Anno 111 n. 5 Lug11o 2012 Agor f amul l i a Shn Ni kol l a f amul l i a Shn Ni kol l a f amul l i a Shn Ni kol l a f amul l i a Shn Ni kol l a Evangelizzare attraverso la Liturgia
Lobiettivo del nostro impegno missionario sempre quello di fornire, soprattutto alle nuove generazioni, stimoli per una sana crescita umana e spirituale. Il programma annuale che ha co- me titolo Evangelizzare attra- verso la Liturgia, vuole aiutare i fedeli a celebrare i momenti liturgici come esperienza di vita. Lo abbiamo fatto senza particolari pretese, sem- plicemente lasciandoci guidare dalla passione che riscopriamo giorno dopo giorno nel nostro essere testimoni di un Amore pi grande, che trae forza dalle piccole gioie e imprese quotidiane. Evangelizzare attraverso la Li- turgia come riscoperta del nostro vero essere, come fondamenta della nostra comunit. Liturgia come ricerca costante della nostra strada. Sono stati questi i temi che ci hanno accompagnato durante i lunghi mesi invernali e di cui abbiamo fatto tesoro attraverso le numerose attivit svolte con i nostri giovani. Rinnoviamo dunque la gratitudine al Signore che speranza che non tradisce le attese di chi si mette in ascolto della sua Parola, e che ci invita a proseguire questo cammino saldi nella fede, verso laltro ma anche alla scoperta della nostra vocazione di vita.
La Chiesa nel suo insieme, ed i Pastori in essa, come Cristo devono mettersi in cammino, per condurre gli uomini fuori dal deserto, verso il luogo della vita, verso lamicizia con il Figlio di Dio, verso Colui che ci dona la vita, la vita in pienezza (Benedetto XVI, Lettera apostolica Porta Fidei) Attivit pastorali Anno III numero 5 Pagina 2 LOPERA PASTORALE PRIMA DI TUTTO Lanno pastorale trascorso veloce- mente tra unattivit e laltra. Molta attenzione stata posta allevangeliz- zazione attraverso le diverse celebra- zioni liturgiche. Laccompagnamento pastorale, e non solo le diverse forme di sostegno che stiamo portando a- vanti, certamente il primo interven- to che come operai nella vigna del Signore, siamo chiamati a svolgere. Ed infatti ci prendiamo cura dei nostri virgulti cercando di offrire loro nuove prospettive dove guardare e strade da percorrere. Lattivit di catechesi curata in modo particolare da noi suo- re che con i ragazzi organizziamo mol- te altre attivit collaterali che accom- pagnano i momenti di festa. Ma oltre alla catechesi, continuiamo a soste- nerli nel percorso di crescita, offrendo loro un ambiente tranquillo dove po- ter giocare o semplicemente ritrovar- si. E in quindici anni di attivit siamo riusciti a fare tanto, grazie al Signore e chi nei diversi modi ci sostiene. Di fronte alle sfide del domani, a fronte
della crisi che coinvolge anche i Paesi in via di Sviluppo, Albania compresa, siamo consapevoli che dovremmo lottare ancora di pi, ma anche che insieme possiamo perch dove sono due o tre riuniti nel mio nome, l sono io in mezzo a loro. (Mt 18,20). Allora, imparando sempre pi ad affi- darci al Signore, quanto cerchiamo di fare ci sembra lunico modo concreto per insegnare ai pi giovani che la Fede ci che rende capace luomo di affrontare le inevitabili prove della vita. Incontro dei giovani della Diocesi Tirana-Durazzo. Gruppo di giovani della Parrocchia di San Nicola in gita. Catechismo allaria aperta. di S. Ana Agor 2012 Pagina 3 IL VALORE DI OGNI ET Questanno abbiamo voluto introdur- re una novit tra le diverse attivit oratoriali: la festa dei nonni. Sebbene lAlbania sia un paese molto giovane, soprattutto nei villaggi rurali e monta- ni, vivono la maggior parte degli anzia- ni quasi in uno stato di abbandono. Di fatto sono del tutto assenti