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Cenni storici[modifica | modifica sorgente]

In seguito alla caduta dell'Impero romano d'Occidente e alle conseguenze politico-militari che ne conseguirono non solo per gran parte del bacino mediterraneo, le attivit commerciali subirono una brusca frenata, con la conseguente riduzione nella circolazione di monete. Per i traffici pi importanti si prese ad usare monete auree arabe e bizantine, mentre le transazioni minori videro l'affermazione della moneta argentea. Il risultante monometallismo argenteo venne definitivamente sancito dalla riforma monetaria attuata da Carlo Magno nei suoi vasti domini. L'unica moneta coniata nei territori sotto giurisdizione carolingia fu il denaro, di cui venivano dati 240 esemplari per ogni libbra d'argento portata da privati alla zecca. Multipli di conto del denaro erano: il soldo (pari a 12 denari) e la lira (pari a 20 soldi). Sia il soldo che la lira erano solo unit di conto, non avevano cio un corrispettivo metallico. Questo sistema monetario rimase in uso per secoli in gran parte dell'Europa, escluse alcune zone come l'Italia meridionale che non videro mai l'affermazione di questo sistema basato su lira-soldo-denaro. Molte volte si cerc di coniare una moneta che avesse il valore nominale di 20 soldi o di 240 denari (ossia una libbra d'argento, una lira) ma questi tentativi hanno quasi sempre portato a non centrare l'obiettivo nel lungo periodo. Nel 1472 Venezia sotto il dogato di Nicol Tron coni un pezzo da 20 soldi (6,5 g a lega 948/1000), che fu chiamato Lira Tron. Il duca Galeazzo Maria Sforza fece coniare nel 1474 a Milano una lira d'argento (9,8 g a lega 962/1000). Monete analoghe furono coniate a Genova sotto la dominazione milanese. In seguito, poi, monete con questo nome si diffusero in molte citt italiane (tra cui Firenze, Mantova e Bologna), anche se con riferimento a valori differenti per la libbra. Questi tipi di monete furono chiamati testoni, grossi o grossoni. In Piemonte e in Savoia Emanuele Filiberto nel 1562 fece coniare anch'egli una "lira" (12,72 g a lega 895,83/1000). Nel 1793 venne adottato il sistema decimale francese, con la suddivisione della lira in decimi e centesimi. Come curiosit c' da notare che mentre in Francia la nuova moneta, il franco, cacciava via la livre dell'Ancien Rgime, in Italia il nome scelto per la nuova moneta fu lira; in ogni caso, le popolazioni dell'Italia nord-occidentale e nel Veneto mantennero l'uso dialettale di chiamare "franch" o " franchi" la nuova moneta fino all'inizio del XXI secolo. In lingua sarda, allo stesso modo, la lira viene chiamata "francu" (pl. francos o francus).

Breve storia della lira italiana[modifica | modifica sorgente]

Lira

L'introduzione della lira italiana va fatta risalire, come per il tricolore, al periodo napoleonico. Infatti, il tricolore venne adottato dalla Repubblica Cispadana nella prima campagna d'Italia (1796 1797). La lira, invece, venne adottata alla seconda campagna d'Italia con la ricostituzione della Repubblica Cisalpina come Repubblica Italiana (gennaio 1802), trasformatasi poi nel Regno d'Italia (marzo 1805).
Vittorio Emanuele II: 1 lira del 1863

Repubblica Italiana: 1 lira del 1954

Particolare dell'aquila stampata sulla banconota da 5 lire durante il fascismo.

Le prime emissioni dalle zecche di Milano, Bologna e Venezia si ebbero nel 1807, con monete da 40, 5 e 2 lire; l'anno successivo vennero coniate anche monete da 20 lire e da 1 lira, caratterizzata da un peso di 5 g ed Repubblica Italiana: 1000 lire del 1997 (versione fallata: Germania divisa) un titolo d'argento di 900/1000. La lira napoleonica null'altro era se non la versione locale del franco francese, cui corrispondeva perfettamente per forma, peso e valore. Dopo la fine del Regno d'Italia nel 1814, la lira rimase presente solo nel Ducato di Parma con l'introduzione della monetazione decimale da parte della duchessa Maria Luisa d'Asburgo-Lorena, che emise tagli delle monete da 1, 2, 5, 20 e 40 lire, e nel Regno di Sardegna di Vittorio Emanuele I. Nel 1861, con la riunificazione dell'Italia sotto i Savoia, la lira torna ad essere la valuta italiana. Curiosamente la prima moneta espressamente denominata una lira italiana non era stata per emessa in territorio piemontese, bens nel dicembre 1859 ad opera del Governo Provvisorio della Toscana. Dal 24 agosto 1862 la lira ebbe corso legale e sostitu tutte le altre monete circolanti nei vari stati pre-unitari: 1 lira da 5 g di argento al titolo 900/1000 corrispondeva a 0,29025 g d'oro fino oppure a 4,5 g d'argento fino (scesi a 4,459 nel 1863), cio lo stesso valore della vecchia lira napoleonica e del contemporaneo franco francese, col quale la totale intercambiabilit permise la creazione dell'Unione monetaria latina. A causa della crescita della spesa pubblica e per le necessit della terza guerra di indipendenza, nel 1866 fu stabilito il corso forzoso, che dur fino al 1881 (con effetto dal1883). Gi dalla fine del 1887 si dovette per sospendere di fatto la convertibilit dei biglietti, pur senza dichiararlo apertamente. Nel 1893 viene messa in liquidazione la Banca Romana e creata la Banca d'Italia, con una copertura aurea di almeno il 40% delle lire in circolazione. Lo stesso Vittorio Emanuele III, che succedette sul trono d'Italia al padre Umberto I nel 1900, era appassionato di numismatica.

L'ingresso dell'Italia nella prima guerra mondiale, con la conseguente penuria di metallo, fece ripristinare il corso forzoso, abolito nel 1909 e che dur fino al 1927, quando 1 lira corrispondeva a 0,07919 g di oro fino. L'obbligo della copertura in oro venne abolito nel 1935 e nel 1936 la valutazione venne portata a 0,04677 g. La convertibilit venne ripristinata nel 1960 grazie all'ammissione al Fondo Monetario Internazionale, con una lira corrispondente a 0,00142 grammi d'oro o a 625 lire per dollaro.

Cambi storici della lira italiana[modifica | modifica sorgente]

Ultima lira di carta (Biglietto di stato) dello stato Italiano[3]

Cambi teorici della lira nel 1861 (in base al gold standard) dollaro: 5,185 - sterlina: 25,22 - franco francese: 1 franco svizzero: 1 - grammo d'oro: 3,444 - grammo d'argento: 0,222 Cambi della lira il 30.1.1880: dollaro: 5,86 - sterlina: 28,375 - franco francese: 1,126 - franco svizzero: 1,126 marco: 1,394 Cambi della lira il 30.1.1914: dollaro: 5,195 - sterlina: 25,27 - franco francese: 1,004 - franco svizzero: 1,003 marco: 1,235 Cambi della lira il 30.1.1922: dollaro: 22,43 - sterlina: 95,3 - franco francese: 1,84 - franco svizzero: 4,38 marco: 0,11 - grammo d'oro: 14,905 Cambi della lira il 30.1.1940: dollaro: 19,82 - sterlina: 79,11 - franco francese: 0,449 - franco svizzero: 4,445 marco: 7,94 - grammo d'oro: 22,3 Cambi della lira il 26.1.1950: dollaro: 655 - sterlina: 1596 - franco francese: 1,69 - franco svizzero: 151,65 marco: 128,7 - grammo d'oro: 737

Biglietto di Stato a corso legale (banconota) da 5 lire.

