentre nel 1793 venne adottato il sistema decimale francese, con la suddivisione della lira in decimi e centesimi.
dellabbondanza, Minerva dea della saggezza e delle arti Gli anni Cinquanta e Sessanta segnano il periodo del boom, della ripresa economica, tanto che la stabilit della lira fu coronata dallOscar monetario assegnatole dal Financial Times nel 1960. Proprio in questanno la lira divenne di nuovo convertibile, grazie allammissione al Fondo monetario internazionale, con il valore equivalente a 0,00142187 g d'oro (625 lire per un dollaro). Con gli anni sono scomparse le monete di piccolo taglio come quelle da una e cinque lire, mentre rimasta in circolazione per molto tempo una moneta da 500 lire in argento, sostituita poi da quella in vigore fino al 2002. Poca fortuna ebbero le mini-monete da 50 e 100 lire. Sono esistiti anche altri mezzi di pagamento cartacei, come il biglietto di Stato e i mini-assegni. Il biglietto di Stato da 500 lire, emesso dallo Stato e non dalla Banca, fu stampato perch le monete dargento di pari importo erano sparite dalla circolazione, divenendo di fatto pezzi da collezione. I mini-assegni, che circolarono negli anni 70 e sostituivano sia la monete che le banconote, furono emessi per la carenza di monete di piccolo e piccolissimo taglio. Furono chiamati cos perch, per ragioni pratiche, erano pi piccoli dei tradizionali assegni del libretto. Lemissioni di questi mini -assegni dur per qualche anno e, oltre ad essere un rimedio per la carenza di spiccioli, divenne un vero e proprio affare per le banche che li mettevano in circolazione. Infatti moltissimi di questi mini-assegni non tornarono mai alla banca per il pagamento, perch smarriti o deteriorati dalleccessiva circolazione o perch divenuti oggetto di collezione. E cos diverse banche assunsero per anni la veste di istituti di emissione di piccoli tagli a corso forzoso, stabilito non per legge, ma con i dati di fatto. Il fenomeno cess quando la Zecca di Stato fu in grado di far fronte alle necessit di piccoli tagli. Lultima banconota italiana, emessa dalla Banca dItalia nel 1997, stata la cinquecentomila lire raffigurante Raffaello Sanzio. Il primo gennaio 2002 la lira stata affiancata dalleuro che la ha sostituita completamente due mesi dopo. Il 28 febbraio, infatti, finita la storia della lira: stato lultimo giorno in cui la moneta italiana, e le altre vecchie valute nazionali, ha avuto corso legale. Il primo marzo 2002 iniziata lera delleuro, era che ha messo fine ad una storia durata secoli, in cui la lira ha attraversato momenti di crisi come momenti di gloria.
La Lira nasce come moneta di conto con la riforma monetaria voluta da Carlo Magno Re dei Franchi (742-814), fondatore e Imperatore del Sacro Romano Impero. Tale riforma stabiliva che da una libbra o libra dargento (434 grammi) fossero ricavati 240 Denari oppure 20 Soldi pertanto un Soldo valeva 12 Denari. Parliamo di moneta di conto poich, in effetti, per un lungo periodo furono coniati solo i Denari il cui peso da grammi 1,809 col passare del tempo sub molte riduzioni fino a calare a un terzo nellUndicesimo Secolo.Tale sistema di divisione della Lira in Soldi e dei Soldi in Denari sopravvissuto, pur con molte modificazioni, fino a tempi recenti. In Italia stato completamente sostituito dopo lUnificazione, mentre in Gran Bretagna ha cessato di esistere nel 1971 anno in cui stato introdotto il Sistema Decimale Le prime vere Lire fecero la loro apparizione nella seconda met del millecinquecento dopo tre secoli nei quali la moneta pi usata e gradita era il Grosso. I primi Grossi furono battuti a Venezia sotto il Dogato di Enrico Dandolo (1192-1205), erano coniati in buon titolo dargento
