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CERCANDO LIMMORTALIT

Alessandro Mazzoni

Libro-gioco

CERCANDO LIMMORTALIT
Alessandro Mazzoni

Libro-gioco

Come leggere questo libro


Quello che ti stai apprestando a leggere non un libro come tutti gli altri. Il protagonista di questo libro sei tu, e sarai tu stesso, con le tue scelte e le tue decisioni, a sviluppare una storia che, se avrai fortuna e coraggio, ti porter ad un lieto nale. Molti possono essere i sentieri da percorrere ma anche molti i pericoli che potrebbero portarti ad un nale poco felice. Ma non scoraggiarti: questo libro fatto per essere letto e riletto pi volte, e ogni nuova lettura sar un viaggio completamente diverso dal precedente. Alla ne di ogni parte del racconto ti verr chiesto di scegliere fra due o tre possibili sviluppi della storia (per fare un esempio, potresti scegliere se prendere il sentiero di destra piuttosto che quello di sinistra) e dovrai leggere seguendo i numeri che ti verranno indicati, corrispondenti alle pagine del libro. Le tue scelte inuenzeranno cos lo svolgersi delle vicende.

La leggenda degli Ombrosi


Cera una volta, nelle antiche terre di Hylea, un popolo di uomini soprannominati gli Ombrosi. Avido e meschino era il cuore degli Ombrosi, orrido alla vista il loro aspetto. Le donne portavano sul volto una folta barba, i seni cascanti venivano pitturati con sangue di pipistrello mischiato a terrosi pigmenti. Gli uomini, piccoli e dalle gambe ricurve, si trascinavano sporchi sulla nera roccia, portando sulla schiena un enorme e deforme gobba ereditata da chiss quale tremendo antenato. Errabondi da un paese allaltro, i poveretti cercavano una terra dove poter vivere in pace, se non altro lontano dai popoli da cui tanto venivano disprezzati. Delusi ed ormai stanchi dopo una vana ricerca, si stabilirono nelle profonde grotte sotterranee dei monti Ologma a Nord del paese, maledicendo lintero regno di Hylea. Quella vita, divenuta ancor pi primitiva di quanto non lo fosse gi in principio, certo non giov al loro animo che si fece ancor pi pregno di cupo odio verso il mondo. Soggetti ai loro oscuri istinti persero lentamente la ragione, la vista, il ebile barlume damore che forse un tempo aveva rischiarato i loro cuori. I secoli passarono senza che nessuno sapesse pi nulla di loro e cos la loro storia si perse nelle epoche divenendo leggenda, la stessa leggenda che sto narrandovi fra queste righe. Ma la storia non termina qui. Un giorno la Grande Madre pos il suo grande occhio glauco sui monti Ologma, penetr nelle viscere della terra epianse: la Grande Madre prov un'immensa piet alla vista di quello che i suoi gli erano diventati. Mossa da compassione decise di prendere per mano quelle creature ormai degenere e le condusse alla luce del sole, nel mondo che tanto odiavano. Ridiede loro la vista e decise di trasformare radicalmente il loro aspetto. La loro pelle si fece bianca ed eterea come la neve, gli arti si allungarono: agli uomini fu fatto dono di una schiena diritta e forte, alle donne di un corpo snello e agile. I loro occhi si assottigliarono, il nero iride divenne dei colori delle stagioni. La Grande Madre istru gli Ombrosi ad una vita in comunione con la natura e diede loro una terra fertile e prospera nella quale poter vivere in pace e tranquillit; il Bosco Ombroso prende non a caso il nome dai suoi primi abitanti. Essi iniziarono ad amare il calore del sole del meriggio, il loro animo si ingentil e la cattiveria nei loro cuori fu sradicata. La Grande Madre non si accontent di tutto questo: tale era lamore che provava per queste creature che decise di conceder loro una stupenda fontana in bianco marmo dalla quale sgorgava unacqua cristallina e pura. Gli ombrosi andavano spesso ad attingere lacqua alla fonte e pi liquido essi bevevano sempre maggiore diveniva la loro belt e giovinezza: anzi potremmo dire che non invecchiavano neanche di un giorno. L'acqua aveva infatti lo straordinario potere di conservare in un eterno presente tutto ci che veniva in suo contatto. Anche il Bosco non era pi vincolato al mutar dei climi o delle stagioni, perdurando in una sempiterna primavera. Fu cos che nacquero i famosi El di Bosco Ombroso. Molte sono le storie legate a queste eleganti creature della foresta ma la loro genesi perlopi sconosciuta alla maggior parte delle persone. Si dice ad esempio che gli el siano in perfetta armonia con la natura che li circonda ma questa non la realt. Grande fu il dono della Madre, ma cos facendo ella cre un popolo che nulla aveva a che spartire con la natura, poich ne negava il normale decorso. Ogni cosa subisce linuenza dei cicli della nascita, dello sviluppo e della morte. Gli el dimenticarono presto

Buona lettura!

il senso di tutto ci. Iniziarono a condurre una vita oziosa e spensierata, lontana dagli altri popoli spesso invidiosi del dono che la Madre aveva fatto loro. Divennero troppo orgogliosi e sicuri di loro stessi e con il passare delle ere si fecero sempre pi isolati e pi schivi. Per adeguarsi alla nuova e imperitura vita dovettero persino limitare le nascite allinterno del Villaggio (sono infatti diversi secoli che non si vedono bambini). Gli el nirono col chiudersi nella loro sempreverde foresta, lontani dagli eventi che intanto sconvolgevano le terre di Hylea ed ancora una volta del popolo degli Ombrosi non si seppe pi nullaalmeno no allinizio della nostra storia.

Tu chi sei?
Tu sei un Elfo di Bosco Ombroso. Sei bellissimo. I tuoi occhi sono verdi smeraldi, i capelli sono riccioli dorati con striature del colore delle foglie in autunno. Non hai et, non hai memoria del tuo passato prima della trasformazione attuata dalla Grande Madre. Conduci unesistenza mite, fatta di sobrie feste, giochi oziosi e lunghe ore trascorse nella contemplazione della rigogliosa natura che ti circonda. Come gli altri del tuo popolo non hai mai sentito lesigenza di varcare i conni del Bosco. Sei un abile suonatore di arpa ed un esperto arciere (sebbene quest arte sia perlopi obsoleta vista lassenza di attacchi o guerre al placido Bosco Ombroso). Ricopri un ruolo di prestigio presso il Reale Palazzo della Regina, come suo cavaliere personale. e sei abile nelluso del pugnale. Il tuo corpo atletico e scattante, frutto di numerose corse tra le fronde degli alti alberi. Non conosci la paura; la malattia e la sofferenza sono estranee al tuo essere. Mai un fremito di Desiderio ha sorato il tuo animo.

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Luce, luce, luce. Una bianca e lattiginosa luce mattutina immerge la radura e il Lungoume. Ti trovi sulla radice di un nodoso salice ed osservi rapito il mosaico di colori che i riessi di luce generano sullacqua. Il Bosco immerso in un'assoluta pace, la melodia prodotta dei utti ti culla come una madre e ti senti in comunione col mondo e la natura. Un turbamento, un brivido, scuote allimprovviso la terra e lacqua. Alzi il capo, come risvegliato allimprovviso dopo un lungo sonno, e scorgi allorizzonte una caotica nuvola rossa che si agita sul ume e si fa sempre pi vicina. Pesci, pesci, pesci. Uninnita quantit di pesci scarlatti sta risalendo impetuosa il corso d'acqua passando davanti ai tuoi occhi, sbarrati per lo stupore. Incuriosito dallo strano evento segui gli animali risalendo tu stesso il corso dacqua. Rosso, rosso, rosso. Di sempre pi rosso i tuoi occhi si colmano: non solo il rosso delle loro squame ma soprattutto il rosso del sangue che gli stessi perdono in seguito alla guerra, tremenda, che stanno combattendo contro i utti che vorrebbero ricondurli a valle. Arrivato alla foce del ume la scena che ti si para davanti ti lascia senza parole: una gigantesca fontana di marmo, la fontana della Grande Madre, poggiata su di un alto basamento formato da bianchi gradoni, cerca di essere raggiunta dagli ultimi pesci ancora in vita. Con le ultime energie rimaste in corpo saltano disordinati a destra e a manca; le bocche spalancate nellinutile sforzo; gli occhi cremisi ricolmi di paura per linevitabile ne alla quale stanno andando incontro. Terminati gli ultimi, disperati balzi, ci che ti si presenta una terribile distesa di vermigli corpi senza vita. Vuoi avvicinarti alla fontana per vedere se almeno un animale riuscito a compiere la disperata impresa. Risali con fatica i gradoni e sporgi la testa nellincavo del bacino. Vuoto, vuoto, vuoto. Il vuoto pi assoluto invade la Fontana. Senti che ti chiama, ti attira verso di esso con una forza irresistibile. Tenti di lanciare un urlo disperato ma anchesso soffocato dallAbisso.

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Ti svegli di soprassalto, sudato ed angosciato dopo lo strano sogno. Non ti mai capitato di assistere ad un tale disastro, ma per fortuna erano solo immagini prodotte dalla volubile notte. Ti alzi. Il sole non ancora sorto su Bosco Ombroso, il tuo popolo riposa tranquillo nelle proprie arboree abitazioni. Hai la bocca riarsa e senti il bisogno di fare due passi. Indossi il tua farsetto verde scuro ed esci di casa deciso a prendere una boccata daria. La languida luna manda gli ultimi bagliori prima di scomparire oltre le fronde, lasciando posto al nuovo giorno.Ti dirigi verso la Sacra Fonte al centro del villaggio. Ora stai decisamente meglio, anche se quellinspiegabile sensazione di pericolo, per te cos nuova e sconosciuta, ti pervade l' animo. Giunto alla fontana ti fermi, pietricato. La fontana vuota! Leterno zampillo, limmortale usso che da remote ere sgorga dal bianco marmo scomparso: sparito! La linfa vitale degli El, dellintero Bosco non c pi. Senti la testa girare ed allimprovviso le tue gambe vacillano. Ti accasci al suolo e tutto si fa oblio.

