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NUTRIHEART

MALATTIE CARDIOVASCOLARI: DA FATTORI DI RISCHIO GENETICO ED AMBIENTALE ALLA PREVENZIONE MEDIANTE COMPONENTI NUTRIZIONALI INNOVATIVI

Lobiettivo generale del progetto Nutriheart lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi quali cibi funzionali, diete personalizzate, integratori, nutraceutici e kit per la diagnosi precoce che consentano il riconoscimento di varianti genetiche di rischio e di nuovi biomarker. Il progetto realizzato grazie allazione sinergica tra leccellenza della ricerca pubblica della Regione Friuli Venezia Giulia e le notevoli potenzialit provenienti dalla ricerca industriale e dallo sviluppo sperimentale svolto dalle aziende del territorio per la realizzazione di diverse e nuove tipologie di prodotti e servizi. Nutriheart ha anche lobiettivo di migliorare leducazione alimentare e di costruire buone basi per il disegno di nuove strategie terapeutiche.

http://www.progettonutriheart.it/

NEWSLETTER
Introduzione Markers metabolici di rischio cardiovascolare Genetica di popolazione e rischio cardiovascolare Geni e nutrienti: la nutrigenetica per la prevenzione delle malattie cardiovascolari Progettazione di un dispositivo diagnostico Prossimi appuntamenti

INTRODUZIONE
Nutriheart, Malattie cardiovascolari: dai fattori di rischio genetico ed ambientale alla prevenzione mediante componenti nutrizionali innovativi un progetto di ricerca industriale nellambito della biomedicina molecolare che prevede lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi per favorire percorsi preventivi, eventualmente sin dallet pediatrica, che possano contribuire a ridurre gli elevati impatti di natura sanitaria, sociale ed economica causati dalle patologie cardiovascolari. Tra le attivit del progetto prevista la realizzazione di attivit di formazione e divulgazione dirette a studenti e giovani ricercatori che operano nel settore della biomedicina. Ogni anno i partner organizzano una scuola per approfondire i temi legati al progetto e presentare gli ultimi risultati dal mondo della ricerca. Il 10 dicembre 2012 si svolta a Trieste la Winter School Nutrizione e salute e in questa newsletter sono presentati gli abstract di quattro degli interventi dei relatori che vi hanno partecipato.

Markers metabolici di rischio cardiovascolare (Prof. Gianni Biolo - UNITS) Linattivit fisica rappresenta un fattore chiave nello sviluppo di rischio metabolico e cardiovascolare. Oltre allo sviluppo di atrofia muscolare, una riduzione dei normali livelli di attivit fisica , infatti, associata allinstaurarsi di un circolo vizioso costituito da numerose alterazioni cardiometaboliche, tra le quali lattivazione di uno stato infiammatorio cronico generalizzato e laumento dello stress ossidativo, lo sviluppo di insulino-resistenza, lalterazione del metabolismo lipidico e lo sviluppo di resistenza anabolica. Fermo restando che, ove possibile, lo svolgimento di un costante programma di esercizio fisico sia sempre auspicabile, uno strumento molto importante cui si dispone per limitare le alterazioni cardiometaboliche associate a una ridotta attivit fisica la nutrizione. In questo settore sono state condotte e si stanno ancora attualmente svolgendo numerose attivit di ricerca. I punti principali che devono essere presi in considerazione sono due: il mantenimento del bilancio energetico neutro e la determinazione quali-quantitativa di un apporto proteico ottimale.

Genetica di popolazione e rischio cardiovascolare (Antonietta Robino - IRCCS Burlo Garofolo) In questa presentazione stato posto laccento sui fattori genetici e ambientali responsabili del rischio di sviluppare malattie cardiovascolari. Particolare attenzione stata posta al possibile ruolo che la percezione del gusto o le preferenze alimentari possono avere sullo sviluppo di tali patologie. Per esempio stata valutata linfluenza delle differenze nella percezione del gusto amaro sul comportamento alimentare e sui valori di indice di massa corporea oppure la relazione tra le preferenze alimentari e alcuni parametri ematologici. In aggiunta stato approfondito il ruolo di alcuni geni coinvolti nellinfiammazione quali possibili biomarkers da utilizzare per predire il rischio cardiovascolare. A tal proposito stata verificata lassociazione tra circa 700 geni e diversi tratti di interesse quali trigliceridi, colesterolo, glucosio, pressione sanguigna e indice di massa corporea. Per tutte le analisi effettuate sono stati utilizzati circa 3000 individui provenienti da 3 diverse popolazioni isolate italiane. Lutilizzo degli isolati genetici rappresenta un punto di forza, in quanto sono caratterizzati da un background genetico che pu essere considerato uniforme per effetto fondatore, endogamia e fattori ambientali.

