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Un percorso antropologico per scoprire i significati, i ruoli e le dinamiche culturali dell’acqua nel mondo contemporaneo. Dalle forme di distribuzione di un bene necessariamente “molto comune” agli impatti nella vita sociale, dalle connessioni con i contesti di conflitto alle espressioni della diversità culturale il libro fornisce una attenta e dettagliata panoramica della multidimensionalità e della relazionalità dell’acqua, elementi cruciali e rimossi nelle dinamiche di globalizzazione e di mercificazione delle risorse naturali. Dai molteplici casi etnografici della letteratura sino all’analisi dell’agrobusiness nella antica valle del Giordano, un testo indispensabile per comprendere i significati e la diversità delle acque nella modernità.
«Porremo l’attenzione al modo in cui l’acqua viene, di fatto, utilizzata, condivisa, pensata, rubata, negoziata, immaginata da una molteplicità di attori, locali, nazionali ed internazionali che, fisicamente o simbolicamente, son presenti nei campi degli irrigatori. In un contesto dove l’irrigatore sembra diventare sempre più “virtuale” o astratto, e dove spesso i bisogni irrigui sono determinati dai bisogni nazionali, di un corpo amministrativo o dalle agenzie dello sviluppo, cercheremo di avvicinarci “al punto di vista dell’irrigatore” in relazione ad una realtà sociale ed eterogenea resa sempre più interdipendente dall’acqua.»
Mauro Van Aken è ricercatore in Antropologia Culturale presso l’Università Milano-Bicocca, dove insegna Antropologia Culturale e Antropologia Economia e Sviluppo. Ha svolto ricerche nel Nord del Pakistan, Giordania, Egitto e Italia sulle dinamiche dell’aiuto umanitario e sui molteplici rapporti tra acqua, ambiente e cultura nelle loro relazioni contemporanee.
Titolo originale
La diversità delle acque. Antropologia di un bene molto comune
Un percorso antropologico per scoprire i significati, i ruoli e le dinamiche culturali dell’acqua nel mondo contemporaneo. Dalle forme di distribuzione di un bene necessariamente “molto comune” agli impatti nella vita sociale, dalle connessioni con i contesti di conflitto alle espressioni della diversità culturale il libro fornisce una attenta e dettagliata panoramica della multidimensionalità e della relazionalità dell’acqua, elementi cruciali e rimossi nelle dinamiche di globalizzazione e di mercificazione delle risorse naturali. Dai molteplici casi etnografici della letteratura sino all’analisi dell’agrobusiness nella antica valle del Giordano, un testo indispensabile per comprendere i significati e la diversità delle acque nella modernità.
«Porremo l’attenzione al modo in cui l’acqua viene, di fatto, utilizzata, condivisa, pensata, rubata, negoziata, immaginata da una molteplicità di attori, locali, nazionali ed internazionali che, fisicamente o simbolicamente, son presenti nei campi degli irrigatori. In un contesto dove l’irrigatore sembra diventare sempre più “virtuale” o astratto, e dove spesso i bisogni irrigui sono determinati dai bisogni nazionali, di un corpo amministrativo o dalle agenzie dello sviluppo, cercheremo di avvicinarci “al punto di vista dell’irrigatore” in relazione ad una realtà sociale ed eterogenea resa sempre più interdipendente dall’acqua.»
Mauro Van Aken è ricercatore in Antropologia Culturale presso l’Università Milano-Bicocca, dove insegna Antropologia Culturale e Antropologia Economia e Sviluppo. Ha svolto ricerche nel Nord del Pakistan, Giordania, Egitto e Italia sulle dinamiche dell’aiuto umanitario e sui molteplici rapporti tra acqua, ambiente e cultura nelle loro relazioni contemporanee.
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Un percorso antropologico per scoprire i significati, i ruoli e le dinamiche culturali dell’acqua nel mondo contemporaneo. Dalle forme di distribuzione di un bene necessariamente “molto comune” agli impatti nella vita sociale, dalle connessioni con i contesti di conflitto alle espressioni della diversità culturale il libro fornisce una attenta e dettagliata panoramica della multidimensionalità e della relazionalità dell’acqua, elementi cruciali e rimossi nelle dinamiche di globalizzazione e di mercificazione delle risorse naturali. Dai molteplici casi etnografici della letteratura sino all’analisi dell’agrobusiness nella antica valle del Giordano, un testo indispensabile per comprendere i significati e la diversità delle acque nella modernità.
«Porremo l’attenzione al modo in cui l’acqua viene, di fatto, utilizzata, condivisa, pensata, rubata, negoziata, immaginata da una molteplicità di attori, locali, nazionali ed internazionali che, fisicamente o simbolicamente, son presenti nei campi degli irrigatori. In un contesto dove l’irrigatore sembra diventare sempre più “virtuale” o astratto, e dove spesso i bisogni irrigui sono determinati dai bisogni nazionali, di un corpo amministrativo o dalle agenzie dello sviluppo, cercheremo di avvicinarci “al punto di vista dell’irrigatore” in relazione ad una realtà sociale ed eterogenea resa sempre più interdipendente dall’acqua.»
Mauro Van Aken è ricercatore in Antropologia Culturale presso l’Università Milano-Bicocca, dove insegna Antropologia Culturale e Antropologia Economia e Sviluppo. Ha svolto ricerche nel Nord del Pakistan, Giordania, Egitto e Italia sulle dinamiche dell’aiuto umanitario e sui molteplici rapporti tra acqua, ambiente e cultura nelle loro relazioni contemporanee.
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acqua evoca trasparenza, chiarezza e fuidit, nel nostro immagi-
nario e nel senso comune, con un rimando immediato a nostre idee di natura in questo percorso, che nasce da una lunga espe- rienza etnografca nella Valle del giordano, afronteremo, invece, lopacit contemporanea dellacqua nelle sue forme di distribu- zione, lirrigidimento del suo carattere fuido nella sua vita sociale e i radicali, e poco naturali, cambiamenti che hanno avuto luogo in seguito alla sua traduzione in H 2 o nel senso comune e, soprattutto, nellesperienza comune, lac- qua data per scontata nella sua presenza apparentemente di- screta, ovvia, anche neutrale, nella sua datit e nella sua esperienza mondana come risorsa della natura allo stesso tempo oggi sem- pre pi connessa a contesti di confitto, di competizione o di scarsi- t, tanto da porsi come una delle questioni cruciali nelle dinamiche di globalizzazione e di mercifcazione delle risorse naturali spesso denominiamo lacqua con la traduzione di H 2 o in una coincidenza di signifcati, uno dei pi semplici e conosciuti acronimi utilizzati per pensare e rappresentare lacqua nel mondo contemporaneo, che non vede e nasconde le forme di diversit, di multidimensionalit e di relazionalit dellacqua con cui tutte le culture si sono confron- tate nella storia e nel mondo contemporaneo i modelli della modernit hanno imposto uno sguardo indif- ferente allacqua, nascondendo le diferenze culturali e le molte- plici dimensioni del nostro coinvolgimento quotidiano con lac- qua rispetto allauto-evidente defnizione di H 2 o, che parte integrante della costruzione della nostra modernit, ci concen- treremo sui nascondimenti che questa acqua monodimensionale porta con s: nellincontro con altri territori e altre culture questa defnizione scientifca e tecnica ha rimosso, nascosto, ridotto o trasceso una molteplicit ed eterogeneit di relazioni culturali tra lacqua e le culture questa nostra idea di acqua, e di gestione dellacqua, ha incontrato, prima nellesperienza coloniale e, in La diversit delle acque 12 seguito, nellera dello sviluppo, altre modalit di tessere lantico e fondativo rapporto tra lacqua e le societ, un incontro che si manifestato come intensamente politico H 2 o, che noi espor- tiamo attraverso progetti di modernizzazione, spesso unacqua contesa, che ha trasceso o negato altre esperienze storiche di que- sta relazione ambientale in altre culture trattare di acqua perci rimanda innanzitutto alla diversit dellacqua, o meglio, alla mol- teplicit di forme della diversit delle acque guardare allacqua nei suoi utilizzi e valori contemporanei inevitabilmente guardare attraverso lacqua il mondo che ci cir- conda e il senso contemporaneo di problemi molto mondani come lo sviluppo idrico, le questioni della scarsit e della crisi dellacqua, il continuo spauracchio dei confitti sulloro blu a venire che si riproducono nella pubblicistica, i confitti e le mo- bilitazioni sociali attorno al sua gestione pubblica o privata Le analisi, anche e non solo in italia, attorno alla crescente compe- tizione nei confronti di questa risorsa, la sua privatizzazione e lopacit della sua gestione sono sempre pi connesse alle preoc- cupazioni per la crisi ambientale, per i modelli di sviluppo, per le contraddizioni tra societ e natura e le conseguenze dei cambia- menti climatici Lacqua , potenzialmente e naturalmente, buona da bere, da irrigare, da canalizzare, da sfruttare, ma, allo stesso tempo, buona da pensare, sognare, simbolizzare nelle relazioni sociali di tante, tutte, le culture La modernizzazione idrica, come co- strutto della nostra storia culturale, esportato e spesso imposto in altri contesti, costituisce oggi una delle voci fnanziarie e politiche principali dello sviluppo: in altre parole, una vera industria, con carriere, fussi fnanziari, apparati burocratici, sistemi organizza- tivi, saperi esperti dellacqua e della sua gestione ma una com- prensione dei rapporti tra societ e acqua rimanda necessariamen- te ad un insieme metaforico del mondo contemporaneo, dove lacqua rappresenta una delle icone della modernit in particolare, ci concentreremo sullutilizzo irriguo dellacqua in diversi contesti culturali: uno dei settori pi tecnici, apparente- mente meno interessanti, che infatti poco ha attratto gli studi del- le scienze umane quanto gli stessi dibattiti pubblici e i movimenti Introduzione 13 sociali questo scarso interesse e la tecnicit in cui viene relegata lirrigazione contraddicono e nascondono in realt la sua impor- tanza cruciale, dal momento che quellacqua irrigua costituisce spesso il 70-80% delle acque disponibili per molti stati nazionali, linfa di diversi sistemi produttivi e in particolare stata la base dello sviluppo rurale, della produzione agro-alimentare e delle questioni di sussistenza o sostenibilit che sempre pi angustiano molte realt Lacqua irrigua dallantichit un medium principa- le, una relazione innanzitutto sociale e culturale oltre che ecologi- ca e un veicolo delle prime reti sociali complesse nel medesimo canale idrico, attorno alla stessa acqua convogliata e distribuita, si incontrano e scontrano saperi, autorit, reti di relazioni, idee di spazio, molteplici strategie economiche, e interagiscono quindi culture e diferenze culturali medesima H 2 o, ma unincredibile diversit delle acque nella loro vita sociale questo libro si caratterizza come un percorso antropologico ed etnografco della relazione tra societ e acqua: nel primo capi- tolo cerchiamo di evidenziare gli aspetti della diversit dellacqua e le conseguenze della sua traduzione in acqua moderna Lacqua stata un medium dei nostri incontri con altre culture, ma stata anche fondante nel pensare noi stessi come moderni e nel ri- pensare la natura come un oggetto altro da gestire e dominare: gli aspetti immaginali e simbolici scorrono continuamente nellac- qua, assieme a pratiche mondane, a sistemi produttivi e di lavoro, a modalit di costruzione del territorio e a diverse idee di societ in sintesi, lacqua stato un medium di un confronto