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Sono trascorsi alcuni giorni dalla tua tragica scoperta. Per motivi assolutamente oscuri la Fonte dellacqua imperitura ha cessato di funzionare. Sei sconvolto nel profondo, cos come il resto degli abitanti di Bosco Ombroso che, in preda ad un panico innominabile, non sanno come reagire alla situazione. Il popolo si rivolge speranzoso alla Regina Ofelia. Anche tu ti stai recando presso Sua Altezza, accompagnato da Nicoras, il tuo amico pi fedele, anchegli al servizio della Regina. Raggiungete le stanze di Ofelia e trovate la Regina sdraiata nel suo sontuoso letto a baldacchino coperto da ori che un tempo erano splendidi e rigogliosi. Il suo volto emaciato e pallido. In tanti secoli non hai mai visto la bellissima Regina in un tale stato: nei suoi occhi si legge solo il terrore e langoscia. Vi avvicinate al letto per ascoltare la sua parola: Fidati sudditi, la situazione in cui ci troviamo, lavete ben compreso, assai critica. Dopo la tua terribile scoperta, oh mio fedele cavaliere... prosegue rivolgendo lo sguardo su di te, il nostro popolo ha perduto ogni certezza, ogni senso, ogni speranza. Troppo fu il tempo in cui fummo superiori: superiori allo scorrere del tempo, ai ritmi della natura, alla vecchiaia e alla decadenza, superiori alla paura ed alla morte. Ebbene in questo infausto giorno tutto ci sembra solo un ricordo lontano. Lera degli El giunta al tramonto: presto anche Bosco Ombroso precipiter in un freddo inverno dal quale nessuna magia lo potr salvare. Diverremo tosto vecchi e. Oh! Non oso pensare a che cosa ne sar di noi. alla sovrana si spezza la voce in singhiozzi strozzati. Maest intervieni deciso, non perdete ogni speranza, forse una possibilit ci concessa: andremo alla cerca della Grande Madre e la pregheremo di rendere nuova vita al nostro popolo. Molti tentativi ho fatto in questi giorni per intercedere presso la Grande Madre dice la Regina, ma sembra che essa non voglia darmi ascolto, chiss che forse sia scomparsa anche lei o, peggio ancora, non sia mai esistita se non nei sogni e nelle speranze di noi, folle popolo che credeva di vivere in eterno, popolo che si lasciato vincere da languide certezzecertezze ormai perdute, vane. Interviene Nicoras: Non dovete parlare cos Maest, la paura domina la vostra voce, dovete avere fede! Partiremo alla cerca della perduta immortalit e vedrete che non falliremo. La Regina Ofelia scuote la testa sduciata: Non posso nemmeno pensare ad un simile risvolto. Se doveste fallire, certo saremo perduti: nostro destino sar quello di ritornare alla putrida terra dalla quale siamo nati, alle squallide caverne da cui fummo estirpati come vermi. Ad una simile ne preferirei la morte. La Morte. Sapete, laltro giorno venuta a farmi visita nelle mie stanze; Lei, con il suo ghigno atroce stampato in volto e le corna ritorte. Ha detto che presto mi prender e cos sar per tutti voi. Ho paura, una paura che mai avevo provato in vita mia, una paura che mi serra la gola, che non mi permette di uscire da questo letto, un letto che presto sar la mia tomba., e riprende a piangere senza posa.

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Uscite sconvolti dalle Reali stanze e facendovi coraggio lun laltro programmate la partenza per una ricerca che ha una meta ben precisa, ma nessuno sa quale sia la strada per raggiungerla. Per impiegare meno tempo decidete che sia pi saggio dividervi. Tu imboccherai la Porta Est della citt, Nicoras imboccher quella Meridionale. Raccolto il necessario per la partenza allinterno di uno tascapane in pelle, incluso arco e frecce ed il tuo pugnaletto, stai per uscire dalla citt, quando una gura incappucciata ti si avvicina. Non riesci a scorgere il suo volto ma la sua voce femminile e molto dolce. Fratello ti dice prendendoti una mano, accetta uno fra questi umili doni prima di partire. Chiss che non ti torneranno utili per la tua ricerca. E cos dicendo estrae dal mantello tre oggetti: uno un vasetto contenente del Polline di Camelia Elca, utile per attirare verso di te qualunque creatura, il secondo un sacchetto di Bacche Amarantate, rinomata panacea in uso presso il tuo popolo, ed il terzo un misterioso Involto di foglie di ninfea, dal contenuto sconosciuto. Dopo aver scelto un oggetto, ringrazi e saluti lambigua gura. Prima che tu faccia in tempo ad allontanarti essa ti prende un braccio con la bianca mano e ti sussurra allorecchio: Ricordati di questa mia benedizione e che la fortuna e il coraggio siano sempre al tuo anco. Sigillo di Diamante Sigillo delle Stagioni Non ancora rivelate Son tutte le ragioni Dorme il dormiente Il sole alto a Oriente Il tempo ancor Reggente La luna riposa fremente Ti incammini lungo il sentiero che si allontana dalla tua citt natale, il tuo regno, lunico posto al mondo conosciuto, ripensando alla strana lastrocca appena ascoltata. Presto incontri una biforcazione. Sei indeciso sul da farsi quando ti giungono allorecchio lontane melodie :dal sentiero di destra ti sembra di riconoscere il suono di un dolce auto, da quello di sinistra un ditirambo di allegre voci e suon di tamburelli.

-Se prendi il sentiero di destra leggi a pagina 5) -Se prendi il sentiero di sinistra leggi a pagina 6)

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Hai scelto di seguire la melodia del auto. Percorrendo il sentiero ti chiedi chi sia mai lartece di un cos bel suono. Pi avanzi e pi la musica aumenta dintensit ma non riesci a scorgere proprio nessuno. Ad un tratto intravedi unombra muoversi furtiva fra gli alberi ai margini della via, accompagnata da un fugace fruscio. Ti fermi ed esclami:Vieni fuori, chiunque tu sia, non ho intenzioni ostili. Nessuno risponde. Riprendi il cammino ma ecco che ti sembra di vedere nuovamente unombra ricomparire dietro ad un tronco poco distante da te. Prendi larco e incocchi una freccia, pronto a colpire, ma ecco che lombra scomparema allistante riappare su di un ramo sopra la tua testa e poi ancora tra le felci.e ancora nellincavo di un vecchio ceppo. Nel mentre la musica ha cambiato ritmo e volume: ora molto pi incalzante, tanto che ti pare provenire dalla tua stessa testa. Esausto e spaventato gridi: Fatti vedere se hai coraggio! Sei abile a frastornare i viandanti con la tua musica ma hai la vigliaccheria di non mostrarti, non cos? Non fai in tempo a nire la frase che qualcosa (o qualcuno) ti sora la spalla. Ti giri di scatto pronto a colpire ma non vi altro che il sentiero, deserto. Ti rigiri per riprendere la strada e fai un balzo per lo spavento: davanti a te ti si para un piccolo ometto, alto allincirca come un bimbo, con la tunica rossa ed un curioso e largo cappello di paglia. La musica cessata e non a caso lomuncolo regge nella mano sinistra un bel auto di legno chiaro. Dallombra del cappello intravedi un sorrisetto malizioso, stampato su una piccola bocca rossa. Quella bocca sa pure parlare e la voce che ne esce ha lo stesso timbro acuto e petulante dei bambini. Parola dordine! esclama con fare perentorio. Lo guardi senza capire continuando a tendere larco. Parola dordine!!! grida pi forte lometto. Che diamine vuol signicare? Parola dordine ripete laltro, questa volta sussurrando. Nessuno pu alla festa di Buck lo Spiritello partecipare se non conosce la Parola dOrdine!!! Io qui non vedo nessuna festa e nemmeno un invitato? puntualizzi con fare sarcastico. Il volto in ombra dellomino si fa risentito. Ahi ahi, su questo hai ragione dice con fare sottomesso. Sembra stia per piangere ma poi, con rinnovato entusiasmo, chiede con la voce supplichevole tipica dei bambini quando vogliono ottenere qualcosa: Vuoi essere mio ospite? Sconcertato da un tal modo di fare incorci le braccia e chiedi: Che cosa ci sarebbe di cos bello da festeggiare, sentiamo? Ma come!!! Non ne hai sentito parlare, strano: eppure la voce si sparsa rapidamente negli ultimi giorni nella boscaglia. Festeggiamo la caduta degli El, naturalmente!

Sentendo una simile offesa provi un sentimento di rabbia indicibile. Un elfo di Bosco Ombroso che si fa prendere per il naso da un simile spiritello non si mai visto: prendi la mira e scocchi una freccia diritto verso la maligna creatura, ma purtroppo il colpo fa cilecca poich lometto gi scomparso unaltra volta, seguito da una frivola risatina. Osi sdarmi oh Elfo di Bosco Ombroso? domanda ora lo Spiritello con voce che vuole sembrare imperiosa. Ebbene allora preparati poich non puoi nulla contro di me, proprio nulla nulla nulla Ed il maledetto auto riprende a emettere acute note di una melodia frastornante. Ti rendi conto di non riuscire pi a muovere le membra, o per meglio dire che esse sono mosse da una volont contro la quale non puoi lottare. Lasci cadere larco di mano ed inizi a ballare come un ossesso, oramai senza controllo, spettatore di un corpo che non ti appartiene pi. La situazione imbarazzante ma stringi i denti per non cedere allimplorazione di far cessare lincantesimo. Ne hai abbastanza? riprende la vocina. Bene! Ora che abbiamo chiarito chi detta legge nel Boschetto di Buck, dimmi, che cosa ci fa un Elfo su codeste contrade? Impotente di fronte ad una simile creatura racconti la verit riguardo il tuo peregrinare. Ah, disgraziate creature che non siete altro voi El dice Buck scuotendo la testa (nel frattempo ricomparso davanti a te), cosa credevate di fare andando contro ai principi della Signora dHylea? Ora state pagando il prezzo delle vostre azioni, vi sta proprio bene quello che vi capitato! Ora che ti sei divertito a sufcienza, lasciami andare, le tue parole non hanno alcuna consistenza per le mie orecchie enunci alla ne. E invece dovrebbero, sciocca creatura, io posso risolvere i vostri problemi se questo ci che ritieni pi utile per il tuo popolo in questo momento. Anche se cos fosse, cosa che certamente dubito, non verrei di certo a chiedere aiuto ad una creatura meschina e subdola come te! ribatti con ferocia. Non ti arrabbiare piagnucola Buck, guarda che non sto scherzando, ci che vai cercando io lo custodisco: la mia musica immortale, poich fu Lei a tramandarmi tale melodia. Posso fartene dono ed Ella giunger in un baleno e ridar eterna linfa al vostro popolo, ma in cambio mi dovrai rendere un servigio. Devi sapere che Rodrigo, il mio lumacone di servizio, stato colpito da una malattia mortale, curabile solo con il Frutto di Gont, assai raro nelle nostre regioni. Come ormai avrai capito io sono il protettore di questo boschetto e non mi permesso allontanarmi, ma se tu mi porterai ci che ti chiedo allora ti insegner le note eterne del mio auto. Indeciso se credere o meno alle parole dello Spiritello, concludi che in fondo non hai nulla da perdere e quella che ti stata proposta sembra attualmente lunica via da seguire. Mi stato detto che tale magico frutto si trovi al Tempio dello Spirito, ma altre voci mi hanno riferito invece che ne ha qualche esemplare il Saggio del Bosco delle Quattro Stagioni.

