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ORMONI

MINERALCORTICOIDI L'aldosterone il principale ormone mineralcorticoide. Il suo effetto pi rilevante consiste nell'aumento del riassorbimento di Na+ attraverso un'azione sui tubuli distali del rene e un concomitante incremento dell'escrezione di K+ e H+. Un'eccessiva secrezione di mineralcorticoidi, per esempio nella sindrome di Conn, provoca una marcata ritenzione di Na+ e di acqua, con un risultante aumento nel volume dei fluidi extracellulari, ipokaliemia, alcalosi e ipertensione. La diminuzione della secrezione di aldosterone, come nel caso della malattia di Addison, causa un aumento della perdita di Na +, che leggermenete pi pronunciata rispetto alla perdita di acqua. La pressione osmotica dei fluidi extracellulari viene quindi ridotta, con un conseguente spostamento dei fluidi nel compartimento intracellulare e una marcata diminuzione del volume dei fluidi nel compartimento extracellulare. Si verifica una diminuzione dell'escrezione di Na + che provoca iperkaliemia. Basse concentrazioni di sodio plasmatico o elevati livelli di potassio influiscono direttamente sulle cellule della zona glomerulosa del surrene, stimolando il rilascio di aldosterone. Una deplezione di sodio corporeo attiva anche il sistema renina-angiotensina. Uno degli effetti dell'angiotensina II consiste nell'aumentare la sintesi e il rilascio dell'aldosterone. MECCANISMO: l'aldosterone, come latri steroidi, si lega a recettori intracellulari specifici. Questi si trovano soltanto in pochi tessuti bersaglio come il rene e gli epiteli di trasporto del colon e della vescica. Le cellule contententi recettori per i mineralcorticoidi contengono anche l'enzima 11-idrossisteroide deidrogenasi, che trasforma i glucocorticoidi in metaboliti con bassa affinit per i recettori dei mineralcorticoidi; in tal modo queste cellule sono influenzata solo dai mineralcorticoidi. Questo enzima inibito dal carbonoxolone (usato per trattare ulcera) e dalla liquirizia. L'interazione dell'aldosterone con il suo recettore inizia la trascrizione e la traduzione di proteine specifiche, determinando un aumento del numero di canali del sodio nella membrana apicale delle cellule e, di conseguenza, un aumento delle molecole di Na/K-ATPasi nella membrana basolaterale. Il conseguente aumento di secrezione di potassio nel tubulo dovuto a un ingresso di potassio nella cellula attraverso l'azione della Na/K-ATPasi, accoppiato ad un aumento dell'uscita di potassio dai canali del potassio apicali. L'aldosterone ha anche un effetto rapido sul flusso di Na attraverso l'azione di scambiatori Na-H nella membrana apicale. L'aldosterone induce fibrosivascolare in sinergia con l'angiotensina II. USO: I mineralcorticoidi sono usati prevalentemente nella terapia sostitutiva. Il farmaco pi comunemente utilizzato il fludrocortisone, che pu essere somministrato per via orale. Lo spironolattone un antagonista competitivo dell'aldosterone e previene gli effetti dei mineralcorticoidi di altri ormoni steroidei della corticale del surrene sul tubulo renale. Gli effetti indesiderati comprendono ginecomastia e impotenza, poich lo spironolattone ha anche alcune azioni inibitorie sui recettori degli androgeni e del progesterone; inoltre, usato insieme ad altri diuretici del trattamento dell'edema. L'esplerenone ha indicazioni e meccanismi di azione simili, ma effetti avversi minori. PATOLOGIE SURRENE Iperaldosterismo primario (malattia di Conn): pu essere causata da adenoma (tumore benigno), iperplasia (ingrossamento di entrambe le surreni). E' caratterizzato da: ipertensione arteriosa, disturbi del ritmo cardiaco, cefalea, affaticabilit muscolare, insuff. Cardiaca, renale o venosa, perdita renale di potassio.

