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LA

LUCE
COMUNICA
EMOZIONI
5
lessico dellilluminazione
progetto a cura di
Marta Amistani
Lisa Deppieri
Jessica Marini
Seraina Rizzardini
Chiara Verdoliva
BEHRENS
Aeg
CASTIGLIONI
Arco
CASTIGLIONI
Parentesi

Indice

!
CASTIGLIONI
Luminator
MAGISTRETTI
Eclissi
MUNARI
Falkland
"
#

STARK
Miss Sissi
HENNINGSEN
Artichoke
DE LUCCHI -
FASSINA
e Pixar
Behrens
11

$
%
Una causa del successo dei
prodotti AEG sta nellimmagine
unitaria che architetto e dirigenti
dellazienda riuscirono a dare ad
ogni espressione di questultima.
|addove, da||a grafca pubb||c|-
tar|a a||a forma de| prodott|, fno
ag|| ed|fc| |ndustr|a|| (pr|ma d`a|-
lora esclusivo appannaggio della
tecnica e dellingegneria), si offre
a| pubb||co un m|crocosmo tanto
unitario e stilisticamente coerente,
e poss|b||e preord|nare una ga-
ranzia di ordine, solidit e durata
relativamente a tutto ci che porta
|| march|o d| fabbr|ca".
UN ARCHITETTO RACCONTA LA LUCE
la corporate
trova un progettista
12
SPARBOGENLAMPE
13
LA SI NTASSI DELLA LUCE
SEGNA UN SECOLO

,,
14
Peter Behrens uno dei nomi che hanno fatto la storia
dellarchitettura sia per le innovazioni apportate sia per
lispirazione e leredit che ha lasciato ai futuri grandis-
simi dellarchitettura. Il 1901 lanno del suo passaggio
alle arti applicate: smette di occuparsi di pittura e inizia
la sua carriera di architetto.
A Darmstadt rea||zza |a sua pr|ma casa (Oasa Behrens}
per |`espos|z|one 'E|n Dokument deutscher Kunst" dove
disegna dalla struttura ad ogni elemento darredo.
Nel 1906 incari-
cato di disegnare
|| mater|a|e pubb||-
citario per la Emil
Rathenaus A.E.G.,
la grande azienda
elettrica di Berlino,
dove erano impiegati come designer Adolf Messel and
Otto Eckmann. |a Fabbr|ca d| Turb|ne AEG e un ed|fc|o
che faceva parte del complesso industriale della AEG
a Berlino. Si tratta di uno dei primi esempi tedeschi di
concett| arch|tetton|c|, fnora usat| per a|tr| t|p| d| ed|fc|,
app||cat| a una fabbr|ca. Behrens |nfatt|, per sotto||neare
il grande sviluppo dellindustrializzazione dellimpero
tedesco, decide di dare anche a un manufatto indu-
striale la solenne imponenza di un tempio. Nei due lati
cort| de||`ed|fc|o |`arch|tetto mette |n ev|denza una sorta
d| mass|cc|o frontone a prof|o spezzato, che aggetta
sulla muratura sottostante, creando un enorme gioco di
incastri fra i diversi materiali.
Importante la facciata principale dove vetrata e tim-
pano sembrano r|ch|amare |a forma d| una v|te, d| un
chiodo. La forma stessa diventa anche motivo sim-
bo||co e decorat|vo, o|tre che avere prec|se es|genze
funzionali. Difatti la grande vetrata fu concepita per
permettere una maggiore illuminazione che permet-
tesse agli operai di lavorare in condizioni migliori. Si
precisa dunque la straordinaria corrispondenza tra la
funzione e la forma, tema caratteristico dellarchitet-
tura d| Behrens e d| tutto || Deutscher Werkbund.
Nel 1907, chiamato da Paul Jordan, consigliere dele-
gato de||`A||geme|ne E|ektr|c|tts Gese||schaft (AEG},
diventa architetto e consulente artistico per lAEG a
Berlino, con compiti che vanno dal design della carta
da lettera e di prodotti industriali alla progettazione
arch|tetton|ca. v| rester fno a| 1914. Per A.E.G. d|-
segna il primo logotipo socetario, e lo usa per A.E.G.
Da||a pubb||c|t
artistica il suo
lavoro si trasforma
quindi nella rea-
lizzazione dellim-
magine dellazienda. Questo segna la nascita della
'corporate |dent|ty" (|mmag|ne az|enda|e}. Behrens e
il pioniere di questo concetto e lo mette in pratica.