-Se cerchi il frutto al Tempio dello Spirito leggi a pagina 7) -Se lo cerchi nel Bosco delle Quattro Stagioni leggi a pagina 8)

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Hai scelto di seguire il suono di tamburello della musica sfrenata. Mano a mano che avanzi nel sentiero il ditirambo si fa pi forte: auti, archi e tamburi fremono sotto la sicura guida di abili dita appartenenti a creature di cui non riesci a scorgere lentit. Tosto raggiungi una radura dove centinaia di stranissimi esseri stanno ballando e festeggiando al ritmo incalzante dellorchestra. Persino gli animali, rapiti da un euforico entusiasmo, ballano energicamente sulle zampe posteriori. Pensi a come sono ben diverse le feste elche, molto pi pacate e monotone.; avresti voglia anche tu di gettarti nella mischia ed obliare i tuoi incarichi anche solo per un momento, ma la coscienza non te lo permette: Ho una missione da portare a termine! ripeti a te stesso. Mentre stai cos riettendo ecco che dal magico cerchio di esseri danzanti, si distacca uneterea gura dagli arti affusolati. Non sapresti denirne let, la razza o il sesso; eppure ti sembra di non aver mai visto un essere pi bello, perno pi bello della Regina Ofelia. Allunga una mano verso di te e con gli occhi, accesi e penetranti, chiede di prenderla e seguirla nelle danze. Che fare?

- Se accetti la proposta del magico essere leggi a pagina 9) - Se riuti leggi a pagina 10)

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Hai deciso di cercare il Frutto di Gont al Tempio dello Spirito. Giunto davanti al palazzo, grazie allindicazione di una gentile volpe dei boschi, rimani incantato dalla sua bellezza: una struttura in pietra antichissima nella quale il lavoro delluomo si fuso, nei secoli, al lavoro della natura creando una compenetrazione di architettura ed alberi davvero singolare e suggestiva. Vieni accolto benevolmente da un giovane monaco dal mantello viola che se ne sta con le mani giunte sulla soglia, come se stesse aspettando il tuo arrivo da chiss quanto tempo. Sii benvenuto straniero ti dice con la voce tranquilla, il Tempio dello Spirito casa per il viandante stanco e affamato. Entra, te ne prego, e riposa le membra dopo il lungo viaggio. Vieni scortato allinterno del tempio dove trovi una corte con splendide arcate. Sotto i portici passeggiano dei giovani, probabilmente degli iniziati a qualche misterioso culto. Respiri un senso di pace e di calma incredibile. Pensi: Come fanno ad essere cos tranquilli sapendo che un giorno la morte verr a prenderli con s? Quel tipo di pace, che tu conoscevi cos bene, lhai ormai dimenticata da un pezzo. Vieni condotto nelle stanze pi interne del palazzo, no a raggiungere un grande salone formato da tre ampie navate. Al centro troneggia un gigantesco albero ricco di frutti verdi, alcuni grossi quanto unanguria. Se tale albero ti suscita sgomento, ancor pi strana ti appare la visione di una giovane dama, legata con una pesante catena ad una radice dellarbusto. Sembra tramortita ma non appena i suoi occhi incontrano i tuoi, ecco che il volto le si illumina di un furore nascosto. Inizia a dimenarsi e ad urlare. Liberami! Liberami oh giovane straniero! Non dar credito a questi falsi asceti. Guarda coi tuoi occhi la punizione che ingiustamente devo subire per loro mano. Salvami ti prego! e tra le grida ed i singulti, cerca inutilmente di divincolarsi dalle robuste catene. I giovani monaci sono stranamente impassibili di fronte alla scenata della fanciulla, cos come la tua guida che non si scompone per nulla. Non badare a quella donna, si comporta cos con tutti gli stranieri. Deve pagare un salato prezzo per il male che porta seco, e poi, la funzione della sua vita indissolubilmente legata al Grande Albero di Gont, senza di lei morirebbe allistante. Realizzi di aver trovato nalmente lalbero che cercavi, ma i tuoi pensieri vengono interrotti bruscamente dalla giovane donna che riprende i suoi lamenti: No, non ascoltare le falsit di quel demonio, liberami!!! Sono stata incatenata solo per essere la serva di questi mascalzoni che tanto ricercano la salvezza dello Spirito ma che poi non sanno rinunciare ai piaceri del corpo. Maledetti!!! Vedo nei tuoi occhi tanto amore e coraggio, solo tu puoi salvarmi, aiutami!!! Non badare a lei continua melliuo il monaco, incurante delle urla, dimmi piuttosto, che cosa vai cercando al nostro Tempio? Spieghi al monaco che sei alla ricerca del raro frutto di Gont. Egli ti indica lalbero al centro della sala e dice:

Quello che vedi, uno degli ultimi e rarissimi Alberi di Gont, in tutta Hylea non ne rimangono che pochi esemplari. I suoi frutti hanno un potere di guarigione straordinario. Scorgo sincerit nel tuo cuore e so che ne farai buon uso, hai il mio permesso di raccoglierne uno!, e cos dicendo ti dona una freccia magica con la quale potrai colpire un frutto e farlo cadere senza che esso ne venga danneggiato. Incocchi la freccia nel tuo arco e prendi la mira su di un bel frutto maturo che penzola in alto a destra, quando la tua attenzione si rivolge nuovamente sulla fanciulla che, in lacrime, sembra arrendersi al suo triste destino. Tra i singhiozzi sussurra: Io non voglio morire cos, io voglio vivere

-Se decidi di mirare alla catena che tiene prigioniera la fanciulla leggi a pagina 11) -Se decidi di mirare al frutto di Gont leggi a pagina 12)

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Hai scelto di cercare il frutto di Gont dal Secolare Guardiano della foresta. Una volta raggiunta la radura indicatati dallo spiritello Buck, trovi un gigantesco albero dalla rugosa corteccia e dalle contorte radici. Nella parte bassa del fusto ti pare di intravedere nelle pieghe del legno quattro giganteschi volti umani che fanno da corona alla circonferenza dellalbero. Uno di essi, quello che ti sta di fronte, inizia a parlare con voce profonda e gutturale, ti ricorda il suono di un contrabbasso: Io prorompe, sono il Primo Protafer, Guardiano indiscusso del Bosco delle Quattro Stagioni Ehi ehi! E noi altri chi saremmo, sentiamo si aggiunge una voce dal volto a sinistra. S giusto, la considerazione per noi altri dove lhai lasciata? ribatte la voce proveniente dal volto a destra. Il primo volto sbuffa stizzito: Ebbene Noi, I cinque Protafer ( cos va bene???), siamo il Guardiano indiscusso del Bosco delle Quattro Stagioni! Che possiamo fare per un giovane Elfo scappato dalla sua terra dorigine? Non sono affatto scappato ribatti. Sono alla cerca dellimmortalit, ma potr evocare la Grande Madre solo se trovo un frutto di Gont, Potete aiutarmi? A parlare ora il volto sul lato nascosto dellalbero: Ahim lo faremmo volentieri, se potessimo, ma anche noi siamo stati colpiti da una malattia gravissima che ci logora nel profondo e il magico frutto che producevamo in gran quantit ormai scomparso. Protafer, il Quinto Protafer, che custodisce le profonde radici della nostra essenza, si trova in gravissimo pericolo e se lui dovesse soccombere, lintero Guardiano morirebbe. Presto pure noi altri dovremmo tornare alla Grande Madre che un d ci gener. Proponi al Guardiano il tuo aiuto, sempre che sia possibile fare qualcosa. Ah, non crediamo tu possa far qualcosa per noi, come ti ho appena detto un male indicibile si nascosto nelle viscere del nostro essere, ed ogni giorno che passa la sua forza aumenta. Fatemi provare, non avete nulla da perdere! Temiamo per la tua incolumit, giovane Elfo, ma se proprio insisti eccoti accontentato e cos dicendo il gigantesco albero alza una radice lasciando intravede una profonda e oscura tana. Di fronte al baratro provi un moto di terrore.