Cambi della lira il 28.1.1983: dollaro: 1404,5 ($/ECU: 0,9418) - sterlina: 2158 - (nuovo) franco francese: 203,37 - franco svizzero: 704,02 - marco: 576,07 - grammo d'oro: 22250 - ECU: 1322,7 Cambi della lira il 17.3.1995: dollaro: 1764,8 ($/ECU: 1,304) - sterlina: 2807,9 - franco francese: 355,9 - franco svizzero: 1531,3 - marco: 1274,7 - grammo d'oro: 21745 - ECU: 2301,4

Cambi della lira il 30.1.1999: dollaro: 1700,87 ($/: 1,1387) - sterlina: 2802,13 - franco francese: 295,18 (FRF/: 6,5595) - franco svizzero: 1200,94 - marco: 990 (DEM/: 1,9558) - grammo d'oro: 15773 ( 8,146) - : 1936,27

Lira nello SME 1979-1992[modifica | modifica sorgente]


Nel marzo 1979 entra in vigore il Sistema monetario europeo (SME) e nasce l'ECU, vi partecipano le monete di Germania, Francia, Italia, Danimarca, Paesi Bassi e Lussemburgo. La fluttuazione delle monete limitata al 2,25% a eccezione della lira che beneficia della banda allargata al 6%. La lira rimane nello SME fino al 1992, quando due formidabili attacchi [4][5] speculativi da parte del finanziere George Soros, costringono la Sterlina e la Lira ad uscire dallo SME . La lira rientrer nello SME il 25 novembre 1996, col cambio di 990 Lire per un Marco tedesco. Il 1 gennaio 1999 entr in vigore l'euro, il cui tasso di cambio irrevocabile con la lira era stato fissato il giorno precedente. Da quel momento la lira rimase in vigore solo come espressione non decimale dell'euro, anche se monete e banconote continuavano ad essere denominate in lire. Per tutte le forme di pagamento "non-fisiche" (trasferimenti elettronici, titoli, ecc.), invece, da quella data si adott solo l'euro. Il 1999 fu anche l'ultimo anno in cui la zecca coni ed emise le monete per la comune circolazione denominate in lire. Il 1 gennaio 2002, con l'entrata in circolazione delle monete e banconote in euro, si apr una fase di doppia circolazione: le monete e banconote in lire vennero ritirate definitivamente il 1 marzo 2002. Quindi nel 2002 termin l'emissione delle serie divisionali in lire di monete proof e fior di conio. Inoltre vennero emesse altre serie speciali per ricordare gli anni d'oro della valuta appena abbandonata. Inizialmente era stato fissato in 10 anni il termine per la prescrizione; di conseguenza le monete e banconote ancora in corso legale all'introduzione dell'Euro potevano essere ancora cambiate presso le filiali della Banca d'Italia fino al 29 febbraio 2012. Tuttavia, la manovra del governo Monti ha decretato la prescrizione immediata delle monete e banconote il 7 dicembre 2011 (Art. 26 del D.L. 201/2011, pubblicato nellaGazzetta Ufficiale n. 284 del 6 dicembre 2011). Il tasso di conversione irrevocabile di 1.936,27 lire italiane per 1 euro.

Valute a pari tasso di cambio[modifica | modifica sorgente]


Nei due secoli di vita sono esistite alcune valute aventi pari valore della lira e libera circolazione reciproca, per lo pi sulla base di accordi bilaterali. Tra questi: Lira sammarinese: valuta (solo con valori metallici) dalla Repubblica di San Marino come conseguenza dei trattati di amicizia e vicinanza firmati a partire dall'Unit d'Italia, coniata dal 1865 al 2002. Lira vaticana: valuta dello stato della Citt del Vaticano dal 1929 al 2002.

Lire e altre valute di occupazione[modifica | modifica sorgente]


Am-lira[modifica | modifica sorgente]
Per approfondire, vedi Am-lira.

Tra il 1943 e il 1944 nei territori sotto il governo militare alleato fu coniata la valuta Am-lira. L'emissione delle banconote in AM lire si interruppe per le proteste del governo italiano, in quanto l'eccessiva emissione provoc una enorme inflazione.

Lira di Lubiana[modifica | modifica sorgente]


Per approfondire, vedi lira di Lubiana.

Allorch nel 1943, in seguito alla capitolazione italiana, la Venezia Giulia cadde sotto l'occupazione tedesca, il collegamento giuridico fra l'Italia e la Provincia di Lubiana divenne oltremodo teorico. Nel 1944 le autorit militari tedesche vollero aumentare la liquidit della provincia, e stamparono la lira di Lubiana, rimasta in corso fino all'arrivo dei partigiani jugoslavi nel maggio 1945.

Lira triestina (o Jugolira)[modifica | modifica sorgente]


Per approfondire, vedi lira triestina.

Nel 1945 nei territori della Venezia Giulia occupati dall'esercito jugoslavo venne introdotta una valuta definita "Jugolira" a pari valore con la lira italiana. Nel 1947, col Trattato di Parigi, tali territori passarono sotto la Jugoslavia o nella Zona B delTerritorio Libero di Trieste. Il dinaro jugoslavo rimpiazz immediatamente la lira nei territori annessi, mentre nella zona B il passaggio fu effettuato nel 1949. La zona A del Territorio Libero di Trieste continu invece ad utilizzare la lira italiana in tutti i suoi coni, comprese le AM-lire.

Lira tripolitana[modifica | modifica sorgente]


Per approfondire, vedi lira tripolitana.

Durante l'occupazione inglese della Libia italiana, le autorit britanniche emanarono una valuta denominata lira tripolitana. Circol dal 1942 insieme alle svalutate banconote italiane con un cambio alla pari, finch nel 1951 il Regno Unito concesse l'indipendenza al Regno di Libia, che coni la propria sterlina libica.

Campione d'Italia[modifica | modifica sorgente]


Caso particolare fu quello di Campione d'Italia. Essendo totalmente circondato dal territorio della Confederazione Elvetica, nell'ambito comunale venne adottato come valuta il franco svizzero ed utilizzati i francobolli svizzeri. Ancora oggi a Campione non viene utilizzato l'euro, bens il franco.

Tipi sulle monete repubblicane[modifica | modifica sorgente]


20 lire tra il 1957 ed il 1959: Quercia 10 lire tra il 1946 ed il 1950: Olivo tra il 1951 ed il 1956 e dopo il 1965: Spiga 5 lire tra il 1946 ed il 1950: Uva tra il 1951 ed il 1956 e dopo il 1966: Delfino 2 lire tra il 1946 ed il 1950: Spiga tra il 1953 ed il 1959: Olivo 1 lira tra il 1946 ed il 1950: Arancia tra il 1951 ed il 1959: Cornucopia

200 lire 100 lire 50 lire

dopo il 1968: Quercia bordo liscio

tra il 1954 ed il 1989: Vulcano tra il 1990 ed il 1995: Vulcano secondo tipo tra il 1996 ed il 1999: Italia turrita

tra il 1955 ed il 1989: Minerva tra il 1990 ed il 1992: Minerva secondo tipo tra il 1993 ed il 1999: Italia turrita 1974: Guglielmo Marconi 1979: FAO 1981: Accademia navale di Livorno 1995: 50 anniversario della FAO

tra il 1977 ed il 1999: Lavoro 1980: Maria Montessori e FAO 1981: Villa Lubin e FAO 1989: Arsenale Militare Marittimo di Taranto 1990: Consiglio di stato 1992: Esposizione mondiale di filatelia tematica 1993: Aeronautica Militare 1994: Carabinieri 1996: Guardia di Finanza 1997: Lega navale italiana 1999: Tutela del patrimonio artistico Carabinieri 500 lire (argento) tra il 1958 ed il 1961 e tra il 1964 ed il 1967: Caravelle 1961: Quadriga 1965: Dante Alighieri 500 lire (bimetallica) tra il 1982 ed il 1999: Quirinale

