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Caso: NIKE Nike larchetipo dellimpresa multinazionale. Fondata nel 77 da Phil Knight, Nike uno dei leader mondiali del mercato delle scarpe e degli indumenti sportivi (10 miliardi di fatturato/annuo in 140 paesi). Nike non possiede nessuna attivit produttiva, si limita solamente a progettare e commercializzare i suoi prodotti. Per la produzione si serve di una rete di terzisti (600 fabbriche 550.000 persone). Nonostante il successo Nike stata accusata di sfruttamento dei lavoratori, condizioni pericolose e lavoro sottopagato. Molti la considerano quindi il simbolo dei mali della globalizzazione ricca multinazionale occidentale che sfrutta i paesi poveri in via di sviluppo. Numerose trasmissioni negli anni 90 denunciarono questa situazione tramite reportage e indagini che evidenziarono come i terzisti non rispettassero nessuna legge e sfruttassero qualunque mezzo per produrre. La forte pressione dellopinione pubblica spinse Nike a riesaminare le sue scelte attuando alcune iniziative: - al primo posto: definizione di codice di condotta per i terzisti - istituzione di un sistema di monitoraggio dei terzisti tramite societ esterne - regole ferree per il lavoro Nike comprese limportanza delletica che prevalicava la semplice legalit, nonostante tutte queste operazioni, nel 2001 le organizzazioni umanitarie dichiararono come limpegno di Nike fosse legato pi agli aspetti pubblici che a veri cambiamenti sostanziali.
4.1 Introduzione
Il termine etica si riferisce ai principi del giusto e sbagliato che governano la condotta id una persona, i membri di una professione o le azioni di una organizzazione. Letica degli affari si riferisce ai principi del giusto e dello sbagliato che governano la condotta dei managers e delle imprese, una strategia etica una strategia (o corso di azioni) che non viola questi principi morali condivisi. Nel caso Nike la produzione stata appaltata a terzisti di paesi in via di sviluppo i quali, per assicurarsi un maggior profitto, non rispettano nessuna legge di sicurezza e di tutela. In questo caso il management stato ingenuo o disinteressato non preoccupandosi delle possibili ricadute in termini di immagine, fatturato, opinione pubblica REPUTAZIONE.
Dobbiamo operare in questo paese? Possibili misure adottabili per reagire a questa situazione.
INQUINAMENTO AMBIENTALE Spesso nei paesi in via di sviluppo mancano normative in merito, facendo s che le attivit economiche siano spesso grande fonte di inquinamento. Le MN sono spesso le principali fonti di problematiche in questo ambito poich sfruttano le mancanze di norme (che nel loro paese sarebbero solitamente presenti) per minimizzare spese e procedure di smaltimento e problemi correlati. Tralasciando gli evidenti vantaggi economici e logistico-gestionali, procedure che inquinino lambiente risultano essere danneggianti per lintera popolazione e per lambiente tutto. Inoltre labuso o/e il cattivo uso, provocano la drastica riduzione di risorse spesso sensibili e delicate. Caso: Unocal in Myanmar Unocal, azienda petrolifera californiana, con 30% di partecipazione in una Joint Venture con la compagnia francese Total e compagnie pubbliche del Myanmar. La dittatura del paese sfrutta ambiente, popolazione e risorse in cambio di un elevato corrispettivo economico da parte dellazienda Unocal, questa citata nel Tribunale USA, viene alla fine riconosciuta legalmente innocente ma la sua reputazione risulta gravemente danneggiata e compromessa. CORRUZIONE Questa pratica risulta storicamente diffusa: tramite pratiche poco corrette sempre stato possibile acquisire importanti guadagni o posizioni vantaggiose (caso LOCKHEED = CEO americano paga bustarelle a ministri giapponesi per la commessa di un ordine di aerei, scoperto afferma sia pratica abituale del paese orientale scandalo in entrambi i paesi). Nel 97 i paese dellOCSE adottano la cosiddetta Convention on combating bribery of foreign public officials; entrata in vigore nel 99 obbliga i firmatari a dichiarare reato penale la corruzione dei funzionari pubblici stranieri, senza punire pagamenti facilitanti con lintento di velocizzare la burocrazia (per essere valida deve essere convertita in legislazione nazionale). Contrastanti molte teorie economiche che supportano o detraggono in merito ai benefici che la corruzione possa portare agli investimenti di MN nel paese in questione. Alcuni sostengono come la corruzione velocizzi numerose procedure burocratiche mentre altri individuano come la presenza di corruzione sia una spesa in pi che gli investitori devono sostenere. Uno studio sul legame tra corruzione e crescita economica in 70 paesi afferma come essa abbia un impatto significativamente negativo sul tasso di crescita di un paese. DOVERI MORALI Le MN hanno un potere notevole che deriva loro dal controllo delle risorse e dalla capacit di muovere la produzione da un paese allaltro; nonostante sia limitato da leggi e da altre dinamiche, esso rimane comunque notevole. Negli anni il concetto di RESPONABILITA SOCIALE DI IMPRESA - CSR - si diffuso ampiamente nelle principali imprese. Esso consiste nella convinzione che gli uomini daffari dovrebbero considerare le conseguenze sociali delle loro decisioni di natura economica e che bisognerebbe individuare, tra le diverse alternative, le decisioni che hanno conseguenze positive sia economiche che sociali, ed oggi anche ambientali.
