Sei sulla pagina 1di 8

etterato, scrittore di commedie e di farse e di altre numerosissime opere. 3007. Era il vero tipo del gaudente e del fannullone.

Come giornalista, era incaricato dal suo giornale di redigere le cronache delle sedute parlamentari. Egli arrivava alla Camera quando la seduta stava per finire e si faceva dare le notizie dai colleghi di altri giornali. I quali, stanchi di essere da lui sfruttati a questo modo, ordirono ai suoi danni una beffa. Avevan o preparato appunti di una seduta fantastica, inventando discorsi, incidenti par lamentari, invettive e ogni sorta di altri particolari piccanti, e quando arriv C hazet, gli sottoposero, come le altre volte, questi appunti perch egli vi attinge sse le notizie per fare il suo resoconto. Tra le altre cose avevano inventato un discorso sensazionale di Michaud, che essi sapevano non essere a Parigi e che e ra un pezzo grosso del giornale in cui scriveva Chazet... Michaud quella sera, t ornato a Parigi, pass in redazione, dove lesse esterrefatto le bozze della cronac a parlamentare. L'articolo non pass e Chazet ebbe da allora altre incombenze. (LA ROUSSE). 3008. Chazet raccontava una bella risposta, piena di sentimento, che gli aveva d ata un suo conoscente. A costui era morto il fratello quattro anni prima; ed ecc o che un giorno Chazet lo incontra e vede con maraviglia che veste ancora di ner o. Come! esclama dopo tanti anni, voi portate ancora il lutto per vostro fratello? E l'altro: Ma... che volete... egli ancora morto! (MAURICE, Histoire anecdotique du thatre). 3009. Aveva un'improntitudine e una faccia tosta maravigliosa. Geoffroy lo chiam ava l'Inevitabile, e il soprannome ebbe fortuna. Siccome era stato d'idee legitt imiste e le aveva anche coraggiosamente manifestate durante la Rivoluzione, tant o che era stato condannato alla deportazione, appena venne restaurato il regime monarchico, avanz diritti a un impiego. Nulla di pi giusto; se non che egli non si contentava di un impiego qualunque: voleva un impiego in cui ci fosse da guadag nare parecchio e quasi niente da fare. Le sue richieste erano curiosissime. Chie deva, per esempio, il posto di direttore di un museo; ma nella supplica aggiunge va: Lascio libero tuttavia il ministro di accordarmi anche il posto di vicediret tore, se quello di direttore fosse gi occupato . A furia d'insistere, il ministro, per levarselo di torno, lo nomin bibliotecario di Versaglia... la vera sinecura che lui desiderava, perch la biblioteca di Versaglia aveva questa particolarit: ch e non aveva volumi. (LAROUSSE). 3010. Un giorno, a venti passi dall'ingresso del Concerto Feydeau, Chazet incont r un amico che si lamentava di non poter andare al concerto perch non aveva il big lietto d'invito. Nemmeno io l'ho rispose Chazet, non d meno, fidati di me: noi entreremo egualment e al concerto. E ti faccio vedere io come si fa. E, con la sua mirabile faccia tosta, si presenta, seguito dall'amico, alla porta del teatro e alla maschera che ritira i biglietti intima, con un piglio molto a utorevole: - Lasciate passare questo signore! E imbocca senz'altro l'ingresso, seguito dall'amico. (MAURICE, Histoire anecdoti que du thatre). CHEADWICK James Scienziato nucleare inglese, vivente. 3011. Sir James Chadwick, uno dei maggiori responsabili della bomba atomica prim a per avere scoperto nel nucleo dell'atomo quel neutrone che serve appunto a innescare l'esplosione; e poi per aver diretto il gruppo degli s cienziati britannici che collaborarono alla invenzione ebbe a dichiarare in un'i ntervista dopo il successo delle comuni fatiche: - Molti di noi, ogni tanto, si cullavano nella speranza che la cosa non riusciss e. Io stesso mi augurai sovente che alla fine non se ne venisse a capo. (SAGREDO , Aneddotica delle scienze, Hoepli). CHELUSSI Filippo nato a Massa, nella Lunigiana; famoso per i suoi spropositi, forn a Paolo Ferrari lo spunto per creare il personaggio del Marchese Colombi nella Satira e il Pari ni; visse nei primi anni dell'Ottocento.