Oltre a questa moneta sono state emesse negli anni alcune monete commemorative: Mondiali di calcio 1990: 200 lire, 500 lire (argento)

Centenario della Banca d'Italia 1993. Autori Laura Cretara e Sergio Grossi. Luca Pacioli 1994. Autori Laura Cretara e Uliana Pernazza. 70 ISTAT 1996. Autori Laura Cretara e Claudia Momoni. 50 Polizia di Stato 1997. Autori Laura Cretara e Maria Carmela Colaneri. IFAD 1998. Autori Laura Cretara e Luciana de Simoni. 20 delle elezioni del Parlamento europeo 1999. Autori Laura Cretara e Luciana de Simoni 1000 lire (argento) 1970: Roma capitale 1000 lire (bimetallica) 1997: Europa (con la Germania divisa) tra il 1997 ed il 1998: Europa (con la Germania unita).

Le date si riferiscono alle ordinarie emissioni per la circolazione; si badi tuttavia che a partire dalla fine degli anni sessanta la zecca italiana, onde sfruttare il mercato numismatico, cominci a produrre confezioni contenenti anche i pezzi non pi circolanti. Anche il gettone telefonico stato a lungo utilizzato come moneta, pur non avendo alcun valore ufficiale di conio statale; il valore, che nel 1959 era di 45 lire, divenne di 50 lire negli anni settanta, di 100 lire dal 1980 e, infine, di 200 lire a partire dal 1984 e fino al ritiro definitivo nel 2001.

Tipi sulle banconote repubblicane[modifica | modifica sorgente]


500 lire tra il 1947 ed il 1953: Italia ornata di spighe 1966: Aretusa tra il 1974 ed il 1979: Mercurio 1.000 lire tra il 1946 ed il 1947: Grande "M" tra il 1947 ed il 1962: Italia ornata di perle tra il 1962 ed il 1969: Giuseppe Verdi (1 tipo) tra il 1969 ed il 1981: Giuseppe Verdi (2 tipo) tra il 1981 ed il 1990: Marco Polo tra il 1990 ed il 1998: Maria Montessori 2.000 lire tra il 1973 ed il 1983: Galileo Galilei tra il 1990 ed il 1992: Guglielmo Marconi 5.000 lire tra il 1948 ed il 1963: Repubbliche Marinare tra il 1964 ed il 1971: Cristoforo Colombo (1 tipo)

tra il 1971 ed il 1979: Cristoforo Colombo (2 tipo) tra il 1979 ed il 1983: Ritratto d'uomo di Antonello da Messina tra il 1985 ed il 1996: Vincenzo Bellini 10.000 lire tra il 1948 ed il 1963: Dante Alighieri tra il 1962 ed il 1977: Michelangelo Buonarroti tra il 1976 ed il 1984: Ritratto d'uomo di Andrea del Castagno tra il 1984 ed il 1998: Alessandro Volta 20.000 lire 1975: Tiziano Vecellio 50.000 lire tra il 1967 ed il 1974: Leonardo da Vinci tra il 1977 ed il 1982: Volto di donna tra il 1984 ed il 1992: Gian Lorenzo Bernini (1 tipo) tra il 1992 ed il 1999: Gian Lorenzo Bernini (2 tipo) 100.000 lire tra il 1967 ed il 1979: Alessandro Manzoni tra il 1978 ed il 1982: una delle Grazie de La Primavera di Sandro Botticelli tra il 1984 ed il 1993: Caravaggio (1 tipo) tra il 1994 ed il 1998: Caravaggio (2 tipo) 500.000 lire 1997: Raffaello Sanzio

Le date si riferiscono agli anni di emissione delle banconote.

Lira (moneta)
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Il nome lira usato dal Medioevo fino al XXI secolo per le monete di diverse nazioni; in particolare la lira italiana stata la valuta ufficiale dell'Italia fino al 28 febbraio 2002, quando stata sostituita dall'euro.

Il nome "lira" deriva dal latino libra ("bilancia"), che, prima con i Libripens dell'antica Roma e poi con Carlo Magno, indicher sia un'unit di peso (in italiano libbra) che un bene, come un'unit monetaria (la libbra d'argento).
Indice
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1 Monetazione medievale 2 Monetazione moderna 3 Monetazione contemporanea 4 Fuori d'Italia 5 Bibliografia 6 Altri progetti 7 Collegamenti esterni

Monetazione medievale[modifica | modifica sorgente]


Per approfondire, vedi Monetazione carolingia e Denaro (moneta).

Con la caduta di Roma, il susseguirsi di invasioni barbariche e l'ostilit degli stati che si venivano formando, le attivit commerciali in Occidente vennero praticamente annullate, con la conseguente riduzione nella circolazione di monete. Questo dur fino all'affermazione sulle altre popolazioni barbariche di Carlo Magno (768 - 814) e l'instaurazione dell'impero dei Franchi. Il conio delle monete venne quindi centralizzato ed il suo sistema monetario venne basato sull'argento a causa della scarsa disponibilit d'oro, impiegato solo per gli scambi con l'Oriente. La moneta ufficiale dell'impero fu il "denaro", con un peso tale che con una libbra d'argento (di 434 g, contro i 327,45 g della libbra romana) si coniavano 240 denari. Come unico multiplo si aveva il "soldo", pari a 12 denari: 20 soldi, quindi, corrispondevano ad una libbra d'argento. La libbra (o lira), invece, non esisteva come moneta, rappresentando solo la base del sistema monetario.

Monetazione moderna[modifica | modifica sorgente]


Per approfondire, vedi Lira genovese, Lira sarda, Lira milanese, Lira veneziana e Lira toscana.

Lira Tron (1472) Battuta dal doge Nicol Tron.

Nel 1472 Venezia con il doge Nicol Tron conia la prima lira d'argento da 20 Soldi (6,52 g con titolo di 948/1000), la lira Tron, seguita da quella del doge Pietro Mocenigo. Il duca Galeazzo Maria Sforzafa coniare nel 1474 a Milano una lira d'argento, chiamata in seguito Testone. Una lira genovese fu coniata a Genova la prima volta durante la dominazione milanese. In seguito, poi, questa moneta si diffuse in molte citt italiane (tra cui Firenze, Mantova e Bologna), anche se con riferimento a valori differenti per la libbra. Ci furono lire anche pavesi, toscane, modenesi ecc. In Piemonte, la lira venne introdotta da Emanuele Filiberto nel 1562, mentre nel 1793 venne adottato il sistema decimale francese, con la suddivisione della lira in decimi e centesimi.

Monetazione contemporanea[modifica | modifica sorgente]


Nel Ducato di Milano circolava una lira d'argento del peso di 6,25 g al 552/1000 e con un diametro di 28 mm. Fu battuta da Maria Teresa d'Austria dal 1779, dopo la riforma monetaria del 1778. Il peso del fino era di 3,45 grammi. La monetazione fu proseguita dai suoi successori, Giuseppe II, Leopoldo II e Francesco II. All'inizio del XIX secolo gli Stati Italiani legati alla Francia adottano la lira da 100 centesimi. Il diametro era di 23 mm ed il peso di 5 g di argento al 900/1000, pari a 4,5 grammi di fino. Nel Regno Lombardo-Veneto, sotto Francesco I d'Austria e Francesco Giuseppe fu fino al 1854 una lira d'argento da 4,33 g al 900/1000 per 22,5 mm pari a 3,897 grammi di fino.

