Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
org
ArcipelagoMilano MILANO: IN COMUNE VA IN ONDA IL RIMPASTO Valentina Magri MILANO: UNA BOMBA (DEMOGRAFICA) A OROLOGERIA Edoardo Salzano URBANISTICA: LETTERA APERTA AI CANDIDATI IN REGIONE LOMBARDIA Valentino Ballabio
MARIO MONTI TECNICO E POLITICO AL DUELLO DEL TECOPPA
Giulia Mattace Raso ANCHE SUL WEB LA MOBILIT LA FA DA PADRONA Elena Grandi PROGETTO DARSENA: COME SAR IL PORTO DEI MILANESI Giulia Mattace Raso ANCHE SUL WEB LA MOBILIT LA FA DA PADRONA Giuseppe Rotondo SANIT LOMBARDA: PREVENZIONE E PREGIUDIZIO Ilaria Li Vigni MARIANGELA MELATO: UNA GRANDE MILANESE Stefano Rolando AMBROSOLI: CHE C DI NUOVO Giuseppe Gario URNE LOMBARDE VIDEO UN VOLTO DAL COMITATO ELETTORALE E. MARCORA CAPOLISTA DEL CENTRO POPOLARE LOMBARDO SUGGERIMENTI MUSICALI Villages MY LIGHTHOUSE Il magazine offre come sempre le sue rubriche di attualit MUSICA a cura di Paolo Viola ARTE a cura di Virginia Colombo LIBRI a cura di Marilena Poletti Pasero TEATRO a cura di Emanuele Aldrovandi CINEMA Marco Santarpia e Paolo Schipani
www.arcipelagomilano.org
www.arcipelagomilano.org
n. 4 V 30 gennaio 2013
www.arcipelagomilano.org lindice di carico degli anziani (37,1 rispetto al 20 dei giovani), destinata a sfiorare il 67% dellindice totale nel 2031. Passiamo ora al denominatore: i milanesi attivi (dai 15 ai 64 anni) sono effettivamente diminuiti fra il 2002 e il 2011, passando dal 66,3 al 63,7%. Cosa implicano questi indicatori, concretamente? Che ci troviamo tra le mani una bomba (demografica) a orologeria. E quando la bomba scoppier, volenti o nolenti, le tensioni finanziarie su previdenza e sanit dovranno essere fronteggiate con nuovi tagli alla spesa pubblica e delle pensioni e un maggiore intervento dei privati. La situazione potrebbe in parte essere temperata da un aumento dei giovani, o perlomeno di quelli che lavorano. Ma i numeri parlano chiaro: il tasso di occupazione dei milanesi tra i 15 e i 24 anni calato di quasi 4 punti tra il 2004 e il 2011 (dal 24,4 al 20,7%; Fonte: dati.comune.milano.it). La performance negativa dellindice dovuta in
larga misura al pessimo indice occupazionale delle giovani donne milanesi: da 25,4 a 18,4%. Se consideriamo anche i giovani in cerca di lavoro oltre agli occupati al numeratore e manteniamo la popolazione tra i 15 e i 24 anni al denominatore, otteniamo un altro dato interessante: il tasso di attivit giovanile. Anchesso sconfortante: in calo tra il 2004 e il 2011 dal 32% al 26%, salvo un picco del 30,7% nel 2009, in corrispondenza di un boom della disoccupazione giovanile. Manco a dirlo, anche in termini di attivit le donne sono le pi penalizzate: il loro tasso di attivit ha subito un tracollo dal 34,6 al 22,3% nel giro di 7 anni. Perdita di capitale umano per oggi. E ripercussioni future: il replacement rate (rapporto tra pensione e stipendio percepito durante la vita lavorativa) in netto calo: secondo le stime del 2010 della Fondazione Rodolfo Debenedetti, esso si aggira tra il 49% e il 79% (nellipotesi di crescita del PIL rispettivamente dell1 e dell1,5%) per i lavoratori duali. Questi ultimi se-
guono un percorso di carriera piuttosto comune: lavoratori temporanei tra i 25 e il 28 anni; disoccupati a 29, per poi passare a contratti a termine tra i 29 e 31, attraversare un nuovo periodo di disoccupazione a 32 anni, fino a un nuovo contratto a termine a 33 anni e infine approdare allagognato posto fisso a 35. Un rilancio delloccupazione giovanile potrebbe riequilibrare in parte la situazione. A livello regionale, la Dote Lavoro Tirocini per i giovani promuove con incentivi alle imprese gli stage per i giovani lombardi di et compresa fra i 18 e i 29 anni, neolaureati o neodiplomati e non occupati da almeno 6 mesi. Sono previsti bonus di 1.000 euro alle imprese che li assumono in stage e un bonus aggiuntivo di 8.000 euro in caso di successiva assunzione del giovane con contratto di lavoro subordinato full-time/part-time non inferiore a 12 mesi. Peccato che manchi ancora una prospettiva di stabilit lavorativa per il giovane.