Fu dunque grazie alla creativit di Behrens che venne
creato || concetto d| '|dent|t az|enda|e" per |a pr|ma
BEHRENS NON E STATO SO|TANTO
l| PADRE DE| DESlGN lNDSTRlA|E
TEDESOO: E STATO ANOHE l|
FONDATORE DE||`lDENTlTA
AZIENDALE
PER l PRODOTTl OOSTRlTl lN SERlE,
NON ESlSTEvA ARMONlA TRA |A
FORMA E LA FUNZIONE
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volta. Stava nascendo il design di prodotto. Behrens in-
corpor se stesso e il suo approccio di design allinter-
no de||a cu|tura az|enda|e. Durante |a sua co||aboraz|one
con AEG, fu il pri-
mo a creare logo,
mater|a|| pubb||-
c|tar| e pubb||ca-
zioni aziendali con
un design regolare
e un|fcato. Progetto fabbr|che persona||zzate |n base
alle singole necessit di AEG e dei suoi lavoratori, cre
non soltanto il logo aziendale, ma anche lintera identit
az|enda|e, tra cu| numerose campagne pubb||c|tar|e.
Pertanto, per la prima volta il design aziendale divenne
un e|emento fondamenta|e de||a f|osofa d| una soc|et
industriale e dei suoi marchi. Il suo lungo rapporto con
W. Rathenau, oltre a permettergli di svolgere unattivit
di eccezionale ampiezza, lo colloca allavanguardia del
processo di rinnovamento ideologico del ruolo di archi-
tetto e designer nella societ moderna.Walter Rathenau
nomina dunque Peter Behrens consulente artistico, al
fne d| portare avant| un progetto amb|z|oso che eg||
stesso ch|amer |a 'r|organ|zzaz|one de| v|s|b||e".
Per prima cosa ridisegna le copertine di due riviste
az|enda||, una ser|e d| opusco||, d| man|fest|, d| bo||ett|n|
d`|nformaz|one su||e |ampade a f|amento meta|||co e tre
differenti logotipi, quindi si dedica alla progettazione dei
pad|g||on| espos|t|v|, de| negoz| e deg|| stands fer|st|c|
itineranti.
Il suo programma di riorganizzazione culmina con
|a rea||zzaz|one de||e numerose fabbr|che e |mp|ant|
|ndustr|a|| e con |`ed|fcaz|one d| quart|er| res|denz|a||
per gli operai dellazienda.
La personalit emergente di Behrens tra i pionieri
dellarchitettura moderna e la sua vasta produzione
r|specch|ano | mo|t| camb|ament| po||t|c| e cu|tura|e
del periodo. Nel passaggio dalla pittura al disegno
applicato e allarchitettura, segue unevoluzione in cui
abbandona || ||n-
guaggio classico
sul quale aveva
basato |e sue
idee della cultura
|ndustr|a|e (dopo ||
1918 ca.) per ap-
prodare a||`Espress|on|smo e, |nfne a| Raz|ona||smo
con lultima produzione.
A|MENO E STATO OOSl FlNO A| 1907,
QUANDO AEG INCARIC UN LUNGIMI-
RANTE AROHlTETTO TEDESOO OOME
OONS|ENTE ARTlSTlOO.
TTTE |E NOvE PROGETTAZlONl Dl
PRODOTTO SONO POSSlBl|l GRAZlE
ALLE CONOSCENZE E ALLESPERIENZA
Dl NA |NGA STORlA.
16
Questo manifesto
per le lampadine a
f|amento meta|||co
dellAEG una
delle creazioni
p| be||e d|
Beherens, nonch
un vero e proprio
capolavoro
pubb||c|tar|o
dei primi del
900. Questa
comunicazione
pubb||c|tar|a,
come prima
detto per il logo,
rispecchia in
modo esemplare
i caratteri
fondamentali della
grafca-espos|t|va
dellazienda: la
strutturazione su
fgure geometr|che
come il cerchio,
il quadrato e
il triangolo,
lincorniciatura,
limpostazione
simmetrica ,
lassenza di
fgure umane e |a
rappresentazione
isolata
delloggetto
sponsorizzato
sono tutti elementi
che avvalorano
questa tesi.
Questo poster
comunica che
lAEG non
vende semplici
lampadine, ma un
dono immateriale:
la LUCE.
Questa un
esempio di
come dovrebbe
essere progettato
un manifesto
pubb||c|tar|o, c|oe
con un interazione
tra visual e
copy ed inoltre
un messaggio
comunicativo
che va oltre
la semplice
esplicazione
d| attr|bbut|
delloggetto
pubb||c|zzato.
Castiglioni
19

