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RICERCA E SVILUPPO

DOMANDE BUCHI

Domanda 1: Quali sono le strategie delle imprese rispetto alle teorie neoclassiche? Domanda 2: Motivazioni che spingono l'impresa a fare un HFDI Domanda 3: Come si pu adeguare l'organizzazione funzionale d'impresa alle crescenti attivit estere?

1.evidenze empiriche che differenziano le vecchie teorie da quelle nuove, 2.tipi di impianti nell'internazionalizzazione dell'impresa, 3. vantaggi imprese mulltinazionali rispetto a quelle nazionali
INTRODUZIONE ALLA RICERCA E SVILUPPO La ricerca linsieme delle attivit umane finalizzate allo sviluppo e arricchimento della conoscenza. Il processo di ricerca si pu distinguere in tre principali fasi: La ricerca di base, chiamata anche ricerca pura, ha come obiettivo primario l'avanzamento della conoscenza . esplorativa e spesso guidata dalla curiosit, dall'interesse e dall'intuito del ricercatore. Viene condotta senza uno scopo pratico in mente, anche se i suoi risultati possono avere ricadute applicative inaspettate. L'espressione "di base" indica che, attraverso la generazione di nuove teorie, fornisce le fondamenta per ulteriori ricerche, spesso con fine applicativo. La ricerca applicata svolta allo scopo di trovare soluzioni pratiche e specifiche. Il suo obiettivo primario non l'avanzamento della conoscenza, bens lo sfruttamento della conoscenza a fini pratici. generalmente di tipo descrittivo e basata su precedenti ricerche di base. Solitamente viene eseguita in ambiente industriale oppure in universit con finanziamenti provenienti da industrie interessate. Per sviluppo si intende invece la concreta applicazione delle nuove tecnologie a nuovi prodotti o nuovi processi produttivi. Questa la fase che pi interessa le imprese perch comporta generalmente un incremento di produttivit o la commercializzazione di prodotti nuovi che vengano incontro alle esigenze dei compratori.

Il ruolo rivestito dalla ricerca e sviluppo allinterno di un impresa dipende dalle strategie da esse seguite, e il pi delle volte le multinazionali cercano attraverso tale importante funzione di costruire vantaggi competitivi. La competizione delle multinazionali avviene su scala globale e le imprese devono garantire i prodotti e i servizi migliori. Tale vantaggio pu essere acquisito solamente attraverso la migliore tecnologia, e questultima pu essere acquisita attraverso lattivit di ricerca e sviluppo. Nellattuale contesto internazionale tuttavia risulta difficile anche per le pi grandi imprese mantenere nel lungo termine la superiorit tecnologica, dati gli ingenti investimenti che la ricerca e sviluppo richiede e data la complessit e la rapidit di cambiamento delle tecnologie oggi utilizzate. Si pu distinguere innanzitutto la ricerca di prodotto e la ricerca di processo. La prima tende ad innovare le caratteristiche del prodotto stesso (dalle sue caratteristiche fisiche al design o packaging ecc); la seconda invece riguarda linnovazione nel processo produttivo, rendendolo pi efficiente grazie a nuovi impianti e attrezzature ma anche semplicemente grazie ad una nuova organizzazione del lavoro. Anche il settore in cui unimpresa opera risulta determinante per le strategie adottate. I settori High-Tech richiedono maggiori investimenti e risorse ed ancora pi difficile riuscire a mantenere un vantaggio competitivo nel tempo (le innovazioni sono infatti molto rapide). I settori Low-Tech al contrario richiedono investimenti generalmente minori, la concorrenza si basa sui costi e sui prezzi e la tecnologia non costituisce una barriera allentrata per nuove imprese. Indipendentemente dal settore limpresa pu inoltre scegliere tre differenti strategie, a seconda di quali siano le attivit che ritiene distintive: LEADER: E unimpresa che vuole mantenere una supremazia tecnologica. Pu mantenere prezzi alti perch generalmente la prima a lanciare i prodotti e investe molto nella funzione ricerca (in particolare nella fase della ricerca pura e applicata). READY TO FOLLOW: E unimpresa che pronta ad imitare e sfruttare rapidamente le innovazioni che vengono tuttavia introdotte da altre imprese. PRODUZIONE INDUSTRIALE: E unimpresa che non investe molto in ricerca e sfrutta generalmente tecnologie gi mature dove la concorrenza avviene sui bassi costi e prezzi ( attualmente la strategia pi volte adottata dalle imprese dei Paesi in Via di Sviluppo).

La strategia del leader molto difficile da seguire, soprattutto a causa dellincertezza sulla produttivit delle attivit (il rapporto tra investimenti fatti e risultati) e sulla redditivit (profitti ottenuti grazie alle innovazioni). La ricerca pura ha tempi molto lunghi e spesso non d risultati sfruttabili economicamente. Per costruire un vantaggio competitivo basato sulla tecnologia le strade percorribili da unimpresa multinazionale sono differenti. Combinando marketing e tecnologia si possono in particolare avere 4 situazioni: Evoluzione graduale della tecnologia per alimentare mercati in evoluzione. Le imprese apportano modesti cambiamenti della tecnologia dei prodotti per venire incontro alle esigenze dei potenziali compratori. E una strategia che pu essere definita sicura e che non richiede grandi investimenti. Limitata evoluzione della tecnologia allo scopo di individuare nuovi usi di un prodotto gi esistente.