(965 millesimi) e pesavano grammi 2,18 cio 10 Denari. Sempre Venezia nel 1472 batte la prima Lira: la Lira dargento da 20 Soldi di Niccol Tron (grammi 6,52 titolo 948 millesimi). A Milano nel 1474, era allora duca Galeazzo Maria Sforza, fu deciso di battere una Lira in buon argento chiamata poi Testone. Testoni furono battuti anche in Piemonte da Carlo I di Savoia e a Genova sotto la dominazione milanese; in seguito questo tipo di moneta si diffuse su tutto il territorio italiano ed anche oltralpe. Queste Lire non erano tutte uguali per contenuto di metallo fino poich ogni citt faceva riferimento a libbre diverse e di conseguenza aveva ununit di base differente. Perci troviamo la Lira milanese, la Lira moceniga a Venezia, la Lira genovese, la fiorentina, la savoiarda, la toscana, la mantovana, la bolognese, ecc. Sotto il Regno di Vittorio Emanuele II sono state emesse dieci diverse Lire in quattro diverse Zecche: Firenze, Torino, Milano e Napoli con quattro diversi millesimi e con due diversi rovesci: lo stemma oppure il valore. Con Umberto I furono battuti sette diversi millesimi nel solo tipo testa/stemma in due sole Zecche: Milano e Roma. Vittorio Emanuele III con la sua passione per la numismatica ci ha lasciato ben cinque tipi differenti di lire con ventisette millesimi, tutti coniati nella Zecca di Roma. Se qualcuno avesse potuto accantonare durante il Regno DItalia una lira nuova di Zecca per ogni emissione (44 Lire), oggi col valore numismatico acquisito si troverebbe con un valore, stimato sul catalogo Gigante 2001 di Lire 184.000.000; se avesse invece accantonato monete provenienti dalla circolazione (BB), oggi avrebbe un valore di Lire 31.000.000 (16.092,44 Euro). La Repubblica Italiana ha coniato Lire con quattordici diversi millesimi in due soli tipi e tutte a Roma.
Un episodio storico sulla Lira Si incontrarono segretamente a Palazzo Loup, antica residenza dellomonima famiglia che si trova a Loiano, sullAppennino bolognese e l, il 28 settembre 1859, decisero di adottare la Lira come moneta unica per il futuro Regno dItalia. Allincontro segreto parteciparono Bettino Ricasoli, Carlo Luigi Farini, Marco Minghetti, Rodolfo Audinot e Lionetto Cipriani. Insieme decisero labolizione delle barriere doganali e ladozione della moneta unica, la Lira, poi rimasta in corso fino al primo marzo 2002. Con loro cera anche il padrone di casa, Luigi Loup, di origini svizzere e a Loiano per aver sposato una nobildonna bolognese; grande amico di alcuni dei pi noti personaggi bolognesi del Risorgimento, Loup mise a disposizione il suo palazzo perch logisticamente comodo per tutti (Episodio menzionato da una targa al piano nobile della villa e da un articolo del Monitore toscano del 12 ottobre 1859). A organizzare le iniziative della ricorrenza dei 150 anni il Comitato Scanello (dal nome della Frazione di Loiano in cui si trova la Villa) presieduto da Remo Baldassari, attuale proprietario di Palazzo Loup. La dimora, costruita probabilmente sui resti di un castello che nel 1078 Matilde di Canossa regal allarcivescovo di Pisa, nel 1805 ospit Papa Pio VII di passaggio dopo lIncoronazione di Napoleone. Da anni un albergo a quattro stelle con 50 camere e una sala ricevimenti.
5 LIRE (1808) - Coniata dalla Zecca di Bologna, battuta dal Regno d'Italia, si tratta della prima moneta in lire che ha circolato in Romagna.
Rieti: Il Monumento della Lira fu inaugurato il 1 marzo 2003 in Piazza Cavour. La Statua fu creata sul progetto di Daniela Fusco dalle Fonderie Caggiati di Parma; come materiale per la fusione della Statua sono state usate 2.200.000 monete da 200 lire.
