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un criminale, responsabile della morte di Yasser Arafat sfuggito alla giustizia internazionale, ha detto Jibril Raboub, un dirigente di Fatah mentre a Gaza venivano bruciate in piazza fotografie di Sharon e distribuiti dolcetti per strada. Una figura carismatica che ha saputo coniugare capacit militari con quelle, meno note, di un'abile gestione economica del Paese. Quando fu eletto per la prima volta primo ministro nel 2001, sconfiggendo il laburista Ehud Barak, era ancora un personaggio visto con sospetto nella comunit internazionale, specialmente negli Stati Uniti. Invece, durante il suo governo le relazioni tra Israele e Stati Uniti raggiunsero il picco di miglior sintonia al punto che Washington sostenne la creazione dello "Scudo difensivo antimissile" in Israele e soprattutto concesse un prestito di dieci miliardi di dollari che diede a Tel Aviv ossigeno per superare la grave crisi economica del 2003. In un discorso alla nazione del 21 febbraio 2002, Sharon svel un inedito volto da economista: Israele ha sviluppato industrie fiorenti e un'agricoltura tra le pi avanzate al mondo, un'industria hi-tech che guadagner posizioni con la ripresa dell'economia mondiale, uno dei settori alimentari pi avanzati; citt moderne e un sistema educativo e sanitario che tutti ci invidiano. Tutto ottenuto in 53 anni. Con un'unica concessione da vecchio militare: un elogio al carroarmato israeliano Merkava, il miglior al mondo. Un conservatore che in economia amava spiazzare gli avversari. Come quando si disse pronto a privatizzare le industrie di Stato e un giornalista gli chiese cosa ne avrebbe fatto dei proventi. Pronto rispose: Comprerei delle industrie di Stato pi efficienti.
E fu proprio Sharon che install al ministero delle Finanze Benjamin Netanyahu, l'uomo che, sotto la sua guida, mise nel cassetto l'ideologia socialista dei kibbutz e var le riforme ispirate al libero mercato che hanno messo le basi del miracolo economico d'Israele, fatto di supremazia nel l'hi-tech, agricoltura avanzata e ricerca d'eccellenza. Poi nel 2005 decise di cancellare, anche per problemi di sostenibilit finanziaria, con un colpo di spugna 25 insediamenti ebraici dalla Striscia di Gaza espellendone gli 8mila coloni. Aveva capito che la forza era solo un tampone e Israele non avrebbe potuto reggere nel tempo il peso finanziario e militare del territorio della Grande Israele. E cos si ritir e fece erigere la Barriera di sicurezza. Un'abile mossa che consent ai conti pubblici di respirare e di reperire risorse da investire nello sviluppo del Paese. V.D.R. RIPRODUZIONE RISERVATA!