Introduzione di una nuova tecnologia allo scopo di alimentare e accrescere un mercato che evolve molto lentamente. Sviluppo di una nuova tecnologia le cui potenziali applicazioni (cos come le reazioni del mercato) rimangono ancora incerte. Si tratta della strategia pi rischiosa e costosa, che ricerca un vero e proprio salto tecnologico.

Le sfide che le imprese si trovano ad affrontare con riferimento alla ricerca e sviluppo sono molte: La dispersione geografica delle attivit di ricerca e delle innovazioni tecnologiche Lobsolescenza delle nuove tecnologie Laumento della complessit dei nuovi prodotti e processi La riduzione dei tempi di introduzione dei prodotti sul mercato La rapidit di assorbimento da parte dei potenziali compratori La politica industriale degli Stati in cui limpresa si trova ad operare

Le risposte che le imprese hanno cercato di dare per affrontare tali sfide sono anchesse molto varie: La ricerca di accordi con lo Stato affinch promuova politiche favorevoli alla ricerca e sviluppo (politiche generalmente di lungo termine) La ricerca di uno stretto contatto con il cliente per coglierne continuamente le nuove esigenze Legami pi stretti e maggior coordinamento con le altre funzioni di impresa (non solo marketing e produzione, ma anche la finanza, la quale deve trovare le risorse adatte agli investimenti e non deve prevalere nel processo decisionale con criteri puramente finanziari di valutazione dei progetti) La riduzione della complessit semplificando il processo produttivo e rendendolo flessibile Il decentramento delle attivit per cogliere le opportunit migliori Il tentativo di accorciare il processo di innovazione nonch la commercializzazione dei nuovi prodotti Lacquisto di tecnologia dallesterno o la promozione di alleanze necessarie a mantenere un vantaggio competitivo nel settore tecnologico.

Le sfide della R&D e le risposte delle imprese saranno analizzate pi approfonditamente nei successivi paragrafi.

IL RUOLO DELLE MULTINAZIONALI La ricerca ha assunto negli ultimi anni un ruolo sempre pi rilevante allinterno delle aziende, nella quale vengono investite ingenti risorse dalle grandi multinazionali cos come da imprese di dimensioni inferiore. Tuttavia spesso solo le imprese multinazionali hanno la convenienza (o la possibilit) economica di sviluppare lattivit di ricerca e sviluppo. Tale dominio, soprattutto in alcuni settori, dipende proprio dalle

forti spese che solo una grande impresa pu ammortizzare spalmandole su volumi di produzione nettamente superiori . (fino a qui presente anche nel file del pharma) Inoltre lo sviluppo tumultuoso della tecnologia rende molto rapidamente obsoleti i prodotti e processi appena sviluppati, accorciando in modo evidente il cosiddetto ciclo di vita del prodotto. Allo stesso tempo le innovazioni sono molto pi complesse e aumenta il tempo necessario allo sviluppo dei nuovi prodotti. Tale contesto, accentuato da una spietata concorrenza a livello internazionale, favorisce le imprese che siano in grado di mobilizzare in breve tempo ingenti risorse finanziarie (nonch di avere accesso ad esse), e che siano pi flessibili nel passare dallidea alla sua concreta applicazione attraverso una produzione e una rete distributiva efficiente (questo richiede naturalmente un forte coordinamento tra le varie funzioni dimpresa, e in particolare tra ricerca e sviluppo, marketing e produzione). Le multinazionali godono inoltre di una organizzazione complessa che permette di internazionalizzare la funzione ricerca. Le imprese multinazionali infine possono operare con laboratori in pi paesi, ricercando le condizioni migliori per operare, nonch le menti migliori ovunque esse si trovino. Alla luce di quanto sopra detto e della diffusione e dispersione geografica delle conoscenze e innovazioni, le maggiori imprese spesso non hanno la convenienza a sviluppare autonomamente le tecnologie necessarie per sostenere un vantaggio competitivo e ricercano allesterno le fonti di tali vantaggi. La ricerca ha in parte abbandonato il ruolo di puro inventore per assumere invece il compito di acquisire e gestire le tecnologie indipendentemente dalla fonte, sia essa interna o esterna. Qui di seguito descriveremo in quali forme la tecnologia pu essere acquisita allesterno: Licensing: si tratta della cessione di una licenza con la quale si concede ad unaltra organizzazione (o lazienda ottiene) il diritto di utilizzare un brevetto industriale, un marchio, un know-how, in cambio del pagamento di una royalty. Joint Venture: due o pi aziende si accordano per investire in una determinata ricerca. Le problematiche di una joint venture possono tuttavia rendere le imprese restie ad attuare tale forma di collaborazione. Si possono infatti verificare contrasti relativi alla propriet intellettuale dei risultati ottenuti, o pi in generale sulla gestione dei rapporti tra le aziende coinvolte. Inoltre le multinazionali che hanno costruito una propria immagine (come sottolineato durante lincontro con lamministratore delegato di La Roche in Italia) spesso hanno timore che da una tale collaborazione di cui non hanno il pieno controllo, possa risultare una perdita di immagine. Consorzi tra imprese: presentano i vantaggi di ridurre i costi di ricerca (che vengono equamente divisi tra le imprese, cos come i risultati), di produrre le migliori sinergie dal mettere insieme le migliori ricerche delle imprese, e la maggiore capacit di pressione derivante dallunione in consorzio, specialmente quando i potenziali compratori sono enti pubblici. Cooperazioni industria-universit: le Universit di eccellenza spesso forniscono la loro preziosa collaborazione al mondo economico e si rivelano soprattutto utili nella fase di ricerca pura e applicata (si veda di seguito lesempio dellimpresa Nestl SA). Outsourcing: negli ultimi anni ha avuto ampia diffusione la tendenza ad affidare la funzione ricerca in outsourcing, mediante le suddette joint ventures o generici accordi internazionali. Il vantaggio della

