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Premesso che
- nel nostro Paese la produzione agricola è orientata decisamente verso prodotti di qualità e grande è
l’impegno nel settore agricolo per il recupero e la valorizzazione di produzioni tipiche e locali, il
ripristino di colture autoctone che rischiavano di scomparire in conseguenza di una produzione
intensiva che registra, di contro, un progressivo minore interesse da parte delle imprese agricole.
- il nostro Paese compete nel mercato agricolo e agroalimentare in Europa e nel mondo, soprattutto,
per effetto dei prodotti tipici, locali e biologici e che , a sostegno di questa tendenza, le
organizzazioni di categoria chiedono, da tempo, una legislazione adeguata di sostegno, di tutela e di
valorizzazione;
- tra i consumatori si sta affermando una maggior attenzione sia alla qualità e salubrità del cibo che
a forme di consumo responsabile (g.a.s., valorizzazione del ciclo corto, rapporto più trasparente tra
produttore e consumatore, crescita delle “fiere del gusto” ecc) tanto da coinvolgere anche le scelte
della grande distribuzione.
Considerato che
- le prime vittime nel nostro Paese della introduzione nella produzione agricola e nel commercio
agroalimentare degli O.G.M. saranno le 56.500 circa aziende biologiche italiane che rappresentano
il 40% delle aziende bio europee e i circa 123 prodotti DOP e IGP certificati in Italia. Nel Veneto
sono a rischio le quasi 17.000 aziende convertite a produzioni di qualità per un totale di circa
65.000 ettari di superficie; circa 995 aziende biologiche di cui 340 zootecniche bio, circa 14.000
aziende interessate ai disciplinari DOC, DOCG, DOP e IGP, 798 aziende agrituristiche (il Veneto è
al 3° posto in Italia per numero di aziende agrituristiche). Le altre vittime, non meno importanti,
saranno i consumatori, specie quei consumatori con minore potere d’acquisto, che non possono
neanche permettersi una selezione critica dei punti di vendita e dei prodotti da scegliere;
Vista
- la sensibilità che questa città ha nei confronti del consumo critico e consapevole legato ad una
alimentazione sana e sicura
- l’estesa adozione, dal Consiglio Provinciale a numerosi Consigli Comunali, di deliberazioni che
hanno dichiarato molte città “libere da OGM” quale atto formale di rifiuto dell’introduzione nel
territorio, nei mercati e nella rete distributiva di OGM
il Consiglio Comunale
- coerentemente con tale dichiarazione, a vigilare e attivarsi perché non vi siano nel nostro territorio
sperimentazioni, allevamenti o coltivazioni di sistemi transgenici;
- a promuovere un tavolo territoriale di intesa con altri enti locali, produttori, industrie di
trasformazione di distribuzione del settore alimentare, con la finalità di valorizzare i prodotti locali
di qualità anche tramite l’istituzione di Marchi di denominazione comunale e ad invitare le aziende
fornitrici di prodotti e pasti alle mense pubbliche (in primis quelle scolastiche) a dichiarare
espressamente il non utilizzo di alimenti contenenti OGM, prevedendo, come amministrazione
pubblica, nei capitolati d’appalto futuri, una clausola vincolante in tal senso;
- a farsi promotore presso la Regione Veneto di un’azione forte per dotare la nostra Regione di una
normativa di tutela in tal senso attualmente assente.