delle poli- tiche in favore dei pi deboli, e i por- tatori di handicap e gli anziani, sono coloro che ne risentono di pi. Inoltre, di fronte alla continua crescita dei casi di aborto, maltrattamenti di ogni ge- nere e dei suicidi giovanili, nata con i giovani una riflessione sul dono della vita nelle sue diverse tappe. Ecco allo- ra lidea della festa dei nonni, con lo scopo di rendere i nostri nonni pi partecipi della vita parrocchiale, e di educare i giovani allaccoglienza di tutti, prestando ascolto anche a chi molto pi grande. I ragazzi si sono impegnati ad avvisare, trasportare gli anziani che non potevano da soli rag- giungere la Chiesa e ad assisterli du- rante la Messa. Alla celebrazione eucaristica, durante la quale stato amministrato a molti dei presenti il sacramento dellunzio- ne degli infermi, seguito un piccolo rinfresco che ha concluso, tra danze e canti preparati dai pi piccoli, una mezza giornata di gioia per chi spes- so dimenticato dalla societ. INSIEME SI PUO Per aggiornarvi sul nostro lavoro, ab- biamo scelto le fotografie pi signifi- cative. Le attivit di catechesi, prepa- rare i passi dei balletti per animare le nostre feste, le foto di gruppo nelle occasioni importanti, immortalano tutte i momenti del nostro crescere insieme. Desideriamo quindi condividerle con voi, coinvolgendovi, per quanto ci possibile, nelle nostre attivit. un piccolo gesto di gratitu- dine per la vostra vicinanza, e per fare il bilancio di questi ultimi mesi prima di affrontare gli impegni estivi. In questi giorni, in corso lannuale campionato di calcio parrocchiale e diocesano. Sono impegnati una cin- quantina di ragazzi di et diversa. A breve inizieranno le attivit estive che seguono un fitto calendario di appun- tamenti: dal 1 all8 luglio, previsto un primo campo scuola a Milot; dal 10 al 20 dello stesso mese toccher ai bambini di Fush-Milot, ed infine dal 30 luglio al 10 agosto si svolger il kampi veror. Inoltre un gruppo di scout sar presente a Gallat dal 1 al 9 agosto. Sono tutte occasioni prezio- se per crescere insieme.. . Festa dei nonni. Moter Ana e Moter Violetta brindano alla saggezza con i festeggiati. Milot, 14 aprile 2012. Proprio una bella festa! Durante lanno si organizzano diverse attivit, e ogni occasione utile per festeggiare come pi ci piace! Celebrazione della Pasqua Anno III numero 5 Pagina 4 E al di l della sentita necessit di ave- re nuovi pastori per un gregge sempre bisognoso di cure, non possiamo non apprezzare la viva partecipazione dei giovani durante questa festa e in altri momenti dellanno pastorale, in quan- to segno della grazia del Signore. Rinnoviamo pertanto la nostra gratitu- dine a Colui che morto e resuscitato per liberarci dal peccato, indicandoci lunica via che ci conduce al Padre.
TRA FINZIONE E REALT Prestiamo attenzione gli uni agli altri, per stimolarci a vicenda nella carit e nelle opere buone (Eb 10,24)
Anche questanno i ragazzi di Milot sono stati impegnati a diventare pro- tagonisti durante le celebrazioni del triduo pasquale. La festa principale dei cristiani molto sentita anche dalle nostre parti e la partecipazione e il desiderio di essere presenti nei mo- menti salienti, lo confermano con nostra grande gioia. Ricreando lam- bientazione adatta e i costumi del tempo, i ragazzi hanno dunque vissuto la Messa in Cena Domini con la lavan- da dei piedi del Gioved Santo, la drammatizzazione della Via Crucis il venerd Santo, e partecipato attiva- mente nella veglia di Pasqua. In unepoca dove la cosiddetta seco- larizzazione un fenomeno globale e coinvolge anche i Paese pi arretrati, certamente per noi questa vitalit un segnale rincuorante.