La prima moneta da 1 lira del 1861 e dell'ultima moneta da 1 Lira del 2001, qui sopra riprodotte in oro in occasione dei 150 anni di Storia italiana, dalla proclamazione di Vittorio Emanuele II Re d'Italia all'avvento dell'Euro.
Una grande testimonianza storico-culturale dalla proclamazione di Vittorio Emanuele II Re d'Italia all'avvento dell'Euro, 150 anni di Storia italiana, racchiusi in due monete di straordinario significato e valore. La Lira che ha visto l'Unit d'Italia e quella protesa verso l'Europa due emozionanti testimonianze storico-
numismatiche che raccontano come in un grande "film" la crescita nazionale, i sogni e le attese di milioni di italiani. Un film dove tutti siamo stati protagonisti, da una generazione allaltra. Un patrimonio che merita di essere conservato con amore, perch nella collezione "150 Anniversario" si possono trovare le radici della nostra Societ moderna e le attese per il nostro futuro, un patrimonio che i nostri figli hanno il diritto di conoscere e tutelare. Uno straordinario evento per chi apprezza la Storia del nostro Paese, che entra di diritto fra le scelte dei collezionisti di tutto il mondo, perch con proposte come queste che l'Italia continua a essere amata e rispettata. Qualcosa di unico: la perfetta riproduzione in oro titolo 900 della prima moneta da 1 Lira del 1861 e dell'ultima moneta da 1 Lira del 2001. La famosa "Lira stemma" 1861 del Regno d'Italia, coniata per celebrare un avvenimento straordinario: la votazione del Parlamento (17 marzo 1861) con la quale Vittorio Emanuele II veniva proclamato Re d'Italia. La prima Lira di una lunga storia, caratterizzata dall'effige del Re sul fronte e dallo Stemma Sabaudo con Corona dall'alloro e scritta Regno d'Italia sul retro. La collezione propone esattamente la moneta originariamente coniata dalle Zecche di Torino e Firenze. L'ultima Lira della Repubblica, il punto d'arrivo di un percorso esaltante, nel quale compresa l'intera storia numismatica d'Italia. Il 2001 stato, infatti, l'ultimo anno che ha visto circolare la Lira. La moneta presenta sul diritto la raffigurazione di una bilancia, simbolo di giustizia e di eguaglianza. Sul retro la cornucopia, immagine di abbondanza e fortuna. La collezione quindi destinata ad aumentare rapidamente il suo valore e a sviluppare senza soste la sua rarit storico-numismatica. Ogni cofanetto personalizzato: per l'eccezionalit dell'evento e i significati che esso riveste per la storiografia numismatica, la collezione consegnata in uno speciale cofanetto dotato di targa in argento con il nome del singolo.
Le prime monete ufficiali sono state coniate dalla Zecca di Milano e Bologna nel 1807, in pezzi da 40, 5 e 2 lire italiane. Solo successivamente sono state coniate anche le 20 lire e la moneta da 1 lira italiana, di 5 gr di peso e titolo d'argento 900/1000. La fine del regno d'Italia nel 1814 ha segnato per un momento di rottura nella storia dell'utilizzo della lira italiana, che ha ripreso poi il suo normale corso con la riunificazione dell'Italia sotto i Savoia. Solo nel 1862 per la lira ha iniziato ufficialmente a circolare in tutto il territorio italiano, superando le differenze presenti negli stati pre-unitari.
Momenti di difficolt e di diminuzione del valore della nostra moneta si sono alternati tra l'unificazione dell'Italia e l'ingresso del paese nella Prima Guerra Mondiale, periodo in cui, inoltre, si verific una ingente penuria di metallo.