-Se hai sufciente coraggio per fare il salto leggi a pagina 13)

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Accetti lofferta della splendida creatura e ti unisci al cerchio di bizzarri esseri che danzano felici. La musica diventa tuttuno con il tuo essere; il tuo corpo si muove per proprio conto come spinto da una volont ultraterrena. Per la prima volta nella tua lunghissima vita ti abbandoni senza riserve allebbrezza e alla passione, da sempre sopite nel tuo animo. Un senso di appagamento accompagnato da uno stato di perdita di identit si impossessano del tuo essere: non sei pi solo un elfo del Bosco, sei il vento che spira tra gli alberi, sei le stelle che brillano nel rmamento, i boccioli che in primavera desiderano nascere e crescere, rigogliosi e vivi, sei il fuoco che brucia nelle lanterne, sei un essere unico eppure centomila. Hai limpressione che in questo frangente un grande mistero ti sia stato rivelato: un mistero dai risvolti cos complessi, eppur cos semplici al contempo, al quale non sapresti dare un nome. Nel cerchio magico il tempo perde il suo normale corso e la sua normale accezione; potresti continuare a danzare in eterno; eppure non cos. Ad un tratto tra le varie creature festose si eleva una gura diversa dalle altre, detentrice di unenergia superiore. Porta un lungo abito dai riessi cangianti contenenti tutti i colori dellarcobaleno. Ad un suo cenno i musici smettono di suonare ed il cerchio si scioglie. Le luci delle lanterne si spengono e nel pianoro scende la calma. Le creature si sdraiano sullerba contemplando il cielo limpido e stellato della meravigliosa notte. Letereo essere che ti ha accolto nel cerchio si stende al tuo anco e con una delicatezza ed una naturalezza indescrivibili ti fa dono di un intenso bacio sulle frementi labbra. Prendi questo e conservalo con cura ti sussurra allorecchio e prendendoti la mano vi pone un piccolo involto di foglie, confezionato con un grappolo attorcigliato di verde edera. Rimanete cos, abbracciati luno nellaltro, e prima di addormentarti pensi che non vi sia mai stato un momento nella tue eterna vita in cui hai provato una simile felicit.

-Leggi a pagina 14)

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Riuti lofferta della bellissima creatura. Ella non insiste ma il suo volto affranto e torna mesta dai suoi compagni. Continui il sentiero mentre comincia a cadere una ne pioggerellina. Stai rimuginando sulla tua scelta: In fondo che male mi avrebbe fatto un po di divertimento? Rimpiangi di non essere rimasto ma forse non tutto perduto. Decidi cos di ritornare sui tuoi passi, ma quando giungi nella radura la luna alta nel cielo e le danze sono gi terminate; le allegre creature se ne sono tornate nelle loro case nella boscaglia. Al loro posto trovi una gigantesca civetta appollaiata sul ramo di un albero. I suoi occhi gialli ti incutono uno strano timore. Sei qui per la festa? gracchia lanimale. Sei arrivato tardi ragazzo, ma se ne hai voglia, puoi divertirti un po con me, che ne dici? Vado pazza, ti dico pazza, per i giochi di parole e gli indovinelli conclude prorompendo in una sonora risata sgangherata. Timidamente esclami che hai poco tempo da perdere per cose futili di quel genere. Eppure per assecondare il tuo istinto non avresti forse accettato di ballare no a tarda notte con le creature del bosco? Mi sbaglio forse, giovane elfo dalla vita mortale? La mia non una richiesta ma un imperativo: questa notte ho voglia di divertirmi e se non mi asseconderai con le buone dovr ricorrere ad altro. Detto ci il subdolo volatile inizia a sbattere velocemente le ali, evocando cos un cerchio di rosso fuoco che ti circonda e non ti lascia vie di scampo. Ti senti in trappola e non sai come agire. Al contempo, la civetta osserva divertita la scena dallalto del suo ramo, ridacchiando Sei come i topolini che cercano invano di scappare ai miei artigli. Vedi che cosa capita a rinunciare alle proposte delle creature fatate? Ora veniamo a noi e cerca di usare la testa: se sarai bravo ti lascer libero (la carne di voi el non mi mai interessata, siete.insipidi, in tutti i sensi) e potrai tornare alla festa che tanto agognavi. La civetta torce la testa in un giro completo ed ecco che dal terreno aforano strani solchi infuocati, che vanno a comporre una semplice griglia quadrata di nove caselle. Riportando la testa alla normale posizione, il volatile compie unaltra magia, facendo apparire uno scrigno in legno, sul quale sono incisi misteriosi arabeschi. Su coraggio, aprilo! ti incita la civetta. Incerto, accontenti lanimale. Ti avvicini alla cassetta ed aprendola scopri al proprio interno nove oggetti: un vecchio calice polveroso, una bella lira rivestita doro zecchino, una torta ammufta in una casseruola in terracotta, un teschio umano, una boccetta contenente del liquido viola, una corona dorata e tre bambole di pezza, rappresentanti rispettivamente: un cantore dal berretto piumato, un cane nero, una cuoca dal cappello bianco. La civetta esclama dallalto del suo ramo Il gioco consiste nel posizionare questi oggetti allinterno delle

nove caselle della griglia, ossia un disegno del salone della regina visto dallalto. Bada: solo una combinazione quella corretta. Ti dar unindicazione per aiutarti nel tuo compito. Apri bene le acute orecchie, elfo, ed ascolta la mia lastrocca:

Cera una volta una bella Sovrana Dal cuor di pietra e di porcellana Un giorno strillava: ho sete! Ho fame! Voglio una festa nel mio bel reame! Regina

Venne il musico e la sua lira Tenuta stretta in diabolica mano, Seguiva la cuoca e la torta di mora, Portata con garbo in segno di dono.

Lira

Mentre un cagnone annusava il tortino La donna si volta e prende il veleno. Maestade poi urla: voglio anche il vino! La furba nel calice ne pone un goccino.

Torta di mora

Prende alla destra, la Regina assetata Il mortal ele, ignara e beata Trangugia lintruglio nellunico sorso Che della morte il subdolo morso

-Se indovini la corretta posizione degli oggetti nella griglia (confronta la soluzione in fondo al libro), sei salvo e sei libero di andare, tornando magicamente alla festa nel bosco. Leggi a pagina 9) -Se invece la combinazione non corretta dovrai ricominciare da capo lavventura. Fine

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Nonostante gli avvertimenti del monaco il tuo senso di giustizia ti impedisce di lasciare la fanciulla in una simile prigionia. Qual genere di orride creature potrebbe far questo ad una cos bella ragazza? pensi. Appena il frate si volta, prendi liniziativa e scagli la freccia contro la pesante catena di ferro; tale la precisione e la forza del lancio che essa si frantuma allistante in mille pezzi lasciando libera la giovane. Tutto accade in un lampo: la ragazza, assai sorpresa, si alza e prende la mano che gentilmente le offri. Appena il monaco capisce quanto sta avvenendo, urla disperato: Sciagurato! Tu non ti rendi conto delle tue azioni! Da bravo, consegnaci la ragazza e nessun male ti verr fatto. Non hai nemmeno tempo per ascoltare le parole del prete e, sotto lattonito sguardo dei giovani adepti, ti ondi il pi rapidamente possibile verso luscita assieme alla fanciulla. Essi, prima cos tranquilli e mansueti, tentano ora in tutti i modi di bloccarvi la fuga, ma grazie allagilit e alla destrezza acquisite in tanti secoli di allenamenti tra gli alberi, riuscite a spuntarla e scappare dal portone principale, dritti nella macchia del bosco. Una volta al sicuro, lasci la mano della fanciulla, ancora ansimate. Il giorno sta per volgere al termine e gli ultimi raggi del sole inammano di rosso la selva. Ella ti guarda negli occhi e pronuncia codeste parole: Io ti sar eternamente grata per avermi liberata, giovane straniero. Inla la mano in una tasca del bianco vestito e tira fuori un verde frutto di Gont. Non ancora completamente maturo ma ti potr egualmente aiutare. Prendi. Allunghi la mano e prendi il prezioso frutto dalle palme della fanciulla: ti piacerebbe prolungare quel contatto ma ella rivolge lo sguardo al cielo e il suo volto si adombra allimprovviso. Ora devo andare dice in un sofo. Si volta per andarsene, quando deciso le afferri un braccio ed esclami: Come, vorresti andartene? Ti prego rimani ancora un po con me, fra poco sar notte ed pericoloso per una fanciulla come te girovagare in simili contrade. Gli occhi della ragazza si riempiono di luce, ella sorride e ti accarezza una guancia. Oh caro, rimarrei ben volentieri con il mio salvatore ma... ti ripeto che non posso, per me ora di andare! Sei attonito e stupito da questa brusca reazione ma ti riuti di lasciarla andare e cos, in uno slancio di passione, le prendi il volto tra le mani e le dai un ardente bacio. Ella non si ritrae ma anzi contraccambia con altrettanto ardore. Il tempo trascorre veloce e le prime stelle iniziano a brillare sulla nera volta dellinnito. La giovane ad un tratto ha un sussulto e ti respinge con la forza. Ho detto che devo andare! dichiara decisa e cerca con impeto di divincolarsi da te. Che fare?

-Se lasci andare la fanciulla leggi a pagina 15) -Se la trattieni e cerchi di capire la fonte delle sue paure leggi a pagina 16)

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Nonostante la distrazione della fanciulla sei deciso a prendere il frutto e terminare la tua missione. Prendi la mira e ne individui uno bello maturo da colpire. Scocchi la freccia, che precisa va a colpire il bersaglio senza danneggiarlo, come garantito dal monaco. Ti avvicini allalbero per raccogliere il verde frutto, grosso quanto unanguria, quando ti accorgi che sulla supercie striata vi un piccolo buco. Lo prendi in mano, per meglio analizzarlo, ma sobbalzi spaventato per ci che vedi: un serpentello verdastro fa capolino dal foro sibilando con la lingua biforcuta. Spaventato, lasci cadere a terra il frutto che si disintegra come un anfora di terracotta, permettendo la fuoriuscita di un groviglio di viscidi aspidi avviluppati gli uni agli altri. Sei paralizzato dallorrore ed osservi impotente i rettili che iniziano ad attorcigliarsi attorno alle tue caviglie, come piante rampicanti. Chiedi aiuto al monaco, che di rimando scoppia in una fragorosa risata. Povero sciocco, speravi davvero che cedessimo uno dei nostri preziosi frutti al primo viandante che passa al tempio? Al contrario lalbero di Gont desideroso di nuova linfa giovane e rigenerante, come la tua. Procedete pure. I serpenti, che ormai controllano completamente il tuo corpo ed i tuoi movimenti mozzandoti il ato con le loro tremende spire, ti conducono vicino al tronco dellalbero e, tramutandosi in catena, ti imprigionano senza vie di fuga. La ragazza osserva triste la scena e scrolla la testa, rassegnata ormai al tragico destino che vi attende.

