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SOCIET VITALE
individuo

A-PERIODICO DI INFORMAZIONE SULLE ATTIVIT COLLETTIVE NEL TERRITORIO DI SANTA MARINELLA

In questo numero:
> Editoriale pagina 2 Un luogo di dibattito trasversale per la sinistra di Santa Marinella. Uno spazio in cui i cittadini raccontano la citt, in cui i giovani esprimono le loro opinioni e discutono i loro progetti. > I nostri diritti pagina 3 Le parole esistenza libera e dignitosa si riferiscono alluomo considerato sia nella sua veste biologica che nella sua veste sociale: soltanto se questi due aspetti sono tenuti in considerazione e coniugati insieme e rispettati luomo pu avere dignit ed essere veramente libero. > Reddito minimo garantito: approvate la legge! pagina 4 LItalia aspetta da almeno vent'anni risposte e forme di regolamentazione nuove, adatte a fornire tutela al cittadino nellepoca della crisi e della produzione flessibile. > Finale di partita pagina 6 Faranno tutti a gara per risultare i salvatori della patria. Un improvviso e straripante fiorire di ipotesi, molte delle quali strampalate, per portare a casa incolumi baracca e burattini. Tutto rigorosamente allultimo secondo, come se fino ad oggi fosse andato tutto bene e del destino dei lavoratori non fosse interessato a nessuno. > Serata calda ma da brividi Comitato Cittadino 11 Agosto 2011 > Adesso tocca a noi Il Cantiere delle idee pagina 8

collettivit

numero Maggio

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2013

pagina 9

> PUA: lennesima occasione persa pagina 10 Lo scopo del piano di preservare e valorizzare le zone costiere e marine di pregio ambientale, paesaggistico o storico e di qualificare funzionalmente o riqualificare i luoghi idonei a offrire servizi ricreativi, sportivi, nautici. > Virato seppia pagina 12

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Cos', e perch
a cura dellAssociazione La citt vitale
La frammentazione nella scena politica santamarinellese, e soprattutto nella sinistra del paese, sotto gli occhi di tutti. Le scelte elettorali che sono state compiute hanno comportato divisioni molto profonde, ci ancor pi significativo perch, sino a pochi mesi fa, era molto vicina la possibilit di una coalizione unica, ampia e unitaria, delle forze di opposizione alla maggioranza uscente. Non entriamo qui nel merito delle decisioni prese, le elezioni sono alle porte e ognuno di noi decider in coscienza per chi (e se) votare. Ci sar modo in futuro di discuterne ancora, di rimarginare gli strappi, trovare nuovamente un terreno comune su cui lavorare insieme. Di un terreno comune ci sar indubbiamente bisogno, a partire dal giorno dopo le elezioni, qualunque ne sia il risultato. La citt di Santa Marinella presenta un dualismo sconcertante. Da un lato chiaro a tutti che non c una coscienza politica diffusa, non c una cultura del fare comune, non c una consapevolezza collettiva del fatto che la politica che deve stare al servizio dei cittadini e non viceversa. Fenomeni tristemente diffusi quali il voto di scambio (ti voto perch mi fai lavorare), il favore usato come propaganda politica, il clientelismo, confermano che molti cittadini di Santa Marinella sono, sempre di pi, in una posizione di bisogno che li rende fortemente ricattabili. D'altro canto, c un considerevole e crescente numero di esempi di mobilitazioni individuali e collettive, che dimostrano una promettente vitalit politica. Negli ultimi anni sono nati svariati comitati su tematiche specifiche (11 agosto, il comitato dei fossi, quello sul castello, l'acqua pubblica, ecc. ecc.); le assemblee su tematiche territoriali (castello, piani integrati, fossi) hanno visto una partecipazione in molti casi persino insperata. L'associazionismo sembra essere un fenomeno in crescita. E sono nate nuove forze politiche (tra cui il Movimento Cinque Stelle) a cui si stanno dedicando anche cittadini che si affacciano per la prima volta all'attivit politica e che chiedono con voce in buona parte inascoltata una ventata di novit sia sul piano locale che su quello nazionale. Le energie messe in campo, a testimonianza della necessit e del desiderio di partecipare consapevolmente alle scelte riguardanti il futuro del nostro territorio, rappresentano un patrimonio per la collettivit. Questo patrimonio potenziale risulter tanto pi fruttuoso quanto pi saremo capaci di coltivarlo, sostenerlo, condividerlo. quindi oggettivamente necessario intraprendere iniziative che siano concrete e aggreganti, mettendo insieme, anche nelle diversit, tutti coloro che perseguano il bene collettivo e non quello strettamente individuale, con un'attenzione particolare ai giovani del nostro paese. Anche per stimolare la crescita di nuove consapevolezze politiche, sociali e culturali nella popolazione di Santa Marinella, che portino lindividuo a sentirsi parte integrante di una collettivit, che possano aiutare nello sviluppo di un nuovo ceto politico, rappresentante delle esigenze dei cittadini e loro (nostra) diretta espressione. Per portare avanti nuove battaglie su temi specifici o per proporre momenti di crescita e opportunit culturali, sociali, e anche economiche, in grado di dare risposte collettive e di lungo respiro alla crisi e al disagio. Il fascicoletto che state leggendo un passo in questa direzione. Le sue pagine, e le altre iniziative che riusciremo a intraprendere, si propongono come un luogo di dibattito trasversale per il centro sinistra (e per la sinistra) santamarinellese. Uno spazio per l'analisi, per l'elaborazione di nuove idee e proposte, sia sul piano locale che in un'ottica pi ampia. Uno spazio in cui i cittadini raccontano la citt, in cui i giovani esprimono le loro opinioni e discutono i loro progetti, in cui comitati e associazioni possano trovare un megafono per comunicare. E mille altre cose. un contenitore che abbiamo deciso di aprire pochi giorni prima delle elezioni per renderlo disponibile qualunque sia l'esito del voto, a tutti coloro che riconoscendovi una comunione di intenti, vogliano contribuire e partecipare.