Una moneta, e la lira italiana ne la prova, a tutti gli effetti un pezzo di storia del paese a cui appartiene; chi ama collezionare monete sicuramente un esperto o un appassionato di storia, di arte e di antropologia. Non si tratta infatti semplicemente di hobby o di acquisto di oggetti di grande valore storico ed economico, ma anche di raccolta di opere d'arte, in particolare se si parla di collezionismo di monete greche o romane in argento o oro. Fin dall'antichit infatti le monete sono state coniate con i metalli preziosi o in oro, motivo in pi per studiare non solo la storia delle monete, ma anche la storia dei materiali, degli stemmi e dei loro simboli. In ogni caso, attualmente, ben conosciuto e diffuso il collezionismo di riproduzioni di monete, come la lira italiana in oro e argento.
in cui si indagava che tipo di impatto avrebbe provocato l'avvento dell'Euro sull'opinione pubblica italiana. Poi la costruzione di un monumento dedicato alla Lira italiana il cui porgetto stato anticipato da una gara per la realizzazione del bozzetto e sono pervenuti 2000 bozzetti. Inoltre, sempre a Roma, presso il Palazzo dei Diosuri stata organizzata, in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attivit Culturali, anche una mostra sulla lira italiana, inaugurata il 3 Dicembre 2001. Il libro "La lira d'oro - Storia, emozioni e ricordi della nostra moneta", realizzato dalle Edizioni Collezioni Numismatiche stato distribuito gratuitamente in occasione delle varie celebrazioni.
Il Monumento alla Lira italiana stato progettato da Daniela Fusco e realizzato dalle Fonderie Caggiati di Parma, azienda leader nella progettazione e realizzazione di elementi commemorativi; il materiale usato stato proprio lo stesso delle monete, o meglio, vere e proprio monetine da 200 lire, circa 2.200.000.
La statua una figura femminile che rappresenta l'Italia Turrita; la figura tiene sollevata una grande moneta che ha sulle s ue facciate i lati della prima e ultima lira coniata mentre sulla sua veste c' la scritta "l'Italia per la Lira".
Il Comune di Rieti ha realizzato la statua con il contributo del Ministero per i Beni e le Attivit Culturali, la regione Lazio, la Cassa di Risparmio di Rieti S.p.A. e Gruppo Intesa. I rispettivi crediti sono espressi in alcune targhe in bronzo apposte sulla base della statua. Una delle lapidi contiene invece una dedica al monumento scritta dall'attrice Sophia Loren, madrina dell'evento inaugurale e del progetto. La frase recita: "La Lira meritava proprio un monumento, per un senso di gratitudine, ma anche per tramandare alle future generazioni un pezzo di storia e di costume italiano".
Per quanto riguarda la statua invece, oltre al volto che rivolto verso il fiume Velino, simbolo della prosperit di Rieti, una delle basi su cui poggia, ha una serie di monete incastonate rappresentanti la storia della Lira.
Nel 2008 il "Monumento alla Lira" stato restaurato con il contributo della Fondazione Varrone: la moneta nelle mani sella statua presenta un retro diverso.
facce; la lega utilizzata era l'Italma, composta per il 96% da alluminio; per il 3,5% da magnesio e per il restante 0,3% da manganese (peso 2,5 gr, diametro 26,7). Autore come in altri casi, Giuseppe Romagnoli.
L'unit d'Italia fatta dalla moneta cos la lira vinse baiocchi e zecchini
Una mostra-racconto promossa dalla Banca d'Italia ripercorre le tappe che portarono all'adozione di una sola valuta. Prima del 1862 ce n'erano quasi 300 diverse. E la gente rifiutava le banconote
di ELENA POLIDORI
