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Progetto

Zoom a Zonzo

L’agire fotografico nella relazione di aiuto e nell’autoformazione

Introduzione

Sebbene l’utilizzo della fotografia come mezzo di sostegno nelle relazioni di aiuto sia stato
documentato già nel 1856 (Gilman), le potenzialità di questo medium come strumento
terapeutico, riabilitativo e pedagogico sono ancora oggi poco esplorate. La maggior parte
della scarsa bibliografia su questo argomento versa sull’impiego che il terapeuta fa della
fotografia, intesa come immagine bidimensionale stampata, all’interno del setting
psicoterapeutico per stimolare l’evocazione e la verbalizzazione del cliente. Poche ricerche
hanno preso in considerazione la fotografia, non intesa come foto, ma sì nel senso più
ampio dell’”agire fotografico” come una forma di linguaggio non verbale e del suo
possibile utilizzo nelle relazioni di aiuto portato a termine da una figura professionale
adeguatamente preparata. L’agire fotografico è l’insieme di azioni, attive e passive, in cui
sono coinvolti i diversi elementi che prendono parte nei momenti di produzione e di
fruizione dell’immagine fotografica, ben come le relazioni che si vengono a creare tra gli
elementi all’interno di questo processo. Questo schema semplificato dell’agire fotografico
può esse utile per illustrare la definizione:
1 – Momento del Fotografare

Partecipazione

A1 B1 C1

Fotografo Macchina Fotografica Persona/Oggetto


Fotografato
Mente, Cervello, Memoria, Corpo, Obbiettivo
Occhio Primo Piano, Oggetto,
Sfondo

Elaborazione dell’Immagine Fotografica

Sviluppo rullino o Ritocco Stampa

acquisizione immagine

2 – Momento della Fotografia

Condivisione

A2 B2 C2

Osservatore Foto Persona/Oggetto


Rappresentato nella
Memoria e Progettualità Forma e Messaggio Foto
Espressione Comunicazione Presenza nell’Assenza

Elaborazione del Vissuto Fotografico

Selezione/Raccolta Descrizione, Titolazione, Archiviazione


Racconto
Divulgazione
Finalità
La costruzione di un percorso fotografico in cui ogni partecipante sia protagonista e
responsabile dell’elaborazione di un progetto individuale che, in interazione con gli altri,
contribuisca all’approfondimento della conoscenza del sé e dell’altro per mezzo di attività
di sfondo ludico di esplorazione dello spazio, dell’espressione, della creazione e della
comunicazione fotografica.

Obbiettivi
1. Progettare, organizzare e realizzare spedizioni fotografiche nel territorio
2. Raccogliere, elaborare e commentare il materiale iconografico delle spedizioni
3. Creare degli album, dei collage, dei foto racconti individuali e di gruppo
4. Stimolare l’organizzazione di un proprio album biografico
5. Documentare il percorso
6. Costruire e mantenere dei siti e dei blog individuali e di gruppo per condividere con altre
persone
le proprie esperienze
7. Creare occasioni per riflettere sui vissuti individuali, di pazienti e di operatori, e del
gruppo
rispetto il percorso fotografico e per valutare la sua efficacia
8. Progettare, organizzare e realizzare mostre fotografiche e seminari nel territorio

Periodicità
Due incontri mensili di durata pari a cinque ore ognuno

Risorse umane
Responsabile e Supervisore: Dottoressa Assunta Lombardi
Ideatore e Conduttore: Ayres Marques Pinto
Assistente: Ilaria Cercaci
Orgnizzatori: Roberta Sassi e Katia Santarelli

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