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Flavia Monceri, Oltre lidentit sessuale: teorie queer e corpi transgender. Pisa, ETS, 2010, pp. 134.

di Elisa A.G. Arfini Oltre lidentit sessuale: teorie queer e corpi transgender uno snello volume che arricchisce la scarna offerta editoriale italiana in ambito di teoria queer. Il testo tesse una riflessione sui temi di sesso, genere e sessualit, e - pur nella sua brevit - consente unintroduzione sufficientemente critica a questi snodi cos centrali nella cultura identitaria occidentale. Lo scrutinio condotto in modalit analitica, con un linguaggio chiaro e accessibile, e il testo non appesantito da riferimenti bibliografici questo lo candida ad essere, con le dovute integrazioni bibliografiche e storiografiche, un utile strumento didattico. Il volume articolato in quattro capitoli ben strutturati. !el primo capitolo l". definisce il campo dazione della propria indagine, che riguarda non tanto che cosa sia lidentit, ma piuttosto il come #si perviene a definire unidentit$ e chi fa #valere il risultato del processo come lunico o il migliore possibile$ %&onceri '()( ''*. +oerentemente con un progetto anti-essenzialista e decostruttivo, l". sottolinea che la coerenza dellidentit non altro che il risultato legittimato di un processo di identificazione dellindividuo da parte degli altri e dellindividuo nei confronti di s, stesso, congruentemente alle categorie socialmente disponibili. I capitoli centrali del volume si occuperanno quindi di mostrare come lidentit sessuale venga cristallizzata in #femmina$ e #maschio$ %-.&* secondo la configurazione anatomica, successivamente in #donna$ e #uomo$ %/.0* secondo il persistente adattamento a ruoli e aspettative psicosociali, e sempre di concerto alla dimensione delle sessualit 1 che sar o #omosessuale$ o #eterosessuale$ %2.3*. !el secondo capitolo, #/iversit negate$, viene presentato il caso dellintersessualit. 4ia la diagnosi, che la successiva normalizzazione medico-chirurgica dei soggetti che nascono in un corpo difforme dalle uniche due morfologie sessuali legittime - - e & mettono in luce i processi di definizione normativa delle identit sessuali incorporate. !el medesimo capitolo affidato alla transessualit il compito di mostrare come anche il

passaggio dallattribuzione del sesso biologico %&.-* allassunzione dellidentit di genere culturale ad esso coerente %/.0* non sia inevitabile n, incontrovertibile. !el terzo capitolo, #2ltre leterosessualit$, l". presenta la questione della preferenza.orientamento sessuale. !onostante la dicotomia 2.3 esprima non una posizione identitaria bens una preferenza %termine che l". preferisce a orientamento*, proprio tramite il ricorso a pratiche non-normative della sessualit %l". cita in particolare la sessualit non-penetrativa, la masturbazione e il poliamory* che potrebbe essere possibile decostruire pi5 efficacemente la dicotomia di sesso e genere. Il quarto e ultimo capitolo, #+orpi che non contano %ancora*$, affronta la discussione di due casi limite, la disabilit e il sadomasochismo. La disabilit viene discussa dall". come posizione soggettiva che definisce il limite dei confini dello spazio di leggibilit del soggetto come umano. L". sottolinea come i corpi, prima ancora di essere normativamente definiti - o &, debbano essere in primo luogo definiti #abili$. Il sadomasochismo, invece, nella sua dimensione praticata e vissuta da individui concreti, rappresenta per l". loccasione di discutere un caso peculiare di negoziazione delle identit sessuali e in particolare delle gerarchie di potere allinterno di esse. La rigorosa impostazione analitica forse il maggior pregio, ma allo stesso tempo il limite intrinseco dellanalisi di &onceri. Lanalisi intessuta intorno a dicotomie nette, quella soggetto vs. struttura, in primo luogo, ma anche quelle conseguenti di autopercezione vs. rappresentazione, solitudine vs. interazione, ecc, che a tratti ingabbiano lanalisi in una rigidit sillogistica. 6uesta impostazione, per esempio, porta l". a dichiarare lidentit un artificio non necessario allindividuo %ma solo alla struttura, ovvero allordine sociale dellinterazione*. &i pare per7 che questa posizione rischi di trascurare il fatto che la denuncia del carattere socialmente costruito di un dato non lo rende meno essenziale %rende solo esplicito il suo essere stato essenzializzato, ovvero naturalizzato*. "nalogamente, la nettezza della dicotomia normalit8anormalit, consente all". di esporre efficacemente le ragioni della discriminazione dellanormale da parte del normale, ma lascia solo intuire il legame funzionale che esiste tra i due poli. In un simile quadro, se la normalit artificiosamente costruita e mantenuta, lanormalit per7 semplicemente #accade$, e questo rischia di avvalorare una sorta di rinaturalizzazione della devianza. Inoltre, sempre attenendosi alla propria rigorosa ed esigente coerenza '

argomentativa, l". deve ridimensionare il portato trasformativo di alcune pratiche e politiche, come il transgender, che 1 sebbene non vincolato n, a una direzionalit univoca e teleologica del transito, n, dalladeguamento dellapparenza anatomica del corpo 1 mantiene il difetto di muoversi comunque allinterno dei poli predefiniti -8&. L". sembra non volersi soffermare sul fatto che non importa quanto radicali possano essere talune pratiche, esse saranno comunque legate alla norma che trasgrediscono %es. la transabilit non prescinde dalla dicotomia abile8disabile, la pandroginia da quella io8altro*. In conclusione, quel luogo #oltre lidentit sessuale$ prefigurato dal titolo del libro pare essere un territorio ancora scarsamente popolato e sicuramente abitabile solo a costo di notevoli sanzioni sociali. &onceri infatti predilige alle politiche di proliferazione le politiche di trascendenza, che mirano non solo a porre fine alla trasformazione di differenza in gerarchia, ma anche alla dissoluzione della differenza quando incasellata in una etichetta identitaria % fatta salva quindi solo lesperienza individuale della differenza*. 0na nota di chiusura avrebbe potuto tirare le somme di una prospettiva 1 radicale e coraggiosa 1 che sembra opporsi anche allopposizione stessa, in linea non solo con le pi5 consolidate riflessioni sulle politiche anti-identitarie, ma anche 1 per quanto implicitamente 1 con quelle ancor pi5 scomode del filone anti-sociale della teoria queer.

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