Iperaldosterismo secondario: stenosi dell'arteria renale, scompenso cardiaco, cirrosi con ascite, gravidanza, ipertensione arteriosa e arteriosa maligna, tumori secernenti renina, sindrome nefrosica, sindrome di Barter (autoimmune, resistenza vascolare all'angiotensina II). Sindrome di Cushing: elevati livelli di cortisolo per cause ereditarie, farmaci, tumori dell'ipofisi con eccessiva secrezione di ACTH. Feocromocitoma: iperfunzione del midollo della surrene dovuto a tumore benigno che pu causare ipertensione e iperglicemia. Il farmaco pi utilizzato la fenossibenzamina, un -bloccante non selettivo a lunga durata di azione. Malattia di Addison: insufficienza surrenalica primaria. Malattia autoimmune nel 70% dei casi. Pu avere natura tubercolare (20%) per localizzazione surrenalica del micobatterio.

TERAPIA IPERALDOSTERISMO Pu essere sia medica che chirurgica a seconda dell'eziologia. La terapia chirurgica va eseguita nei casi di adenoma unilaterale o di carcinoma. Nelle forme di iperaldosteronismo idiopatico la terapia di elezione quella medica con antagonisti recettoriali dei mineralcorticoidi (e.g. Spironolattone, Canrenone, Canreonato di potassio) e risparmiatori di potassio (e.g. Amiloride, Triamterene) a cui possibile associare altri farmaci anti-ipertensivi in caso di non sufficiente controllo della pressione arteriosa. TERAPIA IPOSURRENALISMO E ADDISON Vengono usati steroidi di sintesi, in quanto l'aldosterone disponibile solo in forma iniettabile e ha un effetto rapido e transitorio. La terapia si articola in una terapia di urgenza che serve a fronteggiare la "crisi addominale": si utilizza metilprednisolonesuccinato per via ev meglio associata a iniezione im di desossicorticosterone acetato (DOCA) im ed iniezione ev o im di ACTH (tetracosactide)+ terapia infusionale. L'11-desossicorticosterone un ormone prodotto dalla corteccia del surrene, molto importante nel mantenimento dell'equilibrio idro-elettrolitico. Trattamento sostitutivo "perenne": tutti gli addisoniani richiedono la somministrazione di glico e mineralcorticoidi (cortisone acetato e desossicorticosterone). Il Fludrocortisone ha efficacia mineraloattiva equipotente a quella dell'aldosterone e pu essere somministrato per os. Occorre fare il monitoraggio della terapia. La dose degli ormoni sostitutivi viene regolata principalmente in base a elementi clinici. L'efficacia della terapia sostitutiva in termini di effetto glucocorticoide viene valutata in base alla regressione dell'astenia, alla sensazione di benessere e alla ripresa di una normale attivit. L'effetto mineralcorticoide viene valutato invece in base al controllo del peso corporeo, della pressione arteriosa. ORMONE ADRENOCORTICOTROPO L'ACTH (corticotropina) l'ormone adenoipofisario che controlla la sintesi e il rilascio dei glucocorticoidi da parte della corticale del surrene. E' un ormone polipeptidicio con 39 residui amminoacidici. Quando il cervello percepisce uno stress, l'ipotalamo rilascia la corticotropin-releasing factori (CRH) che innesca il rilascio di ACTH dalla ghiandola pituitaria. ACTH viaggia attraverso il flusso sanguigno stimolando la ghiandola surrenale a rilasciare cortisolo e adrenalina nel flusso sanguigno. Questi aiutano a provvederere all'energia, all'ossigeno, alla stimolazione del cuore, del cervello e di altri muscoli per supportare la risposta del corpo allo stress. Attualmente l'ACTH non usato spesso in terapia, sia perch la sua azione poco prevedibile rispetto ai corticosteroidi, sia per il fatto che pu provocare la formazione di anticorpi. La tetracosactide, un polipeptide sintetico, presenta gli stessi svantaggi, ma ora ampiamente usato al suo posto per saggiare la funzionalit della corticale del surrene. La concentrazione di ACTH nel sangue viene ridotta dai glucocorticoidi, costituendo le basi per il cosiddetto test di soppressione del desametasone. L'ACTH e la tetracosactide esercitano due effetti sulla corticale del surrene: Stimolazione della sintesi e del rilascio dei glucocorticoidi dal surrene, azione trofica sulle cellule corticali del surrene e regolazione dei livelli di enzimi chiave steroidogenici nei mitocondri.