serrato tra noi e altre culture che porta ai nostri giorni il secondo capitolo presenta diversi aspetti della comples- sit sociale e culturale costruita da diverse popolazioni attorno allacqua, a partire dalle reti irrigue: il tempo, lo spazio, le isti- tuzioni sociali, i sistemi valoriali, le reti socio-tecniche, i saperi, le dinamiche di socializzazione e di de-socializzazione dellacqua mostrano la complessit che hanno afrontato creativamente altre culture e, allo stesso tempo, ci permettono di meglio comprende- re la dimensione storica e culturale della nostra concezione poco naturale e la nostra modalit di gestione dellacqua che abbiamo esportato con le opere di modernizzazione idrica La diversit delle acque 14 il terzo capitolo apre invece lanalisi del contesto della Valle del giordano, esperimento dellagrobusiness idrovoro in giordania, emblema della iper-modernit dellacqua e dei nuovi sistemi di gestione e delle nuove lotte nella scarsit: un contesto dove diversi saperi, misure e nomi dellacqua si confrontano, specchio anche di diversi progetti di societ in un contesto arido e, data la com- plessit dello scontro in atto, dei furti e i sabotaggi continui alla rete moderna centralizzata, il quarto capitolo intende mostrare quali sono gli aspetti della vita sociale dellacqua che noi na- scondiamo, che gli irrigatori locali invece vedono e fanno emer- gere nelle loro pratiche quotidiane e che si impongono non solo nei contesti di modernizzazione, ma sempre pi a casa nostra: il regime dei saperi esperti, lacqua come rete socio-tecnica, lo scon- tro tecnico e i tentativi contraddittori di riportare lacqua nella sua dimensione pubblica, contigua alle popolazioni coinvolte proprio il confronto con quella modernizzazione dellacqua, che parla di trib, di saperi pratici, di istituzioni locali ci permette di meglio comprendere il nostro stesso rapporto con lacqua, con le idee di natura annesse e con la nostra modernit in crisi questo lavoro si basa su di unattivit di ricerca interdiscipli- nare nella valle del giordano, 1 in un confronto serrato e spesso non facile con i saperi e gli esperti che di acqua maggiormente si occupano: agronomi, economisti, ingegneri idraulici, ma anche ecologi politici e geograf, dove linterdisciplinarit, cos necessaria per afrontare un medium talmente relazionale e complesso come lacqua, stata innanzitutto una pratica quotidiana, problematica e fatta di continue incomprensioni, piuttosto che mera retorica allo stesso tempo, la stesura del libro nasce dalle lezioni e dalla relazione con studenti di diverse et, percorsi didattici non solo allinterno di curriculum antropologici e non solo in accademia, data la trasver- salit dei dibattiti sullacqua in italia negli ultimi anni: esperienze, domande e discussioni che hanno sollecitato un percorso pi largo su fussi culturali e fussi dacqua nel mondo contemporaneo 1 Lattivit di campo si svolta dal 1997 al 2005, in programmi di ricerca interdi- sciplinare e, negli ultimi anni di campo, allinterno di realt applicate tra ricerca e progettazione idrica MODERNIT DELLACQUA: FLUSSI, CULTURE E RETI SOCIALI Lantropologia purtroppo ha avuto ben poco da dire sul fenome- no della grande povert che sembra afiggere le principali citt del mondo n siamo stati capaci di assumere una posizione o anche di interessarci concretamente al fatto che lattivit umana sembra distruggere lambiente delluomo nella sua totalit F barth (2007:5) 1.1 A partire dalla valle del Giordano come ogni lavoro antropologico, questo percorso nasce da unespe- rienza etnografca nella Valle del giordano, da decenni una delle icone della letteratura scientifca sulla scarsit dellacqua ed even- tuali futuri confitti per loro blu il caso di questa piccola valle costituisce, di fatto, un palcoscenico molto pi ampio per discutere della mancanza di autonomia idrica delle nazioni, della insosteni- bilit dei modelli di sviluppo, della competizione trasnfrontaliera attorno allacqua (tra israele, siria, giordania, territori occupati in questo caso); in breve, delle forti contraddizioni e crisi a cui assistia- mo tra acqua e societ nel mondo contemporaneo questa piccola valle ha costituito una delle culle dellagri- coltura (qui son stati ritrovati i resti archeologici dei pi antichi semi coltivati), una delle prime esperienze irrigue, dove lirriga- zione stata una base fondante, come in altre parti del mondo, nella storia di forme di insediamento e di costruzione politica in breve, la valle si presenta come un caso emblematico delle contraddizioni dellintenso rapporto tra acque e societ, tanto pi per il carattere di laboratorio che ha rappresentato nel secolo scorso e per i saperi e le tecniche che ne hanno rivoluzio- nato la vita sociale avvenuto un cambiamento radicale nelle La diversit delle acque 16 relazioni tra acqua, territorio e popolazioni in questa valle che parla inevitabilmente e di ritorno anche a noi, a casa nostra perch oggi queste popolazioni di irrigatori persistono a ru- bare ed appropriarsi dellacqua in un contesto di agrobusiness? che signifcato hanno in confitti dellacqua oggi dal punto di vista di chi la utilizza per bagnare le proprie colture? in breve, come comprendere e ripensare il rapporto tra cultura e ambiente, veicolato da una risorsa cruciale e mediana come lacqua? porsi queste domande molto semplici, che si pongono seppur solo parzialmente gli attori politici regionali, nazionali e internazio- nali in un contesto di angosciante mancanza di autonomia idrica e di crescente competizione sullacqua in giordania, ha un forte presupposto: abbiamo molto da imparare, noi qui, da loro, in un contesto, quello dello sviluppo idrico, applicato e relegato in genere ai registri e alle chiuse stanze della comprensione tecnica La questione della scarsit dellacqua e la crescente siccit fo- riera di prossimi confitti a venire si pone certamente in modo strategico come problema di sicurezza nazionale in molti stati del medio oriente come la giordania, ma gi diventato un tema, seppur latente, anche nelle zone umide deuropa, tra cui anche nella umidissima val padana (pensiamo alle crisi idriche e alle relative competizioni idriche del 2003 e 2007 percepite so- prattutto nelle campagne) in qualche modo, quel loro proble- ma a cui noi rispondiamo con una tradizione di modernizzazio- ne dellacqua anche, in modo crescente, una nostra questione profondamente interrelata da qui la necessit, nel guardare ad altre storie dellintima relazione tra acque e cultura, di mettere in discussione le nostre credenze, le nostre certezze, e i nostri im- maginari che abbiamo diluito in questa risorsa, anche attraverso progetti di radicale cambiamento ambientale e sociale osservando le relazioni che intrattengono i bedu (lauto-de- fnizione delle popolazioni pastorali) e i rifugiati palestinesi as- sieme ad una popolazione eterogenea di pakistani rifugiati dal punjab, lavoratori e irrigatori migranti egiziani, e ghawarneh 1
1 parte della popolazione autoctona di questa piccola e densa valle La defnizione etnico-tribale deriva da Ghor, il nome arabo e locale del bacino idrico del giordano; I - Modernit dellacqua 17 scopriamo i sistemi valoriali e morali che fuiscono nei canali, le forme di cooperazione e le istituzioni politiche che da secoli accompagnano in zone aride il controllo e la distribuzione dellac- qua nel far fronte a periodi di siccit inoltre, abbiamo molto da imparare non solo dalle loro tradizioni nellutilizzo e relazione con lacqua ma anche da come loro vedono e interpretano la nos- tra modernit che fuita in queste terre innanzitutto attraverso progetti di sviluppo idrico in un contesto di agrobusiness: da qui si esportano, seppur in un contesto di profonda crisi agraria, fra- gole a Londra o banane a dubai in pieno inverno e si raccolgono pomodori a gennaio per il mercato interno i bedu e i rifugiati palestinesi si appropriano quotidianamente dellacqua, fuori dagli schemi amministrativi prestabiliti allinter- no del nuovo sistema centralizzato, con tecniche, saperi, sistemi di solidariet visti come mero ostacolo alla modernit idrica in particolare, e alla sostenibilit del mercato, della nazione e del- lo sviluppo in generale gli irrigatori si appropriano illegalmente dellacqua dalla rete di tubazioni pressurizzate e nascoste sotto terra da circa un ventennio, come nelle nostre citt: in questo fare emergere lacqua, rivelano anche una comprensione dellacqua e dei mondi sociali che questa veicola che non compare mai nei rapporti di valutazione dello sviluppo n coincide con le nostre idee esportate di acqua nello stesso gesto di rubare lacqua, come viene defnito dallamministrazione allo sviluppo, circuen- do il controllo dellapparato burocratico, non solo si riappropria- no dellacqua necessaria ai loro ortaggi e frutteti, ma distolgono lacqua da un oblio (illich 1982) specifco, da un nascondimen- to nelle tubature che hanno tolto una visibilit pubblica a ci che fno a pochi decenni fa costituiva parte dellambiente poli- tico ed ecologico assieme nel contempo, distolgono lacqua da un nascondimento in cui le acque sono immesse: lacqua come afare discreto, transculturale, tecnico e quindi neutrale o ico- na di modernit, auto-evidente e trasparente e contraddicono oggi poco utilizzato in pubblico per i signifcati stigmatizzanti che ha assunto, def- nisce, di fatto, lunica popolazione riconosciuta come indigena, seppur composta di gruppi migranti nella storia della valle La diversit delle acque 18 tacitamente lidea di acqua come oggetto di mera gestione o management, di merce veicolata come disgiunta dai sistemi so- ciali e valoriali locali; le pratiche quotidiane di questi irrigatori ci impongono di mettere al centro le relazioni culturali, e non meramente tecniche come isolate dalla cultura, che si intratten- gono attorno allacqua e che svelano le dimensioni politiche della scarsit come emergenza nazionale, catalogata altrimenti come dato incontrovertibile e, appunto, naturale proprio per la densit e polivalenza dei signifcati che si in- contrano nellacqua irrigua, essi interpretano i nostri tempi di interconnessione globale, il ruolo dello stato nazionale, dello svi- luppo e delle nuove modalit nel defnire lambiente La Valle del giordano presenta un caso di iper-modernit, uno spazio laboratoriale di tecniche e modalit di pensare e gestire lacqua moderna emblematico di tante altre aree di confne nel mondo: la presenza di una forte eterogeneit sociale, tra migranti, rifu- giati e cittadini di origine pastorale, limmissione di modelli di agricoltura industriale intensiva e di tecniche di ottimizzazione dellacqua spesso sperimentali da esportare poi altrove non ci confrontiamo quindi con una cultura, una comunit, una tradizione, ma con fussi culturali, con processi di dislocazione di popolazioni e con fenomeni di globalizzazione economica che si sono imposti in breve tempo proprio a partire da una radicale ridefnizione dei modelli culturali nel pensare lacqua Le acque locali, in tante parti del mondo, sono diventate sem- pre pi un afare globale: la mercifcazione dellacqua, i modelli di sviluppo rurale fondati proprio sullirrigazione intensiva, la de-territorializzazione dellacqua e la sua radicale sconnessione dai sistemi ecologici, sociali e culturali sono questioni che sono al centro dellagenda politica, ma anche fulcro di nuove forme di mobilitazione politica e confitto sociale nonostante questa sua visibilit globale, lacqua studiata per lo pi a partire da una visione satellitare, attraverso registri