Questi sistemi portano a depurare limpresa da elementi poco etici e non coerenti con la stessa. Limpresa daltra parte deve preoccuparsi di sviluppare questi meccanismi e di monitorare costantemente i successi ottenuti al fine di promuoversi positivamente in sede di colloquio con i candidati pi promettenti. 2 Tre aspetti sono particolarmente importanti per creare una cultura organizzativa ed una leadership etica: - Le MN devono esplicitamente codificare i lavori che caratterizzano il comportamento etico (spesso sviluppati in forma di CODICI ETICI essi attingono a documenti internazionali riconosciuti e ad elementi di filosofia che sostengono lagire positivo dellimpresa). - Enfatizzare ripetutamente limportanza del codice etico ed agire coerentemente (cogliere ogni opportunit di uniformare lagire aziendale rafforzando la coerenza delle singole azioni verso un unico obiettivo etico. Esempio: Nike e societ di revisori esterni per il controllo dei terzisti). - Promozione cultura aziendale etica tramite incentivi e benefici per gli elementi che rispettano e promuovono il codice etico ed applicazione di sanzioni nei casi negativi. Esempio: General Electrics e Presidente Jack Welch che valutava i manager dividendoli in 7 gruppi, uno specifico per chi si era distinto per comportamenti etici. 3 Oltre a promuove letica i manager devono implementare questo concetto in maniera sistematica anche nei processi decisionali che portano ad individuare le scelte da intraprendere. Oltre alle teorie tradizionali sulla morale gli esperti di etica hanno stilato una guida pratica di semplice applicazione un algoritmo etico. Una decisione eticamente accettabile se colui che la prende risponde affermativamente alle seguenti domande: - La mia decisione rispetta i valori e gli standard etici vigenti nella mia organizzazione? - Vorrei che la decisione fosse comunicata a tutti quelli che ne subiranno le conseguenze, rendendola di pubblico dominio attraverso i canali di informazione? - Le persone con cui ho una relazione di valore (famiglia, amici, manager di altre imprese) approverebbero questa decisione? Altri esperti individuano un processo a 5 stadi per valutare le conseguenze etiche delle decisioni intraprese: a) Individuazione soggetti aventi interesse sullattivit dellorganizzazione, su cui la decisione avr delle conseguenze (shareholders suddivisi in interni ed esterni). Tramite un processo di immedesimazione bisogna analizzare le conseguenze su questi soggetti. b) Valutare letica della decisione strategica proposta attraverso le informazioni ottenute al primo livello. Comprendere se vengono violati i diritti degli shareholders, immedesimandosi in questi ultimi. La valutazione deve essere guidata da principi morali ed etici articolati nel codice etico dellimpresa ed in altri documenti, in collaborazione con una regola decisionale capace di evidenziare le diverse alternative possibili. c) I manager devono stabilire un obiettivo morale sottolineando la sua maggiore importanza rispetto ad altri aspetti. Il ruolo del Top Management deve essere di particolare valore, forte leadership e di ispirazione per il resto dellorganizzazione. d) Porre in essere un comportamento etico da parte della MN e) Revisione delle decisioni intraprese per assicurarsi che siano consistenti e coerenti con i principi etici affermati. Come altri processi la misurazione e la valutazione risulta essere uno dei momenti fondamentali in quanto porta alla comprensione dei risultati raggiunti ed eventualmente alla attivazione di nuovi processi riparatori od implementanti. 4 Al fine di assicurare il rispetto dei principi stabiliti le imprese hanno al loro interno individuato dei soggetti che svolgono il ruolo di garanti. I garanti delletica possono anche essere responsabili della revisione delle decisioni prese per verificarne la conformit al codice etico. Esempio: United Technologies, compagnia aerospaziale internazionale, profitti oltre 28 miliardi di dollari, codice etico gi dagli anni novanta. 160 dipendenti sono responsabili di assicurare che il codice etico sia rispettato. Inoltre stato sviluppato un programma di Difensori Civici che garantisca la possibilit di esprimere le eventuali problematiche in maniera anonima.