Numero 0 Maggio 2013

editoriale
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i nostri diritti
di Eliana Petrini
Luomo, negli ultimi secoli con molte lotte, ha acquisito faticosamente diversi diritti, trasformandosi cos nel tempo da suddito a cittadino. Oggi alcuni di quei diritti vengono spesso elusi mentre ce ne sono ancora molti da conquistare, di carattere sociale ed etico-laico. In questa prima rubrica parleremo di un diritto fondamentale, sancito dalla nostra Costituzione e anche da norme europee ed internazionali: il diritto ad una esistenza dignitosa e libera. Cosa significa? Tutti esistiamo, respiriamo, mangiamo, dormiamo, ma tutto ci fa parte del regno animale al quale anche luomo appartiene; solo che luomo supera il semplice regno animale non solo perch possiede la facolt di ragionare ma soprattutto perch ha una forte inclinazione alla socialit e si dato regole e diritti. Ma siamo sicuri che i diritti gi sanciti siano fruibili da tutti? Verrebbe quasi di rispondere di s e che non possa essere altrimenti; ma non cos. Larticolo 1 della nostra Costituzione afferma che il nostro paese una repubblica fondata sul lavoro, e allart. 36 della stessa Costituzione si dice: il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantit e qualit del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a s e alla famiglia una esistenza libera e dignitosa. Le parole esistenza libera e dignitosa si riferiscono alluomo considerato sia nella sua veste biologica che nella sua veste sociale: soltanto se questi due aspetti sono tenuti in considerazione e coniugati insieme e rispettati luomo pu avere dignit ed essere veramente libero. Da qui l'importanza fondamentale del diritto al lavoro. Essere libero dalla povert o da un reddito insufficiente vuol dire non essere ricattabile da nessuno, non essere emarginato per lappartenenza ad etnie diverse dalla nostra o per gli orientamenti sessuali, avere libert di pensiero e di parola e, soprattutto, avere diritto alla verit. Ma ancora ampio lelenco dei diritti, per esempio legati all'ambiente, alla socialit, alla cultura. Purtroppo assistiamo invece al fatto che spesso le istituzioni, da quelle centrali a quelle comunali, si dimenticano o fingono di dimenticarsi di quanto previsto nella Costituzione, mentre proprio in quanto istituzioni sono loro che hanno il potere e gli strumenti per fa s che luomo possa esercitare tutti i diritti di cui abbiamo parlato. Spesso assistiamo ad un esercizio dei poteri amministrativi deviato, al clientelismo, ai piccoli favori, ad una politica di scambio, allo sperpero dei soldi pubblici, allapprovazione di progetti che continuano ad autorizzare la cementificazione del territorio a danno della salute dei cittadini e dellecosistema. Il tema trattato non pu esaurirsi in queste poche righe. Questo vuol essere solo un invito a diventare protagonisti della nostra vita e di quella della citt per spingere la prossima amministrazione comunale, qualunque essa sia, di destra o di sinistra, ad ottemperare ai propri doveri con puntualit, trasparenza, verit, corretta e continua informazione e, in particolare, ascolto delle esigenze dei cittadini. Chiunque dovr amministrare e prendere decisioni per questa citt, ma anche chi sar allopposizione, dovr tenere presente che sono stati i cittadini con il proprio voto (speriamo libero) a dare loro questo mandato. Diversi Comitati gi difendono i beni comuni. Se questi fossero insufficienti per affrontare anche gli altri problemi che affliggono le persone, giovani, immigrati, anziani, disabili e in particolare tutti coloro che hanno perso il lavoro ed hanno difficolt a trovarne un altro, formiamone altri. Perch solo par tendo con lesigere il rispetto nelle questioni locali e quotidiane potremo costruire quella base di consapevolezza e di unit che ci consentir di combattere sul fronte pi ampio dei diritti.

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Numero 0 Maggio 2013

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Reddito minimo garantito: approvate la legge!