esternalizzazione risiede soprattutto nella riduzione degli investimenti interni e soprattutto dalla possibilit di accedere alle competenze specialistiche delle imprese di ricerca e sviluppo. Queste ultime sono specializzate nella ricerca, e operando spesso per varie imprese, possono raggiungere economie di scala e ridurre i costi unitari della ricerca. Lo svantaggio di affidare ad un fornitore esterno una funzione tanto delicata pu invece essere legato al rischio di perdere il controllo sulle conoscenze tecnologiche, perdere i propri vantaggi da economie di scala, perdere vantaggi competitivi dellimpresa e cedere idee innovative che possono essere imitate dalla concorrenza. Al fine di minimizzare tali rischi la relazione che si deve instaurare con il fornitore (loutsourcee ma anche qualsiasi organizzazione con la quale si sceglie di collaborare per sviluppare la ricerca) deve essere preferibilmente di partnership o ancor meglio di alleanza strategica, considerando principalmente 3 fattori: limportanza strategica della funzione coinvolta; il grado di complessit dei processi coinvolti lincertezza dei risultati.

Per fare degli esempi concreti, molti dei concetti fin qui menzionati sono rinvenibili nelle seguenti parole che riassumono la strategia di un importante multinazionale farmaceutica come La Roche: We recognize that no one company has a monopoly on innovation. Roche is committed to finding the worlds best scientific ideas wherever they are and developing them into medicines. Accessing external innovation is a crucial part of our R&D strategy and our researchers have a successful track-record of working closely with external partner companies. In addition, Roche scientists maintain a vast network of collaborative and consultative relationships with leading academic researchers around the world in many different scientific fields. Roche always looks forward to the challenge of transforming key partnerships into strategic alliances. Roche has learned by experience that success is much more than the deal itself. Real rewards come through partnerships that work in the long run. La Roche ricerca ovunque le idee e le tecnologie migliori, cercando di instaurare collaborazioni durature che si trasformino da semplici partnership ad alleanze strategiche pi complesse. La maggiore percentuale della ricerca di La Roche proviene proprio dalle piccole aziende che vengono acquisite. Queste forniscono le idee, la multinazionale interviene invece maggiormente nella fase dello sviluppo, standardizzandone le procedure. La convinzione di fondo che la diversit di punti di vista, culture e approcci promuovano le idee stesse. Ed sulla base di tale convinzione che limpresa ha costituito una complessa ed efficiente rete di centri di ricerca, completata da pi di 150 accordi di alleanza nel mondo per la ricerca e sviluppo. Linnovazione un processo continuo, le cui fasi devono poter essere coordinate globalmente per passare dallidea alla concreta realizzazione del farmaco. I test diagnostici vengono cos trasmessi da un centro allaltro come se il mondo fosse piatto (T. Friedman). Oltre alla collaborazione con altre imprese La Roche ricerca inoltre singoli ricercatori che operino pi o meno autonomamente o nelle universit e che difficilmente potrebbero entrare nel complesso sistema di una multinazionale. La loro creativit viene pertanto stimolata e salvaguardata senza inglobarli nellambiente dimpresa.

