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LE ALTERNATIVE AL TERZO VALICO MERCI

Prima per vorrei far mie alcune delle domande che ho visto rivolgere da Gianni Alioti, che non conosco,ad un giornalista del Secolo XIX. La sfido a dimostrarmi qual la strategicit del Terzo valico dei Giovi per il nostro paese rispondendomi a queste domande: 1- crede davvero che il volume di traffico container verso il porto di Genova sia rimasto ben al di sotto dei 5 milioni di teu (previsti nel 2007), perch le linee ferroviarie esistenti sono inadeguate ? 2- sulla competitivit del porto di Genova influiscono di pi lassenza del 3 valico o i tempi medi di sdoganamento delle merci di nove giorni contro i tre della media europea? 3-se i tempi di smistamento delle merci sono un fattore decisivo di competitivit per non far scappare gli operatori pi razionale spendere 7 miliardi di euro per unopera ambientalmente devastante che ridurrebbe i tempi di percorrenza di soli dieci minuti da Genova a Tortona o intervenire a costo zero per eliminare lungaggini burocratiche e inefficienze organizzative che caratterizzano la gestione portuale di Merlo&C.? 4-se lo scopo del 3 valico, oltre quello di velocizzare il trasporto merci verso nord, di spostare container dal trasporto su gomma al trasporto su treno, mi spiega perch Merlo&C. continuano ad asfaltare i binari nel porto di Genova? 5- in grado di dirmi quale sar il costo di un container trasportato su rotaia con il 3 valico rispetto al costo di trasporto nelle linee esistenti? 6-se non siete in grado di prevederlo perch sono tuttora incalcolabili i costi fina li dellopera e icosti di manutenzione, con quale faccia chiedete che il Terzo valico sia finanziato? 7-perch continuate a parlare di una linea ad alta velocit Genova-Milano, quando il progetto esecutivo del Cociv prevede una linea ad alta velocit / alta capacit solo per la tratta(Fegino-Tortona? 8-mi pu spiegare perch ad oggi meno dellotto per cento dei container che arrivano nel porto di Genova sono movimentati via ferrovia? (balle, tipo pendenze, sagome delle gallerie ecc. non sono ammesse come risposta). ----------------------------------------------------------------------------------------------

ovvio ormai che il Terzo Valico non viene fatto per fronteggiare una pretesa esuberante crescita del porto di Genova,
perch, se oggi c qualcosa di esuberante, si tratta casomai del calo di traffici del porto. Nei primi anni del
Terzo Valico (inizio anni 90) si parlava di una crescita esponenziale del traffico teusche era la pi valida motivazione per dotare il porto di una rapida uscita delle merci: il Terzo Valico, appunto. I dati forniti erano che da l a pochi anni (oggi ne sono passati 21) si sarebbero raggiunti i 5 milioni di teus, e pertanto, per il 2005 era necessaria una nuova linea ferroviaria (meglio se ad Alta Velocit).

Le sparate fumogene dei politici che parlavano allora di milioni di milioni vennero rapidamente ridicolizzate rapidamente ridimensionate. Ma vediamo gli ultimi dieci anni con previsioni pi sottotono, ma anche queste sbagliate come attestano i dati sotto riportati. Nel 2002 i 1.531.254 TEU, secondo il progetto, dovrebbero subire un aumento annuale del 3,28% (non pi lincremento assurdo e basato sul nulla del 12% annuo, come indicato nel 1992)., cos elencato (aggiungere x mille) - nel 2006 ( anno di prevista saturazione delle linee storiche): 1.741 - nel 2010 (scenario a breve termine): 1.981 - nel 2012 (anno di messa in esercizio delle gallerie del S. Gottardo): 2.144 - nel 2013 (scenario a medio termine): 2.183 - nel 2020 (scenario a lungo termine): 2.736. Oggi, i dati forniti dall Autorit portuale sono questi: Per i contenitori Teu nei primi tre mesi del 2013 vi un calo complessivo del 2,7%; ad aprile 2013: 175.196 (-1,3% rispetto all anno scorso quando erano 177.567); La previsione dopo il primo quadrimestre per lintero 2013 intorno al 1.900.000 teus, molto meno, comunque, dei previsti 2.183.000 dello scenario tecnico del 2005. A fronte, pertanto, della smentita matematica della pi importante motivazione a sostegno della necessit del Terzo Valico, ossia laumento esponenziale dei container da trasferire poi, allincredibile percentuale del 50%, su binari a tutta velocit, ne consegue che: 1 - il Terzo Valico non pi cos necessario.