Fuori d'Italia[modifica | modifica sorgente]


Nel XIX secolo anche l'Egitto (nel 1834) e l'Impero Ottomano (nel 1844) adottarono la lira come moneta ufficiale, facendola equivalere a 100 piastre. Dopo il 1918 il nome "lira" stato mantenuto dalle valute ufficiali di molti stati che sono sorti dalla disgregazione dell'Impero Ottomano.

Bibliografia[modifica | modifica sorgente]



Carlo M. Cipolla, Le avventure della lira , Bologna, Il Mulino, 1975. Stefano Poddi, La lunga storia della lira , (alcune parti) Fondazioni, n.2 marzo-aprile, Roma, 2008. Stefano Poddi, La lunga storia della lira, Difesa e Lavoro, settembre 2008.

Altri progetti[modifica | modifica sorgente]

Commons contiene immagini o altri file su Lira

Collegamenti esterni[modifica | modifica sorgente]

Lira (moneta) in Tesauro del Nuovo Soggettario, BNCF, marzo 2013.

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La storia della Lira


Lorigine della Lira molto antica. Il suo nome deriva dal termine latino libra, ununit di peso dei Romani equivalente a 327,45 grammi; la sua trasformazione in unit monetaria risale alle riforme di Carlo Magno che, tra il 780 e il 790, trasform la libra in moneta per estendere dalla Francia alle terre occupate in Italia il sistema adottato dal padre Pipino il Breve. Fu cos introdotta la libbra pesante e da essa gli zecchieri del tempo dovevano ricavare 240 denari dargento di 1,7 grammi. In verit il denaro dargento era una moneta scomoda: non aveva multipli e per le operazioni di portata pi rilevante, come la compravendita di terre o schiavi, ne occorrevano centinaia o addirittura migliaia. Per evitare calcoli troppo complessi i mercanti, ma anche la gente comune, trovarono molto pi pratico dire una lira al posto di 240 denari. Cos il concetto di lira si afferm ed ebbe diffusione nel linguaggio quotidiano, pur non esistendo nella realt alcuna moneta con quel nome. Per molto tempo, quindi, la lira come moneta non esistita fisicamente, ma fungeva solo da unit di conto e cos rimarr per ben mille anni. E curioso il fatto che la moneta italiana avrebbe conquistato quasi tutto lOccidente cristiano del tempo fino alla Manica senza mai spingersi pi a sud di Roma, dove perdur il sistema monetario romano-bizantino o si afferm linfluenza della moneta araba. Nel Seicento, insieme alle decadenza economica dItalia, si verific anche lanarchia monetaria. Per lassenza di una nazione e di vitalit economica non vi era una moneta che riuscisse ad imporsi sulle altre. Cerano moltissime emissioni locali e altrettante denominazioni e metalli usati per il conio. In molti casi and perduto addirittura il gancio nominale alla lira. Non avremmo avuto la lira fino a qualche anno fa se, nel 1631, Vittorio Amedeo I non avesse attuato una riforma monetaria nei territori sotto il proprio dominio e non avesse ripristinato il calcolo in lire al posto di quello in grossi e fiorini. Quasi duecento anni dopo, nel 1808, Napoleone fece coniare la prima lira italiana con un peso pari a 5 g d'argento dalla Zecca di Milano, ma la moneta ebbe vita breve perch con la Restaurazione ciascun staterello coniava la sua. Ci pose il problema dellimposizione della nuova moneta nei modelli e nella titolazione con la proclamazione del Regno dItalia, ma il 17 luglio 1861 la lira piemontese, da allora "lira italiana", ebbe corso legale in tutto il regno e il 24 agosto 1862 fu abolita la circolazione di ogni altra moneta e si decise che la lira fosse coniata con 0,29 g d'oro fino o in argento con un peso 15,5 volte superiore. Lincisore della Zecca pose sulla nuova moneta la figura del re che assunse forme originali. Furono in seguito battute monete doro da 5, 10, 20 e 100 lire e monete dargento da 20 centesimi e 1,2 e 5 lire. Qualcuno tent anche di cambiare nome alla lira (ci fu chi propose lo scudo e chi il marengo italiano), ma non fu accettato nessun cambiamento. Carlo Felice aggiunse la coniazione di rame, mentre il re di Sardegna Vittorio Emanuele II mantenne i valori doro e dargento creati dal padre. Nell'ottobre 1936 venne attuato il cosiddetto "allineamento", che svalut il valore della lira portandolo a 0,04677 g d'oro.La prima crisi della lira si verific nel 1866 e fu determinata dallenorme debito pubblico contratto dai Savoia per unificare lItalia: per arginare la crisi il re fu obbligato ad emanare un decreto che stabiliva il corso forzoso della lira, cio la non convertibilit tra la lira cartacea e l'equivalente in metallo prezioso, e il valore della lira rispetto all'oro venne pi volte adeguato fino al 21 dicembre 1927, quando il governo dichiar la lira convertibile in oro sulla base di 7,919 g d'oro per 100 lire, fissando la parit col dollaro in 19 lire e quella con la sterlina in 92,46 lire (quota novanta). Nel frattempo nasceva la Banca dItalia, che insieme al Banco di Napoli e al Banco di Sicilia, fu autorizzata ad emettere banconote. Alla vigilia del primo conflitto mondiale, per conservare il metallo per usi bellici, furono emessi buoni di cassa con limmagine di Vittorio Emanuele III. La Prima Guerra Mondiale inaugur anche una nuova era, caratterizzata da una veloce corsa allinflazione: nel 1914 occorrevano 3,48 lire per acquistare un grammo doro, nel 1921 ne servivano ben 15,68. Una successiva crisi della lira fu causata dalla Seconda Guerra Mondiale e dalla grande crisi degli Anni Trenta: fu abolito lobbligo della copertura in oro e Mussolini dovette compiere una svalutazione del 41%. Inoltre in questo periodo la lira si svalut di circa il 98% rispetto al dollaro. Nel 1943, con loccupazione alleata dellItalia, gli Americani istituirono una nuova moneta: lAM-lire venne stampata nella Tipografia Renna a Palermo e solo con la Repubblica si torn definitivamente alla lira. Dopo la proclamazione della Repubblica italiana, la prima serie di monete fu caratterizzata dai simboli della pace e di un paese legato al mondo agricolo: Pegaso, il ramoscello dulivo, il grappolo duva, la personif icazione della Repubblica con la fiaccola della libert. La seconda serie reca, accanto a quelli agricoli tradizionali, i simboli dellottimismo, della rip resa economica e di un paese industrializzato. Troviamo la bilancia simbolo di giustizia, la cornucopia simbolo

