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24 Vibo

BRUNO Censore, eletto alla Camera dei deputati, lascia lo scranno di Palazzo Campanella. Gli subentra Pietro Giamborino, primo dei non eletti nelle liste del Pd alla tornata regionale del 2010. Oggi la surroga. Un ritorno, in tutti i sensi, quello del navigato esponente politico vibonese. Rientra all'Astronave di Reggio Calabria dopo tre anni di assenza, segnati da una lunga pausa di riflessione, quasi da spettatore ai margini di un agone turbato da divisioni, stravolgimenti, polemiche, trasversalismi. Gi consigliere comunale, consigliere provinciale, assessore provinciale, presidente del consiglio provinciale, consigliere regionale, ritorna con entusiasmo - spiega - e con Vibo nel cuore. Sar iscritto al gruppo consiliare del Partito democratico, ma - specifica Pietro Giamborino - da indipendente. Di fatto - aggiunge - mi sono riavvicinato alla politica, dopo una lunga quaresima, per sostenere la rielezione al Parlamento del senatore uscente Franco Bruno, al quale mi lega un sentimento profondo di vicinanza politica e personale. Partito dal Pd, ho seguito il suo percorso con Api e con Centro democratico, ma col tempo ho acquisito una dimensione da indipendente anche se idealmente rimango sempre vicino al Partito democratico. Ricomincio da questo gruppo, sono a disposizione di Sandro Principe. E assieme a Franco Bruno e Nicola Adamo, col quale mai venuto meno il rapporto di condivisione e sintonia, guarderemo al futuro. Il Pd in Calabria viene da una fase pi che turbolenta, entro giugno il partito dovr dotarsi di una nuova dimensione. E' questo il futuro a cui guarda? Diciamo di s, anche se di fatto il Pd una sua dimensione non l'ha mai avuta. E' nato sulla scorta d un sogno straordinario, all'americana, ma non stato in grado di imporsi, di legittimare la ragione della sua nascita, che quella di recepire i bisogni delle comunit e di diventare forza di governo per soddisfarli. Adesso siamo entrati quasi in una fase nuova, che ci indica come tra qualche anno forse i partiti non esisteranno pi o comunque dovranno essere altro rispetto a ci che sono stati fino a questo momento. Dobbiamo essere in grado di interpretare questo cambiamento, di recepire le istanze di una cittadinanza che chiede alla politica risposte concrete. Adesso, se vogliamo, il partito ne ha l'occasione. In fondo esprime il presidente del Consiglio. A proposito, se fosse stato in Parlamento, avrebbe votato la fiducia al governo Letta senza troppi fronzoli? Senza alcun tentennamento. D'altronde questo il momento delle scelte in un Paese che deve essere governato e che chiede fatti concreti per uscire dallo stato in cui vive. Bisogna dare atto che un moderato di valore come Enrico Letta riuscito a realizzare un obiettivo che una persona, pur capace e perbene come Bersani, non ha saputo centrare, quello di dare un governo che consentisse di superare le divisioni e tracciare comunque una prospettiva. Un passo indietro. Censore in Parlamento, lei in consiglio regionale. Il centrosinistra vibonese rinvigorisce la sua rappresentanza istituzionale. Ma baster per uscire dalle secche? Mi impegner allo spasimo per questo, ma intendo valutare questo mio ritorno in Regione anche in un'altra prospettiva. Penso che Vibo, come citt capo-

Venerd 3 maggio 2013

Oggi rientro in consiglio regionale al posto di Censore

Sar iscritto al gruppo consiliare del Partito Democratico

Giamborino, il ritorno con Vibo nel cuore


luogo, possa recuperare una rappresentanza pi sostanziale. Censore, in fondo, veniva da Serra, come il neo assessore regionale Salerno. Bruni originario di Acquaro, Grillo di Gerocarne, Stillitani di Pizzo. Ora anche Vibo ha una sua rappresentanza e per questo dico che torno in consiglio regionale con Vibo nel cuore. E nel cuore porter anche altro. Cosa? Il ricordo e l'insegnamento di un uomo straordinario, Pietro D'Amico. Un magistrato come pochi, che si chiedeva a cosa servisse la legge se non riusciva a rendere giustizia. Non era solo mio cugino. Per me era un amico, un maestro, era tutto ci che un uomo dovrebbe rappresentare per un altro uomo. Un esempio di valore e di rettitudine, di cultura, di intelligenza. La sua morte una ferita che non si pu ridi PIETRO COMITO marginare e la sua memoria mi accompagner in questa esperienza. Cosa le fa pi male pensando alla sua morte? Il fatto che non appartiene solo a noi, alla sua famiglia, a chi l'ha amato. Appartiene a tutti e tutti dovrebbero comprenderne fino in fondo il significato ma non so se ci riusciranno. Torniamo alla politica. Cos' mancato, a suo giudizio, fino a questo momento, alla rappresentanza regionale vibonese? Nella politica, come nella vita, si pecca in parole, opere ed omissioni. Io credo che specie negli ultimi tempi s' peccato soprattutto nel rapporto con la citt di Vibo. Si detto troppo, s' fatto poco e quel che si fatto suonato come un'impropria ingerenza nelle vicende cittadine. Ovviamente, al di l dei discorsi di parte politica, un dato oggettivo il fatto che oggi al Comune ci sia il centrodestra e alla Regione pure. E lei all'opposizione Esatto e ci che non viene fatto e verr fatto impropriamente per la citt di Vibo sar oggetto delle mie reiterate denunce. Diciamo che neppure il centrosinistra, quand'ha governato, ha brillato Mi sembra di non averne mai fatto mistero. Pensiamo ad esempio a quei 50 milioni di euro stanziati per Vibo, un risultato straordinario del quale rivendico legittimamente la paternit. Ci sono stati cantieri aperti, altri sono itinere, altri non sono mai partiti. Di quella cifra ben 23milioni di euro erano stati stanziati per la messa in sicurezza del territorio dopo l'alluvione del 2006. Di ci che non si fatto, le responsabilit arrivano fino all'attualit, ma iniziano con l'ammini-

