domenica 22 gennaio 2006 PRIMO PIANO 5

I VELENI IL DIBATTITO NAZIONALE | Il Guardasigilli a tutto campo: «Il mio unico rimpianto: non aver chiuso penitenziari indegni»
«Il no di Ciampi alla legge Pecorella? Posizione legittima»
NAPOLI. «L’azione di Ciampi è costituzionalmen-
te legittima». Il ministro della Giustizia Rober-
DEL PALAZZO to Castelli commenta così la decisione del capo
dello Stato che ha rinviato alle Camere la cosi-
detta legge Pecorella. Il Guardasigilli è a Castel
Il ministro di Giusti- Capuano, a Napoli, per la manifestazione “Toghe
e medaglie”. «C’è una Costituzione che parla
zia a Castelcapuano chiaro, che dà dei poteri al Parlamento italiano
e dei poteri al Presidente della Repubblica: tut-
per la cerimonia del- to si sta svolgendo all’interno della Costituzio-
le toghe d’onore: an- ne e non vi è assolutamente a mio parere nulla
da commentare» spiega il ministro leghista.
nuncia indagini sui Cauto il ministro sull’intenzione manifestata dal
capo del Governo, Silvio Berlusconi, di interve-
veleni del distretto
nire per modificare la legge: «Se lo dice il pre-
mier...». E alla domanda se questa legge riuscirà
ad essere approvata dal centrodestra Castelli ha
risposto: «Non lo so. Questa è una legge di na-
tura parlamentare, io personalmente non me ne
sono occupato molto. Deciderà il Parlamento».
Castelli, poi, davanti agli avvocati ha tracciato
una sorta di bilancio del suo mandato: «La mia
stella polare è stata la difesa dei valori della Co-
stituzione. Siamo tutti esseri umani e tutti pos-
siamo fare degli errori, io ne ho fatti e molti ma
sicuramente li ho fatti in buona fede». Il Guar-
dasigilli ha voluto specificare anche che la di-
fesa ad ogni costo della separazione dei poteri
può avere causato non incontri ma scontri «ma
trovo che in questo non ci sia niente di patolo-
gico». Il ministro ha ricordato la durata del suo
incarico che non ha precedenti - ha sottolinea-
to - nella storia repubblicana e dell’Italia unita
(«Chissà che non riuscirete a liberarvi di me»
ha ironizzato). Castelli ha citato i principi di
Locke e Montesquieu che sono alla base «di ogni
civiltà democratica e che dobbiamo difendere
ad ogni costo». Per il ministro, le «contrapposi-
zioni non vanno interpretate come polemiche
ma come il dispiegarsi opportuno dei principi
della Costituzione». Ha poi affermato che «for-
tunatamente la Costituzione ha pensato a tutti
i bilanciamenti per far sì che le garanzie non
vengano negate a nessuno».
Più tardi, il ministro della Giustizia si confessa
ai microfoni della trasmissione televisiva “Stu-
dio Aperto” e ammette in materia di carceri di
avere un rimpianto: «Quello di non essere riu-
scito ancora a chiudere dei penitenziari che ri-
tengo indegni per il nostro Paese». Sull’amnistia
Castelli sottolinea di aver «sempre chiesto che
non venissero ingannati i detenuti, gente che
soffre. Mi ha stupito, ad esempio, la posizione
del presidente D’Alema che a Natale è andato
alla marcia per l’amnistia e dopo pochi giorno
il suo partito, i Ds, ha votato contro».