L'uso principale della tetrocosactide nella diagnosi dell'ipofunzionalit della corticale del surrene. Il farmaco viene somministrato per via intramuscolare e la concentrazione di idrocortisone del plasma viene misurata mediante dosaggio radioimmunologico. E' stata usata come agente dopante per aumentare le prestazioni da parte dei ciclisti professionisti. ANDROGENI Il testosterone il principale ormone androgeno naturale e viene sintetizzato principalmente dalle cellule interstiziali dei testicoli e, in minor quantit, dall'ovaio e dal surrene. La produzione risente del controllo della corticotropina. Il colesterolo la sostanza da cui ha inizio il processo biosintetico. FSH= ormone follicolo stimolante, agisce sui propri recettori e sulle cellule del Sertoli, regola la spermatogenesi insieme al testosterone. ICSH= ormone stimolante cellule interstiziali. Gli effetti degli androgeni esogeni sono gli stessi del testosterone e dipendono dall'et e dal sesso del paziente. Se somministrati ai ragazzi durante la pubert: sviluppo dei caratteri sessuali secondari maturazione organi sessuali aumento forza muscolare ispessimento cutaneo l'altezza si sviluppa pi gradualmente crescita di peli sul viso, regioni pubiche e ascellari. Corde vocali ipertrofiche sensazione di benessere e aumento della libido e del vigore fisico gli effetti anabolici possono essere accompagnati da ritenzione idrica e salina

Se somministrati nel maschio in et prepubere, gli individui non raggiungono la loro massima altezza a causa della prematura chiusura delle epifisi delle ossa lunghe. La somministrazione di "doisi maschili" nella donna causa mascolinizzazione, ma dosi inferiori ristabiliscono la concentrazione plasmatica di testosterone ai livelli normali nelle donne che hanno subito ovariectomia, senza causare effetti collaterali. Nella maggior parte delle cellule bersaglio il testosterone agisce mediante un metabolita attivo il diidrotestosterone a cui viene convertito localmente per opera di una 5-reduttasi. Tuttavia il testosterone stesso che provoca la virilizzazione del tratto genitale nell'embrione maschio e che regola la produzione di LH/ICSH nelle cellule dell'ipofisi anteriore. Entrambi modificano la trascrizione genica interagendo con recettori intracellulari. 1. Testosterone propionato: essendo un estere viene somministrato con iniezioni deposito intramuscolari. Usato nella deficenza androgenica (50 mg 2-3 volte la settimana) e nella pubert ritardata (50mg settimana). 2. Nandrolone: un doping antico. Gli steroidi anabolizzanti sono sostanze con azione simile a quella dell'ormone maschile testosterone. Le sostanze, come d'altra pate l'ormone, legandosi a specifici recettori cellulari inducono modificazioni tipiche legate alla differenziazione sessuale, principalmente un aumento della massa muscolare e della forza. Negli steroidi di sintesi viene ridotto l'effetto mascolinizzante mantenendo per l'effetto stimolante sul metabolismo proteico (deposizione di matrice muscolare). Le dosi dopanti (200-600 mg al giorno) sono 5-10 volte superiori a quelle consigliate per l'uso terapeutico. Si possono assumere per bocca o per iniezione ritardo.

SNC: aumento della libido, del benessere generale e dellaggressivit Ipotalamo/pituitaria: diminuzione dellormone che rilascia le gonadotropine (GnRH), dellormone luteinizzante (LH) e dellormone follicolo stimolante (FSH); aumento dellormone della crescita (GH) Laringe: abbassamento della voce Petto: aumento delle dimensioni Fegato: diminuzione della globulina che lega lormone sessuale (SHBG), diminuzione delle lipoproteine ad alta densit (HDL, il cosiddetto colesterolo buono, la cui diminuzione un fattore di rischio aterogenico: infarto miocardico, vasculopatie cerebrali e periferiche) Rene: aumento delleritropoietina Genitali: aumento dello sviluppo, della spermatogenesi e dellerezione Prostata: aumento delle dimensioni Cute: aumento crescita dei peli e della produzione di sebo Ossa: aumento della densit ossea) Muscolo: aumento della massa magra e della forza Tessuto adiposo: aumento della lipolisi e diminuzione del grasso addominale Sangue: aumento dellematocrito.
EFFETTI DOPANTI ANABOLIZZANTI ANDROGENI effetti anabolizzanti riduzione dei tempi di recupero comportamento aggressivo maggiore competitivit EFFETTI COLLATERALI ANABOLIZZANTI Cardiovascolari: aumento volemia, ipertensione, cardiomiopatia, aumento trigliceridi e colesterolo, LDL, diminuzione HDL (aumento rischio cardiopatica coronarica), aumento aggregazione piastrinica epatico-renali: ittero, carcinoma sessuali: sterilit, diminuzione libido, ginecomastia, mascolinizzazione in donne) tendinei: indebolimento, lesioni metabolici: diminuita tolleranza al glucosio psicologico- comportamentali: euforia, aggressivit, depressione, dipendenza. Caduta dei capelli, disturbi psichiatrici, untuosit della cute, acne, voce profonda, mammelle (ipertrofia nell'uomo, atrofia nella donna), ipertrofia clitoridea, disturbi biochimici, morte improvvisa cardiaca, tumori o infiammazione fegato, diminuita conta spermatica o scomparsa del ciclo.