dellabbondanza, Minerva dea della saggezza e delle arti Gli anni Cinquanta e Sessanta segnano il periodo del boom, della ripresa economica, tanto che la stabilit della lira fu coronata dallOscar monetario assegnatole dal Financial Times nel 1960. Proprio in questanno la lira divenne di nuovo convertibile, grazie allammissione al Fondo monetario internazionale, con il valore equivalente a 0,00142187 g d'oro (625 lire per un dollaro). Con gli anni sono scomparse le monete di piccolo taglio come quelle da una e cinque lire, mentre rimasta in circolazione per molto tempo una moneta da 500 lire in argento, sostituita poi da quella in vigore fino al 2002. Poca fortuna ebbero le mini-monete da 50 e 100 lire. Sono esistiti anche altri mezzi di pagamento cartacei, come il biglietto di Stato e i mini-assegni. Il biglietto di Stato da 500 lire, emesso dallo Stato e non dalla Banca, fu stampato perch le monete dargento di pari importo erano sparite dalla circolazione, divenendo di fatto pezzi da collezione. I mini-assegni, che circolarono negli anni 70 e sostituivano sia la monete che le banconote, furono emessi per la carenza di monete di piccolo e piccolissimo taglio. Furono chiamati cos perch, per ragioni pratiche, erano pi piccoli dei tradizionali assegni del libretto. Lemissioni di questi mini -assegni dur per qualche anno e, oltre ad essere un rimedio per la carenza di spiccioli, divenne un vero e proprio affare per le banche che li mettevano in circolazione. Infatti moltissimi di questi mini-assegni non tornarono mai alla banca per il pagamento, perch smarriti o deteriorati dalleccessiva circolazione o perch divenuti oggetto di collezione. E cos diverse banche assunsero per anni la veste di istituti di emissione di piccoli tagli a corso forzoso, stabilito non per legge, ma con i dati di fatto. Il fenomeno cess quando la Zecca di Stato fu in grado di far fronte alle necessit di piccoli tagli. Lultima banconota italiana, emessa dalla Banca dItalia nel 1997, stata la cinquecentomila lire raffigurante Raffaello Sanzio. Il primo gennaio 2002 la lira stata affiancata dalleuro che la ha sostituita completamente due mesi dopo. Il 28 febbraio, infatti, finita la storia della lira: stato lultimo giorno in cui la moneta italiana, e le altre vecchie valute nazionali, ha avuto corso legale. Il primo marzo 2002 iniziata lera delleuro, era che ha messo fine ad una storia durata secoli, in cui la lira ha attraversato momenti di crisi come momenti di gloria.

Breve storia della Lira dalle sue origini

La Lira nasce come moneta di conto con la riforma monetaria voluta da Carlo Magno Re dei Franchi (742-814), fondatore e Imperatore del Sacro Romano Impero. Tale riforma stabiliva che da una libbra o libra dargento (434 grammi) fossero ricavati 240 Denari oppure 20 Soldi pertanto un Soldo valeva 12 Denari. Parliamo di moneta di conto poich, in effetti, per un lungo periodo furono coniati solo i Denari il cui peso da grammi 1,809 col passare del tempo sub molte riduzioni fino a calare a un terzo nellUndicesimo Secolo.Tale sistema di divisione della Lira in Soldi e dei Soldi in Denari sopravvissuto, pur con molte modificazioni, fino a tempi recenti. In Italia stato completamente sostituito dopo lUnificazione, mentre in Gran Bretagna ha cessato di esistere nel 1971 anno in cui stato introdotto il Sistema Decimale Le prime vere Lire fecero la loro apparizione nella seconda met del millecinquecento dopo tre secoli nei quali la moneta pi usata e gradita era il Grosso. I primi Grossi furono battuti a Venezia sotto il Dogato di Enrico Dandolo (1192-1205), erano coniati in buon titolo dargento

(965 millesimi) e pesavano grammi 2,18 cio 10 Denari. Sempre Venezia nel 1472 batte la prima Lira: la Lira dargento da 20 Soldi di Niccol Tron (grammi 6,52 titolo 948 millesimi). A Milano nel 1474, era allora duca Galeazzo Maria Sforza, fu deciso di battere una Lira in buon argento chiamata poi Testone. Testoni furono battuti anche in Piemonte da Carlo I di Savoia e a Genova sotto la dominazione milanese; in seguito questo tipo di moneta si diffuse su tutto il territorio italiano ed anche oltralpe. Queste Lire non erano tutte uguali per contenuto di metallo fino poich ogni citt faceva riferimento a libbre diverse e di conseguenza aveva ununit di base differente. Perci troviamo la Lira milanese, la Lira moceniga a Venezia, la Lira genovese, la fiorentina, la savoiarda, la toscana, la mantovana, la bolognese, ecc. Sotto il Regno di Vittorio Emanuele II sono state emesse dieci diverse Lire in quattro diverse Zecche: Firenze, Torino, Milano e Napoli con quattro diversi millesimi e con due diversi rovesci: lo stemma oppure il valore. Con Umberto I furono battuti sette diversi millesimi nel solo tipo testa/stemma in due sole Zecche: Milano e Roma. Vittorio Emanuele III con la sua passione per la numismatica ci ha lasciato ben cinque tipi differenti di lire con ventisette millesimi, tutti coniati nella Zecca di Roma. Se qualcuno avesse potuto accantonare durante il Regno DItalia una lira nuova di Zecca per ogni emissione (44 Lire), oggi col valore numismatico acquisito si troverebbe con un valore, stimato sul catalogo Gigante 2001 di Lire 184.000.000; se avesse invece accantonato monete provenienti dalla circolazione (BB), oggi avrebbe un valore di Lire 31.000.000 (16.092,44 Euro). La Repubblica Italiana ha coniato Lire con quattordici diversi millesimi in due soli tipi e tutte a Roma.

Un episodio storico sulla Lira Si incontrarono segretamente a Palazzo Loup, antica residenza dellomonima famiglia che si trova a Loiano, sullAppennino bolognese e l, il 28 settembre 1859, decisero di adottare la Lira come moneta unica per il futuro Regno dItalia. Allincontro segreto parteciparono Bettino Ricasoli, Carlo Luigi Farini, Marco Minghetti, Rodolfo Audinot e Lionetto Cipriani. Insieme decisero labolizione delle barriere doganali e ladozione della moneta unica, la Lira, poi rimasta in corso fino al primo marzo 2002. Con loro cera anche il padrone di casa, Luigi Loup, di origini svizzere e a Loiano per aver sposato una nobildonna bolognese; grande amico di alcuni dei pi noti personaggi bolognesi del Risorgimento, Loup mise a disposizione il suo palazzo perch logisticamente comodo per tutti (Episodio menzionato da una targa al piano nobile della villa e da un articolo del Monitore toscano del 12 ottobre 1859). A organizzare le iniziative della ricorrenza dei 150 anni il Comitato Scanello (dal nome della Frazione di Loiano in cui si trova la Villa) presieduto da Remo Baldassari, attuale proprietario di Palazzo Loup. La dimora, costruita probabilmente sui resti di un castello che nel 1078 Matilde di Canossa regal allarcivescovo di Pisa, nel 1805 ospit Papa Pio VII di passaggio dopo lIncoronazione di Napoleone. Da anni un albergo a quattro stelle con 50 camere e una sala ricevimenti.

Loiano (Bo): Palazzo Loup

Loiano (Bo): Palazzo Loup - Targa al piano nobile della villa

5 LIRE (1808) - Coniata dalla Zecca di Bologna, battuta dal Regno d'Italia, si tratta della prima moneta in lire che ha circolato in Romagna.

Una Lira del 1859 - Zecca di Firenze

Lira 1 del 1859: Zecca di Milano

Lira 1 del 1859: Zecca di Bologna

Lire 5 del 1859 - Zecca di Bologna

Lire 20 del 1859: Zecca di Genova - Moneta in oro

Lire 20 del 1860: Zecca di Bologna - Moneta in oro

Lira 1 del 1861: Zecca di Firenze

5 Lire marzo 1861: Zecca di Firenze

Lira 1 del 1863: Zecca di Milano

Lire 1000 del 1970: Zecca di Roma - Moneta in Argento

Rieti: Il Monumento della Lira fu inaugurato il 1 marzo 2003 in Piazza Cavour. La Statua fu creata sul progetto di Daniela Fusco dalle Fonderie Caggiati di Parma; come materiale per la fusione della Statua sono state usate 2.200.000 monete da 200 lire.