3012. Il signor Filippo era un bravo sonator di chitarra. Un amico lo aveva invi tato a casa sua per dar un concertino di tale strumento. Ecco che cosa rispose i l Chelussi: Amico carissimo, venire verr, e grazie anche per mia moglie che sta b enissimo; ma sonare no, perch ho la chitarra rotta. Tante cose alla vostra Signor a della quale spero che sar altrettanto. Condurr mero anche mia moglie. A rivederc i. Se mai potr sonare la vostra. Filippo Chelussi . (AMERIGO SCARLATTI, Et ab hic et ab hoc). 3013. La moglie del Chelussi, marchesa Marianna, desiderava possedere un orologi o a ripetizione. Il signor Filippo, per compiacerla, fece il pro posito di andare a Pisa per comperarglielo, e di quella gita discorreva come se si fosse trattat o di andare al Polo. Un amico gli chiese la ragione del viaggio; e lui imperterr ito: - Vado per la reputazione di mia moglie. - Come! riprese l'altro. Vostra moglie non ha dunque reputazione? il Chelussi di rimando: Non l'ha mai avuta. (AMERIGO SCARLATTI, Et ab hic et ab hoc). CHENAVARD Paolo Giuseppe n. 1808 - m. 1895; pittore francese. 3014. Un giorno una signorina domand al vecchio pittore. Chenavard la sua opinion e sul matrimonio. Il pittore le rispose: Le donne debbono sempre maritarsi; gli uomini non si debbono ammogliare mai. (EMILE BERR, Les petites choses). CHNIER Andrea n. 1762 - m. 1794; poeta francese; essendosi opposto ai terroristi, fu arrestato e 'condannato a morte. 3015. Mentre il poeta Andrea Chnier era portato, sulla famosa carretta, al patibo lo, battendosi con la mano tristemente la fronte, esclam: Morire! E tuttavia avevo qualche cosa qui! (PADOVAN, Naufraghi e vittoriosi). CHERUBINI Luigi nato a Firenze nel 176d, morto a Parigi il 15 marzo 1842; celebre compositore mu sicale, direttore del Conservatorio di Parigi. 3016. Quando nacque, era cos delicato e debole di costituzione che i genitori tem ettero che non potesse sopravvivere. Invece, di dodici fratelli che ebbero, fu l 'unico che sopravvisse e quando mor era vecchissimo, essendo arrivato all'et di be n ottantadue anni. I primi rudimenti di musica gli furono dati da suo padre, musicista anche lui; m a il ragazzo mostrava tale e tanta vocazione e tanto desiderio d'apprendere la t ecnica pi difficile dell'arte, che fu messo a scuola dal maestro Sarti, musicista famoso a quel tempo. Il giovane Cherubini fu un fanciullo-prodigio. Infatti a tredici anni aveva gi co mposto una messa che fu eseguita e piacque molto. Da allora Sarti lo prese come suo collaboratore. (LAROUSSE). 3017. Domenico Garat, professore di canto al Conservatorio di Parigi, compositor e e cantante celebre, aveva la cattiva abitudine di arrivare sempre con molto ri tardo agli appuntamenti. Quando mor, s'era fissato il suo funerale per mezzogiorn o; ma Cherubini, che era direttore del Conservatorio, giunse solamente alle due. Oh, io conosco Garat! esclam Cherubini. Quando egli dice a mezzogiorno, bisogna i ntendere che per le due! Infatti alle due e mezzo il carro funebre non era ancora arrivato. Cherubini, ch e s'impazientiva, andava ripetendo: Sempre lui! Povero Garat, non mai puntuale, neanche dopo morto. (POUMIES, Souven irs d'un mdicin). 3018. Cherubini era famoso per le sue maniere brusche. Un giorno era in commissi one d'esami al Conservatorio e doveva giudicare un allievo eccezionale, che avev a una bellissima voce, ma non poteva esser promosso perch scopo del concorso era di dar attori all'Opera, e il candidato era rachitico e contraffatto. Gli esamin atori non sapevano come levarsi d'imbarazzo. Cherubini disse: Lasciate fare a me. Inutile dire che gli altri suoi colleghi tremavano, per paura che dicesse troppo aspramente al candidato di che si trattava. Ma Cherubini li tranquill. Fece chia mare il candidato e, in presenza della commissione, gli disse:

La tua voce, caro mio, magnifica, veramente eccezionale; e tu sei -uno dei canta nti pi bravi che io abbia mai inteso; ma, quando all'Opera prenderanno per cantan ti le scimmie, ti promoveremo. E, rivolto a colleghi, disse soddisfatto: Vedete come, con un po' di tatto, si riesce a dir tutto! (VAN DER VELDE, Anecdot es musicales). 3019. Ettore Berlioz, quando era ancora giovane, voleva dare un con certo al Con servatorio, dove era direttore Cherubini. Inutile gli diceva Cherubini, per dissuaderlo inutile che si dia questo concerto adesso. Tutti sono ormai in campagna e l'incasso sarebbe scarsissimo. Ma non m'importa dell'incasso rispondeva Berlioz; vorrei dare il concerto unicam ente per farmi conoscere. E che bisogno c' che vi conoscano? osserv l'implacabile Cherubini. (DANDELOT, Peti ts cts amusants de la vie musicale). 3020. Bonaparte rimproverava alla musica di Cherubini d'esser troppo rumorosa. Capisco replic il compositore voi amate la musica che non vi impedisca di pensare agli affari di Stato! (DE LA BATUT, L'esprit des grands hommes). 3021. Anche quando fu giunto al sommo della gloria e degli onori, Cherubini rima se egoista e invidioso dei giovani che volevano farsi largo: secondo lui, il pi b ell'elogio che potesse farsi dell'opera di un suo allievo era di non parlarne. cosa Dopo la prova generale dell'Ebrea, Halvy domand al maestro che cosa ne pensasse, e Cherubini rispose semplicemente: Eh! eh! eh! E, poich l'autore dell'opera insisteva per avere un giudizio un po' pi chiaro, il vecchio burbero ripet il suo: Eh! eh! eh. non ci fu verso di cavargli altro di bocca. (P. MNIRE, Journal). 3022. Il pianista Zimmermann, passando in vettura sul boulevard men tre pioveva a catinelle, vide Cherubini che se ne andava a piedi, riparandosi a stento sotto l'ombrello. Scese subito gentilmente di vettura e disse al vecchio compositore: - Maestro, prestatemi il vostro ombrello e prendete la mia vettura! - Non presto mai l'ombrello rispose Cherubini sgarbatamente, e se ne and a piedi sotto la pioggia. (P. MNIRE, Journal). 3023. Tutti sanno delle sue maniere molto brusche per non dire sgar bate. In un momento d'esaurimento cerebrale era andato a riposare nella villa del principe d i Chimay e, per divagare lo spirito, s'era dato a studi di botanica. Ricorrendo la festa di Santa Cecilia, gli abitanti del castello pensarono di festeggiarla f acendo eseguire in chiesa una messa solenne. Bisognava poter ottenere da Cherubi ni che la musicasse. Una commissione si present al maestro, che li ricevette molt o duramente, rispondendo appena: Impossibile! Assolutamente impossibile. I richiedenti se ne andarono via, senza osar di fiatare. Se non che la principes sa s'accorse che Cherubini, da quel momento, era diventato molto pensieroso. Ebb e allora l'accortezza di fargli trovare della carta da musica nei luoghi pi impen sati. Una sera, mentre tutti gli ospiti del castello stavano nel salotto chiacch ierando e giocando, Cherubini entra, si siede in disparte e, senza guardare in f accia a nessuno, senza dire una sola parola, si assorbe nella sua medi- tazione. A un tratto, prende un foglio di carta da musica che era l accanto e comincia a scrivere. Poi si alza e, col foglio in mano, si chiude nella sua ca mera. Il giorno dopo non usc mai dalla sua camera; ma al terzo giorno present al p rincipe e alla principessa la messa solenne che aveva composto. (LAROUSSE). 3024. Cherubini governava dispoticamente il Conservatorio di Parigi, e tutti, alunni e professori, tremavano davanti a lui. Per far i suoi comodi, eg li era maestro nel trovare le ragioni o i pretesti. Una volta, un uomo politico assai influente gli raccomand il figlio di un suo amico, che voleva esser accetta to come scolaro al Conservatorio. Impossibile rispose Cherubini; la mia classe si compone di otto alunni, ed io ne ho in verit sempre sette soli, per poter aver un posto libero nel caso che si pr esenti qualche occasione.