2 - occorre, prima del T.V., dotare il porto di strutture in grado di accogliere navi portacontainer pi grandi, e soprattutto di accoglierle e non lasciarle in mezzo al mare come capita spesso (quasi sempre) di vedere dai paesi della costa. 3 - occorre, a monte di tutto, una politica internazionale che sia in grado di garantire traffici al porto di Genova: cosa che ritengo sia oggi poco probabile (anche a fronte della recente lunga crisi dell economia) 4 - occorre analizzare la possibilit di utilizzare le linee esistenti oggi fortemente inutilizzate e destinate, vista la continua soppressione di treni, ad esserlo ancora meno in futuro. IL Terzo Valico NON OGGI NECESSARIO PER LE MOTIVAZIONI SOPRAESPOSTE E se qualcuno oggi afferma ancora che il T.V. serve a dare lavoro alle imprese, allora come rispolverare le teorie keinesiane, parafrasando le quali, per fronteggiare la crisi occorre far scavare alla mano dopera inutili buche da riempire subito dopo. E se invece il lavoro provassimo a darlo nel recupero delle linee esistenti, completando anche opere gi iniziate e poi lasciate a met ? Importanti studi economici affermano che nelle opere di recupero e ammodernamento lincidenza della mano d opera sul capitale investito decisamente superiore rispetto al nuovo e i costi sono pi sicuri. Vediamo con quale risultato possiamo realizzare ci.

ALTERNATIVE
Si sempre detto che di ogni opera necessario analizzarne le alternative, qualora esse, a parit di risultato offrano un impatto ambientale minore. E meglio ancora se costano anche meno, visto che oggi, i soldi, piuttosto che sprecarli in tante inutili grandi opere, sarebbe opportuno destinarli con finalit che puntano al reale beneficio della comunit e non di interessi affaristici e riservati a un manipolo di predoni.. Ovunque sia possibile meglio il recupero dell'esistente piuttosto che l'occupazione e la cementificazione di nuovi spazi. Abbandonare il vecchio per costruire il nuovo significa sacrificare nuovo spazio e nuove risorse in un territorio gi estremamente compromesso (come nel nostro caso). Nella fattispecie il T.V. passerebbe in un corridoio dove esiste una delle pi alte densit infrastrutturali di tutta Italia: in una striscia larga dai 12 ai 20 chilometri ci sono gi due autostrade e tre linee ferroviarie. anche per questo motivo che nei suoi primi 12 anni di vita il progetto del T.V. ha continuato a rimbalzare da un percorso all'altro.
Previsioni di crescita delle merci

Alla luce di quanto sta succedendo direi proprio che oggi meglio non farne. Forse meglio oggi parlare di decrescita: che purtroppo non ha nulla a che fare con la cosiddetta decrescita felice e programmata per ritornare a una vita pi solidale e sorretta da un corretto rapporto uomo-natura. Una architettura a rete dei trasporti fra la Liguria e il Nord
O sarebbe meglio dire fra il sistema Tirrenico e il Nord d'Italia passando per la Liguria. Infatti tra la Liguria, il Nord e l'Europa non esistono solo Genova e Milano, ma tre porti, (o 4 se vogliamo anche includereImperia-Oneglia) e 5 valichi appenninici, cui fanno da corona 8 valichi alpini. assurdo pensare ad un sistema ferroviario a imbuto dove tutti i traffici, da Ventimiglia, dalla Tirrenica, da Savona, da La Spezia, da Genova e diretti verso la pianura Padana e i valichi di tutto l' arco alpino debbano passare per forza nel corridoio Genova - Tortona. Riteniamo pi logico un sistema a ventaglio (o a rete) dove ciascun porto origine-destinazione di traffici diventa funzionale al valico appenninico che gli consente istradamenti pi brevi (senza escludere comunque gli altri valichi in caso di necessit). Va evitato, pertanto, di rinnovare qui da noi l'anomalia nazionale che vede l' 80% del traffico ferroviario concentrato sul 20% della rete. Vediamo pi logico programmare il sistema dei trasporti dal Sud al Nord attraverso la Liguria nel seguente modo. 1 - Le merci che hanno origine e destinazione (OD) dal sistema Tirrenico (gli scali della linea pi i porti di Livorno, Civitavecchia, Napoli, Salerno, Gioia Tauro) interessano prioritariamente la linea Pontremolese, i cui lavori dovevano essere conclusi entro il 2005 (ma non lo sono a tuttoggi). In modo particola re laPontremolese funzionale ai trasporti che interessano i valichi del nord-est (Villa Opicina, Gorizia, Tarvisio) e al corridoio multimodale Tirreno - Brennero ove sono previsti sia il rinnovamento della linea Parma -Verona che il quadruplicamento della linea da Verona verso l'Austria. Inoltre la Pontremolese certamente la via pi breve e pi logica per raggiungere gli interporti di Brescia, Verona, Bologna, Parma, Mantova, ecc..

