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I MATERIALI

4.1. Il calcestruzzo

4.1.1. Resistenza e deformabilit


In genere i calcestruzzi utilizzati per il cemento armato precompresso presentano caratteristiche di resistenza migliori rispetto a quelli utilizzati per il c.a. ordinario, sia perch associati ad acciai di elevata resistenza, sia perch nella fase di presollecitazione i livelli di tensione raggiungibili possono essere estremamente elevati. La normativa tecnica italiana [NTC-08] prescrive le seguenti classi di resistenza dalle quali si deduce che per elementi in c.a.p. deve essere utilizzata una classe minima C28/35, ossia un calcestruzzo con resistenza cubica pari almeno a Rck=35 MPa
Tabella 4.1 classi di resistenza minime per manufatti in cls

Strutture di destinazione Per strutture non armate o a bassa percentuale di armatura Per strutture semplicemente armate Per strutture precompresse

Classe di calcestruzzo minima C8/10 C16/20 C28/35

Fabrizio Paolacci Progetto di travi in c.a.p _________________________________________________________________________

Le classi di resistenza del calcestruzzo a 28 gg previste dallEurocodice 2 [EC2], ma non del tutto recepite dallattuale normativa italiana sono indicate nella tabella seguente:
Tabella 4.2 Classi di resistenza del cls secondo lEurocodice 2. Classi di resistenza del calcestruzzo C Relazioni 30/37 35/45 40/50 45/55 50/60 55/67 fck (MPa) 30 35 40 45 50 55 Rck(MPa) 37 45 50 55 60 67 fck+8(MPa) fcm (MPa) 38 43 48 53 58 63 fctm (MPa) Ecm (GPa) 2.9 32 3.2 34 3.5 35 3.8 36 4.1 37 4.2 38
fcm=0.30fck(2/3) < C/50/60 fcm=2.12ln (1+fcm/10) > C/50/60 Ecm=22(fcm/10)0.3 (fcm in GPa)

La resistenza fck la resistenza cilindrica caratteristica, mentre fctk,0.05 e fctk,0.95 rappresentano rispettivamente i frattili 5% e 95% della resistenza a trazione caratteristica. Le resistenze medie e compressione e trazione sono indicate con fcm ed fctm e sono legate alle resistenze caratteristiche mediante le relazioni riportate nellultima colonna della tabella 4.2.

Figura 4.1. Ciclo tensione deformazione per la determinazione del modulo elastico

Figura 4.2. Immagine di un provino cilindrico per la determinazione del modulo elastico

La valutazione del modulo elastico pu essere effettuata anche sperimentalmente. In figura 4.1 illustrato ad esempio il risultato in termini di legame tensione-deformazione di una prova di compressione diretta su un cilindro di calcestruzzo. Le deformazioni locali vengono misurate mediante estensimetri elettrici (Fig. 4.2). Ai fini del calcolo in fase elastica necessario valutare il modulo elastico. Il valor medio pu essere valutato secondo lespressione riportata in tabella 4.2 riferita ad un livello tensionale medio pari a 0.4 fcm (vedi Figura 4.1). Le NTC08 prescrivono al punto 11.2.10.1 che tra resistenza cubica e cilindrica sussista la nota relazione fck=0.83 Rck che la tabella 4.2 non rispetta. Sicch volendo seguire le indicazioni delle NTC-08 la tabella 4.2 risulta inutilizzabile. La tabella seguente illustra per alcune classi di calcestruzzo i valori delle resistenze e del modulo elastico secondo le NTC-08, che risultano infatti leggermente diversi da quelli prescritti dallEurocodice 2..

Tabella 4.3 Classi di resistenza del cls secondo le NTC-08.


Classi di resistenza del calcestruzzo C Relazioni 28/35 35/45 40/50 45/55 50/60 55/67 fck (MPa) 29.05 37.35 41.50 45.65 49.80 55.61 fck=0.83Rck Rck(MPa) 35 45 50 55 60 67 fcm (MPa) 37.01 45.35 49.50 53.65 57.80 63.61 fck+8(MPa) fctm (MPa) 3.34 3.82 2.67 34.62 4.04 2.82 35.58 4.27 2.89 36.42 4.49 3.14 4.23 2.69
fctm=0.30fck(2/3) < C/50/60 fctm=2.12ln (1+fcm/10) > C/50/60 fctk=0.7 fctm E =22(f /10)0.3

fctk(MPa) 2.34 Ecm 32.59 (GPa)

cm 37.24 38.33 (fcm in GPa) cm

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Poich nel precompresso occorre generalmente effettuare le verifiche per le diverse fasi costruttive previste in sede di progetto necessario disporre di leggi che forniscano la variazione temporale dei resistenza e modulo elastico. LEurocodice 2, con riferimento ad una temperatura media di 20 fornisce la variazione temporale di resistenza a compressione e modulo elastico rispetto alle stesse grandezze valutate a 28gg. In particolare per la resistenza a compressione si ha: fcm (t)=cc (t)fcm con cc (t)=e (4.1)
28 1/2 t

s 1-

dove fcm (t) la resistenza media del cls al tempo t fcm la resistenza media del cls a 28 giorni cc(t) un coefficiente che dipende dallet t del cls t let del cls in giorni s un coefficiente che dipende dal tipo di cemento