5 Per sviluppare questi programmi etici necessaria una forte dose di coraggio morale. Al fine di tutelare queste importanti qualit allinterno dellorganizzazione fondamentale assicurare limpunit dei soggetti che promuovono azioni di denuncia, sviluppando allinterno del codice etico, specifiche norme a tutela di questi soggetti. Esempio: Unilever
5.1 INTRODUZIONE
Il dibattito in merito ai vantaggi del libero commercio ha influenzato le politiche economiche di molti paesi fin dagli anni 50 ed la ragione alla base della costituzione di alcune delle pi importanti Organizzazioni Mondiali del Commercio (OMC) Unione Europea (UE) e North American Free Trade Agreement (NAFTA). In particolare gli anni 90 sono stati un periodo di forte spinta verso la liberalizzazione degli scambi.
I VANTAGGI DEL COMMERCIO Le teorie di Smith, Ricardo, Heckscher e Ohlin spiegano come un paese possa godere di effetti positivi se i suoi consumatori acquistano da altre nazioni prodotti realizzabili al suo interno. Infatti il commercio internazionale consente ad un paese di specializzarsi nella importazione ed esportazione di quei beni che possono essere prodotti pi efficientemente, mentre esso pu importare quelli che possono essere prodotti con pi efficienza allestero. Limitare le importazioni (come ad esempio fece il governo Bush per tutelare i produttori di acciaio USA) quasi sempre nellinteresse dei produttori locali e molto raramente va a vantaggio dei consumatori. I FLUSSI INTERNAZIONALI DI COMMERCIO Dopo aver applicato per anni le teorie classiche (quelle sopra menzionate) negli anni 80 Paul Krugman del MIT ha sviluppato la teoria come NUOVA TEORIA DEL COMMERCIO INTERNAZIONALE (New Trade Theory, NTT) da questa Michael Porter della Harvard Business School ha definito una teoria, chiamata teoria del vantaggio competitivo
nazionale, con la quale cerca di spiegare perch alcune nazioni raggiungono il successo internazionale in alcuni settori industriali, grazie ad alcuni fattori classici e alcune dimensioni innovative. Nonostante tutte le teorie affermino il vantaggio del libero commercio, difficilmente esse sono concordi nella definizione delle politiche corrette da intraprendere. Ognuna di esse infatti individua diverse azioni che un governo deve intraprendere per ottenere determinati vantaggi, sebbene esse non si escludano a priori, risulta molto complesso agire in maniera coordinata per raggiungere diversi obiettivi.