$
Un oggetto di design il frut-
to dello sforzo comune di molte
persone da||e d|verse spec|fche
competenze tecniche, industriali,
commerciali, estetiche. Il lavoro
del designer la sintesi espressiva
di questo lavoro collettivo. Quello
che caratterizza la progettazione
proprio il rapporto continuo tra
parecchi operatori, dall impren-
ditore allultimo operaio. Forse,
proprio perch mio pap era scul-
tore, un artista, un singolo che
creava, io faccio la differenza con
quello che invece il mio modo
di lavorare. Qualsiasi progetto non
|o g|ud|co ma| come frmato da un
artista, sono sempre convinto che
la produzione sia legata a un lavo-
ro di gruppo.
LIBERTA E IRONIA
il design dei
fratelli Castiglioni
%
20
LAMPADA
R
C
O
21
CANCELLARE,
SEMPLI FI CARE PER TROVARE L ESSENZI ALE


22
Una vera vocazione di famiglia, quella dei Castiglioni: il
padre scu|tore, | tre fg|| arch|tett|, protagon|st| |nd|scuss|
fn dag|| ann| `50, e per o|tre mezzo seco|o, de| des|gn
italiano e della storia del costume del nostro Paese. Nel
periodo della ricostruzione, sono attivi principalmente
ne| restauro d| ed|fc| e ne||a progettaz|one d| nuove
costruzioni. Ma sono gli oggetti che pi interessano la
creativit di Livio, Achille e Pier Giacomo Castiglioni.
Dallinvenzio-
ne pi diffusa
sebbene meno
nota, linter-
ruttore rompi-
tratta, allicona
assoluta, la
lampada Arco,
il loro design si
caratter|zza per una grande ||bert d| progetto app||cata
con intelligente ironia. Molti di questi oggetti prendono
vita da una geniale intuizione: trasformare un ordinario
oggetto quotidiano in un progetto di design. Cos i Ca-
stiglioni regalano una nuova vita al sedile delle macchine
agr|co|e (|o sgabe||o Mezzadro}, a| faro per |e automob|||
(|e |ampade |um|nator}, a| f|| per |a pesca (|ampada
To|o}, e mo|to a|tro. Ouas| un|c| per |a capac|t d| me-
diare tra un immaginario fantastico e le strette esigenze
d| market|ng, progettano oggett| e amb|ent| con forme
continuamente diverse, geometriche o organiche, irreali
o rigorosamente funzionali, ma sempre ottenute con
la tecnica dello stravolgimento che ricorda molto le
esperienze surrealiste e dadaiste. Profondamente
impegnati a coniugare espressivit e funzionalit
delloggetto, con i loro lavori hanno traghettato il
design italiano dalla dimensione dello stile legato al
gusto e a| costume a que||a d| un progetto stab||e ne|
tempo. Senza rinunciare alla ricerca sulle tecnologie,
i materiali, i processi produttivi, hanno saputo dare al
prodotto |ndustr|a|e s|gn|fcat| comp|etamente d|vers|,
ironia, divertimento ma anche invenzione ed estrema
praticit.
NA OARATTERlSTlOA OASTlG|lONl E
FORSE QUELLA DI NON FARSI PRENDE-
RE DA| PREOONOETTO, ESSERE |lBERl
Dl PROGETTARE OE||O OHE vA BENE,
ANCHE SE COS QUELLO CHE VA
BENE DIFFICILE DA DIRE.
Arco
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PROGETTO
lampada Arco
La lampada arco
nasce proprio con
|`|dea d| camb|are ||
punto luce in casa. Il
componente principale
di progettazione ,
in questo caso, la
posizione del punto
|uce-sofftto."
Achille C.
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La comunicazione
scelta per questa
lampada inusuale
ed accattivante.
Per quanto
la lampada
dovrebbe essere
la protagonista,
nella costruzione
complessiva
si trasforma in
strumento, cornice
di rappresentazone.
Il vero soggetto a
sua volta usandola,
ne declina le
caratteristiche di
so||d|t e fess|b|||t.
Oltre ad attirare con
piacere lo sguardo.
Parentesi
29

$
%
Cancellare, cancellare, cancellare
e a||a fne trovare un componen-
te principale di progettazione; noi
mentre progettavamo eravamo
contro linvadenza del disegno,
eravamo alla ricerca del tratto
minimo che serviva alla funzione;
volevamo arrivare a dire: meno di
cos non si pu fare.
Versatilit e libert di movimento
30
[P
a
r
e
n
t
e
s
i]
31
L A S E MPL I CI T S E NZ A
I L BI S OGNO DI A L CUNA V I T E

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La progettazione della lampada prende spunto da uno
sch|zzo d| P|o Manz (scomparso ne| 1969} dove una
scatola cilindrica con una fessura per la luce scorre-
va su un`asta e |a s| fssava con una v|te. Secondo |o
sch|zzo P|o Manz avrebbe forse fssato a sofftto e a
terra la lampada.
Castiglioni nel suo progetto sostituisce lasta con una
corda metallica che, deviata, fa attrito e permette alla
|ampada d| stare |n pos|z|one senza || b|sogno d| a|cuna
vite.
|`e|emento centra|e de||a |ampada e un tubo meta|||co
il quale sagomato con una particolare forma la cui
funz|one pr|nc|pa|e non e estet|ca (che |sp|ra || nome
della lampada), ma strutturale. Componente essenziale
un cavo dacciaio che, semplicemente agganciato
a| sofftto, e tenuto |n tens|one da un peso pross|mo a|
pav|mento. l| tubo sagomato e |nvest|to a| cavo e tende-
rebbe a sc|vo|are verso || basso se |a sua part|co|are for-
ma non inescasse
un gioco di attriti
che ne impedisco-
no lo scorrimen-
to, a meno che
non sia applicata
da||`esterno una forza d|retta verso || basso o verso
lalto, forza data quindi dallazione volontaria delluomo.
vo|endo |nfatt| camb|are |`a|tezza de||a |ampada basta
far scorrere || tubo (|a parentes|} su| cavo; r||asc|ato ||
tubo questo s| ferma da so|o ne||a pos|z|one vo|uta,
senza b|sogno d| a|cun s|stema d| serragg|o. Su| tubo
poi investito un piccolo manicotto di gomma che
rimane in posizione senza necessit di viti, ma solo
per attrito; questo primo manicotto porta lateral-
mente uno spinotto di ottone sul quale montato
un secondo manicotto di gomma che investe il
porta-|ampada. |o sp|notto d| ottone (ortogona|e
a||`asse de| tubo meta|||co} funz|ona da g|unto tra |
due manicotti grazie al quale il porta-lampada pu
ruotare ||beramente d| 360 grad| su un p|ano vert|ca|e
parallelo al cavo dacciaio, permettendo di orientare
a piacimento il fascio di luce. Mentre i primi esemplari
ne erano sprovvisti, gli esemplari di nuova produzione
sono dotati di dimmer.
BlSOGNEREBBE PROGETTARE PARTENDO
DA QUELLO CHE NON SI DEVE FARE PER
POl TROvARE A||A FlNE OE||O OHE Sl
DEVE FARE.
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A NCHE I L PACK AGI NG
DI V E NTA A RT E
,
34
Parentes| ne| 1970 fu presentata a| pubb||co |n un k|t, |deato da||o stesso Oast|g||on|: |deo un part|co-
lare packaging in materiale plastico trasparente, in questa confezione erano collocati tutti i pezzi della
|ampada fac||mente montab|||; era rea||zzata con |a tecn|ca de||a formatura sottovuoto, e permetteva
di vedere tutti i componenti che formavano il kit di montaggio, i quali erano perfettamente incastrati
a||`|nterno de||`|mba||o,era cost|tu|ta da un gusc|o b|anco d| base perfettamente |ncastrab||e su que||o
trasparente d| ch|usura. |`|mba||o era fac||mente trasportab||e graz|e a||e man|g||e |atera|| r|cavate ne||a
confezione stessa.