= 0.20 cementi alta resistenza (R) (CEM42,5R CEM52,5) = 0.25 normali (N) (CEM32,5R,CEM42,5) = 0.38 a lento indurimento (S) (CEM32,5)

In figura 4.3 illustrato landamento della funzione cc. Oltre i 28 gg lincremento di resistenza atteso non supera generalmente il 20%. In forma analoga lEurocodice 2 prescrive una legge temporale per esprimere la variazione della resistenza a trazione del calcestruzzo. Lespressione proposta al seguente: fctm (t)= cc (t) fctm dove fctm la resistenza media a trazione del cls a 28 giorni

(4.2)

cc(t) il coefficiente utilizzato nellespressione della resistenza a compressione un coefficiente che vale 1 per t < 28 gg, 2/3 per t 28 gg
1.4 1.2 1

0.8 0.6 0.4 0.2 0 0 200 400 tempo (g) 600 800

Figura 4.3 Variazione temporale di cc secondo lEC2

La variazione massima attesa a tempo infinito simile a quella attesa per la resistenza a compressione, anche se leggermente minore. Infine, per il modulo elastico la legge di variazione temporale la seguente: Ecm (t)=
fcm (t) 0.3 fcm

Ecm

(4.3)

dove Ecm(t) il valore al tempo t del modulo elastico ed Ecm il corrispondente valore a 28 gg.

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4.1.2. I modelli di calcolo La modellazione del comportamento monotono e ciclico del calcestruzzo un argomento ampiamente trattato in ambito tecnico-scientifico, vista lampia letteratura disponibile a tal proposito. Si veda ad esempio [Kent e Park, 1971], [Mander et al, 1988], [Eligehausen, 1983]. Le normative hanno sintetizzato tali informazioni ai fini del calcolo e della verifica di strutture in calcestruzzo armato. In particolare lattuale normativa italiana (NTC-08 p.4.1.2.1.2) prevede che per il diagramma tensionedeformazione del calcestruzzo si possano adottare opportuni modelli rappresentativi del reale comportamento del materiale, modelli definiti in base alla resistenza di calcolo fcd ed alla deformazione ultima cu (vedi Figura 4.4).

Figura 4.4 Modelli costitutivi per il calcestruzzo secondo le NTC-08

In Fig. 4.4 sono rappresentati i modelli - per il calcestruzzo: (a) parabola-rettangolo; (b) triangolo-rettangolo; (c) rettangolo (stress block). In particolare, per le classi di resistenza pari o inferiore alla classe C50/60 si pu porre: c2 = 0,20% c3 = 0,175% cu = 0,35% c4 = 0,07%

Il modello (a) generalmente utilizzato per la verifica allo stato limite ultimo di travi in c.a. inflesse o pressoinflesse. Per sezioni o parti di sezioni soggette a distribuzioni di tensione di compressione approssimativamente uniformi, si assume per la deformazione ultima a rottura il valore c2 anzich cu. La resistenza di calcolo fcd si valuta attraverso lespressione seguente: fcd =cc fck c

dove c il coefficiente di sicurezza ed pari a 1.5, e cc un coefficiente che tiene conto degli effetti di lunga durata, posto pari a 0.85. 4.1.3. Tensioni limite in condizioni iniziali e in esercizio La normativa prevede che per il calcestruzzo utilizzato nelle opere da precompresso, le tensioni siano mantenute entro limiti ammissibili, differenziando le varie fasi di costruzione ed esercizio in cui la struttura viene a trovarsi. In particolare lEC2 cosi come le NTC08 prevedono le seguenti limitazioni: Tensioni limite di Compressione: Condizioni iniziali LEurocodice 2 prevede che in condizioni iniziali le tensioni non superino i seguenti valori

cc,i 0.6f ck (t) cc,i 0.7f ck (t)

strutture a cavi post-tesi strutture a cavi pre-tesi

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La normativa italiana prevede invece solamente la seconda limitazione valida per entrambi gli acciai (NTC-08 p. 4.1.8.1.4)

cc,i 0.7f ck (t)

strutture a cavi pre-tesi o post-tesi

Condizioni di esercizio In condizioni di esercizio le prescrizioni normative contenute nellEC2 si differenziano a seconda della condizione di carico variabile considerata e della classe di esposizione del manufatto:

cc,e k1 f ck cc,e k2 f ck

Per le classi di esposizione 3,4 Per le classi di esposizione 1,2

Lannesso nazionale Italiano prescrive che per classi di esposizione 3,4 k1 = 0.5 combinazioni rare k2 = 0.4 combinazioni quasi permanenti mentre classi di esposizione 1,2 prescritto k1 = 0.60 combinazioni rare k2 = 0.45 combinazioni quasi permanenti La normativa italiana prevede invece la sola differenziazione legata al tipo di combinazione di carico (NTC08 p. 4.1.2.2.5.1): c <0.6fck per combinazione caratteristica (rara) c <0.45fck per combinazione quasi permanente