n. 4 V 30 gennaio 2013
www.arcipelagomilano.org
cedimento della cultura europea al fascismo: La trahison des clercs, il tradimento degli intellettuali. E ho espresso una critica a quegli intellettuali che, professando il sapere e praticando il mestiere dellurbanistica, hanno accreditato, o addirittura inventato, gli strumenti che consentono ai portatori dinteressi privati di scardinare i principi dellinteresse pubblico. Mi riferivo a chi ha criticato la urbanistica autoritativa, a chi ha inventato i diritti edificatori, a chi ha dichiarato fuori moda gli standard urbanistici" e ha gettato alle ortiche il metodo del rigoroso calcolo delle quantit di ur-
banizzazione necessarie per i fabbisogni sociali non soddisfabili nei volumi gi edificati e sui suoli gi laterizzati. Rinvio chi voglia comprendere meglio le mie affermazioni alleddytoriale n. 155 di eddyburg.it. Concludo adesso dicendo che ho alla fine accettato di sottoscrivere lappello e lavorare per la sua diff usione non solo per la mia piena adesione al suo contenuto, ma anche perch mi sembra rilevante aprire, proprio in Lombardia, la speranza de una nuova strategia per la citt e il territorio che abbia la sua base in una politica liberata dalla soggezione alla Triade e in unurbanistica
finalizzata alla costruzione della citt dei cittadini e non alla facilitazione del trionfo della citt della rendita. Ti sarei molto grato se volessi ospitare su ArcipelagoMilano (uno spazio che considero bellissimo e utilissimo, in costante miglioramento), il nostro appello. * Blog a cura di Edoardo Salzano PER LEGGERE CLICCA QUI LAPPELLO:
n. 4 V 30 gennaio 2013
www.arcipelagomilano.org (vedi G. Boatti sul n. 2 di ArcipelagoMilano), corretto solo in apparenza dopo l'agognato alternarsi del governo cittadino. (*) quella metamorfosi integrale della rappresentanza in rappresentazione che sta alla base della mutazione genetica delle democrazie post-moderne (M. Revelli, I demoni del potere, Laterza 2012, p. 64)
n. 4 V 30 gennaio 2013
www.arcipelagomilano.org
incorrere in ritardi insostenibili rispetto a una data di consegna che non permette deroghe: quella dellinizio di EXPO 2015. Questa scelta dellAmministrazione ha, come sempre accade, provocato soddisfazione da un lato e scontento dallaltro. Soddisfazione in chi crede che la Darsena debba essere riportata al suo aspetto originario, lapideo, senza interferenze che ne possano compromettere limmagine portuale e monumentale, e che questo debba essere fatto subito, senza varianti e modifiche che si teme possano fonte di ritardi nei lavori. Scontento in chi pensa che i luoghi della citt, anche quelli monumentali, possano (e debbano in taluni casi) essere oggetto di metamorfosi e di trasformazione; in chi ha visto in quella piccola area verde il simbolo del tema di EXPO 2015, ossia lesempio di quelle foreste planiziali che rappresentano la natura da salvaguardare nelle nostre pianure; in chi crede che Milano dovrebbe essere oggetto di un nuovo modo di concepire il paesaggio urbano, il verde pubblico, gli spazi comuni. Ma la battaglia per loasi della darsena, sia pure perduta, non sar stata vana se in futuro noi amministratori faremo nostro il profondo significato di espressioni quali salvaguardia dellambiente, cultura del