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Parentes| ne| 1970 fu presentata a| pubb||co |n un k|t, |deato da||o stesso Oast|g||on|: |deo un part|co-
lare packaging in materiale plastico trasparente, in questa confezione erano collocati tutti i pezzi della
|ampada fac||mente montab|||; era rea||zzata con |a tecn|ca de||a formatura sottovuoto, e permetteva
di vedere tutti i componenti che formavano il kit di montaggio, i quali erano perfettamente incastrati
a||`|nterno de||`|mba||o,era cost|tu|ta da un gusc|o b|anco d| base perfettamente |ncastrab||e su que||o
trasparente d| ch|usura. |`|mba||o era fac||mente trasportab||e graz|e a||e man|g||e |atera|| r|cavate ne||a
confezione stessa.
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La comunicazione
che stata scelta
per questa lampada
semplicistica ma
deffetto.
La protagonista
del campo solo
lei, alla lampada
non serve nulla ma
basta essa stessa
per comunicarsi
nella sua complicata
semplicit.
l| s|mbo|o
protagonista
la parentesi che
accompagna il
design e il nome
della lampada.
Luminator
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Una delle prime lampade


disegnate da Castiglioni il
modello Luminator del 1957.
Lidea di traslare una tecnica
di illuminazione delle sale di
'_ '-
zione, ovvero di diffondere la
luce nellambiente orientando
una sorgente luminosa, costi-
tuita da una ampolla in vetro
' ''
Una soluzione formale molto
semplice in cui la struttura
un tubo metallico con il mini-
mo diametro per contenere
il portalampada che diventa
contenitore per gli steli alla
base durante il trasporto.
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Magistretti
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Architetto e designer, allievo di Ernesto Natah Rogers
direttore della storica rivista Domus, fu tra i protagoni-
sti negli anni 60 del Design Italiano.
Vico Magistretti stato uno dei pi illustri esponenti di
quel fenomeno culturale e produttivo, lItalian Design,
che ebbe |n|z|o ne||`|mmed|ato dopoguerra e |anc|o |o
stile della casa italiana nel mondo. Un periodo ma-
gico per il design
italiano caratte-
rizzato dallo spe-
ciale rapporto tra
produttori e de-
signers, fondato
su una stretta
co| | aboraz| one,
che ha fatto del
design italiano un fenomeno unico al mondo per dina-
micit e per durata nel tempo. La sua opera copre un
arco di oltre cinquantanni disegnando alcuni tra i pro-
dott| p| s|gn|fcat|v| de||a produz|one d| ser|e: sed|e,
|ampade, tavo||, |ett|, cuc|ne, armad|, ||brer|e, oggett|
reinventati nelluso e nelle forme, secondo lo stile mi-
surato ed elegante di Magistretti.
Quasi tutti sono ancora in produzione e continuano
ad essere de| bestse||ers. A conferma che 'un oggetto
d| buon des|gn deve durare a |ungo, 50 o anche 100
ann|", come sost|ene |o stesso Mag|strett|.
v|co Mag|strett| nasce a M||ano || 6 ottobre 1920. Stu-
dia al Politecnico di Milano e si laurea in Architettura
ne| 1945. Entra ne||o stud|o d| arch|tettura de| padre
Piergiulio, prima di aprirne uno proprio. Architetto, ur-
La semplicit la cosa p| d|ffc||e a| mondo"
!
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La semplicit la cosa p| d|ffc||e a| mondo"
ban|sta, des|gner e docente. Oostru|sce c|nema, a|-
bergh|, ed|fc| per uffc| e ab|taz|on|.
Partec|pa da| 1948 a var|e ed|z|on| de||a Tr|enna|e d|
Milano.
Ne| 1956 e stato tra | fondator| de||`ADl, |`Assoc|az|o-
ne per il Disegno Industriale.
D|segna mob||| e |ampade per Artem|de, Gav|na, Oas-
sina, OLuce, De Padova.
Ha ricevuto numerosi e notevoli premi: Medaglia dO-
ro a||a l Tr|enna|e ne| '51, Oompasso d`oro ne| 1967
con la lampada Eclisse, nel 79 con la lampada Atollo
e per il divano Maralunga di Cassina., Compasso do-
ro a||a carr|era ne| '95; due Medag||e d`oro e d`argen-
to a| W|ener Mobe|sa|ons lnternat|ona| 1970; Sed|a
d`oro a| Mobe|sa|ons d| Oo|on|a 1982; Go|d meda|
S.l.A.D. (Soc|ety of lndustr|a| Art|sts and Des|gners} d|
Londra nel 1986, Medaglia doro Apostolo del Design
Milano, 1997.
Nellimmediato dopoguerra attivamente coinvolto
ne| prob|em| de||a r|costruz|one: teor|camente, attra-
verso || MSA (Mov|mento Stud| Arch|tettura} d| cu| e
tra i fondatori, e praticamente, progettando per 1INA-
Oasa e per || OT8. Partec|pa |no|tre att|vamente a||e
Tr|enna||, curando numerose sez|on| e v|ncendo a||a
l ed|z|one, ne| 1951, una medag||a d`oro e a||a , ne|
1954, || Granprem|o. Tra |e arch|tetture p| s|gn|fcat|ve