tecnici ed economici o in prospettive geo-politiche che astraggono per dalla contestua- lit, dallintimit locale e dalle dimensioni prettamente, cultu- rali e sociali in cui lacqua da sempre imbricata di fronte alle grandi acque dei discorsi globali, preferiamo qui comprendere I - Modernit dellacqua 19 le dinamiche attorno a piccole acque, alla mondana vita socia- le dellirrigazione mai riducibile alla sua pianifcazione tecnica Le modalit di socializzazione, di attribuzione di senso, le tecniche e le pratiche sociali in relazione allacqua presentano unincredibile diversit e inventivit tra diverse culture e quin- di, utile iniziare a parlare di acque al plurale: non solo per la diversit e variet di acque che ogni cultura, tanto pi in conte- sti aridi, ha conosciuto e utilizzato o la diversit contemporanea di acque prodotte che afrontano oggi i bedu nella valle del giordano (come le acque desalinizzate, le acque paludose, le ac- que purifcate dei refui urbani) ma tanto pi per la molteplicit di relazioni tra societ e acqua in diversi contesti con ci inten- diamo la diversit di modelli culturali di utilizzare, pensare, co- struire relazioni sociali con e attraverso lacqua, che compongo- no, allo stesso tempo, diverse e non per forza contrastanti, idee di natura, di relazioni tra cultura e ecologia, tra acqua, equit e potere se lacqua sempre pi rivendicata come un bene comu- ne, rimane la questione aperta di chi sia questa comunit e di come leggere le relazioni che diverse culture intrattengono con e attraverso lacqua La crisi dei mondi dacqua Lirrigazione, con i suoi usi e abusi, al centro dei sistemi produt- tivi agroalimentari globali, base dellagricoltura intensiva e delle questioni strategiche della sicurezza alimentare come dellauto- nomia idrica questo perch in contesti aridi o semi-aridi e di forte competizione per lacqua, lirrigazione assorbe una grossa percentuale delle acque disponibili e inevitabilmente si caratte- rizza come settore strategico non a caso, lirrigazione stata al centro delle rivoluzioni agrarie, come la rivoluzione verde degli anni 70, che hanno investito proprio su miti irrigazionisti e di modernizzazione del settore idrico a discapito per esempio di altre colture e altri sistemi agricoli come quelli alimentati dalla pioggia il caso giordano da questo punto di vista emblema- tico: la gestione irrigua in giordania assorbe circa il 75% delle La diversit delle acque 20 acque disponibili annualmente e, date le previsioni di mancanza di autonomia idrica nel 2025, lacqua tradotta negli ultimi anni da settore di sviluppo rurale a settore di sicurezza nazionale, aprendo la strada a politiche demergenza che esulano spesso dal- la possibilit di un dibattito pubblico il medio oriente oggi una delle aree al mondo classifcata dagli organismi internazionali come soggetta a stress idrico e diversi stati nazionali si confron- tano con il limite delle risorse idriche a fronte di modelli di svi- luppo rigidi e idrovori tanto da porsi come la principale questione di sostenibilit nazionale Lirrigazione ha caratterizzato uno degli investimenti fonda- mentali e strategici per il mondo dello sviluppo nel ridisegnare il territorio nei paesi del sud del mondo, nella costruzione nazionale come nel controllo di territori e delle popolazioni noto emblema di questa crisi dei mondi dacqua oggi la forte competizione tra diversi settori economici, in primis tra citt e campagne irrigue, tra stati nazionali attorno ad acque trasnfontaliere, ma soprattut- to tra comunit locali questa competizione, relegata spesso ai saperi esperti e ad apparati amministrativi e tecnici, in realt accentuata proprio dalla maggiore interconnessione e interdipendenza idraulica della modernit: se aumento lacqua per un settore lo prelevo ad un al- tro (citt contro campagne, o turismo contro agricoltura), in una lotta politica che si accresce proprio per la maggior dipendenza tra diversi attori sociali con diverso potere decisionale proprio con limporsi della scarsit, sempre pi territori e popolazioni sono relazionati e connessi dallacqua proprio perch territori e popolazioni risultano sempre pi interdipendenti e su una scala sempre pi ampia ci confrontiamo oggi con una crisi dei mondi dacqua, come sono stati defniti da caton (2007), per le forti contraddi- zioni ambientali, climatiche, dei modelli di sviluppo, per la crisi delle forme di cooperazione connesse alla gestione dellacqua e per lampliarsi di confitti e della scarsit e per mondi dac- qua intendiamo il coinvolgimento intenso, multidimensionale e culturale che tutte le societ hanno intrattenuto con questo bene naturale I - Modernit dellacqua 21 La crisi dellacqua ha una storia: se oggi una delle icone della dimensione del globale e dellinnovazione tecnica, gi a partire dal periodo coloniale i modelli irrigui si sono posti appunto come universali e globali come vedremo, la modernit si presen- tata in ampi contesti rurali del sud del mondo proprio a partire da progetti irrigui, esportati come principale connessione alla modernit di altri ambienti e di altre popolazioni da controllare o integrare in nuove realt politiche La crisi dei mondi dacqua quindi, anche, una crisi dellacqua moderna, come prodotto del paradigma modernista nel pensare il cambiamento di territori e popolazioni, e conseguenza, anche, di una lunga storia di modelli di sviluppo idrovoro che si sono spesso imposti su tante dimensioni locali i progetti irrigui sono stati spesso la base dei processi di modernizzazione rurale e di costruzione nazionale in molti contesti coloniali e post-coloniali, nonostante il loro ruolo relegato alla dimensione tecnica e discre- ta; ma proprio questa sua modernit ad incontrare contrad- dizioni, confitti, resistenze e mobilitazioni sociali nel sud e nel nord del mondo nella dimensione locale che la crisi si manifestata da tempo proprio a partire da una doppia astrazione che sar al centro di questo percorso: lesportazione, attraverso lo sviluppo, di modelli di gestione dellacqua che hanno astratto la multidimensionalit e la relazionalit delle acque locali in secondo luogo, avvenu- ta unefettiva astrazione dei rapporti locali tra cultura e acqua: istituzioni, sistemi di lavoro, tecniche, rituali, sistemi morali imbricati in antiche storie di relazione allirrigazione sono stati sconnessi o relegati a tradizione da sostituire in breve, abbiamo esportato unidea di acqua astratta (dalla sua multidimensionali- t) per popoli astratti (dalle loro storie culturali ed ambientali), proprio a partire da una sconnessione principale: la risorsa pi relazionale tra quelle in natura stata settorializzata, delimitata allintervento tecnico-economico trascendendo tanto le forme di diversit dellacqua che tante culture hanno posto al centro, quanto le sue dimensioni culturali e sociali cos importanti nel- le modalit in cui tanti popoli hanno reso produttive le proprie terre, hanno costruito sistemi irrigui complessi, hanno disegnato La diversit delle acque 22 paesaggi e scolpito montagne o hanno da sempre afrontato la sic- cit quanto i pericoli e le devastazioni che labbondanza dacqua pu provocare nellultimo secolo, la modernizzazione dellacqua nella valle del giordano ha portato una radicale ridefnizione del territorio, dellappartenenza culturale e del senso di localit delle popola- zioni coinvolte come in gran parte della storia dello sviluppo, questi cambiamenti tecnici, legittimati proprio da miti tecnicisti di un nuovo controllo di una delle risorse pi difcili da control- lare, ha, di fatto, comportato una rivoluzione dellacqua come principale e radicale cambiamento sociale e culturale nella Valle del giordano molteplici attori sociali e politici, dal locale al globale, si occupano dellacqua giordana qui pri- vilegeremo per le politiche locali, gli incontri e le manipolazioni dellacqua nei campi e nei canali, dove appunto le dimensioni globali prendono corpo e interagiscono con i contesti locali, come luogo privilegiato per capire cosa sia la gestione dellacqua in un contesto topico di scarsit e modernizzazione assieme attorno allacqua si confrontano quotidianamente una molteplicit di forme di dominio e di resistenza, di tattiche e di negoziazioni, di imposizione ma anche di deviazioni locali, molteplici progetti che prendono vita a partire dal progetto principale ed ufciale at- torno allacqua di rifesso, uno sguardo storico e contemporaneo dellincontro tra i rifugiati e i bedu con i mondi sociali impor- tati attraverso la modernizzazione di H 2 o permette di compren- dere dimensioni importanti, ancorch rimosse o incomprese della nostra stessa modernit: il modo in cui noi stessi siamo interrelati con questa risorsa, in termini simbolici e materiali, e la nostra stessa contraddittoria relazione con lambiente Cos lacqua? Una domanda scontata una recente analisi dellacqua nella sua dimensione globale di Linton (2011) si intitola non a caso What is water? proprio una delle risorse pi studiate e al centro delle preoccupazioni dei rapporti contemporanei tra societ impone, invece, attraverso I - Modernit dellacqua 23 una semplice domanda, la sua stessa problematizzazione non possiamo dare lacqua per scontata, nella sua datit e natu- ralezza, o attribuirle qualit naturali e transculturali in modo implicito, qualit che invece dipendono da una storia e da una gestione tecnica e urbana in realt, proprio i saperi intensivi che hanno caratterizzato la modernit, in primis lingegneria idrauli- ca, lagronomia di zone aride e leconomia dello sviluppo, hanno oscurato lantica multidimensionalit e la profonda imbricazione sociale e culturale dellacqua solo prendendo atto di questa no- stra ignoranza attuale sulle relazioni tra societ e acqua, su come sia stata distanziata dalla societ e dalla cultura, possibile attivare uno scarto necessario per comprendere nel mondo contempora- neo il molteplice e intimo coinvolgimento culturale che luomo intrattiene con lacqua Linton mostra come lidrologia abbia iso- lato lacqua dalle dimensioni pi complesse presenti nei vari si- stemi economici e produttivi nella storia e nelle culture ripartire da questa domanda permette di riconoscere quella costruzione dellignoranza (Hobart, 1993) caratteristica delle dinamiche di modernizzazione rurale: nonostante lapplicazione di nuovi saperi intensivi e specialistici delle scienze occidentali, una strutturale ignoranza e invisibilit si prodotta rispetto ai saperi locali, alle forme di gestione e alle istituzioni connesse allacqua in altri con- testi culturali Linton mostra ad esempio come lo stesso modello di ciclo idrologico connesso alla nozione di H 2 o sia stato natu- ralizzato, assunto come un classico esempio di sistema naturale, esternalizzando e oscurando la relazionalit tra i cicli dellacqua e le dimensioni storiche e sociali dellimpatto umano su questi dare lacqua per scontata ha avuto molteplici conseguenze, come vedremo: ha imposto come ovvia una separazione tra uomo e acqua (e la natura) nella forma dicotomica che solo le scienze occidentali hanno conosciuto si dimenticato il fatto, costituti- vo di tante storie ecologiche, che fosse una risorsa fnita e limitata sulla base delle infnite potenzialit della tecnica, base dei miti irrigazionisti (adams 1991) dellagricoltura industriale, oggi in crisi proprio a partire da questi limiti e contraddizioni si dato per scontato che un sistema irriguo fosse separato dalle dimen- sioni sociali e culturali ma soprattutto si dato per scontato che La diversit delle acque 24 questa idea di acqua, e della