BAIOCCO, carantano, carlino, doppia, ducato, fiorino, franceschino. Ma anche francescone, lirazza, marengo, onza, paolo, papetto, piastra, quattrino, scudo. E pure soldo, svanzica, tallero, testone fino agli zecchini che Pinocchio, su consiglio del gatto e della volpe, sotterr nel campo dei miracoli, al paese dei Barbagianni. Prima dell'Unit, in Italia c'era infatti una vera e propria babele monetaria: sei diversi sistemi e ben 236 diverse monete metalliche che diventano addirittura 282 se si aggiungono quelle delle province venete e romane al momento del loro ingresso nel Regno. Finch il 24 agosto 1862 Vittorio Emanuele II firm la legge che unificava il sistema monetario. E allora nacque la cara, vecchia lira, "il monumento pi popolare, pi costante e pi universale che rappresenti l'unit della Nazione", come si legge nella relazione al provvedimento. E' un cammino faticoso quello che accompagna la nascita della moneta italiana. Una mostra-racconto promossa dalla Banca d'Italia sotto l'alto patronato del Presidente della Repubblica - dal 5 aprile a Roma, palazzo delle Esposizioni - ne ripercorre le tappe attraverso immagini e documenti d'archivio, grandi collezioni e perfino installazioni multimediali con tanto di "isole tematiche". All'interno, macchine industriali e oggetti d'uso comune, libri antichi e rare monete d'epoca d'oro, d'argento, bimetalliche. Ma soprattutto, le banconote dei nostri antenati: dalle primissime, quelle col faccione di Cavour al centro, stampate dalla Banca Nazionale nel Regno d'Italia, fino a quelle, da 1 lira con al centro l'Italia turrita. "La moneta dell'Italia unita", cos s'intitola l'esposizione: "dalla lira all'euro", il sottotitolo perch quella europea la seconda grande unificazione monetaria, che accompagna la nostra vita insieme a 300 milioni di cittadini dalla notte di Capodanno del 2002, quando dodici paesi Ue si ritrovano ad avere una divisa unica, valida per tutti. Passato remoto e presente immediato: in mezzo niente, salvo qualche accenno qua e l per meglio "leggere" la transizione. Si saltano le Am lire, per esempio, banconote made in Usa che circolavano inizialmente nel sud liberato e poi dappertutto, segno mortificante della sconfitta; cos come non ci saranno gli odiatissimi mini-
assegni, simbolo tangibile dell'inflazione intorno alla met degli anni Settanta. O i fogli da diecimila grandi come un lenzuolo che occorreva piegarli in quattro per infilarli nel portafoglio. Non si vedranno neppure i biglietti da cinquemila, tutti verdolini, che trent'anni fa ospitavano l'immagine di Colombo con le sue caravelle, ma nel tempo hanno cambiato pi volte pelle rimpicciolendosi, allungandosi, stilizzandosi: c'era Giuseppe Verdi, con fitta peluria e lunghi basettoni perch prima delle filigrane speciali, era cos che si rendeva la vita difficile ai falsari. E l'ultimo tipo, quello che ha chiuso l'era della lira per lasciare il posto all'euro, ospitava l'immagine di Vincenzo Bellini, anch'egli riccioluto. Ci sar invece un esemplare da 500 mila lire, l'ultimo stampato prima dell'euro, quello azzurrino col busto di Raffaello e dietro un particolare della Scuola di Atene. Per rafforzare il nesso che unisce il Risorgimento all'Europa, la mostra si ferma al circolante dell'Italia unita e a tutti i problemi che i governanti di allora hanno dovuto affrontare. Basti pensare che alla vigilia dell'Unit esistevano ben nove banche che emettevano i biglietti. Poi si ridussero a sei. L'esperienza del pluralismo, insediato per evitare contrasti politici tra i diversi gruppi regionali, si rivel fallimentare: fu tra le cause dei dissesti bancari che portarono alla riforma del 1893-94 da cui nacque la Banca d'Italia. Quanto faticarono i biglietti a impiantarsi in una Italia che all'epoca era ancora analfabeta, diffidente e resistente al cartaceo. Una cartina elettronica dello stivale, se toccata, svela che nel 1861 il 78% non sapeva n leggere e n scrivere e che al sud la percentuale arrivava al 90; la speranza di vita alla nascita era di trent'anni, una delle pi basse in Europa e i cittadini, prevalentemente contadini, quando riuscivano ad avere un po' di denaro, lo pretendevano metallico e sonante: nel 1981 la moneta, in tutte le sue svariate forme, rappresentava il 78% dei mezzi di pagamento circolanti. Il biglietto cartaceo veniva considerato addirittura ripugnante, come scriveva Verga nelle Novelle Rusticane: "Ogni volta che Mazzar vendeva il vino, ci voleva pi di un giorno per contare il denaro, tutto di 12 tar d'argento, perch lui non ne voleva di carta sudicia per la sua roba".