3. Terapia cancro alla mammella: 100mg 2-3 volte a settimana. Gli effetti collaterali sono: ritenzione idrosalinica, virilismo, ipercalciemia, tossicit epatica. Nei bambini disturbi della crescita, nella donna acne e mascolinizzazione. 4. Trattamento osteoporosi:il Nandrolone decaonato (Decadurabolin) l'unico steroide anabolizzante ancora usato per il trattamento dell'osteoporosi, in quanto presenta un minor effetto negatico sui lipidi plasmatici. Anche se non esistono dati prospettici, uno studio retrospettivo ha dimostrato un'incidenza di frattura significativamente ridotta nel gruppo di donne trattate con steroidi anabolizzanti rispetto al gruppo di controllo. Attualmente gli steroidi anabolizzanti vengono consigliati prevalentemente nelle pazienti pi anziane nelle quali l'effetto sulla massa muscolare, sinergicamente a quello sulla massa ossea, pu essere particolarmente utile.

ESTROGENI

Sono sintetizzati dall'ovaio e dalla placentae, in minor misura, dai testicoli e della corteccia surrenalica. Il substrato iniziale il colesterolo. I precursori immediati sono composti androgenici (l'androstenedione o il testosterone). Nell'uomo i principali estrogeni sono 3: estradiolo, l'estrone e l'estriolo. L'estradiolo il pi potente ed il principale estrogeno secreto dalle ovaie. Gli estrogeni agiscono insieme al progesterone inducendo la sintesi dei recettori del progesterone nell'utero, nella vagina, nell'ipofisi anteriore e nell'ipotalamo. Il progesterone invece diminuisce l'espressione dei recettori degli estrogeni nell'apparato riproduttore. Anche la prolattina aumenta il numero di recettori a livello della ghiandola mammaria, ma non a livello uterino. Gli effetti degli estrogeni dipendono dallo stato di maturit sessuale: nell'ipogonadismo primario, stimolano lo sviluppo dei caratteri sessuali secondari e accelerano la crescita negli adulti con amenorrea primaria, insieme a un progestinico, inducono un ciclo artificiale in donne sessualmente mature, associazione con progestinico, sono contraccettivi (es Etinilestradiolo+ Levonorgestrel/Gestodene/Norgestrel) durante o dopo la menopausa previene i sintomi menopausali e la perdita ossea. Esercitano numerosi effetti metabolici tra cui quelli di tipo mineralcorticoide (ritenzione idrica e salina) e lievi effetti anabolici. Inoltre aumentano la conc. Plasmatica delle lipoproteine ad alta densit con un effetto potenzialmente benefico, che pu contribuire al rischio relativamente basso di malattia ateromatosa nelle donne in premenopausa. Aumentano la coagubilit del sangue e il rischio di tromboembolia, ma questo effetto dose-dipendente. Gli estrogeni si legano ai recettori di 4 tipi nucleari, poi alcune azioni vascolari rapide sono mediate con l'interazione con recettori di membrana. Sia gli estrogeni naturali che quelli sintetici sono ben assorbiti efficacemente dal tratto GI; tuttavia dopo l'assorbimento i naturali sono rapidamente metabolizzati a livello epatico, mentre quelli di sintesi sono degradati pi lentamente. ETINILESTRADIOLO E' usato nella terapia ormonale sostitutiva 10-20 g/die. La sua azione biologica espletata attraverso l'interazione con recettori nucleari e la modulazione dell'espressione genica, si concretizza nella riduzione dei sintomi post-climaterici quali: disturbi vasomotori, disturbi nervosi, associati ad una carenza estrogenica tipica della menopausa. I rischi della terapia ormonale sostitutiva sono: aumento del rischio di cancro alla mammella, malattie coronariche, infarto, embolo polmonare. RALOXIFENE E' una molecola di sintesi in grado di interagire con il recettore per gli estrogeni. Agonista a livello del tessuto osseo e del metabolismo lipidico Antagonista a livello endometriale e mammario Queste sostanze ad azione agonista-antagonista rispetto agli estrogeni vengono indicate come SERMs (selective estrogen receptor modulatros). Il Raloxifene esercita un effetto simile a quello estrogenico sul tessuto osseo, sull'apparato cardiovascolare e sul metabolismo lipidco. E' impiegato nella prevenzione della perdita ossea post-menopausale al riparo da rischi potenziali come l'aumentata incidenza di tumore endometriale e mammario. E' ben tollerato, l'effetto collaterale pi serio rappresentato dall'aumentata incidenza di trombosi venosi profonde; pertanto utile sospendere il raloxifene se la paziente deve essere sottoposta a immobilizzazione per periodi superiori a 3 giorni. Un altro effetto collaterale rappresentato dai crampi muscolari. E'