2 - Le merci che hanno OD da Ventimiglia e dal porto di Savona trovano il pi breve collegamento conModane attraverso la Savona - Torino. Ma anche verso Alessandria e verso Novara e i valichi di Domodossola e Luino la via pi breve passa per S.Giuseppe di Cairo.

La linea Ventimiglia - Genova che avrebbe dovuto nel 2008 raddoppiare la capacit dagli attuali 90 treni al giorno a 180 grazie agli interventi sui tratti ancora a binario unico, nel 2013 HA ANCORA UNA LUNGA TRATTA A BINARIO UNICO ! Sulla Savona - Cairo erano in corso interventi tecnologici ormai in parte abbandonati. La linea interamente a doppio binario tranne un breve tratto a binario singolo tra S.Giuseppe e Ceva (20 chilometricirca). Non si comprende perch non prevedere il raddoppio di quei 20 chilometri che ne aumenterebbe notevolmente la potenzialit su Torino e su Modane. Lo Studio Trasportisticoinvece ritiene importante tale linea solo fino alla zona industriale del retroterra savonese trascurandone invece le notevoli potenzialit al servizio del traffico proveniente da Ventimiglia e da Savona e in direzione dei valichi e degli interporti del nordovest. Ma purtroppo, molti dei lavori infrastrutturali finalizzati a potenziare le linee di valico esistenti sono stati abbandonati, comportando, con ci, anche la soppressione di molti treni pendolari.
3 - Le merci che hanno OD da Ventimiglia, da Savona e dal porto di Voltri per Alessandria, Novara, i valichi di Domodossola, di Modane e il Sempione (ma anche Pino e il Gottardo) possono usufruire (e gi in parte lo facevano prima ora sempre meno) della Voltri - Ovada, considerata dall'Unione Europea una Free-way per le merci containerizzate ( ossia una linea privilegiata per i trasporti verso l ' Europa ). Si leggeva su "Orizzonti" di tanti anni fa - ottobre 96: La linea Genova- Ovada-Acqui, a partire dal prossimo anno sar interessata da interventi di adeguamento per la connessione con la bretella ferroviaria al servizio del porto di Voltri (l'allacciamento avverr a Genova-Borzoli). L'attivazione prevista entro il 1998 e consentir di smaltire i crescenti traffici di container HIGH-CUBE provenienti in particolare dal Sud-Est Europeo e diretti al Nord Europa. Da "Orizzonti" - novembre 96: Il 19 febbraio 96 sono stati approvati gli interventi per il completamento dell'elettrificazione e il lavoro di adeguamento a sagome della linea Novara - Domodossola- Iselle (per il Sempione) e quelli per l' adeguamento delle infrastrutture per il trasporto intermodale della lineaGenova-Ovada-AlessandriaNovara, autorizzando il supero di 60 miliardi rispetto a quanto gi deliberato, necessario per consentire, tra l' altro, la libera circolazione del materiale svizzero di trazione.

Molte di queste idee, purtroppo sono passate nel dimenticatoio


4 - 5 - Le merci con OD nel porto di Genova possono usufruire della doppia linea dei Giovi che con opportune modifiche e con gli adeguamenti ed ammodernamenti in corso e in programma pu ancora acquistate una notevole potenzialit residuale, come vedremo