Anche la strategia di unaltra multinazionale come la Nestl SA, operante nel settore alimentare, presenta molti punti in comune con il modo di operare di La Roche. La ricerca rappresenta infatti un vantaggio competitivo dellimpresa: Research and Development is a key competitive advantage for Nestl. Without our R&D Nestl could not have become the food industry leader in nutrition, health and wellness. limpresa cerca di sviluppare partnership e alleanze strategiche data limportanza della ricerca nella strategia dimpresa: Nestl further strengthens its R&D capability through Innovation Partnerships at each stage of the product development process from early stage collaborations with start up and biotech companies to late stage partnerships with its key suppliers. la visione della ricerca e sviluppo deve necessariamente essere di lungo periodo: The vision of Nestl R&D is long term. A glimpse of how Nestl R&D is helping to shape the future of foods is provided through these internet pages. Nestl SA presenta inoltre diversi centri di eccellenza diffusi in tutto il mondo, con un approccio totalmente globale, e sviluppa collaborazioni con altre imprese (anche start-up molto competitive nella ricerca) e con le universit (soprattutto per la ricerca di base e applicata): Nestl Research is a dynamic global network of 28 Nestl centres of excellence in research and product development. Its scope and reach are global. We have the world's largest food and nutrition research organization, with about 5000 people working in R&D, as well as corporate venture funds and research partnerships with business partners and universities. Nestl scientists in each market ensure that global R&D is applied locally to meet different consumer needs and preferences At the end of 2006, Nestl adopted the Innovation Partnership model for accelerating the research process. In addition to our own important endeavours in science and research, Nestl recognised that universities, academia, small start-ups, biotech companies and large industrial suppliers are important sources of innovation. Together, these investments open the doors to promising innovations and bring partners on board when a business case exists. Through our Corporate Venture Programme, we plan to invest CHF 1.5 billion over the next 10 years in start-up and growth-phase food, nutrition, health and wellness companies.

LA SCELTA DELLINTERNAZIONALIZZAZIONE DELLA RICERCA Linternazionalizzazione quasi una scelta obbligata, per una serie di motivi che analizzeremo qui di seguito. Si deve tuttavia chiarire che linternazionalizzazione si caratterizza pi come un'espansione o integrazione delle operazioni svolte nel paese di origine, piuttosto che come un decentramento in cui l'impresa trasferisce completamente l'attivit tecnologica in un altro paese. Le forze che inducono a tale processo di espansione sono riconducibili a due categorie: i fattori legati alla domanda e i fattori legati allofferta. Con i primi si fa riferimento in particolare allesigenza di fornire una risposta efficace alle richieste dei singoli mercati locali o di alimentarne il potenziale commerciale. I mercati sono infatti molto differenziati in alcuni settori e occorre pertanto adattarvi i prodotti e i processi . Facendo ancora una volta riferimento a Nestl SA lattenzione ai bisogni dei consumatori assolutamente prioritaria, soprattutto in considerazione del fatto che opera nel settore alimentare (un settore che in genere non si presta molto ad essere globalizzato senza essere adattato ai contesti locali): Nestl scientists also play their part in communicating the health and wellness benefits of products to consumers. Nestl nutritionists world-wide work to ensure that all nutrition communication, both on and off pack, is locally relevant, as well as scientifically sound. Beyond sound nutrition, the future of foods will increasingly be driven by science. Nestl scientists are looking ahead to the foods of the future. Nestl R&D is translating nutrition and food science in two ways: From consumer needs into research priorities From emerging science into consumer benefits, and services.

I fattori relativi allofferta sono invece riconducibili allesigenza delle imprese di avere accesso a competenze scientifiche specializzate anche al di fuori del proprio paese dorigine, di avervi accesso a costi inferiori, dallopportunit di sviluppare nuovi prodotti destinati a mercati pi ampi, la capacit di monitorare gli sviluppi tecnologici raggiunti all'estero; la possibilit di partecipare a progetti di ricerca in cooperazione con istituti specializzati o altre organizzazioni.

Infine unulteriore spinta allinternazionalizzazione laumento della competitivit che deriva allimpresa proprio dal decentramento e la connessa capacit di sviluppare i prodotti in diverse varianti per acquisire maggiori quote di mercato. Il comportamento delle imprese concorrenti inoltre pu indurre unimpresa a comportarsi nello stesso modo, seguendo una strategia difensiva come messo in luce dalla teoria economica delloligopolio. Anche linternazionalizzazione trova comunque forti limiti. Come gi accennato precedentemente lesigenza di sfruttare economie di scala tende a limitare un eccessivo decentramento, cos come lesigenza dellimpresa di mantenere il controllo delle attivit di ricerca e la comunicazione tra i ricercatori.