La serie di rivendicazioni e di battaglie sul tema del reddito garantito dura ormai da qualche decennio nel nostro Paese. Nel corso degli anni si sono tenute assemblee, manifestazioni, cortei; gruppi di precari hanno preso parola e si sono organizzati per narrare la loro condizione sociale; montagne di studi e di pubblicazioni si sono accumulate per evidenziare le carenze del nostro sistema di protezione sociale. Esperienze amministrative, soprattutto in ambito regionale, hanno talvolta aperto delle brecce, ma senza avere purtroppo la forza di consolidare dei risultati definitivi. LItalia, in breve, aspetta da almeno vent'anni risposte e forme di regolamentazione nuove, adatte a fornire tutela al cittadino nellepoca della crisi e della cos detta produzione flessibile. In questa lunga storia il 15 aprile 2013 sar forse ricordata come una giornata speciale. Alcuni membri del BIN-Italia hanno infatti par tecipato alla folta delegazione riunita in rappresentanza di oltre 170 tra associazioni, comitati e par titi, che si recata a Piazza Montecitorio e che ha consegnato alla Presidenza della Camera le oltre 50.000 firme a sostegno del disegno di legge di iniziativa popolare per l'istituzione del reddito minimo garantito. Il comitato promotore dell'iniziativa aveva lanciato un appello ai parlamentari affinch in occasione della consegna delle firme questi venissero a incontrare coloro che avevano ideato e animato la campagna di raccolta firme. Si chiedeva agli eletti di dare avvio a un percorso condiviso con le associazioni e con la societ civile attiva sul tema del reddito garantito, affinch la proposta di legge fosse presto calendarizzata e discussa nelle sedi istituzionali. Fotografie e filmati documentano la piena riuscita dell'iniziativa: un numero significativo di parlamentari di tre importanti forze politiche (Sinistra ecologia e libert, Partito democratico e Movimento 5 Stelle) hanno acconsentito a incontrare la delegazione e quindi ad avviare in tempi brevi l'esame della proposta di legge di iniziativa popolare. I componenti della delegazione hanno poi avuto un colloquio con la Presidente della Camera Laura Boldrini, che ha manifestato la propria simpatia alla proposta. Calcolatrice alla mano, il 15 aprile si determinato un fatto storico per il nostro Paese, cio la materializzazione, almeno sulla carta, di una maggioranza parlamentare a favore del reddito garantito e l'ingresso ufficiale del tema nelle massime sedi istituzionali. La proposta modellata su quanto previsto nella legge nr. 4/2009 della Regione Lazio che seppure solo in via sperimentale, ha introdotto sul territorio di quella regione una misura di reddito garantito dalle caratteristiche fortemente innovative, che molti osservatori hanno salutato con entusiasmo come possibile momento di svolta per le politiche sociali del nostro Paese. Sulla scia di quanto previsto in tale legge regionale, e in accordo con le migliori prassi in vigore nei Paesi europei, nel disegno di legge di iniziativa popolare lerogazione (consistente in 600 euro mensili oltre integrazioni in beni e servizi a carico delle Regioni) ha carattere individuale (e non familiare, come molte prestazioni assistenziali del nostro welfare) ed destinata non soltanto ai soggetti irrevocabilmente esclusi dal mercato del lavoro, bens anche ai soggetti in cerca di prima occupazione o ai lavoratori precariamente occupati o a basso reddito.

Numero 0 Maggio 2013

argomenti
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La gestione della misura demandata sul piano amministrativo ai centri per limpiego, seguendo in ci la buona prassi avviata dalla Regione Lazio nellesperienza sopra menzionata. I centri per limpiego hanno infatti la dimensione territoriale ottimale e gli strumenti operativi adeguati per situare l'erogazione del beneficio in una pi vasta strategia d'intervento e per, eventualmente, propiziare l'attivazione del beneficiario con proposte acconcie di tipo lavorativo o formativo. Si stima inoltre che la misura qui in discussione non sia rivolta in via esclusiva a soggetti irretrattabilmente esclusi dal mondo del lavoro. La procedura amministrativa strutturata secondo criteri di speditezza, semplificazione, buon andamento; stabilito che la domanda possa essere presentata anche on line e si postula la rapida capacit del sistema di registrare mutazioni della situazione di fatto del beneficiario che possano comportare di volta in volta un diverso atteggiarsi del diritto al reddito garantito. La previsione di obblighi pi o meno stringenti di attivazione da parte del beneficiario un punto par ticolarmente sensibile in qualsiasi legislazione in tema di reddito minimo. Una subordinazione troppo netta del beneficiario alle indicazioni e ai desiderata dellente erogatore della misura rischia infatti di porsi in frontale contrasto con gli obiettivi perseguiti dalla legge. Va scongiurata la formazione di un mercato del lavoro destinato a soggetti di serie B, indirizzati verso impieghi di scarsa qualit, dietro minaccia pi o meno esplicita di essere privati di ogni residuo sostegno. Le esperienze in Italia dei lavoratori socialmente utili negli anni Novanta, cos come quelle del cos detto workfare in alcuni Paesi europei hanno dato pessima prova di s e sono decisamente da non replicare. La proposta di legge fissa dunque un punto di equilibrio tra contrapposte esigenze, stabilendo che non opera la decadenza dal bene-