riscontrabile nelle donne in menopausa da pochi anni un aumento delle vampate di calore. Osteoporosi: malattia caratterizzata da ossa porose: La frattura delle vertebre o collo del femore avviene con facilit. Colpisce soprattutto le donne dopo la menopausa. Il Raloxifene aumenta in modo dose-dipendente l'attivit degli osteoblasti e riduce l'attivit degli osteoclasti. 1 compressa da 60 mg/die per un periodo di 3-5 anni. PROGESTINICI Viene secreto dal corpo luteo nella seconda parte del ciclo mestruale e dalla placenta durante la gravidanza. Piccole quantit di progesterone sono secrete anche dai testicole e dalla corteccia del surrene. Ci sono due gruppi di preparazioni: ormone natuarele e suoi derivati derivati del testosterone (noretisterone, norgestrel, etinodiolo) che possono essere dati per via orale. Gli effetti indesiderati sono: deboli azioni di tipo androgenico, acne, ritenzione idrica, cambiamento di peso, depressione, alterazione libido, tensione mammaria, cicli irregolari con sanguinamento improvviso. Rischio di maggiore incidenza di tromboembolismo. FARMACI ATTIVI SULL'UTERO OSSITOCINA Regola l'attivit del miometrio. Il suo rilascio viene stimolato dalla dilatazione della cervice e dalla suzione del bambino. Stimola la contrazione dell'utero. Gli estrogeni inducono la sintesi dei recettori dell'ossitocina e, di conseguenza, l'utero al termine della gravidanza estremamente sensibile a questo ormone. L'ossitocina somministrata per infusione endovenosa lenta al momento del parto causa contrazioni regolari e coordinate. Induce la contrazione delle cellule mioepiteliali della ghiandola mammaria, causando eiezione del latte da alveoli e dotti. Ha anche effetto vasodilatatorio. Un debole effetto antidiuretico pu comportare ritenzione idrica, che pu essere un problema in pazienti affetti da scompenso cardiaco o insufficienza renale o pre-eclampsia. Controllo del ciclo estrogenico, steroidogenesi ovaria e testicolare, eiaculazione maschile, osmolarit corporea, lipogenesi. Farmaci di elezione per l'induzione del travaglio del parto in 3 condizioni: inerzia uterina, parto precoce (eclampsia), aborto. ERGOMETRINA Stimola la contrazione uterina e muscolatura liscia vascolare. Produce vasocostrizione dei vasi stimolando recettori alfra-adrenergici e serotonergici e inibendo la liberazione di fattori endoteliali vasodilatatori. Indicazioni terapeutiche: Uso clinico principale: induzione di contrazioni uterine rapide nel trattamentodelle emorragie o nella profilassi per prevenire lemorragia postparto o postaborto. Nell'uteri contratto (stato che si riscontra normalmente dopo il parto) l'ergometrina ha scarsi effetti. Tuttavia, se l'utero rilasciato in modo non appropriato, l'ergometrina stimola delle forti contrazioni, riducendo il sanguinamento dal letto placentare (superficie dal quale si staccata la placenta).