LA SCELTA DELLA LOCALIZZAZIONE Posto che linternazionalizzazione sia una tendenza ormai consolidata e diffusa, ci si deve ora porre la questione di come le imprese multinazionali scelgano dove localizzare le attivit di ricerca e sviluppo. Le variabili che guidano la scelta sono anche in questo caso riconducibili a due categorie: variabili legate al contesto locale e variabili di impresa. In relazione alle variabili di contesto, esse possono essere suddivise in: 1) vantaggi comparativi; 2) variabili politiche e di regolamentazione; 3) variabili culturali; 4) variabili legate ai sistemi di comunicazione Vantaggi comparativi: Lambiente sociale, politico ed economico in cui limpresa si trova ad operare nei vari paesi molto differenziato. La disponibilit e i costi dei fattori produttivi (lavoro, capitale e tecnologie) e la presenza di centri di ricerca internazionali, universit e tecnologie locali rappresentano elementi rilevanti per decidere dove localizzare le attivit di ricerca. La ricerca di competenze chiave pu costituire una giustificazione significativa per espandere le attivit di ricerca e sviluppo in un certo paese, come dimostrano le esperienze di settori come l'elettronica, la chimica e la farmaceutica. Esistono inoltre paesi che in alcuni settori possiedono un vantaggio, legato alla disponibilit di risorse umane e allo stock di conoscenza accumulato, risorse fisiche e finanziarie. Non a caso, le imprese di paesi piccoli come la Svizzera sono naturalmente indotti a localizzare attivit allestero proprio a causa della relativa scarsit di personale tecnico e scientifico nel paese di origine. I Paesi in via di sviluppo sono sempre pi competitivi nellattrarre investimenti dallestero nel settore della ricerca, proprio in quanto sono sempre pi in grado di offrire un buon livello di tecnologie e a costi inferiori rispetto ai paesi pi avanzati, nonch un cospicuo numero di ingegneri con preparazione tecnico-scientifica ma con stipendi mediamente inferiori. Tale tendenza inoltre destinata ad aumentare data la diffusione dellistruzione universitaria in tali paesi, soprattutto in materie tecniche, e , dato non trascurabile, il loro utilizzo della lingua inglese. La diffusione delle tecnologie e delle attivit di ricerca in tali Paesi indice di un fenomeno chiamato reverse innovation, secondo il quale i flussi di tecnologia e investimenti non sono pi prevalentemente diretti dai Paesi avanzati verso i Paesi emergenti ma provengono sempre di pi dai Paesi Emergenti verso i Paesi avanzati. Variabili politiche e di regolamentazione

Elemento non trascurabile la politica industriale dei paesi e la regolamentazione di alcune materie, tra le quali la brevettabilit. Alcuni Paesi hanno deliberatamente scelto una politica di attrazione degli investimenti, di agevolazione fiscale, di concessione dei brevetti (i quali concedono un monopolio temporaneo nello sfruttamento economico di un invenzione permettendo allimpresa che ha investito nella ricerca di ammortizzare tali ingenti spese; la normativa sui brevetti tende dunque, seppur in alcuni casi sia necessaria una limitazione dei diritti dellinventore, ad incentivare le attivit di ricerca). Altri Paesi, tra i quali lIndia, pur non attuando una politica di agevolazione fiscale o sui brevetti favorevole alle imprese straniere, attraggono ugualmente investimenti diretti in quanto le misure protezionistiche imposte sullimportazioni dei prodotti inducono le imprese ad investire direttamente sul territorio per avere accesso ad un mercato potenziale. Un altro aspetto importante da considerare la presenza di centri di ricerca a finanziamento pubblico; anche questa politica da parte di uno Stato tenderebbe infatti ad attrarre gli investimenti in ricerca delle imprese. Variabili culturali Anche le variabili culturali, le attitudini di certi paesi verso chi proviene dallestero, la capacit di lavorare in un ambiente multiculturale sono fattori rilevanti per la localizzazione di un laboratorio di ricerca. Si deve infatti considerare che la comunicazione con il contesto locale deve poter avvenire in modo semplice, cercando di ridurre al minimo le barriere culturali e linguistiche. Bisogna inoltre tenere in considerazione che unimpresa che trasferisca un laboratorio allestero dovr trasferire prevedibilmente anche dei ricercatori o lavoratori, che accetteranno un tale trasferimento solo se avranno la possibilit di vivere (e far vivere le loro famiglie) in un contesto che tenda ad integrarli. Se ad un primo ragionamento si potrebbe pensare che le imprese collochino i loro centri di ricerca in paesi pi lontani per venire incontro alle esigenze differenziate di potenziali compratori, losservazione empirica mostra invece che la prima tendenza delle imprese quella di localizzare i loro laboratori di ricerca in paesi non molto distanti da quello di origine, con un criterio di prossimit geografica che risponde al desiderio di ridurre una distanza non solo e non tanto fisica, quanto pi culturale. Tale prossimit riduce lincertezza legata ai risultati delle attivit e facilita la comunicazione con il centro. Variabili legate ai sistemi di comunicazione Tali variabili, spesso trascurate, sono invece importanti fattori di scelta della localizzazione. La presenza di infrastrutture di trasporto ma anche la diffusione di mezzi e tecnologie informatiche che permettono lo scambio di informazioni e dati, riduce infatti la distanza e facilita gli scambi.

In relazione invece alle variabili di impresa, esse possono essere suddivise in: 1) variabili strategiche; 2) variabili strutturali, 3) variabili specifiche dell'attivit innovativa. Variabili strategiche Tali variabili fanno riferimento al ruolo che il mercato locale assume nella strategia globale dell'impresa. L'importanza di tale mercato misurata attraverso vari fattori, tra i quali le sue dimensioni in termini di prodotto nazionale lordo, il tasso di crescita del mercato locale, la rilevanza del mercato locale per la strategia competitiva dellimpresa, la necessit di adattamento dei prodotti e dei processi.