progettate a Milano in questo periodo ricordiamo la
Torre a| Parco, ne| 1953-56, || pa|azzo per uffc| |n cor-
so Europa, ne| 1955-57, e 1`ed|fc|o d| p|azza|e Aqu|-
|e|a, 1962-64. Seguono a|cune v|||e un|-fam|||ar|, tra
cu| Oasa Aros|o ad Arenzano ne| 1958, v|||a Schubert
a Ello nel 1960, casa Bassetti ad Azzate nel 1960,
casa Garde||a ad Arenzano ne| 1963. De| 1969-71 e
|| condom|n|o d| P|azza San Marco. Tra |e arch|tetture
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pi recenti: la Facolt di Biologia di Milano,
1978-81, |a casa Tan|moto a Tokyo, 1985,
e il depos|to ATM d| M||ano Famagosta,
1989.
Progetta |no|tre per 'De Padova", Fr|tz Han-
sen, Campeggi, Fontana Arte, Fredericia,
Karte||. Da| 1967 e membro de||`Accadem|a
di San Luca e del Royal College of Art di
Londra, dove anche visiting professor.
Tra | suo| p| famos| |avor|, r|cord|amo |a
|ampada Ato||o (O|uce, 1977} e |a sed|a
Selene.
<<Ho dovuto fare, quasi sempre, del design
per la necessit di completare o arredare gli
ed|fc| da me progettat| e costru|t| sotto una
sp|nta d| necess|t, che e sempre buona
consigliera nel cercare la semplicit, quasi
che gli oggetti progettati dovessi costruirli
con le mie mani.
Tutt| oggett| d|segnat| so|o come espress|o-
ne d| un concetto e|ementare che avrebbe
potuto assumere forme d|vers|ss|me (come
poi ha assunto nelle numerose copie).
, forse, il modo da me preferito di dise-
gnare, perch esclude ogni preoccupazio-
ne stilistica formale anche quando, come
ora, il mio intento si concentra sulle oppor-
tunit, come europeo, di non dimenticare la
Storia e di fare del redesign prendendo a
prestito, per non lasciarli morire come una
specie in via di estinzione, vecchi model-
li che, rivisitati e alterati per il nostro uso,
diventano unaltra cosa e riportano nel
presente un r|cordo che s| potrebbe per-
dere, mettendo cos in atto, come in ar-
chitettura, una particolare attenzione alle
prees|stenze amb|enta|| anche ne| des|gn.
Non abb|amo b|sogno per questo, come
gli Americani, di crearci un post-modern>>.
Dalle idee e dalla matita di Vico Ma-
gistretti nascono progetti innovati-
vi destinati a rivoluzionare la produzione
d`arredo |n lta||a, |nfuendo |n modo deter-
minante anche sul gusto degli italiani e sulle
|oro ab|tud|n|. Nasce cos| un modo nuovo d|
concepire gli oggetti di tutti i giorni che, rin-
novati nella forma e nelluso, sono destinati
a d|ventare de| bestse||er |n tutto || mondo.
Nel design ci che conta il con-
cetto espresso con uno sch|zzo".
Da uno schizzo alla forma concreta: Magi-
stretti non ha mai fatto disegni tecnici, ma
schizzi che esprimono unidea. Convin-
to che certi pezzi siano concettualmente
cos chiari e semplici da poter essere co-
municati per telefono. E gli schizzi, a volte
tracc|at| casua|mente su| retro d| una bu-
sta o su un b|g||etto de||a metropo||tana,
sottolineano tutto il percorso espositivo.
il suo personale modo di lavorare, col-
loquiando con i tecnici e con i produtto-
r|, per un confronto e uno scamb|o d| |dee
sulla realizzazione di un prodotto: De-
s|gn vuo| d|re anche par|are ass|eme".
Per la sua formazione razionalista Vico
Magistretti sempre stato interessato al
design per la grande serie, al grande nu-
mero dest|nato a un vasto pubb||co: af-
fasc|nato da||a r|produc|b|||t d| un ogget-
to pi che dallunicit di un singolo pezzo.
47
La lampada da tavolo Eclisse disegna-
ta ne| 1965 da Vico Magistretti per Ar-
temide ha vinto il Compasso doro nel
1967 ed diventata un classico del de-
sign italiano. Si tratta di un oggetto dalle
forme semplici ispirato alle lanterne cie-
che dei minatori o dei ladri, come sottoline lo stesso Magi-
strett|. Ne| '63 mentre era |n metropo||tana a M||ano ha avuto
unidea pensando alla lanterna di Jean Valjean, protagonista
de| M|serab||| d| v|ctor Hugo. Ha fatto uno sch|zzo su| retro de|
b|g||etto e ha ch|amato un suo ass|stente |n stud|o descr|ven-
do come comb|nare un pa|o d| sfere. |a |ampada e composta
da 3 'sem|fere". |a base, |a ca|otta esterna fssa e |a ca|otta
|nterna mob||e che con |a rotaz|one manua|e permette d| rego-
|are || fusso |um|noso r|evocando, appunto, un`ec||sse d| |una.
Scelta di una tecnologia semplice, non esasperata, estetica
basata su forme pr|mar|e. |a sem|sfera ruotando su| propr|o
asse pu graduare lemissione luminosa. Realizzata in metallo
vern|c|ato ne||e vers|on| b|anco aranc|o e gr|g|o s||ver, e |n gra-
do di emettere sia luce diretta che diffusa.
!"#$"%"
'(!) **'
48
Munari
51
52