sua relazione culturale elaborata negli ultimi due secoli nel mondo sviluppato, fosse, ancor pi di altri modelli, un dato universale, transculturale e quindi esportabile in modo discreto in varie parti del mondo La mia stessa ricerca di campo stata obbligata a problematiz- zare ci che davo per scontato dopo anni che conducevo ricerca nella valle del giordano mi sono accorto di non sapere niente sullacqua mentre popolazioni di origine pastorale, rifugiati pa- lestinesi, migranti egiziani, esperti della banca mondiale o della usaid, burocrati, ricercatori, varie ong, si contendevano lac- qua davanti a me, seppur in modalit tacite e nascoste, a volte esplicite e ritualizzate, in una contesa quotidiana: un confitto innanzitutto materiale, nelle appropriazioni indebite degli irriga- tori, i clienti del progetto di sviluppo ma questo rappresentava allo stesso tempo una forte contesa simbolica, per i valori, i si- stemi sociali, i registri morali che allacqua venivano connessi da parte delle popolazioni locali e, di fatto, le questioni sullagenda politica pubblica e nelle politiche della ricerca erano altre, come la questione dei rifugiati, il processo di colonizzazione israeliana sulla sponda opposta della valle o le relazioni tra trib e lo stato giordano La contesa attorno allacqua era tanto tacita, nascosta, non pubblica, quanto era agita attraverso una dissimulazione quotidiana che sovvertiva per lordine tecnico e politico impo- sto io stesso distoglievo lo sguardo, appunto, dai radicali cam- biamenti che avevano preso piede nelle relazioni tra lacqua, la societ e il territorio Lacqua, che era stata tolta dalla sua storica dimensione pubblica e visibile, era immessa in un nuovo imma- ginario tecnico, di lineare intervento burocratico, di modernit da importare per ridisegnare lo spazio e prospettare un futuro di abbondanza commerciale non ero in grado di vedere lacqua, e la sua centralit e cruciale dimensione politica dal punto di vi- sta degli irrigatori, perch era nascosta in tubazioni pressurizzate, dislocata e importata da confni militarizzati, condotta, control- lata e nascosta attraverso molteplici centri decisionali dislocati in giordania, e siti di pompaggio e di distribuzione delocalizzati a comporre una rete centralizzata; nascosta come lo nelle nostre citt e nella nostra vita quotidiana, ma anche nel nostro senso co- I - Modernit dellacqua 25 mune quel nascondimento, per le popolazioni locali unicona politica del rapporto con lo stato, con laiuto allo sviluppo, con un nuovo modo di pensare lagricoltura, il territorio e lambien- te e per queste ragioni rubavano sempre pi ingegnosamente lacqua daltro canto, linvisibilit e la delega ad un mondo tec- nico-amministrativo dellacqua si avvicinavano de facto alle mie abitudini dellacqua nei contesti urbanizzati e di modernit: ac- qua in tubazioni, gestita da apparati amministrativi, che esce da un rubinetto sui campi come solo recentemente era accaduto in questa piccola valle i furti dacqua si situavano in un contesto di forti ineguaglianze nella distribuzione e nel crescente impoverimento di ampie fasce della popolazione rurale e nel parallelo arricchimento di poche li- te captata in localit distanti e sconosciute se non sulle mappe, canalizzata in tubazioni pressurizzate, trasformata, rielaborata, pu- rifcata e trasportata fno al rubinetto presso lunit agricola degli irrigatori, lacqua oggi sgorga con le chiavi di un delegato dellappa- rato amministrativo che apre e chiude il turno dacqua distribuito dallapparato burocratico nazionale questo rubinetto, seppur pi complesso della mia idea di ru- binetto domestico, era vicino alla mia esperienza (geertz 1973) come intimo il modo in cui noi pensiamo H 2 o come fonte a completa disposizione nelle nostre case e citt il rubinetto si po- neva come naturale mentre per la popolazione locale era segno di radicale e progressivo cambiamento, e anche censura e opposi- zione a modalit storiche e locali sia di defnire il lavoro agricolo ed irriguo che il proprio senso di autonomia, di appartenenza cul- turale connessa allacqua Lacqua per noi diventata quella roba (illich, 1986) che esce dal rubinetto e io stesso proiettavo questa realt naturale nel leggere altri contesti culturali: non sapevo cosa fosse la diversit dellacqua nella sua storia locale, proprio perch davo lacqua gi per scontata, a casa mia solo i gesti quotidiani degli irrigatori, le loro manipolazioni del sistema idrico giorno per giorno, in una lotta nei campi e in campi di lotta assieme, 2 per usare una metafora centrale dello 2 riprendo la metafora di battlefelds come campi di lotta e campi di contesa di La diversit delle acque 26 sguardo dellantropologia allo sviluppo rurale (Long 1992), rive- lavano una strategia quotidiana per ottenere lacqua addizionale ai turni prestabiliti dallapparato centrale non ri-conoscevo lacqua, inoltre, per un altro motivo, che implicito nelle certezze dello sviluppo idrico: ero certo di sapere e di conoscere lacqua come H 2 o universale e transculturale in realt, attraverso i sabotaggi, i furti, le molteplici e creative ma- nipolazioni di un sistema idrico complesso e centralizzato, emer- gevano non solo lacqua per irrigare i campi, ma anche i saperi, i sistemi sociali, le reti di solidariet, le gerarchie, le forme di ap- partenenza, i sistemi morali e valoriali che non comparivano in nessuno scritto della pianifcazione dagli anni 20 del secolo scor- so fno ad oggi; ma questi rivendicavano non solo una presenza, ma mostravano una forte pertinenza nel condurre un buon lavoro irriguo e agricolo in altre parole, studiare lacqua in altri contesti culturali riman- da inevitabilmente a sottoporre a critica anche i nostri presuppo- sti su cosa sia acqua come H 2 o Le questioni che si pongono i rifugiati palestinesi o bedu nella valle del giordano richiamano lo spaesamento che contraddistingue le nostre societ o litalia di fronte allacqua; sono diventate, in particolare nellultimo decen- nio, una leva di mobilitazione politica, di opposizione a processi di privatizzazione, di aumento delle tarife, di opacit dei sistemi di distribuzione dellacqua 3 utile esplicitare qui diverse difcolt in questo percorso an- tropologico abbiamo gi anticipato come lacqua sia stata relega- ta e delimitata a saperi tecnici e alla gestione esperta, dinamica, che, di fatto, ne ha trasformato la sua dimensione sociale in una dimensione pubblica ( una questione tecnica) Lantropologia stessa, tanto pi in italia, solo negli ultimi dieci anni ha iniziato signifcati culturali da Long, 1992 3 proprio litalia che consuma pi acqua pura in bottiglia, delocalizzata e a lunga fliera con costi ambientali altissimi: i signifcati di purezza, il senso della localit in relazione allacqua come risorsa relazionale dellambiente, il rifuto di mercifca- re questa icona della natura si sono mostrati ampiamente condivisi, ma allo stesso tempo molta confusione regna su che tipo di relazione intratteniamo noi oggi con questa risorsa e che tipo di relazione proponiamo ad altri in nome dello sviluppo I - Modernit dellacqua 27 a porre lambiente, e in particolare lacqua, al centro delle pro- prie rifessioni per capire il mondo contemporaneo e le sue con- traddizioni inoltre lirrigazione, ancor pi di altre dimensioni dellambiente, stata nellultimo secolo il regno della tecnica e il fulcro delle politiche di modernizzazione nel sud del mondo: cosa avrebbe da dire lantropologia in questi mondi della tecnica o di saperi agronomici? se lantropologia se ne occupata stato spesso secondo due posizioni principali o da un punto di vista patrimoniale, mostrando le molteplici valenze sacrali e simboli- che dellacqua che si andavano a perdere, un recupero nostalgi- co a volte di ci che inevitabilmente si stava estinguendo di una risorsa sempre pi mercifcata e disincantata nel processo di estensione del capitalismo oppure, gli antropologi, come altri studiosi delle scienze sociali, hanno svolto un ruolo di ammor- bidente allinterno dei progetti di sviluppo idrico: un ruolo ri- chiesto per lo pi per afrontare i problemi sociali che sorgeva- no con lintroduzione di nuovi sistemi di gestione moderni che andavano spesso a sostituire o destrutturare quelli esistenti in altri ambienti culturali questo ruolo si amplifcato nel mondo dello sviluppo in seguito a nuovi modelli partecipativi, nati proprio nei contesti di modernizzazione irrigua, che tutto ad un tratto, come accaduto in giordania, richiedevano di conoscere e far leva sul capitale sociale locale, di ripartire dal basso tra una ricerca delle acque perdute o un ruolo marginale nei contesti applicati, lantropologia pu molto aiutare in realt a comprendere le cos importanti dinamiche contemporanee tra acqua e societ inoltre, i progetti di modernizzazione irrigua si presentano come poco coerenti, allopposto sono connotati spesso da for- te ibridazione culturale, divergenze, disgiunture (appadurai 1996), forme di discontinuit (Long 1989), pluralismo giuridico, in breve da contesti particolarmente complessi proprio per gli in- tensi cambiamenti e le radicali contese in atto unultima difcolt da esplicitare pu sembrare meramente linguistica: lutilizzo di termini come H 2 o, di risorsa o gestio- ne delle risorse si rifanno ad una storia ambientale che vede nella dicotomia tra natura e cultura un fondamento tanto del senso comune quanto anche un fondamento epistemologico da cui par- La diversit delle acque 28 tire questa dicotomia per una nostra costruzione storica, che ha disgiunto astrattamente, nei nostri sistemi produttivi e scien- tifci, ci che tante altre culture, comprese tante realt allinterno della nostra storia, hanno altrimenti messo in relazione proprio nei loro sistemi produttivi per iniziare a distinguere la densit di aspetti, risorse, relazioni culturali e politiche che scorrono nellacqua, inevitabile afron- tare perci alcuni aspetti cruciali di questo bene e della sua intimi- t con le culture: la sua complessit, la sua multidimensionalit, la sua ambivalenza, in sintesi le molteplici forme della sua diversit 1.2 Le diversit dellacqua Lacqua multidimensionale proprio per la molteplicit di for- me che pu assumere (liquido, vapore, ghiaccio) che cos tanto hanno alimentato un antico immaginario, nostro e altrui: acqua come simbolo opposto alla materia, fusso rispetto alla rigidit e alla stabilit, metamorfosi e icona del cambiamento per la sua capacit di adattamento ma anche per la sua difcolt di conte- nimento; icona della liquidit vivifcante e creativa ma per que- sto anche angosciante per il rischio di allagamenti, del dissesto idro-geologico o del sovvertimento dellordine delle cose, dove la dimensione dellacqua fuida e dilagante presenta una delle mag- giori minacce Lacqua si presenta come qualcosa di potente e di diverso, in modalit pi intense rispetto ad altre realt naturali una diversit implicata che si esprime anche nelle diverse modalit in cui si presenta: fume, mare, ghiacciaio, goccia, slavina, tsu- nami, lago curioso come lo stesso famoso libro di un biolo- go, ball, Una biografa dellacqua, evochi, come tema centrale e come aspetto metodologico, la diversit dellacqua: La diversit dellacqua , per molti aspetti, la chiave per capire il suo signi- fcato costituisce un oggetto continuamente in cambiamento, che trasmuta da una forma allaltra (2000: 25) indubbiamente, in modo trasversale alle culture e ai territori, gli aspetti di tra- smutazione e di celere cambiamento di forma dellacqua sono I - Modernit dellacqua 29 una dimensione