La prima moneta da 1 lira del 1861 e dell'ultima moneta da 1 Lira del 2001, qui sopra riprodotte in oro in occasione dei 150 anni di Storia italiana, dalla proclamazione di Vittorio Emanuele II Re d'Italia all'avvento dell'Euro.

Una grande testimonianza storico-culturale dalla proclamazione di Vittorio Emanuele II Re d'Italia all'avvento dell'Euro, 150 anni di Storia italiana, racchiusi in due monete di straordinario significato e valore. La Lira che ha visto l'Unit d'Italia e quella protesa verso l'Europa due emozionanti testimonianze storico-

numismatiche che raccontano come in un grande "film" la crescita nazionale, i sogni e le attese di milioni di italiani. Un film dove tutti siamo stati protagonisti, da una generazione allaltra. Un patrimonio che merita di essere conservato con amore, perch nella collezione "150 Anniversario" si possono trovare le radici della nostra Societ moderna e le attese per il nostro futuro, un patrimonio che i nostri figli hanno il diritto di conoscere e tutelare. Uno straordinario evento per chi apprezza la Storia del nostro Paese, che entra di diritto fra le scelte dei collezionisti di tutto il mondo, perch con proposte come queste che l'Italia continua a essere amata e rispettata. Qualcosa di unico: la perfetta riproduzione in oro titolo 900 della prima moneta da 1 Lira del 1861 e dell'ultima moneta da 1 Lira del 2001. La famosa "Lira stemma" 1861 del Regno d'Italia, coniata per celebrare un avvenimento straordinario: la votazione del Parlamento (17 marzo 1861) con la quale Vittorio Emanuele II veniva proclamato Re d'Italia. La prima Lira di una lunga storia, caratterizzata dall'effige del Re sul fronte e dallo Stemma Sabaudo con Corona dall'alloro e scritta Regno d'Italia sul retro. La collezione propone esattamente la moneta originariamente coniata dalle Zecche di Torino e Firenze. L'ultima Lira della Repubblica, il punto d'arrivo di un percorso esaltante, nel quale compresa l'intera storia numismatica d'Italia. Il 2001 stato, infatti, l'ultimo anno che ha visto circolare la Lira. La moneta presenta sul diritto la raffigurazione di una bilancia, simbolo di giustizia e di eguaglianza. Sul retro la cornucopia, immagine di abbondanza e fortuna. La collezione quindi destinata ad aumentare rapidamente il suo valore e a sviluppare senza soste la sua rarit storico-numismatica. Ogni cofanetto personalizzato: per l'eccezionalit dell'evento e i significati che esso riveste per la storiografia numismatica, la collezione consegnata in uno speciale cofanetto dotato di targa in argento con il nome del singolo.

Lira italiana: una collezione celebra la sua storia


Il valore di una collezionedi monete esclusiva dedicata alla Lira Italiana, moneta che ha segnato le vicende storiche e lo scorrere del tempo in Italia fino al 2002, oggi celebrato da una Collezione esclusiva, che le rende omaggio e ricorda oltre cinquanta anni della nostra storia recente. Officina della Medaglia ha realizzato le undici principali monete della Repubblica Italiana con l'autorizzazione del Ministero dell'Economia e delle Finanze. Le monete sono state coniate in oro e argento, qualit proof (fondo specchio), a tiratura limitata e sono disponibili sia in Collezione che singolarmente.

Lira italiana: cenni storici


La lira italiana ha inziato a circolare in Italia all'inizio del XVIIII secolo, nell'epoca napoleonica e in concomitanza con l'avvento della bandiera tricolore.

Le prime monete ufficiali sono state coniate dalla Zecca di Milano e Bologna nel 1807, in pezzi da 40, 5 e 2 lire italiane. Solo successivamente sono state coniate anche le 20 lire e la moneta da 1 lira italiana, di 5 gr di peso e titolo d'argento 900/1000. La fine del regno d'Italia nel 1814 ha segnato per un momento di rottura nella storia dell'utilizzo della lira italiana, che ha ripreso poi il suo normale corso con la riunificazione dell'Italia sotto i Savoia. Solo nel 1862 per la lira ha iniziato ufficialmente a circolare in tutto il territorio italiano, superando le differenze presenti negli stati pre-unitari.

Momenti di difficolt e di diminuzione del valore della nostra moneta si sono alternati tra l'unificazione dell'Italia e l'ingresso del paese nella Prima Guerra Mondiale, periodo in cui, inoltre, si verific una ingente penuria di metallo.

Dalla Lira Italiana all'Euro, un passaggio importante


Dal 1 gennaio 1999 entrato in vigore l'Euro e da quel momento, l'utilizzo della lira italiana come moneta per pagamenti fisici ha cessato di esistere. Il tasso di conversione irrevocabile di 1 Euro corrisponde ufficialmente a 1.936, 27 lire; sempre nel 1999 la Zecca dello Stato ha smesso inoltre di coniare le monete di uso comune, mentre tutte le monete e banconete in circolazione sono state ritirate nel marzo 2002. La stessa Banca d'Italia riguardo alla lira italiana ne ha dato informazione, confermando che dal 7 dicembre 2011 non pi possibile effettuare cambi nemmeno tramite loro. Attualmente l'Euro la valuta comune ufficiale dell'Unione europea ed utilizzata circa da 500 milioni di persone in tutto il mondo. "La moneta dell'Italia - dalla Lira italianaall'Euro" anche il titolo di una mostra che stata allestita al Palazzo delle Esposizioni di Roma dal 5 aprile al 3 luglio 2011 in occasione dei 150 anni dell'Unit d'Italia. La mostra stata promossa dalla Banca d'Italia in collaborazione con la Societ Speciale Palaexpo e con l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica: l'obiettivo era documentare le principali vicende politiche ed economiche di cui la lira italiana stata protagonista dall'unificazione monetaria del 1862. Grazie alla mostra stato possibile conoscere e capire il ruolo che la moneta ha avuto nell'economia e nella vita sociale di tutti.

Com' stato l'addio alla lira italiana?


In occasione del passaggio ufficiale dalla lira italiana all'Euro sono stati organizzati numerosi eventi tra cui l'Addio alla Lira, celebrato a Roma il 28 febbraio 2002 alla Fontana di Trevi (vedi foto). Alla cerimonia hanno partecipato alcuni artisti dello spettacolo in qualit di Ambasciatori della Lira Italiana; tra loro anche Alberto Sordi e Valeria Marini e molti studenti delle scuole statali di Ro ma; la banda dellArma dei Carabinieri e il Coro di Voci Bianche Aureliano. Nello stesso giorno stato fatto anche l'ultimo acquisto con la lira italiana. Partner di tutti gli eventi stato il Comitato Terzo Millennio.

Lira italiana: informazioni per i collezionisti


L'interesse di molti studiosi o semplici appassionati per il collezionismo di monete e in particolare della lira italiana, nasce nel momento stesso in cui queste vengono coniate, pi per un senso di raccolta e di appartenenza ad uno stato, che per puro interesse collezionistico. Con il tempo, il collezionismo di monete diventa sempre pi settoriale e gli studiosi di numismatica, dal greco: , iniziano a farne un vero e proprio settore di studio. Nascono enciclopedie specializzate nella descrizione e nella storia della lira italiana, ma anche cataloghi, attualmente anche consultiabili on-line. Chi colleziona monete si interessa innanzitutto delle condizioni delle monete e del loro livello di consevazione; in pochi casi si tiene conto del valore economico della moneta stessa. La numismatica, ad esempio, uno studio scientifico delle monete e della loro storia in tutte le forme e i mteriali. A parte lo studio della lira italiana, la numismatica una disciplina antica che risale a Giulio Cesare, personaggio che ha iniziato il collezionismo di monete gi dal primo conio.