GUARDASIGILLI ALL’ATTACCO | Durissima analisi delle emergenze partenopee: qui è peggio di Palermo, abbiamo fallito tutti

Castelli: ispettori sul caso Napoli

LEANDRO DEL GAUDIO
NAPOLI. Una priorità per il Ministro di
Giustizia più longevo della storia del-
la Repubblica e dell’Italia unita. Il
guardasigilli Roberto Castelli lo riba-
disce dinanzi ad una platea amica e
calorosa, quella del Consiglio dell’Or-
dine degli Avvocati, nel corso e a mar-
gine della celebrazione delle toghe
d’oro, nella suggestiva cornice della
biblioteca di Castelcapuano: Napoli,
con le sue emergenze, è una priorità
su cui non intende minimamente ab-
bassare la guardia, non escludendo la
possibilità di avviare un’ispezione nel
distretto dei veleni, per ripristinare
armonia dentro la magistratura e nei
rapporti tra le toghe e le istituzioni.
GLI ISPETTORI A NAPOLI
Il ministro parla di un’eccessiva “pro-
blematicità” esistente a Napoli all’in-
terno della magistratura e tra magi-
stratura e altri organi dello Stato, an-
nunciando iniziative «non con inten-
to punitivo ma per fare chiarezza». Né
durante l’intervento, né alle succes-
sive sollecitazioni dei giornalisti, Ca-
stelli ha tuttavia ritenuto di dover in-
dicare i casi specifici sui quali inten-
de svolgere accertamenti. «Le vicen-
de - ha detto - sono più di una e si in-
trecciano tra loro», con un implicito
riferimento al caso Mancuso, e alla
memoria difensiva sostenuta dal pro-
curatore aggiunto dinanzi al Csm, al
caso Cariello e allo scandalo mediati-
co sul Tribunale del Riesame napole-
tano. Castelli ha sottolineato la ne-
cessità di «azioni concrete, perché Na-
poli ha bisogno, per la sua realtà so-
cioeconomica, di una magistratura
compatta, efficiente e tutta mirata a
colpire la criminalità. Non escludo
nulla», ha infine risposto il ministro a
proposito della possibilità di disporre
di un’ispezione.
NAPOLI PEGGIO DI PALERMO
Un bilancio già fatto, ieri sostenuto dal
ministro in persona: Napoli è peggio
di Palermo, quanto a criminalità or-
ganizzata e morti ammazzati. «Non vo-
glio sminuire l’impatto criminale e cri-
minogeno della mafia - ha osservato -
Ma è un dato di fatto che la mafia non
ricorre più a fatti di sangue. I dati so-
no clamorosi: nel ’92 nella sola pro-
vincia di Palermo vi furono più di 130
omicidi imputabili alla mafia, due an-
ni fa due omicidi soltanto. Questo do-
vrà pure significare qualcosa. Napoli
TOGHE D’ONORE E MEDAGLIE ALLA CARRIERA: ECCO L’ELENCO DEI PREMIATI
MEDAGLIATI ANNO 1965
DONATO ACETO
SALVATORE CASTELLANO
ANTONIO CICCARELLI
CLAUDIO CUOMO
EGIDIO D’ANGELO
FRANCESCO DE LUCA
PROF. VINCENZO DORSA
PASQUALE LORETO
MARCO MARIN
GAETANO ORTOLANI
VINCENZO PACE
EZIO PALADINI
PROF. GABRIELLO PIAZZA
PROF. GIOVANNI QUADRI
ANTONIO ROBERTO
è invece ancora un fronte sanguinoso.
Chi ha fallito? Quando c’è una crimi-
nalità organizzata così forte, fallisco-
no tutti, la società in primis, poi chi se
ne deve occupare: i governi locali e lo
Stato. Ma più che di fallimento parle-
rei di un ritardo della vittoria. Rico-
nosco la buona fede a tutti - ha conti-
nuato Castelli -. Sicuramente a livel-
lo di governo e anche di governo locale
non credo che vi sia una posizione di
non voler lottare contro questo feno-
meno».
IL CASO DEI PATTEGGIAMENTI
È uno dei temi toccati nella relazione
di maggioranza della Commissione
antimafia, che ha sottolineato gli ec-
cessivi patteggiamenti in appello per
reati di particolare allarme sociale.
«Anche questo è uno degli aspetti che
valuteremo, insieme al resto».