implicita che ne fa un portatore simbolico ad altissima densit, tanto da poter scrivere, sempre con le parole del biologo, di tutti i liquidi conosciuti, lacqua probabilmen- te il pi studiato e il meno compreso, una prospettiva a cui ci allineiamo seppur con gli strumenti dellantropologia culturale: il meno compreso nella sua complessit, molteplicit di signif- cati, variet e ambivalenza non solo lacqua centrale per la sua caratteristica di prin- cipale agente naturale, di fonte biologica della vita solvente principale, prima dimora della vita, funzionamento delle cellule, trasporto linfatico delle piante, agente di pulizia nellambiente ma anche la sua componente fsica segno di alterit tra i liquidi nonostante sia licona, nei paradigmi scientifci quanto nel senso comune, dellidea stessa di liquidit, lacqua un liquido diver- so: diventa pi fuida a basse temperature se compressa, subisce o agisce repentini cambiamenti, i ponti di idrogeno impongono dei vincoli strutturali che ne infuenzano in modo specifco la densit, la capacit termica, la conduzione di calore, per esempio; non valgono perci gli stessi strumenti di comprensione che ana- lizzano la teoria dei liquidi, in quanto si presenta nella sua com- posizione come una forma disordinata rispetto ad altri, e quindi anche complessa, mutevole alla stessa osservazione inoltre lacqua particolarmente potente e agente nellambien- te: molto pesante (un metro cubo pesa una tonnellata) e questo, nella storia delle tecnologie e reti sociali nate per ampliarne il suo utilizzo nellirrigazione, ha posto lesigenza di complessi saperi e di complicate strutture, come di complessi sistemi sociali per mantenere e gestire le stesse infrastrutture e la relazione con lac- qua nei sistemi produttivi ha imposto problemi solo apparente- mente triviali e mondani, o tecnici: il fatto che sia liquida e pesan- te, e quindi debba essere ben contenuta, un dato a cui diverse culture, in relazione ad uneterogeneit di ambienti, hanno dato risposte diverse e spesso efcaci, seppur con prospettive diverse sul signifcato dellefcacia dellirrigazione allo stesso tempo la sua fuidit ne fa un medium relazionale, aspetto che ogni siste- ma di distribuzione ha cercato di risolvere con soluzioni culturali creative e non uniformi La diversit delle acque 30 Lacqua, infatti, un antico veicolo attraverso il quale le po- polazioni comunicano, scambiano, disputano e si riconciliano, competono ma soprattutto cooperano, in sintesi compone reti sociali e culturali complesse queste realt dellacqua non sono triviali e mostrano come lacqua non sia riducibile ad una visione tecnicista: s evento tecnico, dove la tecnica per gi gesto culturale, un condensato di saperi e di istituzioni sociali (ingold 2004) Lapparente neu- tralit della moderna gestione dellacqua come H 2 o monodi- mensionale e scontata in realt inversamente proporzionale alla potenza simbolica e immaginale che permane, quasi a sopire un portato e una presenza ingombrante La relazionalit dellacqua un elemento cruciale della sua diversit tra altre risorse ambien- tali certamente la sua relazionalit come scrive mosse: water shows the complexity of land (from which it is rarely separable) as a medium of meaning and material relations, while adding movement and the dimension of time and process to the rela- tionality that is inherent in space (2008: 939) in molti con- testi culturali risulta impossibile comprendere lacqua se non in relazione al territorio, alla terra, alla foresta, in breve si pone come relazionale nella stessa lettura degli ecosistemi a partire proprio dalla dimensione di cambiamento e di dinamica ci che mosse aggiunge, e che lantropologia aiuta a studiare, la sua caratteri- stica di medium simbolico e sociale: nei contesti irrigui lacqua relaziona ambiente e cultura, ma anche un vettore mediano tra sistemi sociali, istituzioni, sistemi di solidariet tra gruppi sociali in breve, lacqua media relazioni sociali e culturali e nei sistemi irrigui ha sviluppato complessi sistemi e reti sociali mosse mostra come le molteplici dimensioni ecologiche dellacqua, come il fatto che scorra verso il basso in zone mon- tuose, che crei bacini, che debba essere condivisa, che limitata o variabile nella sua disponibilit o la cui abbondanza pu avere degli efetti devastanti, ha sempre avuto uninfuenza e una rela- I - Modernit dellacqua 31 zione non causale, ma presente e agente sulla composizione delle dinamiche sociali e culturali proprio perch lacqua crea con- nessioni sociali, si presenta una dimensione idraulica (o fuviale) in tutte le societ rurali (mosse 2008: 941, tda) La storia dellacqua nellambiente perci interconnessa a dimensioni po- litiche dove irrigare ha sempre comportato rischio e incertezza, il bisogno di autorit sovra-locali, in breve sistemi di relazione sociale e culturale che hanno creato molteplici istituzioni dedicate allacqua e molto diverse (ma spesso non antitetiche) dalle nostre amministrazioni tecniche Lacqua, soprattutto nellirrigazione, media livelli complessi di organizzazione sociale e politica, connettendo le infrastrutture idriche allapparato politico, alle dimensioni culturali e morali dalle forme di propriet alle regole di distribuzione o ai sistemi valoriali in mondi sociali dacqua che si sono caratterizzati nelle molteplici storie irrigue per due aspetti cruciali: la fessibi- lit e la negoziabilit dei sistemi sociali preposti dove invece si riduce la negoziabilit sociale delle reti di distribuzione, sorgono spesso forme di confitto e competizione, come accade oggi nei nuovi sistemi di gestione che hanno spesso irrigidito proprio il carattere relazionale e negoziato dellacqua Lacqua ha un carattere relazionale anche perch veicolo e me- dium di relazioni culturali e politiche tanto pi in contesti appli- cati in una prospettiva antropologica, possiamo, quindi, defnire lirrigazione come una costruzione sociale in quanto le tecniche, le infrastrutture, i sistemi di lavoro o di rotazione di turni dacqua sono defniti culturalmente in modalit spesso molto diverse e creative riprendendo una nozione classica dellantropologia, lir- rigazione rappresenta un fatto sociale totale per la molteplicit di dimensioni culturali che sono coinvolte e interrelate anche nel solo atto di irrigare, dinamiche religiose, tecniche, rituali, po- litiche e ambientali sono condensate in signifcati spesso extra- agricoli e che oltrepassano la stessa dimensione irrigua inoltre, lacqua un medium centrale nella storia delluomo e delle forme di insediamento, ha composto le prime reti sociali anche di lar- ga scala, obbliga popolazioni tra loro anche eterogenee a sistemi cooperativi comuni; in sintesi, rende interdipendenti, interattivi i La diversit delle acque 32 sistemi produttivi e politici acqua competizione, ma soprattut- to alla base di diversi sistemi cooperativi anche decentralizzati nella storia e nelle culture proprio per questa sua dinamica relazionale, lacqua ha una presenza fondante nella storia umana; indispensabile quindi una storia dellacqua per capire, ad esempio, con quali sistemi di pensiero e di pratiche le popolazioni pastorali e contadine della valle del giordano si siano relazionate allacqua e perch oggi fac- ciano di tutto per sabotare il moderno apparato amministrativo introdotto negli ultimi decenni ma accanto ad una storia umana, alla costruzione culturale dellacqua, riconosciuto ormai come la stessa acqua faccia la storia, per la sua agentivit, la sua capa- cit di formare e deformare territori e per la sua relazionalit alle societ, un aspetto questo che il riduzionismo tecnico ha sempre pi oscurato i lavori dello storico Wortser sulle societ idrauliche della co- sta occidentale degli stati uniti hanno per esempio reimmesso la storia dellacqua nella sua relazione con la storia economica e sociale: Water has been critical in the making of human history () to write history without putting any water in it is to leave part of the history Human experience has not been so dry as that (1985: 19) La storia stata asciugata proprio della rela- zionalit dellacqua, come si astratto lambiente con cui le cul- ture si sono relazioniate in modo dinamico il contributo dello storico dellambiente tanto pi rilevante dal momento che pone al centro le ideologie moderniste che proprio a partire da una nuova concezione dellacqua, oggettivata e astratta come H 2 o, hanno costruito rigide societ idrauliche, o per usare le parole di Wortser, per il livello ingegneristico, per la ricchezza prodot- ta, la storia delloccidente americano diventata alla fne degli anni 80 la pi imponente societ idraulica mai costruita nella storia (1985: 276, tda) Worster mostra come proprio negli stati uniti, regno della gestione integrata dellacqua, nuove forme di gestione politica seppur dissimulate in a-politiche e tecniche si siano fondate proprio attorno ad una nuova idea e gestio- ne dellacqua un cambiamento radicale ha fatto leva proprio sul potere dei nuovi signifcati e valori simbolici attribuiti allacqua: I - Modernit dellacqua 33 la natura/acqua posta come alterit da addomesticare e dominare, una nuova visione utilitarista dellacqua in connessione ai miti tecnici e alle costruzioni utopiche e messianiche di colonizzazione del deserto, dove i signifcati di redenzione dei primi coloni mor- moni sono intimamente connessi al gesto tecnico di conquista, e dominio, della natura/acqua se la rilevante dimensione politica e sociale di queste costruzioni sociali moderne stata nascosta, so- prattutto perch si trascesa la relazionalit tra societ e acqua sia nella storia e ancor pi nella comprensione del mondo contem- poraneo: la modalit in cui, costruendo la natura, costruiamo anche noi stessi e la societ raramente lacqua stata pensata come mero oggetto di gestio- ne passivo e muto, roba come la defnisce illich (1988), spogliata della sua materiale e simbolica multidimensionalit, per renderla a disposizione dellazione umana come vedremo, in altri mo- delli di relazione tra acqua e cultura, la soggettivit dellacqua, per la sua capacit di formare e plasmare lambiente, stata spesso riconosciuta come fondamento e non solo in termini folclorici o sacrali: proprio allinterno delle pratiche irrigue, nei sistemi artif- ciali che lirrigazione ha inventato in diversi contesti territoriali e produttivi, la relazionalit dellacqua spesso al centro La monodimensionalit in cui lacqua stata ridotta nelle no- stre forme di sapere tecniche e settoriali e nei modelli di sviluppo non a caso particolarmente idrovori, non una prospettiva che aiuta a comprendere la complessit attorno allacqua con cui altre culture si sono confrontate; e allo stesso tempo, non aiuta, anzi nasconde, la comprensione nei nostri stessi sistemi produttivi e sociali attorno allacqua, le dimensioni idrauliche nascoste delle nostre societ Acqua come medium questa dimensione intrinsecamente relazionale tra ambienti e culture fa dellacqua uno dei primi medium sociali: lacqua stata valorizzata dal punto di vista culturale proprio come mediatore di molteplici signifcati, interconnettendo gruppi sociali, territori e La diversit delle acque 34 sistemi economici proprio la sua fuidit ne rende complessa la distribuzione in relazione a diversi contesti ambientali, e distribu- ire acqua tocca gi questioni di equit, di chi incluso/escluso, idee di comunit, in sintesi inevitabilmente parte delle dinami- che politiche nel mio primo lavoro etnografco nel nord del pakistan, 4 i vil- laggi agricoli e pastorali (abadi) componevano delle sorprendenti