Fine

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Ruzzoli nelloscura apertura fra le radici del Guardiano. La quantit di cunicoli creati dalle stesse incredibile, tanto da formare una sorta di oscuro labirinto.

di ranocchi (alcuni grandi, altri piccini) saltellano intorno ad un gigantesco rospo violaceo. Limmane creatura contrae il ventre come fosse un pallone per lasciare fuoriuscire dal lurido corpo delle uova biancastre che scivolano in mezzo alla fanghiglia per unirsi in un gran mucchio. Lolezzo insopportabile. Con un'ultima ed immane contrazione, la Rana Madre depone le rimanenti uova, seguita da un liberatorio gutturale gracidio. Poi si gira verso di te e inizia a parlarti con voce rauca: Cosa ci fa una creatura della luce nellantro di Ancilla, la Rana Madre? Questo non il tuo antro, questo il luogo sacro sul quale si erge il potente Guardiano del Bosco ribatti. Sono stato mandato qui per ucciderti, nefasta creatura deforme. Il rospo gigante lancia una crocidante risata che rimbomba nella caverna. E cosi tu vorresti uccidermi vero, e perch mai giovane elfo? Io non faccio altro che fare quello che fai tu stesso. Cerco limmortalit! Cosa vorresti dire? chiedi sconcertato. Ma non capisci? I miei gli, i miei adorati ranocchietti, un giorno saranno forti e grassi. Io presto non far pi parte di Hylea, ma attraverso di loro continuer a vivere per sempre, in eterno. Si, ma cos facendo il Vecchio Albero tra breve sar morto! esclami. Alcuni vivono poich altri muoiono, la dura legge della vita e tu non ci puoi fare proprio niente. E cos dicendo emette un lugubre lamento. Poi si gira e con uno smisurato sforzo, produce altre uova. Cosa credi ragazzo? Che sia facile il lavoro di mamma, tu non sai nemmeno cosa voglia dire procreare. I miei adorati cuccioli sono sempre affamati e le vecchie radici di questo stupido albero non sono pi sufcienti a soddisfare le loro esigenze. Direi che il tuo incontro provvidenziale: devi sapere che noi anbi non siamo amanti della carne ma in mancanza di altro ci adattiamo facilmente. Da bravi, cuccioli miei, il pasto servito, mangiate quanto pi potete. Senza nemmeno avere il tempo di reagire ti trovi circondato da centinaia di fameliche bocche bramose, che ti attaccano da ogni lato. Con il tuo pugnale provi a colpirne qualcuno che cade a terra tramortito ma ahim vien tosto rimpiazzato da un nuovo arrivo. Ti rendi conto che le speranze di uscirne vivo sono ben poche, ma forse una possibilit c.

Quando avrai trovato il centro continua la lettura (inizia seguendo la freccia a sinistra no al punto rosso).

Una volta raggiunto il centro discendi in una stanza sotterranea. Il buio quasi totale ma i tuoi acuti occhi di elfo si abituano presto alloscurit e inizi a intravedere qualcosa. Il softto formato dalle intricate e profonde radici del Guardiano del Bosco ma ti accorgi che in pi punti sono state mangiucchiate e distrutte; il pavimento inoltre ricoperto da uno strato di viscidume appiccicoso che ti rende difcile ogni movimento. Ti appoggi alle pareti per trovare un appoggio quando la tua mano incontra una membrana liscia e vischiosa, che si gona e si contrae, tesa in un enorme sforzo. Spaventato ritrai la mano e indietreggi brancolando nel buio ma qualcosa alle tue spalle ti fa inciampare e cadi nella melma. Sul tuo corpo inizi a sentire strane presenze seguite da un fastidioso gracidio; viscide lingue ti leccano il corpo. Ti divincoli allistante e con fatica cerchi di rimetterti in piedi. Ormai i tuoi occhi si sono completamente abituati alloscurit e puoi osservare la scena che ti si present in tutto il suo orrore: uninnita schiera

-Se sei in possesso del Polline di Camelia elca, leggi a pagina 17) -Altrimenti non hai altre vie di fuga e dovrai soccombere alla viscide creature. Fine

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Ti trovi su di un alto promontorio dal quale osservi una vastissima distesa dacqua come non ne hai mai viste in vita tua. Il cielo grigio e minaccia di piovere, i torbidi utti del mare si agitano sotto di te. In lontananza scorgi un bianco carosello che magicamente se ne sta sospeso a or dacqua; i cavallini di legno ruotano senza passeggeri. Ma ecco che allimprovviso un cavallo prende fuoco; un fuoco che divampa rapidamente e si propaga allintero tendone, che si trasforma rapidamente in una immensa palla di fuoco turbinante. Assisti emozionato al sublime spettacolo, quando una voragine si apre sotto i tuoi piedi e ti ritrovi in un oscuro tunnel sotterraneo. Dal softto pendono stalattiti dalle strane forme che lasciano cadere gocce di fresca acqua creando un piacevole suono. Alcune ti cadono addosso bagnandoti il volto.

Leggi a pagina 18)

15
Sei immensamente dispiaciuto di lasciar fuggir via la fanciulla senza nemmeno una spiegazione, eppure guardandola in volto ti convinci che sia la cosa migliore da fare. Le lasci il braccio. Lei si gira, ti d un lieve bacio sulla guancia e ti sussurra: Non mi possibile darti spiegazioniti prego, dimenticami. Grazie ancora, mio salvatore e cos dicendo la vedi correre a perdiato nel folto della foresta, scomparendo nelloscurit della nascente notte. Rimani come incantato a guardarla correre via, ma quando si dilegua fra gli alberi, ella sparisce improvvisamente non solo alla tua vista ma anche alla tua memoria e ti senti come se avessi fatto un lungo sogno dal quale ti sei appena risvegliato

Leggi a pagina 19)

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Trattieni la fanciulla per il braccio e sei deciso a scoprire la verit sul suo conto; per quale ragione dovrebbe scappare via? Nel mentre, il sole ormai calato allorizzonte e la fredda luna fa capolino oltre i monti in lontananza.La ragazza si getta a terra, disperata e si tiene il volto fra le mani. Ti abbassi anche tu e le spieghi che vuoi solo aiutarla: Ti lascio andare se questo il tuo desiderio, ma perlomeno spiegami che cosa ti afigge? La fanciulla toglie le mani dal volto e fra i singhiozzi sussurra: Ormai troppo tardi. Dimprovviso un violento tremito scuote il corpo della giovane, che si erge di scatto in piedi, come fosse governato da una forza superiore; le pupille degli occhi le si fanno improvvisamente bianche ed il collo si inarca in uno spasmo innaturale. Spaventato ti allontani ed assisti impietrito alla raccapricciante scena. Dal naso, dalla bocca e perno dagli occhi della fanciulla inizia rapidamente a crescere una nera peluria che in poco tempo le oscura tutto il volto, un volto che si fa allungato come quello dei lupi. I seni spariscono per lasciare posto ad uno scheletrico e irsuto torace ed anche le braccia subiscono uninnaturale rotazione, cos come le gambe. In breve tempo la giovane scompare soppiantata da un'informe creatura delle tenebre, troppo aberrante per poterla descrivere interamente. Con gli ultimi scricchiolii di ossa e muscoli in torsione, la gura denisce la sua atroce forma ed ora ti osserva con famelica brama. Invochi la fanciulla ma non sai neppure il suo nome, ed in ogni caso ella sembra non fare pi parte di quel corpo. La bestia non risponde; se ne sta muta sulle zampe posteriori (s perch di zampe ora il caso di parlare) e ti osserva, uno sguardo gelido che nulla teme, uno sguardo che non puoi sostenere. Afferri il pugnaletto ma la forza va presto scemando nel tuo corpo e la mano trema; trema tanto da non riuscire pi a controllarla. Con un unico e rapido balzo, lanimale ti salta addosso. Contro le fauci spalancate dalle lunghe zanne e gli artigli poderosi non puoi fare pi nulla.

La tua avventura termina qui Fine

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Allimprovviso ti viene unidea: ti sei ricordato di portare con te un vasetto contenente del Polline di Camelia Elca, il raccolto dalle operosi api di Bosco Ombroso. Lo estrai rapidamente dal tuo sacco e sviti il coperchio spargendo nellaria una fragranza fortissima che pare attirare ancor pi i viscidi rospetti. Provi a spargerne un po sopra i mostriciattoli e constati, come avevi sperato, che iniziano ad interessarsi gli uni agli altri: si annusano fra loro e sembrano avere perso ogni interesse per te. Credendo di vedere nel proprio simile un cibo appetitoso, i cuccioli di rospo iniziano a divorarsi lun con laltro sotto gli occhi della Madre terrorizzata e impotente. A questo punto, con un rapido balzo, ti avvicini ad Ancilla e spargi su di lei le ultime spore dal magico potere e in un baleno, i rimanenti ranocchi si accaniscono contro la di lei, sbranandola in pochi minuti. La scena rivoltante ma sei contento di essere riuscito a liberare il Vecchio Albero dalla sua malattia. Tra il viscidume e i corpi dilaniati che ricoprono il terreno vedi spuntare un volto, uguale a quello dei quattro posti allesterno del fusto. Dopo aver ripetutamente tossito e sputato, il volto, cio il Quinto Protafer, ti ringrazia per averlo liberato dal peso di quellenorme rana: Sai un giorno quellabominevole creatura riuscita a penetrare nel cuore dellalbero e si e seduta su di me iniziando a produrre uova, uova, uova, da cui sgusciavano quegli orridi ranocchi. stato atroce: i miei fratelli l fuori erano molto in pena. Se non fossi giunto in nostro soccorso saremmo presto morti, linterno Guardiano del Bosco delle Quattro Stagioni sarebbe morto. Tieni, te lo sei proprio meritato giovane Elfo e cos dicendo spalanca la bocca legnosa lasciando intravedere un grosso frutto simile ad unanguria, ovvero il famigerato frutto di Gont. Lo raccogli e lo inli nella tua sacca ringraziando il vecchio viso. Saluti lultimo dei Protafer e risali in supercie, dove vieni acclamato come un eroe dai quattro volti rugosi, ora sorridenti. Ora non ti rimane che riportare il frutto medicinale allo Spiritello Buck e presto incontrerai la Grande Madre. In giubilo per la riuscita missione riprendi il tuo viaggio.