E questa appunto l'occasione buona. Datemi l'ottavo posto libero per il mio racc omandato. E Cherubini serio serio: -- Ma se vi do l'ottavo posto, io poi non l'avr pi a mia disposizione (Manuel gnral, 21 aprile 1934). 3025. Cherubini incontr molte contrariet nella vita, e non sempre la sua musica fu apprezzata come doveva. Tuttavia ebbe anche grandi soddisfazioni dai competenti . Fu lodato da Beethoven e da Haydn, che lo chiamarono il maggior compositore di musica drammatica della sua epoca;. e una volta che si eseguiva la messa per la sagra di Carlo X, il musicista Hummel gl disse: Cherubini, questa vostra musica tutto oro colato! (LAROUSSE). CHESTERFIELD Filippo n. 1694 - m. 1773; scrittore e uomo di Stato inglese. 3026. Lord Chesterfield, l'insigne statista inglese, apprese un giorno, che, all a Corte di Giorgio II, si progettava di trasformare in un parco alla francese il vecchio parco londinese -di St. Jarnes, e di chiuderlo al pubblico, ci che avrebbe causato un gran malumore tra il popolo. Richiesto dal re di quanto i lavori necessari avrebbero potuto costare, rispose franco, con britannica con cisione: - Non pi di una corona. (BRING, Das goldene Buch der Anekdoten). 3027. Giorgio II era in disaccordo con i suoi ministri sulla nomina di un vicer d 'Irlanda. Lord Chesterfield gli disse,, in tono rispettoso: Io sono incaricato di sapere con qual nome V, M. vuol che si riempia il bianco d ella patente. - Metteteci il diavolo! rugg il re. Ma, sire, rispose Chesterfield egli sar dunque qualificato fedele e amato cugino d i V. M. . E il re fu disarmato dalla replica e fece la nomina. (DE LA BATUT, L'esprit des grands hommes). 3028. Fu lord Chesterfield che, essendo ministro, adott, nel 1752, per l'Inghilte rra, il nostro calendario, secondo il quale l'anno, che prima cominciava a marzo , cominci invece nel gennaio. In Francia la riforma datava dal 1563. Ci fu a Londra, in quell'occasione, una vera rivolta. Gli operai, perdendo in ap parenza un trimestre del loro salario, si ammutinarono, senza capire che era sem plicemente una parvenza, e inseguirono lord Chesterfield per le vie di. Londra, gridando: Rendici i nostri tre mesi! (FLAMMARION, L'astronomia popolare). 3029. Il conte di Chesterfield, che era allora ministro, aveva bisogn del voto di un rispettabile lord suo amico. Costui aveva la debolezza di credersi forte in medicina e in chirurgia. Lord Chesterfield, che sapeva di questa sua innocente m ania, per ingraziarselo, and a trovarlo a casa e si lament di un forte mal di capo , pregando il lord di volergli tastare il polso. Il lord gli disse che il suo po lso batteva troppo rapidamente e che bisognava che si assoggettasse a un salasso . Poich voi avete una mano maestra rispose Chesterfield volentieri mi offro alle vo stre lancette. E, quando l'operazione fu finita, lord Chesterfield disse al sedicente medico se andava alla Camera dei Lords. Veramente non avevo intenzione di andarci, non conoscendo bene la questione di c ui si tratter. Chesterfield gliela spieg e lo indusse a votare secondo il suo desiderio. E poi s i vant coi suoi amici politici, dicendo che nessuno era arrivato come lui a sparg ere il proprio sangue per il bene del paese. (CEBANO, Storia aneddotica del Parl amento inglese). 3030. Lord Chesterfield, per prendersi giuoco della mania del blasone, della nob ilt e degli antenati che aveva preso un po' tutti ai suoi tempi in Inghilterra, a veva collocato nel salotto due ritratti, in mezzo agli altri degli antenati, e s otto vi aveva scritto: Adamo Chesterfield ed Eva Chesterfield . (TIMBS, A century of anecdotes). 3031. Negli ultimi anni della sua vita, Chesterfield aveva perduto l'udito; tutt