ficio nella ipotesi di non congruit della proposta di impiego eventualmente offerta, ove la stessa non tenga conto del salario precedentemente percepito dal soggetto interessato, della professionalit acquisita, della formazione ricevuta e del riconoscimento delle competenze formali e informali in suo possesso certificate dal Centro per limpiego territorialmente competente attraverso lerogazione di un bilancio di competenze. La logica del provvedimento in definitiva quella di imporre un obbligo di qualit delle proposte di attivazione formulate dai centri per l'impiego. Completano il disegno di legge tre deleghe da affidare al Governo in tema di salario minimo orario, di riordino della spesa assistenziale e di riforma degli ammortizzatori sociali. Ci si propone cos di raggiungere una certa coerenza tra i livelli di reddito nei vari momenti della vita lavorativa della persona, con una modulazione razionale delle forme di protezione nei casi di disoccupazione di breve o di lunga durata. Questa in sintesi la proposta che i cittadini e la societ civile organizzata hanno lanciato al Parlamento, si apre ora una fase nuova, che richieder forme di mobilitazione e di intervento convenienti allo scopo finale della trasformazione della proposta in legge dello Stato. La parola passa adesso agli eletti: c' da auspicare che il Parlamento sappia rivendicare una propria centralit anche nei confronti dell'agenda di Governo (che si preannuncia piuttosto tiepida su questa tema). Occorre attivarsi affinch questa misura sia adottata con urgenza, affinch sia al pi presto avviata la discussione del disegno di legge di iniziativa popolare e affinch si giunga finalmente anche in Italia allintroduzione di una misura di reddito minimo garantito.

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Numero 0 Maggio 2013

argomenti

Luca Santini (BIN-Italia)

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Finale di partita
di Daniele Renda
Strana storia! Alla fine sempre la stessa! La sorte che riserviamo a quei volumetti, che fa tanto chic tenere nelle proprie librerie, anche se ingialliti dal tempo, anche se mangiati dalla polvere per il troppo oblio. Fascicoletti, libri, riviste che sempre bene che gli altri vedano in bella mostra nei nostri scaffali. E che importa se non si siano mai letti o non si abbia la minima idea di che cosa parlino, limportante che stiano l, a testimonianza della nostra presunta cultura da sfoggiare a tutti i costi. B, uno di questi libri senza dubbio La Costituzione della Repubblica Italiana. Che figura se dovesse mancare! Deve stare l! Rovinata, senza alcune pagine ma presente. Probabilmente, per, in qualche volume che si trova in qualche casa su qualche scaffale allinterno di qualche libreria di qualche persona, la pagina che manca proprio quella che riguarda larticolo 1 dei Principi Fondamentali e che recita allincirca cos: L'Italia una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranit appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. Il lavoro come principio fondamentale. Un concetto semplice ma di unimportanza devastante. Soprattutto in questo periodo nel quale non solo non sembra pi possibile offrire alcuna speranza a chi in disperata ricerca di un impiego ma non si riesce neanche a garantire chi quel maledettissimo posto ce lha e non lo vorrebbe perdere per niente al mondo. Eh si, quella prima pagina deve proprio mancare dal volume della Costituzione di chi fino ad oggi ha gestito alcune strutture, che negli ultimi anni hanno fornito uno straccio di dignitosissimo lavoro a diversi nostri cittadini. Probabilmente per questo motivo, che quando si parla di alcune realt, come la Santa Marinella Servizi o il Centro Boggi di Santa Severa, si fa veramente fatica a pensare al lavoro come un diritto inalienabile. Misteri irrisolvibili di unepoca sciagurata? O semplici casi di cattiva gestione? Frutti amari inevitabili di un periodo di crisi? O deriva ovvia di un costante susseguirsi di errori? Sicuramente, con questo articolo, non vogliamo ne trovare un colpevole, ne spiegare le cause che hanno portato alla situazione attuale. Non abbiamo nessuna velleit da Sherlock Holmes o da Nero Wolf e neanche abbiamo la pretesa di capirci effettivamente qualcosa. I fatti, per, parlano di una municipalizzata che fa vivere i propri 43 dipendenti (e con loro tutte le loro famiglie) sul filo del rasoio. Ci raccontano di un centro, finanziato dalla Regione, nel quale ai precedenti lavoratori finiti in cassa integrazione, a breve faranno seguito, con molta probabilit, altri nuovi 9 esuberi. Trovare prospettive, risposte, soluzioni, pare assai arduo. Chi le dovrebbe dare, sembra ancora pi in confusione di chi le aspetta. E chi vorrebbe solo la garanzia di un suo diritto, si ritrova a vivere quotidianamente nel terrore di perderlo da un momento allaltro. Da una parte assistiamo al delirante carosello di chi ci parla di vendita ai privati, piano da presentare all Autorit Garante della Concorrenza e del Mercato o addirittura ci paventa lincubo di uneventuale chiusura, con la stessa tranquillit di chi va al mercato a comprare un chilo di broccoletti. Dallaltra c chi minaccia, con sconcertante disinvoltura, di dimezzare il numero dei dipendenti, da 34 a 17 superstiti, solo perch qualcuno avanza la richiesta di veder applicato ci che il contratto prevede od addirittura si permette di suggerire ipotetiche soluzioni alle difficolt economiche di gestione, che affliggono il consorzio Unisam dal momento stesso in cui subentrato alla Ri.Rei, in affitto di ramo dazienda. Ma i lavoratori della societ o del consorzio si meritano tutto questo? Forse non hanno diritto a un po di rispetto, quanto meno? E via con chi ci parla con toni trionfanti di un improvviso pareggio di bilancio, raggiunto chiss come, dato che le entrate e le uscite della Santa Marinella Servizi in teoria sono sempre le stesse.