Tensioni limite di trazione: Condizioni iniziali e di esercizio: La normativa Italiana non prevede esplicitamente la possibilit di utilizzare la precompressione limitata cos come la normativa europea. Sicch non sono presenti indicazioni sulla massima tensione ammissibile di trazione per tale condizione. NellEC2 previsto per che le sezioni possano essere considerate interamente reagenti se la tensione massima di trazione sia inferiore alla resistenza media di trazione (fctm) a patto che si disponga unarmatura minima che assorbi la risultante delle trazioni ad incipiente fessurazione (EC2 p. 7.3.2). Questa condizioni era gi presente nella precedente normativa italiana [DM 09.01.96]. La normativa italiana (NTC 08 p. 4.1.2.2.4.1) prevede che per lo stato limite di fessurazione la tensione massima a trazione nel calcestruzzo sia inferiore o al pi uguale al seguente limite:
ct, i,e f ctk
f ctm 1 .2

Poich per le NTC-08 previsto luso di modelli basati su teorie consolidate, si pu continuare a utilizzare la condizione di precompressione limitata, cos come previsto dal precedente DM 1996, purch la tensione massima di trazione sia inferiore a fctk e che sia disposta unarmatura in grado di assorbire lo sforzo di trazione. Esempio 4.1: Per un calcestruzzo di classe C40/50 realizzato con cemento ad alta resistenza si calcolino le tensioni limite di esercizio secondo la NTC08, in presenza di condizioni di carico quasi permanente e precompressione applicata dopo 14 gg dal getto.

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Seguendo le indicazioni contenute nella tabella 4.3 la resistenza caratteristica cilindrica fck del calcestruzzo esaminato pari a 41.5 MPa, mentre la resistenza cilindrica media fcm risulta essere pari a 49.50 MPa. Per la determinazione delle tensioni limite a compressione e trazione in fase iniziale necessario valutare dapprima la resistenza media fcm(t) allatto del tiro : Resistenza media a compressione al tempo t=14 gg
0.2 128 2 14
1

cc (t=14gg)=e

=0.92

fcm (t=14gg)=cc (t)fcm =0.92 49.5=45.56 MPa

La resistenza caratteristica al tempo t=14 gg si ottiene sottraendo dalla precedente una quantit pari a 8 MPa (vedi tabella 4.2) fck (t=14gg)=45.56-8=37.56 MPa Resistenza media a trazione al tempo t=14 gg Dalla tabella 4.2 la resistenza trazione media fctm risulta essere pari a 3.5 MPa, sicch al tempo t=14 gg la resistenza a trazione media assume il valore seguente (con =1, poich t < 28 gg) fctm (t)= cc (t) fctm =0.66 3.5 MPa = 3.22 MPa Tensioni limite in fase iniziale Compressione cc,i (t=14gg)=0.7fck (t=14gg)=26.29 MPa

Trazione ct,i (t=14gg)=

fctm (t=14gg) 3.22 = =2.68 MPa 1.2 1.2

Tensioni limite in fase di esercizio Compressione cc,e =0.45fck =0.45 41.5=18.67 MPa Trazione f 3.5 ct,e = ctm = =2.91 MPa 1.2 1.2

4.1.4. La viscosit Il fenomeno della viscosit si manifesta come variazione di lunghezza a tensione costante. Per livelli di tensione bassi lecito assumere che tali deformazioni siano proporzionali alle tensioni; si parla cos di viscoelasticit lineare [Flugge 1967]. Detta c la tensione iniziale nel cls (t=t0), nellipotesi che essa rimanga costante, la deformazione al tempo t pu essere cos espressa:
c (t) el v

dove ( t , t 0 ) detta funzione di viscosit.

c c (t, t 0 ) Ec Ec

t t0

(4.4)