oasi di montagna nellassenza delle piogge monsoniche ostruite dallincrocio delle catene montuose dellHindukush e dellHi- malaya, ingegnose opere idrauliche scavate nella montagna per chilometri a sfdare la pendenza canalizzavano le acque di scio- glimento dei ghiacciai e dei fumi ad irrigare le colonie agricole in queste aride montagne Lo stupore dei viaggiatori occidentali, gi ad inizio XiX secolo, si riprodotto nellammirazione degli ingegneri idraulici ed agronomi arrivati allinterno di proget- ti di modernizzazione dellaga khan (aga khan rural support program), che qui ha molti insediamenti di fedeli ismaeliti Lo stupore di fronte al forire di albicocchi e mandorli nel paesaggio era raforzato dal fatto che popolazioni defnite sottosviluppa- te ed isolate, da introdurre quindi nella modernit (a partire da quella idrica e agricola), avessero potuto inventare infrastrutture idrauliche cos complesse e allo stesso tempo fragili proprio per linsicurezza del contesto ambientale (rischio frane, alto livello si- smico) Lo stupore estatico nascondeva in realt laspetto pi im- portante di questi storici sistemi idraulici, base degli insediamenti e delle colonie agricole Le popolazioni locali di lingua burushaski chiamano il villaggio come abadi, sinonimo di civilt, defnito come il luogo dove crescono gli alberi per distinguerlo dal das, la terra arida, rocciosa, a volte sabbiosa e spoglia di vegetazione se non per il pascolo temporaneo di capre e pecore civilt dove pu arrivare lacqua, attraverso lopera delluomo, per far crescere degli insediamenti, che trovano nellalbero da frutta il pi alto valore simbolico e produttivo assieme base dellalimentazione, lalbero da frutta era per le popolazioni locali il segno distintivo in queste oasi di montagna dellinsediamento umano, cos ancorato 4 si veda per approfondimenti, m Van aken 1998 I - Modernit dellacqua 35 alla sopravvivenza delle infrastrutture idriche ci che i progetti di modernizzazione non vedevano che non bastava uninfra- struttura idrica, seppure ingegnosa e complessa, per mantenere e far forire questi villaggi piuttosto era la rete sociale, politica e rituale connessa a questi canali laspetto non solo pi complesso, ma anche strategico, nel mantenere funzionanti queste canalizza- zioni spesso soggette a frane e bisognose di continue manutenzio- ni; i canali richiedevano, quindi, una notevole mobilitazione di manodopera, in alcuni contesti fno a 300-400 lavoratori assieme per diverse giornate al mese bastava, infatti, una pioggia ad alta quota per far franare terra sulla lunga estensione dei canali e bloc- care lacqua, potabile e irrigua, a diversi villaggi poco vale uninfrastruttura tecnica senza un sistema sociale, senza regole culturali, senza istituzioni sociali che organizzino la vita sociale di queste opere un aspetto non triviale dellacqua che lestrazione, la deviazione, la conduzione, il mantenimento e la riabilitazione del sistema (Hunt 1976) sono attivit social- mente complesse nella distribuzione dei turni di acqua, inoltre, si accentua il suo carattere relazionale: le popolazioni hanno mag- giormente investito nella distribuzione in questo contesto monta- no attraverso un sistema politico e religioso dei regni carismatici che si riprodotto nonostante la conversione allislam, lintegra- zione allo stato nazionale pachistano e i processi di modernizza- zione dellultimo ventennio in breve, le abilit e le tecniche per il mantenimento ordinario e straordinario di queste opere im- pongono sistemi di relazioni culturali, sociali, politiche e morali che sappiano attivare centinaia di manovali allunisono in sistemi di cooperazione complessi per riaprire il canale dacqua in caso di danneggiamento, o anche solo nel mantenimento ordinario della struttura togliere i sedimenti, raforzare i muretti di con- tenimento, ampliare la captazione, ad esempio una rete idrica certamente una rete tecnica ma anche linterfaccia di una rete sociale complessa senza la quale non avrebbe nessuna capacit nel sostenere la vita di popolazioni in queste oasi di montagna Lacqua impone qui, anche solo per la sussistenza, dei linguag- gi e dei sistemi di cooperazione trasversali e veicolari tra gruppi sociali anche ben distinti e gerarchici si accentua, quindi, laspet- La diversit delle acque 36 to relazionale e mediano dellacqua che attraversa confni sociali, rende interdipendenti gruppi non per forza omogenei da essere defniti una comunit Le popolazioni che abitavano tre villaggi erano molto eterogenee, con nette diferenze di status basate su di unantica base castale, una bipartizione tra pastori gujur e agri- coltori, la compresenza di cinque lingue geneticamente diverse, tre appartenenze settarie dellislam (sunniti, sciiti, e prevalenza di ismaeliti) in un processo di confittuale integrazione politica nello stato nazionale pachistano proprio attraverso lintroduzione di progetti della modernizzazione agricola sulla base di sistemi cooperativi prima centralizzati dal Raja (il monarca carismatico) e poi assorbiti dai progetti di sviluppo, essi mobilitavano e coor- dinavano nelle continue attivit di costruzione e mantenimento una grande massa di lavoratori, in modalit eque per ogni fa- miglia del vicinato idrico avevo calcolato che nel periodo pi intenso di riapertura dellirrigazione a primavera, ogni famiglia devolveva il lavoro di un proprio uomo per due giorni alla setti- mana in media, un investimento di tempo enorme di manodope- ra solo per garantire lacqua, a cui bisogna aggiungere lordinario lavoro agricolo e pastorale, base del sostentamento e anche della ricchezza di queste popolazioni ci rappresenta un esempio di common, un sistema di cooperazione nella gestione dellacqua che si modifcata nella storia ed stata riassorbita anche dalle orga- nizzazioni dello sviluppo: ad esempio, il Numbardar, il rappre- sentante di villaggio 5 , diventato il rappresentante della Village organization, lentit dei progetti di modernizzazione, riprodu- cendo il suo ruolo centrale di coordinamento del Rajaaki, i lavori per il raja, ossia le forme di mobilitazione collettiva di manodo- pera per il canale dellacqua il suo ruolo di coordinamento, ma anche di esperto delle que- stioni locali dellacqua e dellagricoltura irrigua, era riconosciuto proprio per la centralit contemporanea di questa antica istituzio- ne, che componeva appunto la vita sociale dellirrigazione se 5 tradizionalmente, il numbardar assumeva questo titolo politico per il legame di lat- te con la famiglia del raja, destituito in seguito allannessione allo stato pachistano e con il riconoscimento di nuove forme di autorit politica centrale I - Modernit dellacqua 37 il raja non ha pi potere, il rajaaki come sistema cooperativo ha assunto invece una rinnovata rilevanza e pertinenza questa forma cooperativa attorno al sistema idraulico tra- sversale a diverse lingue, gruppi etnici e attraversa la forte seg- mentazione sociale sulla base di un insieme di regole e valori sociali condivisi che fonda questa societ idraulica non basta uninfrastruttura idrica a portare acqua, ma centrale la rete so- ciale come sistema complesso di saperi, ruoli, competenze, ge- stione dei confitti: la rete in questo caso era parte dellintimit locale e della relazionalit con lambiente di queste popolazioni in questi contesti, lacqua stessa e le attivit ad essa connesse sono inevitabilmente una performance della sua dimensione pubblica e morale, tanto da comporre unafermazione comunitaria e poli- tica assieme nonostante le diferenze di status interne Lacqua fa parte di un noi esplicito e non a caso i progetti di pianifcazione non osarono intaccare questa cruciale istituzione, anzi assimila- rono questa istituzione di partecipazione locale come attore e vettore della modernizzazione a partire da questo esempio, vediamo come la relazione allac- qua richieda molta manodopera e competenza tecnica, nelle sue molteplici traduzioni culturali e nella diversit di invenzioni tec- nologiche essa necessita di un sistema sociale capace di mante- nere una rete idrica e anche di distribuire lacqua, laspetto pi complesso e problematico perch impone relazioni politiche a cui lumanit ha risposto con incredibile originalit, inventivit e, appunto, diversit perci, una rete idrica e tecnica allo stesso tempo un insieme di relazioni sociali interconnesse, dove la di- mensione tecnica anche rituale, sociale e culturale, con spesso ruoli extra-irrigui tanto da conformare il resto della vita sociale Immaginari dacqua e ambivalenza simbolica un ulteriore aspetto della diversit dellacqua certamente la sua importante dimensione immaginale Lacqua stata defnita a ra- gione come una delle pi alte forme di valorizzazione umana da bachelard (1942), colpito proprio dalla sua intensa densit sim- La diversit delle acque 38 bolica, in un testo originale 6 del 1942 anche illich, proprio in uno studio sui signifcati dellacqua a partire da un contesto sta- tunitense, mostra come lacqua ha una sua capacit illimitata di caricarsi di metafore e come ancor pi sottilmente dello spazio, possiede sempre due lati diversi (1985:33) gli studi folklorici e antropologici hanno spesso messo in luce limportante ruolo di supporto simbolico dellacqua ma ci che ci interessa in parti- colare che, nonostante dissimulazioni tecniche, questo potere metaforico sia attivo ancor pi nei processi di modernizzazione idrica e nella nostra modernit come rileva illich sulla scia di unampia letteratura sul folklore e sui miti, lacqua sempre du- plice e porta con s nella nostra costruzione storica unintensa ambivalenza ci pu sembrare anomalo, dal momento che lir- rigazione concepita, nel senso comune e specialistico assieme, come dominio della tecnica, dove quindi gli aspetti del simbolico e dellimmaginario culturale non sembrano giocare alcun ruolo o vengono appunto estromessi in una riduzione a neutro oggetto di gestione in realt proprio questa densit simbolica che stata astratta e rimossa nei processi di modernizzazione, che allo stesso tempo riproducono per antiche valenze simboliche attri- buite allacqua nella nostra cultura (come vedremo nel iV capi- tolo) Lacqua ci invita a un viaggio immaginario scrive ancora bachelard (1942) e ci utile qui accogliere questo invito proprio per la forte densit simbolica che in molte culture confuita nellacqua, ancor pi nei processi contemporanei nella nostra storia lacqua stata connotata in particolare da due caratteristiche principali: lambivalenza e lambiguit Lacqua da sempre duplice, simbolo di vita ma anche di morte, ori- gine della fertilit quanto possibilit angosciosa della distruzione, fonte e sorgente quanto allagamento, temi che tornano ampia- mente oggi quando ci confrontiamo con le emergenze idriche, nel caso di scarsit o di eccessivo dilagamento delle acque con limpatto sulle societ e sui territori La duplicit e ambivalenza 6 interessante il titolo originale dellautore: Leau et les rves essais sur limagination de la matire, che meglio denota il carattere immaginale e metaforico dellacqua in questo studio fenomenologico sulla presenza dellacqua nellarte e nella letteratura I - Modernit dellacqua 39 dellacqua torna anche nella densit delle simbologie di genere, sia antiche quanto contemporanee: diversi studi hanno mostrato lantica connessione dellacqua con la femminilit, la maternit, la purezza femminile, la sensualit o la nudit femminile (teti 2003; strang 2005), aspetti per esempio che sono spesso riattivati nelle lotte per la difesa dellacqua pubblica fno ad arrivare ai miti contemporanei