paesaggio, citt sostenibile; e inizieremo a tenere in maggior conto le istanze, i suggerimenti, le sollecitazioni dei cittadini: che spesso hanno del territorio una percezione utile a pragmatica, che molto sarebbe daiuto a chi si trova a decidere scelte urbanistiche o ambientali. Un primo e positivo passo in questa direzione stato proprio lincontro pubblico indetto dal Comune venerd scorso alla Ex Fornace (e futuro luogo di cultura del quartiere) sulla Ripa del Naviglio Pavese: erano presenti oltre allAssessore De Cesaris, a Gianni Cofalonieri, a Gabriele Rabaiotti, allarchitetto Rossi dello Studio Bodin, il presidente dei Consiglio di Zona 1, alcuni consiglieri comunali e di Zona, funzionari del Comune, e moltissimi cittadini. Nonostante il freddo intenso (ledificio, dove sono da poco finiti i lavori di ristrutturazione, non ha ancora il riscaldamento), tutti hanno assistito al lungo dibattito (lincontro si concluso oltre la mezzanotte) che, dopo la presentazione del progetto della Darsena da parte dellarchitetto Rossi, stato acceso e certamente fecondo di idee, di proposte, di critiche (sempre per costruttive). Il progetto con cui si riconsegner la darsena ai Milanesi, frutto di anni di modifiche perlopi dettate dalla progressiva riduzione dei fondi disponibili, avrebbe potuto essere migliore
ma, come stato detto, quando si salta su un cavallo in corsa, se il cavallo zoppo, zoppo rimane. Forse qualche piccola cosa si sarebbe potuta tentare; forse la presentazione del progetto ai cittadini avrebbe potuto essere fatta prima, quando ancora qualche margine dintervento sarebbe stata possibile. Ma il tempo, in questo caso, stato nemico. Resta il fatto che entro due anni (ma come mai ci vorranno due anni per un cantiere che non sembra presentare difficolt tecniche insormontabili? Su questo, e sulla durata dei cantieri in generale, varrebbe la pena di farsi qualche domanda e di cercare qualche soluzione) la Darsena sar riconsegnata ai milanesi, riempita dallacqua e resa navigabile per piccole e medie imbarcazioni. Ma resta anche, sacrosanto, il desiderio dei cittadini di essere pi ascoltati, in tempi utili, con modalit efficaci: in questo modo lAmministrazione potr prendere in considerazione proposte e suggerimenti, richieste e progetti che non sono quasi mai frutto di prese di posizione intransigenti, ma che potranno portare a un modo migliore di concepire la nostra citt: nel quale la partecipazione attiva dei cittadini non sia solo una parola vana.
n. 4 V 30 gennaio 2013
www.arcipelagomilano.org stanze socio-culturali ed economiche dominanti del momento. (1) http://www.ausl.ra.it/files/prevenzion e_salute/aids/Dati%20per%20sito.p df (1) http://www.iss.it/binary/publ/cont/onli ne_2_dicembre.pdf (2) http://www.epicentro.iss.it/problemi/ aids/studi.asp
n. 4 V 30 gennaio 2013
www.arcipelagomilano.org
rappresentazione avviene senza urlare, senza essere paghi della protesta, senza limitarsi al malcontento. La scommessa molto semplice: nutrire l'argomento della discontinuit con un buon programma e con proposte (anche le metaproposte, attenzione, quindi anche quelle simboliche) che rendano visibile una cultura di governo. Lautolesionismo tradizionale del centrosinistra tre intelligenti osservazioni di Marossi sulle recriminazioni preventive, sulla mania dei sondaggi, sul ragionare dei partiti con in testa gli anni 80 tutto vero. Non replico su questo. Ma sulla questione di fondo del mood della domanda maggioritaria degli elettori: continuit o cambiamento?