Generalmente unimpresa che abbia gi trasferito in un paese la funzione marketing e la produzione tender successivamente a trasferire anche la funzione ricerca per adattare meglio l'offerta ai requisiti locali oppure per derivare prodotti o processi dalle caratteristiche dei mercati o della produzione locali. Inoltre la strategia di un impresa impone di dare rilievo ad alcuni clienti dei quali si cerca di soddisfare le esigenze in modo prioritario rispetto ad altri; un esempio si ha nel settore automobilistico, un settore industriale che pu essere definito ad elevato radicamento territoriale in quanto i gusti dei consumatori sono molto differenziati e richiedono lo sviluppo di prodotti pi specifici (si pensi al mercato europeo comparato al mercato statunitense). Infine la localizzazione pu riflettere le maggiori capacit di una determinata sussidiaria, in termini di competenze soprattutto manageriali . Variabili interne Esistono variabili allinterno dellimpresa che ne misurano in qualche modo il grado di globalizzazione. Se ne possono in particolare distinguere due: a) in termini quantitativi, la globalizzazione si riferisce alla distribuzione internazionale di redditi, capitale fisso, flussi finanziari, know how di unimpresa b) in termini qualitativi, si riferisce invece allattitudine delle imprese a formulare strategie di mercato che non tengano conto di differenze geografiche. La decisione di localizzare allestero la funzione ricerca dipende dal grado di globalizzazione sopra definito Lattitudine delle imprese a formulare strategie di mercato che non tengano conto di differenze geografiche pu derivare in particolare dalla dimensione dellimpresa, dallet, l esperienza internazionale; ci sono poi variabili pi facilmente misurabili come la percentuale di esportazioni rispetto al totale del fatturato, le partecipazioni in imprese estere, i trasferimenti di tecnologia, lacquisizione di aziende estere che diano accesso a nuove competenze ecc... Tanto maggiori saranno tali variabili tanto maggiore sar la probabilit che unazienda decida di espandere la propria funzione ricerca.

Variabili specifiche dell'attivit innovativa Tali variabili sono infine legate alla dimensione del centro di ricerca che si vuole costituire. Esisterebbe infatti una dimensione ottimale del centro, con un numero di ricercatori che sia sufficiente per favorire lo scambio di idee e informazioni ma allo stesso tempo che non sia eccessivo da far perdere il vantaggio della comunicazione interna e da creare una struttura gerarchica eccessivamente rigida. Un centro pi grande permette di ridurre i costi fissi generali unitari (strumenti tecnici, costi amministrativi e di struttura per ricercatore) ma se le dimensioni sono eccessive si possono al contrario avere effetti negativi dati dallimpossibilit dei dipendenti di creare legami e interagire tra loro, dall'inserimento di nuovi livelli di management che coordinano le attivit scientifiche, dal tempo che gli scienziati devono dedicare alle pratiche amministrative, dal mancato focus sulle attivit di ricerca principali e le lotte di potere interne .

Sulle difficolt di coordinare le attivit di centri di ricerca localizzati a livello globale e in particolare sullesigenza di comunicare e interagire dei ricercatori coinvolti interessante notare come unimpresa come IBM faccia uso delle stesse nuove tecnologie e mezzi di comunicazione, quali un social network:

IBM Research is on Facebook


With 3,000 researchers all around the world, it takes some innovation to stay connected. Join our IBM Global Research Facebook page to explore the buzz from our worldwide community. Be a part of that community. Connect with our researchers and other community members directly. Network, make friends, share conversations, events, photos, videos and more. Anche La Roche ritiene lo scambio di conoscenza e soprattutto dei risultati ottenuti prioritario:

Roche has established a class-leading IT system that allows exchange of knowledge around the globe
within hours of the experiment being finished. This knowledge leads to prediction and ultimately to better medicines. The distinguishing factor is how we manage this global group and how we allow all partners to access science and innovation in a way that suits them best.

LE DIFFERENZE GEOGRAFICHE TRA PAESI NELLATTRARRE LE ATTIVITA DI RICERCA

Molti dei fattori che abbiamo finora preso in considerazione, in particolare le variabili di contesto, spiegano il motivo per cui alcuni paesi riescano ad attrarre pi di altri gli investimenti delle imprese multinazionali nella ricerca. Il Fattore Paese infatti forse lelemento pi significativo della scelta della localizzazione dei centri di ricerca, ed per tale ragione che si pone sempre un forte accento sulle politiche che gli Stati e gli enti pubblici locali mettono in atto per attrarre tali attivit, i cui vantaggi non sono certamente esclusivi delle multinazionali ma hanno ricadute positive sul territorio e le imprese che vi operano. Esistono significative differenze geografiche nella capacit di generare conoscenza, anche se non facile misurare direttamente lattivit innovativa. Tre sono tuttavia gli indicatori che pi frequentemente vengono presi in considerazione per dare una misura di tale attivit (e la conseguente capacit degli Stati di attrarre innovazioni): il numero di brevetti registrati (generalmente considerando solamente i brevetti triadici, ovvero depositati nelle tre principali agenzie a livello internazionale, EPO, JPO, USPTO); la spesa in ricerca e sviluppo (sia pubblica sia privata) e il personale addetto ad attivit di ricerca e sviluppo. La prima variabile relativa agli output del processo innovativo, ovvero alla effettiva creazione di conoscenza. Tuttavia bisogna anche considerare che non tutte le invenzioni vengono brevettate o sono brevettabili ed esistono talvolta significative differenze normative tra Paesi. Le altre due variabili sono invece relative agli input, e anche in questo caso non detto che a maggiori risorse destinate alla ricerca e sviluppo corrispondano significativi risultati. Per quanto riguarda lindicatore dei brevetti i paesi industrializzati si collocano in cima alle classifiche, in particolare la Svizzera. Gli USA presentano invece il maggior numero di brevetti in termini assoluti e non relativi. Tra i PVS si colloca in una buona posizione la Corea del Sud.