Leggi a pagina 19)

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Ti risvegli e senti effettivamente degli spruzzi sul viso. Ti stroni la faccia ma ti accorgi che non acqua quella che piove sul tuo volto: pittura! Eppure le tue mani non ne restano imbrattate poich il liquido sparisce rapidamente, lasciandoti solo una polverina dorata che al primo alito di vento vola via, evanescente. Ti alzi, ancora intorpidito per il lungo sonno e stronandoti gli occhi cerchi di mettere a fuoco la radura deserta in cui ti trovi. Dove sono nite tutte le allegre creature della notte precedente? Forse stato solo un sogno? O forse no? Alzi la testa per capire da dove provengono le gocce di colore, e rimani sconcertato nello scoprire che cadono dalle foglie: foglie che non sono pi verdi, come da sempre sei stato abituato a considerarle, ma di bellissime tonalit ambrate. Questa rivelazione ti riporta completamente alla realt e allo scopo della tua missione; se le foglie degli alberi non sono pi verdi vuol dire che sono forse malate, o peggio ancora, che stanno per morire. Eppure che belle sfumature pensi. Il rosso si compenetra al caldo ocra creando uno splendido arancione dai riessi dorati. Lartece di tale trasformazione un essere di tua conoscenza. Il capo delle creature fatate, colui che la notte della festa ha messo ne alle danze, uttua per la radura tenendo in mano un grosso pennello che fa roteare nellaria con ampi gesti, colorando lintero bosco. Cos ti sei svegliato nalmente? dice con voce soave continuando a fare il suo lavoro. Dimmi, Elfo di Bosco Ombroso, cosa ci fa una creatura come te nella radura di Gilda la Fata? Forse Voi Signora potete aiutarmi chiedi timidamente. Vedete, una triste sciagura piombata sul mio popolo, che ha perduto in un sol giorno limmortalit! Beh, morire non poi cos male in fondo non trovi? risponde Gilda facendoti l'occhiolino. Devi sapere che proprio come il tuo popolo anche a me stata concessa una vita sempiterna. Ma sai che noia ogni anno dover sempre ripetere gli stessi gesti, gli stessi compiti: prima devi fare arrivar la primavera ed allora devi aiutare i ori a sbocciare, poi arriva lestate con il feroce Solleone da custodire, poi lautunno dalle bionde foglie ed inne linverno tra i ghiacci e la neve, e poi di nuovo la primavera e di nuovo i ori chiedono aiuto per crescere forti e sani, e poi ancora lestate con la torrida calura e di nuovo lautunnocos per tutti gli anni. Dopo una ventina non ne puoi gi pi! E pensa che faccio questo mestiere da pi di due millenni!!! Ma per fortuna ho la mia pittura a distrarmi; se no ti dico che impazzirei! Che dici: vuoi provare? conclude Gilda porgendoti il pennello. Non credo di esserne in grado rispondi imbarazzato. Oh ,suvvia, suvvia, basta solo provare e tutto vien da s, basta lasciar uire libere le energie. comprendi? afferma sorridendo di fronte al tuo volto basito. A dire la verit non comprendi proprio bene quanto dice la Fata, ma pensi che in fondo provare non costi nulla e poi la tua curiosit troppa. Bene! esclama Gilda, per prima cosa abbiamo bisogno di una bella tela scura sulla quale impaginare un po di luce. Ti faccio vedere e cos dicendo, con il dito affusolato traccia nellaria un immaginario rettangolo. Dove prima vi era il bosco ora uttua sospeso un rettangolo nero come la pece. Una arcana paura si impossessa di te, poich quel vuoto, creato con abile gesto, ti riporta al nefando sogno della

notte precedente alla catastrofe di Bosco Ombroso; ti riporta alla fontana con i pesci morti. Retrocedi spaventato. Gilda ti prende una mano e ti rassicura: Suvvia Elfo dei Boschi, non avrai certo paura delle mie Tele dellAbisso? vero: forse allinizio possono sembrare un po inquietanti, ma in fondo la pittura luce e vita e non si pu creare la vita se non sullo sfondo delloscurit pi totale, mi spiego?! Con tranquillit ti porge il pennello e ti accompagna di fronte alloscuro baratro. Sei restio ad assecondare la Fata eppure la sua voce ti ispira uninsolita ducia e cos ti lasci guidare. Il buco nero incute un terrore pari alla sua forza di attrazione: ti senti come risucchiare. Su: ora prendi il pennello ed affronta, o per meglio dire, colora, la paura. Con grande coraggio allunghi il braccio e dai una rapida, iniziale pennellata. Incredibile: hai pensato al colore blu ed ecco che sul quel nulla rettangolare uttua ora una bella e corposa striscia di quella tonalit di blu che hai immaginato. Visto come semplice? continua Gilda. Ora libera la fantasia e dipingi ci che vuoi: dipingi i tuoi sogni. Superata liniziale difdenza ti rendi presto conto che questa tecnica su Tela dAbisso molto pi divertente che paurosa e sei deciso a fare una bella opera. Dipingi i tuoi sogni ripeti mentalmente, e nel mentre alcune immagini aforano alla coscienza.

-Se dipingi un mare plumbeo con il bianco carosello leggi a pagina 20) -Se dipingi una caverna leggi a pagina 21)

19
Ritrovi la strada maestra e quando la luna oramai alta nel cielo raggiungi il Boschetto di Buck.bTrovi il folletto seduto su di un ceppo, intento a suonare una triste melodia, al suo anco giace un grosso lumacone dallaria malata. Appena Buck ti scorge smette di suonare e ti corre incontro. Allora, dimmi, sei riuscito a trovare un frutto di Gont? chiede con aria affannosa. Apri la tua sacca ed estrai il frutto. Il volto dello spiritello si illumina di gioia. Ben fatto! Molto bene! Caro Rodrigo vedrai che presto starai meglio dice rivolgendosi alla lumaca, solo mi sembra un po, come dire, acerbo continua storcendo il naso.Ma per questo non vi sono problemi! Cos dicendo riprende a suonare il suo auto, ma questa volta intona una vivace melodia dagli accenti folcloristici. Il frutto nelle tue mani inizia a fremere e, magicamente, si fa sempre pi grande e si colora di un bel verde scuro. Ora delle dimensioni di un anguria ed anche il suo peso aumentato notevolmente. Lo spiritello smette di suonare, ti prende dalle mani il frutto, lo esamina accuratamente e, soddisfatto del proprio lavoro, lo porta allanimale. Rodrigo, il Lumacone di servizio, ormai allo stremo delle forze. Buck solleva il suo viscido testone e, dopo aver bucato lo spessa buccia del Frutto di Gont ed averne cavato una poltiglia verde simile a degli spinaci, nutre lanimale con la salutare panacea, che non tarda a fare il suo effetto. In poco tempo Rodrigo riprende il proprio color di lumacone e lancia squillanti versetti che fanno intuire la sua completa guarigione. Buck al colmo della gioia, scoppia in lacrime ed abbraccia il collo dellanimale che felice contraccambia il gesto con affettuose linguate. Mio bel Rodrigo mormora fra i singhiozzi, non permetteremo pi che quellabominevole rospaccio ti faccia ammalare nuovamente col suo veleno, ti prometto che un giorno verrai vendicato! Dopo un po si rimette in piedi e, stronandosi gli occhi per asciugare le lacrime, ti osserva serio: Giovane Elfo, il tuo gesto ha riportato gioia e serenit in questo boschetto. La Grande Madre ti sar eternamente grata. Come promesso ti insegner la melodia che mi fu tramandata da Colei che dellEquilibrio Padrona. Grazie a questa melodia potrai chiamarla a te dal suo lontano oblio. Ma bada: dovrai volerlo con tutto il cuore! Se dubiterai, ella non giunger.

Pensi che oramai la tua avventura stia per giungere al termine, ora non resta che tornare a Bosco Ombroso ed invocare la Grande Madre, sperando per il meglio. Ripensi al tuo popolo, ai tuoi amici. Da lungo tempo sei lontano da casa e lidea del ritorno ti riempie di gioia. Col sorriso sulle labbra ti abbandoni ad un profondo sonno ristoratore.

Leggi a pagina 22)

Ora ascolta bene queste sacre note e conservale nella tua memoria.
Dopo aver appreso la Melodia della Grande Madre, ringrazi lo Spiritello e vi salutate. Egli, in groppa al fedele Rodrigo, si allontana nel sottobosco. La notte ancora lunga e quando trovi una piccola radura circondata da splendidi noccioli, le cui foglie hanno perso il color verde per lasciare posto ad un bellarancio, decidi di fermarti e riposare. Sai bene che cosa signichi questa trasformazione ma ora che conosci il modo per evocare la Grande Madre non hai pi paura. Ti sdrai su di un morbido letto di foglie ambrate, esausto.