Milot, 27 marzo 2012. Rappresentazione della Cena Domini. La, 28 marzo 2012. La Via Crucis stata realizzata in collaborazione con i giovani del Decanato. Foto di gruppo degli attori con Mons. Frendo, vescovo ausiliare della Diocesi Tirana-Durazzo. di P. Giovanni Appuntamenti preziosi Pagina 5 Agor 2012 FESTA DEI MINISTRANTI Il 22 aprile, si tenuta presso il nostro centro parrocchiale lincontro dioce- sano dei ministranti. Ancora una volta i nostri spazi si sono riempiti di giovani e i nostri ragazzi hanno potuto speri- mentare il valore dellaccoglienza e della condivisione con altri provenien- ti da diverse realt. La consapevolezza dei nostri giovani di appartenere ad un ambiente attento al loro percorso di vita e soprattutto educativo, un segno della riconoscenza del lavoro svolto in tutti questi anni. Sono infatti molti gli stimoli che altrimenti spinge- rebbero i giovani per altre strade, do- ve la vendetta e i soldi facili rendono schiavi i cuori delle persone. Questi ragazzi invece rappresentano una chiara dimostrazione che se si inter- viene fin da piccoli nella loro educa- zione c speranza di avere adulti con- sapevoli e attenti a chi li circonda. Il Nord del Paese, in particolare, sebbe- ne notoriamente pi povero del Sud, ricco di forti testimonianze di rina- scita. E questo desiderio di partecipa- zione fin da piccoli ai sacramenti e alla vita parrocchiale un ulteriore segnale della voglia di ricominciare.
FESTA DI SAN NICOLA Un appuntamento davvero molto sen- tito a Milot, la festa di San Nicola. Come abbiamo gi avuto modo di ricordare nel precedente numero, la nostra chiesa, dedicata a San Nicola, ospita una reliquia del Santo, molto venerata dalla popolazione. Immanca- bili dunque i festeggiamenti del 9 maggio scorso, in cui ha preso parte il Nunzio Apostolico, Mons. Ramiro Moliner Igls. Alla celebrazione se- guita una piccola festicciola dove i nostri giovani si sono esibiti nei balli locali e animato con la loro allegria latmosfera. Il culto del Santo, patrono di Bari dal 1087 circa, risale al 343 a.C., anno presumibile della sua morte. Si narra che gi in vita oper diversi miracoli, ma ricordato in modo particolare per lattenzione allopera caritatevole. In et moderna San Nicola comune- mente chiamato Santa Klaus, ovvero Babbo Natale, riprendendo la tradizio- ne del Santo di offrire doni soprattut- to ai pi piccoli. San Nicola, infatti patrono dei bambini, dei ragazzi, degli scolari, dei marinari, farmacisti e dei mercanti, e in generale di coloro che si trovano in cattive circostanze. Milot, 22 aprile 2012. Festa dei ministranti. Milot, 9 maggio 2012 - Visita del Nunzio Apostolico, in occasione della festa di San Nicola. di P. Giovanni Anno III numero 5 Pagina 6 LA CRESIMA Lo scorso 3 giugno, in presenza del vescovo ausiliare, Mons. Gerge Fren- do, 35 giovani appartenenti alla no- stra realt e provenienti da altre vici- ne, hanno ricevuto il sacramento della Confermazione. Negli anni, oltre ai Battesimi e ai corsi in preparazione alla Prima Comunione, sono aumenta- te le richieste da parte dei giovani e delle loro famiglie di ricevere la cresi- ma. Non solo per poter celebrare il matrimonio secondo il rito cattolico, ma proprio per seguire un percorso di vita pi attento. molto alta la nostra attenzione verso levangelizzazione, che per deve essere accompagnata ad attivit che possano stimolare i giovani a confrontarsi e conoscersi meglio. La partecipazione ai sacra- menti deve essere sempre vissuta come una scelta libera e consapevole. Educare i giovani ai valori che sono ad essi connessi non mai un compito facile, soprattutto in unepoca in cui la parola libert pu essere fraintesa, attribuendole invece un significato negativo.
