Negli anni ’40 i primi computer erano elettromeccanici, molto grossi (dimensioni di un palazzo) e
inclini ai guasti.
Nel 1947 fu inventato il transistor a semiconduttore, che aprì la possibilità di fare computer più
piccoli ed affidabili.
Negli anni ’50 le grandi società usavano i computer mainframe, dove i programmi venivano
introdotti mediante schede perforate.
Alla fine degli anni ’50 furono inventati i circuiti integrati che racchiudevano decine o centinaia di
transistor.
Alla fine degli anni ’60 apparvero computer più piccoli chiamati minicomputer.
Nel 1977 la Apple Computer Company introdusse il Personal Computer (PC).
Nel 1981 IBM produsse il suo primo Personal Computer.
A metà degli anni ’80 mediante i modem si potevano collegare i PC tra di loro, collegamento detto
punto punto o comunicazione dial-up. Si crearono dei computer centrali, detti bulletin boards, dove
gli utenti potevano leggere e lasciare messaggi, oppure dare l’upload ed il download di files, il
problema era che serviva 1 modem per ogni collegamento.
A partire dagli anni ’60 e continuando negli anni ’70, ’80 e ’90 il Dipartimento della Difesa (DoD)
americano sviluppò reti grandi ed affidabili (WAN) per motivi scientifici e militari. Molti computer
erano collegati assieme mediante differenti percorsi e la rete stessa determinava da sola il percorso
che i dati dovevano seguire. La DoD WAN divenne poi Internet.
I network devices servono per trasferire i dati tra end-user devices e comprendono:
• Repeater: dispositivo usato per rigenerare il segnale che si è attenuato durante la
trasmissione, ha 2 sole porte. Non è un dispositivo intelligente.
• Hub: è un repeater con più porte per cui può concentrare le connessioni. Gli hub possono
essere passivi (non alimentati) e attivi, in tal caso rigenerano i segnali.
• Bridge: permette la connessione tra 2 LAN, ma è anche intelligente e controlla i dati per
determinare se devono essere trasmessi dall’altra parte. Può anche convertire i formati di
trasmissione dei dati.
• Switch: sono dei bridge con più porte.
• Router: ha tutte le possibilità dei dispositivi precedenti e inoltre può collegare le LAN alle
WAN.
E' importante che tutti i dispositivi della rete usino lo stesso linguaggio o protocollo.
Un protocollo è una descrizione formale di un insieme di regole e convenzioni che i dipositivi
devono seguire per poter comunicare.
I protocolli determinano il formato, i tempi, la sequenza, il controllo degli errori della
comunicazione.
Queste regole sono create e mantenute da diverse organizzazioni, ad esempio IEEE (Institute of
Electrical and Electronic Engineers), ANSI (American National Standards Institute), TIA
(Telecommunications Industry Association), EIA (Electronic Industries Alliance), ITU
(International Telecommunication Union), CCITT (Comitè Consultatif International Telephonique
et Telegraphique.
Le WAN interconnettono le LAN e operano su grandi distanze. Le WAN hanno creato una nuova
classe di lavoratori: i telecommuters, persone che lavorano stando a casa.
Le WAN permettono di avere i servizi di e-mail, World Wide Web, trasferimento di file, e-
commerce.
Le tecnologie WAN più comuni sono: Modem, linee ISDN e DSL, Frame Relay, linee T1 T3 E1 E3,
SONET.
2.2.2 Analogie
La Bandwidth è stata definita come la quantità di informazione che può fluire in una connessione di
rete in un dato periodo di tempo, l’idea che l’informazione fluisce suggerisce 2 analogie:
1. E' come la larghezza del tubo dell'acqua, maggiore è e più acqua passa. I dati sono
paragonabili all’acqua ed il tubo alla bandwidth
2. E' come il numero di corsie in autostrada, maggiore è e più auto possono passare. I dati sono
paragonabili alle automobili e la bandwidth al numero di corsie.
2.2.3 Misure
Nei sistemi digitali l’unità di misura della bandwidth è il bit per secondo (bps), spesso però si usano
i suoi multipli.
N.B. Spesso si considerano sinonimi bandwidth e velocità (speed). In realtà questo non è sempre
vero, le velocità sono le stesse fino a che non si arriva al limite della banda del cavo, quindi un cavo
T1 (bandwidth 1,544 Mbps) ed uno T3 (bandwidth 45 Mbps) vanno alla stessa velocità se non devo
trasmettere più di 1,544 megabit al secondo, oltre logicamente T1 non riesce a tenere il passo.
2.2.4 Limitazioni
La Bandwidth varia a seconda del mezzo e delle tecnologie LAN o WAN usate.
2.2.5 Throughput (velocità effettiva)
La velocità effettiva è sempre minore della bandwidth per vari motivi: numero di utenti, topologia
della rete, server, dispositivi di rete.
N.B. Stare attenti che la bandwidth si misura in bit al secondo mentre i file in genere si misurano in
bytes ( 1 byte = 8 bit).
Il packet (Layer 3 PDU) contiene gli indirizzi sorgente e destinazione logici (indirizzi IP). Il livello
data link incapsula il packet di livello 3 con gli indirizzi fisici sorgente e destinazione (indirizzi
MAC) e forma il frame (Layer 2 PDU). Il livello physical converte il frame in bit e li trasmette sul
mezzo (medium), che generalmente è un filo.
Supponiamo di dover inviare una e-mail, i passi necessari per inviarla sono:
1. Costruire i dati: non appena l’utente invia il messaggio e-mail, i suoi caratteri alfanumerici
sono convertiti in dati
2. Impachettare i dati per il trasporto: i dati vengono divisi in segmenti, che hanno una
dimensione massima di 1500 bytes, quindi piccoli e facili da maneggiare.
3. Aggiungere gli indirizzi IP: ad ogni segmento viene aggiunto un header con gli indirizzi IP
sorgente e destinazione. Questi indirizzi aiutano i dispositivi di rete a scegliere il percorso
verso la destinazione.
4. Aggiungere gli indirizzi MAC: ad ogni packet viene aggiunto un header con gli indirizzi
MAC sorgente e destinazione.
5. Convertire il frame in bit: ogni frame viene scomposto nei singoli bit che vengono inviati in
modo seriale. Un segnale di clock aiuta a distinguere un bit da quello adiacente.