Vediamo ora quali sono le potenzialit residue delle 3 linee che collegano Genova e il suo porto con la pianura Padana A - Le due linee dei Giovi
Secondo le previsioni del documento Nodo di Genova - Linee Guida, allegato al Protocollo di accordo tra il Ministero dei Trasporti, la Regione Liguria, la Provincia e il Comune di Genova, le FS SpA e la TAV SpA per la definizione del nuovo assetto dei trasporti ferroviari del Nodo di Genova, gli interventi sulle linee Torino - Genova e Succursale dei Giovi unitamente alla realizzazione di un sistema centralizzato per la gestione del traffico sulle linee del nodo, consentiranno incrementi di potenzialit dell'ordine del 25% sulle linee di valico. I treni che oggi percorrono le due linee Genova - Arquata sono 275; la potenzialit delle due linee pari a 340 treni. Pertanto, se ci atteniamo alle stime delle tabelle fornite dalle FS e riprese nello studio di Tartaglia e Zambrini, ci accorgiamo che sulla Genova Arquata Succursale e sulla Genova -Arquata via Busalla, esiste oggi ancora una potenzialit residua di 65 treni (prima di arrivare alla saturazione). Il 25% di incremento di potenzialit, stimato dal documento sul Nodo di Genova, porta la capacit delle linee a 425 treni al giorno. Questo porterebbe la potenzialit residua complessiva delle due linee di valico a 150 treni in pi al giorno nei due sensi di marcia prima di arrivare alla saturazione. Ipotesi di incremento di tracce sulle linee di valico dei Giovi a seguito interventi programmati dalle FS. Il documento Nodo di Genova: linee guida, allegato al Protocollo di accordo del Ministero dei Trasporti, st ima un aumento di potenzialit delle due linee, a seguito degli interventi di adeguamento e banalizzazione in corso, pari al 25%. Pertanto potremmo tradurre tale stima in un incremento di potenzialit di tracce calcolato come di seguito. Genova - Arquata Succursale Potenzialit attuale 200 treni/d +25% di incremento =250treni/d Impegno attuale180 Potenzialit residua 70 Genova - Arquata via Busalla Potenzialit attuale 140 treni/d +25% di incremento = 175treni/d Impegno attuale 95 Potenzialit residua 80 Considerando pure che una linea, quando supera l'80% delle sue potenzialit si dice che raggiunga il livello di criticit, possiamo stimare che le due linee hanno comunque la capacit di portare comodamente ancora 65 treni: 20 sulla succursale e 45 sulla via Busalla. Tuttavia se consideriamo le frequenti soppressioni di treni che si aggirano sul 20 - 30% del movimento giornaliero e se consideriamo altres una riduzione consistente delle tracce (non siamo al corrente

degli ultimi dati, tuttavia, in questi ultimi anni, abbiamo assistito ad una caduta libera delle tracce in orario), ritorniamo ad una potenzialit residua, con una stima estremamente prudenziale, di circa 150 treni, senza sfiorare il livello di criticit. Esiste, sulla Genova-Arquata Via Busalla, un problema di portate dovuto alla pendenza della linea che non da sottovalutare, pur essendo, comunque, ovviabile, con la stessa tecnica che lo studio trasportistico in esame propone di adottare sulla Savona-Cairo. Considerata la brevit della tratta, si pu ovviare (e gi si fa con i treni che trasportano il ferro dell'Ilva) con una doppia trazione per aumentare la portata a 820 tonnellate, corrispondente a 18-19 carri da 45 tonnellate lorde (la stima fatta con un loc 633). Pertanto la via Busalla accetta trasporti da 54-57 contenitori TEU per treno, con una quantit di merce, al netto del peso del carro, che oscilla dalle 486 alle 513 tonnellate a treno)

La via Genova-Arquata via Mignanego-Ronco ha delle portate massime consentite con un loc633 di 880 tonnellate, utili per un treno da 19/20 carri (57-60 TEU per 513-540 tonnellate a treno). Si pu concludere stimando che una potenzialit residua di 150 treni al giorno porterebbe ad un
incremento di TEU/anno in origine -destinazione da e per il porto di Genova (abbiamo considerato 280 giorni operativi come nello studio preliminare) pari a 2.452.000 unit nell'ipotesi migliore, e 1.722.000 nell'ipotesi peggiore, ossia qualora non venga utilizzata la doppia trazione nella via Busalla. Assumendo (sognando a occhi aperti) che la modalit su ferro debba almeno trasportare la met dei traffici del porto (come nello studio preliminare), nella peggiore delle ipotesi esaminate la saturazione delle due linee dei Giovi si raggiunger quindi ben oltre il 2027 e, nell'ipotesi migliore (ma decisamente prudenziale) ben oltre il 2039. Ossia, se l andamento di crescita dei traffici del porto rimane quello attuale, la saturazione non si raggiunger mai !!

B - L'adeguamento alle norme della nuova sagoma "cinematica" internazionale della linea Torino-Genova e della Succursale dei Giovi. Tali lavori (difficili da quantificare in termini economici in
quanto spezzettati in molti interventi) consistiti nel rimuovere tutti gli ostacoli fissi al fine di permettere il transito ai nuovi trasporti merci (grandi containers) dovrebbero rendere le linee menzionate "appetibili" alle nuove esigenze del traffico. Tuttavia sarebbe sufficiente, a costi molto, molto inferiori, labbassamento dei carrelli dei vagoni