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t=t0 el F=cost

t=t el+ v

el

Figura 4.5 Il fenomeno della viscosit

Allistante iniziale t0 il provino si deforma elasticamente (el ). Successivamente, a carico costante, si manifesta la deformazione viscosa v il cui andamento nel tempo legato alla funzione di viscosit, la quale dipende a sua volta sia dallistante iniziale in cui viene applicato il carico t0 sia dallistante t nel quale si calcola la deformazione (Fig. 4.5). La funzione di viscosit , detta anche di Creep, pu essere ricavata in via approssimativa utilizzando modelli reologici semplici come il modello di Kelvin-Voigt o di Maxwell. Essi sono in grado, con un esiguo numero di parametri, di simulare la variazione temporale della deformazione causata dalla viscosit. E comunque possibile utilizzare modelli pi complessi, come il modello Maxwell o Kelvin generalizzato o i modelli alle derivate frazionarie, in grado di simulare in maniera pi realistica la viscosit, pagando per il prezzo di una maggiore complessit e un maggior numero di parametri. Ad esempio, i modelli di Maxwell e di Kelvin-Voigt sono illustrati in Figure 4.6. K K C C

Figura 4.6 Il modello di Maxwell e di Kelvin-Voigt

La risposta nel tempo del modello di Maxwell e di Kelvin-Voigt governata rispettivamente dalle equazioni (4.5) e (4.6):

K C

(4.5) (4.6)

K C

Applicando una tensione costante e risolvendo le equazioni precedenti si ottiene la variazione temporale della deformazione:

K 1 t (t ) K C K
t 1 e C (t ) K K K

(4.7)

(4.8)

Il modello di Maxwell presenta quindi una deformazione che cresce linearmente nel tempo, mentre il modello di Kelvin-Voigt presenta un asintoto orizzontale (Fig. 4.7). E quindi evidente lincongruenza del modello di Maxwell che pu al limite essere soltanto utilizzato solo per riprodurre il fenomeno del Creep nelle sole fasi inziali del fenomeno. Al contrario il modello di KelvinVoigt sembra essere in grado di riprodurre il comportamento a lungo termine dove la deformazione raggiunge un valore finito.

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/C /k t

/k

Figura 4.7 La risposta a forza impressa dei modelli di Maxwell (a) e Kelvin-Voigt (b)

Il suo comportamento a breve termine risulta invece incongruente, mancando del tutto la deformazione elastica iniziale del materiale. Da quanto osservato, unopportuna combinazione di questi due modelli potrebbe essere utilizzata al fine di correggere queste anomalie. Un classico modello reologico combinato il cos detto Solid Standard Model detto anche modello di Kelvin. K1

/k
C

/(k+k1)

Figura 4.8 Modello di Kelvin (a), Risposta a forza impressa (b)

La risposta nel tempo a tensione costante illustrata in figura 4.8b. Essa appare soddisfacente cogliendo gli aspetti essenziali del comportamento di materiali viscoelastici come la presenza di una deformazione iniziale non nulla e una deformazione finita a lungo termine.

Oltre ai precedenti, sono stati proposti in letteratura modelli che nascono come combinazioni pi o meno complesse del modelli di Kelvin-Voigt e di Maxwell e che comportano quindi luso di un elevato numero di parametri. Essi risultano poco agevoli da utilizzare e comunque non sono in grado di rappresentare casi in cui la tensione non sia costante.

Figura 4.8 Modello di Maxwell (a), e Kelvin (b) generalizzati

Se la tensione varia nel tempo, la deformazione al tempo t pu essere espressa come somma delleffetto della tensione iniziale considerata costante e delle variazioni temporali della stessa (Integrale di Boltzman):
c ( t )
t c ( t0 ) 1 ( t , t 0 ) t 1 ( t , ) d c ( ) Ec Ec 0

(4.9)

Landamento temporale dei due addendi della deformazione (vedi equazione 6.5) schematicamente illustrato nelle figure 4.8 e 4.9

d
t

d
t

d
Figura 4.8 Andamento della tensione nel tempo Figura 4.9 Andamento della deformazione nel tempo

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Lintegrale precedente detto anche integrale di Volterra va generalmente calcolato per via numerica. La valutazione della deformazione c(t) pu essere effettuata, ad esempio, utilizzando il metodo del coefficiente dinvecchiamento, detto anche metodo AAEM [Cosenza & Greco, 1996]. Il metodo consiste nellapprossimare lintegrale precedente introducendo il coefficiente (t,t0), detto appunto coefficiente dinvecchiamento, definito come segue:

c ( t , t 0 )

( t , t 0 ) c ( t ) c ( t 0 )

t0

( t , )d c ( )
(4.10)

In virt della precedente la deformazione pu essere espressa mediante lequazione algebrica seguente:
c ( t ) c( t0 ) 1 ( t , t 0 ) c ( t ) c ( t 0 ) 1 ( t , t 0 )( t , t 0 ) Ec Ec

(4.11)