LE BABY GANG E LA SCARCERAZIONE
DI LUIGI PESCE
Sull’imperversare delle baby-gang in
città, il ministro si è detto poi con-
trario alla proposta di abbassare l’im-
putabilità sotto i 14 anni: «Sono con-
trario. Io avevo presentato un disegno
di legge che interveniva sul codice pe-
nale relativo ai minori nel senso del-
la severità. Ma credo che l’imputabi-
lità sotto i 14 anni non sia eticamen-
te giusta». E, a proposito delle cosid-
dette scarcerazioni facili, immediato
il riferimento al beneficio dei domi-
ciliari concesso Luigi Pesce, carnefi-
ce di Luigi Sequino e Paolo Castaldi,
Castelli ha dichiarato: «Vi è un equi-
voco: quando un magistrato prende
una decisione che si rivela impopola-
re si dice “è la legge che lo richiede”.
Ma la legge dà gli strumenti al magi-
strato, il quale nella sua scienza e co-
scienza deve essere in grado di utiliz-
zarli al meglio. Sulla bilancia vi sono
su un piatto i benefici che la giustizia
può riconoscere ai criminali che con-
tribuiscono a sgominare le attività e
far arrestare i colpevoli; sull’altro oc-
corre valutare l’impatto che queste
decisioni di natura clemenziale ha
sulla società e soprattutto sulla sete
di giustizia della società e sulla ne-
cessità che le vittime e i parenti del-
le vittime vengano risarciti. Quindi,
c’è un principio che vale per tutti: il
magistrato deve valutare nel caso par-
ticolare quali sono le circostanze».
Castelli ha concluso ribadendo che
«Napoli è nella massima attenzione
del ministro».
ANGELO SALTELLI
PAOLO SANGIOVANNI
ANTONIO SILVESTRO
VITTORIO VILLA
TOGA D’ONORE
SESSIONE 2003
CARLA DEL SORBO
SONJA ESPOSITO
VERONICA PISTONE
FRANCESCO SAVERIO ORLANDO
ANDREA RUSSO
ORNELLA TARANTINO
GIOVANNI ROMANO
ALDO MORELLI
DANIELA COTUGNO
LA CERIMONIA | Premiati avvocati emeriti e giovani promesse. Landolfo ricorda il ruolo della classe forense
«Difendiamo una tradizione centenaria»
NAPOLI. Un lungo filo che lega passa-
to e presente. Uno sguardo fiducioso
e pieno di attese rivolto al futuro. È
questo il senso di “Toghe e Medaglie”,
l’annuale manifestazione che l’Ordi-
ne degli avvocati di Napoli organizza
per festeggiare gli avvocati che han-
no raggiunto i 40 anni di pratica fo-
rense, e nel contempo per offrire un
ideale e augurale palcoscenico ai pro-
fessionisti più giovani (quest’anno so-
no stati premiati i migliori 9 procu-
ratori che nel 2003 hanno superato gli
esami per avvocato). Spazio e dove-
roso omaggio anche alla memoria dei
colleghi scomparsi nell’anno passato,
è qui decisamente l’emozione era pal-
pabile: quando i familiari degli avvo-
cati scomparsi si sono alternati nella
premiazione dei giovani neotogati,
nessuno si è risparmiato nell’applau-
so.
A dimostrazione dell’importanza
dell’evento, non solo per gli avvocati
TOGHE ALLA MEMORIA:
GIOVANNI DI MEGLIO
ROBERTO TORAN
CORRADO NAPOLITANO
BRUNELLO FOGLIA
VUOTA LA SEDIA DEL PG GALGANO
Lepore: «Mai abbassato
la guardia contro i clan»
NAPOLI. Le istituzioni cittadine, Pro-
cura in primis, non hanno mai ab-
bassato la guardia contro i clan,
contro la camorra. Il procuratore
della Repubblica di Napoli Giando-
menico Lepore lo ribadisce a margi-
ne della cerimonia sulle toghe d’oro,
a Castelcapuano, commentando la
relazione di maggioranza presentata
in commissione Antimafia. Una ceri-
monia alla quale non ha preso parte
il procuratore generale Vincenzo
Galgano, che ha recentemente repli-
cato alle accuse presentate in com-
missione Antimafia sull’abuso di
patteggiamenti in Corte d’Appello.