C - La Voltri - Ovada Alessandria


Stime di potenzialit della linea relative al trasporto di TEU Attualmente viaggiano sulla linea Genova-Ovada 16 treni viaggiatori e 10 merci ordinari ed previsto in orario il passaggio di 17 treni straordinari, per un totale di 43 treni. Sulla Ovada-Genova 16 viaggiatori e 12 merci straordinari. In relazione alla prestazione dei locomotori attualmente in esercizio e considerando un trasporto di container su carri S15 con un peso lordo di 45 tonnellate si desume quanto segue. Un locomotore 633 pu portare 20 carri con 60 contenitori e 540 tonnellate di merce al netto del peso del carro. Un locomotore 652 porta 21 carri con 63 contenitori e 560 tonnellate di merce. In seguito ai lavori di adeguamento previsti su tale linea potremmo attribuirvi una capacit di trasporto pari a quella di una linea a semplice binario (considerando altres che il tratto Mele-Campoligure gi a doppio binario), ossia 90 treni al giorno. Pertanto attribuiremo alla Genova-Ovada-Alessandria una potenzialit residua di 19 treni (90 meno i 71 treni previsti oggi in orario), pi 12 straordinari che potrebbero essere utilizzati per il trasporto deicontainers. In totale avremo circa 30 treni in pi da mettere al servizio del porto di Voltri e di Genova. Attenendoci, quindi, alla stima prevista possiamo concludere che 30 treni al giorno sulla Genova-OvadaAlessandria potranno soddisfare una domanda di trasporto OD in entrata e in uscita, compresa fra i 1.800 e i 1.900 contenitori al giorno: ovvero da 504.000 e 530.000 contenitori all'anno. Sommando le due potenzialit residue, (doppia linea dei Giovi e Voltri-Ovada-Alessandria) abbiamo da un minimo di 2.226.000 a 2.982.000 TEU. Una tale potenzialit di trasporto nell ipotesi formulata dallo studio trasportistico pi ottimista, (3,28% di crescita annua) quasi fantascientifico farebbero fronte al fabbisogno fino al 2037. Oggi, alla attuale situazione di crisi economica, impossibile fare previsioni a meno che non si vada oltre il 20602070 D - Crescerebbe notevolmente tale potenziale in caso di raddoppio per le tratte ancora a binario unico.

Raddoppio della linea Voltri-Ovada-Alessandria


Vista l'importanza che riveste tale linea per il porto di Voltri e per un eventuale trasporto di High-Cube e visto che gi sette chilometri della tratta Genova-Ovada, peraltro in galleria (Galleria del Turchino), fra Mele e Campoligure, sono a doppio binario, tale intervento dovrebbe assumere carattere di priorit. Va inoltre rimarcata la sua importanza "internazionale" ( una free-way europea) di accesso alla Novara-Domodossola-Sempione-Lotschberg, presentando cos i vantaggi di una maggiore prossimit alle zone di destinazione dei traffici e di una migliore integrazione con il sistema dei valichi alpini.

In caso di raddoppio la potenzialit della linea potrebbe salire a 140/200 treni al giorno (a seconda dei lavori che vi si vogliono fare). La linea oggi impegnata da 71 treni. Anche evitando di

prendere in considerazione che 24 di queste tracce sono treni straordinari, pertanto saltuari, e lasciando pur perdere le frequenti soppressioni, che su statistiche giornaliere (vedi modelli M42) ne aumenterebbero notevolmente la potenzialit, la linea sarebbe in grado di ospitare ancora da 70 a 130 treni/giorno per un trasporto annuo dicontainers in entrata e in uscita pari a 1.176.0002.293.000 TEU. Il che porterebbe la potenzialit di offerta per il porto di Genova (considerando che alla ferrovia si vuole assegnare il 50% dei trasporti) a fine secolo, o all infinito. RICAPITOLIAMO: I tre valichi attuali con interventi in parte attuati, ancora da attuare o programmati e poi dimenticati hanno una possibilit residua di trasporto container annuale che va dai 2.226.000 ai 2.982.000. Se, con una spesa assai inferiore ai 7 miliardi di euro previsti per il Terzo Valico, si provvedesse al raddoppio della Voltri-Ovada-Alessandria- Domodossola addirittura si avrebbe una disponibilit aggiuntiva sui tre valichi che varia dai 3.402.000 ai 5.275.000 container. E - E se prevalesse l ipotesi intelligente di unarchitettura a rete dei trasporti e diventasse finalmente importante l
utilizzo della Pontremolese e della Savona Cairo Torino ?

Raddoppieremmo la potenzialit di trasporto e stiamo pur certi che mai in questo secolo il Porto di Genova subir congestioni .
Renato Milano 21 giugno 2013

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