Numero 0 Maggio 2013

il lavoro
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A meno che qualcuno non lo spieghi con le due circolari del Segretario Generale del Comune, con le quali si esortava i Responsabili dei Servizi dellEnte, ad aumentare il costo dei canoni dovuti alla Societ di ben il 47% negli ultimi due anni (stima fatta su alcune fatture a campione, che non sar precisa al 100% ma ci va molto vicino). Eppure, nonostante questo mirabolante risultato, si aspettato lultimissimo momento per presentare uno studio allA.G.C.M., che possa consentire, nelle migliori delle ipotesi, di continuare a mantenere la Santa Marinella Servizi gestita dallEnte Pubblico o male che vada, a venderla/svenderla ai privati. Abbiamo assistito e continuiamo ad assistere al grottesco gioco di chi fa orecchie da mercante a quelle voci, che suggeriscono di far subentrare od al limite affiancare al consorzio ormai in evidente affanno, nuove cooperative, ditte, societ od altri consorzi del settore, che possano dare maggiori garanzie e nuova linfa alla guida del Centro Boggi. Lunico risultato stato quello di far passare del tempo utilissimo e stressare la situazione sino ad un punto di non ritorno. Ed allora si spera di risolvere tutto, come al solito, in zona Cesarini, nei supplementari, nellextra time. Forse per rendere tutto pi emozionante! Vedrete, che, dora in poi, sar un susseguirsi di personaggi pi o meno credibili, che cercheranno, in tutti i modi, di accaparrarsi il merito, di aver portato la palla oltre la linea, per segnare quella maledetta ultima meta. Faranno tutti a gara per risultare i salvatori della patria. Un improvviso e straripante fiorire di ipotesi, molte delle quali strampalate, per portare a casa incolumi baracca e burattini. Tutto rigorosamente allultimo secondo, solo casualmente sotto elezioni, come se fino ad oggi fosse andato tutto bene e del destino di quei poveri cristi dei lavoratori non fosse interessato a nessuno. Ma ci si mai chiesti, che cosa possa accadere, se non si riesce a portare quella benedetta palla oltre la linea? Si mai pensato a quale possano essere le conseguenze, se quella stramaledettissima palla ci rimane tra le mani? Si ha la minima idea di chi, alla fine della partita, possa rischiare di perdere tutto ma veramente tutto? Ci scuserete ma una dieta tutta a base di adrenalina e suspence sinceramente non ci interessa. I gol allultimo minuto li lasciamo volentieri a qualcun altro. Magari a Totti o a Del Piero. Saremo pure noiosi ma a noi piace vivere tranquilli e non nella continua attesa dei barbari...

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Numero 0 Maggio 2013

Aspettando i barbari (1908) di Konstantinos Kavafis

Che cosa aspettiamo cos riuniti sulla piazza? Stanno per arrivare i Barbari oggi. Perch un tale marasma al Senato? Perch i Senatori restano senza legiferare? che i barbari arrivano oggi. Che leggi voterebbero i Senatori? Quando verranno, i Barbari faranno la legge. Perch il nostro Imperatore, levatosi sin dall'aurora, siede su un baldacchino alle porte della citt, solenne e con la corona in testa? che i Barbari arrivano oggi. L'Imperatore si appresta a ricevere il loro capo. Egli ha perfino fatto preparare una pergamena che gli concede appellazioni onorifiche e titoli. Perch i nostri due consoli e i nostri pretori sfoggiano la loro rossa toga ricamata? Perch si adornano di braccialetti d'ametista e di anelli scintillanti di brillanti? Perch portano i loro bastoni preziosi e finemente cesellati? che i Barbari arrivano oggi e questi oggetti costosi abbagliano i Barbari. Perch i nostri abili retori non perorano con la loro consueta eloquenza? che i Barbari arrivano oggi. Loro non apprezzano le belle frasi n i lunghi discorsi. E perch, all'improvviso, questa inquietudine e questo sconvolgimento? Come sono divenuti gravi i volti! Perch le strade e le piazze si svuotano cos in fretta e perch rientrano tutti a casa con unaria cos triste? che scesa la notte e i Barbari non arrivano. E della gente venuta dalle frontiere dicendo che non ci sono affatto Barbari... E ora, che sar di noi senza Barbari? Loro erano comunque una soluzione.

Konstantinos Kavafis (29 aprile 1863 - 29 aprile 1933) in una caricatura di David Levine

il lavoro

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11 Agosto 2011, serata calda ma da brividi