avia un giorno si sparse la voce ch'egli fosse stato per la seconda volta nomina to governatore d'Irlanda. A chi se ne congratulava con lui rispose: Veramente io non ne so nulla, di questa nomina; ma, in ogni,caso, ora mi ritengo molto pi atto di prima a questa carica, perch adesso non posso pi sentire i lament i del popolo. (BRING, Das goldene Bach der Anekdoten). CHESTERTON Gilberto Keith nato a Londra il 29 maggio 1874, morto nel 1936; illustre letterato inglese cont emporaneo. 3032. Nel 1899 Chesterton era un giovane poeta di vent'anni assolutamente ignoto . Un anno dopo appena, nel 1900 era celebre. Lo aveva fatto tale la guerra anglo -boera. Egli, come allora molti Inglesi, era favorevole ai Boeri e contrario ai suoi connazionali. Ma si distingueva da tutti gli altri che la pensavano, in con clusione, come lui, in ci: che mentre di solito gli altri si dichiaravano favorev oli ai Boeri, perch ostili alla guerra e a ogni nazionalismo, Chesterton era osti le a quella guerra perch nazionalista. Egli diceva infatti che l'imperialismo con trario al sano nazionalismo, in quanto l'imperialismo un'idea cosmopolita che te nde a distruggere la nazionalit degli altri. (MAUROIS, Magiciens et logiciens). 3033. Alla diffusione della sua celebrit giovarono assai le leggende sparse sul s uo conto e le stranezze della sua vita. Portava un enorme cappello di feltro, un mantello romantico e non faceva un passo se non armato sino ai denti, pensando che a ogni angolo di strada di Londra si pu avere avventure pi emozionanti che via ggiando nel cuore dell'Africa. Inoltre, anche se doveva recarsi dalla sua casa a lla casa pi vicina, faceva il breve tragitto in carrozza. Faceva l'elogio delle t averne e dichiarava che i libri pi divertenti erano i romanzi polizieschi. C'era di che scuotere le menti dei buoni borghesi e portarli all'entusiasmo. (MAUROIS, Magiciens et logiciens). 3034. Chesterton aveva la specialit di riassumere in forma epigrammatica qualunqu e problema pi complesso. Durante la guerra, si discuteva sulla famosa teoria tede sca, che i trattati sono, dopo tutto, dei pezzi di carta. Chesterton osserv che, a questo modo, si scardinavano le basi stesse della civilt. Che volete? disse con questa teoria non ci sar pi chi creda alla validit dei biglie tti di andata e ritorno! (Histoires anglaises). 3035. Chesterton era stato invitato a un pranzo, e quando il pranzo fu giunto al punto critico, tutti vollero che egli parlasse. Chesterton si alz infatti in piedi e, nel silenzio religioso, cominci: Ai tempi di Nerone ci fu un martire cristiano che fu portato nel circo. Il besti ario apr la gabbia di un leone, e il leone s'avanz verso il giovane. Il poveretto morr, a meno che non avvenga un miracolo. Ed ecco che, quando il leone fu per sla nciarsi addosso al martire, questi disse piano alla belva alcune parole. Miracol o! Il leone arretr, arretr, usc dal circo. Nerone fece portare nel suo palco il mar tire cristiano e volle sapere da lui le magiche parole che aveva pronunciate. sem plicissimo, rispose il giovane, io ho detto al leone soltanto questo: Sta' atten to, che dopo il pasto, vorranno che tu faccia un discorso . Chesterton, senza aggiunger altro, sedette. (Histoires diplomatiques). 3036. A proposito dei despoti e dei tiranni, Chesterton ha detto: Il peccato del dispotismo non viene dal fatto che il despota non am gli uomini, m a dal fatto che anzi li ama troppo ed ha poca fiducia nelle loro forze. Quando u n uomo comincia a pensare che l'erba non crescer la notte, se lui non rester a sor vegliarla, finisce generalmente al manicomio o sul trono d'imperatore. (CHESTERT ON, La vie de Browning). 3037. A proposito di Napoleone III, diceva: Quell'uomo ha ingannato l'Europa due volte: la prima volta, quando gli ha fatto credere di essere uno sciocco; la seconda volta, quando gli ha fatto credere di essere una persona intelligente e uno statista. (CHESTERTON, La vie de Browning) . 3038. Egli era semplice, allegro, senza nessuna solennit. Diceva: Essere solenni la cosa pi facile di questo mondo. Assai pi difficile,. senza confr onto, essere frivoli. Ciascuno sarebbe capace di scrivere l'articolo di fondo de l Times; ma ben pochi saprebbero scrivere qualcosa d'interessante in un giornale