In elezioni quasi lampo difficile fare sociologia. Lopzione stata quella di ascoltare centralmente la rappresentanza di profondit. Associativa e soprattutto amministrativa. La bussola venuta dalla struttura del "Patto civico" in cui la politica rappresentata dagli amministratori locali. questa la parte pi significativa - pragmatismo, poca ideologia, molto orientamento alle soluzioni - della classe dirigente alternativa (senza la quale non si regge una legislatura) che questa volta appare insieme al candidato presidente. Ora siamo alla stretta finale della campagna. Il voto dell'elettorato di sinistra (anche qui attenzione: non era scontato) quasi integralmente recuperato. Il sistema degli interessi
- fatto anche di tessuto piccolo e medio dell'economia - deve tuttavia decidere se il cambiamento pu migliorare il quadro delle opportunit per tutti, oppure meglio stare a cuccia, nelle relazioni consolidate da un potere che oggettivamente in declino. Rispetto a questa realt Umberto Ambrosoli non ha bisogno di "muscoli", di linguaggi esclamativi, di "una folla di spin doctor". Deve essere se stesso e raccontare le cose che mescolano la sua forza politica e simbolica con il "noi" che gli assicurato da forti segnali di giovani e donne e da una classe dirigente di buon senso che ha incontrato giorno per giorno vedendo in lui la prima potenzialit vera dopo 18 anni.
n. 4 V 30 gennaio 2013
www.arcipelagomilano.org
n. 4 V 30 gennaio 2013
www.arcipelagomilano.org alla collettivit - fosse quella limitata della di Cthen o quella ben pi ampia di Lipsia - per celebrare la grandiosit della musica come parte integrante e sostegno della grandiosit barocca della Corte o della Chiesa; le prime Sonate di Beethoven sono invece immediatamente successive alla rivoluzione francese, degli ultimi anni novanta, dunque indirizzate allUomo nuovo formatosi con lIlluminismo - sicch scavano nellintimit dellindividuo e creano un rapporto univoco e diretto sia con lesecutore che con lascoltatore. Il confronto ravvicinato Bach - Beethoven sempre sorprendente: per un lungo periodo questi due giganti hanno rappresentato lalfa e lomega della storia della musica tedesca. Da una parte la logica allo stato puro, sostenuta dalla precisione delle regole del contrappunto, dallaltra un distillato di emozioni e di passioni controllate solo dalla professionalit e dallautorevolezza dellautore. (Sarebbe stato interessante fra luno e laltro ascoltare anche un recital interamente dedicato a Mozart, il terzo gigante a met strada e ponte, insieme ad Haydn, fra i due: Bach nasce nel 1685, Mozart solo sei anni dopo la sua morte, Beethoven quando Mozart aveva appena quattordici anni. Eppure sembrano appartenere a tre secoli diversi). Infine i due esecutori. Abbiamo gi detto di loro in pi occasioni, su Schiff ci siamo soffermati proprio due mesi fa in occasione della prima serata dellintegrale