Mai si era vista laula consiliare cos piena. All'ordine del giorno cera da approvare il piano integrato Benigni e tanta gente del quartiere Alibrandi si mobilitata. Sono un abitante del quartiere. Eravamo arrabbiati e ci sentivamo presi in giro e nel corso degli anni abbiamo avuto sempre promesse disattese. Il verde pubblico, vero, lo abbiamo sempre chiesto, ma non pensavamo che il costo da pagare fosse cos alto. Nel corso degli anni vari progetti si sono succeduti ed il terreno destinato a verde pubblico diminuiva sempre pi mentre i metri cubi edificabili aumentavano. Quella sera successo di tutto: urla, strilli, fischi del pubblico, lancio di monetine. La legge dei numeri ha condannato il quartiere Alibrandi a maggioranza, passata la delibera 31. Questo piano il primo di 14 piani integrati disseminati in tutta Santa Marinella. Erano le quattro di mattina, sono tornato a casa abbattuto, ma dopo poche ore di sonno, verso le otto, sono passato davanti al baretto di quartiere, c'era un capannello di gente. Si parlava di quello che era successo, la gente era abbattuta, ci guardavamo in faccia perplessi, non potevamo crederci. A volte alcune parole cambiano la storia, qualcuno ha detto. E allora, che facciamo? Stiamo zitti? Che possiamo fare? Ricordo con orgoglio quei momenti. Sono cominciati gli incontri e le discussioni in piazzetta. Non si parlava d'altro ed abbiamo sentito la solidariet dei nostri concittadini e, nonostante qualcuno ci abbia definito quattro gatti, abbiamo costituito un comitato cittadino, ma non riuscivamo a trovare il nome giusto e... lampo di genio, qualcuno ha detto: Comitato Cittadino 11 Agosto 2011. Cos le persone non contente delle decisioni prese dalla nostra amministrazione si sono unite e senza guardare le appartenenze politiche hanno deciso di non essere pi spettatori passivi di ci che avviene nella propria citt, perch non possibile che gli amministratori prendano delle decisioni che cambiano cos radicalmente il nostro paese senza condividerle con i cittadini. Allora si decide di costituire legalmente il comitato e si fa ricorso al TAR. Ma la cosa straordinaria ed inaspettata che la nostra azione stata supportata da oltre 700 firmatari appartenenti a tutta la cittadinanza. Ci che contestiamo fortemente non la realizzazione del piano integrato in s, ma la metodologia e i parametri utilizzati nella progettazione dello stesso, inoltre i criteri applicati a questo saranno gli stessi da applicare agli altri 14 che pendono come una spada sulla nostra citt. Sottolineo il fatto che, comunque vada, la vera vittoria il risveglio delle coscienze e penso che i politici (pagati da noi) dovrebbero rappresentarci per garantire gli interessi comuni. Da quando nato il nostro comitato pi volte abbiamo chiesto di essere ascoltati dagli amministratori e non siamo stati mai ricevuti e dopo tante pressioni fatte, anche attraverso i media, il Signor Sindaco ci ha convocato per organizzare un dibattito pubblico (da noi sempre sollecitato), finalmente, abbiamo pensato, ma la felicit durata poco, perch, alla presenza di un assessore, ci ha chiesto, per iscritto, quali domande gli avremmo posto. Da bravo politico ha trovato un escamotage per tapparci la bocca e per non essere pi attaccato. Ma noi non demordiamo, stiamo seguendo l'iter burocratico del piano e non molliamo. Sono passati due anni e le ruspe ad Alibrandi ancora non ci sono. Se non ci fossimo stati noi poveri quattro gatti, chiss. Alfredo Bucci (Comitato Cittadino 11 Agosto 2011)

riceviamo e pubblichiamo
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Numero 0 Maggio 2013

Adesso tocca a noi

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Riceviamo e con piacere pubblichiamo il comunicato di un gruppo di giovani di Santa Marinella impegnati nel percorso costitutivo di un laboratorio di professioni, per un lavoro qualificato e qualificante: Il cantiere delle Idee. un manifesto dellenergia, dellintelligenza, della voglia di fare, del desiderio di riscatto sociale. Questa la loro ricchezza e ha il sapore di un futuro migliore.

CHI SIAMO? Siamo delle giovani teste pensanti di S. Marinella che si sentono escluse dalla loro citt, tanto quanto basta per poter considerare lipotesi emigrare senza neanche troppo dispiacere. Esclusi da cosa? Esclusi dalla semplice considerazione che ci dovrebbe spettare da parte di chi ha ricoperto cariche importanti fino ad oggi, esclusi dal nostro paese a misura di anziano. Siamo studenti, siamo curiosi di novit, siamo capaci di proporre alternative ma siamo ancora inconsapevoli del potenziale che abbiamo e di quanto potrebbe far paura a chi difende la logica clientelare.

PERCH? Perch sentiamo il bisogno di sporcarci le mani per migliorare il luogo in cui viviamo, per poterne andare fieri. Perch siamo stufi di non ricevere alcuno stimolo da S. Marinella, di non avere spazi dedicati all'incontro, alla cultura, al fermento delle idee. Perch non vero che tanto stato fatto, ma s, c' molto, moltissimo da fare.

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Numero 0 Maggio 2013

COSA E COME? Vogliamo provare a ritagliare degli spazi in cui concittadini e coetanei possano rincontrarsi all'insegna della formazione di una coscienza attiva ed operante sul territorio. Creare prospettive future di crescita sia culturale che economica. Riuscire ad immaginare una citt differente in cui esprimere le nostre aspettative. E poter fare tutto ci, sradicando la mentalit del menefreghismo e della diffidenza. La forma in cui abbiamo deciso di operare la cooperazione, affinch ognuno di noi sia indispensabile e colonna portante del progetto. Vorremmo creare un gruppo coeso, eterogeneo nelle competenze e nelle idee, ma con lo sguardo rivolto verso lo stesso obiettivo.

riceviamo e pubblichiamo

E TU? Per fare ci per siamo ancora pochi e alla ricerca di persone che si rispecchino in queste parole e siano pronte a mettersi in gioco.