umoristico. In genere, i vecchi stanchi diventano tutti solenni, perch non hanno pi tanta forza d'ingegno per essere frivoli. (MAUROIS, Magiciens et logiciens). CHEVERT (Francesco de) n. 1695 - m. 1769; generale francese. 3039. Chevert era orgoglioso della sua nascita plebea. Mentre era nei primi grad i della milizia, i suoi parenti nobili non volevano riconoscerlo per parente. Qu ando divenne generale, anche persone che non avevano nessun legame di parentela con lui si vantavano di essere della sua famiglia. Una volta, uno di costoro si present a lui come parente. Un momento gli disse Chevert; siete voi nobile? Altro che! rispose l'altro sono della pi antica nobilt. Ebbene riprese Chevert in questo caso non possiamo- esser parenti, poi che io so no plebeo di nascita, e in me vedete l'unico e il primo gentiluomo della mia fam iglia. (Galerie de Vancienne cour). 3040. Un giorno Chevert ebbe una disputa assai vivace col duca di Lorge. Costui, che aveva torto, disse a Chevert, che come si sa era d'origine plebea: Mi pare, generale, che voi dimentichiate la gran differenza che tra noi due! Niente affatto, signor duca; e anzi vi spiegher che io credo di conoscere questa differenza meglio di voi: ed che, se io fossi nato duca, sarei oggi maresciallo di Francia; mentre, se voi foste nato plebeo come sono nato io, sareste ancora b arbiere del reggimento. (Manuel gnral de l'instruction, 8 luglio 1933). 3041. Una delle sue forze era la gran fiducia che aveva negli uomini e nella for tuna, e la sicurezza delle sue vedute. Quando si tratt di dar la scalata a Praga, chiam a raduno tutti gli ufficiali e sottufficiali del suo esercito e disse loro : Amici miei, so che voi siete coraggiosi e prodi, ma a me occorre in questo momen to il prode dei prodi, un prode di primo pelo. E, volgendo lo sguardo, vide un sergente, Pascal, un alsaziano. - Eccolo l. Vieni avanti, camerata. Tu prenderai una scala e salirai sulle -mura della citt. Io verr subito dietro a te. Quando sarai sulla sommit della scala, una sentinella ti dir: Vard . Tu non risponderai., Egli ti sparer addosso una fucilata, ma non ti colpir. Tu allora sparerai e l'ucciderai. Avanti. il pi bello che tutto avvenne come lui aveva predetto. (LAROUSSE)., CHEVRI (il presidente de) magistrato francese del XVI secolo. 3042. De Chevri aveva nove anni, quando fu presentato a un vescovo, che, per ved ere il suo grado di istruzione religiosa, gli domand: Bambino, dimmi dove Dio, e io ti regaler un'arancia. E voi, monsignore, rispose pronto il fanciullo ditemi dove non , ed io ve ne dar d ue. (GUERARD, Dictionnaire d'anecdotes). 3043. Il presidente de Chevri diceva: Se un uomo m'inganna una volta, Iddio lo maledica; se m'inganna una seconda volt a, lo malediremo insieme io e Dio; ma se m'inganna una terza volta, allora Iddio maledica soltanto me. (TALLEMANT DES REAUX). CHIARINI Giovanni nato a Chieti nel 1849, morto nello Scioa nel 1876, viaggiatore, che prese parte ad alcune esplorazioni nell'Africa. 3044. Bambino, non si saziava di guardare il mare, spingendo lo sguardo ansioso oltre la curva azzurra dell'orizzonte. E a chi gli domandava che cosa mai guarda sse tanto, rispondeva come estatico: Che cosa c' al di l? (FORTIS, Conversazioni). 3045. Passava tutte te sue ore libere al porto. Un giorno, aveva dieci anni, vid e un bastimento che si apprestava a far vela. Dove andate ? chiese a un marinaio. Lontano, lontano. Nella Nuova Zelanda. -Questo nome gli s'infisse nella mente. Non dorm tutta la notte. Alla -mattina si alz, raccolse tutti i suoi risparmi e torn al porto. La nave vi era tuttora. Vengo con voi disse ai marinai. Il piglio ardito del ragazzo piacque al capitano. Pensaci bene gli disse; la traversata lunga e pericolosa.' Ah, s! Tanto meglio.

