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IO CI STO

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Il risultato elettorale del 24 e 25 febbraio chiaro: dal Paese si alza forte una domanda di cambiamento della politica e di vicinanza ai tanti drammi che gli italiani vivono e che da tempo attendono risposta. Questo valido, per diversi aspetti, anche per la Basilicata: i lucani chiedono alla politica di rinnovarsi negli strumenti, nelle forme, nei comportamenti, nelle parole e nelle prassi ancor prima che nelle persone, e al Governo regionale, quindi, di saper affrontare in modo pi netto e deciso le questioni prioritarie per il futuro della nostra regione. Sentiamo forte il dovere di non lasciare a demagoghi ad arrampicatori di ogni tipo, la possibilit di farsi strumentalmente portavoce di queste forti e pi che sensate richieste. Crediamo che ci sia fondamentale per evitare che si rafforzi la distruttiva idea, gi troppo diffusa, del Tanto i politici sono tutti uguali. Noi non lo accettiamo. Pensiamo che chiunque creda nella funzione della democrazia ed abbia a cuore le sorti della nostra terra, debba farsi carico di uno sforzo ulteriore. Abbiamo, dunque, delineato le nostre priorit, utili allo sviluppo di una societ pi moderna ed aperta ed al rilancio economico della nostra regione anche perch necessari per ricostruire un pi serio rapporto tra politica e societ. Su questi punti crediamo che tutta la classe dirigente, non solo politica, senza demagogia, debba confrontarsi. Da qui noi vogliamo ripartire. Per cambiare, seriamente. - Chiediamo che le tante preoccupazioni dei lucani sulla salubrit dellambiente vengano affrontate a viso aperto. Bisogna assolutamente affrontare con celerit il processo di riforma dellARPAB. Gli enti per il monitoraggio ambientale, soprattutto in territori come quello lucano soggetto ad estrazioni petrolifere, devono essere affidati ad enti o istituzioni di caratura internazionale sicuramente pi imparziali e meno condizionabili nelle loro analisi e valutazioni.

- Chiediamo che la Basilicata sia avanguardia nel processo di transizione energetica. Solo cos saremo politicamente pi forti e credibili nel nostro deciso NO ad ulteriori estrazioni petrolifere sul nostro territorio. - Chiediamo che i fondi del bonus idrocarburi, oggi utilizzati in modo antieconomico ed iniquo (viene dato lo stesso irrisorio importo a chi disoccupato ed a chi miliardario), vengano utilizzati per obiettivi di efficienza energetica e di produzione di energia da fonti rinnovabili. Sfruttando il gi presente fondo rotativo di Kyoto e costruendo ulteriori accorgimenti normativi, potremmo garantire risparmi alle famiglie per importi sicuramente superiori a quelli previsti dallattuale bonus e soprattutto potremmo dare lavoro a tanti giovani disoccupati. - Chiediamo che si faccia unanalisi, per capire ci che degli accordi con le compagnie petrolifere del 1998 stato rispettato e cosa no e cosa ha prodotto a tutti i livelli lutilizzo delle relative royalties (quelle spettanti alla regione e quelle utilizzate dai comuni della Val dAgri interessati dalle estrazioni i cui sindaci oggi chiedono giustamente lavoro per i propri compaesani). - Chiediamo che si faccia ogni sforzo possibile per rivedere gli accordi di cui prima, come pure stanno facendo le forze politiche. - Chiediamo che si avvii in tempi strettissimi un nuovo piano regionale per lo smaltimento dei rifiuti. La percentuale di differenziata troppo bassa. Aumentando la differenziata oltre a creare ulteriore sana occupazione avremo maggiore forza anche nei confronti di chi gestisce gli inceneritori dove oggi viene conferita limmondizia e che tanto fanno discutere, come Fenice. - Chiediamo che si ripensi totalmente il sistema di formazione. Tale sistema, come succede un po in tutto il mezzogiorno, ad oggi, stato pi utile alle scuole di formazione che ai ragazzi. Adesso basta, bisogna cambiare. Va dato maggiore spazio allinternazionalizzazione, alle esigenze locali ed ai settori oggi in maggiore crescita con particolare riferimento a quello delle rinnovabili. Se la Basilicata deve essere protagonista nel processo di trapasso dallutilizzo delle fonti fossili alle rinnovabili, bisogna essere pronti per la sfida.

- Chiediamo che si rivedano e comprimano i costi della politica, allinsegna della pubblicit e della trasparenza, con pi forte attenzione al funzionamento dei gruppi consiliari. - Chiediamo che vengano eleminati o accorpati i troppi enti pubblici inutili e costosi ed i loro consigli damministrazione percepiti come utili soltanto agli equilibri della casta. Chiediamo inoltre che venga ripensato il sistema di nomine, non accettabile che basti soltanto lappartenenza politica. Il merito deve ritornare ad essere centrale. - Chiediamo che venga assolutamente stabilito per legge un limite massimo di due mandati per i consiglieri regionali. Leccessiva permanenza sui banchi del consiglio, infatti, favorisce la creazione di sacche di potere personale assolutamente deleterie per una regione piccola come la Basilicata, ancor di pi in una fase storica in cui indispensabile un forte dinamismo della politica e dellente regione. - Chiediamo che la legge elettorale regionale preveda la possibilit di esprimere tre preferenze, come gi avviene per lelezione dei parlamentari europei, in modo da garantire pluralismo e mobilit della rappresentanza. - Chiediamo la revisione della legge regionale per il diritto allo studio , vecchia di circa 30 anni, attraverso un serio percorso di coinvolgimento di tutte le parti interessate direttamente e non. Il futuro di una terra la si costruisce a partire dalla scuola. - Chiediamo che, sfruttando anche le risorse della nuova programmazione europea, ogni anno almeno mille giovani, tra piccoli Erasmus, stage e tirocini in imprese e pubblica amministrazione e un bando di servizio civile regionale, conducano unesperienza in un altro Paese dellUnione.

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