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Michelle Bonev: Berlusconi interveniva nelle decisioni in Rai e Mediaset per i propri interessi

"Vorrei ringraziare coloro che hanno dedicato il proprio tempo a leggere il mio ultimo post, ma soprattutto coloro che hanno dimostrato di sostenermi in questo momento delicato della mia vita. Comprendo le critiche di cui sono stata oggetto, ma per me sono soltanto carezze rispetto al male che io stessa mi sono procurata in questi anni. Alcuni di voi mi hanno chiesto perch solo adesso ho deciso di parlare. Avevo paura. Paura di perdere tutto.
Confessare a me stessa la verit, senza cercare giustificazioni, non stato facile. Mi sono resa conto di essere stata una marionetta nelle mani del potere, e come me, molti altri. Ho creduto di usare, invece, sono stata usata.

Tutto inizi nel mese di marzo del 2009, quando unamica mi invit a festeggiare il suo compleanno a Palazzo Grazioli, la residenza dellallora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi (egli organizzava spesso feste di compleanno per le sue amiche pi intime). Io avevo conosciuto Berlusconi nel 1995, ma non ero sua amica: lo incontravo solo allo stadio e alle cene ufficiali. A quei tempi ero fidanzata con Ariedo Braida, il DG del Milan, e con la mia agenzia di model management rappresentavo la squadra di calcio per la pubblicit nel settore della moda. In occasione di quel compleanno, chiesi a Berlusconi di sostenermi con la sua azienda Medusa nella produzione e distribuzione del mio primo film Goodbye Mama. Gli lasciai la sceneggiatura del film.

Nel mese di ottobre dello stesso anno, Berlusconi mi disse che, grazie al suo intervento, la Rai avrebbe acquisito i diritti del mio film. Essere unattrice affermata nella televisione pubblica ne aveva comunque agevolato lacquisizione. Il film cost 3.500.000 di euro, che io ho investito personalmente attraverso la mia societ Romantica Entertainment Unipersonale; la Rai pag 1 milione di euro per i diritti televisivi. Poi, sempre grazie a Berlusconi, nel mese di agosto del 2010, arriv la convocazione da parte del Ministero dei Beni e delle Attivit Culturali per la consegna del premio Action for Women al mio film, per le tematiche sociali trattate, durante la Mostra del Cinema di Venezia. Fu allora che il Ministro Galan mi port il saluto di Berlusconi. Da quel momento in poi i media, sia in Italia che in Bulgaria, si avventarono su di me, additandomi come lamica di Berlusconi, la sua escort, massacrando cos il mio film, spesso senza neppure averlo visto. Ma ripeto, io non ero ancora sua amica, e non ero mai andata ad Arcore. Ai miei appelli di supporto, almeno nel rettificare le illazioni infondate sostenute dalla stampa nei miei confronti, Berlusconi mi rispondeva: Devi essere contenta. Prima ti conoscevano alcuni, adesso ti conoscono tutti. Dovresti ringraziarmi. Ho sofferto immensamente in quel periodo cos ambiguo della mia vita, mi sono sentita senza via duscita, bloccata. Dopo quel saluto e lo scandalo, anche la Rai mi chiuse le porte. In quel momento pensai che lunica possibilit di continuare la mia carriera artistica in Italia fosse chiedere a Berlusconi di produrre con Mediaset una fiction, di cui avevo gi in mente il soggetto, e tentare quantomeno di riabilitare il mio nome con il mio lavoro. Fu cos che Berlusconi mi promise che mi avrebbe aiutato, e mi invit ad Arcore. Poi arrivarono le sue avances, le feste, i contratti Ed cos che ho conosciuto Francesca Pascale, con la quale inizi anche una relazione. Ero entrata in una rete di compromessi, dalla quale era sempre pi difficile uscire. Sette mesi fa, quando fu trasmessa su Canale 5 la fiction Donne in Gioco, rimasi colpita da come Mediaset tratt il proprio prodotto a causa delle pressioni degli inserzionisti pubblicitari del gioco dazzardo, a cui non faceva certo comodo una fiction sulla ludopatia. I responsabili Mediaset Fiction, che mi avevano applaudito fino al giorno prima della messa in onda, non fecero neppure una dichiarazione in difesa del prodotto. Tengo a precisare che la sceneggiatura di Donne in Gioco era stata scritta e riscritta per ben due anni sotto le indicazioni di Mediaset Fiction, e che lintera fase produttiva era stata seguita da loro passo dopo passo. Non era giusto lasciarmi da sola ad affrontare tutte quelle critiche. Cos decisi di incontrare lamico Berlusconi, che mi disse: Michelle, non ti preoccupare, chiudi

un occhio adesso, ci sono ragioni aziendali che ci costringono ad agire cos. Tra due, tre mesi, quando tutto sar dimenticato, ti daremo un altro appalto per la produzione di unaltra fiction. Pensa al futuro. E il mio passato? Laver vinto lo share di tutte le prime serate su Rai Uno per cinque anni di seguito non contava pi niente? Questo ennesimo episodio fu per me uno schiaffo! E fu cos che tornai a vedere la realt. Riaprire gli occhi e accorgermi dov'ero, mi sconvolse a tal punto che decisi di cambiare tutto. A cominciare dal mio fidanzamento con un uomo ricco e con molti pi anni di me. Un rapporto basato sulla sicurezza materiale. Sono stata abbandonata da mio padre a 17 anni, e sono viva per caso, dopo aver tentato il suicidio. E sebbene possa sembrare retorico, ho sempre cercato la sicurezza, sia materiale che affettiva, in uomini con molti pi anni di me. Ho dovuto ammettere a me stessa che non avevo mai amato veramente, e che non ero mai stata una donna libera. Troncare la relazione con il mio ex fidanzato, rappresent un evento incredibile per coloro che mi conoscevano. Dopo cinque anni di fidanzamento, ero sul punto di sposarmi e diventare una donna ricca. Per una come me, poi, arrivata 23 anni fa in Italia con soli 20 dollari in tasca, sarebbe stato un ottimo epilogo. Sposata con un uomo ricco, amica di persone considerate influenti, una carriera in crescendo nel mondo dello spettacolo, potevo finalmente considerarmi una donna arrivata. Ma arrivata dove? Perch non ero felice? Tutto era malato! Persino i miei sentimenti, che credevo autentici, erano falsi. Mi convincevo di amare e di essere amata, sarebbe stata pi facile cos accettare i compromessi. Ci sono momenti nella vita, in cui uno deve decidere da che parte stare. Ebbene, come vi ho gi scritto, io ho deciso di stare dalla parte della verit. Non chiedo di essere compresa, n perdonata, voglio soltanto raccontarvi la mia storia. I fatti personali di cui vi ho parlato, non sono pi tali, visto che riguardano persone che sono al potere e condizionano le nostre vite. Attraverso i media, influenzano le nostre menti, sfruttando la disinformazione, lignoranza, linconsapevolezza. Questo sistema si auto-protegge, perch coloro che ne fanno parte lo difendono per interessi economici e personali. Uscire allo scoperto significa ritrovarsi a lottare contro un gigante, rischiando di restarne schiacciati. Io questo lo so bene, ma so anche che sbagliato continuare a tenere dentro verit che appartengono a tutti. E chiss, forse dopo di me, altre persone si assumeranno il coraggio di parlare. Perch io non voglio pi essere cos! E tu?" FONTI: michellebonevblog.it; Twitter

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