beethoveniana, di Bacchetti riferimmo tempo addietro delle sue Variazioni Goldberg senza ritornelli (!). Schiff peraltro un illustre interprete bachiano - ha inciso lopera omnia delle opere per tastiera del Kantor, una grande impresa pianistica e discografica - poi passato attraverso una indimenticabile integrale di Schubert, da qualche anno si sta dedicando molto a Beethoven. Anche fra Schiff e Bacchetti c un abisso, in molti sensi. Intanto li separa una generazione: lormai celebre maestro ungherese, che vive da anni in Toscana, ha sessantanni mentre quello strambo personaggio di Bacchetti, che fa di tutto per allontanare da s lautorevolezza, ne ha solo trentasei. Grazie anche alla maggiore esperienza, Schiff ha una capacit di imporsi al pubblico un carisma - che Bacchetti ancora non possiede. Bench sembrino avere le stesse intenzioni musicali (asciutti, scarni, poco inclini alla teatralit e piuttosto votati alla sobriet), tanto da sembrare uno allievo dellaltro, hanno un rapporto con la musica diverso per non dire opposto: il primo la sente come una religione e la vive come se ne fosse una sorta di sacerdote, laltro scandalizzava il suo pubblico facendo lospite fisso del programma televisivo superleggero Chiambretti Night. Eppure non sapremmo dire chi ci piace di pi, nel senso pi volte da noi evocato di chi ci d pi godimento. La sensazione che Bacchetti trasferisca agli ascoltatori passioni ed emozioni che Schiff, teso alla cura della perfezione tecnica, sembra quasi non provare. Il Beethoven di Schiff spesso algido, glaciale, i tempi veloci troppo veloci, quelli lenti troppo lenti (anche se cos riesce ad ottenere suggestioni straordinarie) e c sempre qualche cosa di didascalico nelle sue esecuzioni che ne mortifica lispirazione. Dopo Beethoven, come bis, ha eseguito due preludi e fughe dal primo libro del Clavicembalo ben temperato, il n. 1 in do maggiore e il n. 5 in re maggiore; bellissimi, ma dobbiamo confessare che il Bach di Bacchetti ha una umanit, una intimit e un calore che stentano a emergere nel perfettissimo Bach di Schiff. Il quale Schiff stato anche vittima, laltra sera, di due immeritati incidenti di percorso: durante il meraviglioso e misterioso Largo e mesto della Sonata n. 7 un telefono cellulare particolarmente petulante lo ha obbligato a interrompersi e a ritirarsi visibilmente contrariato, tanto che solo dopo lunghi minuti di vuoto seguiti da un intervento adirato (e anche un po sopra le righe) del presidente Magnocavallo - rientrato in palcoscenico e puntigliosamente ha ripreso daccapo lintera Sonata. Ma non basta, perch poco dopo un improvvido applauso del sussiegoso pubblico del Quartetto interrompeva brutalmente la stessa Sonata fra il Menuetto e il Rondo. Una serata davvero sfortunata.
ARTE questa rubrica a cura di Virginia Colombo rubriche@arcipelagomilano.org Le mostre del 2013. Milano si risveglia?