e globali della madre acqua o madre terra 7 ci interessa qui riprendere brevemente alcuni aspetti di que- sta intensit simbolica, perch le dimensioni dellambivalenza dellacqua come supporto immaginale hanno giocato un ruolo importante ancor pi nei processi di modernizzazione e di in- contro/scontro con altri modelli culturali attorno allacqua se lacqua buona da gestire e da sfruttare, rimane indubbiamen- te buona da pensare, e nel lungo processo di modernizzazione idrica nel sud del mondo questo ha certamente giocato un ruolo centrale La prima ambivalenza che lacqua, nei contesti produttivi e nella sua riduzione in H 2 o da gestire, stata spogliata delle molteplici forme di valorizzazione simbolica: diventa oggetto di gestione, misurabile e quantifcabile, oggetto passivo di tecniche complesse, ma astratte dal resto della sua vita sociale ed ecologi- ca nonostante questa secolarizzazione dellacqua, che ha dovuto negare le molteplici dimensioni sacrali o valoriali per poterne di- sporre come risorsa misurabile e quantifcabile, la dimensione mul- tidimensionale, simbolica e immaginale riemerge con prepotenza nella vita sociale di qualsiasi progetto irriguo: lacqua rimane un attore delle modalit di fare luogo, di costruire intimit sociale; in breve, possiamo parlare di un forte coinvolgimento della societ con lacqua in realt, attraverso lidrologia, lingegneria idraulica o lagronomia irrigua si reinventata lacqua come se fosse ridu- cibile ad afare o roba tecnica allo stesso tempo, la stessa storia della pianifcazione idrica, come vedremo, ha avuto una contrad- dittoria performance economica nei progetti idrici, accompagna- 7 Venderesti tua madre? cita una campagna per la frma del referendum per lacqua pubblica presente nei giornali nazionali italiani a maggio 2010, nel giorno della festa della mamma La diversit delle acque 40 ta per da una forte performance e produttivit simbolica: il ruolo delle grandi opere idrauliche come icone e monumenti nazionali della modernit e del progresso; i signifcati simbolici delle tec- niche idriche come controllo della natura; o la modernizzazione idrica fondata per decenni su vere e proprie costruzioni mitolo- giche allinterno di molti stati post-coloniali, dove ampie trasfor- mazioni del territorio e dislocazione delle popolazioni sono state legittimate proprio in nome della missione idraulica inoltre questa tensione dellambivalenza nel nostro immagina- rio evidenzia la centralit dellacqua nel farsi emblema del mondo naturale, e di una natura con cui intratteniamo un rapporto certamente ambivalente una natura/acqua che nella sua tradu- zione in H 2 o rappresenta un modello di natura ben poco univer- sale e condiviso in altre culture, un modello dove acqua/natura sono state oggettivate e mercifcate (ancor prima dei processi di privatizzazione) come a disposizione delluomo attraverso il ge- sto tecnico Lidea di natura che si imposta, spesso attraverso i progetti di modernizzazione dellacqua, si rif, in realt, ad un modello egemonico, storico, ma modello tra tanti altri, dove si presenta lambiente come realt stabile, atemporale, conservativa, ben distinta dalla cultura e dalla societ La letteratura e la critica di genere hanno spesso messo in ri- salto la connessione tra dominio della natura e dominio maschile, sulla femminilit da controllare, da controbilanciare come pote- re selvatico e irrazionale della natura (pennacini, pussetti, 2007; mattalucci 2012) queste diverse dimensioni dellambivalenza di cui lacqua intrisa riportano quindi anche alla pi forte ambi- guit dei rapporti tra modelli di cultura e di natura, tra dominio e dipendenza, tra desiderio e paura, fondati su una dicotomia sto- rica, ma molto particolare: il modo in cui loccidente moderno rappresenta la natura la cosa meno condivisa al mondo in mol- te regioni del pianeta, gli umani e i non umani non si sviluppano in mondi incommensurabili secondo principi distinti (descola 2011:32, tda) Lacqua riporta ad un nostro immaginario di natura come re- alt in equilibrio, opposta e ben distinta alla cultura in realt questa nozione di natura una costruzione storica e culturale, che I - Modernit dellacqua 41 molto condivide con limmaginario che abbiamo condensato con lacqua e il suo passaggio a H 2 o in realt, il progetto modernista ha costruito la natura, e lacqua, come principale alterit (ingold 2004; palsson 1996), defnendo un campo separato della cultura e astraendo di conseguenza le dinamiche di relazione, i processi non-lineari, storici ed ecologici assieme La dicotomia tra natu- ra e cultura, che alla base del senso comune come del modo in cui pensiamo lacqua, diventato un fondamento ontologico delle stesse scienze della natura ma anche delle scienze sociali: la natura ha assunto, per la prima volta, rispetto ad altre culture, un valore ontologico autonomo e fondativo (descola 1996), diventata un campo di sperimentazione, oggetto di sfruttamen- to (o di protezione o conservazione) passivo dellazione umana e del gesto tecnico aferma per descola () numerosi popoli, anche attualmente non condividono questa nostra cosmologia (1996: 69, tda), che lautore defnisce come naturalismo, ri- spetto alle dimensioni di socialit della natura, relazionalit pa- rentale o afnit identitaria, dove, in molteplici modalit, si pensa e ci si relaziona alla natura (o a una sua parte) come soggetto attivo, anche contraddittorio e ambivalente questa costruzione culturale della nozione di natura, cos specifca della nostra storia contemporanea, si radicalizzata con la reinvenzione dellacqua a casa nostra: diventata merce a disposizione, diamo per scon- tato che sia oggettiva e separata dalla storia umana e dalla cultura, impedendo per una prospettiva relazionale tra societ e acqua che tante altre culture invece esprimono se, come anticipato, lacqua una delle icone di natura e radi- calizza un modello culturale di natura, nel senso comune quanto nel senso specialistico (scienze umane e non), allo stesso tempo evidenzia uno degli aspetti pi intensi e contraddittori del rappor- to con lambiente allinterno dei modelli di sviluppo e dei processi di modernizzazione gi nellincontro coloniale, il controllo delle acque degli altri, proprio come via per controllare e disciplinare altri territori e nuove popolazioni, si presentato spesso come un focus privilegiato ma potremmo dire, anche, unossessione princi- pale: gestire su ampia scala la risorsa che maggiormente sfugge alla mera delimitazione di gestione e management La diversit delle acque 42 Lacqua si presentata quindi come minacciosa quando incon- trollabile oppure scarsa quando la scommessa tecnica consisteva appunto nel far forire il deserto attraverso nuove tecniche e in- frastrutture idriche Lacqua ha colpito limmaginario degli attori di progetti di modernizzazione perch ha rappresentato una delle pi alte sfde alluomo e al suo potere tecnico, la risorsa pi in- domabile al dominio della natura implicito nella modernit, e, quindi, la pi alta scommessa al modello antropologico occiden- tale di gestione di questa risorsa i progetti idrici nascono come missione anche per gli alti costi degli investimenti infrastrutturali che spesso non trovavano un riscontro nella produttivit econo- mica che ne seguiva torna qui la paura e il desiderio assieme, il tentativo storico di secolarizzare le acque e tradurle in evento discreto e tecnico di gestione senza poterne per sopire le pi forti dimensioni simboliche e sociali: si riproduce lambivalenza e lambiguit con cui le acque sono state percepite nella nostra cultura un esempio contemporaneo di come nellacqua fuiscano di- mensioni simboliche centrali nellimmaginazione la centralit, seppur rimossa, che hanno avuto i nuovi modelli di circolazione dellacqua nella nascita delle citt europee a partire dagli studi del- la geografa kaika (2004) nel rileggere la storia urbana di atene, parigi e Londra, lautrice mostra non solo la centralit della nuova gestione e di idee di circolazione dellacqua nel dar vita a queste moderne capitali europee, ma anche le dimensioni simboliche di modernit, progresso e del potere della tecnica che la nuova tra- duzione di acqua in H 2 o ha portato i processi di urbanizzazione moderna e di casa moderna sono intimamente connessi quindi con la reinvenzione dellacqua e del nostro rapporto con lacqua/ H 2 o nel suo libro signifcativamente intitolato Cities of fow (2005), lautrice mostra come il processo di urbanizzazione nella modernit europea sia partito da una nuova modalit di pensare ed utilizzare le acque, sempre pi indispensabili per afrontare le pestilenze del 19 secolo Lideologia prometeica di dominio della natura alla base di questo progetto, e si sperimenta allo stesso tempo, proprio nel 19 secolo, con la connessione dello spazio urbano ad una rete idraulica che porti acque alle citt in espan- I - Modernit dellacqua 43 sione, ma soprattutto faccia defuire nuovamente le acque (fogne, allagamenti) attraverso una nuova idea di rete e di circolazione dellacqua, dove la dimensione urbana diventa uno spazio quindi controllato di acque necessarie ma potenzialmente minacciose inizialmente queste reti idrauliche, che spesso veicolavano acque delocalizzate da altri contesti rurali, da dighe o altre opere in- frastrutturali che stavano alla base del loro rifornimento, erano esposte di per s come simboli della modernit e della nazione moderna per questo valore implicito, si presentavano come reti visibili, anzi erano esibite come monumenti stessi della citt, della modernit e della nazione, come controllo e dominio della na- tura, iscrizione nel progresso tecnologico e quindi di un mondo migliore ci che lacqua, e poi altre reti, rappresenteranno, sar appunto quella nuova interdipendenza alla modernit tecnolo- gica che aveva un presupposto centrale: immettere nella citt, e soprattutto nella casa moderna, individuale, una natura pura e addomesticata che potesse poi uscire (le acque impure attraverso le fogne ad esempio) attraverso reti sempre pi nascoste ed inter- rate ci ha defnito un immaginario dicotomico, una fnzione di uno spazio della cultura moderna ben separata dalla natura per citt e casa moderna intendiamo anche le nuove idee di purezza, di igiene e di fuidit su cui nasce la modernit urbana il secondo aspetto che, mentre queste reti e infrastrutture, che permettevano la vita delle citt moderne, furono inizialmente patrimonializzate come icone di un futuro di benessere, esse furo- no poi velocemente nascoste, sepolte, dissotterrate, come spesso anche in italia sono stati ricoperti le sorgenti e i fumi che scorre- vano nelle citt (milano, bologna, etc): lacqua nei circuiti urba- ni invisibile, nascosta, stata silenziata, tolta ed omessa dalla dimensione sociale, come se fosse natura che entra nelle citt e case moderne per poi uscirne in modo discreto, in una distin- zione dicotomica degli spazi della cultura e della natura questa rete, che ha reinventato la dimensione urbana, fu presentata come una delle prime connessioni della modernit (essere connessi con il rubinetto individuale ad una rete pi ampia), un social network ante-litteram rispetto al senso comune che attribuiamo a con- nessione oggi nellera digitale: uninterconnessione attraverso il La diversit delle acque 44 medium di unacqua che nonostante fosse silenziata dai suoi va- lori simbolici precedenti, si caricava di un nuovo valore simbolico della modernit e dello status sociale kaika (2004) mostra come la nostra stessa nozione di casa moderna abbia preso corpo e valenza simbolica