LA PRIMA COMUNIONE La Prima Comunione un momento molto importante per i bambini e le famiglie che si apprestano a viverlo. Dopo il Battesimo, il primo segno tangibile di appartenenza alla Chiesa. Per questo la Prima Comunione in- nanzitutto il sacramento dellAmore. lincontro intimo con Ges, con il Suo sacrificio. Il 10 giungo, 26 bambini accompagnati dai loro cari, hanno compiuto il primo passo consapevole della loro vita. A loro il nostro augurio di vivere sempre questo sacramento con la gioia della prima volta. Milot, 10 giugno 2012 le Prime Comunioni. Milot, 3 giugno 2012 alcuni giovani ricevono il sacramento della Confermazione. Milot, 9 maggio 2012 - Festa di San Nicola.Il Nunzio Apostolico e padre Giovanni durante il rito della pace. Agor 2012 Pagina 7 UNA NUOVA ZONA PASTORALE NELLA NOSTRA PARROCCHIA Lopera di evangelizzazione dei Padri e delle Suore Angeliche sta coprendo una nuova zona pastorale nei pressi di Fush-Milot. Gi da qualche anno siamo impegnati a visitare questa zo- na popolatasi dalle tante famiglie che lasciano la zona montuosa dellAlba- nia per trovare una sistemazione in posti pi vicini alle citt. Il primo con- tatto con queste nuove famiglie avvenuto attraverso la visita e la be- nedizione delle case. In seguito delle persone hanno messo a disposizione della parrocchia una casa dismessa, dove regolarmente si svolgono gli incontri di catechesi per i bambini e gli adulti e dove, da qualche mese, si celebra anche la messa domenicale. Grande la gioia di queste persone che, prima del nostro arrivo non ave- vano mai sentito lannuncio della Pa- rola del Signore o assistito ad una li- turgia eucaristica. In questi ultimi me- si stiamo raccogliendo i primi frutti del nostro lavoro attraverso la celebrazio- ne dei Battesimi, delle cresime e la regolarizzazione di numerosi matri- moni. Non ci resta che ringraziare il Signore che continuamente manifesta la sua presenza, fiduciosi della sua promessa: ecco io sar con voi tutti i giorni.
P. GIOVANNI PERAGINE PRESIDENTE DELLUCESM Nellincontro di Lourdes tenutosi nel mese di marzo, P. Giovanni Peragine stato nominato nuovo Presidente del- lUnione delle Conferenze europee dei/delle Superiori/e Maggiori. La con- ferenza ha lo scopo di porsi al servizio della vita religiosa in Europa, attraver- so lanimazione e limpegno di favori- re una diffusa rete di relazioni, dalle quali scaturiscono attente riflessioni sui temi critici rilevate nelle conferen- ze nazionali e di tradurle in proposte dazione. LUCESM, nata nel 1981, una comunit-rete che rappresenta i religiosi e le religiose dEuropa nelle organizzazioni europee e internazio- nali. Altre notizie Bruxelles, giugno 2012incontro UCESM. Nella foto il neo-Consiglio. Fush-Milot, 27 maggio 2012 Foto di gruppo dei 18 bambini che hanno ricevono il Battesimo. Fush-Milot, 27 maggio 2012 - un bambino riceve il sacramento del Battesimo. della Comunit Pagina 8 Anno III numero 5 Kampi veror 2012 IL VOLONTARIATO CHE FA BENE A TUTTI! Per noi volontari il conto alla rovescia iniziato gi da qualche mese. A dire il vero, per molti, iniziato lo stesso giorno in cui, finito il campo 2011, ci siamo salutati dan- doci appuntamento al prossimo anno. Lanno finalmente passato e cos si torna a parlare del kampi veror, del materiale da prepa- rare, dei giochi e dei laboratori da orga- nizzare. La formula ormai conosciuta, lo staff organizzati- vo, composto dai volontari pi fedeli, lo conosce bene, ma ha voglia di continuare a perfe- zionarsi. Lo dimostrano i