Nuovo anno, nuove mostre. Dopo il clamoroso successo della retrospettiva su Picasso, che stata la mostra pi visitata dItalia e che ha r egalato numeri da capogiro in termini di biglietti staccati, si pensa gi alle nuove iniziative. Ancora da vedere, fino a marzo, la bella mostra di Costantino 313 d.C., sempre a Palazzo Reale, sede che ospiter anche, a partire dal 21 febbraio, un altro gigante della pittura: Modigliani. E infatti la mostra dal titolo Modigliani e gli artisti di Montparnasse: la collezione Jonas Netter, racconter la vita, le opere, larte e le passioni di Modigliani, livornese ma parigino dadozione, e dei tanti artisti che con lui hanno condiviso gli anni della Parigi, difficile, affascinante, vivissima, di inizio secolo. Sempre a Palazzo Reale, in autunno, prevista una mostra che non mancher di affascinare e stupire: protagonista sar August Rodin, lartista del Pensatore, con una mostra monografica in cui verranno presentati, per la prima volta in Italia, sculture e opere per lo pi in marmo. Il programma espositivo dellanno molto ricco, con nomi, come si visto, di grande richiamo. Continuiamo proprio con Palazzo Reale e le sue mostre pi importanti. A fine gennaio aprir Il vero e il falso, mostra che propone un viaggio sul fenomeno della falsificazione nel mondo dellarte, a cura della Guardia di Finanza, mentre in febbraio ci sar invece una piacevole sorpresa per gli appassionati di Bob Dylan: verranno infatti esposti 22 dipinti creati dal musicista-artista, che da anni si diletta anche di pittura. A cura di Francesco Bonami intitolata The New Orleans Series. Larte contemporanea prende ancora il sopravvento, con la mostra The desire for freedom. Arte in Europa dal 1945. Nata dalla collaborazione tra Milano e prestigiosi musei europei, lesposizione racconta levoluzione dellarte e dei suoi temi dal 45 a oggi, attraverso oltre 100
n. 4 V 30 gennaio 2013
10
www.arcipelagomilano.org lavori di grandi artisti contemporanei come Daniel Hirst, Richter e Merz. A giugno entra in gioco la fotografia. Quasi 1000 fotografie provenienti dal prestigioso Moderna Museet di Stoccolma, racconteranno la storia della fotografia a partire dal 1840 fino ad oggi. Da ottobre in poi la stagione riprender con grande vigore con due super mostre. La prima si intitoler Da Pollock alla Pop Art, e proporr ai visitatori niente meno che le prestigiose opere degli Espressionisti Astratti americani conservate presso il Whitney Museum di New York, concentrandosi sugli artisti pi influenti e importanti, coprendo un arco di tempo che va dalla fine degli anni Quaranta ai primi anni Sessanta: da Jackson Pollock - protagonista indiscusso - a Willem de Kooning, Mark Rothko, Franz Kline e Barnett Newman. Se questo non bastasse, ecco arrivare anche una retrospettiva sullitaliano Piero Manzoni, in occasione del cinquantesimo anniversario della sua scomparsa. Per gli appassionati della pittura pi tradizionale ci sar invece la possibilit di visitare la mostra su Bernardino Luini, pittore lombardo leonardesco, a cui sar dedicata una mostra autoctona, curata dal Comune di Milano e dalla Pinacoteca di Brera. Anche il PAC far la sua parte, con le mostre di Jeff Wall, artista canadese considerato uno dei pi influenti fotografi contemporanei (a marzo), e di Adrian Paci (a ottobre), artista albanese di grande successo internazionale. Non poteva mancare anche il Museo del 900, che ad aprile propone il nome di un artista intramontabile: Andy Warhol. Non pitture, film o fotografie, ma stampe, relative ai pi celebri nuclei e soggetti dellartista, protagonista della Pop art americana. La GAM di via Palestro invece punta su artista di casa, Medardo Rosso. Unoccasione per presentare le nuove sale della galleria, aperte dal prossimo autunno, in cui verr risistemato e riqualificato il pi importante nucleo di opere al mondo di questo artista. Ci fermiamo qui, ma il programma in realt molto pi vasto e sviluppato su quasi tutte le sedi museali milanesi, dal Castello, al Museo del Fumetto, allArcheologico, alla Rotonda della Besana. Un programma vario e ricco, sintomo di una rinnovata attenzione verso larte e le sue manifestazioni.