proprio a partire da una ridefnizione della natura e, in particolare, dellacqua: la casa individuale, borghese, autonoma, separa il dentro dal fuori, il privato dal pubblico, come luogo di emancipazione: ma nasce da un radicale cambiamento nel pensare lacqua, oggi diventato sen- so comune, dove la natura/acqua separata, alterit da includere solo attraverso un processo di produzione (la rete di captazione, purifcazione e distribuzione), separando defnitivamente, seppur in modo artifciale, il mondo della natura da quello della cultura allo stesso tempo, questa separazione discorsiva ed immaginale, dal momento che lacqua essenziale per la stessa casa moderna Facciamo fnta o diamo per scontato che sia a disposizione ed infnita, ma teniamo a distanza e nascosti due processi costituti- vi: i processi sociali e produttivi dellacqua e i processi ecologici e naturali ritenuti negativi, in una nuova defnizione dicotomica dellacqua cattiva da tenere fuori e dell acqua buona da ingloba- re (perch pura e naturale) allo stesso tempo si ridefniscono anche e si dicotomizzano i ruoli di genere, in questa nuova imbri- cazione culturale di H 2 o: lutilizzo dellacqua nel nuovo spazio domestico rimane ancor pi ruolo femminile, mentre il controllo delle acque cattive fuori e della distribuzione sono sempre pi veicolati come icona maschile, una dinamica di genere che nei progetti di modernizzazione ancora pi rilevante Lacqua, tanto pi a partire dal suo ruolo cruciale di fondazio- ne e allo stesso tempo di immaginazione della casa moderna nella storia europea, la grande alterit messa a distanza, reinventata nei suoi signifcati di H 2 o, ma rimuovendo la natura di oggetto ibrido e prodotto dellacqua moderna: la casa si immagina come autonoma, ma ancora pi interdipendente da reti di risorse na- turali, di cui la principale e pi antica lacqua cos la casa mo- derna d per scontata lacqua, proprio a partire da un atto di presa di distanza e di rimozione della dipendenza e dellintimit dei processi tanto naturali quanto sociali incarnati proprio dalle I - Modernit dellacqua 45 reti, che non a caso sono nascoste non solo alla vista, ma alla stes- sa consapevolezza: il sistema produttivo, dove lacqua gi merce e gi oggetto ibrido tanto naturale quanto produttivo e culturale, obliato ma ricompare in modo radicale nei periodi di crisi, per esempio quando si rompe una tubatura o, pi in generale, in caso di scarsit o competizione per lacqua: la crisi tutto ad un tratto svela quel senso di spaesamento e di fragilit assieme di questa idea di acqua e di abitare ci che interessa qui, che questa idea urbanizzata e mercifcata di acqua-roba da gestire, come se fosse natura distinta da cultura, il modello che abbiamo esportato nei progetti di modernizzazione rurale, idrica e anche di case mo- derne allinterno di progetti abitativi altrove Lacqua ripensata come oggetto di conquista, di addomesticamento (per i pericoli delle acque abbondanti sui territori e tanto pi nelle citt) e poi di gestione razionale ed efciente da parte dello stato nazionale, un processo che gi, dal punto di vista sociale, una mercifcazione di una risorsa naturale mentre lacqua si avvicina allo spazio abitativo, attraverso la rivoluzione del rubinetto nella casa moderna, se ne distanzia la co- noscenza: proprio ci che diventa buono, familiare, puro, porta anche lo scacco, nei momenti di crisi, della familiarit di questa natura La scarsit rivela, come vedremo tanto pi in medio oriente, quelle reti, quei sistemi di produzione, quegli attori tec- nici e politici nascosti, quella distanza dissimulata che abbiamo gi preso dallintimit storica con le acque il sistema di reti re- sta a noi poco familiare o minaccioso, e le crisi idriche disvelano proprio questa realt rimossa, tra cui anche la rappresentazione dellacqua come natura dominata e addomesticata proprio allin- terno della casa moderna come spazio chiuso della familiarit, si rivela ci che kaika, riprendendo Freud, chiama unheimlich, il non-familiare come alieno minaccioso, ma anche ci che o deve essere distolto alla vista, agli altri (kaika 2004: 277, tda), ci che deve essere tenuto nascosto proprio la rap- presentazione dellacqua come H 2 o a disposizione e gestita, come natura buona opposta alla cultura, che poco realistica, che si pone come astrazione tanto dei processi sociali e culturali da cui dipende, quanto dei processi ecologici (scarsit, abbondanza) a La diversit delle acque 46 cui relazionata di fatto, attraverso la riformulazione pratica e urbana delacqua, abbiamo gi preso distanza dalla complessit e diversit dellacqua stessa, visivamente le reti nascoste dal punto di vista percettivo e discorsivo lacqua natura e al massi- mo afare di tecnici, ma poco sociale e culturale avviene un pro- cesso quindi di astrazione, proprio nella sua pi intensa gestione, studio e amministrazione, dalla sua vita sociale ed ecologica, che proprio la base dei confitti che nascono in molti contesti di modernizzazione avere un rubinetto in casa , infatti, la dimensione esperien- ziale centrale della modalit in cui noi ci relazioniamo allacqua, ma anche con cui pensiamo la nostra casa e la citt moderna La rete principale che d vita alle nostre case (insieme ad altre che si sono poi aggiunte, la rete elettrica, il metano, la banda larga), una rete per lo pi sconosciuta e nascosta, rimossa sotto terra: facciamo fnta che la natura-acqua entri in casa, ma nascondiamo allo stesso tempo il processo di produzione e di distribuzione di quellacqua, da cui ci siamo de-socializzati basta pensare allo stu- pore o disgusto nel vedere delle tubature che tornano alla vista per essere riparate (la rete che si rivela temporaneamente) o il senso di panico che un rubinetto senzacqua pu creare nella nostra vita quotidiana abbiamo avvicinato lacqua allo spazio protetto della casa moderna, ma ci siamo distanziati, nel nostro coinvolgimento diretto, da questa, di cui ignoriamo tutto: da dove viene, che per- corsi fa, che sistema di produzione e distribuzione segue, quanto pura/impura proprio perch abbiamo delegato questa gestione ad un apparato amministrativo e ad un servizio dello stato qui avviene il processo di mercifcazione dellacqua: la sua sconnessione da altre forme di coinvolgimento diretto, il suo es- sere mediato da saperi, sistemi produttivi e reti tecniche, che de- vono per rimanere lontani dal nostro sguardo e comprensione ci che si trasforma unidea di acqua da contigua a nascosta, invisibile nei suoi percorsi e nella sua produzione (il sistema ge- stionale e i sistemi esperti), emblema dellaltra natura, che deve tenersi ben distinta dalla vita sociale della citt Le reti idrauliche urbane, prima esposte e poi nascoste, in- dicano quel passaggio centrale di un modello urbano di natura, I - Modernit dellacqua 47 diventato poi egemone e poi esportato nei processi di moderniz- zazione idrica, di ideologia della natura disciplinata e domina- ta dove quindi un allagamento inevitabilmente emergenza ambientale , gi mercifcata proprio perch ridotta a feticcio che nasconde il suo sistema e le relazioni di produzione non a caso i cambiamenti sociali che hanno preso piede con la modernizzazione idrica nel sud del mondo sono stati defniti rivoluzioni del rubinetto: si esportato o imposto un modello urbano dellacqua in aree rurali come se non fosse gi una forte defnizione culturale e politica dellacqua questo concetto mo- nodimensionale, silenziato, quasi triviale di acqua ci che in efetti compone la nostra esperienza mondana: lacqua scontata, a disposizione, la buona natura che ci entra in casa La rete che permette la vivibilit della citt invisibile e la citt sembra per- ci funzionare indipendentemente da processi naturali (una rete moderna sotterrata che veicola acque da lontano) ma anche da processi sociali (la produzione, purifcazione e gestione della rete idrica) se linizio del ventesimo secolo ha rappresentato appunto la lotta del dominio urbano della natura a partire dallacqua per combattere i batteri, in seguito le prime crisi idriche nel sud del mondo hanno sfatato ci che era stato sotterrato, materialmente e simbolicamente: la profonda interdipendenza tra la citt e lacqua e il suo sistema di produzione e distribuzione Lacqua diventa da allora un segno di crisi della nostra stessa modernit Lacqua come roba secolarizzata e desacralizzata, tradotta in oggetto e merce da veicolare (e non veicolo essa stessa) e da puri- fcare (e non pi soggetto agente di purifcazione) ha costruito le citt, ed in seguito le forme di urbanizzazione delle campagne e in una relazione reciproca, ha defnito le idee di pulizia, di sanit, di corpo, di igiene che sono alla base del nostro modello antro- pologico di umanit, ma che sono non a caso i modelli centrali nellincontro/scontro coloniale per descrivere laltro: il primitivo come sporco, la colonia come luogo da sanitarizzare, oltre che educare in breve, lidea di acqua con cui agiamo, anche nelle scienze sociali, d per scontata una rivoluzione dellidea stessa di acqua che stata in realt un radicale e recente processo contempora- La diversit delle acque 48 neo poco elaborato nelle sue conseguenze sociali questa idea di acqua-merce feticizzata, dove pi ci che nascondiamo rispetto a ci che comprendiamo della nostra storia, una costruzione culturale, un progetto sociale, non una neutra H 2 o universale; e in medio oriente si confrontata con altri modelli di acqua, e di societ Acqua come connessione alla modernit La dimensione immaginale di connettersi alla modernit occiden- tale attraverso nuove infrastrutture idriche nel sud del mondo stata centrale nel legittimare opere spesso fallimentari dal punto di vista economico e disastrose dal punto di vista sociale ed eco- logico (mccully 1998) Le stesse realt nazionali post-coloniali, in seguito allindipendenza, pagata spesso in seguito ad alti costi sociali e confitti, hanno riprodotto lidea modernista di acqua/ natura da dominare per legittimare la nuova nazione e attraverso gli interventi di pianifcazione idrica, in molte realt del sud del mondo, si sono poste le fondamenta dei rapporti tra stato e citta- dino, tra citt e campagne, tra lite politica e popolazione nazio- nale per esempio, i progetti di modernizzazione idrica in africa o ancor pi in medio oriente sono stati innanzitutto progetti politici per sedentarizzare popolazioni transumanti, nomadi e pa- storali, foriere di instabilit e minaccia al nuovo ordine naziona- le oppure, le grandi infrastrutture idriche hanno avuto efcacia proprio per il loro valore simbolico ed immaginale: consolidare nuove lite politiche, costruire un consenso nazionale sulla stra- da del progresso e del dominio dellacqua/natura, rappresentare monumenti nazionali proprio per contrastare e destrutturare al- tre autorit politiche non-nazionali che controllavano lacqua e i territori Vediamo quindi come i progetti di modernizzazione idrica non hanno esportato semplicemente nuove strutture tecniche, ma nuove idee di acqua e societ, di stato nazionale e poi di aiu- to internazionale, nuove idee di famiglia e di casa, di rurale ed urbano La stessa nuova nozione di H 2 o, esportata attraverso i EDIZIONI ALTRAVISTA Edizioni Altravista, Via D. Alighieri, 15 - 27053 Lungavilla (PV) tel. 0383 364 859 - fax 0383 377 926 Fine anteprima... Puoi trovare la scheda di questo libro sul sito www.edizionialtravista.com Catalogo libri Altravista | Libri di antropologia, ambiente, scienze sociali, benessere, saggistica, narrativa... Ordina on line. Spedizioni in tutta Italia.