5.3 MERCANTILISMO
Prima teoria sul commercio internazionale che nacque in UK a met del XVI secolo. Il fulcro di questa teoria consiste nellopinione che oro e argento fossero alla base della ricchezza di una nazione e fossero fattori fondamentali per un commercio vigoroso (questo perch entrambi i metallo erano le principali valute per il commercio internazionale). Questa teoria promulgava limportanza dellavere un bilancia commerciale maggiore per le esportazioni che per le importazioni, accumulando cos molto oro e argento in cambio dei beni esportati = maggiore ricchezza, potere e prestigio. Coerente con questo pensiero gli studiosi di questa disciplina promulgavano lintervento statale nelle questioni commerciali, attraverso limposizione di dazi e quote per ridurre le importazioni mentre le esportazioni venivano supportate con sussidi. Questa disciplina presenta alcune incongruenze, infatti adottando questa politica si aumenta la domanda di bene e il quantitativo di moneta procurando prezzi pi alti e una maggiore richiesta di beni importati, mentre il paese importatore ha dei benefici in quanto importa di pi. Il critico Hume sottolinea come nessun pese pu sopportare una bilancia commerciale in surplus e quindi accumulare oro e argento in maniera ininfluente per leconomia, questo no era possibile perch il sistema si basava su un assunto sbagliato. Infatti lerrore risiedeva nel ritenere il commercio estero come un gioco a somma nulla (ovvero dove il guadagno di un paese ha un corrispettivo nella perdita di un altro paese). Adam Smith e David Ricardo dimostrarono la limitatezza di questo ragionamento e provarono che il commercio un gioco a somma positivo, ovvero una situazione in cui tutti i paesi possono guadagnare. Se dal punto di vista tecnico non risulta essere corretta questa dottrina risulta essere comunque riscontrabile in molte situazioni reali.
Negando qualsiasi forma di commercio ogni singolo paese (anche quello pi efficiente) consuma ci che produce, tramite invece relazioni commerciali essi possono aumentare la produzione combinata e i consumatori possono beneficiare di un maggior quantitativo di entrambi i prodotti (riprendiamo il caso del Ghana e Corea del Sud). Il concetto fondamentale della teoria che la produzione totale maggiore con il libero commercio rispetto a quando questo impedito e che i consumi siano maggiori se non vi sono restrizioni. Questo anche per quei paesi che non godono di vantaggio assoluto nella produzione di qualunque bene. Questa teoria non tiene per conto di numerosi fattori che possono modificare i risultati ottenuti dalla applicazione tecnica del modello (i paesi e i prodotti sono pi di 2, sono presenti costi di trasporto, tassi di cambio, tassi di scambio, diversi costi dei fattori produttivi, possibili impedimenti delle risorse nello spostamento dalla produzione di un bene ad un altro, non sono sempre presenti rendimenti costanti di scala, ecc. ecc.). Questa teoria risulta valida anche se estesa a modelli pi complessi che prendono in esame gli elementi qui citati, gli studi confermano la sua validit ma ne sottolineano la fragilit congenita tant che Samuelson afferma come questa teoria se applicata con un regime di libero commercio tra un paese ricco e un paese povero possa diminuire la ricchezza del primo nei confronti del secondo. Confermando lestendibilit del modello ricardiano, presentiamo le diverse possibilit che si avranno andando a modificare alcuni elementi caratteristici della teoria del vantaggio composto. - Fattori della produzione mobili: tenendo conto della difficolt di mobilit dei fattori produttivi nella realt possiamo comprendere come il processo di trasferimento sia in verit ostacolato da frizioni intrinseche al sistema economico e che inoltre questo processo sia fonte di sofferenze per i soggetti umani che ne subiscono le conseguenze. Nonostante la teoria dimostri come i vantaggi siano marginalmente significativi rispetto agli svantaggi impossibile pensare che questo possa recare conforto ai soggetti che sostengono i costi del trasferimento. - Rendimenti decrescenti: (avendo presente che si intende il rendimento marginale decrescente allaumento di una unit di fattore produttivo) questo concetto rappresenta una dimensione reale del fenomeno, per cui non possibile che un paese si specializzi, nella misura estrema indicata dalla teoria, ma che esso si fermi prima dellultimo grado di specializzazione possibile. Questo poich molti paesi non si specializzano del tutto ma in realt producono una gamma di prodotti. Comunque viene definito dalla