nostri loghi, sempre pi particolari, e le immanca- bili idee sugli allestimenti per addob- bare la missione allevento dellanno. Gi, perch il campo estivo resta per tutti un grande evento, e soprattutto una lunga festa. come se la sola idea di rivivere questa esperienza ci conta- giasse di un entusiasmo quasi adole- scenziale. Eppure, tra il daffare prima della partenza e le preoccupazioni di tutti i giorni, non mancano i momenti di stanchezza che ci fanno vacillare. Per fortuna per il richiamo forte e ormai non si parla daltro. LAlbania infatti prima di tutto un luogo di sperimentazione, di incontro tra cultu- re e storie di vita diverse, e noi amia- mo viverla cos, con la curiosit di chi va sempre alla ricerca della novit; con lentusiasmo di chi ha pensato tutto lanno un gioco nuovo o una nuova attivit da realizzare con i bam- bini. Con lallegria di chi sa che per quindici giorni torna a casa, a fare festa con i propri amici! Sar per questo che ci piace tornare, nonostante aver lavorato o studiato tutto lanno. Perch se per i nuovi gruppi rappresenta unesperienza di vita, assolutamente diversa dalla soli- ta vacanza, per noi veterani senza dubbio una conferma che insieme possibile progredire sulla stessa stra- da. E non contano poi tanto le distan- ze, o vedersi qualche giorno su un intero anno. Conta lo spirito con cui ti metti al servizio, doni il tuo tempo e ti lasci affascinare dallincontro dellal- tro. Ecco perch il volontariato che fa bene a tutti!, perch non c distin- zione tra il bene che fai e quello che ricevi. Perch siamo tutti, volontari, bambini, padri, suore, famiglie, coin- volti nella stessa azione di incontro e confronto, di scambio di un bene che non materiale n particolarmente costoso. il bene che scaturisce dalla relazione, da un semplice saluto o dal gioco. il bene che ti fa correre per tutta la mattina per far divertire i bambini e che ti fa ritrovare la sera tra amici, con ancora la forza di ride- re, scherzare e pensare al domani serenamente. UNA GIORNATA TIPO Ma cosa fanno i volontari tutto il gior- no? Chi si avventura per la prima volta in una missione spesso combattu- to dal desiderio di vivere una nuova esperienza e il timore di non es- sere in grado di arrivare a fine giornata. Noia? Troppo lavoro? Qualche disagio imprevisto? Sono questi general- mente i piccoli dubbi dei genitori e dei figli in pro- cinto di partire. Ebbene, per capire la ricchezza di una avventura simile, certamente biso- gnerebbe viverla. Ma per chi ancora non si messo alla prova, forniamo di seguito alcune in- dicazioni sulla giornata tipo nella no- stra missione di Milot. <<La sveglia suona presto e i volontari del turno della colazione sono pronti prima degli altri per preparare il tutto. Alle 9.00 inizia ufficialmente la giorna- ta. I bambini sono gi tutti sotto ad aspettarci, un saluto di buongiorno e si parte: inizia il campo! Lallegria contagiosa, ma il caldo si fa sentire, cos ci divertiamo a spruzzare con lac- qua i piccoli che non si fanno attende- re per la controffensiva. Prendiamo i