In quel mentre sopraggiunse il padre, che, avendo notato quella levata precipito sa del figlio e immaginando quel che doveva esser passato per l'animo di lui, er a corso al porto. Lo ricondusse a casa, ma per metterlo in pace, dovettero compr argli un libro sulla Nuova Zelanda. (FORTIS, Conversazioni). CHIARINI Giuseppe nato ad Arezzo il 17 agosto 1833, morto a Roma il 4 agosto 1908; illustre letter ato italiano. 3046. Il Chiarivi, ancora giovinetto, era un bibliomane, ed Enrico Nencioni narr a di averlo visto letteralmente disperato perch un volume del Giordani, edizione Gussalli, tardava ad arrivare ai librai di Firenze. Se per caso, quando voleva comperare un libro era domenica, e i librai erano chiusi, eg li correva a casa del libraio (ne conosceva il domicilio meglio della polizia),magari di prima mattina, l'obbligava a levarsi, a prender le chiavi di bottega, e ad andare a vendergli il sospirato volume. Allora il Chiarivi era felice, e i l suo pallido viso e i suoi limpidi occhi grigi raggiavano di gioia interiore. (MARTINI, Il primo passo). CHILONE poeta gnomico del VI secolo a. C., uno dei Sette Savi della Grecia, morto nel 59 7 a.C. 3047. Domandarono a Chilone quali fossero secondo lui le tre cose pi difficili de lla vita. Sono rispose tacere un segreto, dimenticare un'ingiuria e usar bene del proprio tempo. (Encyclopdie mthodique). 3048. Un tale si lamentava delle sue disgrazie col savio Chilone. Questi allora gli disse: Guarda le disgrazie degli altri, e subito ti consolerai delle tue, che ti sembre ranno leggiere. (Encyclopdie mthodique). 3049. Chilone doveva giudicare un giorno, insieme a due altri giudici, un suo ca ro amico colpevole di un grave reato e che meritava la pena di morte. Egli era m olto imbarazzato, perch, se lo avesse assolto, avrebbe violato la legge, e gli di spiaceva tuttavia di far morire il suo amico. Trov final- mente questo espediente : difese in seno al collegio giudicante il suo amico con tal calore e con tale a bilit, che i suoi due colleghi lo ritennero innocente e lo assolsero, mentre Chil one vot contro di lui, per la condanna a morte, senza che gli altri giudici lo sa pessero. (Magazin historique, 1764). CHINARD Giuseppe n. 1756 - m. 1813; scultore francese. 3050. Lo scultore Chinard seppe che era ricercato dalla polizia rivoluzionaria c ome sospetto. Senza perder tempo, si camuff alla meglio, prese un nome falso, si mun di carte inutili, e si fece sorprendere a rubare. Fu condannato dal Tribunale comune a un anno di prigione per furto, e con questa astuzia si liber dal pi grav e pericolo di una condanna a morte. (BEAULIEU, Essais historiques). CHIRAC Pietro n..1650 - m. 1732; medico francese. 3051. Il medico Chirac era, una sera, in un salotto dove si parlava della risurr ezione di Lazzaro. Sar! disse il medico, con un tono sornione; ma se fosse morto dalle mie mani 1 (E . GUERARD, Dictionnaire d'anecdotes). 3052. Chirac non perdette la sua profonda conoscenza medica neppure negli ultimi istanti. Essendo colto da un attacco di apoplessia, furono chiamati alcuni suoi colleghi, che lo salassarono. Chirac, appena tornato in s, cadde in delirio, e i mmaginando di essere al capezzale di un malato, si prese con la mano destra il p olso della mano sinistra, e scotendo il capo, disse: Sono stato chiamato troppo tardi. Questo malato stato salassato; mentre non dove va esserlo. Ora spacciato. infatti, dopo pochi momenti, mor. (E. GUERARD, Dictionnaire d'anecdotes). CHOATH Giuseppe celebre conferenziere americano del secolo XIX. 3053. Giuseppe Choath, descrivendo la sorte che toccher, nell'altro mondo, ai mal vagi, usc a dire:

- Ci saranno pianti e ululati, e stridor di denti, terribile stridor di denti... - Ma io non ho denti interruppe una povera vecchia. Per allora, signora, vi saranno provveduti parl pronto il conferenziere. (Anas). CHOISEUL (Stefano Francesco, duca di) n. 1719 - in. 1785; favorito della Pompadour, ambasciatore, abile ministro di Lu igi XV, fatto arrestare poi dalla Dubarry ed esiliato. 3054. Il giovane Choiseul era da parecchi giorni molto preoccupato e triste. Suo zio, veGSPLIT:uPalazzi-Zanichelli 1.txtArchivio GSplit&{5F9160D1-68ED-4692-9DC5-D A0556BA26AC}smv K2 ?

Potrebbero piacerti anche