Ci permette di esprimere la deformazione nel tempo come la somma della deformazione dovuta allapplicazione della tensione iniziale c(t0) e la deformazione dovuta allincremento di tensione c(t)-c(t0), valutate utilizzando i moduli elastici equivalenti Ec0(t) ed Ec,mod (t):
c( t ) c( t0 ) c( t ) c( t0 ) Ec , 0 Ec , mod

Ec , 0

Ec 1 ( t , t 0 )

Ec , mod

Ec 1 ( t , t 0 )( t , t 0 )

Il coefficiente dinvecchiamento dipende ovviamente non solo da t e t0, ma anche dallo stato tensionale c. Sotto lipotesi che questultimo produca una variazione di deformazioni lineare con la funzione di viscosit , si pu dimostrare che risulta essere indipendente dalla tensione. La soluzione della 4.6 pu essere ad esempio valutata mediante i metodi cos detti algebrizzati che consistono nella valutazione approssimata dellintegrale [Cosenza, Greco, 1996]. Le norme americane ACI suggeriscono il calcolo del coefficiente mediante unespressione approssimata, che proviene dallosservazione che esso stabilizzandosi rapidamente pu essere espresso come inviluppo dei massimi delle varie curve [Walther & Miehlbradt, 1994], [ACI 318]:
t1/ 3 1 t1/ 3

(4.12)

La precedente espressione presenta un asintoto orizzontale pari a 1.0. Nelle applicazioni spesso utilizzato il valore =0.8. Nelle usuali applicazioni in cemento armato precompresso si considera invece il coefficiente di invecchiamento unitario.

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0.9 0.888 0.8

0.7 ( t) 0.6

0.5 0.402 0.4 0 0 100 200 t 300 400 500 500

Figura 4.10 - Coefficiente dinvecchiamento

Il calcolo del coefficiente di viscosit si effettuata in genere utilizzando espressioni fornite dalle normative, che sono state ricavate a seguito di numerose indagini di natura sperimentale. La normativa italiana attuale (NTC-08 p. 11.2.10.7) prevede, che in sede di progettazione, se lo stato tensionale del calcestruzzo, al tempo t0=j di messa in carico, non superiore a 0.45fckj, il coefficiente di viscosit (, t0), a tempo infinito, a meno di valutazioni pi precise (vedi ad es. EC2 p. 3.1.4), pu essere dedotto dalle Tabella 4.4 e 4.5, dove h0 la dimensione fittizia definita come il rapporto tra il doppio dellarea di calcestruzzo esposto e il perimetro che confina larea stessa h0=2A/p.
Tabella 4.4 NTC-08 - Valori del coefficiente di viscosit a tempo infinito per umidit ambientale del 75%

Tabella 4.5 NTC-08 - Valori del coefficiente di viscosit a tempo infinito per umidit ambientale del 55%

LEurocodice 2 prescrive che la funzione di viscosit possa essere valutata come segue: (t,t0 )=u (t,t0 ) (4.13)

dove il valore finale del coefficiente di viscosit u dipende dalle condizioni ambientali e dalla geometria dellelemento, dalle propriet elastiche del materiale e da t0. u =RH fcm (t0 ) RH = 1+ 1-RH 0.1 3 h0 1 2 (4.14)

dove RH lumidit relativa dellambiente espressa in %, con: 1 1 = 1 2 = 35 fcm


0.2 0.7

se fcm 35MPa se fcm >35 MPa se fcm 35MPa se fcm >35 MPa

35 fcm

fcm =

16.8 fcm

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fcm la resistenza a compressione media a 28 giorni in MPa (t0 )= 1 (0.1+t0.2 0 ) t-t0 H +t-t0 per fcm 35MPa per fcm >35MPa

0.3

(t-t0 )=

H =1.5[1+(0.012RH)18 ]h0 +250500

H =1.5[1+(0.012RH)18 ]h0 +2503 5003

Esempio 4.2: Valutare la funzione di viscosit tempo infinito di una trave in calcestruzzo in condizioni di umidit del 65% e la cui sezione rettangolare 3050 cm. Il tempo di carico iniziale t0=15gg. Larea esposta quella dellintera sezione A=1500 cm2 cos come il perimetro p=160 cm. Il parametro h0 , rapporto tra il doppio dellarea e il perimetro esposto vale dunque h0=2 150000/1600 =187.5 mm. Visto il valore di umidit relativa imposto, occorre interpolare tra i valori delle tabelle 4.4 e 4.5. Calcoliamo il coefficiente di viscosit per umidit del 75%. Dalla tabella 2 per t0=15gg occorre interpolare tra i valori di 2.4 e 2.2: (75%)=2.42.4-2.2 (187.5-150)=2.35 300-150

Per il caso di umidit del 55% la funzione di viscosit, valutabile dalla tabella 6.3, vale:

(55%)=3.0-

3.0-2.7 (187.5-150)=2.925 300-150 2.925-2.35 (75-55)=2.64 75-55

Il valore del coefficiente di viscosit cercato vale dunque: (,t0 ,RH=65%)=2.9254.1.5. Il ritiro Nel progetto delle strutture in c.a. e c.a.p. occorre tener conto della diminuzione del volume del calcestruzzo nel tempo a causa della continua perdita dacqua non combinata con il cemento. Tale fenomeno che va sotto il nome di ritiro dipende in genere dalla composizione del calcestruzzo (essenzialmente rapporto acqua/cemento), dalla geometria dellelemento strutturale e dallumidit e dalla temperatura ambientale. Il ritiro di manifesta essenzialmente come una deformazione che pu essere determinata con lausilio di una legge del tipo:

r ( t ) r 0 t , t 0 , h0

(4.15)

dove r0 la deformazione (di ritiro) dipendente dal materiale e dalle condizioni ambientali, mentre la funzione la funzione che regola il fenomeno nel tempo, e che dipende dallistante iniziale t0 a partire dal quale si tiene conto del ritiro, dallet del cls t, dalla dimensione caratteristica della struttura h0. Il grafico di figura 4.9 illustra landamento tipico del parametro al variare del tempo t. La normativa italiana (NTC-08 11.2.10.6) e lEurocodice 2 (EC2 p. 3.1.4) prevedono la valutazione della deformazione da ritiro come somma di due contributi:

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cs=cd+ca dove: cs la deformazione totale per ritiro cd la deformazione per ritiro da essiccamento ca la deformazione per ritiro autogeno.

(4.16)

Il valore medio a tempo infinito della deformazione per ritiro da essiccamento si pu esprimere come segue : cd,= kh c0 (4.17)

pu essere valutato mediante i valori riportati nelle tabelle 4.6 e 4.7 in funzione della resistenza caratteristica a compressione, dellumidit relativa e ancora una volta del parametro h0: Tabella 4.6 Valori della deformazione c0
fck (MPa) 20 40 60 80 Deformazione da ritiro per essiccamento (in /) Umidit relativa (in %) 20 40 60 80 90 100 -0.62 -0.58 -0.49 -0.30 -0.17 +0.00 -0.48 -0.46 -0.38 -0.24 -0.13 +0.00 -0.38 -0.36 -0.30 -0.19 -0.10 +0.00 -0.30 -0.28 .0.24 -0.15 -0.07 +0.00

Tabella 4.7 Valori del parametro kh


h0 (mm) 100 200 300 500 kh 1.0 0.85 0.75 0.70

Per valori intermedi dei parametri indicati consentita linterpolazione lineare. Lo sviluppo nel tempo della deformazione cd pu essere valutato come segue (NTC08 11.2.10.6):
cd (t ) cd , ds t ts

(4.18)

dove la funzione di sviluppo temporale assume la forma


ds t ts
3/ 2 t ts 0.04h0

t ts

(4.19)

in cui: t let del calcestruzzo nel momento considerato (in giorni) ts let del calcestruzzo a partire dalla quale si considera leffetto del ritiro da essiccamento (normalmente il termine della maturazione, espresso in giorni). h0 la dimensione fittizia (in mm) pari al rapporto 2Ac/u essendo Ac larea della sezione in calcestruzzo u il perimetro della sezione in calcestruzzo esposto allaria. La figura 6.4 mostra landamento della funzione di ritiro ds in funzione del tempo e per tre valori del tempo ts. E ben chiaro che valori ts via via crescenti inducono minore ritiro. Il valore medio a tempo infinito della deformazione per ritiro autogeno ca, pu essere valutato mediante lespressione:
ca , 2.5 f ck 10 106

con fck in N/mm2

(4.20)

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1 0.8 .ds ( t 50 ) .ds ( t 100 ) 0.6

.ds ( t 200 ) 0.4 0.2 0 0 1 1 10 100 t 1 10


3

1 10 10000

Figura 4.11 Andamento della funzione temporale del ritiro ( NTC08)

Esempio 4.3: Valutare la deformazione per ritiro a tempo infinito di una trave in calcestruzzo con fck=40 MPa in condizioni di umidit del 60% e la cui sezione rettangolare 30 x 50 cm. Il tempo di carico iniziale t0=15gg. Larea esposta quella dellintera sezione A=1500 cm2 cos come il perimetro p=160 cm. Il parametro h0, rapporto tra larea e il perimetro esposto vale dunque h0=150000/1600 =93.75mm. Dalla tabella 4.6 si pu calcolare il valore della deformazione c0 che per un calcestruzzo con fck=40 MPa e umidit del 60% vale c0=-0.38 /. Il valore del parametro kh deve essere valutato per interpolazione lineare tra i valori di h0 100 e 200: kh = 1 (1-0.85)/(200-100) (100-93.75) = 1 0.0094 = 0.99 Il valore a tempo infinito della deformazione da ritiro per essiccamento infine data da: cd,= kh c0 = - 0.99 0.38 = 0.372 /