$
Tog||ere |nvece che agg|ungere
vuol dire arrivare allessenziale.
Lessenziale e il nucleo sul qua-
|e operare. A questo punto ba-
sta (secondo que||o che
si vuole fare) o lasciare
lessenziale cos com
(ved| Teorema d| P|tago-
ra, senza tempo) o scher-
zarci sopra o trasformare
facendo |nfn|te var|ant|.
Aggiungendo valori sog-
gettivi allessenziale si
fa dellarte, larte fatta di valori
soggettivi, la ricerca cerca valori
oggettivi, sposando i due termi-
ni in armonia pu sorgere larte,
forse, lincontro della regola col
caso, o lestro.
Penso che gli artisti fanno delle
ricerche per scoprire nuove vie
BRUNO MUNARI
pioniere della
comunicazione visiva
%
dellarte visiva o altre forme dar-
te. l| pubb||co va a||o stad|o. Po|
|| pubb||co pretende d| cap|re |e
opere dellartista e si secca mol-
to, crede di essere preso in giro,
quando vede cose troppo fuo-
r| da||a norma. E` || pubb||co che
deve sforzarsi e aggiornarsi per
capire. Pensate a Van Gogh al
tempo d| |eonardo. Oosa avreb-
be detto || pubb||co d| fronte a
ta|| opere d`arte 'non fn|te" e
nelle quali erano molto evidenti,
in modo volgare, le pennellate di
questo pazzo? Poi, inve-
ce... Siamo tutti insicuri,
molto di pi quello che
non sappiamo di quello
che sappiamo. Ognuno
si crea un suo sentiero
per cercare di penetrare
e di capire la realt. Poi
|ncontra |ao Tse che g||
dice che la realt non esiste. Noi
come |nd|v|du| non abb|amo stru-
menti per capire la realt, altri es-
ser| v|vent| hanno a|tr| strument| (|
pipistrelli hanno il radar, i cani sen-
tono larrivo dei terremoti...).
La realt che conosciamo relati-
va agli strumenti.
|`ARTE E RlOEROA OONTlNA,
ASSIMILAZIONE DELLE ESPERIENZE
PASSATE, AGGlNTA Dl ESPERlENZE
NOvE, NE||E FORMA, NE| OONTENTO,
NE||A MATERlA, NE||A TEONlOA, NEl
MEZZI.
53
Il lampadario Falkland stato disegnato da Bruno Munari
ne| 1964 per |a man|fattura Danese, pensata |n or|g|ne
usando una mag||a e|ast|ca tubo|are, prodotta |n un
ca|z|fc|o, che prende forma med|ante |`|nser|mento d|
alcuni anelli metallici di diverso diametro.
La storia della nascita di questo oggetto sintomatica
della genialit progettuale di Munari: coinvolgere una
d|tta che fabbr|cava ca|ze da donna ne||a rea||zzaz|one
di una delle lampade pi conosciute del design italiano.
Lo stesso Munari raccont: Un giorno sono andato in
una fabbr|ca d| ca|ze per vedere se m| potevano fare una
lampada. Noi non facciamo lampade, mi risposero. E io:
vedrete che |e farete".
|a |ampada Fa|k|and defn|ta 'forma spontanea" assume
il suo aspetto quando viene sospesa, per effetto della
gravit.
Alta pi di un metro e sessanta quando sospesa, con un
diametro di quaranta, si compatta nella sua confezione
alta pochi centimetri.
D e s i g n e r ,
artista ed
e d u c a t o r e ,
attento e
c u r i o s o
osser vat or e,
Munari si
distingue nel mondo del design per la semplicit e la
linearit dei suoi oggetti e per la logica essenzialit
strutturale.
l| des|gn per Munar| e progetto ne| senso g|oba|e, che
pu applicarsi alle cose pi piccole come a quelle
pi grandi,
anche se il
fne e sempre
una ricerca
di strutture
essenziali, di
una estrema
semplicit formale.
Cos le sue lampade, progettate nei primi anni
Sessanta, sono costituite da una struttura interna
portante e da una parte esterna che regola il tipo di
illuminazione.
|a re|az|one tra |e due part| determ|na |a forma, || basso
costo, la facilit di montaggio e, potendosi appiattire,
la praticit di stoccaggio e spedizione: Falkland
lesempio pi famoso di questo tipo di lampade.
NE| DESlGN Sl |AvORA PER OTTENERE
OGGETTl O AMBlENTl.
Sl PARTE SEMPRE DA||A FNZlONE Sl
OEROANO l| MATERlA|E E |A TEONlOA
Pl` ADATTl
GlOOANDO DENTRO A TTTl OESTl
E|EMENTl OHE NON SONO |lMlTl,
MA NEOESSlTA`, Sl PO` ARRlvARE
AD NA SO|ZlONE OHE SlA ESTETlOA
O|TRE OHE PRATlOA
54
55
,,

QUANDO TUTTO ARTE NI ENTE ARTE.