Geni e nutrienti: la nutrigenetica per la prevenzione delle malattie cardiovascolari (Cristina Zadro - g&life) Allinsorgenza delle malattie cardiovascolari contribuiscono sia fattori di rischio modificabili e che non modificabili. La nutrigenetica e la nutrigenomica sono le nuove scienze che combinano linformazione genetica con la nutrizione. Una strategia personalizzata al DNA ci permette di stabilire la quantit e la qualit di nutrienti che consentono di ridurre il rischio delle persone di sviluppare le patologie intermedie (ipertensione, obesit, diabete) e pertanto riducono il rischio di incorrere in malattie cardiovascolari. Negli ultimi anni lattenzione scientifica si concentrata sullidentificazione, mediante diversi approcci, di varianti genetiche legate alla nostra risposta alla dieta. Tra questi APOA5 codifica per lapolipoproteina A che deputata al trasporto dei grassi nel circolo. Una variante polimorfica influisce sui livelli di trigliceridi, colesterolo e sulle dimensioni delle LDL. Leffetto di questa variante pu essere mitigato o innalzato in base alla quantit di grassi, in particolare acidi grassi polinsaturi, e vitamina E assunti con la dieta. Altri geni influenzano la spesa energetica, i processi infiammatori, i livelli di glucosio e per alcuni di questi, leffetto della variante genetica pu essere mitigato variando lintroito in calorie o lapporto di alcuni specifici nutrienti. Esistono pi di cento geni che sono in grado di modificare il rischio cardiovascolare. Non possiamo tuttavia dimenticare che non sufficiente la conoscenza del DNA dellindividuo ma necessario conoscere la sua condizione clinica, le sue preferenze alimentari, le sue abitudini per fare una valutazione completa del suo stato e delle sue predisposizioni. Il ruolo di g&life nel Progetto NutriHeart di creare un sistema in grado di fungere da collettore di informazioni legate ai parametri clinici della persona (biomarcatori), le preferenze alimentari, le sue abitudini, il suo profilo genetico per stabilire le relazioni tra i vari fattori di rischio genetico e non, formulando una strategia adeguata al singolo. Nel progetto Nutriheart g&life si occupa di selezionare gli SNP da inserire nellanalisi genetica, cercando di definire il peso di ciascun gene nel rischio e il tipo di relazione gene-nutriente. Per questo si sta sviluppando un algoritmo che sia in grado di stabilire le interazioni tra gene, nutriente e biomarcatore. Con la collaborazione degli altri Partner g&life cerca di comprendere quali siano i marcatori pi adatti a valutare il rischio CVD e quali sostanze-nutrienti possano essere utilizzati per fornire ai soggetti a rischio uno strumento per migliorare la qualit di vita, lalimentazione e di conseguenza ridurre la possibilit che insorga la malattia o ritardarla.

Progettazione di un dispositivo diagnostico (Erika Bastiani - Euroclone) La presentazione ha avuto come oggetto la descrizione del processo di progettazione allinterno del Sistema di Qualit Euroclone in conformit alle norme EN ISO 9001:2008. Essendo prevista allinterno del progetto NutriHeart la messa a punto di kit per il monitoraggio di marker correlati al rischio cardiovascolare, Euroclone ha intrapreso lo sviluppo di una serie di diagnostici per il dosaggio della grelina totale e delle sue forme acilata e desacilata nel siero umano. In relazione a tale attivit sperimentale, sono stati illustrati i passaggi previsti dal processo; dalla ricerca in banca brevettuale agli adempimenti previsti dalla normativa d. lgs. 332/2000 sui dispositivi medico diagnostici in vitro. Nel corso dellesposizione sono stati evidenziati i criticismi del progetto a carico della necessit di un dosaggio separato delle due forme piuttosto che di una valutazione totale e di una misura di una delle due forme da cui poi ottenere laltra per differenza.

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MALATTIE CARDIOVASCOLARI: DA FATTORI DI RISCHIO GENETICO ED AMBIENTALE ALLA PREVENZIONE MEDIANTE COMPONENTI NUTRIZIONALI INNOVATIVI

Prossimi appuntamenti del progetto NutriHeart


Summer School - Udine, 3 e 4 luglio 2013
La Summer School 2013 pensata come un breve corso di specializzazione, con lobiettivo di fornire una panoramica sulle nuove tecnologie nel campo della genomica e della loro applicazione allo studio delle malattie multifattoriali e allo sviluppo di diete personalizzate e prodotti nutraceutici. Il programma strutturato in due giornate, e prevede diversi seminari e un breve corso pratico sugli studi di associazione. In particolare, nelle sezioni riguardanti gli studi di associazione verranno spiegate le tecniche base per condurre uno studio di associazione su tutto il genoma partendo dalla teoria per arrivare a degli esempi pratici. In particolare si affronteranno tematiche quali il Quality Control del dato grezzo, differenze nel tipo di analisi a seconda del tratto da analizzare e infine tecniche di associazione per campioni imparentati.

Per maggiori informazioni http://www.progettonutriheart.it/

http://www.progettonutriheart.it/

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