Perch collezionare lire italiane?


La numismatica non solo ci che identifica il collezionismo di monete, ma una vera e propria scienza. L'oggetto di studio la moneta e i suoi correlati, come ad esempio le medaglie, quindi non solo la italiana; se ne studiano le epoche di utilizzo e c onio, la storia, i collegamenti ad eventi economici e politici che sono evidentemente sempre collegati ad essa.

Una moneta, e la lira italiana ne la prova, a tutti gli effetti un pezzo di storia del paese a cui appartiene; chi ama collezionare monete sicuramente un esperto o un appassionato di storia, di arte e di antropologia. Non si tratta infatti semplicemente di hobby o di acquisto di oggetti di grande valore storico ed economico, ma anche di raccolta di opere d'arte, in particolare se si parla di collezionismo di monete greche o romane in argento o oro. Fin dall'antichit infatti le monete sono state coniate con i metalli preziosi o in oro, motivo in pi per studiare non solo la storia delle monete, ma anche la storia dei materiali, degli stemmi e dei loro simboli. In ogni caso, attualmente, ben conosciuto e diffuso il collezionismo di riproduzioni di monete, come la lira italiana in oro e argento.

Conosciamo le riproduzioni di lira italiana in oro e argento?


Collezionare monete in oro e argento ad oggi un hobby e un interesse di studio specialistico, ma anche un modo per sottolineare il valore di investimento di questi oggetti. La lira italiana in argento in particolare, riprodotta per la prima volta nel 1950, facilemente acquistabile e offre un buon ritorno di investimento. Collezionare riproduzioni della lira italiana in argento ed oro oggi non come poter maneggiare un'originale moneta d'oro coniata nell'antica Grecia o a Roma, ma dimostra comunque un notevole interesse per la storia e per la storia dell'arte in particolare. L'argento ad esempio il metallo che fu utilizzato nell'antica Roma per coniare le prime monete, grazie alla sua malleabilit e al costo non eccessivo. Oggi, possedere una lira italiana in argento o in oro, o meglio ancora la collezione completa di monete in lira italiana, avvicina i collezzionisti alla sensazione di possedere monete d'oro o d'argento simili quelle dell'antichit. La collezione completa in argento o oro delle monete della Repubblica Italiana di Officina della Medaglia, in particolare, comprende 11 esemplari, tutti in oro 18 kt e/o argento 999/1000 fondo specchio. La tiratura limitata a 499 esemplari e tutte le riproduzioni sono autorizzate dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, quindi garantite nel rispetto delle caratteristiche tecniche indicate dalla societ. Quasi tutti glie semplari sono riproduzioni delle monete originali create da Giuseppe Romagnoli.

Lira italiana: curiosit La lira italiana nata durante un incontro segreto...


La nascita ufficiale della lira italiana rappresenta un episodio storico, importantissimo per il passato e il presente dell'Italia. Nasce infatti durante un incontro segreto, seguito poi da comunicazioni ufficiali e, oggi, da riflessioni sul passaggio all'Euro e da celebrazioni per i 150 dalla sua nascita, ricorsi nel 2009. L'incontro segreto avvenne precisamente il 28 settembre 1859, a Palazzo Loup, antica residenza di Loiano della famiglia Loup; ad incontrarsi furono Bettino Ricasoli, soprannominato il Barone di ferro, politico italiano, sindaco di Firenze e secondo presidente del Consiglio del Regno d'Italia; Carlo Luigi Farini, Presidente del Consiglio dei ministri del Regno d'Italia tra il 1862 e il 1863; Marco Minghetti, Rodolfo Audinot, deputato e poi senatore del Regno e Lionetto Cipriani. Furono loro a decidere di adottare la moneta unica in Italia, la Lira appunto. Il Comitato di Scanello, localit in cui si trova la villa, ha invece organizzato nel 2009, le celebrazioni per la ricorrenza dei 150 anni della nascita della moneta italiana.

Addio alla Lira italiana...gli eventi


Il 10 ottobre 2001 stato presentato a Roma un progetto che includeva una serie di eventi e manifestazioni dedicate all'Addio alla Lira. In particolare un sondaggio demoscopico commissionato precedentemente dal Comitato Internazionale Terzo Millennio all'Abacus

in cui si indagava che tipo di impatto avrebbe provocato l'avvento dell'Euro sull'opinione pubblica italiana. Poi la costruzione di un monumento dedicato alla Lira italiana il cui porgetto stato anticipato da una gara per la realizzazione del bozzetto e sono pervenuti 2000 bozzetti. Inoltre, sempre a Roma, presso il Palazzo dei Diosuri stata organizzata, in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attivit Culturali, anche una mostra sulla lira italiana, inaugurata il 3 Dicembre 2001. Il libro "La lira d'oro - Storia, emozioni e ricordi della nostra moneta", realizzato dalle Edizioni Collezioni Numismatiche stato distribuito gratuitamente in occasione delle varie celebrazioni.

I libri sulla lira italiana


Il libro "La Lira d'oro - Storia, emozioni e ricordi della nostra moneta" stato pubblicato dall'Azienda Collezioni Numismatiche, insieme al testo "Soldi d'Italia - Le pi belle monete degli antichi Stati Italiani". La stessa azienda, che stata partner ufficiale delle celebrazioni dedicate all'Addio alla Lira italiana ha anche coniato la Medaglia Celebrativa della Costituzione Europea per la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Un altro testo importante la storia illustrata della lira italiana il cui titolo : "Addio, cara lira: storia illustrata della moneta che ha accompagnato per duecento anni la vita del nostro paese ". Il testo di Alfredo Taracchini su progetto e realizzazione editoriale di Edizione Pendragon, Bologna. Similmente esistono molti altri libri sulla lira italiana che ci raccontano al storia della lira italiana, della ragioneria, della nostra economia.

Esiste un monumento dedicato alla lira italiana?


Certamente esisiste un monumeto dedicato interamente alla nostra vecchia moneta ed stato inaugurato a Rieti, in piazza Cavour, il 1 marzo 2003.

Il Monumento alla Lira italiana stato progettato da Daniela Fusco e realizzato dalle Fonderie Caggiati di Parma, azienda leader nella progettazione e realizzazione di elementi commemorativi; il materiale usato stato proprio lo stesso delle monete, o meglio, vere e proprio monetine da 200 lire, circa 2.200.000.

La statua una figura femminile che rappresenta l'Italia Turrita; la figura tiene sollevata una grande moneta che ha sulle s ue facciate i lati della prima e ultima lira coniata mentre sulla sua veste c' la scritta "l'Italia per la Lira".

Il Comune di Rieti ha realizzato la statua con il contributo del Ministero per i Beni e le Attivit Culturali, la regione Lazio, la Cassa di Risparmio di Rieti S.p.A. e Gruppo Intesa. I rispettivi crediti sono espressi in alcune targhe in bronzo apposte sulla base della statua. Una delle lapidi contiene invece una dedica al monumento scritta dall'attrice Sophia Loren, madrina dell'evento inaugurale e del progetto. La frase recita: "La Lira meritava proprio un monumento, per un senso di gratitudine, ma anche per tramandare alle future generazioni un pezzo di storia e di costume italiano".