Alla precedente va aggiunta la deformazione da ritiro autogeno che pu essere facilmente calcolata utilizzando la 4.16

ca, 2.5 f ck 10 106 = - 2.5 (40 10) 10-6 =7.5 10-5 /


La deformazione totale dovuta al fenomeno del ritiro coincide dunque con la deformazione di ritiro da essiccamento. cs=cd+ca = 0.372 /

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4.2. LACCIAIO DA PRECOMPRESSO

CEMENTO

ARMATO

4.2.1. Resistenza e deformabilit Per il cemento armato precompresso vengono utilizzati acciai ad alta resistenza (acciai armonici). Essi presentano comportamento altamente fragile caratterizzato da una elevata resistenza in assenza o quasi di snervamento. Per tale motivo si adotta la convenzione di utilizzare il valore della tensione allo 0.2% di deformazione residua o all1% di deformazione sotto carico in sostituzione della tensione di snervamento. Tale tipologia di acciai pu arrivare a resistenze dellordine di 1000-1900 MPa (Figura 4.10). Luso di acciai ad alta resistenza permette di ottenere contemporaneamente la riduzione del sezioni dacciaio con relativa riduzione della concentrazione nelle sezioni dellacciaio, di ridurre il peso proprio, di ottenere la continuit delle armature principali di trazione mediante appositi elementi di giunzione. In genere le armature di precompressione si presentano sotto forma di fili o trefoli che non hanno alcuna influente limitazione nella lunghezza, o in barre di lunghezza massima pari a 15-20 m. Esistono infine cavi di grandi capacit 2.5-4.0 MN. Lacciaio per armature da precompressione generalmente fornito sotto forma di: Filo: prodotto trafilato di sezione piena che possa fornirsi in rotoli (Fig. 4.13c); Barra: prodotto laminato di sezione piena che possa fornirsi soltanto in forma di elementi rettilinei. Essa hanno il vantaggio di poter essere giuntate (F 4.13a). Ci permette di effettuare pi agevolmente la posa in opera delle armature di precompressione. Treccia: 2 o 3 fili avvolti ad elica intorno al loro comune asse longitudinale; passo e senso di avvolgimento dellelica sono eguali per tutti i fili della treccia;

Trefolo: fili avvolti ad elica intorno ad un filo rettilineo completamente ricoperto dai fili elicoidali (Fig. 4.13b).

Trecce/trefoli (1500-1800 MPa) Acciai Armonici Barre (>1000 Mpa) FeB44k (350-400 Mpa) FeB22k 200 MPa

Figura 4.12 Resistenze tipiche di acciaio da c.a. e c.a.p.

I fili possono essere tondi o di altre forme; vengono individuati mediante il diametro nominale o il diametro nominale equivalente riferito alla sezione circolare equipesante. Le barre possono essere lisce, a filettatura continua o parziale, con risalti; esse vengono identificate mediante il diametro nominale. (a) (b) (c)

Trefolo

Filo

Figura 4.13 Varie topologie di Trefoli

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La tabella seguente riporta le caratteristiche meccaniche che devono possedere gli acciai da precompresso, le quali devono essere garantite dal produttore (NTC-08 p. 11.3.3.2)
Tabella 4.8 Caratteristiche meccaniche degli acciai da precompresso

Le NTC-08 recitano al punto 11.3.3.2 che per il modulo di elasticit si deve fare riferimento al catalogo del fornitore. In assenza di pi precise indicazioni si utilizza il valore Ep=205000 MPa.

4.2.2. I modelli di calcolo


Per il diagramma tensione-deformazione dellacciaio possibile adottare opportuni modelli rappresentativi del reale comportamento del materiale, modelli definiti in base al valore di calcolo ud=0,9uk della deformazione uniforme ultima (uk=(Agt)k), al valore di calcolo della tensione di snervamento fyd ed al rapporto di sovraresistenza k=(ft/fy)k. La resistenza di calcolo valutata a partire dalla resistenza caratteristica diminuita del coefficiente di sicurezza a assunto pari a 1.15. In Fig. 6.8 sono rappresentati i modelli - per lacciaio: (a) bilineare finito con incrudimento; (b) elastico-perfettamente plastico indefinito.