Per quanto riguarda la spesa in ricerca e sviluppo, si trovano ancora una volta al primo posto gli USA, la cui spesa tende inoltre costantemente ad aumentare. In termini relativi gli USA si collocano tuttavia in posizioni pi basse (anche rispetto alla Corea del Sud). LUE a 15 non particolarmente orientata alla ricerca mentre i Paesi del Nord Europa si trovano nelle prime posizioni. Per quanto riguarda invece i finanziamenti alla ricerca, importante sottolineare come nei paesi maggiormente competitivi i finanziamenti provengano prevalentemente dal settore privato. Al contrario nelle aree dellEuropa Meridionale (compresa lItalia) e Centro-orientale i finanziamenti provengono maggiormente dal settore

pubblico.

Quanto al terzo ed ultimo indicatore, si rileva una maggiore concentrazione dei ricercatori nei paesi industrializzati e nei maggiori paesi in via di sviluppo. In questo caso il divario tra i paesi non cos marcato come nel caso dei brevetti. Molti paesi in via di sviluppo presentano un elevato numero di ricercatori, superiore a quello di alcuni paesi industrializzati. Rapportando il numero di ricercatori al totale della forza lavoro si osservano invece i valori pi elevati nel Nord Europa.

Si pu osservare che la capacit di generare conoscenza fortemente radicata in specifici contesti geografici: in prima approssimazione le economie dei paesi avanzati attraggono i maggiori investimenti in tale settore, e i migliori scienziati del mondo si formano studiando in un numero limitate di scuole di eccellenza e universit di fama internazionale. Per spiegare le ragioni di questo fenomeno bisogna considerare che il mondo conosce una sempre maggiore diffusione delle tecnologie, soprattutto se si tratta

di conoscenza codificata (trasferibile) ma le aree da cui proviene la nuova tecnologia continuano ad essere prevalentemente i paesi sviluppati. Anche nel caso di conoscenze perfettamente codificabili il trasferimento di tali conoscenze presuppone un processo di apprendimento, il quale presuppone a sua volta la conoscenza di alcune nozioni di base (la conoscenza infatti cumulativa). Tali nozioni di base diventano sempre pi complesse, cos che il trasferimento delle tecnologie verso i Paesi meno sviluppati tende ad essere ostacolato. Pertanto alcune attivit ad alto valore aggiunto, sebbene debbano utilizzare manodopera ad alto costo, permangono nelle zone sviluppate. Non bisogna tuttavia dimenticare come tale fenomeno sia in continuo mutamento, e come gi accennato in precedenza, alte tecnologie e servizi altamente specializzati vengono decentrati dalle imprese nei Paesi Emergenti per sfruttarne il potenziale bacino di lavoratori qualificati ad un costo relativamente contenuto (per fare un esempio si pu pensare al centro di ricerca della Microsoft basato a Pechino, uno dei pi produttivi tra i centri della multinazionale americana). Proprio queste tendenze mettono in discussione la celebre teoria del ciclo di vita del prodotto ipotizzata da Vernon nel 1966, la quale non in grado di spiegare i flussi di investimenti delle imprese multinazionali dai paesi in via di sviluppo verso i paesi industrializzati. Un'altra ragione per cui al momento le attivit di ricerca tendono a concentrarsi in alcune aree consolidate costituita dalla tendenza delle imprese a concentrarsi in determinati luoghi. Una spiegazione plausibile a tale tendenza pu essere fornita sia dalla teoria delloligopolio per cui le imprese tendono ad imitare i comportamenti dei propri concorrenti, ma anche pi semplicemente considerando che alcuni territori forniscono alcuni vantaggi legati alla possibilit si sfruttare determinati fattori (non solo lavoratori specializzati a costo contenuto, ma soprattutto prossimit a universit e centri di ricerca in grado di favorire un ambiente adatto allinnovazione tecnologica). La presenza di tali fattori produce delle economie esterne di cui le imprese possono beneficiare e che attraggono ulteriori imprese. Unintroduzione alla Bilancia Tecnologica dei Pagamenti (BPT) La Bilancia Tecnologica dei Pagamenti registra i flussi di incassi e pagamenti riguardanti le transazioni con l'estero di tecnologia non incorporata in beni fisici, nella forma di diritti di propriet industriale e intellettuale, come brevetti, licenze, marchi di fabbrica, know-how e assistenza tecnica. In base allo schema suggerito dall'OCSE, quattro sono i componenti principali della bilancia: - commercio in tecnologia (trade in technics): costituisce il nucleo centrale delle transazioni internazionali in tecnologia; si tratta di trasferimenti di brevetti, invenzioni e know-how ed i relativi diritti di sfruttamento. - transazioni riguardanti la propriet industriale (transactions involving trademarks, designs, patterns): non fanno direttamente riferimento alla conoscenza tecnologica, ma spesso ne implicano un trasferimento; si tratta sostanzialmente di marchi di fabbrica e disegni industriali. - servizi con contenuto tecnologico (services with a technical content): pur non costituendo un effettivo trasferimento di tecnologia, consentono di incrementarne il potenziale mediante l'acquisizione di abilit tecniche. - ricerca e sviluppo realizzata/finanziata a/dall'estero. La bilancia riflette labilit di vendere la propria tecnologia allestero e luso di tecnologie provenienti da altri paesi. Bisogna osservare come un deficit non indichi necessariamente una bassa competitivit, in alcuni casi infatti pu indicare un crescente livello di importazione di tecnologia mentre in altri pu essere dovuto a esportazioni minori. Daltra parte, se la bilancia in surplus, questo pu essere un segnale di un alto grado di indipendenza tecnologica del paese, un basso livello di importazioni o lincapacit di assimilare