LOGO DEL CAMPO ESTIVO 2012 HAPI KRAETAPRI LE ALI realizzato da Alessandra Spreafico, comunit pp. Barnabiti di Eupilio sveglia: ore 7.00 colazione: ore 7.30 preghiera: ore 8.00 campo estivo: dalle 9.00 alle 13.00 pranzo: ore 13.30 riunione: ore 14.30 pulizie: ore 15.00 16.00 tempo libero: dalle 16.00 alle 19.30 cena: ore 20.00 notte: ore 23.30 di Gaia T. Pagina 9 Agor 2012 palloni e iniziamo a giocare: il mo- mento dei giochi liberi! A fine giornata ci raduniamo nel centro, l tra tempe- re, pastelli e materiali vari, ci divertia- mo per unora nei laboratori didattici. Fischio finale, tutti mostrano i capola- vori realizzati a p. Giovanni, e si nomi- nano le squadre vincenti del giorno. Il saluto finale il culmine della porzio- ne di festa quotidiana. Il balletto del campo proposto dagli animatori tra- scina praticamente tutti! Ormai ora di pranzo. I bambini vanno a casa, e gli animatori, dopo aver gustato un buon panino, si riorganizzano per il giorno dopo. Prima si fa, pi tempo libero si ha per andare a mare o per riposarsi! Limportante che ognuno svolga il proprio compito nel gruppo, senza fare troppi gavettoni o scherzi!! Final- mente sera, la cena, preparata da eccellenti cuoche, servita dal gruppo in servizio. Si sta insieme fino a quan- do il sonno troppo, per fortuna con questi ritmi arriva presto la conclusio- ne del giorno. Tutti nelle proprie ca- mere, ancora qualche risata accompa- gnata da uno shhhh! Ormai notte, un po di venticello rinfresca laria. Riposiamo bene che il giorno dopo ci attende alle porte del cielo. E poi chis- s, il fine settimana organizzeremo una bella gita, limportante stare insieme!>> certo richiesta sempre una buona dose di collaborazione e di capacit di stare insieme, ma il requisito in asso- luto la curiosit di vivere unespe- rienza del tutto nuova, lasciandosi abbandonare allatmosfera che si crea tra i volontari e la comunit. Il volon- tario infatti colui che non solo offre il suo tempo e le personali capacit mettendole a disposizione dellaltro, ma anche e soprattutto colui che por- ta con s tanta buona volont e il de- siderio di essere parte di un gruppo che ha come scopo il bene comune. Il volontario un dono, nella misura in cui permette che gli altri si donino a s. Il volontario portatore di uno stile di vita personale e collettivo for- temente caratterizzato dallidentit del gruppo di cui testimone. E il gruppo si alimenta di quella diversit che genera ricchezza e si trasforma in uningegnosa macchina di lavoro. Alla fine di questa esperienza, perfino il braccialetto o il disegno colorato in- sieme risulteranno delle vere e pro- prie opere darte e le tracce di pittura tra i capelli e sulle mani, un segno indelebile di unavventura irripetibile! Ma allora, perch non tornare? Cos si diventa volontari, di una stessa realt, quale quella di Milot, nel proprio terri- torio o in giro per il mondo. LA SPECIALIT DEL VOLONTARIO La bellezza dello stare insieme, so- prattutto in un luogo diverso, lontano dalla nostra realt, certamente uno stimolo che mette in luce le nostre qualit. Anche le pi remote. Capita spesso, infatti, che da situazioni criti- che escano fuori idee davvero geniali! Ci si sente un po dei piccoli eroi, e certamente una volta a casa, si avran- no da raccontare parecchi aneddoti! In questi anni, molti di noi hanno spe- rimentato il valore dellessenzialit non solo come stile di vita, ma anche nelle piccole cose. Ecco allora che non sono importanti i requisiti di partenza, Kampi veror 2009: i volontari allope- ra. Modellino della missione di Milot prima dei lavori del 2011. Kampi veror 2009: lavorare insieme comporta tanta fatica.. ma anche una grande soddisfazione. La rete dei volontari Pagina 10 Anno III numero 5 UNA MANO LAVA LALTRA Anche questanno le occasioni di fare rete non sono mancate. Anzi, grazie al sostegno del Collegio San Francesco di Lodi, dellAssociazione Solidariet- Onlus, e delle altre comunit Barnabi- tiche in Italia, siamo