Figura 4.14 Legame costitutivo degli acciai da precompresso

Per il precompresso viene generalmente adottato il modello (a) che prevede anche un incrudimento post-elastico, tipico di acciai armonici. Nel caso si utilizzi il modello (b) non prevista alcuna limitazione nella deformazione massima se non la deformazione ultima sperimentale pari a ud 0,9uk dove uk (Agt )k . Per il significato dei simboli vedi la tabella 4.8. I valori caratteristici per la definizione dei modelli (a) o (b) devono essere determinati da opportune prove di accettazione, cos come previsto dalla normativa. 4.2.3. Tensioni massime in condizioni iniziali e in esercizio Le limitazioni in termini tensionali riferite ad acciai da precompresso previste dallEurocodice 2 sono le seguenti: Allatto del tiro spi si min 0.8 f ptk ,0.9 f p0,1k

Condizioni di esercizio spe 0.75 f pk Il significato delle grandezze utilizzate nelle espressioni precedenti illustrato nella figura seguente:

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fp0,1k f

fp0,1k
pyk

fpk

Es =195000 MPa trecce-trefoli Es =205000 MPa barre-fili

Figura 4.13 Significato grandezze meccaniche acciaio da c.a.p


0.1%

La normativa italiana (NTC-08 p. 4.1.8.1.4) prevede limiti tensionali leggermente diversi. In particolare impone che le tensioni iniziali allatto della tesatura dei cavi debbano rispettare la pi restrittiva delle seguenti limitazioni: spi < 0,85 fp0,1k spi < 0,90 fp0,1k spi < 0,75 fpk per armatura post-tesa spi < 0,80 fpk per armatura pre-tesa

In esercizio invece la tensione nellacciaio non deve superare il seguente limite: s < 0,80 fpyk

4.2.4. Il rilassamento
Un fenomeno duale della viscosit nel calcestruzzo quello del rilassamento, che si manifesta nellacciaio come diminuzione della tensione a deformazione costante. Questo fenomeno assume particolare rilevanza negli acciai da precompresso per i quali una diminuzione di tensione al loro interno produce una diminuzione del grado di precompressione nella struttura.

La legge con cui varia nel tempo la tensione a deformazione costante nellacciaio ha qualitativamente landamento indicato in figura 4.14.

1
2
0

t1 0
t2

1 2
Figura 4.14 Influenza del rilassamento sul diagramma -

La tensione inizialmente variabile linearmente con la deformazione diminuisce poi con andamento non-lineare e in particolare la tensione massima si attesta a tempo infinito su un valore inferiore del 10-20% rispetto a quello iniziale. Landamento nel tempo si assume in genere logaritmico. Il fenomeno si manifesta per tensioni elevate mentre per valori molto bassi di tensione il fenomeno praticamente assente. Le temperature elevate aumentano il fenomeno del rilassamento che in condizioni ambientali estreme pu essere particolarmente rilevante. Per questo motivo che nel caso di contenitori nucleari precompressi si deve porre particolare attenzione al fenomeno del rilassamento per la presenza di temperature dellordine di 100-120. La normativa italiana (NTC08 p. 11.3.3.3) fornisce le seguenti espressioni per il calcolo delle cadute di tensione da rilassamento dellacciaio da precompresso utilizzabili in assenza di sperimentazione diretta:
pr pi t 1000
0.75(1-)

=5.391000 e6.7

10-5

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pr pi pr pi

=0.661000 e9.1 =1.981000 e8.0

t 1000 t 1000

0.75(1-) 0.75(1-)

10-5 10-5

pi la tensione iniziale nel cavo; 1000 la perdita per rilassamento (in %) a 1000 ore dopo la messa in tensione, a 20 C e a partire da una tensione iniziale pari a 0,7 della resistenza fp del campione provato; La tabella 4.9 fornisce i valori per le varie classi di acciaio. = pi/fpk; fpk la resistenza caratteristica dellacciaio da precompressione; t il tempo misurato in ore dalla messa in tensione. Le espressioni precedenti si devono utilizzare rispettivamente per acciai di classe 1, 2 e 3 secondo quanto indicato nella tabella 6.6.
Tabella 4.9- valore della perdita di rilassamento a 1000 ore Classe di armatura 1000 Classe 1 trecce, filo o trefolo ordinario 8.0 Classe 1 trecce, filo o trefolo stabilizzato 2.5 Classe 1 Barra laminata 4.0

Il calcolo a tempo infinito della caduta per rilassamento pu essere determinato utilizzando un tempo convenzionale t=500.000 ore. Esempio 4.4: Valutare la perdita per rilassamento a tempo infinito di trefoli dacciaio armonico di classe 1 con resistenza caratteristica fptk = 1800 MPa soggetto ad una tensione iniziale pari a 1300 MPa. Essendo lacciaio di classe 1 per il calcolo della perdita di rilassamento deve essere utilizzata la prima espressione con una perdita a 1000 ore pari a 1000 = 8.0:

pr pi

5.39 1000e

6.7

t 1000

0.75(1 )

10 5.39 8 e
5

6.7

1300 1300 0.75(1 ) 1800 500000 1800 105

1000

0.199

La perdita vale dunque pr=258.78 MPa

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