Chiunque desideri farlo pu mettersi in contatto con noi attraverso la mail: societavitale.sm@gmail.com

Il cantiere delle idee

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PUA: lennesima occasione persa


di Manuela Comito
La giunta ha deliberato sul Pua, Piano di Utilizzo degli Arenili, che andr poi votato in consiglio comunale. Dalla lettura di questo documento evidente come i nostri amministratori abbiano svilito il Piano, prezioso strumento per la pianificazione dello sviluppo delle risorse costiere, primarie per Santa Marinella, a mero adempimento amministrativo-burocratico. Nellottica del legislatore Lo scopo del piano di preservare e valorizzare le zone costiere e marine di pregio ambientale, paesaggistico o storico e di qualificare funzionalmente o riqualificare i luoghi idonei a offrire servizi ricreativi, sportivi, nautici. Questo lobiettivo fissato, nel rispetto dellambiente, del diritto a fruire degli spazi e nel perseguimento di uno sviluppo economico eco-compatibile. Un vero e proprio progetto di pianificazione che, partendo dalloggettiva conoscenza del territorio e della sua realt sociale ed economica, miri al perseguimento della qualit dellambiente e dei servizi offerti. Le Direttive regionali disattese Purtroppo, ci che salta allocchio nel piano della nostra giunta proprio lassenza di un progetto. LAmministrazione ha risposto a questa oppor tunit raschiando il fondo del barile delle concessioni e ha presentato un elenco di spiagge e specchi dacqua da assegnare, nella consueta ottica di conservazione dei privilegi e lottizzazione. Vogliamo sorvolare sul fatto che la redazione del Pua dovrebbe essere subordinata a uno studio socio-economico del territorio e alla valutazione delle concessioni esistenti in rapporto alla realt locale e agli obiettivi di tutela e sviluppo? Vogliamo sorvolare sulla colpevole inadempienza riguardo alle prescrizioni generali, igienico-sanitarie e logistiche che, nella legge regionale, definiscono i criteri da adottare per garantire la salute e la godibilit degli spazi e delle strutture ecocompatibili in armonia con il paesaggio circostante? Vogliamo sorvolare, infine, sul requisito normativo di subordinazione della concessione di nuove aree alla presenza di accessi pedonali, parcheggi e collegamenti? Se anche non volessimo farlo noi, sicuramente, su tutti questi obblighi, ha sorvolato lAmministrazione. Tale era linteresse per la costa e tanto il desiderio di valorizzarla che LAmministrazione altro non ha fatto altro che andare a rispolverare un vecchio Pua dimenticato in un cassetto dalle, ugualmente colpevoli, amministrazioni precedenti. Non sappiamo se lo abbiano letto, ma certo non si sono presi il disturbo di compiere studi o di verificare la regolarit delle concessioni esistenti. Non hanno vagliato nemmeno le concessioni di spazi di demanio per uso privato, forse indebiti privilegi del passato. Probabilmente perch lottica non cambiata e nella mente degli amministratori che si sono succeduti, vige ancora un criterio padronale di clientelismo e spartizione, aggravato da una cronica miopia amministrativa. Invece: sarebbe proprio ora di guardare al futuro e pianificare un fronte mare capace di attrarre e soddisfare esigenze e gusti diversi. Sarebbe necessario avviare un percorso di bonifica del litorale intervenendo su manufatti fatiscenti, pattumiere improvvisate, spazi di abbandono. Superare finalmente lincuria che svilisce il nostro patrimonio costiero e tradurre un potenziale in realt, rispondendo concretamente alle esigenze di un comparto importante per leconomia locale e per lo sviluppo di nuovi posti di lavoro. Occorrerebbe, inoltre, elaborare una corretta distribuzione delle attivit e tentare di ampliare la gamma dei

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Numero 0 Maggio 2013

territorio

servizi offerti promuovendo, anche e oltre la stagione estiva, unofferta turistica sostenibile per lo svolgimento di attivit ricreative e sportive, complementari alla balneazione, sulle aree del demanio marittimo. Non si tratta di voler fare sterile contrapposizione. Dobbiamo pretendere che lAmministrazione gestisca il patrimonio costiero in unottica di sviluppo economico condiviso, di tutela e di qualit. Presentando un Pua come quello che stato presentato, abbiamo perso lennesimo treno. Alcuni esempi Il piano andato a strappare gli ultimi metri quadri disponibili in tratti di litorale gi intensamente sfruttati. Determina concessioni private nelle uniche aree dotate di facile accesso in tratti in cui il mare difficilmente raggiungibile. Eppure la normativa impone la tutela delleffettiva, razionale presenza di spiagge libere. Unamministrazione sana non pu limitarsi al tentativo di alzare quattrini a scapito dei diritti e del benessere dei propri cittadini. Le spiagge libere non possono essere considerate come unoccasione di business mancato, se curate e promosse, possono rappresentare un arricchimento dellofferta turistica senza privare i cittadini del proprio diritto di fruire liberamente della spiaggia e del mare. Vicino allarea portuale (e la sicurezza della balneazione?) si prefigura la realizzazione di una piattaforma galleggiante. Non chiaro come si ipotizzi di rendere accessibile larea, quali siano i materiali previsti o come sintenda ancorarla al fondale. Dettagli. Su questi dettagli poggia per la differenza tra leffettiva riqualificazione di questo tratto superstite dellambiente costiero originario e