riusciti a realizza- re diverse attivit e a sostenere molti ragazzi nel percorso scolastico e uni- versitario. Ci non significa che non potremmo fare di pi, o forse meglio, soprattutto prestando maggiore at- tenzione alle potenzialit ancora ine- spresse dei nostri giovani. Sono loro infatti il futuro, il motore di questo mondo. La nostra attenzione come formatori, educatori, come religiosi e religiose, o semplicemente come uo- mini e donne, si deve rivolgere a loro, per aiutarli e indirizzarli verso la co- struzione di una societ solidale, in cui ognuno artefice della propria felici- t, ma consapevole di far parte di un sistema in cui laltro accanto a noi, nostro fratello. Il volontariato in questo senso deve essere unat- tivit che educhi i giovani alla relazione consapevole di chi ci accanto. Deve essere occasione di crescita personale e di riflessione comunitaria. In questottica speria- mo di continuare a crescere illumi- nati dalla Parola del Signore. UNA REALT LUNARE Vivere unesperienza missionaria molto di pi che concedersi una va- canza diversa. Lo testimonia bene Serena Piolini, una giovane maestra del Collegio San Francesco di Lodi, quando afferma che lAlbania le ha permesso prima di tutto di scoprire un nuovo ingrediente della ricetta della sua vita: laltro. Nella sua bre- ve testimonianza, tre sono gli ele- menti che maggiormente lhanno colpita: conoscere dei padri e delle suore che hanno messo al centro della loro vita il dono dellaltro co- me dono dAmore; lo smarrimento di fronte al bisogno di donarsi in- cessantemente allaltro che alimen- ta il desiderio di aiutare la missione a tutti i costi; la percezione del tempo, in totale contrasto con la velocit del mondo moderno, che a fronte del disagio sociale cos vistoso, appiana i contrasti interiori e riconcilia con quella parte di s che scopre una nuo- va dimensione relazionale. Serena definisce la missione una realt luna- re, in cui lo sforzo collettivo di chi ama per primo obbliga laltro ad interro- garsi sul vero senso della vita e sulla frenesia del propria quotidianit. Forse lessenziale davvero invisibile agli occhi?
Per aderire alliniziativa, per partecipare ai campi estivi come volontari, sostenere i nostri progetti o per ulteriori informazioni, possibile contat- tarci allindirizzo di posta elettronica missionealbania@gmail.com
Fush-Milot, maggio 2012. P. Do- mingo con le maestre del Collegio S. Francesco in visita alla missione. Milot, dicembre 2011. Insieme signifi- ca anche spingersi luno laltro.. per continuare il cammino. di P. Giovenzana e Serena P. Agor 2012 Pagina 11 EDUCHIAMO AL FUTURO Educhiamo al futuro non solo un motto che accompagna sinteticamen- te il nome della nostra Parrocchia Famullia Shn Nikolla ma ci che cerchiamo di realizzare attraverso lapostolato e i progetti concreti. ci che ci richiedono i tanti ragazzi e le famiglie di questa piccola zona del mondo. un impegno, una scommes- sa. Una speranza. Per concretizzarlo aiutiamo in modo particolare i ragazzi e le ragazze a sostenere gli studi. Ecco allora perch ci preoccupiamo di pro- muovere le borse di studio. Perch solo attraverso unadeguata scolariz- zazione gli diamo accesso al mondo del lavoro. La borsa di studio il mo- do pi completo e sicuro per adottare a distanza un bambino o un giovane. Per questo suggeriamo questa formu- la per lo pi ai gruppi (gruppi parroc- chiali, classi scolastiche, associazioni benefiche, famiglie) che insieme pos- sono offrire un aiuto concreto a chi ne ha davvero bisogno.