Un fitto parterre, dunque, in una ce-
napoletani, le istituzioni governative
hanno voluto mostrare la loro vici-
nanza non solo affettiva grazie alla
presenza del Guardasigilli Roberto
Castelli, il quale da quando è stato
eletto in carica nel 2001 ha voluto
sempre partecipare a questa impor-
tante manifestazione partenopea.
Così come prestigiosa e salutata con
grosso calore è stata la presenza del
Giudice della Corte Costituzionale
Giuseppe Tesauro.
La folla era tanta ed impeccabile è
stata l’ospitalità, merito anche del-
l’addetto all’area cerimoniale Ivan De
Gennaro, inappuntabile nel prevede-
re ogni minima esigenza dei presen-
ti: è merito anche suo se il ministro
della Giustizia ha definito quella di
Napoli la manifestazione migliore d’I- che per esigenze di spazio, solo Ca-
talia (e non è un caso se è l’unica al- stelli e Francesco Landolfo, presi-
la quale tiene ad intervenire perso- dente dell’Ordine degli Avvocati di
nalmente). Napoli. La sua prolusione, efficace ed
A prendere la parola sono stati, an- asciutta, è stata incentrata tutta sul-
FRANCESCO DI BELLUCCI
FERDINANDO CLEMENTE DI SAN LUCA
LUCA CARRANO
FABIO CAPPIELLO
ALESSANDRA ABATE
rimonia che ha riservato anche un
ironico botta e risposta tra il presi-
dente del consiglio dell’Ordine degli
Avvocati Francesco Landolfo e il mi-
nistro Castelli: nel corso della sua
relazione, l’avvocato più votato d’I-
talia ha ricordato la centralità del-
l’Ordine nell’ottenere dal Tar Cam-
pania lo stop del trasferimento degli
uffici civili nella Torre A del Centro.
Landolfo ricorda il dispositivo del
’95 e viene dopo poco bacchettato
da Castelli: «Avete vinto ancora, po-
che settimane fa, anche se non me lo
volevate ricordare». Il caso della
Torre A è stato stigmatizzato come
un paradosso dal Ministro.
la figura dell’avvocato napoletano,
«che ha sulle spalle il grosso peso di
rappresentare ogni giorno nelle aule
di giustizia una tradizione, quella del-
la scuola forense napoletana, presti-
giosissima e centenaria».
Dopo i festeggiamenti, i consiglie-
ri dell’Ordine hanno “scortato” il
Guardasigilli all’incontro col presi-
dente della Corte d’Appello. Durante
il tragitto si è commentato il riusci-
tissimo evento: «Siamo felici per le
parole di apprezzamento del ministro
nei confronti della tradizione foren-
se partenopea - ha commentato sod-
disfatto Roberto Fiore, Tesoriere del-
l’Ordine degli avvocati - Queste ceri-
monie servono per inviare nel tempo
messaggi di grande cultura. La pre-
senza del ministro della Giustizia le-
gittima la figura dell’avvocato, perno
insostituibile del funzionamento del-
la macchina giustizia».
Non differenti sono le considera-
zioni formulate dall’avvocato Giusep-
pe della Rocca, Consigliere dell’Or-
dine. «È una manifestazione che nel-
la tradizione rinnova la solidità della
scuola napoletana, e perpetra - ha
proseguito il rappresentante degli av-
vocati - il ruolo e la funzione di que-
sta importantissima figura di profes-
sionista nella giustizia, quanto meno
di pari importanza rispetto agli altri
ruoli istituzionali, e quindi insosti-
tuibile per un diritto funzionante».
FRANCESCO CIMMINO