tecnologia proveniente dallestero. Si pu notare come la maggior parte delle transazioni corrisponde a trasferimenti tra imprese affiliate presenti in paesi differenti. Nella maggior parte dei paesi dellOcse, durante gli anni 90 e fino a met degli anni 2000 si avuta una continua crescita delle entrate e dei pagamenti dovuti a trasferimenti di tecnologia. In generale, larea Ocse ha mantenuto la sua posizione di esportatore netto di tecnologia se confrontato con il resto del mondo. In particolare tra il 1996 e il 2006, lUnione Europea ha trasformato il suo deficit in un surplus, tuttavia questo include anche i flussi interni allUE stessa. Il surplus degli Stati Uniti cresciuto debolmente. Il cambiamento pi eclatante si avuto in Giappone dove le transazioni riguardanti nuovi contratti per la tecnologia hanno mostrato un surplus eccezionalmente alto dal 1980. Nel 2007, i maggiori esportatori di tecnologia in percentuale del Pil nazionale sono stati Irlanda, Svezia, Svizzera, Lussemburgo, Austria, Olanda, Danimarca ed Ungheria. La grandezza del surplus irlandese nelle entrate per la tecnologia dovuto alla forte presenza di imprese affiliate straniere, in particolar modo statunitensi e britanniche. Infine bisogna sottolineare come lo sviluppo tecnologico possa essere raggiunto attraverso lacquisizione di tecnologie straniere. il caso di Grecia, Ungheria, Polonia e Slovacchia dove la spesa per tecnologia straniera maggiore della spesa per le imprese nazionali.

Andamenti nel flusso di Tecnologia per aree geografiche, 1997-2007


Fonte Ocse

Cambiamenti nella bilancia tecnologica dei pagamenti per aree principali,1996-2006


Fonte Ocse

Entrate per la tecnologia, 2007


Fonte Ocse

Bilancia tecnologica dei pagamenti,2007


Fonte Ocse

Reperimento dei fondi per la ricerca e sviluppo Le fonti di finanziamento della funzione ricerca e sviluppo delle imprese possono essere estere e originate da attivit private, da istituzioni pubbliche (governo e spesa per luniversit) o da organizzazioni internazionali. Fonti di finanziamento dallestero includono, per esempio, le somme destinate dalla casa madre alle proprie consociate in altri paesi. In media, i finanziamenti dallestero giocano un ruolo

importante nel settore della ricerca e sviluppo. Nell UE27 questo tendenza sembra trovare i maggiori riscontri e nel 2006 rappresentava attorno al 10% dellintera cifra destinata alla R&S. Per Austria, Ungheria, Olanda , Slovacchia e Regno Unito, i finanziamenti dallestero rappresentavano pi del 15% mentre in Cina,Israele, Corea, Giappone e Turchia essi rappresentavano meno dell1%. Solamente Grecia,Portogallo e Turchia presentavano una quota di finanziamento da parte di organizzazioni internazionali, lUE in particolare, superiore al 30%, quota comunque in costante declino. La Spagna lunico paese che presenta una quota di finanziamento da parte di altri governi e di istituti di istruzione straniera superiore al 10%. Per i paesi, per cui i dati sono disponibili, si calcola che i trasferimenti interni alle stessa impresa, collocata in paesi differenti si attestino attorno ai due terzi. Rappresenta pi dell85% in Danimarca, Finlandia e Slovacchia e pi di due terzi in Austria, Belgio,Repubblica Ceca, Norvegia e Svezia. Si segnala invece la Slovenia con il 70% di finanziamenti provenienti dallestero da parte di imprese che non hanno affiliate. Fonti di finanziamento destinate alle imprese che giungono dallestero,2007

Finanziamenti dallestero nel settore R&D,

Finanziamenti in R&D provenienti da imprese straniere 2007

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