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Non solo Higgs ============ LHC ed il programma di Ioni Pesanti Il Large Hadron Collider, fiore all'occhiello del CERN

di Ginevra, ormai sinonimo per la maggior parte dei non addetti ai lavori di "Bosone di Higgs", la "Particella di Dio". Ed in effetti, percorrendo idealmente i 27 km di tunnel dell'acceleratore, due su tre degli esperimenti incontrati sono dedicati principalmente ad esso. Ma ce n' un quarto, si chiama ALICE (dall'acronimo inglese per "Un Grande Esperimento di Collisione tra Ioni") e vanta una collaborazione composta da 1200 scienziati provenienti da 30 paesi in tutto il mondo, incluso un consistente gruppo di italiani dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Il suo compito studiare il QuarkGluon Plasma, lo stato in cui si trovava la materia nell'Universo durante il suo primo secondo di vita, osservato per la prima volta nel 2000 proprio al CERN (grazie ad uno degli acceleratori che oggi padre di LHC). Il Quark-Gluon Plasma per questo motivo lo stato della materia alle pi alte temperature mai raggiunte in laboratorio. Per comprendere cosa succeda in queste condizioni estreme, facciamo un esperimento mentale, aiutati da un po' di chimica di base. Immaginiamo dunque una pentola d'acqua sul fuoco: sappiamo bene che a 100C l'acqua bolle, passa cio dallo stato liquido a quello di vapore. L'energia sprigionata dal gas metano che brucia nel fornello serve a rompere i legami che tengono impacchettate le molecole d'acqua, cosicch esse sfuggono e si librano leggere nell'aria, da sole o in piccoli gruppi. Se potessimo scaldare l'acqua a temperature dell'ordine di 10 milioni di gradi (tipiche del centro del Sole, la nostra stella), l'energia a disposizione romperebbe non solo i legami delle molecole d'acqua, liberando gli atomi di idrogeno ed ossigeno che le compongono, ma strapperebbe a questi ultimi tutti gli elettroni che posseggono: il gas di ioni (particelle cariche quali nuclei ed elettroni) che si ottiene ci che in fisica si chiama "plasma". L'acqua, come tutte le cose che ci circondano, tenuta assieme dalla forza elettromagnetica, responsabile della repulsione tra poli opposti di due calamite, dell'esistenza di radio e televisione,

dei colori e della luce. Ma potendo spingerci a temperature ancora pi alte, questa volta di miliardi di gradi, neppure i nuclei esisterebbero pi: in tali condizioni la cosiddetta "interazione forte", cos chiamata proprio perch pi forte di quella elettromagnetica, non solo non in grado di tenere attaccati neutroni e protoni nel nucleo (come fa a temperatura ambiente), ma neppure quark e gluoni, le particelle di cui essi sono a loro volta composti. Tali particelle si troverebbero secondo le teorie pi accreditate in uno stato che prende il nome di Quark Gluon Plasma. Come si studia questo fenomeno ad ALICE? L'unico modo di riprodurre in laboratorio temperature cos alte tramite la collisione di particelle, che essendo estremamente leggere rispetto a ci che percepiamo comunemente, vengono accelerate con forti campi elettromagnetici, cosa irrealizzabile persino per la classica capocchia di spillo. All'interno di LHC, per circa un mese all'anno non si fanno collidere protoni nel vuoto, ma nuclei composti da circa 300 tra protoni e neutroni; le altissime energie coinvolte, legate alla velocit con cui gli ioni arrivano all'impatto, fanno in modo che si raggiungano temperature di miliardi di gradi. Dai prodotti delle reazioni gli scienziati di ALICE, tutti curiosi come l'omonima protagonista del romanzo di Lewis Carroll, potranno infine capire meglio l'interazione forte e le propriet della materia durante il primo secondo di vita dell'Universo. Danilo Jaccarino Fonti, approfondimenti:
* Pagina INFN di LHC Italia: http://www.infn.it/lhcitalia/index.php? option=com_content&view=category&layout=blog&id=3&Itemid=11 * Pagina CERN (francese, inglese): http://aliceinfo.cern.ch/Public/Welcome.html Suggerisco come immagine: http://news.phy.duke.edu/wp-content/uploads/2010/11/ALICE_PBPB.jpg Ogni "capello" la traccia lasciata da una particella nata all'interno dei rivelatori di ALICE in una singola collisione tra due nuclei di Piombo. Generalmente alle energie coinvolte se ne contano in totale decine di migliaia.

Lo stesso autore del blog a cui l'ho "sottratta" riporta come fonte il CERN, ed in effetti difficile tracciarne esattamente l'origine (ma potrei provare).

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