teoria come sia vantaggioso specializzarsi fino al punto in cui i vantaggi derivanti dal commercio sono superiori ai rendimenti decrescenti. - Effetti dinamici della crescita economica: il modello ricardiano esclude una qualsiasi modifica allefficienza del sistema produttivo senza tenere conto di possibili modifiche dovute al commercio. Il commercio invece pu portare a due vantaggi: a) Pu aumentare lo stock di risorse, poich lofferta di lavoro e di capitale possono essere utilizzati per la produzione domestica. b) Pu aumentare lefficienza con cui un pese utilizza le sue risorse, a partire da diverse cause. Entrambe le due possibilit contribuiscono ad aumentare verso lalto la Frontiera delle Possibilit Produttive. Si conclude cos come lapertura al commercio porti sia guadagni statici, sia guadagni dinamici. LA CRITICA DI SAMUELSON alla teoria ricardiana: oltre alla delocalizzazione delle funzioni produttive si arriver (in realt gi ora) alla delocalizzazione di gran parte delle attivit ad alti costi e spesso ad alto contenuto di valore aggiunto in paesi in via di sviluppo che offriranno le stesse competenze e possibilit a costi inferiori e medesima qualit , senza che vi siano ritardi grazie allevoluzione rapida delle ICT. Questa critica sebbene perfetta in teoria, nella pratica si deve scontrare con altre variabili sociali economiche e contestuali che ne vanno ad inficiare parte della sua veridicit (il vero problema stabilire quantitativamente gli effetti di questo processo delocalizzatore). Resta assolutamente comprovato da numerosi studi come lapertura al commercio estero abbia notevoli ripercussioni positive sui tassi di crescita del paese, quindi di conseguenza sul reddito e sugli standard di vita.
1- La dotazione dei fattori della produzione (es. lavoratori qualificati o infrastrutture necessarie) 2- La natura della domanda interna (le caratteristiche della domanda interna rivolta ai prodotti e ai servizi realizzati dalla industri considerata) 3- La presenza di industrie collegate (per una determinata attivit pu essere importante la presenza di industrie a supporto che siano internazionalmente competitive) 4- La strategia dimpresa, la struttura e la concorrenza (in quel settore industriale) Porter sostiene che queste 4 caratteristiche costituiscono il DIAMANTE, ovvero un modello figurato che pu indicare con maggior chiarezza in quali industrie le aziende possono competere con successo, ovvero in quelle industrie dove il diamante risulta essere pi favorevole. Il modello di tipo auto rafforzante in quanto leffetto di una delle quattro caratteristiche sopra elencate dipende dalla presenza o meno e dalla natura delle altre.
La strategia dimpresa, la struttura e la concorrenza La dotazione dei fattori della produzione La natura della domanda interna
Porter individua altre 2 variabili che possono influenzare il diamante: il CASO e lAZIONE del GOVERNO. Infatti eventi casuali, come lintroduzione di una innovazione radicale, o lintervento del governo possono cambiare lindustria e stravolgere la situazione competitiva e aumentare/diminuire il vantaggio nazionale e quindi il successo di un impresa. LA VISIONE DI PORTER 1) DOTAZIONE DEI FATTORI DI PRODUZIONE Lo studioso prende in considerazione la dotazione di fattori produttivi della teoria di Heckscher-Ohlin e nella sua analisi riconosce fra di essi una precisa gerarchia. Egli individua due livelli: - Fattori di base (quali risorse naturali, clima, geografia e demografia..) - Fattori avanzati (infrastrutture per la comunicazione, lavoratori altamente qualificati, strutture di R&D, disponibilit di tecnologie..) Questi sono pi importanti per ottenere un vantaggio competitivo in quanto sono il frutto dellinvestimento da parte di individui, societ, governi. La relazione fra le due tipologie molto complessa, infatti i primi possono assicurare un vantaggio iniziale che pu essere incrementato dallinvestimento nei fattori avanzati. 2) LA NATURA DELLA DOMANDA INTERNA Porter pone laccento sul ruolo della domanda interna nel migliorare il vantaggio competitivo di una nazione, in quanto le imprese sono maggiormente interessate ai bisogni dei consumatori del proprio paese che quindi risultano determinanti per definire le caratteristiche dei prodotti realizzarti e dare origine a pressioni per linnovazione e la qualit. Porter afferma che le imprese di un paese acquisiscono un VC se i loro consumatori sono sofisticati ed esigenti, in quanto incentivano le imprese a raggiungere standard pi elevati. Esempio: Nokia e Ericsson coi rispettivi cittadini svedesi e finlandesi.