Limpegno per onorare la memoria del giudice DAmico

strazione comunale Sammarco. E' un fatto che dimostra come anche il centrosinistra abbia le sue responsabilit. Ricorda i finanziamenti per il teatro? Che fine hanno fatto? Persi. Rammento quando accompagnai l'ex sindaco Sammarco dall'allora ministro ai Beni culturali Rutelli, affinch fosse salvato il finanziamento che era stato stanziato, giusto riconoscerlo, per merito del senatore Bevilacqua. Grazie a quell'incontro e all'impegno assunto da Rutelli in mia presenza, furono ripristinati 15milioni di euro, che scaduta la legge, dopo tre anni, andarono a farsi benedire. Anche in quelloccasione ho fatto quel che dovevo, per poi.... Insomma, al di l del colore politico, si fa e si disfa. Ci che si costruisce con l'azione di qualcuno si vanifica con l'inerzia o l'omissione di altri. E' questo ci che intende? In parte. Mi sovviene un altro caso, il nuovo ospedale. Ero presidente della Commissione regionale alla Sanit, quindi ho piena contezza di come andarono le cose. Il nuovo ospedale di Vibo, si ricorder, doveva essere costruito con procedure di Protezione civile, un fatto straordinario, che avrebbe accelerato straordinariamente i tempi. Poi accadde qualcosa di inaspettato e, a mio avviso, di profondamente sbagliato, quando il presidente Loiero decise che contestualmente al presidio di Vibo dovessero essere costruiti quelli della Sibaritide e della Piana di Gioia Tauro. Un percorso che sembrava lanciato, quindi, fu drasticamente rallentato. Cos a sua volta il presidente Scopelliti s' ritrovato davanti ad una questione enorme e complessa che non poteva gestire, non con i tempi di cui necessita la sanit vibonese che, fatte salve alcune straordinarie professionalit che in essa operano, si trova al collasso. In quel caso a disfare non fu unomissione ma una scelta errata. Teatro, nuovo ospedale, messa in sicurezza del territorio E' da qui che ripartir? S, assolutamente. Non dormir un attimo. Il Comune al dissesto, ma anche la Provincia ormai andata. Lei stato una figura centrale alla Provincia, sin dalla sua istituzione. Perch andata cos? Parto da un dato. Ho letto, proprio sul vostro giornale, una lettera struggente, umanamente triste. Quella di un dipendente part-time che con duecento euro al mese deve mantenere tre figli ammalati e che pensa al suicidio. E' un dramma che ci ricorda come la crisi di un ente pubblico spesso si riverbera in maniera devastante sulla vita delle persone. La Provincia non si salver, questo lo sappiamo anche perch si va verso l'abolizione di tutte le Province, ma noi dobbiamo comunque domandarci perch il grande sogno di Tony Murmura, a Vibo, stato tradito. La risposta che la politica non stata all'altezza. Abbiamo sbagliato sin dall'inizio e la situazione si via via incancrenita con degli esempi di cialtronismo intollerabili. Come recuperare? Credo che in primo luogo sia necessario restituire dignit ai Comuni e penso che ci deve avvenire principalmente per quello di Vibo, affinch diventi il faro capace di irradiare crescita e cultura nel resto nel territorio. Affinch ci accada deve per cambiare la politica, anzi devono cambiare le politiche delle quali noi dobbiamo essere portatori, recependo i bisogni reali dei cittadini, che chiedono, esigono, meritano, risposte serie e credibili.

Ora anche la nostra citt avr un suo figlio autentico in Regione

Le occasioni mancate senza alcuna distinzione di colore...

Pietro Giamborino con il parlamentare Franco Bruno. In alto il consigliere regionale vibonese in primo piano

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