56
Starck
59
60
#
$
l re Mida del design. Il suo nome
universalmente noto ed per
tutt| una star. Enfant prod|ge, a 20
anni direttore artistico di
P|erre Oard|n; a 30 fonda
la sua prima azienda. La
fama arriva negli anni 80
come des|gner s|mbo|o
della Parigi di Mitterand.
Suoi i progetti degli ap-
partamenti presidenziali,
de| cafe Oostes, de| c|ub,
de||e bout|que. G|| arred|
targat| Starck, be||| e pos-
s|b|||, d|ventano | nuov| oggett| de|
desiderio. Da diffondere su scala
mondiale. Dagli hotel design a
M|am|, |ondra, New York, Tokyo
ai prodotti industriali per Alessi,
Flos, Kartell, Driade, Cassina. Con
un`amb|z|one: superare |a d|men-
PHILIPPE STARCK
ll re Mida del design
%
sione delite e avvicinare il design
a| grande pubb||co. Per || qua-
|e progetta ogn| cosa poss|b||e:
dallideazione al packaging. Nes-
sun limite allinventiva: dalla pasta
Panzani alle calzature Puma; dalla
moto Aprilia agli orologi Fossil;
da||a b|rra Kronenbourg a||`orsac-
chiotto Moulin Roty. Dal modo di
concepire di Starck, si compren-
de che non ha senso dare unet
a| suo| mob||| ed a| suo| oggett| d|
design. Opere recenti derivano da
disegni magari rimasti in
gestazione per anni. Una
seconda ragione di esse-
re di Starck come desi-
gner lidea del servizio.
Un oggetto di Starck
leggero, economico in
materia ed energia dalla
produzione al consumo,
passando dal packaging
al trasporto. Starck ha
la coscienza di essere diverso, di
avere 'sfondato" per un puro b|-
sogno di esprimersi. Sue caratte-
ristiche sono il gusto del gioco e
del divertimento; ama meravigliar-
si e meravigliare gli altri, anche tra-
mite le sue opere architettoniche.
OCCORRE LAVORARE SULLA
RlDEFlNlZlONE DE| RAPPORTO OMO
E MATERlA PEROHE |`OMO POSSA
RlTROvARE l| PROPRlO SPAZlO SENZA
ESSERE ATTANAG|lATO, ASFlSSlATO,
RlOOPERTO DA N MOOHlO Dl OOSE
FTl|l, GENERA|MENTE PORTATRlOl Dl
SlMBO|lSMl ESTREMAMENTE DBBl.
61
NULLA BELLO. TUTTO DI PENDE DA CHI GUARDA, LA BELLEZZA
VERSATI LE.

62
Henningsen
65
Larredo, i tappeti,
lo stile di una
abitazione
sono nulla a
confronto con
limportanza del
posizionamento
della luce.
Lilluminazione
non costa molto,
ma richiede
cultura.
!
CORPI
LUMINOSI
Il design di
Poul
Henningsen
!

66

Poul Henningsen stato un architetto e designer danese.