20
Una volta che la tua pittura sulla tela dellabisso completata ti accorgi di essere stato proiettato nel mondo che tu stesso hai creato e che ora percepisci come reale. Ti guardi intorno ed proprio come te lo immaginavi: una spiaggia di sabbia bianca, un mare plumbeo dalle onde gone di spuma, un grigio cielo invernale e un bianco carosello che si staglia allorizzonte sul pelo dellacqua. Mentre osservi meravigliato la tua creazione senti dei latrati piuttosto inquietanti e noti un particolare che inizialmente ti era sfuggito e che anzi non faceva nemmeno parte del dipinto. Poco distante dalla tua posizione si trova infatti un grosso mammifero bianco, simile ad una foca, arenato sulla sabbia. Una miriade di piccoli crostacei dalle chele aflate intenta a mordicchiarne il corpo ormai morente. Ti avvicini, inveendo contro i mostriciattoli, che impauriti si dileguano in un istante. Lanimale, che ti pare avere tutta laria di essere un rarissimo Levriero di Mare, in n di vita. I paguri hanno mangiucchiato la sua carne in pi punti ed una rossa pozza di sangue colora la sabbia e le onde del mare che lambiscono la povera creatura. Il Levriero Marino ti rivolge uno sguardo con i profondi occhi neri che esprimono tutta la sofferenza del mondo, ma anche la coscienza della ne imminente. la prima volta che ti capita di assistere ad un tale orribile spettacolo e vorresti fare qualcosa per aiutarlo. Forse una possibilit c:

-Se sei in possesso delle Bacche Amarantate leggi a pagina 25) -In caso contrario leggi a pagina 24)

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Ti ritrovi magicamente in unoscura spelonca; i tuoi occhi impiegano qualche istante per abituarsi allassenza di luce. Sei capitato in una galleria sotterranea, un largo cunicolo scavato nelle profondit della terra. Senti freddo e laria satura di umidit. Allorecchio ti giunge il ritmico suono di minuscole gocce dacqua che cadono dal softto. Stai valutando se incamminarti a destra piuttosto che a sinistra quando percepisci un lontano chiacchiericcio che si fa man mano pi vicino. Tale schiamazzo prodotto da un gruppetto di piccole creature delle rocce, con la barba a punta e un verde cappello sulla testa. Ti nascondi rapidamente dietro un masso a lato del tunnel ed osservi incuriosito la compagnia che avanza con passo deciso. Il capobanda regge alto sopra la testa uno scintillante gioiello con incastonato un grosso diamante che mostra a tutti con orgoglio, come fosse un trofeo. Alla sua destra e alla sua sinistra altri due nani reggono delle pesanti lanterne per illuminare il cammino ai compari. Uno in fondo alla la prende la parola: Ah, Ah sbraita, gliel'abbiamo fatta a qual tiranno di un Gadamerc. Immaginate la sua faccia quando scoprir che la sua gemma pi preziosa stata rubata. Vorrei esser presente alla scena, anche se la sua ira mi spaventa un poco ribatte un secondo nano con voce timida. Gi, fratello, non vorrei essere nei panni di colui che si trover nei suoi paraggi quando scoprir il misfatto continua un terzo. Daltra parte era ci che si meritava!!! Dico bene Capo? Pi che bene compagno risponde il Capo. Per troppo tempo ci siamo fatti prender per il naso dal lurido Tiranno, ora di riprenderci ci che ci appartiene!. Ben detto Capo esclamano in coro altri nani. Hip hip hurr per il Capo! gridano tutti assieme. Hip hip hurr! Shhh.Fate silenzio ora, basta parlare ammonisce il Capo portandosi lindice alla bocca. Egli potrebbe gi essere sulle nostre tracce in questo istante. Affrettate il passo e cucitevi la bocca. Andiamo! E con andatura pi sostenuta proseguono la marcia passando davanti al tuo nascondiglio, troppo concentrati sulla loro impresa per accorgersi di te. Varie domande ti ronzano per la testa: a chi appartiene il gigantesco diamante? Quale il suo potere? Chi il Tiranno Gadamerc? La curiosit tanta e vorresti seguire il gruppo ma presagisci che questo ti porter a guai certi. Che fare?

-Se scegli di inseguire di soppiatto il gruppetto di nani leggi a pagina 26) -Se prosegui lungo il tunnel cercando una via duscita verso la supercie leggi a pagina 27)

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Ti svegli di soprassalto, quando le tue acute orecchie percepiscono dei rumori sospetti nella radura. Ti alzi di scatto e prepari larco e le frecce per combattere un eventuale aggressore. Senti rumore di passi forse di zoccoliprovenire dal fondo del tetro bosco. La creatura appare ma non sembra volersi celare alla tua vista: al contrario avanza con passo lento verso il centro dello spiazzo. Ad una prima occhiata parrebbe assomigliare ad un fauno: i suoi arti inferiori sono zampe di caprone e sulla testa porta delle corna ritorte. I suoi occhi sono rossi come il fuoco. Tendi larco pronto a colpire ma lanimale, per nulla impressionato, si porta lindice alla bocca come se volesse dirti di fare silenzio. Sei imbarazzato e non sai come agire mentre lambigua gura si fa sempre pi prossima. Punti larco e gridi: Fermo dove sei, e dimmi quali sono le tue intenzioni o mi vedr costretto a scoccare la mia freccia. Il Satiro sembra non accogliere la provocazione ed anzi continua ad avanzare. Vorresti indietreggiare ma ti rendi conto che le tue gambe sono paralizzate. Luomo dal volto caprino ti fronteggia, senza dire una parola: una calma inquietante traspare dal suo essere. Allunga una mano ed accarezza il tuo volto sgomento. Sapevi che un giorno sarei giunto mormora con voce calda e monocorde, io sono il Servo di Colei che fa tornare nelloblio ci che nelloblio un tempo fu, Colei che ogni cosa porta seco, il Tempo e la Ragione. Di fronte al messaggero della Morte ti trovi completamente perso: non puoi reagire ma solo assistere alla tua imminente ne. La tua avventura sta terminando tristemente. Ma ecco che dagli alberi sbuca allimprovviso unaltra belva, orribile e deforme ancor pi del Servo della Morte. Con un balzo leonino attacca il Satiro liberandoti dalla momentanea paralisi. Assisti spaventato ed incredulo alla tremenda lotte fra i due mostri, non sapendo se fare il tifo alla seconda bestia, poich una volta sistemato il Servo potresti essere tu la sua prossima vittima.

-Se cogli loccasione per scappare leggi a pagina 23) -Se rimani ed assisti al combattimento leggi a pagina 29)

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Mentre una belva concentrata sullaltra durante laspra lotta, cogli il momento favorevole per fuggire. Corri a perdiato nella boscaglia per diversi minuti no a quando non raggiungi una zona collinare priva di alberi. Sei convinto di esserti messo in salvo dal pericolo ma ecco che intravedi il Servo della Morte venirti incontro dallalto di un colle dal quale sei appena disceso. Continui a correre ma qualunque percorso tu scelga ecco che il Satiro ti sta sempre alle calcagna. Riprendi il sentiero nella foresta ma inizi a sentirti stanco e spossato. Cerchi fra gli alberi un possibile rifugio; tuttavia agli occhi della Morte ogni nascondiglio sembra vano. Sei allo stremo delle forze quando inciampi nella radice di un grande albero. Cadi a terra, e senti che la ne ormai giunta, quando intravedi fra le radici dellarbusto stesso un pertugio nero e profondo. Senza pensarci due volte ti getti nel buco, scivolando inesorabilmente lungo un oscuro tunnel verticale. Cadi per diverse miglia nelle profondit della terra ma fortunatamente lo strano scivolo si fa pian piano meno scosceso, tanto che giungi senza particolari danni in un'oscura galleria sotterranea.

-Leggi a pagina 21)

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Purtroppo, rovistando nel tuo sacco, non trovi nulla che possa aiutare il Levriero morente ed osservi impotente la sua ne. Ma ecco che ad un tratto accade un atteso imprevisto: una scossa di terremoto scuote la terra ed il mare e dalla profondit dei utti inizia a spuntare una montagna rosa, ritorta e appuntita.Pi si accosta alla riva pi diventa imponente e presto ti accorgi di avere di fronte un enorme conchiglia: non osi nemmeno immaginare chi sia lospite che la abiti. Con orrore osservi un gigantesco paguro che con le aflate chele cattura in un sol gesto il Levriero, risucchiandolo nel suo guscio e lasciandosi alle spalle una voragine nera, cio lentrata della conchiglia. Una scala si inerpica verso lalto seguendo il tipico andamento spiraliforme. Sei deciso a salvare lanimale e ti ondi allinterno delloscuro antro. Mano a mano che sali i gradini aumenta lilluminazione del sole che ltra nelle pareti di madreperla generando riessi cangianti, fra il verde, il turchino ed il violetto. Ti domandi come possa un essere tanto orribile abitare una casa tanto meravigliosa. Continui imperterrito a salire ma ti rendi presto conto che la scala va via via stringendosi, divenendo sempre pi irta e impervia. Il softto si abbassa gradualmente e sei costretto a continuare chinandoti. Prepari il pugnale in attesa di scorgere il mostro, ma lui non compare. Ti chiedi come abbia fatto un essere tanto grosso a passare per quellangusto varco; eppure lhai visto tu stesso che si ritirava nella conchiglia! La scala intanto si restringe ulteriormente e per te ora impossibile proseguire. Incredulo e arrabbiato non hai altra scelta che tornare sui tuoi passi. Ridiscendi qualche gradino e ti blocchi di colpo, sconcertato; al posto della scala a chiocciola ti si presenta ora un salone circolare con la volta a semisfera e sul fondo una pozza di acqua purissima nella quale nuota allegro il Levriero di Mare. Le sue ferite sembrano rimarginate e pare godere di ottima salute, che non tarda certo a mostrarti facendoti le feste con spruzzi e schizzi. Noti che le scale proseguono nellacqua ma non si riesce a scorgerne la ne. Ti sporgi sul bordo della piscina e lanimale ti si avvicina emettendo dei buf versi di gratitudine. Accarezzi il Levriero Marino, quando una voce femminile rimbomba nel salone in madreperla producendo un effetto di eco incredibile: Sii benvenuto, o mio giovane Elfo dei Boschi. Il tuo viaggio stato lungo e periglioso ma nalmente mi hai trovata. Dallacqua incomincia a materializzarsi uneterea gura femminile, bellissima. Nella mano sinistra tiene un piccolo crostaceo dal guscio rosa che ella accarezza con amore. Io sono Colei che tanto hai cercato, sono la Generatrice delleterna vita di Hylea e questo il mio tempio. Conosco bene la tua missione e so cosa vai cercando con disperato affanno: esaudir la tua richiesta e ridar limmortalit al tuo popolo. Mio compito quello di mantenere intatto leterno equilibrio di Hylea e per vedere esaudita la tua richiesta dovrai in cambio donarmi qualcosa: dovrai rinunciare allimmortalit e mi dovrai regalare i prossimi cinquantanni della tua vita. Lidea di diventare vecchio come un comune mortale ti spaventa molto; ma per il tuo popolo saresti disposto a fare qualsiasi cosa. Osserva, giovane Elfo continua la donna indicando la supercie dellacqua, osserva la vita che con-

ducono i tuoi fratelli e le tue sorelle in questi oscuri giorni. Sulla supercie dellacqua iniziano ad aforare immagini che mostrano Bosco Ombroso e la tua gente: ma non come lo ricordi. Le case negli alberi sono distrutte, la foresta vittima di un gelido inverno mentre i tuoi simili brancolano nellombra divorati dallangoscia e dalla frenesia, senza pi volont e senza pi meta. Distogli lo sguardo inorridito e la visione scompare ad un gesto della Dama. Puoi fermare tutto questo se lo vuoi? Allora cosa ne dici?