PROSTAGLANDINE L'endometrio e il miometrio possiedono una significativa capacit di sintesi delle prostaglandine,

particolarmente durante la seconda fase, quella proliferativa, del ciclo mestruale. La PGF2a viene prodotta in quantit molto elevate e si ritiene sia implicata nella necrosi ischiemica dell'endometrio che precede la mestruazione. Vasocostrittrice e moderato effetto sulla contrazione uterina. La PGE2 e le prostacicline causano la contrazione dell'utero gravido e non; sono vasodilatatrici. La sensibilit della mucosa uterina alle prostaglandine aumenta durante la gestazione. Hanno anche un ruolo significativo nella dismenorrea e menorragia che vengono trattate con i FANS. Negli stadi precoci e intermedi della gravidanza le prostaglandine E ed F causano inesorabilmente aborto, a differenza dell'ossitocina che in genere non causa l'espulsione del contenuto uterino. In ostetricia sono il dinoprostone, il carboprost, il gemeprost, che hanno azione abortigena. Gli effetti indesiderati: dolore uterino, nausea, vomito. TOCOLITICI Il parto prematuro ricorre nel 10% circa delle gravidanze ed la maggior causa di mortalit e di morbosit perinatale (Mc Cormik, 1985) cause materne (infezioni sistemiche, vaginali, dellapparato urinario, amniositi, malformazioni uterine, fibromi, etc) cause fetali (malformazioni congenite, etc). -simpaticomimetici (ritodrina, salbutamolo, terbutalina) AGONISTI dei recettori beta 2: rilasciamento della muscolatura uterina, bronchiolare e vascolare. Migliorano la prognosi perinatale solo se sono somministrati ev. prima della 33 settimana di gestazione. Effetti collaterali potenzialmente molto seri per la madre Cardiovascolari: aritmia, stimolazione cardiaca, ipotensione, vasodilatazione periferica, infarto miocardio acuto, edema polmonare, ritenzione di liquidi, cardiomiopatia, tachicardia Metabolici: iperglicemia, iperinsulinemia, ipoglicemia, intolleranza al glucosio, iperlattacidemia, ipocalcemia, ipopotassiemia, ipomagnesemia, acidosi euglicemica Neuromuscolari: stimolazione SNC, ischemia/vasospasmo, tremore Altri: anemia emolitica, agranulocitosi, ipoplasia midollare, elevazione transaminasi, vasculite cutanea, alterazioni della funzione tiroidea, eritema multiforme. Magnesio solfato Il magnesio solfato molto usato negli USA. Meccanismo della sua azione tocolitica sconosciuto, probabilmente compete con il calcio e garantisce in tal modo linibizione della contrattilit uterina. Effetti collaterali materni: Alterata conduzione cardiaca, Arresto cardiaco, Difficolt respiratoria, Disfagia, Debolezza muscolare, Ipocalcemia, Ipotermia, Ipercaliemia, Blocco neuromuscolare Ritenzione idrica, Edema polmonare,Depressione respiratoria,Alterazioni oftalmiche Diuresi osmotica, Arresto respiratorio. Il magnesio solfato possiede anche effetti negativi a livello fetale: Depressione respiratoria, Rachitismo neonatale, Ipotonia, Ipermagnesemia etc Lavori recenti raccomandano il suo abbandono come tocolitico e consigliano di riservarne luso esclusivamente nellambito di studi clinici controllati (Barclay, 2002) Calcio antagonisti Alcuni principi attivi facenti parte di questa categoria (in particolare la nifedipina) sono stati utilizzati nella terapia tocolitica per la loro capacit di ridurre la concentrazione di calcio all'interno della cellula, ostacolando di conseguenza la contrazione muscolare. Gli eventuali effetti collaterali sono quelli dei calcio antagonisti e sono stati osservati sia a carico della gestante (abbassamento della pressione arteriosa, cefalea, edema polmonare) che del feto (alterazioni della circolazione sanguigna, rallentamento della frequenza cardiaca, acidosi, morte improvvisa ). Antagonisti dellossitocina: Atosiban compete con lossitocina a livello dei recettori miometriali e probabilmente anche a livello dei recettori presenti a livello delle membrane amniocoriali. E' utilizzato nel tentativo di ritardare il parto pretermine, in epoca gestazionale compresa tra 24 e 33 settimane. Linibizione della contrattilit uterina dose dipendente. Significativa riduzione degli effetti collaterali materni nelle donne che assumono atosiban, rispetto ai tre tocolitici -agonisti (salbutamolo, ritodrina, terbutalina).

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