Oltre che architetto, si distinto come poeta, compositore,
ed|tore,scr|ttore, g|orna||sta e cr|t|co d`arte (ha contr|bu|to a||e
riviste Klingens, Politikens, Extra Bladet, diretto Kritisk Revy e
fondato PH Revy). Henningsen, fumatore accanito, radicale di
sinistra, che parlava lo slang di Copenaghen, conosciuto ad
amici e avversari con la sigla PH, fu la voce intellettuale della
Danimarca.
Ne| 1919 d|segno un or|nato|o come spaz|o pubb||c|tar|o
per |a fabbr|ca d| b|rra Oar|sberg (per cu| progetto anche un
cande||ere}, presentato ne| 1925 a||`Expos|t|on |nternat|ona|e
des Arts Dcoratifs et industriels modernes di Parigi, insieme
alle lampade della serie PH estranee alla linea estetica ispirata
al classicismo presente negli altri oggetti esposti nel padiglione
danese, che confermarono lo spirito di provocazione
dellarchitetto che con i suoi prodotti voleva riformare
limmagine della citt moderna.
Poul henningsen muore nel 1967 lasciando oltre 100 disegni di
lampade, molte delle quali sono state realizzate proprio dopo
la sua morte.
67
|a vers|one |n vetro d| PH Art|choke r|sa|e a| 1927-
31, quando Pou| Henn|ngsen d|segno una |ampada
a sospensione in questo materiale chiamata PH
Septima con sette tipi di paralume, prodotta da Louis
Pou|sen fno a| 1940, quando usc| d| produz|one a
causa della mancanza di materiale durante la guerra.
Ne| 1958 fu ch|esto a Pou| Henn|ngsen d| d|segnare
una lampada per il ristorante Langelinie Pavillonen,
un incarico che fu completato in tre mesi, dato che
PH Art|choke s| basa su||e |dee che sono d|etro a PH
Septima. PH Septima era composta da sette paralumi
|n vetro ch|aro sabb|ato |n se| sfond|. PH Art|choke
aveva | para|um| d|v|s| a 'dente d| sega", come ||
chiamava Poul Henningsen, ed era in rame. PH
Art|choke G|ass, fatta a mano e |n vetro sabb|ato, ha
unespressione simile a quella di PH Septima. La luce
morb|da s| d|ffonde attraverso |e fog||e, per produrre
unilluminazione tenue e confortevole. Sia accesa
che spenta, |a |ampada ha un '|ce |ook" che dona un
tocco di eleganza e di luminosit a qualsiasi stanza.
68
Lapparecchio emette una luce priva al 100% di
abbag||amento.
|e 72 |am|ne pos|z|onate |n modo prec|so
formano 12 esc|us|ve f|e cost|tu|te da se| |am|ne
ciascuna e illuminano lapparecchio, oltre a
emettere una luce diffusa con un motivo unico. Il
r|fesso da||a sorgente v|ene d|ffuso ne||e superfc|
sabb|ate |nfer|or| e questa |uce v|ene r|fessa
|n modo decorat|vo su||e superfc| super|or|,
offrendo allapparecchio una luminosit unica. Il
trattamento de||a superfc|e su||e |am|ne d| vetro
e||m|na |`abbag||amento d|retto.
Le lampade PH presentarono un progresso
s|a su| p|ano tecn|co, basandos| su ana||s|
sc|ent|fche che tengono conto de||e curve
d| d|str|buz|one e r|fess|one, che su que||o
soc|a|e, contr|buendo a m|g||orare || s|stema
di illuminazione e le condizioni di vita della
popolazione, essendo economicamente
access|b||| a tutt|.
De Lucchi - Fassina
71
"
To|omeo e probab||mente una tra |e
lampade pi famose al mondo. Resa
|mmed|atamente r|conosc|b||e da|
classico paralume a forma cilindrica,
essa stata tra i modelli pi venduti e
continua ad esserlo grazie al design che
|a rende sempre attua|e. Sebbene essa
sia nata come un modello di lampada da
tavolo, nel tempo Artemide, il marchio
che la produce, ha saputo declinarla in
d|verse vers|on|: da sofftto, da parete, da
terra e cos via, in modo da poter essere
adattata a diverse esigenze.
STILE UNICO
Tolomeo di
Michele De Lucchi
Giancarlo Fassina
72
un mode||o che non passer ma| d| moda, ma che anz| sar sempre s|mbo|o d| e|eganza e profess|ona||t. l| successo de||a
|ampada To|omeo e stato |mmed|ato: s|n da||a sua presentaz|one su| mercato, avvenuta a||`Euro|uce ne| 1987, essa ha
conqu|stato | c||ent| d| tutto || mondo che |`hanno sce|ta per pos|z|onar|a ne| |oro uffc| o ne||e |oro ab|taz|on|, ed e qu|nd| d|ventata
|| s|mbo|o de| made |n lta|y a ||ve||o |nternaz|ona|e. Ne| 1989 |a |ampada ha |no|tre r|cevuto || prem|o Oompasso d`Oro, |`amb|to
riconoscimento internazionale per il design. In questo modo ha messo a tacere tutte le voci secondo le quali essa costituiva una
'brutta cop|a" de| mode||o Naska |or|s creato ne| 1934 |n Norveg|a.
P|cco|a cur|os|t: |a |ampada To|omeo e stata sce|ta come |ogo de||a casa d| produz|one c|nematografca P|xar, fondata ne| 1986
e oggi propriet della Walt Disney Company.
To|omeo nasce come un mode||o d| |ampada da
tavolo, creato nel 1986 per il marchio Artemide; i
suoi ideatori sono Michele de Lucchi e Giancarlo
Fassina. Gi nella sua prima versione, la lampada
To|omeo e estremamente versat||e e fess|b||e.
Essa |nfatt| e cost|tu|ta da una base da cu|
s| sv||uppa un bracc|o mob||e che permette,
attraverso un meccanismo a molle, di orientare
il fascio di luce in qualunque direzione. Le forme
sottili
e classiche la rendono inoltre
73
|a |ampada To|omeo e rea||zzata |nteramente |n a||um|n|o,
e in particolari modelli viene colorata in nero, rosso o grigio
scuro. |a sua caratter|st|ca essenz|a|e e |a fess|b|||t:
po|che | suo| bracc| sono mob|||, |a |ampada puo assumere
diverse forme e pu essere adattata a diversi usi,
rendendos| sempre nuova e or|g|na|e. |a base e rotonda
e |e sue d|mens|on| possono var|are |n base a||`uso a cu|
e dest|nata; ne| mode||| che vanno appes| a| sofftto o a||e
paret| essa puo essere de| tutto assente. l| bracc|o, come
g| detto, e mob||e; anch`esso, come |a base, puo avere
d|verse d|mens|on|: p| |ungo ne||e |ampade da sofftto,
pi corto nelle lampade da tavolo, del tutto assente in
alcuni particolari modelli di lampade che vanno attaccati
a||e paret|. lnfne, || para|ume: esso ha |a forma d| cono
rovesc|ato, c|oe e p| stretto a||`attaccatura de| bracc|o
della lampada, e pi largo nella parte che si sviluppa verso
|`esterno. Esso e |`e|emento che rende |a |ampada To|omeo
|mmed|atamente r|conosc|b||e.
74
75
|uxo Jun|or (|uxo Jr.} e un cortometragg|o an|mato de| 1986,
diretto da John Lasseter. Il corto la prima opera artistica dei
Pixar Animation Studios, che adotteranno il personaggio di Luxo
Jr. come s|mbo|o de||a compagn|a, tanto da |nser|r|o ne| |ogo deg||
studios.
Una piccola lampada da tavolo, Luxo Jr., gioca saltellando con
una pa||a, passando davant| ad una |ampada p| grande, |uxo, (||
genitore di quella pi piccola), il quale, tramite i propri movimenti,
espr|me |a sua frustraz|one ne| non r|usc|re a fermare || fg||o.
Preso dalla foga, Luxo Jr. comincia a saltare continuamente
sopra |a pa||a che, a||a fne, s| sgonfa, ponendo fne a| suo| g|och|.
Mentre |uxo osserva |a pa||a bucata, contro||ando se s|a poss|b||e
r|gonfar|a, |mprovv|samente una pa||a ancora p| grande de||a
precedente entra |n scena, r|ncorsa sub|to da |uxo Jr, ancora p|
divertito di prima. Il corto termina con Luxo che guarda verso lo
spettatore, per po| abbassare |a testa scuotendo|a |n segno d|
disappunto.
76

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