Obiettivo scolastico 2012-2013: n. 2 ragazzi universitari necessitano della borsa di studio. n. 3 giovani di scuola superiore hanno bisogno del sostegno scolastico. Cerchiamo inoltre di aiutare le perso- ne anche attraverso altre forme di sostegno. Per semplicit le abbiamo racchiuse nellattivit denominata S bashkuvivere insieme. Lo scopo di individuare piccole azioni di aiuto, le microrealizzazioni, in base ai bisogni rilevati. Ad esempio lacquisto di me- dicinali, lacquisto di viveri, le visite mediche specialistiche, gli interventi extra per le famiglie in particolari diffi- colt economiche. ADOTTARE.. LA SPERANZA Adottare un bambino attraverso la missione, significa alimentare una speranza. Vista lattenzione da parte di molti verso le diverse forme di ado- zione a distanza, vi esortiamo a con- tattarci per avere ulteriori informazio- ni in merito. Il referente di ogni inizia- tiva p. Giovanni Peragine. URGENZE Vi segnaliamo alcune urgenze che stiamo cercano di portare avanti. Si tratta di microrealizzazioni straordina- rie indirizzate a tre giovani: 1) Un ragazzo deve sottoporsi ad una operazione chirurgica in Italia. Stiamo cercando di aiutarlo per le spese del viaggio e della permanenza. 2) Una giovane deve sottoporsi ad un intervento chirurgico al setto nasale. La malformazione le provoca forti mal di testa e altri problemi che le impedi- scono una corretta respirazione. 3) Un ragazzo appena uscito dallo- spedale. In un attentato provocato da motivi di vendetta in cui ha perso il fratello, stato colpito alle gambe. Attualmente deve continuare le cure di riabilitazione non solo fisica ma anche di accompagnamento psicologi- co. Stiamo cercando di aiutarlo, soste- nendolo nelle spese della clinica. 4) Una famiglia ha bisogno di rifare il tetto della casa. Conoscendo le diffi- colt economiche che non gli permet- tono la riparazione, stiamo cercando di aiutarli con le spese.
Ogni forma di aiuto per noi impor- tante. Anche piccole donazioni ci per- mettono di venire incontro a forme di disagi difficilmente risolvibili senza la vostra generosit. Per avere ulteriori informazioni, vi invitiamo a contattarci allindirizzo missionealbania@gmail.com Progetto Rilindja Il MiNformo in numeri: con 25 possibile sostenere un laboratorio didattico del Qendr Agor per un mese con 30 possibile sostenere il trasporto scolastico di un giovane per un mese con 125 possibile sostenere una borsa di studio completa (convitto, scuo- la, acquisto libri e materiale didattico) per un mese con 150 sostieni lacquisto dei libri scolastici oppure un giovane al convitto per tre mesi possibile adottare una borsa di studio singolarmente o in gruppo (valore complessivo di 1,500 euro annuali) garantendo ad un giovane di avere per un anno vitto e alloggio in un collegio religioso e l acquisto dei libri di testo e del materiale necessario per affrontare gli studi. I beneficiari delle borse di studio sono individuati dai Padri che conoscono bene la realt in cui operano e seguono costantemente il loro percorso du- rante lanno.
Il S bashku in numeri: con 25 sostieni una famiglia nellacquisto di medicine per un mese con 25 sostieni un anziano nellacquisto di medicine con 30 sostieni una famiglia per un mese (pacco viveri) con 45 assicuri una visita medica specialistica
Per contribuire: C/C postale n. 1240- 1741 intestato a Prov. Napoletana Chierici Regolari Barnabiti Albania - causale MiNformo oppure S ba- shku.