n. 4 V 30 gennaio 2013
11
www.arcipelagomilano.org Mar - Merc: chiuso; Gio Ven Sab - Dom: 11.00-23.00 Ingresso libero
n. 4 V 30 gennaio 2013
12
www.arcipelagomilano.org mondo romano. Con pi di duecento preziosi oggetti darcheologia e darte, vengono indagate tematiche storiche, artistiche, politiche e religiose: da Milano capitale imperiale, alla conversione di Costantino, con quellaura di leggenda, fino ai simboli del suo trionfo. Attraverso la ricostruzione di Milano, il visitatore potr ritrovarsi nella capitale dellepoca, con tutti gli edifici funzionali a una grande citt: dal Palatium, edificio polifunzionale destinato ad accogliere non solo limperatore ma anche la complessa burocrazia dello Stato, alle grandiose terme erculee, identificabili tra gli odierni Corso Vittorio Emanuele e via Larga, fino alla necropoli dellarea di SantEustorgio, senza tralasciare quartieri residenziali e nobiliari. Ma siamo in un momento di transizione, in cui accanto allaffermarsi del Cristianesimo come culto sempre pi importante, persistono ancora diverse religioni nellimpero costantiniano, che ci sono note mediante luso di iconografie pagane in oggetti darte di destinazione uffici ale o privata, e che spesso si mescolano ai simboli e alle immagini cristiane. Oltre ad approfondire la figura di Costantino e della sua famiglia, ampio spazio dato anche a tre istituzioni importanti per la vita pubblica romana: lesercito, la chiesa e la corte imperiale. Cos grandi ritratti ufficiali, monete, medaglie e oggetti quotidiani documentano il nuovo aspetto pubblico e sempre pi presente dellimperatore, della corte, dei grandi funzionari, dellesercito, della Chiesa e dei suoi vescovi, fino ad Ambrogio. Oggetti preziosi e di lusso che testimoniano, con le loro figurazioni, il passaggio graduale che il Cristianesimo compie allinterno della soci et, da devozione lecita ma privata a una dimensione pubblica e ufficiale, per arrivare infine a essere lunica religione dellImpero. Gemme e cammei, argenterie, gioielli in oro e fibule auree consentiranno di tracciare un quadro dello splendore che caratterizzava la vita della corte e la nuova devozione verso la Chiesa. Chiude la mostra una grande sezione dedicata a Elena, madre di Costantino, santa e imperatrice. Fu proprio Elena che si rec in Terra Santa e trov, secondo la tradizione, dopo averla riconosciuta, la Vera Croce di Cristo, riportandola in Europa e inserendo nella corona imperiale del figlio uno dei Sacri Chiodi, come protezione e dichiarazione ufficiale della nuova, vera Fede. Imperdibile la bellissima Sant Elena di Cima da Conegliano, proveniente dalla National Gallery di Washington, 1495 c. Sulla conversione di Costantino si scritto molto: fu frutto di una decisione presa per convenienza o il suo spirito era sincero? Il battesimo in punto di morte, il celebre sogno, avvenuto la notte prima della Battaglia di Ponte Milvio, nel 312, in cui si preparava a combattere il suo nemico Massenzio, sono storie ben note. Quel che certo che, da quel momento, inizia a diffondersi liconografia del Krismon, le due iniziali greche di Cristo incrociate tra loro, dapprima sugli scudi dellesercito di Costantino, poi su monili e gioielli, per approdare infine in tutto lImpero. Si diffonde a simbolo di unepoca intera il signum crucis di Costantino. Costantino 313 d.C. Palazzo Reale, fino al 17 marzo 2013 orari: lun 14.30 19.30 mar, mer, ven, dom: 9.30 19.30 giov, sab: 9.30 22.30 ingresso: intero euro 9,00 ridotto euro 7,50 10.00 19.00. Chiuso il marted.
n. 4 V 30 gennaio 2013
13
www.arcipelagomilano.org
n. 4 V 30 gennaio 2013
14
www.arcipelagomilano.org leggera, quasi invisibile, e mira a esaltare le capacit espressive degli interpreti che lo ricambiano con un'intensa prova corale. Restando in tema musicale, Quartet un film senza acuti n stecche ma con una melodia sicuramente orecchiabile. Marco Santarpia In sala a Milano: Anteo, Apollo, Eliseo, UCI Cinemas Bicocca. .
GALLERY
VIDEO
n. 4 V 30 gennaio 2013
15