-Se accetti il patto della Grande Madre leggi a pagina 30) -Se riuti leggi a pagina 31)

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All'improvviso ti ricordi di conservare una panacea del tuo popolo, le Bacche Amarantate che ti sono state date dalla strana creatura incontrata prima di uscire da Bosco Ombroso. Ti avvicini alla bocca dellanimale e gli fai ingoiare un po di medicina. La reazione quasi immediata: le ferite vengono rimarginate e in poco tempo il Levriero di Mare torna ad essere in salute. I suoi neri occhioni sono colmi di gratitudine e con un cenno del capo ti invita a salire in groppa al suo dorso. Accetti lofferta e vi gettate in mare cavalcando le onde grigie: provi un senso di libert immenso che non hai mai sperimentato in vita tua. Il vento ti scompiglia i capelli e gli schizzi dacqua ti bagnano il viso. Mentre vi state approssimando al carosello sospeso sul mare, inizi a sentire unallegra melodia da giostraio che proviene dalla struttura stessa. Raggiungete una banchina in legno vicino alla quale il levriero si accosta per farti scendere e ad accoglierti c un anziano ometto seduto su di uno sgangherato sgabello. intento a suonare di gusto una malandata sarmonica. Non appena ti vede si interrompe, apre le braccia, ed inizia a sbraitare a gran voce come se vi fosse una grande folla intorno a te. Venghino signori, venghino! esclama il giostraio Due conchiglie ed un mollusco per un giro!!! Ti guardi attorno ma non vi nessuno oltre a te; anche la giostra gira a vuoto. Tuttintorno vi solo mare a perdita docchio; che ne avr fatto la spiaggia? Non hai nemmeno il tempo di riettere che il vecchio riattacca intonando una lastrocca: Signore e Signori Naselli e Paguri Foche dOltremare E Bimbi di Vapore Accorrete al carosello Di Vladmir il Bello E Lei giovanotto prorompe indicandoti, ssdico proprio a Lei. E su, non faccia quella faccia da sogliola; non mi tenga il muso come una foca monaca; che cosa fa ancora l in piedi come uno stoccasso? Su, su, si dia una scrollata, e non resti l impalato; non vuole farsi un giro sul carosello? Ma s, ma s che lo vuole, glielo leggo negli occhi. Sei esterrefatto e non sai che rispondere ma ecco che il vecchio Vladimir riprende: Be! Non dice nulla gliolo, la smetta di ssarmi a quel modo con gli occhi da scorfano muschiato Ah, forse ho capito qual il suo problema... Oggi per Lei c uno sconto speciale: soltanto un guscio di cozza ed un ossa di seppia, che ne dice? Non le sembra unofferta pi che ragionevole? Malgrado il tuo volto sconcertato tenta nuovamente: E va bene, oggi sar pi che generoso, soltanto una chela di astice ambrato? Allora che ne pensa?

Lo guardi serio negli occhi e rispondi: Io sono alla ricerca dellimmortalit. Lallegro volto lusinghiero del vecchio muta radicalmente facendosi improvvisamente grave. Ho capito: oggi per Lei giro gratis. Prego mi segua e cos dicendo ti afferra il braccio con lossuta mano e ti conduce sul carosello che magicamente si arresta per farti salire. Su su non abbia paura, vedr che le far bene. Scelga un destriero e si sieda comodo. Pare che non hai altra scelta se non quella di accondiscendere il nonnetto. Anche il Levriero di Mare, con andatura goffa simile a quella dei leoni di mare, prende posto sulla giostra. Liberi la mente e si lasci andare. Vedr che le piacer! Ti tieni forte al destriero di legno e chiudi gli occhi.

-Se sei pronto a fare il giro in giostra leggi a pagina 32)

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Ti sei lasciato guidare dalla curiosit decidendo di seguire di soppiatto il gruppetto di nani. Essi non si rendono minimamente conto di essere inseguiti: le tue afnate doti di Elfo ti permettono di essere furtivo e schivo come un gatto. Il gruppo sembra ben conoscere la strada e sebbene imbocchino i cunicoli intricati di quello che sembra essere un labirinto sotterraneo, non mostrano il bench minimo tentennamento. La loro meta si palesa infatti poco pi avanti: dopo svariati cambiamenti di direzione giungono ad un'impervia scala di pietra sulla quale si inerpicano con facilit. La scala, oltre ad essere ripida altres tortuosa, pare non avere mai ne. Li insegui no a raggiungere un'immensa grotta, tanto grande da poter ospitare delle casette in pietra dalla forma squadrata. Simpatici nanetti sono intenti a svolgere le loro quotidiane mansioni sotto la luce di grosse lanterne in ferro battuto che illuminano le strade e le abitazioni. Una lunga via centrale divide a met il villaggio, no a concludersi di fronte ad un possente palazzo che pare scavato direttamente nel anco della montagna. Al centro del borgo, la piazza presenta un foro circolare: vi sono solo due gironi di gradinata ma il resto un enorme buco oscuro. Un circolo di tozze colonne delimita larea della cavit. Osservi il gruppo di nani che viene accolto dalla propria gente ma sembra che non abbiano tempo di trattenersi a chiacchierare poich riprendono di gran carriera il cammino n verso il palazzo. Pensi che la gente alta come te non sia vista di buon occhio fra il piccolo popolo dei nani, pertanto stai escogitando un modo per raggiungere anche tu il palazzo senza esser visto. Ti inli in un angusto vicolo fra due case ed aspetti il momento propizio che fortunatamente non tarda ad arrivare. Quando un vecchio nano passa per la via principale accompagnato da un grosso caprone, trainante un carretto coperto da uno spesso telo, tu ti ci ondi senza esser visto, sperando per il meglio. Viaggi per un po di tempo in compagnia di patate e cavolori, no a quando il carro si arresta e senti il vecchio gridare: Chiedo udienza al Grande Re Olarc, rendo omaggio al nostro sovrano con questi splendidi frutti della terra e cos dicendo inla una mano sotto il telo, proprio nel tuo nascondiglio, per cercare i tuberi contenuti nel carretto. Grazie al cielo afferra ci che sta cercando, e non la tua gamba o il tuo braccio, come in un istante di terrore hai temuto. Senti chiara e forte unaltra voce che interviene, una voce che riconosci allistante: Aspettate, Vecchio! sbotta il Capo della banda di nani incontrata prima. Parleremo per primi noi con il saggio Re, le nostre questioni sono assai pi urgenti dei tuoi ortaggi, non vedi che cosa porto al polso? Il vecchio balbetta qualche parola che non riesci a cogliere quando viene zittito dallo squillo di trombe degli araldi del Re, annuncianti il suo arrivo. Nel caos della situazione riesci a sgusciar fuori da sotto il telone, per poi rifugiarti dietro al carretto, in modo da non esser visto ma potendo comunque osservare comodamente la scena. Il Re dei Nani si affaccia al grande balcone di pietra posto sopra lentrata della reggia. Il Capo prende subito la parola: Nostra Maest! Siamo portatori di una grande rivelazione al cospetto Vostro e dellintera popolazione:

oggi abbiamo scoperto lidentit di ci che credevamo essere il Potente Dio della Montagna, al quale in tanti secoli facemmo dono di tesori e preghiere. Egli in realt un mostruoso dragone che per anni ha gozzovigliato a nostre spese. I tributi per il Grande Dio non sono spariti nellAbisso della montagna, non sono mai giunti alla divina destinazione, bens nella lurida grotta del Drago Gadamerc. Maest, ci che porto con me il tesoro pi grande che siamo riusciti a sottrarre al perdo mostro, il monile che un tempo appartenne alla Vostra reale famiglia: il Bracciale dellImmortalit! Alludito di tali parole ed alla vista del prezioso manufatto il Re rimane di sasso. Se ci che dite vero ma allora vuol dire che. balbetta il Re ma viene bruscamente interrotto da un rombo sotterraneo che scuote lintera citt. Il foro al centro della citt si illumina di rosso fuoco ed una vampata strepitosa si propaga intorno alla piazza. Il dragone, arrampicatosi lungo il pozzo, sbuca nel cuore della citt ruggendo e distruggendo ogni cosa. I nani sono in preda al terrore e scappano disordinatamente nelle abitazioni di pietra. Boati tremendi riecheggiano nel villaggio. Il drago si avvicina al palazzo reale fronteggiando il Re che rimane ero al suo balcone. E cos tu saresti limpostore che per anni ha gozzovigliato alle spalle del mio popolo? grida puntando il dito con erezza contro la bestia. Ridatemi il mio bracciale e sarete salvi, in caso contrario proverete linferno del mio fuoco risponde Gadamerc. Il tuo bracciale, Drago? Questo monile appartenuto per intere generazioni alla mia famiglia, le tue minacce non mi spaventano! Lorgoglioso Re vuole tenere testa al possente Gadamerc ma cos facendo lintero popolo dei nani verrebbe distrutto in un lampo. Hai poco tempo per agire: sgattaioli fuori dal tuo nascondiglio, afferri con abile mossa il bracciale dal Capo e gridi al Drago: Ecco ci che cerchi. Vieni a prenderlo se ci tieni cos tanto come dici! Sotto gli occhi stupiti del Re, dellintero popolo dei nani e di Gadamerc stesso, ti inli il bracciale e corri a perdiato verso il centro del villaggio. Giunto sullorlo del baratro al centro della piazza non vedi altra alternativa che buttarti. Chiudi gli occhi e salti nelloscurit.

-Leggi a pagina 35)

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