Per quanto riguarda la statua invece, oltre al volto che rivolto verso il fiume Velino, simbolo della prosperit di Rieti, una delle basi su cui poggia, ha una serie di monete incastonate rappresentanti la storia della Lira.

Nel 2008 il "Monumento alla Lira" stato restaurato con il contributo della Fondazione Varrone: la moneta nelle mani sella statua presenta un retro diverso.

Lira italiana: la moneta da 5 lire, versione "Uva"


Esiste una versione particolare della moneta da 5 lire italiane, che diversa da quella che fu coniata nel 1953. Dal 1946 al 1957, infatti, ha circolato in Italia una moneta da 5 lire con l'immagine di un grappolo d'uva riprodotta su una delle due

facce; la lega utilizzata era l'Italma, composta per il 96% da alluminio; per il 3,5% da magnesio e per il restante 0,3% da manganese (peso 2,5 gr, diametro 26,7). Autore come in altri casi, Giuseppe Romagnoli.

Ultimi aggiornamenti sulla storia della lira italiana


Per chi cerca informazioni sulla storia monetaria d'Italia e per approfondire la storia della lira italiana interessante consultare il testo sulla lira italiana: "Storia monetaria d'Italia. Lira e politica monetaria dall'unit all'unione europea". In questo testo potrete trovare tutte le nozioni e la storia della lira e della politica monetaria italiana dal 1861 al 1998, ovvero appena prima del passaggio all'Euro. Ci sono anche informazioni di economia e storia economica, variabili monetarie e fiscali dell'economia italiana e internazionale nel periodo compreso tra l Regno d'Italia e il passaggio alla moneta unica europea. Il libro adatto sia ad un pubblico di studiosi ed esperti che a colelzionisti o semplici curiosi; corredato da immagini e storie dei personaggi che sono stati protagonisti della storia della lira italiana.

E se si tornasse alla lira italiana, che cosa succederebbe?


Sono tantissimi gli articoli e le discussioni su questo argomento; sono solo ipotesi, ma anche curiosit che molti di noi a volete si pongono. Anche il famoso New York Times ha redatto numerosi articoli sull'argomento, per sottolineare l'importanza delle monete di ogni singolo stato, mentre sono tanti i blog sulla storia della lira italiana in cui possibile leggere tutte le opinioni, idee e suggerimenti dal mondo.

L'unit d'Italia fatta dalla moneta cos la lira vinse baiocchi e zecchini
Una mostra-racconto promossa dalla Banca d'Italia ripercorre le tappe che portarono all'adozione di una sola valuta. Prima del 1862 ce n'erano quasi 300 diverse. E la gente rifiutava le banconote
di ELENA POLIDORI

La locandina della mostra

BAIOCCO, carantano, carlino, doppia, ducato, fiorino, franceschino. Ma anche francescone, lirazza, marengo, onza, paolo, papetto, piastra, quattrino, scudo. E pure soldo, svanzica, tallero, testone fino agli zecchini che Pinocchio, su consiglio del gatto e della volpe, sotterr nel campo dei miracoli, al paese dei Barbagianni. Prima dell'Unit, in Italia c'era infatti una vera e propria babele monetaria: sei diversi sistemi e ben 236 diverse monete metalliche che diventano addirittura 282 se si aggiungono quelle delle province venete e romane al momento del loro ingresso nel Regno. Finch il 24 agosto 1862 Vittorio Emanuele II firm la legge che unificava il sistema monetario. E allora nacque la cara, vecchia lira, "il monumento pi popolare, pi costante e pi universale che rappresenti l'unit della Nazione", come si legge nella relazione al provvedimento. E' un cammino faticoso quello che accompagna la nascita della moneta italiana. Una mostra-racconto promossa dalla Banca d'Italia sotto l'alto patronato del Presidente della Repubblica - dal 5 aprile a Roma, palazzo delle Esposizioni - ne ripercorre le tappe attraverso immagini e documenti d'archivio, grandi collezioni e perfino installazioni multimediali con tanto di "isole tematiche". All'interno, macchine industriali e oggetti d'uso comune, libri antichi e rare monete d'epoca d'oro, d'argento, bimetalliche. Ma soprattutto, le banconote dei nostri antenati: dalle primissime, quelle col faccione di Cavour al centro, stampate dalla Banca Nazionale nel Regno d'Italia, fino a quelle, da 1 lira con al centro l'Italia turrita. "La moneta dell'Italia unita", cos s'intitola l'esposizione: "dalla lira all'euro", il sottotitolo perch quella europea la seconda grande unificazione monetaria, che accompagna la nostra vita insieme a 300 milioni di cittadini dalla notte di Capodanno del 2002, quando dodici paesi Ue si ritrovano ad avere una divisa unica, valida per tutti. Passato remoto e presente immediato: in mezzo niente, salvo qualche accenno qua e l per meglio "leggere" la transizione. Si saltano le Am lire, per esempio, banconote made in Usa che circolavano inizialmente nel sud liberato e poi dappertutto, segno mortificante della sconfitta; cos come non ci saranno gli odiatissimi mini-

assegni, simbolo tangibile dell'inflazione intorno alla met degli anni Settanta. O i fogli da diecimila grandi come un lenzuolo che occorreva piegarli in quattro per infilarli nel portafoglio. Non si vedranno neppure i biglietti da cinquemila, tutti verdolini, che trent'anni fa ospitavano l'immagine di Colombo con le sue caravelle, ma nel tempo hanno cambiato pi volte pelle rimpicciolendosi, allungandosi, stilizzandosi: c'era Giuseppe Verdi, con fitta peluria e lunghi basettoni perch prima delle filigrane speciali, era cos che si rendeva la vita difficile ai falsari. E l'ultimo tipo, quello che ha chiuso l'era della lira per lasciare il posto all'euro, ospitava l'immagine di Vincenzo Bellini, anch'egli riccioluto. Ci sar invece un esemplare da 500 mila lire, l'ultimo stampato prima dell'euro, quello azzurrino col busto di Raffaello e dietro un particolare della Scuola di Atene. Per rafforzare il nesso che unisce il Risorgimento all'Europa, la mostra si ferma al circolante dell'Italia unita e a tutti i problemi che i governanti di allora hanno dovuto affrontare. Basti pensare che alla vigilia dell'Unit esistevano ben nove banche che emettevano i biglietti. Poi si ridussero a sei. L'esperienza del pluralismo, insediato per evitare contrasti politici tra i diversi gruppi regionali, si rivel fallimentare: fu tra le cause dei dissesti bancari che portarono alla riforma del 1893-94 da cui nacque la Banca d'Italia. Quanto faticarono i biglietti a impiantarsi in una Italia che all'epoca era ancora analfabeta, diffidente e resistente al cartaceo. Una cartina elettronica dello stivale, se toccata, svela che nel 1861 il 78% non sapeva n leggere e n scrivere e che al sud la percentuale arrivava al 90; la speranza di vita alla nascita era di trent'anni, una delle pi basse in Europa e i cittadini, prevalentemente contadini, quando riuscivano ad avere un po' di denaro, lo pretendevano metallico e sonante: nel 1981 la moneta, in tutte le sue svariate forme, rappresentava il 78% dei mezzi di pagamento circolanti. Il biglietto cartaceo veniva considerato addirittura ripugnante, come scriveva Verga nelle Novelle Rusticane: "Ogni volta che Mazzar vendeva il vino, ci voleva pi di un giorno per contare il denaro, tutto di 12 tar d'argento, perch lui non ne voleva di carta sudicia per la sua roba".

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