lennesimo favoritismo o iniziativa nata morta dellAmministrazione. Per quanto riguarda la destinazione indicata per un noto, bellissimo tratto di sabbie nere, lasciamo che ciascuno faccia le proprie considerazioni. Ma dubitiamo che le scelte operate dallAmministrazione siano le pi idonee a valorizzare la spiaggia e la preziosa cornice, storica, archeologica e naturalistica che la incastona. Perch nessuno ne parla? Perch uninadempienza cos grave passata sotto silenzio in campagna elettorale? Ci dicono che questo PUA non stato concepito direttamente dalle brillanti menti di questultima amministrazione che lha, semplicemente, riesumato. Pare risalga ai tempi in cui, a decidere delle sorti della nostra costa cerano proprio loro, alcuni dei candidati di questa tornata elettorale; gli stessi che oggi dovrebbero esprimersi in modo critico sul Piano. Rimane solo da chiedersi: c una volont politica diffusa che mira ad affossare ogni oppor tunit di valorizzazione del nostro territorio? Sono, i nostri politici, troppo distratti da ambizioni personali o affari per dedicare il loro prezioso tempo allo sviluppo? Oppure, pi semplicemente, non sono allaltezza del compito? Cosa possiamo fare noi. Questa, purtroppo non incredibile, vicenda lascia lamaro in bocca ma la questione troppo importante per assistere passivamente. Se il prossimo consiglio comunale dovesse approvare questo Pua, risulter necessario elaborare un documento di obiezioni circostanziate, raccogliere sul territorio quante pi firme possibile e portare la nostra opposizione direttamente alla Regione Lazio per impedire la legittimazione di questo insulso documento.

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Numero 0 Maggio 2013

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A-periodico di informazione indipendente ai sensi dell articolo 2 della legge 47 del 8 febbraio 48. Santa Marinella, 23 maggio 2013. Stampato in proprio su carta ecologica.

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Negli anni 70 Santa Marinella riscopr una vecchia passione per la pallacanestro. La squadra femminile in particolare arriv a disputare campionati nazionali, seguita dalla passione e dallaffetto di tutta la popolazione. La citt non disponeva per di strutture sportive adeguate e per le partite casalinghe si doveva chiedere ospitalit a Civitavecchia o alla palestra della locale scuola media. LAmministrazione Comunale si impegn quindi per la costruzione di una palestra polivalente e naturalmente il dibattito su come e dove farla divenne uno dei principali argomenti della politica locale. Venne infine approvato un progetto che localizzava la nuova palestra in Via delle Colonie accanto al campo di calcio, furono stanziati i fondi necessari e predisposta la gara per lassegnazione dellappalto. Il costo complessivo dellopera ammontava a 150 milioni di lire. Con grande trepidazione atleti e sostenitori attendevano di poter presto usufruire di questa nuova realt. La Ditta appaltatrice recint larea ed inizi i lavori ma ben presto iniziarono i problemi. Il capitolato dappalto prevedeva una certa cifra per lo sbancamento dellarea sulla quale edificare la palestra, considerando che il terreno fosse normalmente friabile come le perizie geologiche documentavano. La Ditta appaltatrice sosteneva invece che il terreno fosse particolarmente roccioso e che quindi la cifra prevista fosse del tutto insufficiente. Questa iniziale controversia dette inizio ad un incredibile contenzioso che si amplific e che si protrasse per anni ed anni concluso infine nelle aule di un tribunale. Il Comune di Santa Marinella venne ritenuto responsabile nei confronti della Ditta Appaltatrice della mancata realizzazione dei lavori e quindi del mancato guadagno che questa avrebbe realizzato e condannato a pagare la cifra di 450 milioni di lire. Avete capito bene, unopera pubblica per la cui realizzazione si stanziarono 150 milioni cost alla comunit 450 milioni (seppure molti anni dopo quando la svalutazione di quei periodi incise notevolmente) ma della tanto agognata palestra rest solo un grande buco nel terreno e nulla pi. Soltanto molti anni dopo quel buco nel terreno venne coperto da una nuova palestra realmente costruita ma la vicenda appena ricordata della palestra fantasma resta una delle pi incredibili vicende della storia amministrativa di Santa Marinella. Pico

collettivit

Questo spazio, che nei prossimi numeri chiuder il fascicolo segnalando appuntamenti ed eventi, oggi dedicato a un invito. Un invito a condividere questo progetto incontrandoci, segnalando iniziative e incontri o inviando articoli e spunti di riflessione, anche critici. Perch il noi con il quale scriviamo possa crescere e arricchirsi del vostro contributo. Lindirizzo per contattarci : societavitale.sm@gmail.com Gli articoli contenuti in questa pubblicazione saranno disponibili on-line allindirizzo: www.societavitale.wordpress.com

Alla realizzazione di questo numero, hanno collaborato:


Mario Berlinguer Lorenzo Casella Manuela Comito Marina Fornaro Eliana Petrini Emanuele Piendibene Daniele Renda Luca Santini

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