3) LE INDUSTRIE COLLEGATE E DI SUPPORTO I benefici dellinvestimento nei fattori avanzati realizzati in settori industriali collegati e di supporto possono estendersi a unaltra industria aiutandola cos a migliorarla la sua competitivit internazionale . Le aziende di successo tendono ad essere parte di di gruppi (CLUSTER) di industrie collegate. Questi raggruppamenti sono importanti perch conoscenze di un certo valore possono diffondersi tra le imprese allinterno di un raggruppamento di una determinata regione. Questi trasferimenti avvengono quando i lavoratori si muovono tra le imprese e quando si verificano incontri di categoria tra dipendenti di diverse aziende/organizzazioni. Esempio: Cluster tessile/abbigliamento in Germania che si costituiva sia di aziende forti nel filato della lana che di aziende forti nelle macchine da cucire, eccecc. 4) STRATEGIA DI IMPRESA STRUTTURA E CONCORRENZA La mentalit manageriale differente da cultura a cultura quindi nei diversi paesi si avranno stili gestionali differenti, che possono essere di supporto o meno rispetto ad una determinata industria. Esempio: Germania e Giappone alta percentuale di ingegneri dovuta alla alta predisposizione allinnovazione dei processi e dei prodotti. In USA alta concentrazione di dirigenti finanziari proprio a causa della ridotta predisposizione nella innovazione di processo e di prodotto. Inoltre Porter sottolinea come questultima ottica porta ad dare un eccessivo valore alla massimizzazione dei ritorni finanziari a breve termine. Questa visione alla base della relativa perdita di competitivit delle imprese Usa in quei settori industriali in cui sono molto importanti le competenze ingegneristiche. Il secondo punto che sottolinea inoltre il legame forte che esiste tra la competizione domestica e la creazione e la persistenza di un Vantaggio competitivo in un settore industriale. Maggiore la competizione interna maggiore la ricerca di efficienza in tutte le attivit dellimpresa, ovvero pratiche che la portino al successo sia a livello domestico che internazionale. Esempio: competizione interna tra le aziende giapponesi, ha portato ad un dominio delle imprese del giappone in alcuni settori molto forte. Caso: Nokia e la telefonia mobile, raggiungimento della vetta della piramide competitiva causato dalla particolare conformazione del contesto competitivo (moltissimi provider telefonici fissi con dirigenza eletta pubblicamente e prezzi determinati da referendum), conformazione geografica (necessit di reti mobili per superare le difficolt di collegamento tramite metodi tradizionali), domanda interna con percentuali di sviluppo molto rapide e predisposte alla ricezione della nuova tecnologia, necessit di contenere i costi e di mantenere elevata qualit. Oggi Nokia dopo il dominio degli anni 2000 sta attraversando un periodo di enorme crisi a livello di telefonia dovuto al fatto di non aver saputo scorgere le avvisaglie del cambiamento intrapreso prima con iOS (Apple) e poi con Android (Google). Tutti e 4 i fattori fin qui presentati collaborano a costruire il setting nel quale opera limpresa, definendo un preciso e ben delineato diamante che dovrebbe indirizzare le strategie e assicurare il successo di una determinata impresa. Oltre alle forze principali abbiamo visto come siano presenti altri due elementi che contribuiscono alla definizione del diamante: il CASO e il GOVERNO. Questi elementi influenzano il sistema e la situazione reale, purtroppo non sia hanno conferme di nessun tipo in quanto non mai stata effettuata una verifica delle intuizioni di Porter. QUINDI RESTA ANCORA DA CAPIRE QUALE TEORIA, FRA QUELLE PRESENTATE, POSSA ESSERE UTLIZZATA COME BASE ED ELEMENTO CENTRALE PER UNA NUOVA E PIU ATTINENTE TEORIA DEL COMMERCIO INTERNAZIONALE CHE SPIEGHI UNA PORZIONE MAGGIORE DEI FLUSSI COMMERCIALI OSSERVATI.